giovedì 15 novembre 2012

Germania: La fine dell'illusione socialdemocratica... QUAL'E' LA VIA?... REVOLUTZIONI!!

Germania: 
La fine dell'illusione socialdemocratica 

QUAL'E'.. LA VIA? RIVOLUTZIONE!




Alberto Cruz

Tradotto da  Centro di Cultura e Documentazione Popolare


I socialdemocratici della SPD tedesca hanno già il loro candidato per affrontare Angela Merkel alle elezioni di settembre del prossimo anno. E' Peer Steinbrück, ex ministro delle finanze nel primo governo della cancelliera, nel governo di coalizione tra cristianodemocratici e socialdemocratici tra il 2005 e il 2009. Per quasi tutta la sua vita politica ha ricoperto posizioni di responsabilità su temi economici e finanziari, non solo nel governo federale, ma anche nei Länder di Schleswig-Holstein e della Renania Settentrionale-Vestfalia. E', dunque, l'uomo perfetto per la SPD per cercare di spodestare la Merkel dalla cancelleria tedesca e che indica al resto d'Europa come andranno le cose in Germania: continuare con il controllo soggiacente all'UE e marcarne il corso economico.


 Steinbrück è uno dei maggiori esponenti dell'ala destra della SPD, sempre che ci sia qualche altra ala in questo partito al di là di alcune critiche puntuali o particolari posizioni in qualche determinato Land. E' stato eletto all'unanimità dai 35 membri del comitato esecutivo per "catturare l'elettorato di centro", come riconoscono nella SPD. Questa scelta della SPD, al di là che venga definita come "un passo avanti", rappresenta in realtà, molti passi indietro. Altri passi indietro nel percorso che iniziò alla fine del 1990, dopo il crollo del muro di Berlino.
Da allora parlare di socialdemocrazia non è altro che un'illusione che è stata mantenuta perché interessa al capitalismo. La socialdemocrazia è semplicemente l'altra faccia della medaglia capitalista e, quindi, non vi è alcuna alternanza politica nei governi, ciò che eufemisticamente chiamano "centro-sinistra" e "centro-destra", ma che non tocca l'essenza del sistema capitalista. Chi comanda è il capitalismo, ed ora, quello finanziario.
 
