lunedì 30 maggio 2016

Brevi riflessioni d’attualità sull’Occidente terminale

Brevi riflessioni d’attualità sull’Occidente terminale 

Luigi Copertino
maurizioblondet.it 





Brevi riflessioni d’attualità sull’Occidente terminale


Molti osservatori hanno evidenziato che, nella questione dei flussi migratori, dietro il buonismo occidentale si celano in realtà le pressioni delle varie Confindustrie e delle banche che nella marea di migranti diretti in Europa vedono un “provvidenziale esercito industriale di riserva” per mezzo del quale tenere ulteriormente bassi i salari europei e ricattare tanto gli autoctoni quanto i già integrati con la minaccia della sostituzione occupazionale con i nuovi arrivati. Dietro le ragioni umanitarie mostrate dall’Occidente vi sono, dunque, ben altre e utilitaristiche questioni.

L’Occidente è responsabile delle peggiori forme di colonialismo storico ma è anche il luogo di nascita ed esaltazione, spesso retorica, dell’umanitarismo. Il concetto di “altro da sé” nasce, insieme all’antropologia culturale, proprio in Occidente ma al tempo stesso questa apertura verso l’altro, e le sue ragioni, è sempre stata accompagnata da uno spirito faustiano, una übris prometeica, una volontà di potenza inusuali.

Questa contraddizione di fondo la ritroviamo anche oggi. Alla Misericordia Divina – che non è affatto una invenzione o una novità introdotta da Papa Bergoglio come i media spingono le masse a ritenere – l’Occidente post-anti-cristiano risponde con un ipocrita umanitarismo che maschera ben più concreti obiettivi di mercato. L’Unione Europea, ad esempio, dimostratasi feroce con i greci che pure sono europei a pieno titolo storico, appare invece “buona” con i migranti. In particolare con quelli siriani. E perché mai proprio i siriani e non anche i nigeriani? La Siria è ancora parzialmente agricola ma la sua agricoltura non è più quella arcaica bensì quella che usa le moderne tecnologie perché il regime “nazional-socialista” di Assad ha garantito la scolarizzazione e quindi la formazione di un ceto di tecnici molto preparati. L’accoglienza selettiva sostenuta dall’Unione Europea, o meglio dalla Germania, si spiega soprattutto tenendo conto di questi fatti.

Coloro che praticano con solerzia il disincanto verso il “complottismo antioccidentale” sono proprio coloro che, poi, si mostrano maggiormente disposti a bere, senza critiche, la bufala del buonismo occidentale. Per comprendere la selettività “antropologica” con la quale le nazioni nordeuropee guardano all’ondata migratoria – i muri servono anche a questo, a selezionare, sulla base della loro utilità per il capitale, chi può passare e chi no – basta chiedersi cosa succede in un mercato quando sopraggiunge un ingegnere straniero con ottime competenze tecniche ma disposto a lavorare per la metà di un suo collega indigeno.

Non si tratta affatto di rispolverare una categoria veteromarxista – quella, appunto, dell’”esercito industriale di riserva” – ma molto più semplicemente di aderire alla realtà delle cose dal momento che proprio la globalizzazione sta riportando alla luce tutta la protervia del capitale che le condizioni storiche nell’Occidente del XX secolo erano riuscite a calmierare imponendo ad esso regole e limiti territoriali. E’ irrealistico non riconoscere che a partire dalla caduta del muro di Berlino molte cose sono accadute e che si è registrato un forte arretramento delle conquiste sociali. Almeno per il momento, la vittoria sembra aver arriso al peggior capitalismo. «C’è stata una guerra di classe negli ultimi vent’anni e la mia classe ha vinto»: sono parole, che risalgono al novembre 2011, del finanziere e miliardario americano Warren Buffett.

La globalizzazione non è stata affatto una dinamica spontanea, come molti credono e tra costoro coloro che pensano così, ossia ricorrendo alla presunta spontaneità del dinamismo storico, come se la Provvidenza e la volontà dell’uomo nulla contassero, di disincantare il presunto “complottismo” dei critici del globalismo. Per realizzare la globalizzazione sono stati firmati precisi trattati, quindi in base ad una chiara volontà decisionale. Nulla, dunque, di effettivamente spontaneo, perché nella storia neanche il mercato, nella sua forma pura e “spontaneistica” alla quale credono i liberisti, è mai esistito. Affinché divenisse quel che è oggi, ossia il mercato moderno, è stato necessaria la compresenza di un altro soggetto, che non a caso nasce nel suo stesso contesto storico, ossia lo Stato il quale, con i suoi ordinamenti legislativi, ha sciolto gli antichi vincolismi comunitari. Chi ha voluto la globalizzazione ha usato lo stesso tipo di solvente culturale rivolgendolo, però, contro i nuovi vincolismi ossia quelli statuali e nazionali.

Sia chiaro: qui non si sta asserendo che la globalizzazione sarebbe stata dettagliatamente elaborata e pianificata, punto per punto, secondo un programma irresistibile, nelle segrete logge massoniche o nelle riservate adunanze della Trilaterale o del Bilderberg. La storia è imprevedibile per gli stessi grembiulini e per gli stessi tecnocrati e spesso i loro programmi hanno trovato impreviste difficoltà di realizzazione. Cosa che dimostra l’esistenza della Provvidenza e del libero arbitrio umano. Quel che nelle logge e nei circoli riservati viene distillato sono piuttosto i paradigmi culturali, gli etat d’ésprit, che poi i media si incaricano, per conformismo, di diffondere ampiamente nell’opinione pubblica – si sa che non c’è cosa di più prefabbricato che la mitica “opinione pubblica” – sostenuti da ingenti risorse finanziarie messe all’opera per lo scopo.

Non i complotti universali, dunque, ma la forza delle strategie culturali è determinante. Al crocevia tra il decennio ’70 ed il decennio ’80 del secolo scorso, ad esempio, c’è stata la cosiddetta svolta “montpelerina” che ha cambiato il mondo in senso neoliberista. La Mont Pélerin Society è un potente think tank neoliberale fondato da Friedrich August von Hayek nell’immediato dopoguerra, nel 1947, per unire le forze di tutti coloro che nella cultura, nella politica, nell’economia si opponevano al paradigma keynesiano, allora dominante, e per propagandare le virtù dell’”Open Society” (tra i 76 consiglieri di Ronald Reagan 22 erano membri di detta associazione, della quale sono o sono stati membri anche Ludwig von Mises, Milton Friedman, Luigi Einaudi, Sergio Ricossa, Antonio Martino ed altri noti nomi della cultura liberale).

Strategie culturali quindi, che certo possono anche diventare, sotto certi profili, “complotti” ma non nel senso becero – del tipo “rettiliano” – che ormai ha dilagato mediante la nuova comunicazione interattiva: esso stesso segno, questo tipo di “complottismo”, dell’ambiguità del globalismo e della sua capacità di creare deliranti stati d’animo anche ricorrendo alla medesima materia culturale o pseudo-culturale di cui si nutre tanto antiglobalismo da strapazzo. Se quel che contano sono dunque le strategie culturali, ad esse si risponde con strategie culturali di altro segno, non con i deliri del complottismo plebeo ed a buon mercato cui abboccano, credendo di essere originali, i più tra i lettori ed i frequentatori di tanti siti e circoli dalle strane ed ambigue origini e finalità.

La globalizzazione, che è soprattutto finanziaria, è d’altro canto una occidentalizzazione del mondo. Questo, però, non significa affatto il trionfo di quanto di buono l’Occidente ha dato al mondo ma lo spargimento globale dei liquami ideologici e decadenziali che esso ha partorito nel suo passaggio storico, che è stato innanzitutto trasformazione, anzi inversione e rovesciamento totale, dalla Cristianità medioevale al Mercato-Mondo. Parafrasando una ben più alta, immacolata ed autorevole Fonte, potremmo ben dire che, avendo gli uomini voltato le spalle a Dio, l’Occidente ha sparso i suoi errori per il mondo intero.

Da ultimo, per restare alla nostra cronaca quotidiana, questo spargimento di errori è avvenuto con le cosiddette “primavere arabe” veri e propri “inverni vicino-orientali”. I regimi nazionali arabi come quello di Assad o di Gheddafi usavano la loro forza ideologica per vincolare psicologicamente coloro che comunque ad essi dovevano un miglioramento delle proprie condizioni di vita rispetto alle generazioni precedenti e non lasciavano certo i propri cittadini liberi di andare dove volessero. Quei regime, come del resto il fascismo italiano, il peronismo argentino, il nasserismo egiziano, ma lo stesso putinismo russo, avevano mille difetti ed a nessuno, tanto meno all’autore di queste riflessioni, piace vivere nella mancanza, per dirne una, della libertà di espressione. Ma non per questo si può disconoscere la socialità di quei regimi, il loro sforzo di miglioramento delle condizioni delle proprie popolazioni. Disconoscere tale socialità, tale sforzo, sarebbe solo una faziosa falsità storica congiunta ad ipocrisia.

D’altro canto non è possibile constatare che l’Occidente usa dei suoi “valori” – la persona, la libertà, la democrazia – in modo strumentale tradendoli ogni giorno. Quando esso dimostrerà di essere conseguente con quei valori allora diventerà davvero difendibile. Ma fino a quando “umanitariamente” continuerà a praticare il più becero machiavellismo, la volontà di potenza per le sue strategie geopolitiche, bisogna usare verso di esso ogni possibile mezzo di disincanto, sottoporre la sua ideologia ufficiale alla più ferma e serrata critica, per mettere a nudo il re che è nudo. La retorica umanitaria dell’Occidente globalizzato, sotto questo profilo, è più insopportabile dell’autoritarismo di Assad. Quest’ultimo almeno non si fa scudo dei valori umani per poi bombardare popolazioni inermi. Se bombarda lo fa e basta, senza retoriche missionarie. L’Occidente è il sistema orwelliano della menzogna organizzata. Il più compiuto tra quelli che hanno finora calcato la scena storica. Esso pretende di “moralizzare” il conflitto in nome dei suoi valori umanitari trasformandolo, però, in una guerra totale contro il “Nemico Assoluto”, senza possibilità alcuna di tregua o di accordo diplomatico. Nemico Assoluto di volta in volta identificato con chiunque si opponga ai suoi interessi. Lo osservava, con l’acume che gli era proprio, Carl Schmitt ne “Il Nomos della terra”.

