Operai e minatori contro l'occupazione militare della miniera |
Viva gli scontri del 13 a Carbonia .
Aprendo da una notizia Ansa, che dei minatori di cui non conosco i nomi , condannano gli scontri che si sono avuti tra le lavoratrici,i lavoratori, i cassintegrati , i disoccupati e gli studenti con le forze dell’ordine . Questo nella vecchia miniera di Serbariu di Carbonia, in concomitanza con la venuta nel Sulcis dei ministri Passera e Barca. Per Passera e i suoi compari la disoccupazione, lo smantellamento dell’apparato produttivo, la precarietà non sono affatto una priorità: sono soltanto i soliti indecenti argomenti di recitazione tipici di chi va a rendere visita a un ammalato che si desidera spacciato: una passerella in abito di circostanza con le più fantasiose promesse di guarigione. In realtà si occupano di debito pubblico, di spread, di liquidità delle banche, di scudi salva-stati, di fiscal compact, di pareggio di bilancio e di spending review, ma nell'interesse di chi ne è responsabile piuttosto che nell'interesse di chi ne è vittima: cioè nell'interesse del mercato finanziario e nella cura delle sue convulsioni. Il loro compito è soddisfare gli appetiti famelici di un branco di banchieri, di finanzieri, di speculatori e di ricchi. In ogni modo e a ogni costo. Con le loro promesse hanno dimostrato che non gli interessa nulla della Sardegna e del Sulcis . Quindi personalmente mi dissocio dalle dichiarazioni Ansa di questi miei colleghi ,perché noi minatori da Buggerru in poi siamo stati la classe operaia più cosciente e combattiva sarda e non solo . Basta ricordare le nostre lotte degli anni 1993 -94 -95 . Quindi condivido senza se e senza ma , l’azione prodotta dal popolo sardo sulcitano, che mercoledi 14 è stato provocato dalle forze dell’ordine ed ha giustamente reagito. Sono e sempre sarò dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori e sarò sempre contro i sudditi e i servi dei poteri forti .
Antonello Tiddia
Operaio Carbosulcis
Antonello Tiddia |
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..da
ex operaio, figlio di minatore,ho rimebranza delle lotte che esprime
l'autonomia della classe operaia, ed ho anche ben presente chi ha sempre
cavalcato la tigre della protesta non essendone espressione diretta, ma
solo strumentale come lo fù il PCI
neglianni settanta che si attribuì l'espressione delle lotte senza
averle dato l'input iniziale ...
ma essendo la forma della protesta nata dalle nuove generazioni emigrate dal sud e isole che impressero una nuova marcia alla lotta di classe espressa fino ad allora, anche nella risposta violenta alla violenza dello stato al servizio del padronato si distinse per la fantasia giovanile;
negli anni delle lotte dure per la difesa del potere d'acquisto e dei dirittti dei lavoratori si vide il ruolo che ebbero questi elementi della pseudo sinistra chiamata PCI, comportò una grande infamia, essere la nuova polizia anzichè il partito guida della rivoluzione operaia, oggi si chiamano PD e sono il partito al servizio di Goldman Sachs e fanno la politica dalla parte della finanza e delle banche , un esempio per comprederne l'asservimento ai poteri forti si riscontra nellla loro determinazione a volere usare solo moneta di plastica adducendo fantasie devianti per nascondere la loro malafede, come sappiamo tutti, l'uso delle sole carte di credito o di debito, rende alle banche migliaia di miliardi e amplia a dismisura il loro potere finanziario e politico a discapito delle masse di cittadini che si ritrovano a pagarne le spese, tutto questo grazie al PD e assocciati, partito di uomini austeri al servizio dell'austerità montiana e tedesca, con il solo scopo di tagliare lo stato sociale e tutti i dirittti acquisiti negli anni dalle lotte dei lavoratori.
Oggi come allora gli infami e sostenitori di questo sistema si riaffacciano per denunciare e denigrare i minatori, essendo asserviti al potere statuale e finanziario. Niente pietà per questi luridi vigliacchi che narrano menzogne, cacciamoli dalle nostre manifestazioni a calci nel culo , affinchè non gli venga più in testa di porsi alla testa di una lotta che non gli appartiene e che nemmeno devono gestire.
