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mercoledì 22 novembre 2023

L’ODIO SIONISTA RENDE IMPOSSIBILE LA NASCITA DI DUE STATI E ANCHE DI UNO STATO BINAZIONALE.

Antonello Boassa
L’ODIO SIONISTA RENDE IMPOSSIBILE LA NASCITA DI DUE STATI E ANCHE DI UNO STATO BINAZIONALE. SOLO UNA RIVOLUZIONE INTERIORE NELLA REGIONE. PER UNA PALESTINA UNICA E LIBERA

Biden ripete di continuo un ritornello di cui è orgoglioso. Se Israele non fosse esistito sarebbe stato necessario inventarlo. Come a dire: una portaerei ben posizionata nell'Asia occidentale è indispensabile. Un tempo avevamo l'Iran con lo Scià ma è stato cacciato dalla rivoluzione Khomeneista. L'Arabia saudita la controlliamo con i nostri strumenti finanziari ma non ci obbedisce come prima, fa le fuse con la Cina e addirittura organizza un incontro con i maggiori leaders dell'area: Assad, Erdogan, Raisi...Un pugno nello stomaco...Turchia, Arabia, Iran, Siria...Un incontro in cui, tra l'altro, Assad ha tenuto un discorso molto duro in favore di un intervento più determinato da parte del mondo arabo e dei suoi leaders, discorso recepito con attenzione. Israele, dato lo smottamento politico della regione, diventa perciò, per gli Stati Uniti, ancora più cruciale, addirittura centrale nello scacchiere mediorientale. Va difesa la sua esistenza. A tutti i costi. L’area più ricca del mondo di petrolio e di gas non deve sfuggire al controllo del Dipartimento di Stato e del Pentagono. Va difesa contro Hamas, ma anche contro Hezbollah… contro i militanti sciiti in Iraq, in Siria, in Yemen, contro l’Iran.

Nasrallah l'aveva esplicitato, con un discorso abile e approfondito, a milioni di mussulmani, in modo chiaro. Se Netanyahu ha potuto dare sfogo alla sua ferocia, ben coadiuvato dai suoi ministri di estrema destra, invisi da una consistente parte dello stesso popolo israeliano, ha potuto farlo, operando una strage e combattendo contro la Resistenza palestinese, solo grazie agli aiuti in armamenti, in denaro, in forze speciali, da parte degli States che ora si trovano ora in grave difficoltà perché hanno grande timore che il loro carisma, il loro prestigio politico e morale diminuisca ulteriormente a fronte del mondo arabo e del Sud del mondo ma allo stesso tempo non vogliono creare ostacoli ai mostri sionisti che aspirano di fatto all’annessione della Cisgiordania e di Gaza con la creazione di una seconda Nabka

L’odio sionista, suprematista, razzista (presente nelle massime cariche istituzionali USA) ha massacrato ma allo stesso tempo ha creato un odio inesauribile contro lo “stato ebraico” che con l’assassinio di migliaia di persone, tra cui più di 5.000 bambini, ha perso credibilità politica e morale soprattutto in quelle parti del mondo che non sono marce. Rendendo impossibile l’idea di due stati che è fattibile solo nel rispetto reciproco, nell’amicizia e nella solidarietà reciproca, idea che era senza senso già prima della strage e che ora diventa distopica.

Un’idea binazionale era presente un secolo fa anche tra i sionisti meno fanatici… poteva essere un’idea realistica anche dopo la Nabka…anche dopo la sconfitta bellica araba…ma dopo i misfatti di Israele in seguito agli accordi traditi vigliaccamente di Oslo, dopo i pogrom dei coloni, dopo gli assalti alle terre e alle case, dopo gli incarceramenti arbitrari e le torture nelle galere, dopo gli assassinii compiuti sia dall’esercito sia dagli stessi coloni, dopo i bombardamenti che hanno condotto, lungo decenni terrificanti, alla morte migliaia di Palestinesi prima del 7 ottobre, ed ora dopo la strage a Gaza in forma di rappresaglia, strumento vigliacco tipico del nazismo, sempre più feroce, dati i risultati sconfortanti degli scontri bellici con la Resistenza palestinese…non credo sia assolutamente possibile l’esistenza in comune in uno stato binazionale e tanto meno credibile in due stati confinanti che non si rispettano e si odiano.

Solo una rigenerazione nella Regione può rendere possibile la coesistenza. Non vedo difficoltà soverchie nel mondo arabo e mussulmano. Se dei leaders sono stati spesso degli irriducibili combattenti contro altre religioni, i popoli hanno invece saputo convivere, come è dimostrato dalla vita in Palestina, prima che la terra fosse stata oggetto di attenzione imperiale e venisse investita dalla furia sionista, vigliacca e stragista, con l’indecente copertura internazionale.

Molto più complicata la questione dello “stato ebraico”. Israele è uno stato non democratico, razzista. Senza una rivoluzione culturale, morale, politica, credo sia destinato all’estinzione. L’Italia è fuoriuscita dal fascismo solo dopo l’eversione partigiana, favorita dagli armamenti anglosassoni… e ha potuto riscattarsi, combattendo dalla parte giusta, cioè contro la dittatura, contro l’imperialismo di casa propria. La guerra contro il nazifascismo è stata terrificante ma è stata necessaria. Senza il grande sacrificio della Resistenza, il fascismo avrebbe dormito sonni tranquilli. Mussolini sarebbe morto come Franco nel suo letto. Sono dell’opinione che gli israeliani debbano compiere un percorso simile. Gli attacchi della resistenza palestinese contro il regime sionista possono essere, con un tocco di approssimazione, “paragonati” alle bombe anglosassoni sulle città italiane che hanno evidenziato la debolezza, la fragilità dell’Italia fascista.

Personalmente, non ho dubbi. Lo “stato ebraico” come configurazione razzista finirà di esistere e sarebbe bene che ciò avvenisse con la compartecipazione dei cittadini di Israele e che assieme alle etnie altre della Regione costruissero uno stato democratico da definirsi Palestina

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