Essere liberali è cosa difficile che rasenta l’utopia. Anche l’autore di queste riflessioni si sente, intimamente, molto più “liberale” di tanti presunti liberali, nel senso etimologico della parola che significa “generosità”, “gratuità”, appunto “liberalità” e non in quello ideologico, mascherato di presunta tolleranza, che la parola ha assunto nell’Occidente post ed anti-cristiano. Ma, proprio in nome di questo suo etimologico “liberalismo”, egli sfida i liberali, i quali vogliono porre i principi di tolleranza e libertà alla base della civiltà, ad essere coerenti sul concreto terreno della storia – l’unico terreno che, come insegnava Benedetto Croce, essi, i liberali, nella dichiarata disconoscenza di qualsiasi dipendenza oltremondana (il “liberalismo religioso” è solo un flatus vocis del tutto inconsistente), hanno a loro disposizione – ed a realizzare, se ne sono capaci, una società tollerante e libera nell’esclusivo orizzonte storico-mondano. Se il liberalismo fallisce, ed ha già ampiamente fallito, in questa pretesa, siamo autorizzati a desumere che esso è soltanto una sceneggiata per giustificare la volontà di egemonia dell’Occidente post-anti-cristiano. Ed è per questo, oltre che per le giuste ragioni le quali consigliano sempre l’equilibrio nel giudizio storico, che diventa inevitabile, se si è onesti intellettualmente, ammettere che i “nemici” dell’Occidente, i quali non sono affatto stinchi di santo, almeno ci risparmiano l’ipocrisia umanitaria.

L’esodo biblico della migrazione in atto verso l’Europa è l’effetto, appunto, dell’intervento “umanitario” dell’Occidente che, per riorganizzare il Vicino Oriente e la sponda mediterranea dell’Africa secondo il disegno imperiale dei neocons americani – e non stiamo facendo complottismo perché quel disegno a suo tempo fu pubblicamente annunciato dai suoi estensori –, congiunto alle mire di grandezza di Sarkozy (ora Hollade) e di Cameron, ha provocato lo sfacelo al quale assistiamo aprendo la strada ai criminali dell’Isis. L’Occidente si sta dimostrando incapace persino di mantenere l’ordine nei territori conquistati o “liberati”. L’esportazione universale della democrazia era solo propaganda dal momento che la democrazia non è cosa che si adatta a tutte le culture ed in poco tempo.

Sul piano del diritto internazionale, Assad fino a prova contraria presiede il legittimo governo della Siria. Sicché ogni equiparazione tra il suo governo e le bande islamiste, foraggiate dall’Occidente per abbattere un regime sgradito ad Israele ed alleato della Russia putiniana, non ha alcun fondamento gius-internazionalistico. Si può fare questa equiparazione solo se si ritiene sussistente un diritto umanitario, in nome del quale intervenire all’interno della spazio di sovranità altrui. Questo diritto umanitario globale è esattamente quello mediante il quale l’Occidente si è globalizzato. Dietro le giustificazioni umanitarie, però, si nascondo sempre ferrei e disinibiti rapporti di forza che del romanticismo pacifista si fanno beffe.

Ecco perché la sconfitta di Assad non sarebbe la vittoria dell’Umanità ammesso e non concesso che questa deità laicista sia meritevole di devozione. Putin lo ha perfettamente capito. Per questo è intervenuto in Siria. A tutela senza dubbio anche degli interessi geopolitici russi ma soprattutto perché egli ha compreso che, per quanto la cosa possa sembrare paradossale a chi, inseguimento i suoi sogni costruttivistici di segno liberale, non tiene conto della realtà, le ragioni della civiltà, nella situazione siriana e vicino-orientale, sono dalla parte del socialismo nazionale di Assad e non da quelle del fondamentalismo fanatico, ed anti-islamico, di Al Baghdadi e del suo preteso califfato. A differenza di Putin, l’Occidente americanomorfo, in preda alle sue ossessioni e convulsioni da “strategia del caos” per timore del mondo non più unipolare ma multipolare che avanza, un mondo nel quale la Russia nazionale e cristiana attuale avrebbe il suo giusto riconoscimento di soggetto responsabile nella cooperazione globale tra i popoli, non riesce ha vedere chiaro quali sono il ruolo e la posizione dei contendenti nello scenario vicino-orientale.

La popolazione siriana, prima dell’intervento di Putin, è fuggita dalla terra natia. Per il media-sistem occidentale naturalmente si è trattato di fuga dal regime terroristico di Assad. L’avanzare dei tagliagole salafiti e l’arretrare dell’esercito nazionale, non più in grado di difenderli, per i nostri media non avrebbero alcun peso nella fuga dei siriani. Va comunque segnalato che tra coloro che hanno deciso di rimanere a combattere con l’esercito nazionale ci sono molti siriani cristiani, grati per la laicità del regime di Assad che li ha protetti dal fondamentalismo islamico. Sembra che li addestri, orrore orrore!, Hamas. L’Occidente ha sconvolto lo scenario internazionale ma per i media sembra esistere un solo criminale ossia Assad mentre i crimini occidentali passano in secondo piano. Il mondo unipolare che si tenta di costruire non può ammettere incertezze nella distribuzione delle colpe e delle responsabilità: tutti i buoni sono da una parte, quella occidentale, e tutti reprobi dall’altra parte.

Il sistema occidentale della menzogna organizzata si serve di una potente arma mediatica, l’antirazzismo. In particolare nella versione della lotta all’antisemitismo. Ogni volta che si intende inchiodare mediaticamente questo o quell’oppositore dell’Occidente entra in scena l’accusa di razzismo spesso con l’aggravante dell’antisemitismo. Ma anche questa è una pura costruzione ideologica. Infatti si può essere razzisti odiando, ad esempio, i negri ma non aver nulla contro gli ebrei. Il primo ministro ungherese Orban, ad esempio, una delle “bestie nere” dell’Unione Europea che a malapena lo sopporta, ha preso misure contro rom e sinti, non contro gli ebrei. Non a caso Jobbik, il partito neonazista ungherese, lo accusa di essere troppo “liberale”. Orban è soltanto un conservatore, un nazional-conservatore. In altre situazioni storiche, forse, avrebbe potuto essere un fiancheggiatore della marea nazista ma non un nazista.

Si può essere favorevoli, e l’autore di queste riflessioni lo è, alla sua politica di difesa della sovranità monetaria – ha tentato di abolire l’indipendenza della Banca Centrale ungherese – ritenendola una cosa buona e legittima di fronte alle pretese della tecnostruttura europoide. Ma non per questo si deve poi per forza aderire anche alla sua politica verso le minoranze etniche, benché, per ragioni di realismo politico, non sempre si può biasimarlo, in assoluto, se tenta di evitare il caos alle frontiere. Senza negare le forti ombre della sua politica, è solo sfacciata ipocrisia quella dei nostri media che ne fanno un nemico del genere umano, un cripto hitleriano. In verità, Orban da fastidio all’eurocrazia da quando ha modificato la costituzione ungherese abrogando le norme che dichiaravano l’indipendenza della Banca Centrale e la legalizzazione dell’aborto.

I professionisti del pensiero unico vogliono far credere che i “poteri finanziar-capitalisti” sarebbero le povere vittime di una ingrata ed ingenerosa diffamazione che non esiterebbe a fare di loro i “nuovi savi di Sion” e siccome i savi sionisti non esistono anche i poteri finanziari apolidi sarebbero incolpevoli. Se i savi anziani non esistono, la finanza apolide, però, esiste eccome e tutti noi ne sperimentiamo ogni giorno sulla nostra pelle il cinismo.

I nostri media si indignano per il muro confinario di Orban e di altri governanti europei ma poi tacciono completamente sul muro israeliano. Ma come non provare la stessa indignazione per l’uno e per l’altro muro e come non far sconti neanche ad Israele solo perché così impone la vulgata corrente? Dicono che Israele si difende e che ne ha il diritto. Ma perché mai tale diritto dovrebbe essere negato all’Ungheria o all’Austria? I profughi non si fanno saltare in aria ed i terroristi sono di seconda generazione, verissimo. Ma può essere rivendicato o no il diritto a difendere il lavoro nazionale da possibili effetti distorsivi della concorrenza al ribasso sui salari? O esiste solo il pericolo del terrorismo?

Un bambino palestinese ucciso equivale o meno al povero Aylan? Non ci sono, non ci possono essere, distinzioni. Ma i nostri media ci hanno mostrato quella povera creatura annegata nel viaggio nell’Egeo, oltretutto manipolando la scena del ritrovamento del suo corpicino per fare più colpo e sensazione (quando si afferma che l’Occidente è la menzogna organizzata si vuol intendere anche cose come questa), mentre ci hanno nascosto una scena simile, poi circolata sul web, che mostra un povero bimbo palestinese riverso, esattamente come Aylan, fulminato dal fuoco “amico” (amico dell’Occidente) di Israele che, però!, si stava difendendo. Ecco: questa è l’ipocrisia occidentale che indigna.

