giovedì 10 luglio 2014

L'esperimento di controllo mentale fatto da Facebook non è nulla in confronto alle manipolazioni intenzionali dei mass media ...

L'esperimento di controllo mentale fatto da Facebook non è nulla  in confronto alle manipolazioni intenzionali dei mass media...  


Mike Adams
NaturalNews 
tradusiu de Sa Defenza

Su internet è scoppiata  la scorsa settimana la protesta  per la rivelazione che Facebook ha effettuato un esperimento  psicologico su 700.000 utenti inteso a dimostrare, quanto facilmente, le informazioni potrebbero essere utilizzate per manipolare le loro emozioni. "Esperimento psicologico sconsiderato di Facebook è allarmante perché suggerisce che Internet, nelle mani sbagliate, può essere una potente arma per manipolare sottilmente l'opinione pubblica e promuovere una agenda politica", ha scritto David Einstein di SFgate.com . 

Tutti gli altri è intervenuto con condanne analoghe: The Wall Street Journal, ZDNet, CNN, USA Today e altro ancora. Messing con le emozioni della gente in un "grande esperimento sociale" era sbagliato, hanno insistito. , ma tengono le presse per un secondo. Facebook potrebbe aver eseguito un esperimento di controllo della mente su 700.000 persone, ma i media mainstream giocano con decine di milioni di persone.  Ogni giorno per ogni minuto trascorso a guardare un qualsiasi programma di notizie dei media mainstream  - CNN, Fox News, ecc - è un minuto trascorso sopportando un esperimento di controllo mentale di massa che si  gioca sul pubblico da decenni. E quale esperimento si gioca, esattamente? Dipende da quale tipo, di canale e rete segui, di lavaggio del cervello  stai ascoltando.

CNN: il lavaggio del cervello funziona...

Se si guarda la CNN, allora sei costretto a credere che il Governo Federale è sempre buono, i Costituzionalisti sono radicali paranoici, e Obama è un salvatore. 

Se  guardate Fox News nel 2001, dopo gli attacchi dell'11 / 9, ti fanno un  lavaggio del cervello per credere che  Bush è il nostro salvatore, la guerra è un divertimento " uno sport" da guardare in TV con pizza e birra, e la vendetta è moralmente giustificata perché  quei "malfattori" hanno distrutto le Torri Gemelle. (Non importa che i malfattori reali non siano mai stati identificati. L'importante è che la guerra sia già stata giustificata nelle menti delle masse...)

Facebook sta giocando a Tiddly Winks (gioco della pulce) con le masse  nel social-engineering, in confronto a quanto fanno ogni  giorno nelle conduzioni dei media mainstream . 
Gli stessi media che dicono che Facebook, dovrebbe essere condannato per il fatto di  giocare con la vostra testa, riprogramano la tua realtà quotidiana giorno dopo giorno. 
Tu pensi che stai guardando il telegiornale, ma in realtà  si sta  guardando una produzione teatrale elaborata che si svolge su un palcoscenico globale. 

Se non ci credi, guarda questa trasmissione, della CNN, totalmente inventata sulla prima guerra del Golfo e  messa a disposizione dal personale della  CNN, con attore il giornalista Charles Jaco:


"Caricato il 27/ago/2009 Charles Jaco era il giornalista della CNN famoso per intervenire nel 1990 dalla Guerra del Golfo Persico. La prima parte di questo video mostra il palco allestito , e il giornalista fa la parte di un  attore in giro con la  CNN. L'hotel "Saudi Arabian" nello sfondo un muro blu  e palme finte . Questa clip è stata fatta trapelata dal personale CNN. La seconda parte di questo video è stato un live feed satellitare CNN registrato su VHS che mostra il taglio finale. Charles Jaco indossava una giacca diversa. La recitazione era fatta malissimo, Charles Jaco indossava una maschera antigas, e il suo collega corrispondente Carl Rochelle indossava un casco. Le sirene e gli effetti sonori dei missili sono parte della scenografia. La fotocamera non filtra fuori, ne mostra il cielo. Queste clip sono la più alta qualità di questo telegiornale dietro le quinte. Sì, Charles Jaco era un reporter di CNN. fate ricerca su Google con il suo nome e leggetene i risultati. Questo è il motivo per cui non c'è da fidarsi delle notizie mainstream. E' tutto teatro e  messa in scena. Se vuoi ampliare la tua ricerca puoi iniziarla visitando il mio sito http://www.patriotportal.yolasite.com Suggerisco di leggere i libri di Edward Bernays per capire e imparare come i media e il governo ingannano le masse su una scala senza precedenti. Questo video è FAIR USE che rappresenta un evento storico. Incoraggio a scaricare questo video, e ricaricalo su altri siti web per farlo conoscere a più persone possibili. Charles Jaco Attualmente lavora come giornalista per la FOX 2 NOW a Saint Louis, Missouri. Io vi incoraggio vivamente di inviare il video alla loro e-mail qui: http://www.fox2now.com/about/station/ ... "