Peer Steinbrück e Angela Merkel
Steinbrück è, inoltre, il preferito da tutti i mezzi di comunicazione tedeschi visto che viene considerato come il massimo rappresentante del "modello tedesco" che viene promosso dal suo partito dal 2003 - la SPD è stata il precursore delle politiche neoliberali, dei tagli sociali e nel dare la priorità al "mercato" prima che al cittadino - e che con tanto sforzo adesso sostiene la Merkel, cioè la riduzione della spesa pubblica con la scusa di combattere la crisi. Dare uno sguardo a tutti gli editoriali pubblicati dopo la sua nomina è abbastanza illuminante su ciò che ci attende nel caso sia in grado di sconfiggere la Merkel: lodi e ricordi di come liberalizzò le banche e tagliò l'assistenza sociale per aiutare a superare la crisi provocata dalla caduta della Lehman Brothers, che, a sua volta, causò un piccolo terremoto nel sistema bancario tedesco che venne risolto con l'attivazione di un fondo di salvataggio di 480 milioni di euro... a spese del contribuente.
Non deve sorprendere l'amore che gli dimostrano i cosiddetti mezzi di comunicazione perché con questo tipo di politiche fu il responsabile del più grande disastro subito dalla SPD in Renania Settentrionale-Vestfalia in tutta la storia del partito, recuperata solo adesso, alle elezioni di maggio di quest'anno per la saturazione della politica della Merkel. Il motivo per cui la SPD ha recuperato il governo in questo Land non è dovuto solo a questo fattore, che è il fattore determinante, ma anche al fatto che il nuovo candidato ha fatto del suo meglio per allontanarsi da ciò che fece Steinbrück e che adesso sostiene nuovamente. Ad esempio, parlando di una politica dura verso il settore finanziario e per questo ha vinto. C'era chi, all'interno della SPD, riteneva che il nuovo leader della Renania Settentrionale-Vestfalia, Hannelore Kraft, fosse l'ideale per far si che SPD recuperasse la sua essenza socialdemocratica, ma era solo un'illusione. Non gode di sostegno all'interno del massimo apparato del partito. Va bene per un Land, ma non per l'intero paese, perché il suo discorso non sarebbe in grado di "approcciarsi al voto conservatore". La fine dell'illusione socialdemocratica e tutta una dichiarazione di principi su quello che oggi è la SPD.
Ciò lo sa fare Steinbrück, che non parla contro il settore finanziario, ma che si limita a parlare di una "migliore regolamentazione". Non c'è da stupirsi. Steinbrück è un uomo molto ben relazionato con aziende come Porsche, Telekom o ThyssenKrupp, del quale è stato un alto dirigente. E non c'è da meravigliarsi che la SPD votasse in blocco a favore del "patto fiscale e di stabilità" promosso dalla Merkel perché, come hanno ripetuto all'infinito i cosiddetti mezzi di comunicazione, "votando contro, l'SPD si sarebbe posto nella marginalità politica."
Steinbrück rappresenta un ritorno alle stesse e terribili politiche promosse dall'SPD dal 1995 fino al 2005 - in coalizione con i Verdi, non va dimenticato - in ogni governo, sia nei Länder che nel governo federale e poi nel governo di coalizione con la CDU (cristiano-democratici, il partito di Angela Merkel) e SPD dal 2005 al 2009, quando la CDU ebbe la maggioranza necessaria per sbarazzarsi della SPD e formare un governo con i liberali del FDP. Successivamente, Steinbrück non ha avuto remore a parlare di "regolamentazione dei mercati finanziari" (2008), quand'era ministro delle Finanze, ma non mosse un dito per rendere ciò possibile. Adesso torna a parlare della stessa cosa. 
Otto milioni di lavoratori poveri
In tutto questo processo, secondo i dati della principale centrale sindacale tedesca, la Deutscher Gewerkschaftsbund (DGB, Confederazione dei Sindacati Tedeschi), la situazione occupazionale è diventata grave come negli altri paesi europei. La precarietà colpisce 7,7 milioni di lavoratori, con un incremento del 45% negli ultimi dieci anni, e sono le agenzie di lavoro interinale che sono passate quasi a monopolizzare i contratti al posto del collocamento pubblico. In questo decennio, 2002-2012, questo tipo di contratti è cresciuto del 150%. I lavoratori poveri sono già 8 milioni nella Mecca del capitalismo europeo, 2,3 milioni dei quali sono giunti a questa tragica situazione a partire dal 2010 fino ad oggi. Questa cifra rappresenta il 23,1% della popolazione attiva della Germania. E del totale di 8 milioni di lavoratori poveri il 63%, poco più di 5 milioni, sono donne. Per loro, il governo della Merkel ha promosso il cosiddetto "mini-job", un lavoro part-time, che non è soggetto a contributi previdenziali da parte dei datori di lavoro. I "mini-job" non sono malvisti dalla SPD.
Ma, anche riconoscendo che SPD ha una grande parte di responsabilità in questa situazione, i sindacati tedeschi sono restii a tagliare i rapporti con la socialdemocrazia e promuovono chiaramente il "male minore". Perché da sempre è stata la socialdemocrazia che li ha alimentati in epoche d'abbondanza e quella che gli ha permesso di moderare il malcontento nei momenti di debolezza o quando al governo ci sta l'altra faccia della medaglia capitalista, la CDU. Come adesso. Tuttavia, vi è un sindacato integrato nella DGB che considera che un male è un male. E' il caso della IG Metall, che ha fatto un passo per andare oltre, guadagnando forza che ha mantenuto sia con il governo federale che con il padronato ottenendo un aumento salariale per quest'anno del 4,3%, due volte l'inflazione, divenendo così un punto di riferimento per gli altri sindacati e lavoratori dal momento che è il maggior incremento dei salari in Germania dal 1992. Ciò non è stato gradito nella SPD.
C'è poco da essere sorpresi dal fatto che il comitato esecutivo della SPD abbia votato all'unanimità per Steinbrück come candidato cancelliere, nonostante abbia espressamente rifiutato di specificare quale sarebbe il programma giusto per sconfiggere la Merkel. Non si menziona nessuna autocritica per il comportamento neoliberale del partito negli anni precedenti, né se la SPD continuerà a mantenere l'età di pensionamento a 67 anni o vorrà abbassarla - una delle richieste principali della società tedesca - niente di niente. Steinbrück dice di aver bisogno di "spazio per muovere le sue gambe", vale a dire, di "catturare l'elettorato centro".
Le prime iniziative del candidato socialdemocratico si limitano a conferenze e interviste nelle quali si parla di "difendere le conquiste della democrazia", con qualche timido riferimento allo "Stato Sociale". Naturalmente, non specifica come. Ciò lo dice apertamente anche la Merkel. Tuttavia i sondaggi danno la SPD al 29% dei voti che insieme al 12% dei Verdi, li collocano al 41%, mentre la CDU avrebbe il 35% e i liberali il 4%. Quindi, quasi in parità. A meno che si rifaccia la grande coalizione CDU-SPD del 2005-2009, le uniche alternative possibili per far si che l'SPD vada al governo sono o la "coalizione semaforo" (SPD-Verdi-liberali) o una coalizione con i Verdi (nessun dubbio che si verificherà di nuovo) e raggiungendo inoltre accordi con altre forze politiche. Ma ce ne sono solo due: il Partito Pirata (7%) e Die Linke (8%). E Steinbrück ha già espresso che o da alleato attivo o passivo non si alleerà "mai e poi mai con i rossi, gli stalinisti e gli amanti della Repubblica Democratica Tedesca", tutti aggettivi che ha usato per descrivere Die Linke.
Il Partito della Sinistra (Die Linke) è uscito da un processo difficile, dopo aver perso la rappresentanza che aveva nella maggior parte dei Länder, soprattutto nella parte occidentale del paese, dal momento che mantiene la sua forza ad Est, nell'ex RDT. Le loro percentuali qui sono oltre il 15% e ci sono località in cui ottiene anche il 30% del sostegno. Devono essere questi coloro a cui Steinbrück si riferisce con disprezzo. L'8% che le danno i sondaggi non è male se si considera la sconfitta sofferta nelle elezioni di inizio maggio in Renania Settentrionale-Vestfalia, dove ottenne solo il 6% a livello federale (nelle elezioni del 2009 aveva raggiunto il 12%). E' cresciuta di due punti in tre mesi come conseguenza del suo rinnovato impegno nel suo recente congresso di giugno per rafforzare l'approccio di sinistra, senza indebolirlo come voleva un settore del partito, i "realisti", che sostenevano l'impostazione socialdemocratica. Questa discussione per la posizione nei confronti della SPD, ha immerso Die Linke in un profondo dibattito interno che ha paralizzato l'organizzazione in aspetti chiave quali le riconversioni industriali o le chiusure delle imprese di carbone e acciaio. Tuttavia, adesso è riemersa con forza ponendo l'accento sulle questioni sociali e economiche, segnando una linea netta tra sinistra e destra, dal momento che questa è insensibile a temi quali l'istruzione, la sanità, gli alloggi e alimentazione decenti. Il discorso della Die Linke è chiaramente contro le grandi banche, le gigantesche corporation industriali e il coinvolgimento militare della Germania in paesi come l'Afghanistan. Vedremo se le aspettative saranno soddisfatte nelle elezioni del prossimo gennaio nel Land della Bassa Sassonia.
Il candidato della SPD è l'ideale per il capitalismo tedesco in questo momento. La crisi europea inoltre sta coinvolgendo la Germania, le sue esportazioni ne risentono. L'Institut für und Makroökonomie Konjunkturforschung (IMK, Istituto di Politica Macroeconomia) riconosce che la tendenza della Germania è verso il basso (sono scese del 3,1% le esportazioni nei paesi dell'area dell'euro quest'anno) senza prospettive di ripresa a breve e medio termine. Di conseguenza, si accentuano le politiche di austerità che sono il segno distintivo della Merkel e della SPD, dato che fu questo partito a lanciarle durante il governo di Gerhard Schroeder, e ciò implica che gli operai tedeschi si vedono sempre di più minacciati dalla precarietà lavorativa, i tagli e i licenziamenti. Qui vale la pena ricordare che durante il governo SPD (1998-2001) l'allora ministro delle Finanze, Oscar Lafontaine, si scontrò con il cancelliere Schroeder perché intendeva dare una svolta alla politica economica e, invece di potenziare il settore delle esportazioni spingeva per potenziare la domanda interna alzando i salari e la spesa pubblica. Lafontaine perse la partita e finì per lasciare non solo il governo nel 1999, ma anche l'SPD nel 2005 e oggi è uno dei pilastri della Die Linke.
Non si è, dunque, molto lontani da una situazione di combattività - facendo le debite proporzioni - come nei paesi del sud dell'Europa. Ma mentre la è controllabile, in particolare per la debolezza sindacale, in Germania, significherebbe la morte dell'Unione europea se i sindacati la portassero avanti. E questo lo può evitare solo la socialdemocrazia. Questa è la carta che gioca il capitalismo. Dopo tutto, sia SPD che CDU concordano che l'unica soluzione alla crisi passa dalla Germania e questo significa in primo luogo la rettitudine fiscale, anche se con qualche piccolo differenza, su austerità e crescita.
Verso "l'ordoliberalismo" 
La SPD ha chiaramente rinunciato ai parametri classici della socialdemocrazia, poiché non vi è più il minimo riferimento a Keynes e si è addentrata in quello che gli economisti chiamano "ordoliberalismo", una scuola di pensiero tipicamente tedesca emersa negli anni 1930-40 e che, essendo conservatrice e di destra, si differenzia dai neoliberali classici perché considera la possibilità di una certa regolamentazione dei mercati, soprattutto quelli finanziari. La Tobin tax va in questa direzione. Secondo le dichiarazioni e proclami di Steinbrück, questa posizione è destinata a diventare uno dei tratti distintivi della SPD. La socialdemocrazia europea sta svoltando verso "l'ordoliberalismo". Difende sempre con maggiore impegno i suoi approcci (politica fiscale e alcuni aspetti macroeconomici nelle mani del governo, mentre si da seguito alla privatizzazione del settore pubblico, anche altre questioni starebbero solo in mano padronale e, nel caso dei salari, anche dei sindacati) e questo discorso si sente adesso con maggiore intensità anche in alcune organizzazioni fino ad ora socialdemocratiche di Francia, Spagna, Italia e Grecia.
Si può dire, quindi, che le proposte della SPD, che non sono altro che quelle già presentate nel 2009, ma più edulcorate per "catturare i voti del centro", sono diventate il punto di riferimento per tutti i socialdemocratici europei, soprattutto del Sud. Significa rilanciare le esportazioni sulla base della riduzione della domanda interna e del consumo, vale a dire, salari più bassi e meno protezione sociale. In sintesi, sono le stesse cose che avanzano coloro che difendono il neoliberalismo. L'unica cosa che differenzia gli "ordoliberali" dai neoliberali è il grado di austerità che sarebbe necessario per promuovere e valorizzare l'esportazione in quanto entrambi concordano sulla necessità di ridurre il deficit pubblico dello Stato per "recuperare la fiducia dei mercati", ossia del capitalismo. Per i primi, è indispensabile mantenere una certa stabilità sociale, per quest'ultimi, non importa il costo, perché la priorità è il deficit. Ma entrambi coincidono nella difesa estrema del sistema capitalista. Nonostante la retorica, assistiamo alla fine della socialdemocrazia e cercano di nascondere la sua morte facendo sembrare un passo in avanti, quelli che in realtà sono due o più passi indietro.