Lo Stato di Israele mira all’occupazione, con la forza militare e quella dei coloni fanatici, della spianata del Tempio, luogo sacro dell’Islam. Certo, lì sorgeva il Tempio di Salomone, sono pronti a dire i giustificazionisti. Ed infatti è per quello che i coloni forzano la situazione. Se Benjamin Netanyahu fosse libero di permetterlo, senza ripercussioni globali, quei coloni distruggerebbero Al Aqsa per ricostruire il Tempio di Salomone. Dietro questa assurda aspirazione c’è una ben precisa e folle teologia politica messianica che se realizzata, con la distruzione della Cupola della Roccia, porterebbe ad una deflagrazione globale. Perché mai i nostri media non accusano di razzismo anche Netanyahu che è un nazional-conservatore come Orban e pratica, contro i palestinesi, politiche discriminatorie molto simili a quelle che il capo di governo ungherese pratica verso i rom? C’è poco da minimizzare su chi invoca per sé ogni considerazione per le persecuzioni storicamente subite e poi a sua volta non conosce misericordia verso il prossimo. Anche qui siamo di fronte all’ipocrisia.

La condizione dei giovani oggi non è affatto facile e molte colpe ricadono sui padri. Una soprattutto ossia quella di aver creduto, secondo i canoni di un facile ottimismo anni sessanta, che il miglioramento della vita intervenuta nel secolo scorso fosse irreversibile e che i loro figli non avrebbero avuto problemi. Con questa illusione c’entra anche l’umanitarismo occidentale con la sua prospettiva di una realizzazione mondana delle promesse escatologiche. A questa colpa si deve aggiungere che, mentre cantavano le lodi delle “magnifiche sorti e progressive”, essi, i padri dei giovani di oggi, non si sono accorti del nuovo paradigma culturale, quello “montpelerino”, che intanto avanzava.

Se anche si dimostrasse che non sono stati i poteri finanziari a pianificare l’esodo migratorio in corso essi ne sarebbero egualmente corresponsabili avendo destabilizzato, mediante la globalizzazione, il mondo. Destabilizzazione di cui le guerre democratiche dell’Occidente sono state un elemento integrante. E’ innegabile che i poteri finanziari, anche se si dimostrasse che non hanno programmato alcun esodo biblico, approfittano, se possono, della manodopera che riesce ad arrivare in Occidente, quella che comunque si ritrovano in casa indipendentemente da qualsiasi loro pianificazione dell’immigrazione. Forse, dopo la delocalizzazione delle imprese occidentali in Asia, è arrivata la risposta della delocalizzazione della manodopera asiatica ed africana in Occidente.

I poteri finanziari non hanno un progetto organico, non esiste il Grande Cospiratore (se non quello di natura angelica ma questo è un altro discorso). Essi puntano senza dubbio al Mercato Globale e lavorano in tal senso ma da questo ad immaginare, perché questa è l’accusa che toglie il diritto di cittadinanza nella pubblica discussione, la cospirazione dei Savi ce ne passa. Questa è la strategia di chi un discorso, pubblico o meno, neanche vuole affrontarlo: più facile inchiodare chiunque sia critico della menzogna occidentale al solito refrain del complottismo.

Sugli immigrati la Merkel ha cambiato idea solo perché si è resa conto che nel caos nessuna integrazione sarebbe possibile e perché ha capito che il suo elettorato conservatore e perbenista non gradisce alcuna apertura. Ma questo non significa che, invece, il capitale non guardi positivamente alla migrazione magari organizzata al fine di mettere in concorrenza lavoratori auctotoni e gli stranieri. In Puglia, dicono i sindacalisti locali, i nostri concittadini, se vogliono lavorare, devono accontentarsi di un salario da fame perché quello è il salario accettato dai nigeriani e mediorientali, a loro volta povere vittime dello stesso caporalato. Qui siamo alla guerra tra poveri, la più odiosa.

L’umanitarismo altro non è che un cristianesimo senza Cristo, una pretesa tautologica di fondare la fratellanza tra gli uomini senza un Padre comune, senza l’Amore trascendente che si piega kenoticamente sulle nostre miserie. Il fallimento dell’umanitarismo, che possiamo constatare anche nella questione dei migranti, sta tutto nella sua pretesa che ciascuno dovrebbe amare il prossimo solo perché uomo come lui. Sartre, da ateo, diceva che il prossimo è l’inferno ed Hobbes, da deista, affermava “homo homini lupus”. Sia Sartre che Hobbes, in un certo senso, non hanno neanche tutti i torti e avrebbero ragione se nella storia umana non si fosse rivelata una Luce, quella dell’Amore Infinito, senza della quale l’umanità non potrebbe coltivare alcuna speranza in ordine alla propria salvezza, anche temporale. L’umanità non è capace di salvarsi da sola ed in questo, oltre che nella sua natura parodistica, che sta il fallimento dell’umanitarismo dietro il quale – l’Occidente ne è la prova storica più eclatante – si nascondono solo orgoglio e volontà di potenza. Che, poi, sono la radice spiritale dell’ipocrisia di chi bombarda in nome dell’umanità e si permette di giudicare, nelle tante Norimberga, anche quelle mediatiche, chi, come Assad padre, nel 1982 ha fatto bombardare i suoi cittadini. Ma, come detto, il dittatore siriano, se non altro, non invocava affatto ragioni umanitarie o democratiche e quindi era cinicamente sincero.

Ora se si spegnesse quella Luce, come molti vorrebbero soprattutto in Occidente, l’umanità resterebbe al buio, alle prese con le sue deficienze ontologiche, e l’intera storia umana altro non sarebbe che quel che in fondo è, se non ci fosse alcuna speranza oltremondana, ossia una serie concatenata di guerre, violenze, misfatti, sopraffazioni, dominazioni, sottomissioni, umiliazioni, vendette e via dicendo. Invece quella Luce, quell’Amore Infinito, al quale i cristiani, come l’autore di queste riflessioni, pur nelle loro indegnità e debolezza, credono e si affidano, è entrata nella storia, fino a farsi crocifiggere per salvarci ed evitarci – presuntuosi illusi di poter realizzare da soli la Pace – il fallimento completo. Quella Luce, quell’Amore Infinito – attenzione! – ha un veicolo di trasmissione, che Essa stessa ha voluto e fondato, ossia la Chiesa, nonostante già conoscesse tutti i potenziali errori, misfatti e peccati dei quali molti cristiani, compresi molti uomini di Chiesa, si sarebbero macchiati. Anzi quella Luce rifulge ancor di più in una Chiesa santa ma composta di peccatori. Rifulge in quelle figure, nient’affatto rare come si tende a pensare, che accogliendola sul serio hanno ad Essa permesso di manifestarsi, lungo i secoli, tra gli uomini.

Nessun riduzionismo storico – sul tipo di quella storiografia per la quale il ricco giovane di Assisi sarebbe stato l’espressione della lotta di classe dei suoi tempi o perlomeno del desiderio di autonomia del laicato, spesso ereticale, dall’egemonia dispotica del clero teocratico, che reagendo avrebbe poi “normalizzato” il movimento francescano – può efficacemente convincere che, senza il cuore ripieno di quell’Amore Infinito, sia possibile abbandonare ogni agio e ricchezza e vincere il naturale ribrezzo per abbracciare le carni macilente di un lebbroso. Ne si tratta di cose del tempo medioevale che fu. Madre Teresa di Calcutta è l’esempio contemporaneo che quel possibile impossibile Amore c’è, opera, si fa presente nella vicenda umana. Tanto presente ed operante da aver persino toccato nell’intimo un vecchio rivoluzionario fascio-comunista come Fidel Castro, il quale colse l’occasione della visita papale a Cuba per domandare a Benedetto XVI come ha fatto una donnetta albanese, del tutto insignificante agli occhi del mondo, a dare concretezza alla dignità umana che lui, come rivoluzionario, ha politicamente inseguito una vita intera senza essere riuscito a realizzarla. Così come non ci riesce l’Occidente liberale, democratico, umanitario.

Lo Stato etico, come è noto, è uno dei frutti dell’umanitarismo, come sopra descritto, ossia quale pretesa dell’uomo di costruire da solo la storia e le regole della convivenza. Quanta realpolitiker, quanta eticità immanente, c’è nella strategia geopolitica dell’Occidente, il quale nascondendosi dietro l’esportazione della Libertà e della Democrazia, pretende di imporre il pensiero unico e l’unilateralismo al mondo intero mentre si diletta in policy bombing un po’ dappertutto al di fuori di casa (ed anzi in Ucraina forse avrebbe il coraggio di farlo anche sull’uscio di casa)? Solo l’Occidente è legittimato ai processi di Norimberga ed a giudicare i crimini altrui? A Norimberga, ad ergersi a giudici dei criminali nazisti, sono stati gli americani, ancora con le mani lorde del sangue radioattivo delle centinaia di migliaia di cittadini di Hiroshima e Nagasaki (nel caso di questa ultima città si trattava oltretutto, in maggioranza, di giapponesi cattolici), ed i sovietici, i cui gulag funzionavano in quel momento a pieno regime. Chi è senza peccato scagli la prima pietra!

Ogni ordine umano, politico o economico, è sempre in qualche modo la ratifica di concreti rapporti di forza, interni o internazionali, e questo vale anche per l’Occidente con l’aggravante della sua mediatica ipocrisia umanitaria più volte ricordata. Per i cristiani apostolici la sfera del Politico è naturalmente legittima né essa è, come affermato dai protestanti, satanica per sua essenza. Non è però possibile negare che tale sfera, in quanto costituisce di uno degli spazi o ambiti dell’esistenza umana, è ontologicamente ferita dal peccato che solo quell’Amore Infinito può redimere. Ed ecco perché, come cristiani, non possiamo affatto essere tentati dalle escatologie politiche, rivoluzionarie o conservatrici che siano, pur non rinunciando, nei limiti realistici del possibile, ad operare anche politicamente per migliorare il mondo. Senza mai dimenticare, con Agostino, che rimossa la Giustizia gli Stati diventano briganti. Come troppo spesso la storia e la cronaca, anche quella degli Stati occidentali, testimoniano.