Ricarica questo video, e diffondilo ai confini del world wide web.
L'intera trasmissione è stata letteralmente costruita dal nulla   è stata trasmessa come  fosse una notizia reale "in diretta dall'Arabia Saudita.
La CNN, naturalmente, è diventata molto più sofisticata da allora, nel padroneggiare l'arte di trasmettere notizie false, che sempre più spettatori credono essere reali.

I media Mainstream, esercitano il controllo mentale,  si nascondono dietro all'accusa dell'esperimento fatto da Facebook .

Quasi tutto ciò che le masse pensano di sapere è stato impiantato nelle loro teste dai media mainstream . 

Questi includono tutte le seguenti menzogne  assorbite dalle masse nel lavaggio del cervello: 

* Il (#)fluoruro potabile è un bene per i vostri denti. (è falso) 

* L'assistenza sanitaria in America è  "conveniente" dal Obamacare. 

* Non c'è nessun problema con la radiazione di Fukushima(è falso) 

* Chiunque critica del presidente Obama è automaticamente un razzista. 

* Vaccini non hanno effetti collaterali o rischi. (è falso) 

* I vostri soldi sono al sicuro in banca. (Non è vero) 

* Sei stupida a comprare oro. Tenetevi le partecipazioni in dollari. (Perché qualcuno deve cavalcare il crollo sino in fondo ...) 

* Le persone che pensano in modo critico sulla corruzione e gli errori del governo sono "estremisti anti-governativi". (Non è così) 

*Dei telegiornali  ci si può fidare perché sembra davvero eccezionale sullo schermo. (Il tele-suggeritore (il gobbo) significa che tutte le notizie sono dei sceneggiati.) 

* La Federal Reserve è parte del governo federale. (non è vero 

* La FDA mantiene l'approvvigionamento di cibo sicuro e protegge gli interessi dei consumatori come te. (???)

* La più grande minaccia per l'America è "il terrorismo cresciuto in casa." (Non è vero. La più grande minaccia è il potere esecutivo sfrenato che porta a una dittatura che commette un omicidio di massa contro il popolo.) 

* I dipartimenti di polizia locali hanno bisogno di mezzi d'assalto e più blindati per  "tenere al sicuro le vostre comunità." (Da quando i sobborghi sono zona di 'guerra?) 

* Alimenti processati, trasformati in cibi buoni per i vostri bambini, soprattutto latte artificiale realizzato con oltre il 50% di sciroppo di mais.. (Perché, si vede, che i bambini non possono  avere abbastanza sciroppo di mais.) 

* Le compagnie farmaceutiche hanno a cuore l'umanità, ed i loro prezzi elevati sono necessari per l'innovazione per salvare vite umane.
(Non interessa se i prezzi dei farmaci monopolistici FDA  creano un racket di protezione ad alto profitto.)

Verità scrutatrici vengono sparate dai media mainstream

Potrei andare avanti, sino al punto: una completa falsa rete di credenze è dovuta al lungo martellamento subìto quotidianamente da quasi tutti gli americani attraverso i media mainstream con elaborate (e incessante) orditura di produzioni teatrali. 
Notate, inoltre, che chiunque osi a dire la verità sul mondo reale viene licenziato dal lavoro. 
Il giudice Andrew Napolitano, per esempio, quando il suo discorso e parere verte sulla importanza di proteggere la Costituzione  diviene semplicemente troppo da sopportare per i tessitori di favole aziendali  della rete come Fox News . 
MSNBC, allo stesso tempo, non assume nessuno da mettere in onda a meno che nel loro curriculum non sia impresso a grandi lettere rosse, "clinicamente pazzo.Ecco perché quasi tutte le persone presenti su MSNBC hanno già un piede dentro il manicomio (e l'altro in bocca). 