SOLIDARIETA' AI MINATORI DEL SULCIS ED A TUTTI I LAVORATORI SFRUTTATI SARDI.
Sayli
X Sa Defenza
ma essendo la forma della protesta nata dalle nuove generazioni emigrate dal sud e isole che impressero una nuova marcia alla lotta di classe espressa fino ad allora, anche nella risposta violenta alla violenza dello stato al servizio del padronato si distinse per la fantasia giovanile;
negli anni delle lotte dure per la difesa del potere d'acquisto e dei dirittti dei lavoratori si vide il ruolo che ebbero questi elementi della pseudo sinistra chiamata PCI, comportò una grande infamia, essere la nuova polizia anzichè il partito guida della rivoluzione operaia, oggi si chiamano PD e sono il partito al servizio di Goldman Sachs e fanno la politica dalla parte della finanza e delle banche , un esempio per comprederne l'asservimento ai poteri forti si riscontra nellla loro determinazione a volere usare solo moneta di plastica adducendo fantasie devianti per nascondere la loro malafede, come sappiamo tutti, l'uso delle sole carte di credito o di debito, rende alle banche migliaia di miliardi e amplia a dismisura il loro potere finanziario e politico a discapito delle masse di cittadini che si ritrovano a pagarne le spese, tutto questo grazie al PD e assocciati, partito di uomini austeri al servizio dell'austerità montiana e tedesca, con il solo scopo di tagliare lo stato sociale e tutti i dirittti acquisiti negli anni dalle lotte dei lavoratori.
Oggi come allora gli infami e sostenitori di questo sistema si riaffacciano per denunciare e denigrare i minatori, essendo asserviti al potere statuale e finanziario. Niente pietà per questi luridi vigliacchi che narrano menzogne, cacciamoli dalle nostre manifestazioni a calci nel culo , affinchè non gli venga più in testa di porsi alla testa di una lotta che non gli appartiene e che nemmeno devono gestire.
SOLIDARIETA' AI MINATORI DEL SULCIS ED A TUTTI I LAVORATORI SFRUTTATI SARDI.
Sayli
X Sa Defenza
www.unionesarda.it
La
situazione all'esterno dell'area della miniera ricorda la guerriglia:
sull'asfalto sassi e pietre di ogni dimensione, resti di petardi e
fumogeni, mentre la strada d'accesso è bloccata da una montagna di
materiali: un divano, una porta, ruote di camion e auto, uno scaldabagno
e persino una vettura incendiata. La Polizia e i Carabinieri in tenuta
antisommossa stanno ancora fronteggiando i manifestanti.
I ministri,
intanto, hanno lasciato la miniera in elicottero.
Gli
scontri all'esterno dell'area della miniera di Serbariu e il blocco
delle strade hanno costretto la delegazione ministeriale a ripartire in
elicottero per l'aeroporto di Cagliari Elmas. I ministri Passera e Barca
e il sottosegretario De Vincenti si sono imbarcati su due velivoli, una
della Finanza l'altro dei Carabinieri, atterrati nel campo sportivo
adiacente alla miniera.
FERITI -
"E' incredibile
dover contare 20 feriti tra i poliziotti nella guerriglia urbana di
Carbonia: condanniamo con forza questi scontri perché le manifestazioni
per il lavoro devono sempre rimanere in un alveo di protesta civile". Lo
dice Massimo Zucconi Martelli della segreterie nazionale del Siap. che
aggiunge: "Esprimiamo massima solidarietà ai poliziotti che sono
lavoratori come tutti gli altri, capiscono i drammi umani e non meritano
queste aggressioni - sottolinea il sindacalista - Non è comunque
normale che gli agenti stiano al lavoro per 12 ore di fila senza pasti o
cambio: così, ancora una volta gli agenti cagliaritani si sentono
abbandonati dalle autorità locali e nazionali, che non hanno contemplato
la presenza di rinforzi per questa occasione".