La misura della fase ormai terminale dell’Occidente post-cristiano è data dalla malthusiana denatalità che lo ha colpito. Se non facciamo figli la colpa è nostra e di questa colpa non possiamo colpevolizzare gli altri, neanche gli immigrati. Il nesso tra secolarizzazione, modernizzazione e denatalità è evidente. Un presunto diritto come l’aborto e la persecuzione occidentale contro il matrimonio e la famiglia sono innegabilmente alla radice della nostra denatalità, con evidenti riflessi persino sullo sbilanciamento dei conti della pubblica previdenza sociale a causa della mancanza di ricambio generazionale nel flusso dei contributi necessari a pagare le pensioni. Con la conseguenza che ora il sistema pensionistico è in via di privatizzazione. Sono queste le contraddizioni della sinistra occidentale che, senza rendersi conto dell’individualismo sotteso alla rivendicazione dei “diritti civili” comprese le nozze gay ed il divorzio facile, vorrebbe difendere il Welfare su basi contrattualistiche e non comunitarie.

Ai migranti del resto non sfugge che in diversi Paesi dell’Occidente, compresa l’Italia, è in atto un processo di pauperizzazione e non a caso essi vogliono tutti raggiungere la Germania o comunque il nord Europa. Solo che – ed ecco di nuovo evidenziarsi il fallimento dei buoni sentimenti umanitari – le risorse anche lì rischierebbero di ridursi e non essere sufficienti per tutti, migranti compresi. La Merkel e Schaüble, purtroppo per loro, non sono capaci di ripetere il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Da qui, forse, l’accoglienza selettiva che la Germania cerca di imporre: ci teniamo quelli utili alla nostra economia e rimandiamo indietro, nei Paesi euro-meridionali, gli altri.

I liberisti hanno criticato il keynesismo accusandolo di voler fare politiche assistenzialiste. In realtà Keynes auspica che, in tempi di crisi, si stimoli l’economia mediante la spesa pubblica produttiva, di investimento, come ad esempio un buon programma di lavori pubblici qualificati per assorbire manodopera, aumentare il reddito e rimettere in moto il mercato deflazionato. Egli non ha mai chiesto assistenza senza lavoro. La famosa espressione, attribuitagli, per la quale bisogna mettere i disoccupati a scavare buche per poi riempirle non è mai stata da lui affermata nei termini nei quali la si racconta ossia nei termini di una proposta politica. Fu usata, provocatoriamente, in un dibattito per dire che piuttosto che non fare nulla, di fronte alla disoccupazione di massa conseguita al 1929, allora sarebbe stato preferibile anche quello. Null’altro dunque che una provocazione alla pari dell’“helicopter money” del suo più accanito avversario, Milton Friedman.

Ora, se per far fronte all’immigrazione si volesse fare una politica per davvero keynesiana si dovrebbero occupare i migranti in lavori di pubblica utilità, salariandoli adeguatamente, quei lavori troppo spesso rifiutati dai nostri disoccupati, invece di lasciarli oziosi tutto il giorno e per di più pagati per non fare nulla. In tal modo, forse si potrebbe anche innescare un circolo virtuoso che potrebbe anche coinvolgere anche i nostri disoccupati e far tornare lo Stato ad una delle sue funzioni principali, quella di “datore di lavoro di ultima istanza” nei tempi di crisi allo scopo di rimettere in moto il mercato. Non solo, potrebbe essere l’occasione per dimostrare concretamente che l’austerità liberista non è un dogma e che si può efficacemente superarla. Forse si potrebbe persino iniziare a far breccia nell’universo chiuso dei nostri media e dei nostri ceti politici facendo concretamente intendere che esistono soluzioni alla crisi alternative all’austerità. Potrebbe essere l’inizio del cambiamento del paradigma, dell’etat d’sprit, attualmente dominante.

Luigi Copertino

sabato 28 maggio 2016

I Robot tagliano 60.000 posti di lavoro in una sola Fabbrica, ben Il 40% della forza lavoro attiva.

I Robot tagliano 60.000 posti di lavoro in una sola  Fabbrica, ben  Il 40% della forza lavoro attiva.


Melissa Dykes

activistpost.com 




Il lavoro umano vale meno che mai nella famosa fabbrica Foxconn.

L'azienda, nota per la produzione di prodotti Apple e altre apparecchiature elettroniche americane, era già noto per l'elevato suicidio di lavoratori nella sua sede Shenzhen, la Cina spinge i suicidi fuori dagli edifici.

Ora, l'ascesa dei robot e l'automazione  sostituiscono una sconcertante numero di ben 60.000 operai su 110.000 dipendenti di una fabbrica, la Foxconn a Taiwan, dando un colpo fatale ai salariati, in gran parte migranti.


CNBC riporta :

Trentacinque società di Taiwan, tra cui il fornitore Foxconn di Apple, hanno investito  un totale di 4 miliardi di yuan (HK $ 4,74 miliardi) sulla intelligenza artificiale lo scorso anno, in base ai dati emessi per le relazioni esterne dal governo Kunshan

"La fabbrica Foxconn ha ridotto i suoi dipendenti da 110.000 a 50.000, grazie all'introduzione dei robot. Ha assaporato il successo nella riduzione del costo del lavoro ", ha detto capo del dipartimento Xu Yulian. 
"Sempre più aziende rischiano di seguire l'esempio."

Ben 600 grandi aziende nel Kunshan hanno piani simili, secondo un sondaggio del governo.

I tagli di posti di lavoro non sono di buon auspicio per Kunshan, che aveva una popolazione di oltre 2,5 milioni alla fine del 2014, due terzi dei quali erano lavoratori migranti.

Questa tendenza di posti di lavoro che muoiono oggi spostando operai cinesi, ma è sulla buona strada per raggiungere a tutti e rappresenta una minaccia realistica e spaventosa di posti di lavoro americani pure. Oggi è di fabbricazione, ma domani sarà l'impatto camionisti, cameriere, segretarie e presto, quasi tutti i settori.

Se i lavoratori vengono spostati da un settore, e sono spinti a competere per i lavori in altri settori, creano ulteriore pressione sui richiedenti, e sollevano la questione di dove andrà la gente  se / quando non ci sono più posti di lavoro disponibili.

Se il futuro è automatizzato, che cosa succede agli esseri umani? Come faranno per guadagnarsi da vivere?


La risposta è un enigma, i robot si promettono di fare gran parte del lavoro che era servile e, beh, deprimente da fare - come dimostrano i suicidi nelle fabbriche di Foxconn .

Ma gli esperti prevedono che il 40% dei posti di lavoro umani esistenti sarà spazzato via da robot e automazione, può essere un futuro non auspicabile.






Note di SD:


dall'Ansa

Foxconn sostituisce 60mila impiegati con robot

Ha più che dimezzato la forza lavoro, da 110 a 50mila persone



© ANSA

Foxconn, azienda asiatica fornitrice di Apple e Samsung e in passato tristemente nota per i suicidi, ha sostituto 60mila impiegati con dei robot. La società, come riporta il South China Morning Post, ha ridotto così la sua forza lavoro da 110mila a 50mila lavoratori in carne ed ossa, quindi più che dimezzandoli. "Stiamo applicando la robotica e altre tecnologie di produzione in sostituzione delle operazioni ripetitive fatte dai dipendenti che a loro volta si concentrano di più su altri processi di produzione", ha spiegato Foxconn.

La fabbrica si trova a Kunshun, in Cina, ed è probabile che la strategia sarà impiegata anche in altre sedi della società. Già ad agosto 2011, il presidente di Foxconn, Terry Gou, aveva annunciato di voler sostituire fino a 500mila dipendenti in fabbrica, almeno nei lavori considerati più semplici. Progetto che un anno fa sembrava aver subito ripensamenti perché secondo l'azienda la meccanizzazione non poteva essere comparata alla manualità, in alcune fasi della produzione.

Com'è noto, Foxconn è il principale costruttore-partner di Apple e non solo: nei suoi stabilimenti in Cina vengono costruiti gran parte dei prodotti di elettronica di consumo, computer, smartphone e tablet anche per gli altri big del settore hi-tech. Secondo un report diffuso all'ultimo Forum economico di Davos, entro il 2020, quindi tra quattro anni, i robot ruberanno 5 milioni di posti di lavoro nel mondo.




venerdì 27 maggio 2016

SEI MEGA CORPORAZIONI CONTROLLANO I MEDIA , GLI AMERICANI CONSUMANO DIECI ORE DI "PROGRAMMAZIONE" AL GIORNO

SEI MEGA CORPORAZIONI CONTROLLANO I MEDIA, GLI AMERICANI CONSUMANO DIECI ORE DI "PROGRAMMAZIONE" AL GIORNO 

Michael Snyder,
theeconomiccollapseblog.com

Se si consente a qualcuno di pompare molte ore di "programmazione" nella vostra mente per ogni singolo giorno, è inevitabile , che si ha un grande impatto sul modo di vedere il mondo. In America oggi, la persona media consuma circa 10 ore di informazioni, notizie e intrattenimento al giorno, e ci sono 6 gruppi mediatici giganti schiaccianti che dominano tale mercato. In realtà, è stato stimato che da qualche parte circa il 90 per cento della "programmazione" che costantemente alimenta la nostra mente viene da loro, e, naturalmente, sono in ultima analisi, controllati dalla élite del mondo. Quindi non vi è alcuna speranza per il nostro paese, fino a quando la stragrande maggioranza della popolazione, è in un continuum con la spina inserita di questa enorme "matrice di propaganda"?