Per concessione di Resistenze
Fonte: http://www.nodo50.org/ceprid/spip.php?article1545

 

mercoledì 14 novembre 2012

“Oggi, il popolo greco si trova nell’epicentro della crisi del capitalismo”

“Oggi, il popolo greco si trova nell’epicentro della crisi del capitalismo”


Eric Toussaint Ερίκ Τουσέν
Tradotto da  Curzio Bettio


Più di 3000 persone erano presenti per ascoltare 4 conferenze tenute nell’ordine da: Marisa Matias, eurodeputata del Blocco della Sinistra (Portogallo) ; Lisaro Fernandez, dirigente sindacale dei minatori delle Asturie (Spagna); Alexis Tsipras, presidente di Syriza (Grecia); Eric Toussaint, presidente del CADTM, Comitato per l’Abolizione del Debito del Terzo Mondo (Belgio, www.cadtm.org ).

L’intervento di Eric Toussaint :
“Noi stiamo vivendo ed attraversando una delle peggiori crisi del sistema capitalistico mondiale. Ma il capitalismo non si accinge a morire di una morte naturale nel suo letto. Le crisi fanno parte del metabolismo del capitalismo. Solo l’azione consapevole dei popoli può distruggere e superare il capitalismo per aprire la via al socialismo democratico.  
Oggi, il popolo greco si trova nell’epicentro della crisi del capitalismo. Il modo in cui il popolo greco, con le sue mobilitazioni, potrà affrontare e fornire una risposta a questa crisi del capitalismo è determinante per offrire una soluzione a livello internazionale. Voi vi trovate nell’epicentro della crisi, e della soluzione di questa crisi.
Sei o sette anni fa, l’epicentro dell’alternativa al capitalismo si trovava nell’America del Sud: in Venezuela, nell’Ecuador, in Bolivia, quando Hugo Chavez affermava nel 2004 di non credere più alla “terza via”, e quando pensava che esistesse la necessità a livello mondiale di un socialismo del 21° secolo.
Attualmente, l’epicentro delle alternative – che non sempre hanno visto la luce, come indica bene il titolo di questa conferenza – si è spostato verso l’Europa.
Quello che i popoli del Venezuela, dell’Ecuador e della Bolivia hanno dimostrato al mondo è che è perfettamente possibile applicare politiche di resistenza di contrasto all’offensiva capitalista, che è perfettamente possibile applicare politiche di ridistribuzione della ricchezza, di socializzazione delle grandi imprese strategiche, che è assolutamente possibile e necessario recuperare il controllo sui beni comuni come sono le risorse naturali.  
Questi popoli lo hanno fatto, sono sempre al governo e sperano che domani, 7 ottobre, in occasione delle elezioni presidenziali, Hugo Chavez verrà nuovamente rieletto come presidente del Venezuela (evento che si è puntualmente verificato!).
Attualmente, in Europa stiamo vivendo un momento storico. Mai, nel corso degli ultimi 70 anni, nei paesi europei, abbiamo dovuto affrontare un’offensiva tanto brutale.
Dappertutto in Europa si utilizza il pretesto del debito, non solamente in Grecia, ma in tutti i paesi europei, per applicare politiche di austerità di bilancio.
In Grecia, stiamo assistendo con tutta evidenza ai risultati di questa austerità nella sua versione più brutale, ma la Grecia rappresenta solamente l’inizio di un’offensiva destinata a colpire i popoli del Portogallo, d’Irlanda, di Spagna e degli altri paesi europei.
Per tutto questo, dobbiamo combattere questa offensiva e unificare i nostri sforzi per sospendere il pagamento del debito illegittimo e ripudiarlo. In ambito continentale, per noi questo è l’obiettivo fondamentale! 
In questi ultimi tre anni, il popolo greco ha donato una grande lezione all’Europa. Immediatamente resiste, si è organizzato e ha preso parte per lo meno a 14 scioperi generali.
Ma, assolutamente fondamentale, e malgrado la sconfitta elettorale, resta il fatto che il popolo greco ha votato, malgrado tutto, in modo massiccio per l’iniziativa radicale proposta da Syriza.
Questa è una lezione fondamentale per il resto dell’Europa, dove spesso le sinistre si dimostrano troppo timide. L’esempio greco dimostra la forza di una sinistra unita, di una sinistra che riunisce, che crea una coalizione fra 12 organizzazioni politiche e tenta di unificarle in Syriza.
L’esempio greco dimostra che quando un partito o una coalizione ribadisce il suo “no!”, sta affermando: “Se noi arriveremo al governo, andremo a disobbedire alla Troika”, e questo atteggiamento coraggioso e combattivo può riscuotere il sostegno del popolo. È una lezione per tutte e per tutti.
La riduzione del debito greco nel marzo 2012 è una truffa e una trappola.
È molto importante dimostrare all’opinione pubblica internazionale che il debito reclamato dalla Troika, attualmente stimato sui 150 miliardi di euro, questo è il debito della Grecia nei confronti della Troika, è un debito illegittimo, che deve essere annullato dall’azione del popolo, grazie alla disobbedienza di un governo popolare.
Loro, tentano di convincervi che sospendere i rimborsi provocherà il caos nel paese. Ma negli ultimi dieci anni, sono tre gli esempi che contraddicono totalmente l’affermazione secondo cui non esiste scampo possibile al di fuori del rimborso del debito.
L’Argentina ha sospeso il pagamento del suo debito nel dicembre 2001 per una somma pari a 90 miliardi di dollari, e l’Argentina conosce una crescita economica che va dal 4 al 7%, anno dopo anno a partire dal 2003.
L’Ecuador ha sospeso il pagamento del suo debito commerciale dal novembre 2008 fino al giugno 2009 e ha potuto imporre ai suoi creditori una riduzione del debito del 65%. Ed ora l’Ecuador va economicamente molto bene.
L’Islanda, questo modello neoliberista, ha conosciuto gravi difficoltà nel settembre 2008 con la bancarotta di tutto il suo sistema bancario. Allora, l’Islanda si rifiutata di rimborsare il debito delle sue banche alla Gran Bretagna e all’Olanda. L’Islanda va molto bene, con una crescita economica del 3% ogni anno.
È chiaro che la Grecia non è l’Islanda, nemmeno l’Argentina o l’Ecuador. Esistono effettive differenze, ma la lezione resta sempre la stessa: qui o da altre parti, se dei governi che hanno ricevuto un sostegno popolare decidono di sospendere il pagamento di un debito illegittimo, possono ottenere un miglioramento delle condizioni di vita del loro popolo. Questo è l’esempio da seguire!
È chiaro che una cancellazione del debito è necessaria, ma non sufficiente. Annullare il debito della Grecia senza mutarne il resto dell’economia e del modello sociale ed economico ingiusto non permetterà proprio alla Grecia di costruire un’alternativa in favore del popolo.  
La cancellazione, la sospensione del pagamento del debito è necessaria, ma la socializzazione del sistema bancario, un diverso sistema fiscale tale che i ricchi paghino più tasse e che preveda la riduzione delle imposte sui servizi e i beni di prima necessità, fanno parte di un modello alternativo assolutamente necessario.
Care amiche, cari amici, la storia non è pre-scritta. Davanti a noi restano aperti molteplici scenari.
È possibile continuare nella situazione caotica attuale, con un autoritarismo sempre crescente esercitato dai governi che stanno al servizio delle banche. Questo può durare per anni e anni.
È possibile un altro scenario, e ben peggiore: uno scenario autoritario neofascista. Sicuramente, è un grave pericolo che ci minaccia.
Ma esistono due altri scenari: sotto pressione popolare, è possibile avere un capitalismo regolato, un capitalismo come quello fra gli anni 1950-1960, un capitalismo di tipo keynesiano. Questa è una via d’uscita possibile.
Ma se questa sera abbiamo voluto riunirci qui, il motivo è perché pensiamo che non basta limitare la nostra lotta al tentativo di disciplinare il capitalismo. Noi vogliamo il superamento del capitalismo! Noi vogliamo un socialismo democratico, il socialismo dell’autogestione del popolo, il socialismo del 21° secolo. Viva il socialismo internazionalista. Viva il socialismo dell’autogestione. Viva  Syriza. Viva il popolo greco. Viva la resistenza dei popoli. Viva la rivoluzione, compagni!”  