Nuovi
scontri, quindi, tra manifestanti e forze dell'ordine all'esterno
dell'area della Grande miniera di Serbariu, a Carbonia. I disordini sono
cominciati quando all'interno dell'auditorium la delegazione
ministeriale stava firmando con Regione e Provincia il protocollo
d'intesa per il rilancio del Sulcis. La strada è bloccata e presidiata
dai reparti mobili della Polizia. C'è stato un fitto lancio di sassi e
lacrimogeni.
Poco prima alcuni gruppi di lavoratori
hanno bloccato le due uscite dell'area della grande miniera. In mezzo
alla strada sono stati sistemati bidoni e metalli, ed anche la carcassa
di un'auto. "E' un atto di protesta forte - fa sapere al telefono Manolo
Mureddu, delegato Cisl degli appalti Alcoa - perché ci sentiamo
abbandonati".
All'inizio del vertice i manifestanti
avevano cercato di sfondare il cordone delle forze dell'ordine urlando
slogan contro il governo. Nel mirino, in particolare, il ministro dello
Sviluppo Economico Corrado Passera che, insieme al sottosegretario
Claudio De Vincenti e al ministro della Coesione Territoriale Fabrizio
Barca si trova all'interno della struttura che sta ospitando il vertice
sulla vertenza Sulcis. Un gruppo di facinorosi, tra cui anche qualche
studente, ha lanciato petardi e vernice rosa nelle vetrate all'ingresso
della grande miniera di Serbariu. Dopo alcuni attimi di paura, la
situazione è sotto controllo delle forze dell'ordine schierate in tenuta
antisommossa. Le tensioni hanno fatto seguito a quelle che avevano
preceduto l'arrivo della delegazione dei ministri,
atterrata a Elmas intorno alle 10, e giunta nella miniera di Serbariu
alle 12 dopo aver firmato con il presidente della Regione Sardegna, Ugo
Cappellacci, un protocollo per lo sviluppo del Sulcis, una delle
province più povere d'Italia con il tasso record di disoccupazione
giovanile.
GLI SCONTRI -
I primi scontri si sono
svolti poco prima dell'arrivo dei tre rappresentanti del governo Monti e
hanno avuto come protagonisti un gruppo di operai dell'Alcoa e le forze
dell'ordine che presidiavano l'ingresso della Grande Miniera. I
manifestanti più accesi sono giunti dalla vicina fabbrica di Portovesme,
ma le vertenze industriali in atto riguardano tutto il Sulcis
iglesiente ed è proprio per questo motivo che oggi sono attesi a
Carbonia i due ministri ed il sottosegretario. "Come sindacati abbiamo
lavorato per sedare gli animi, per garantire lo svolgimento
dell'incontro, a noi interessa la firma sul protocollo". Così Roberto
Forresu, segretario provinciale della Fiom davanti alla Grande Miniera
di Serbariu dove ci sono stati degli scontri fra manifestanti e forze
dell'ordine. "A noi interessa che si arrivi a soluzione - ha spiegato
Forresu - stiamo cercando di calmare gli animi. Ci interessa risolvere
il problema del Sulcis".
IL VERTICE -
Portovesme
srl, Eurallumina e Carbosulcis: queste le vertenze affrontate dai
rappresentanti sindacali e dalle Rsu aziendali con i ministri Passera e
Barca e il sottosegretario De Vincenti riuniti in una sala della Grande
miniera di Serbariu, a Carbonia. Reduci dall'occupazione dei pozzi
durata una settimana tra la fine di agosto e i primi giorni di
settembre, i delegati della Carbosulcis si sono presentati all'incontro
con un manifesto funebre. "Tragicamente si è spenta la Carbosulcis - si
legge - Con estrema felicità lo annuncia il Governo nazionale. Requiem. I
funerali si svolgeranno presso il Consiglio regionale della Sardegna.
Un particolare e sentito grazie vada a tutti coloro che hanno
collaborato al raggiungimento di tale obiettivo".