Basti pensare circa il proprio comportamento. Anche se si sta leggendo questo articolo la televisione ti potrebbe accompagnare in sottofondo o si può avere della musica. Molti di noi sono al punto in cui siamo letteralmente assuefatti ai media. In realtà, ci sono persone là fuori che si sentono fisicamente a disagio se tutto è spento e hanno a che fare con un completo silenzio.

E' stato detto, che, se si immette spazzatura, si  ottiene spazzatura. Sono le cose che facciamo costantemente che definiscono ciò chi siamo, e quindi se state alimentando la vostra mente con ore di "programmazione" delle grandi corporazioni dei media ogni giorno, l'effetto alla fine, è drammatico su chi o cosa si diventa.

Queste società monoliti si concentrano realmente nel definire l'agenda di ciò che è la società. Ad esempio, quando ci si impegna in una conversazione   con la vostra famiglia, amici o colleghi di lavoro, di cosa parlate? Se siete come la maggior parte delle persone, si potrebbe parlare di qualcosa di attuale delle notizie, di un programma televisivo che hai visto la sera prima o di qualche grande evento sportivo che si sta svolgendo.

Praticamente tutte le notizie e l'intrattenimento è controllato dall'élite per la ragione che queste gigantesche aziende dei media sono di loro proprietà.

Voglio condividere alcuni numeri con voi che possono essere difficili da credere. Vengono direttamente dalla "da Nielsen THE TOTAL AUDIENCE REPORT ",  il report  mostra quante notizie e intrattenimento consuma  l'americano medio attraverso vari metodi ogni giorno ...

Guardare la televisione in diretta: 4 ore, 32 minuti 
Guardare la televisione in differita: 30 minuti 
Ascolto della radio: 2 ore, 44 minuti 
Usando uno smartphone: 1 ora, 33 minuti 
Utilizzo di Internet su un computer: 1 ora, 6 minuti 
Quando si aggiungono e mettono insieme tutti quei numeri , scopriamo, si tratta di un totale di più di 10 ore al giorno.

E tenete a mente che l'andare al cinema, i video-giochi e la lettura di libri sono comportamenti che non sono compresi in questa lista.

Vediamo cosa stiamo facendo al mondo per noi stessi?
La combinazione di guardare la televisione, in diretta o in differita, da sola arriva a un totale di più di cinque ore [del nostro tempo quotidiano].

Se alimentiamo la mente, per cinque ore al giorno, di un qualcosa giorno dopo giorno, qualcosa cambia in voi . Non vi è alcun modo per aggirare questo [status].  Si potrebbe pensare che sei abbastanza forte per resistere alla programmazione, ma, la verità è che colpisce tutti noi in modo molto sottile, è che nemmeno riusciamo a comprendere [la portata].

E come ho già detto, ci sono solo sei gigantesche  aziende che rappresentano la quasi totalità della programmazione che riceviamo attraverso i nostri televisori.

Di seguito è riportato un elenco, di queste sei mega-aziende mediali, insieme a una campionatura delle varie proprietà che possiedono ...

Comcast

NBC
Telemundo
Universal Pictures
Focus Features
USA Network
Bravo
CNBC
The Weather Channel
MSNBC
Syfy
NBCSN
Golf Channel
Esquire rete
E!
Cloo
Chiller
universale HD
Comcast SportsNet
universale Parks & Resorts
Universal Studio Home Video

The Walt Disney Company

ABC Television Network
ESPN
The Disney Channel
A & E
Lifetime
Marvel Entertainment
Lucasfilm
Walt Disney Pictures
Pixar Animation Studios
Disney Mobile
Disney Consumer Products
Interactive Media
parchi a tema Disney
Disney Records
Hollywood Records
Miramax Films
Touchstone Pictures

News Corporation

Fox
Fox News Channel
Fox Business Network
Fox Sports 1
Fox Sports 2
National Geographic
Nat Geo Wild
FX
FXX
FX Movie Channel
Fox Sports Network
il Wall Street Journal
il New York Post
di Barron
SmartMoney
HarperCollins
20th Century Fox
Fox Searchlight Pictures
Blue Sky Studios
Beliefnet
Zondervan

Time Warner

CNN
The CW
HBO
Cinemax
Cartoon Network
HLN
NBA TV
TBS
TNT
TruTV
Turner Classic Movies
Warner Bros.
Castle Rock
DC Comics
Warner Bros. Interactive Entertainment
New Line Cinema
Sports Illustrated
Fortune
Marie Claire
People Magazine

Viacom

MTV
Nickelodeon
VH1
BET
Comedy Central
Paramount Pictures
Paramount Home Entertainment
Country Music Television (CMT)
Spike TV
The Movie Channel
TV Land

CBS Corporation

CBS Television Network
The CW (insieme a Time Warner)
CBS Sports Network
Showtime
TVGN
CBS Radio, Inc.
CBS Television Studios
Simon & Schuster
Infinity Broadcasting
Westwood One Network Radio

Per fortuna, quei conglomerati dei mega-media non hanno lo stessa monopolio su Internet, ma si inizia a vedere un enorme quantità di consolidamento nel mondo online. Basta controllare questi numeri ...

Nel complesso, i primi 10 editori - insieme possiedono circa 60 siti di notizie - rappresentano il 47% del traffico online totale con contenuti di notizie l'anno scorso,  i prossimi grandi-140 editori che rappresentano la maggior parte dell'altra metà, SimilarWeb.
Il più grande editore di notizie on-line per il pubblico degli Stati Uniti era MSN, proprietario di MSN.com, con poco più di 27 miliardi di pagine viste combinate attraverso il mobile e il desktop, seguita da Disney Media Networks, proprietario di News ESPN e ABC, con 25,9 miliardi.

La battaglia per il futuro di questa nazione è una battaglia per i cuori e le menti delle persone.
Ed è difficile vedere che le cose si possano trasformare in una direzione radicalmente diversa, perché la maggior parte di noi alimenta volentieri  i nostri cuori e  menti con ore di "programmazione" ogni giorno controllata dall'élite.
La buona notizia è che ci sono segni di un risveglio. Più americani che mai si stanno disaffezionando ai media mainstream, e questo si rivela in numero di indagini recenti. Ecco un esempio ...
La fiducia nei mezzi di informazione viene eroso dalle percezioni di imprecisione e di pregiudizi, alimentata in parte dallo scetticismo degli americani su quello che leggono sui social media.
Solo il 6 per cento delle persone dicono di avere molta fiducia nei mezzi di comunicazione, mettendo l'industria delle notizie al pari del Congresso che e ben al di sotto del pubblico o di altre istituzioni.
Gli americani (ma anche persone di tutto il mondo) hanno perso la fiducia nei media mainstream, sono andati alla ricerca di altre fonti di notizie e intrattenimento. 

Ciò ha notevolmente alimentato l'ascesa dei media alternativi, e le decine di siti web in tutto Internet in cui questo articolo è alla fine pubblicato, sono esempi di questa esplosione.

È possibile ridurre in schiavitù persone per così tanto tempo. 

In ultima analisi, se vorranno liberarsi delle catene che li trattengono e se vorranno scoprire la verità.

In questo giorno, è assolutamente imperativo che tutti noi impariamo a pensare da noi stessi. 

Se si scopre che si è assuefatti alla "programmazione" che le mega-corporazioni dei media ci propinano, vorrei incoraggiarvi a iniziare a scollegarvi dalla matrice più frequentemente.

Alla fine, sarete contenti, solo, se lo fate.




L’ANNO DEL POLLO E L’ANNO DEL DRAGHI

L’ANNO DEL POLLO E L’ANNO DEL DRAGHI

Di comidad 


Come è noto, il calendario cinese intitola gli anni a degli animali: l’Anno del Topo, l’Anno del Bue, l’Anno del Serpente, l’Anno del Drago, ecc. Il 2011 potrebbe essere intitolato come “Anno del Pollo”, anzi del pollo da spennare, in questo caso l’Italia. All’inizio del 2011 una cordata di affari costituita dalla britannica BP, dalla francese Total e dalla americana Goldman Sachs, con il supporto mediatico di Al Jazeera, emittente del Qatar, lanciò una campagna per strappare la Libia all’ENI, riuscendo ad assicurarsi il supporto dell’ONU e della NATO. Goldman Sachs si era unita a quell’operazione per prevenire gli effetti giudiziari di una sua frode miliardaria perpetrata ai danni del governo libico. Nell’ottobre di quell’anno l’operazione venne condotta a termine, culminando nell’assassinio di Gheddafi; un assassinio spacciato come un linciaggio spontaneo attraverso un falso video. 

L’Italia venne così privata di una delle sue principali sponde affaristiche ed energetiche.

Alla fine dello stesso anno scoppiò la cosiddetta “emergenza spread”, l’attacco al debito pubblico italiano, che si risolse in un aumento vertiginoso dei tassi di interesse da corrispondere agli investitori in titoli di Stato italiani. L’emergenza comportò l’anno dopo l’istituzione del Meccanismo Europeo di Stabilità, al quale l’Italia ha dovuto versare centoventicinque miliardi di euro, in gran parte destinati al salvataggio di banche tedesche. Tutto ciò perché l’Italia sarebbe stata in “difficoltà finanziaria”. In effetti è proprio l’entità spropositata del versamento italiano al MES a far comprendere il carattere puramente ricattatorio ed estorsivo di quella finta emergenza

In Italia da tempo è iniziata una rilettura “critica” di quell’annus horribilis, una rilettura nella quale al Buffone di Arcore, allora ancora Presidente del Consiglio, è riservata la parte dell’eroe, della vittima e del profeta. La versione dei fatti ci narra del Buffone critico ed oppositore dell’intervento militare in Libia, latore di oscuri presagi sulle conseguenze dell’eliminazione di Gheddafi. La stessa fiaba, rilanciata l’anno scorso in un libro del giornalista americano Alan Friedman, ci racconta di un Buffone vittima di un colpo di Stato ordito da poteri stranieri per sostituirlo con il lobbista delle banche Mario Monti.