Allora, vi chiederete, dove si possono trovare notizie vere? Ora stai vedendo e leggendo: un  media alternativo, dove le voci reali provengono da persone reali che non possono essere licenziate perché non hanno padroni a cui rendere conto. 
E per questo  motivo probabilmente che i mentitori media mainstream continuano a perdere telespettatori, mentre la media alternativi continuano aa avere successo e  popolarità. 
Dopo tutto, non stiamo cercando di fare il lavaggio del cervello con informazioni false. 
Qui a Natural News , stiamo lavorando ogni giorno per la dehypnotize di voi tutti , svuotare la testa dalle falsità e risvegliarvi alla realtà del mondo intorno a voi ... 
Non abbiamo  televisori di fantasia o top model per la lettura del gobbo, ma diciamo a verità. 

Benvenuti nel mondo reale.


Stay informed: http://sadefenza.blogspot.it/ brings you real-time news on heavy metals...

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte sadefenza e l'autore della traduzione Vàturu  


NOTE.
#Fluoruro: "La ghiandola tiroidea, che si trova nella parte anteriore del collo, appena sotto la laringe, è responsabile della regolazione del metabolismo del corpo, che produce gli ormoni necessari per tutti i tessuti del corpo, aumenta la sintesi delle proteine, che regolano il consumo di ossigeno da parte delle cellule, e il bilanciamento di calcio. 
Questa importante ghiandola , che è stato progettato per l'assorbimento del nutriente, nella versione di iodio minerale, è in grado anche di assorbire iodio radioattivo mortale e le altre sostanze chimiche tossiche come il fluoruro. In questo caso, la tiroide non è in grado di funzionare correttamente, e la produzione di ormoni viene alterata o inibita. Il risultato finale è lo sviluppo potenziale di una vasta gamma di malattie. "

mercoledì 9 luglio 2014

La BAYER lancia una nuova soia OGM...

La BAYER lancia una nuova soia OGM...


LA BAYER AVVELENA ANCHE TE, NON PERMETTERGLIELO, PER IL BENE DEI TUOI FIGLI E DEI FIGLI DEI TUOI FIGLI! 
Sa Defenza



Lo staff della Bayer responsabile delle  prove sulla nuova soia OGM Credenz
(From L-R) Diego Angelo, Chris Tinius, Kurt Boudonck and Jeff Donald launch Credenz™,
Bayer CropScience’s first global soybean seed brand, in the company’s Greenhouse 5 facility.

L'utilizzo di pesticidi tossici continua ad aumentare / un alto consumo di carne contribuisce all'avvelenamento da pesticidi


Bayer CropScience ha lanciato una nuova linea di soia geneticamente modificata. La multinazionale ha iniziato le vendite di semi di soia resistenti sia al glifosato che al glufosinato. 


Il nome commerciale del prodotto è Credenz e altre varietà, resistenti anche agli erbicidi cosiddetti HPPD, verranno commercializzate in seguito. 

Dirk Zimmermann di Greenpeace ha criticato il lancio dicendo: “Dopo il fallimento delle piante resistenti al glifosato, adesso la BAYER aumenta la produzione di pesticidi. Dopo essersi unita alla corsa alle armi per la coltivazione globale di soia OGM, la multinazionale si sta dimostrando una irresponsabile speculatrice di guerra. L'introduzione di altre piante geneticamente modificate, resistenti a sempre più erbicidi, smaschera l'intera faccenda e rende chiaro che questa è una strada a senso unico che serve solo a vendere al settore agricolo sempre più sostanze tossiche.”

In Sud America, foreste, terre coltivate a rotazione e piccole fattorie, sono state eliminate da massicce piantagioni di soia. I raccolti non vanno a nutrire la popolazione locale, ma sono in massima parte esportati in Europa o USA, per soddisfare l'enorme domanda dei produttori di carne. Inoltre, il boom della soia riduce la produzione dei cibi locali tradizionali.

Philipp Mimkes della Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer (CBG Germania) afferma: “L'alto consumo di carne sta causando gravi danni ecologici e sanitari in Sud America. Chiediamo una riconversione all'agricoltura ecologica anche se questo comporta una diminuzione della produzione di carne. Gli erbicidi tossici come il glifosato e il glufosinato devono essere banditi!” 
Glifosato e glufosinato vengono venduti in combinazione con semi geneticamente modificati, in particolare soia e mais. Poiché il mercato dei semi è controllato da poche multinazionali, molti agricoltori riescono a comprare solo semi geneticamente modificati. 