Per concessione di Tlaxcala
Fonte: http://cadtm.org/Eric-Toussaint-Le-peuple-grec-se
Data dell'articolo originale: 21/10/2012
URL dell'articolo: http://www.tlaxcala-int.org/article.asp?reference=8523

martedì 13 novembre 2012

Guerriglia fuori da Serbariu, 20 poliziotti feriti I ministri Italiani costretti ad andare via in elicottero

Operai e minatori contro l'occupazione militare della miniera

Viva gli scontri del 13 a Carbonia .


Aprendo da una notizia Ansa, che dei minatori di cui non conosco i nomi , condannano gli scontri che si sono avuti tra le lavoratrici,i lavoratori, i cassintegrati , i disoccupati e gli studenti con le forze dell’ordine . Questo nella vecchia miniera di Serbariu di Carbonia, in concomitanza con la venuta nel Sulcis dei ministri Passera e Barca. Per Passera e i suoi compari la disoccupazione, lo smantellamento dell’apparato produttivo, la precarietà non sono affatto una priorità: sono soltanto i soliti indecenti argomenti di recitazione tipici di chi va a rendere visita a un ammalato che si desidera spacciato: una passerella in abito di circostanza con le più fantasiose promesse di guarigione. In realtà si occupano di debito pubblico, di spread, di liquidità delle banche, di scudi salva-stati, di fiscal compact, di pareggio di bilancio e di spending review, ma nell'interesse di chi ne è responsabile piuttosto che nell'interesse di chi ne è vittima: cioè nell'interesse del mercato finanziario e nella cura delle sue convulsioni. Il loro compito è soddisfare gli appetiti famelici di un branco di banchieri, di finanzieri, di speculatori e di ricchi. In ogni modo e a ogni costo. Con le loro promesse hanno dimostrato che non gli interessa nulla della Sardegna e del Sulcis . Quindi personalmente mi dissocio dalle dichiarazioni Ansa di questi miei colleghi ,perché noi minatori da Buggerru in poi siamo stati la classe operaia più cosciente e combattiva sarda e non solo . Basta ricordare le nostre lotte degli anni 1993 -94 -95 . Quindi condivido senza se e senza ma , l’azione prodotta dal popolo sardo sulcitano, che mercoledi 14 è stato provocato dalle forze dell’ordine ed ha giustamente reagito. Sono e sempre sarò dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori e sarò sempre contro i sudditi e i servi dei poteri forti .

Antonello Tiddia
Operaio Carbosulcis
Antonello Tiddia

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 ..da ex operaio, figlio di minatore,ho rimebranza delle lotte che esprime l'autonomia della classe operaia, ed ho anche ben presente chi ha sempre cavalcato la tigre della protesta non essendone espressione diretta, ma solo strumentale come lo fù il PCI neglianni settanta che si attribuì l'espressione delle lotte senza averle dato l'input iniziale ... 
ma essendo la forma della protesta nata dalle nuove generazioni emigrate dal sud e isole che impressero una nuova marcia alla lotta di classe espressa fino ad allora, anche nella risposta violenta alla violenza dello stato al servizio del padronato si distinse per la fantasia giovanile; 

negli anni delle lotte dure per la difesa del potere d'acquisto e dei dirittti dei lavoratori si vide il ruolo che ebbero questi elementi della pseudo sinistra chiamata PCI, comportò una grande infamia, essere la nuova polizia anzichè il partito guida della rivoluzione operaia, oggi si chiamano PD e sono il partito al servizio di Goldman Sachs e fanno la politica dalla parte della finanza e delle banche , un esempio per comprederne l'asservimento ai poteri forti si riscontra nellla loro determinazione a volere usare solo moneta di plastica adducendo fantasie devianti per nascondere la loro malafede, come sappiamo tutti, l'uso delle sole carte di credito o di debito, rende alle banche migliaia di miliardi  e amplia a dismisura il loro potere finanziario e politico a discapito delle masse di cittadini che si ritrovano a pagarne le spese,  tutto questo grazie al PD e assocciati, partito di uomini austeri al servizio dell'austerità montiana e tedesca, con il solo scopo di tagliare lo stato sociale e tutti i dirittti acquisiti negli anni dalle lotte dei lavoratori. 