Questa narrazione si basa sull’approssimazione della memoria e sulla omissione di fatti essenziali. Anzitutto l’aggressione alla Libia fu iniziata senza l’egida NATO da Francia e Gran Bretagna. Si formò poi uno schieramento di Paesi, sotto la guida statunitense, con la significativa assenza della Germania, tiratasi fuori dall’operazione. Che il Buffone, e soprattutto la Lega Nord, fossero riottosi a impegnarsi nell’aggressione alla Libia e che il presidente Napolitano, verso la metà di marzo, fece un colpo di mano (o di Stato?) per indurre lo stesso Buffone a conformarsi, è cosa nota e accertata. Ma sono i comportamenti successivi del Buffone a risultare incompatibili con la versione della sua presunta contrarietà alla guerra.

Il presidente francese Sarkozy era contrario ad una direzione NATO, volendo fare la parte del leader in tutta l’impresa. Senza un comando NATO il Buffone avrebbe avuto la base giuridica e, soprattutto, la confusione sul campo, utile a non avallare l’uso delle basi NATO italiane da parte della coalizione anti-libica. Le basi, ovviamente, sarebbero state ugualmente utilizzate dalle forze armate USA, poiché dal 1999, grazie al governo D’Alema, i Carabinieri non avevano più il controllo, ma comunque quell’uso delle basi non avrebbe coinvolto la responsabilità diretta del governo italiano. 

Cosa fece invece il Buffone di Arcore? Incaricò il ministro degli Esteri Frattini di sollecitare la formazione di un comando NATO dell’aggressione alla Libia. Gli USA non aspettavano altro, e il governo italiano presentò quel ridimensionamento di Sarkozy come un proprio successo. Il vincolare l’Italia al quadro NATO, comportava invece il legarsi le mani alle regole dell’alleanza, e si sa che le regole valgono solo per il contraente debole, perciò ci si precludeva ogni possibilità di tirarsi fuori in un secondo momento. Morale della favola: si posero le basi giuridiche della concessione delle basi e, nello stesso tempo, del diretto intervento italiano in Libia, con centinaia di missioni aeree di smaccata ferocia, entusiasticamente organizzate dal ministro della Difesa, il sanguinario Ignazio La Russa.

La realtà è che il Buffone non fece nulla per ridimensionare l’impegno italiano nell’aggressione alla Libia e che cercò, al contrario, di compiacere in tutti i modi il segretario di Stato USA Hillary Clinton, nota lobbista di Goldman Sachs. La storia reale ci narra non di un Buffone vittima, eroe e profeta di sventura, semmai di un Buffone collaborazionista e non solo nella vicenda libica.
Poche settimane prima di essere cacciato dal governo, il Buffone, ancora una volta, pose le basi politiche per una colonizzazione ulteriore dell’Italia da parte delle organizzazioni sovranazionali. 

Nel libro di Friedman si ripropone la storia di un Buffone oppositore del Fondo Monetario Internazionale, il quale avrebbe voluto imporre all’Italia un prestito di ottanta miliardi di dollari, con tutti i vincoli che ciò avrebbe comportato per l’economia italiana. Il fatto venne a suo tempo negato dal direttore del FMI, Christine Lagarde; fu confermato invece dal primo ministro spagnolo Zapatero. Ma che la proposta della Lagarde, peraltro mai ufficializzata, fosse solo una manovra tattica, è provato dal fatto che anche Monti, una volta subentrato al Buffone, non contrasse alcun debito col FMI.

Strano che un presunto “grande uomo d’affari” come il Buffone fosse così inesperto di trattative da non rendersi conto del fatto che la proposta della Lagarde fosse solo un’esca per indurlo a concedere ben altro. Molto più rilevante è infatti la circostanza che nel novembre del 2011 il Buffone accettò, ed addirittura invocò, il ruolo ufficiale del FMI come “certificatore” del bilancio dello Stato italiano. Quindi, pur senza accettare alcun prestito, si certificava ugualmente il declassamento dell’Italia a colonia del FMI, il principale componente della cosiddetta Troika. Anche in quella circostanza al Buffone venne riservata la parte del pollo, sempre che la sua vera motivazione non fosse, come sempre, quella di compiacere i potenti. 

Sia il governo Letta che il governo Renzi hanno successivamente presentato ministri dell’Economia di provenienza FMI. Ma, se è per questo anche il primo governo del Buffone, nel 1994, annoverava un ministro dell’Economia di carriera FMI, Lamberto Dini. Ciò a “certificare” l’indipendenza del Buffone dai poteri sovranazionali, i quali lo hanno usato, buttato e riciclato a seconda delle convenienze. 

L’anno dopo, regnante Monti, fu il presidente della BCE, Mario Draghi, a prendere sotto tutela il debito pubblico italiano, facendo cessare l’emergenza spread ed esautorando definitivamente i governi italiani. 


Dall’Anno del Pollo all’Anno del Draghi. 

Che senso ha proporci oggi il Buffone di Arcore come eroe, vittima e profeta? Si tratta chiaramente di un’operazione di guerra psicologica per avvilire ulteriormente il popolo italiano. 


Come a dirci: il massimo di opposizione al colonialismo che potete permettervi è il Buffone.


giovedì 26 maggio 2016

La NATO pianifica la "guerra d'agosto" contro la Russia, e avverte "In pochi minuti" finiremo al Nucleare

La  NATO pianifica la "guerra d'agosto" contro la Russia, e avverte  "In pochi minuti" finiremo al Nucleare 

Sorcha Faal,




Una relazione veramente triste del Ministero della Difesa ( MoD ) circola al Cremlino avverte del piano di NATO per una " guerra di agosto " contro la Federazione diverrà nel giro " di minuti " nucleare, infatti il regime di Obama continua ad ammassare testate nucleari come non mai dai tempi della guerra fredda al fronte  con la Russia e  truppe militari ostili ai suoi confini cosa che non si verifica dal 1941 , se non poco prima dell'invasione della Germania nazista dell'Unione Sovietica . [ Nota: Alcune parole che compaiono tra virgolette sono approssimazioni in lingua inglese di parole russe / frasi che non hanno esatta controparte.]

Secondo questo rapporto, alcune delle informazioni rilasciate sul regime di Obama, prevedono di lanciare per primi un attacco nucleare contro Russia è compreso da quanto affermato dal Dr. Paul Craig Roberts , l'ex vicesegretario USA, che nel 2014 ha messo in guardia: " Washington non solo ha i piani di guerra per lanciare un attacco nucleare preventivo con la Russia, e anche, eventualmente, con la Cina,  a Washington vi è un gruppo di persone che sostiene la guerra nucleare. Abbiamo uomini in giro per Washington che dicono cose come, a cosa servono le armi nucleari, se non è possibile usarle ".

Il Dr. Roberts ha ulteriormente messo in guardia, dice il rapporto, sul fatto che il regime di Obama crede che si possa vincere una guerra nucleare contro la Russia, con poco o nessun danno per gli Stati Uniti -una convinzione folle che si contrappone ai funzionari della sicurezza russa, che avvertono che una risposta militare contro Obama sarebbe quella di utilizzare i sottomarini droni dotati di armi nucleari che potrebbero far esplodere gli Stati Uniti dalla costa causando uno tsunami radioattivo, per inondare e contaminare quasi tutte le città di mare d'America.



La farsa finale si gioca fuori, dal regime di Obama, la condotta del comando NATO prima di iniziare la guerra, dice la relazione, è stata la  richiesta mai avvenuta prima di oggi per un " urgente incontro" con la Russia al fine di "simulare " un dialogo con Mosca nel suo tentativo di giustificare il loro ulteriore accumulo di militari lungo i confini con la Russia, a cui è stato risposto con decisione dal Ministro degli Esteri Sergei Lavrov, che ha dichiarato:" ci sono procedure in base alle quali se qualcuno vuole convocare il Consiglio NATO-Russia, ci dovrebbe essere una consultazione e il consenso. E se uno viene invitato attraverso un microfono, senza le consultazioni preliminari, si dice che tale persone sia guidata da altri interessi ".

Per quanto riguarda quali sono questi " altri interessi ", il rapporto continua, la NATO si prepara a ripudiare nella sua riunione di luglio il 27 Maggio 1997 con un accordo Atto istitutivo sulle relazioni reciproche, la cooperazione e la sicurezza tra la NATO e la Federazione russa si ufficializza che si è conclusa la guerra fredda e si cambia lo status della Russia da quello di " nemico " - che significa che tutte le azioni o movimenti difensivi da parte della Russia sarebbero prese dall'Occidente come una provocazione inaccettabile e la giustificazione per un " attacco preventivo " contro la Russia da parte della NATO .

Al fine di accelerare la tabella di marcia per questa guerra, questa relazione afferma (e avevamo precedentemente riportato ), che è stato il regime di Obama la scorsa settimana a iniziare l'attivazione dei missili del loro Phased Adaptive Approach (sistema europeo EPAA ) che il Cremlino ha messo in guardia sul vero obiettivo , che è quello di neutralizzare l'arsenale nucleare della Federazione abbastanza a lungo affinché gli Stati Uniti possano fare per primi un attacco alla Russia .