Stefano
Meletti, delegato Rsu della Uil, ha spiegato ai giornalisti i contenuti
del confronto sulla miniera. "Al Governo abbiamo chiesto un
chiarimento, parlando da galantuomini: vogliamo risposte sul progetto
integrato della Regione, anche perché i capitali da investire sono tanti
e il piano deve essere valutato attentamente. Abbiamo una certezza: la
miniera, i minatori, il progetto". Spiragli per la vertenza Eurallumina,
la fabbrica ferma da alcuni anni. Il 22 novembre prossimo ci sarà la
firma del protocollo d'intesa tra la Rusal, la società russa
proprietaria dello stabilimento di Portovesme, il Mise e la Regione
Sardegna, un passaggio fondamentale per il riavvio della produzione. "Si
comincia finalmente a dare gambe al progetto - ha sottolineato Gian
Marco Mocci, della Rsu Cgil - dovremmo essere vicini alla svolta".
Energia e infrastrutture sono state le richieste avanzate alla
delegazione ministeriale dai delegati della Rsu della Portovesme srl.
"La nostra azienda va in controtendenza rispetto alle altre - ha detto
Salvatore Cappai, portavoce della Rsu - nel senso che proprio ieri ha
concluso l'assunzione di 60 giovani diplomati che andranno a lavorare in
un impianto moderno. Ma per mantenere questo trend è necessario
garantire il costo dell'energia a prezzi competitivi e lavorare per
potenziare le infrastrutture nel territorio".
rainews24
Cagliari, 13-11-2012 Aumenta la tensione nella grande miniera di Serbariu, dove e' in corso di svolgimento il vertice tra i ministri Corrado Passera, Maurizio Barca e il sottosegretario Claudio De Vincenti con i sindacati e le autorita' regionali e quelle locali del Sulcis. Dal tavolo di discussione non arrivano notizie gradite agli operai dell'Alcoa che hanno bloccato i due ingressi della vecchia miniera dismessa dove si svolgono gli incontri. Vecchie auto, reti di letto e oggetti di ferro sono stati ammassati assieme a pezzi di legno per impedire il passaggio delle auto.
Davanti all'ingresso posteriore dove e' stato anche appiccato il fuoco sono schierati gli uomini del reparto mobile della polizia in tenuta antisommossa. Alcuni operai, sentiti dall'Agi, hanno detto di non aver ricevuto alcuna notizia positiva dai delegati sindacali che stanno parlando con i ministri ne' per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali ne' per quanto riguarda il futuro dello stabilimento e neppure per la fornitura di energia. "A questo punto", hanno detto detto alcuni di loro, "non li lasceremo andare via senza risposte che ci soddisfino. Siamo decisi anche questa volta a non mollare". "Come sindacati stiamo lavorando per sedare gli animi, per garantire lo svolgimento dell'incontro, a noi interessa la firma sul protocollo".
Cosi' Roberto Forresu, segretario provinciale della Fiom davanti alla Grande Miniera di Serbariu dove ci sono stati degli scontri fra manifestanti e forze dell'ordine. "A noi interessa che si arrivi a soluzione - ha spiegato Forresu - stiamo cercando di calmare gli animi. Ci interessa risolvere il problema del Sulcis". Prima notte nella galleria mineraria Villamarina di Monteponi occupata dai lavoratori ex Rockwool in mobilita'.
"La situazione e' preoccupante - ha spiegato Gianni Medda, uno degli ex lavoratori dell'azienda - il presidio prosegue a oltranza. Noi chiediamo solo una cosa, che venga rispettato l'accordo firmato lo scorso dicembre che prevedeva il reinserimento delle maestranze della ex fabbrica all'interno delle aziende partecipate dalla Regione". Nelle parole degli operai c'e' determinazione e la volonta' di andare avanti. 'Vorremmo risposte concrete, atti - hanno urlato - da gennaio la mobilita' con cui le nostre famiglie campano sara' ulteriormente ridotta e non sappiamo come fare ad andare avanti". I lavoratori sollecitano la ripresa immediata del confronto: "Tutte le parti politiche e le istituzioni devono attivarsi per trovare una soluzione per il nostro futuro".
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