Oggi come allora gli infami e sostenitori di questo sistema si riaffacciano per denunciare e denigrare i minatori, essendo asserviti al potere statuale e finanziario. Niente pietà per questi luridi vigliacchi che narrano menzogne, cacciamoli dalle nostre manifestazioni a calci nel culo , affinchè non gli venga più in testa di porsi alla testa di una lotta che non gli appartiene e che nemmeno devono gestire. 

SOLIDARIETA' AI MINATORI DEL SULCIS ED A TUTTI I LAVORATORI SFRUTTATI SARDI.

 Sayli 
X Sa Defenza

 




 www.unionesarda.it 

La situazione all'esterno dell'area della miniera ricorda la guerriglia: sull'asfalto sassi e pietre di ogni dimensione, resti di petardi e fumogeni, mentre la strada d'accesso è bloccata da una montagna di materiali: un divano, una porta, ruote di camion e auto, uno scaldabagno e persino una vettura incendiata. La Polizia e i Carabinieri in tenuta antisommossa stanno ancora fronteggiando i manifestanti. 
 I ministri, intanto, hanno lasciato la miniera in elicottero.
gli dei se ne vanno gli Arrabbiati restano. photo de F. Dongu

Gli scontri all'esterno dell'area della miniera di Serbariu e il blocco delle strade hanno costretto la delegazione ministeriale a ripartire in elicottero per l'aeroporto di Cagliari Elmas. I ministri Passera e Barca e il sottosegretario De Vincenti si sono imbarcati su due velivoli, una della Finanza l'altro dei Carabinieri, atterrati nel campo sportivo adiacente alla miniera. 

FERITI
"E' incredibile dover contare 20 feriti tra i poliziotti nella guerriglia urbana di Carbonia: condanniamo con forza questi scontri perché le manifestazioni per il lavoro devono sempre rimanere in un alveo di protesta civile". Lo dice Massimo Zucconi Martelli della segreterie nazionale del Siap. che aggiunge: "Esprimiamo massima solidarietà ai poliziotti che sono lavoratori come tutti gli altri, capiscono i drammi umani e non meritano queste aggressioni - sottolinea il sindacalista - Non è comunque normale che gli agenti stiano al lavoro per 12 ore di fila senza pasti o cambio: così, ancora una volta gli agenti cagliaritani si sentono abbandonati dalle autorità locali e nazionali, che non hanno contemplato la presenza di rinforzi per questa occasione". 

Nuovi scontri, quindi, tra manifestanti e forze dell'ordine all'esterno dell'area della Grande miniera di Serbariu, a Carbonia. I disordini sono cominciati quando all'interno dell'auditorium la delegazione ministeriale stava firmando con Regione e Provincia il protocollo d'intesa per il rilancio del Sulcis. La strada è bloccata e presidiata dai reparti mobili della Polizia. C'è stato un fitto lancio di sassi e lacrimogeni.

Poco prima alcuni gruppi di lavoratori hanno bloccato le due uscite dell'area della grande miniera. In mezzo alla strada sono stati sistemati bidoni e metalli, ed anche la carcassa di un'auto. "E' un atto di protesta forte - fa sapere al telefono Manolo Mureddu, delegato Cisl degli appalti Alcoa - perché ci sentiamo abbandonati". 

All'inizio del vertice i manifestanti avevano cercato di sfondare il cordone delle forze dell'ordine urlando slogan contro il governo. Nel mirino, in particolare, il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera che, insieme al sottosegretario Claudio De Vincenti e al ministro della Coesione Territoriale Fabrizio Barca si trova all'interno della struttura che sta ospitando il vertice sulla vertenza Sulcis. Un gruppo di facinorosi, tra cui anche qualche studente, ha lanciato petardi e vernice rosa nelle vetrate all'ingresso della grande miniera di Serbariu. Dopo alcuni attimi di paura, la situazione è sotto controllo delle forze dell'ordine schierate in tenuta antisommossa. Le tensioni hanno fatto seguito a quelle che avevano preceduto l'arrivo della delegazione dei ministri, atterrata a Elmas intorno alle 10, e giunta nella miniera di Serbariu alle 12 dopo aver firmato con il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, un protocollo per lo sviluppo del Sulcis, una delle province più povere d'Italia con il tasso record di disoccupazione giovanile. 
politzia colorada cun vernici da is operaius et minadoris

I colori dei mestieri
Io so i colori dei mestieri:
sono bianchi i panettieri,
s’alzano prima degli uccelli
e hanno la farina nei capelli;
sono neri gli spazzacamini,
di sette colori son gli imbianchini;

gli operai dell’officina
hanno una bella tuta azzurrina,
hanno le mani sporche di grasso:
i fannulloni vanno a spasso,
non si sporcano nemmeno un dito,
ma il loro mestiere non è pulito.
Gianni Rodari-
 

GLI SCONTRI
I primi scontri si sono svolti poco prima dell'arrivo dei tre rappresentanti del governo Monti e hanno avuto come protagonisti un gruppo di operai dell'Alcoa e le forze dell'ordine che presidiavano l'ingresso della Grande Miniera. I manifestanti più accesi sono giunti dalla vicina fabbrica di Portovesme, ma le vertenze industriali in atto riguardano tutto il Sulcis iglesiente ed è proprio per questo motivo che oggi sono attesi a Carbonia i due ministri ed il sottosegretario. "Come sindacati abbiamo lavorato per sedare gli animi, per garantire lo svolgimento dell'incontro, a noi interessa la firma sul protocollo". Così Roberto Forresu, segretario provinciale della Fiom davanti alla Grande Miniera di Serbariu dove ci sono stati degli scontri fra manifestanti e forze dell'ordine. "A noi interessa che si arrivi a soluzione - ha spiegato Forresu - stiamo cercando di calmare gli animi. Ci interessa risolvere il problema del Sulcis". 
Gli effetti dello scontro con gli operai e minatori nel sulcis photo di F. Dongu

IL VERTICE
Portovesme srl, Eurallumina e Carbosulcis: queste le vertenze affrontate dai rappresentanti sindacali e dalle Rsu aziendali con i ministri Passera e Barca e il sottosegretario De Vincenti riuniti in una sala della Grande miniera di Serbariu, a Carbonia. Reduci dall'occupazione dei pozzi durata una settimana tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre, i delegati della Carbosulcis si sono presentati all'incontro con un manifesto funebre. "Tragicamente si è spenta la Carbosulcis - si legge - Con estrema felicità lo annuncia il Governo nazionale. Requiem. I funerali si svolgeranno presso il Consiglio regionale della Sardegna. Un particolare e sentito grazie vada a tutti coloro che hanno collaborato al raggiungimento di tale obiettivo".