Nella abbondante falsa propaganda, viene detto da parte del regime di Obama, e dei suoi alleati della NATO, per giustificare la denominazione per definire "nemica" la Russia, dice il rapporto , è in conseguenza alla guerra del 2008 tra Russia e Georgia dove le truppe della Federazione furono costrette a difendere i civili innocenti della Ossezia del Sud dopo che ebbe inizio l'invasione del loro territorio dalle truppe georgiane sostenute dagli Stati Uniti , che hanno iniziato una serie di omicidi genocidi -e come si può riscontrare da una accurata relazione su questo conflitto dove si afferma:

" C'è voluta solo una piccola frazione dell'esercito russo per poche ore per far rigirare indietro le truppe georgiane addestrate da americani e israeliani. Putin ha ripreso l'ex provincia russa in mano. Avrebbe potuto abbattere il presidente fantoccio americano e re-incorporare la Georgia di nuovo alla Russia, a cui probabilmente appartiene, dopo aver trascorso tutta la storia moderna in quella posizione . 
Ma Putin non ha guardato alla Georgia come a un palio, e dopo aver posto il suo punto, ha lasciato che gli americani avessero di nuovo il loro stato fantoccio. Il presidente, al momento, un mascalzone schiumoso, è stato espulso dal paese dai georgiani e ora serve nello stato fantoccio americano dell'Ucraina, come tanti altri che non sono ucraini. A quanto pare, Washington non riesce a trovare un numero sufficiente di ucraini che vendano il loro paese a Washington e deve importare degli stranieri per aiutare Washington a governare l'Ucraina ". http://www.globalresearch.ca/can-russia-survive-washingtons-attack-nuclear-war-with-russia-is-entirely-possible-in-the-next-year/5526632
 Così " la folle / frenesia " della propaganda del regime di Obama fa diventare e ritrae la Russia come un nemico, rileva inoltre il rapporto, che aveva uno dei loro migliori comandanti della NATO, il generale Sir Richard Shirreff , scrive un libro su questa prossima guerra in cui ha avvertito che nel 2017 attacchi nucleari sarebbero iniziati perché la Russia avrebbe invaso gli stati baltici nozione - così assurda che anche alcuni dei falchi più stridenti dell'America fanno notare che la Russia non ha mai avuto interesse in una di quelle nazioni , ed è per questo che ha dato loro la libertà decenni fa l'Unione Sovietica.

Dove la realtà è stata trasformata in fantasia, a titolo definitivo per quanto riguarda la vera e propria " nazione-della-guerra " su questo pianeta, continua il rapporto, tra il 2001 e oggi, il Presidente Putin ha ordinato azioni militari solo 3 volte per proteggere i cittadini dell'Ossezia del Sud , dell'Ucraina e della Siria da attacchi di eserciti sponsorizzati dagli USA, per poi ritirare tutte le truppe russe-, mentre nel corso di questo stesso tempo, i Presidenti Bush e Obama, insieme alle  forze USA-NATO hanno bombardato, invaso e distrutto almeno 11 nazioni .



Più interessante, forse, da notare in questo rapporto del MoD,quando  si afferma che il tenente generale Herbert McMaster US Army ha cercato di mettere in guardia il regime di Obama della loro follia a pensare di poter vincere una guerra con la Russia, e  nel recente incontro al Pentagono ha avvertito che se le forze armate americane si trovassero a combattere, una guerra di terra con la Russia, sarebbe come risvegliarsi dopo un brutto incubo.

L'analisi del generale McMaster ha fatto eco, e il rapporto continua, da esperto di guerra internazionale il Dr Phillip Karber , presidente della Potomac Foundation, dopo la revisione delle tattiche di combattimento russe in Ucraina, allo stesso modo, ha avvertito quello che le truppe americane si troverebbero di fronte affermando: " Uno dei la maggior parte delle armi terrificanti che i russi stanno utilizzando sul campo di battaglia sono testate termobariche, armi che sono composte quasi interamente da carburanti e bruciano più a lungo e con più intensità rispetto ad altri tipi di munizioni. In un periodo di 3 minuti ... un salva di fuoco russo spazzerbbe via due battaglioni meccanizzati [con] una combinazione di munizioni di elevato-attacco e testate termobariche. Se non avete vissuto o visto gli effetti delle testate termobariche, iniziate a dare uno sguardo. Esse potrebbero, arrivare ed, essere un teatro di guerra, vicino a te. "



Con enormi rifugi ancora in fase di costruzione in tutta la Federazione , conclude la  relazione, la probabilità che il Presidente Obama ordini di attaccare la Russia con un primo attacco nucleare è " quasi certo " a causa dei fatti dentro il suo partito che perde contro Donald Trump, Obama, Hillary Clinton, e le altre élite americane che contano, saranno processati per alto tradimento, una volta che il sarà soppesato completamente tutti i terribili crimini che hanno inferto agli Stati Uniti saranno scoperti ed evidenti a tutti, ma in un'America devastata dal nucleare non ne sarebbe portata mai a conoscenza di nessun cittadino.



23 maggio 2016 © dell'UE e degli USA Tutti i diritti riservati. Il permesso di utilizzare questo rapporto nella sua interezza è concesso a condizione sia citata la sua fonte originale a WhatDoesItMean.Com. Contenuti freebase sotto licenza CC-BY e GFDL .

mercoledì 25 maggio 2016

Nuovo studio dice che i Funghi Magici possono curare la depressione grave

Nuovo studio dice che i Funghi Magici possono curare la depressione grave

I funghi di psilocibina hanno la capacità di lenire la depressione

Steve McQueen


 Un nuovo studio pubblicato su The Lancet, spiega che i funghi psilocibina (funghi con proprietà allucinogene)  hanno la capacità di levarti la depressione 

La depressione è un'epidemia mondiale, soprattutto negli Stati Uniti. Nuove scoperte suggeriscono che la depressione può essere combattuta attraverso l'uso di LSD. Un nuovo studio pubblicato su The Lancet, spiega che i funghi di psilocibina (funghi con proprietà allucinogene) hanno la capacità di sollevare dalla depressione nei 12 volontari per lo studio.

Trueactivist riferisce: Negli Stati Uniti, circa il 6,7% della popolazione soffre di depressione . Fatto che l'afflizione mentale è il risultato di circostanze disastrose della vita, PTSD, o per cause sconosciute, il peso del carico può essere opprimente.

Mentre i nuovi risultati suggeriscono che la depressione può essere combattuta attraverso un intera dieta alimentare e uno stile di vita equilibrato, un recente studio rivela che i funghi "magici"  possono essere la risposta.

Secondo un primo studio del suo genere pubblicato su  The Lancet , il fungo del genere Psilocybe contiene la psilocibina - funghi con proprietà allucinogene - sono stati in grado di sollevare da grave depressione tutti i dodici partecipanti volontari umani.
Questo è sorprendente, se si considera che i partecipanti erano stati alle prese con la malattia per una media di oltre diciassette anni .
I volontari avevano anche provato molti altri farmaci e farmaceutici alla ricerca del sollievo, ma non avevano trovato alcuno che  desse benefici duraturi.

Ha detto l'autore Dr. Robin Carhart-Harris del Imperial College di Londra, dove lo studio ha avuto luogo:
"Questa è la prima volta che la psilocibina è stata studiata come un potenziale trattamento per la depressione maggiore. Trattamento della  depressione  resistente è comune, invalidante ed estremamente difficile da trattare. Nuovi trattamenti sono urgentemente necessari, e il nostro studio dimostra che la psilocibina è una promettente area di ricerca futura. "
Dopo una singola dose di trattamento di psilocibina, la maggior parte dei partecipanti ha riferito sentirsi notevolmente sollevati dal peso della malattia. Sorprendentemente, cinque dei dodici pazientii gravemente depressi originali dopo tre mesi di trattamento erano in remissione completa della depressione afferma lo studio che ha avuto luogo. Non stavano seguendo nessun altro piano di terapeutico. Ci sono voluti solo due dosi di psilocibina per tutti i partecipanti di sperimentare un sollievo significativo della depressione resistente per tre settimane.

Naturalmente, la dimensione della piccola sperimentazione e della mancanza di un placebo significa la ricerca , che è stata finanziata dal Medical Research Council, è un test unico del principio. Inoltre, i possibili effetti collaterali di uso a lungo termine sono sconosciuti.

Tuttavia, se si considera che 100.000 americani muoiono ogni anno per abuso da farmaci, questo risultato è ottimista per chi soffre di depressione.

I funghi "magici", che contengono la psilocibina, un composto psicoattivo, potrebbe presto diventare lo standard go-to per invertire la prima causa di disabilità sul pianeta: la depressione.


martedì 24 maggio 2016

Benjamin Fulford 25/05/16 comunica che: I Rothschild hanno contattato il White Dragon Society così l'offerta di 1 tonnellata d'oro è stata sospesa. I negoziati procedono.

Benjamin Fulford 25 Maggio 2016 comunica che:

I Rothschild hanno contattato il White Dragon Society così l'offerta di 1 tonnellata d'oro è stata sospesa. I negoziati procedono.

Benjamin Fulford: Il capo della mafia Khazariana è il barone Jacob Rothschild Nathaniel

benjamin fulford
23 maggio 2016



L'uomo che sta bloccando il nuovo sistema finanziario, e prevenire l'uso dell'oro asiatico per il bene del pianeta, è il barone Jacob Nathaniel Rothschild, secondo i suoi parenti stretti e la CIA. Il Barone Rothschild è a capo della piovra, la mafia Khazariana, che controlla l'emissione di Dollari USA, Euro, Yen giapponesi e molte altre valute, ad esclusione dello yuan cinese e il rublo russo. E' stato Rothschild ad allontanare gli anziani Asiatici che hanno offerto l'oro con uno sconto del 13% al fine di istituire un futura agenzia di pianificazione incaricata di porre fine alla povertà, per fermare la distruzione ambientale e trasformare questo pianeta in un paradiso. Il piano è sostenuto dalle nazioni BRICS, il Pentagono, la maggior parte delle agenzie e anche molti dei parenti di Rothschild.