Stefano Meletti, delegato Rsu della Uil, ha spiegato ai giornalisti i contenuti del confronto sulla miniera. "Al Governo abbiamo chiesto un chiarimento, parlando da galantuomini: vogliamo risposte sul progetto integrato della Regione, anche perché i capitali da investire sono tanti e il piano deve essere valutato attentamente. Abbiamo una certezza: la miniera, i minatori, il progetto". Spiragli per la vertenza Eurallumina, la fabbrica ferma da alcuni anni. Il 22 novembre prossimo ci sarà la firma del protocollo d'intesa tra la Rusal, la società russa proprietaria dello stabilimento di Portovesme, il Mise e la Regione Sardegna, un passaggio fondamentale per il riavvio della produzione. "Si comincia finalmente a dare gambe al progetto - ha sottolineato Gian Marco Mocci, della Rsu Cgil - dovremmo essere vicini alla svolta". 

Energia e infrastrutture sono state le richieste avanzate alla delegazione ministeriale dai delegati della Rsu della Portovesme srl. "La nostra azienda va in controtendenza rispetto alle altre - ha detto Salvatore Cappai, portavoce della Rsu - nel senso che proprio ieri ha concluso l'assunzione di 60 giovani diplomati che andranno a lavorare in un impianto moderno. Ma per mantenere questo trend è necessario garantire il costo dell'energia a prezzi competitivi e lavorare per potenziare le infrastrutture nel territorio".


 Minatore Sulcis photo di F. Dongu

rainews24

Cagliari, 13-11-2012 Aumenta la tensione nella grande miniera di Serbariu, dove e' in corso di svolgimento il vertice tra i ministri Corrado Passera, Maurizio Barca e il sottosegretario Claudio De Vincenti con i sindacati e le autorita' regionali e quelle locali del Sulcis. Dal tavolo di discussione non arrivano notizie gradite agli operai dell'Alcoa che hanno bloccato i due ingressi della vecchia miniera dismessa dove si svolgono gli incontri. Vecchie auto, reti di letto e oggetti di ferro sono stati ammassati assieme a pezzi di legno per impedire il passaggio delle auto. 

Davanti all'ingresso posteriore dove e' stato anche appiccato il fuoco sono schierati gli uomini del reparto mobile della polizia in tenuta antisommossa. Alcuni operai, sentiti dall'Agi, hanno detto di non aver ricevuto alcuna notizia positiva dai delegati sindacali che stanno parlando con i ministri ne' per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali ne' per quanto riguarda il futuro dello stabilimento e neppure per la fornitura di energia. "A questo punto", hanno detto detto alcuni di loro, "non li lasceremo andare via senza risposte che ci soddisfino. Siamo decisi anche questa volta a non mollare". "Come sindacati stiamo lavorando per sedare gli animi, per garantire lo svolgimento dell'incontro, a noi interessa la firma sul protocollo". 

Cosi' Roberto Forresu, segretario provinciale della Fiom davanti alla Grande Miniera di Serbariu dove ci sono stati degli scontri fra manifestanti e forze dell'ordine. "A noi interessa che si arrivi a soluzione - ha spiegato Forresu - stiamo cercando di calmare gli animi. Ci interessa risolvere il problema del Sulcis". Prima notte nella galleria mineraria Villamarina di Monteponi occupata dai lavoratori ex Rockwool in mobilita'. 

"La situazione e' preoccupante - ha spiegato Gianni Medda, uno degli ex lavoratori dell'azienda - il presidio prosegue a oltranza. Noi chiediamo solo una cosa, che venga rispettato l'accordo firmato lo scorso dicembre che prevedeva il reinserimento delle maestranze della ex fabbrica all'interno delle aziende partecipate dalla Regione". Nelle parole degli operai c'e' determinazione e la volonta' di andare avanti. 'Vorremmo risposte concrete, atti - hanno urlato - da gennaio la mobilita' con cui le nostre famiglie campano sara' ulteriormente ridotta e non sappiamo come fare ad andare avanti". I lavoratori sollecitano la ripresa immediata del confronto: "Tutte le parti politiche e le istituzioni devono attivarsi per trovare una soluzione per il nostro futuro". 


domenica 11 novembre 2012

Banca Mondiale Luminary: Le persone di razza più piccoli per aumentare "l'efficienza metabolica" in altre parole l'eugenetica applicata all'umano.


la Banca Mondiale Luminary: Progetta persone di razza più piccola per aumentare "l'efficienza metabolica"

Jurriaan Maessen
 ExplosiveReports.Com/

Siamo oggi a pubblicare quanto di più malato  possa concepire la "mente umana" per mano di studiosi e professori d'elite, la modifica dell'umanità con la manipolazione genetica, ecco come  ciclicamente a diastanza d'anni si ripropone e si riprova a proporre  l'eugenetica di antica memoria.

Eccovi l'"EUGENETICA MODERNA" concepita da fervide menti che insegnano nelle Università di alto borgo americane.



tradutzioni de SA DEFENZA
Influente economista ex alto funzionario del Dipartimento Ambiente della Banca Mondiale suggerisce "gli organismi umani potrebbero essere geneticamente (manipolati)  riprogettati per richiedere meno cibo, aria e acqua."
In un articolo intitolato Il problema popolazioni scritto  giorni fa da Herman Daly , ex luminare della Banca Mondiale e professore  presso l'Università del Maryland, suggerisce la riprogettazione genetica degli uomini in piccoli esseri umani per contrastare la crescita globale della popolazione. Allevamento di piccoli esseri umani, Daly afferma, "potrebbe essere il modo più semplice di aumentare l'efficienza metabolica (misurata come numero di persone gestiti da un flusso determinato di risorse)."
Nel suo articolo, Daly respinge l'argomento secondo cui la limitazione al numero degli esseri umani è il risultato automatico del progresso tecnologico e della crescita economica, la cosiddetta "transizione demografica",  indica i pericoli ambientali posti nella sola riduzione dei tassi di natalità attraverso lo sviluppo e la prosperità. 

Daly:"Naturalmente la riduzione della fertilità in correlazione automatica con il tenore di vita è politicamente facile, mentre la riduzione della fertilità diretta è politicamente difficile. Ma ciò che è politicamente facile può essere distruttivo per l'ambiente. "
Dopo prepara la sua tesi con formule, il professore rivela il suo lato demoniaco, affermando che gli esseri umani possono essere  re-ingignerizzati in grandi  dimensioni, come avviene per le piante e gli animali di razza ,  quindi perché non applicare lo stesso tipo di ingegneria per il bestiame umano?