Se il Barone Rothschild non contatta, la White Dragon Society, per negoziare un compromesso entro 24 ore da questa newsletter in corso di pubblicazione, il WDS offrirà 1 tonnellata di oro, a disposizione per il ritiro a Hong Kong, a chi lo persuade a cambiare modo. A proposito di Rothschild, sappiamo che si nasconde nella antica dimora Mark Rich’s a Zug, Svizzera e non nella sua casa nel paese di Waddeston, in Buckinghamshire, in Inghilterra. Non perdete tempo nel cercare di nasconderlo, è inutile.

Se altre persone ci bloccano saremo costretti a rilasciare il nostro mazzo di carte da gioco, come i nazisti Bush hanno fatto in Iraq. Ogni carta si potrà utilizzare per una certa quantità d'oro a secondo della natura dei crimini eseguiti dal rappresentato contro l'umanità.

Tuttavia, il circolo dei tirapiedi nazisti khazariani dei Rothschild sono in diminuzione, e hanno bisogno di capire che il WDS non vuole "convincere" i cattivi. Vogliamo semplicemente salvare il pianeta. Se qualcuno si frappone al nostro modus operandi, saremo obbligati a passare oltre.

L'altra cosa da notare è che il piano di WDS sarà, in un certo senso, simile  ai parti di fine anno che la Nomura Securities ha utilizzato per influenzare gli inviati stranieri a Tokyo. La maggior parte dei corrispondenti non sono autorizzati ad accettare regali di valore superiore ai $ 20 o giù di lì , dalle loro fonti. Allora, che cosa ha fatto Nomura, ha disposto un gioco al bingo in cui, si scopre, che ognuno si è aggiudicato un ricco premio. Il corrispondente in questo modo una volta "ingannato"  accetta un Noritake tè dal valore di $ 300 . In altre parole, il WDS vuole assicurarsi che ognuno acquisti e ottenga la sua parte compreso il popolo del dinaro, la Corea del Nord, invece di voler gli M1, gli Illuminati gnostici, l'enorme gruppo d'acquisto e tutti gli altri che hanno partecipato alla lotta per creare una società con un sistema finanziario più equo. Naturalmente tutte le persone e le creature viventi di questo pianeta risulteranno esserne vincitori, una volta che questi verranno rigettati, questo accadrà.

Questo è chiaramente il caso, perché la situazione sul terreno sta diventando sempre più disperata per la mafia Khazariana, mentre vengono sistematicamente rimossi dal potere in tutto il mondo.

Gli sviluppi più importanti recenti sono avvenuti in Israele, dove il ministro della Difesa Moshe Ya'alon si è dimesso la  scorsa settimana denunciando "l'estremismo, la violenza e il razzismo," nella società israeliana e nel regime di Netanyahu.

http://www.haaretz.com/israel-news/1.720653

Questo segue i commenti fatti dal vice capo di stato maggiore di IDF Ya'ir Golan sulla Giornata della Memoria, dove, tra le altre cose, ha dichiarato: "La pioggia di proposte di legge razziste alla Knesset, e quelle già adottate e quelle in cantiere, assomigliano fortemente alle leggi adottate dal Reichstag nei primi giorni del regime nazista. "


http://www.veteranstoday.com/2016/05/22/uri-avnery-traces-of-nazism-in-israel-confirmed/

Tali osservazioni sono state supportate dal ex primo ministro israeliano Ehud Barak che ha detto che Israele è stato "infettato dai semi del fascismo."
Sembra che il popolo ebraico si stia finalmente rendendo conto del fatto che la loro leadership è in realtà composta da mafiosi nazisti Khazariani con all'ordine del giorno il genocidio.
Questo risveglio tardivo degli ebrei per gli orrori a cui sono stati sottoposti nel corso dei millenni dai loro capi  adoratori di Satana non sta accadendo per caso. I russi hanno effettuato una campagna molto sofisticata, costringendo il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ad assumere l'estremista di destra di  nascita sovietica Avigdor Lieberman come nuovo ministro della Difesa, dicono le intelligence  del Pentagono. Questo estremista effettuerà politiche aggressive suicide che "accelererà la distruzione di Israele", dicono. In particolare Lieberman si prevede che ordini l'invasione del Libano per scatenargli contro una pioggia di missili della loro difesa Iron Dome , ma, sarà inutile, dicono le fonti.

L'altra cosa che è imminente è la distruzione finanziaria del regime israeliano. Questo perché il Senato degli Stati Uniti ha superato l'opposizione del presidente fantoccio Barack Obama a far approvare una legge che permette ai cittadini statunitensi di citare in giudizio i governi stranieri non solo per terrorismo, ma anche per sabotaggio aereo, la presa di ostaggi e l'uccisione extragiudiziale. Mentre la stampa controllata dalla mafia Khazariana sembra pensare che questo disegno di legge ha il solo scopo dell'Arabia Saudita, il vero obiettivo è Israele. Israele (e i segreti di re Rothschild) può ora essere citato in giudizio per i fatti del 911, gli attacchi di Parigi, il volo malese 370/17, l'incidente aereo russo sul Sinai e ora, l'incidente Egyptair della scorsa settimana. Le fonti del Pentagono dicono che le parole "sabotaggio dei velivoli" sono state deliberatamente aggiunte al disegno di legge del Senato solo per rendere Israele responsabile delle sue azioni.

Nel caso del "crash" della scorsa settimana dell'Egyptair fonti della CIA dicono che ciò che è realmente accaduto,  tre agenti governativi francesi erano in viaggio verso l'Egitto per esporre i gravi crimini dei khazariani, così che l'aeroplano su cui volavano è stato dirottato verso Israele. Ecco perché le notizie iniziali dicevano che c'erano 69 persone a bordo, mentre i rapporti più tardi hanno cambiato il numero in 66. "Il dirottamento israeliano del Egyptair di appena due giorni dopo il disegno di legge del Senato può colmare e può causare la  massiccia discarica di info di Intelligence sul suo terrorismo e malefatte, "confermano fonti del Pentagono .

I russi, nel frattempo, hanno trasmesso informazioni al WDS su un grande traditore Khazariano nei ranghi del Pentagono.

Essi sostengono che il generale a quattro stelle  Joseph Leonard Votel, capo del US Central Command, "ha recentemente visitato in segreto la città di Rakka, in Siria per aiutare ISIS a preparare un'offensiva." L'Intelligence russa dice che la reale fedeltà di Votel non è per gli Stati Uniti, ma piuttosto per i proprietari della mafia Khazariana della Vanguard group  e  della City di Londra (i Rothschild) .

Veteran’s today, da parte sua sta dicendo che quattro funzionari dei servizi segreti, un americano, un saudita, un turco e un francese sono stati recentemente catturati da Hezbollah in Siria. Stavano, anch'essi, lavorando per la mafia Khazariana.

http://www.veteranstoday.com/2016/05/22/exclusive-hezbollah-captures-cia-officer-in-aleppo-commanding-al-qaeda/

La quinta colonna khazariana negli Stati Uniti sta faticando a mantenerne il controllo, e con l'invio di tutti i loro pezzi grossi, tentano di convincere il candidato presidenziale repubblicano Donald Trump ad andare avanti con il loro programma. Ecco perché Henry Kissinger, Dick Cheney, James Baker, Sheldon Adelson e altri sono andati recentemente a visitarlo. Non importa quello che dicono queste persone "Donald sarebbe comunque costretto dai suoi gestori a fare ciò che è meglio per l'America, e non per Israele", dicono le fonti del Pentagono. Trump è sostenuto dal Vaticano, l'NRA e i russi tra gli altri, e seguirà un programma molto diverso da quello dei mafiosi Clinton / Bush, hanno aggiunto.

La fonte principale del potere Khazariano, è dovuto, alle loro banche centrali di proprietà privata, e subisce un grande cyber-attack. Il gruppo di hacker anonymous ha bloccato il computer della Bank of England, la succursale della Federal Reserve Board di Boston, e la Banque de France ,  hanno attaccato altri 20 sistemi informatici delle banche centrali di tutto il mondo, e per  quello che dicono è solo l'inizio di una lunga campagna contro di loro. Questi attacchi sono stati concepiti in modo tale da non incidere sulle transazioni quotidiane della gente comune, ma solo sugli oligarchi khazariani, dice Anonymous .

La campagna per tagliare i guadagni sul narcotraffico, ai Khazariani,  sta procedendo, il responsabile della US Southern Command è andato in visita in Perù il 10 maggio, al fine di garantire che il paese si unisca alla Columbia per non farli giroconto, dei guadagni sulla vendita della cocaina, ai nazisti khazariani. La legalizzazione progressiva delle droghe in tutto il mondo, con la Germania e il Giappone che si apprestano a seguire gli Stati Uniti nel permetterne l'uso terapeutico, e forse anche quello ricreativo, della marijuana, è un taglio alla finanza della marmaglia Khazariana.

I Khazariani sono stati in grado di reagire con una  limitata controffensiva prendendo il Brasile e imponendo un israeliano alla direzione banca centrale. Tuttavia, solo il regime fascista argentino di Macri ha riconosciuto il nuovo governo in Brasile. Un contrattacco contro al colpo di stato del regime in Brasile sta avvenendo con scioperi,  proteste e "altre azioni".


In Giappone intanto, in un incontro al vertice del G7 pianificato da tempo per questa settimana,  è già chiaro che questo gruppo di leader fantocci non ha altra intenzione che godersi una vacanza alle sorgenti termali d'acqua calda, visitare i santuari e mangiare del buon cibo. Il comunicato ufficiale sarà blando fino al punto del non senso, perché le persone che si riuniscono in questo vertice stanno diventando sempre più irrilevanti. Alcuni gruppi di kamikaze volevano uccidere Obama durante la sua visita in Giappone, ma, come dice in metafora il russo Vladimir Putin, "se il cane di una persona ti morde, non te ne vai dopo che ti ha morso, ma piuttosto vai dal suo proprietario."

La palla è ora nel vostro campo Rothschild.


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