 Ecco la citazione per intero:
"(...) Gli organismi umani potrebbero essere geneticamente manipolati e riprogettati per richiedere meno cibo, aria e acqua. In realtà le persone di piccola taglia sarebbe il modo più semplice di aumentare l'efficienza metabolica (misurata come numero di persone gestite da un quantità determinata di risorse). Per quanto ne so nessuno ha ancora suggerito l'allevamento di più piccole persone come un modo per evitare di limitare le nascite, ma probabilmente riflette solo la mia ignoranza. Abbiamo, tuttavia,  l'allevamento più grande di ingegneria genetica  e il più rapido in crescita per le piante e gli animali. Fino ad ora, le strutture dissipative di questi ultimi sono stati complementari con le popolazioni di corpi umani, ma in un mondo finito e completo, la relazione diventerà presto competitivo ".
Il professore, tra l'altro, afferma a torto che la proposta è la sua la rivendicazione. All'inizio di questo  anno il professore di filosofia e bioetica presso la New York University  S. Matteo Liao ha scritto un documento in cui propone una pletora di possibilità umane di ingegneria per "aiutare gli esseri umani affinchè consumino meno". Uno degli stati di Liao propone che i genitori possono fare uso di ingegneria genetica o terapia ormonale, al fine di far nascere più piccoli, "bambini bisognosi di minori risorse". Sembra che gli "esperti di etica" e gli economisti ecologici di questo mondo hanno eliminato gli ultimi brandelli di umanità,  a favore di misure draconiane sul prossimo futuro, in nome della ragione e della dignità scientifica. Una frase come "strutture dissipative", usata dal professor Daly, è un chiaro esempio di come questi acrobati accademici applicano linguaggio scientifico alla vita da svilire.

"Il problema della popolazione deve essere considerato dal punto di vista di tutti i popoli - le popolazioni sia degli esseri umani e dei loro artefatti (automobili, case, bestiame, telefoni cellulari, ecc) - in breve, le popolazioni di tutte le" strutture dissipative "generate, allevate , o costruite dall'uomo. In altre parole, le popolazioni di corpi umani e delle loro estensioni. O in altre parole ancora, le popolazioni di tutti gli organi che sostengono la vita umana e il godimento dello stesso, sia al di fuori (la pelle) organi endosomatica (all'interno della pelle) e esosomatica. "
Questo, naturalmente, è un caso di stupidi suggerimenti vestiti da intelligente,  ecco come il professore  applica la terminologia di economico ad uno standard della forza misteriosa che è la vita in tutta la sua bellezza intrinseca e profondità, degradata a questa semplice formula, facendosi logica conseguenti alla presente formula.
"Il motivo per il plurale" problema demografico "per le popolazioni di tutte le strutture dissipative è duplice. Primo, tutte queste popolazioni richiedono un flusso metabolico da bassa entropia risorse estratte dall'ambiente ed eventualmente restituita all'ambiente come rifiuti di alta entropia, incontrando sia deplezione (1) e limiti di inquinamento. "
La formula a cui il professore Daly si riallaccia  è facilmente immaginabile,  grazie a Paul Ehrlich e John P. Holdren:
"(...) Considerare la formula = I PAT. P, la popolazione di corpi umani, è un insieme di strutture dissipative. A, ricchezza, o PIL pro capite, rispecchia un altro insieme di strutture dissipative - automobili, edifici, navi, tostapane, iPad, telefoni cellulari, ecc (per non parlare di popolazioni di animali e di piante agricole). In un mondo finito alcune popolazioni crescono a scapito di altre. Auto ed esseri umani sono ora in competizione per la terra, l'acqua e la luce solare per aumentre sia il cibo che il carburante. strutture dissipative  non umane a un certo punto la forza di una riduzione delle strutture dissipative di altri corpi, e cioè quelli umani . "
"Interesse (...) demografico '", Daly continua, "dovrebbe essere esteso alle popolazioni di tutte le strutture dissipative, i loro throughput (2)  metaboliche, e le relazioni di complementarietà e sostituibilità tra di loro. Gli economisti dovrebbero analizzare l'offerta, la domanda, la produzione e il consumo di tutte queste popolazioni all'interno di una ecosfera che è finito, non-crescita, entropico, e aperto solo a un flusso fisso di energia solare. "
Quello che oggi è il territorio di economisti ecologici e bioeticisti in precedenza era il terreno della sovranità europea. Poiché questi di sangue blu considerano i loro sudditi pressa a poco più che animali, il passo successivo è stato inevitabile che essi dovrebbero ampliare le loro sperimentazioni sulle  cavie umane. Un tentativo di allevare una classe asservita è stata fatta da Federico Guglielmo I dalla casa di Hohenzollern, re di Prussia, all'inizio del 18 ° secolo.
Per lo stupore dei compagni di governanti e sudditi tremanti allo stesso modo, il Soldato-re (con il nome Frederick ) ha cominciato a raccogliere uomini giganti come oggi si collezionano francobolli rari. Da tutta la Prussia aveva i suoi agenti per cercare e spesso rapire uomini affetti da gigantismo. Nel tentativo di creare il suo soldato modello, i soldati giganti, il re ordinò ai suoi sudditi di segnalare immediatamente alle autorità ogni volta vedevano uomini eccezionalmente alti nelle vicinanze. Ha anche chiarito ai suoi alleati politici che avrebbero potuto mantenersi i loro doni: oro per se stessi fino a quando gli è fornito di tanto in tanto per riempire le sue azioni. Se qualcuno è stato sfortunato abbastanza per essere più di sei metri di altezza e nato  nella sfera di influenza prussiana (che è stato piuttosto lungo), si sarebbe prima o poi  notato e assegnato alla collezione privata del re. 

Con un'ambizione che avrebbe messo Marie Stopes per confondere Federico  in giro per l'Europa con i più impressionanti "campioni" e selezionare tutti e ciascuno di loro personalmente prima di inviarli al suo sub-livello di camere di sperimentazione. Il più noto di questi esperimenti è stato l'allungamento delle sue vittime su un tavolo appositamente costruito per renderli ancora più alti di quanto già non fossero. Federico a volte presiedeva seduto da dietro scaffalature mentre assaporava al tempo stesso il suo pranzo. Come solo un tedesco di sangue blu poteva concepire, il re  costretrinse per ampliare la sua collezione in rapida contrazione , di incrociarsi con le donne altrettanto alte, in modo da costruire un futuro esercito di giganti,di classe superiore che sarebbe stata l'invidia d'Europa. 

Qui ha effettivamente tentato di allevare un "uomo nuovo", e si dice che la città di Potsdam, tana degli Hohenzollern, era piena di uomini insolitamente alti alla fine del 18 ° secolo . E' triste, questa storia dei giganti Potsdam. 
Caddero vittime dell'appetito sanguinario dell'elite e inconsapevolmente  sono diventati uno dei primi esperimenti ad essere sacrificati sull'altare dell'eugenetica.

E 'vero. Che il professore Daly e gli altri all'interno della comunità scientifica che proponiamo è un estremo del follow-up (3) di tali programmi di allevamento. La differenza è che oggi questi suggerimenti sono stati fatti in nome del pianeta. Nel suo cuore batte lo stesso vecchio cuore disumanizzante, o senza-anima, mostrando un disprezzo per tutto ciò che è vivo, e per tutti coloro che sono ricchi di vitalità e salute.




Note
1.  Deplezione: in medicina è la diminuzione di una quantità di liquido o di un componente generale dell'organismo e la condizione patologica che ne deriva; anche, la diminuzione di un determinato composto organico in un particolare organo.
2.  da wikipedia  Il throughput non è da confondersi con la capacità del link: sia la capacità che il throughput si esprimono in bit/s, ma mentre la prima esprime la frequenza trasmissiva massima alla quale i dati possono viaggiare, il throughput è un indice dell'effettivo utilizzo della capacità del link. Il throughput è la quantità di dati trasmessi in una unità di tempo, mentre la capacità dipende esclusivamente da quanta informazione è disponibile sul canale nella trasmissione.
Si definisce invece Goodput la quantità di dati utili nell'unità di tempo del throughput trasmesso scartando la extrainformazione o informazione di overhead associata ai protocolli durante la trasmissione e gli eventuali pacchetti reinviati per protocolli di tipo ARQ.

Un esempio

Si consideri una sorgente che trasmette ad un destinatario dati organizzati in pacchetti attraverso un link di capacità R bit/s. La sorgente trasmette un pacchetto alla volta, perché alterna a periodi di trasmissione, periodi di inattività in cui aspetta che il destinatario invii un riscontro di corretta ricezione. Il link di trasmissione è effettivamente utilizzato solo nel momento in cui la sorgente trasmette pacchetti, poiché quest'ultima non trasmette nulla mentre attende dal destinatario i riscontri (si è assunto per semplicità che il riscontro del destinatario sia un pacchetto di dimensione trascurabile).
Si supponga allora, per semplicità, che il canale sia impegnato per metà del tempo (la sorgente trasmette pacchetti), mentre per l'altra metà rimanga libero (la sorgente attende i riscontri per ogni pacchetto trasmesso): sotto tale ipotesi il throughput del link è di R/2 bit/s, poiché la sorgente trasmette i pacchetti alla massima frequenza trasmissiva del canale, cioè R bit/s, soltanto in un tempo doppio rispetto a quanto basterebbe se non attendesse i riscontri. Il canale potrebbe trasmettere R bit/s, ma di fatto ne trasmette solo R/2. 
3.   da wikipedia Follow-up Il termine follow-up, proveniente dalla lingua inglese, indica una serie di controlli periodici e talvolta programmati a seguito di un'azione o intervento. Per la sua genericità, il termine viene usato in contesti differenti, per esempio:
  • in ingegneria per indicare il controllo dello stato di avanzamento di un progetto
  • in medicina per indicare la serie di controlli a cui viene sottoposta una persona in seguito a terapie mediche e / o chirurgiche.
In medicina lo scopo è di diagnosticare prima della comparsa di sintomi una ripresa della malattia, una nuova patologia collegata alla prima o un effetto dannoso legato al trattamento.

mercoledì 7 novembre 2012

CONSULTA RIVOLUTZIONARIA SARDINYA..............

OI ASUMANCU TREMILLAS PERSONAS ANT PARTECIPADU A S'ATOBIU DDE SA CONSULTA REVOLUTZIONARIA DE SARDINYA, ET ANT NAU DDE ESSIRI PRONTUS PRO SI PIGAI SA RESPONSABILITAT DE GUVERNU DE SA TERRA NOSHTA.
S'ATOBIU DDE SA CONSULTA REVOLUTZIONARIA DE SARDINYA
E' giunto il giorno da dove possiamo allocare la partenza della Consulta Rivoluzionaria del popolo sardo.

E' l'inizio del percorso che ci porterà all'indipendenza, una massa di circa tremila persone hanno dato vita a "s'Atobiu" l'assemblea , ove son state smascherate tutte le pecche di questa classe politica corrotta e venduta agli interessi "altri" anchè quelli de il popolo; abbiamo iniziato a percorrere uan strada ce porta alla Rivoluzione Sociale della Sardinya, le avanguardie del popolo iniziano con "frastimus" imprecazioni per la condizione difficoltà e di subalternità ad un potere politico irresponabile ed egoista, che altro no fa che arricchirsi e gettare il popolo nella povertà più estrema. 

V'è la necessità organizzativa, ma sopratutto è "su bisu" il sogno della nuova dimensione, che, spinge la massa a farsi critica e istanziale di nuove idee da applicarsi sul campo tutto da lavorare e preparare alla fertilità.

Gli umori tra i presenti son variabili e i commenti son tinti quelli di stupore, altridi  delusione, ma arde e non cambia l'intento e la consapevolezza d'essere soggetto vincente.


Siamo pronti a trattare, con l'Italia colonialista, la nostra liberazione ed assumere responsabilmente la capacità di camminare sulle nostre proprie gambe,  rivendichiamo i nostri diritti di nuova Natzione dell'arcipelago euro-med, assumere  il ruolo che ci compete  di nuovo soggetto geopolotico e nell'imperante sprazzo del suo proprio alter-alter, assurgere a le nuove dimensioni del limes il tempo de l'astrato, e consentire infine la formazione della nuova soggettività sovrana, in terra libera. 


"Sardinya libera e indipendente!"

Ora, oggi, siamo arrivati alla giusta consapevolezza del nostro essere natzione indipendente, libera e sovrana.

Non abbiamo bisogno di essere consigliati o diretti da nessun altro che da noi stessi, poichè in noi vi è l'intemperante fierezza del cambiamento.

Ecco che s'affaccia legiadra forte e sanamente vergine vibarnte la nuoa era delle natzioni senza stato che ottemperando al giuramento che han col popolo loro perndon fardello e pongon i ponti de la LIBERTA'.

EST CUSTA S'ORA DE BOLIT CUN TOTUS IS FORTZAS SA SOBERANIA,  S'INDIPENDENTZIA,  SA LIBERTADE DE SARDINYA!!

SA DEFENZA



ASSEMBLEA GENERALE DEL POPOLO SARDO

La Consuta rivolutzionaria nasce con l'obiettivo di costituire un grande spazio di confronto, condivisione e partecipazionedal basso che raggruppi in Sardinya tutti i cittadini e le organizzazioni sociali e produttive.

La politica espressa oggi dala Regione  Autonoma dimostra l'incapacità, da partre di chi governa, a trovare soluzioni immediate e urgenti per arginare le cconseguenze devastanti della crisi che sta interessando ormai tutti i settori della società sarda.

CONSULTA RIVOLUZIONARIA


GIACOMO MELONI SEGRETARIO DELLA CONFEDERAZIONE SINDACALE SARDA CSS, HA INDETTO LO SCIOPERO GENERALE IN SARDINYA IL 7.11.2012
  

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