Il glifosato, sviluppato dalla Monsanto e commercializzato col nome di "Roundup", è la tossina agricola più venduta al mondo. Il brevetto è scaduto e adesso il principio attivo è venduto anche dalla Bayer e da altre compagnie. Il glifosato è sospettato di causare difetti nel feto, danneggiare il DNA e facilitare l'insorgenza di malattie come il morbo di Alzheimeril diabete e il cancro.

Il glufosinato è ancora più tossico. La Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) afferma che la sostanza è molto rischiosa per i mammiferi. Il glufosinato è stato classificato come reprotossico dopo che esperimenti di laboratorio sui topi hanno mostrato nascite premature, morti intrauterine e aborti. Per questo motivo le vendite della sostanza in Europa dovranno essere sospese al massimo entro il 2017. Questo non ha impedito alla Bayer di annunciare, nel maggio 2013, la prevista costruzione di una nuova, enorme fabbrica di glufosinato negli USA. E' il modo in cui la multinazionale cerca di compensare la crescente inefficacia del glifosato contro le infestanti.

I raccolti geneticamente modificati, contrariamente a quanto sostengono i lobbisti delle multinazionali, non risolvono il problema della fame nel mondo. L'80% dei raccolti OGM è usato per l'alimentazione animale. I raccolti OGM non sono resistenti alla siccità né hanno una resa maggiore. La loro coltivazione su aree sempre più grandi riduce la produzione di raccolti per l'alimentazione umana, rendendo più difficile la produzione di cibo per le popolazioni locali.

La BAYER, con una fetta di mercato globale del 20%, è il secondo maggior produttore di pesticidi. Dunque i prodotti di questa multinazionale sono responsabili di una parte significativa degli avvelenamenti da pesticidi, che la Organizzazione Mondiale della Sanità stima in circa 20 milioni di casi all'anno, dei quali circa 200.000 mortali.


Chiediamo aiuto! 
La Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer è a serio rischio.


Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer

Gruppo di consulenza scientifica
Prof. Dr. Anton Schneider, biologo
Prof. Dr. Juergen Rochlitz, chimico, già membro del parlamento tedesco
Hiltrud Breyer, membro del Parlamento Europeo dal 1989 a 2014
Wolfram Esche, legale
Dr. Sigrid Müller, farmacologo
Prof. Rainer Roth, esperto in scienze sociali
Eva Bulling-Schroeter, membro del parlamento tedesco
Prof. Dr. Juergen Junginger, designer
Dr. Janis Schmelzer, storico
Dr. Erika Abczynski, pediatra

Una forza invisibile al centro della nostra galassia.. porta gli scienziati a pensare, che li, vi sia un super black hole

Una forza invisibile al centro della nostra galassia

ucresearch

tradusiu de Sa Defenza


Interessante scoperta degli scienziati dell'Università della California, anche di questo parliamo ... buona lettura e contemplazione.

Ti  vogliamo rammentare che ci sono tra 200 e 400 miliardi di stelle nella nostra galassia, il che significa che il nostro buco nero è circa lo 0,1% della massa totale della nostra galassia. Questa non è  una piccola frazione, ma un numero  oggettivamente enorme. Ora, considerando che la nostra galassia è  una delle più grandi,  il nostro buco nero è in realtà il più piccolo della scala dei "super massicci".

per saperne di più sulle galassie clicca su me..

An invisible force at the center of our galaxy
Scientists have theorized that our Milky Way galaxy has a super massive black hole at the center of it, but how did this idea come about?  How do astronomers measure something that has actually never been seen in our telescopes?
Above is an animation of star movements in our galaxy over the past 16 years.  They all orbit around a point that emits no light in our galaxy.  We can measure the mass of these stars and calculate that their orbits require an object with the mass of 4 million Suns.  So far this points to a super massive black hole in our galaxy.
Read more about how galaxies obtain these supermassive objects →

Gli scienziati hanno teorizzato che al centro della nostra galassia, la Via Lattea, vi sia un super massiccio buco nero.

Ci si chiede, com'è potuta balenare  questa idea?

Gli astronomi, di norma, misurano qualcosa che non si vede e non appare nella realtà dei nostri telescopi.

Sopra vi è una animazione dei movimenti delle stelle della nostra galassia degli ultimi 16 anni. Tutte orbitano attorno a un punto che non emette luce nella nostra galassia.

Siamo in grado di misurare la massa di queste stelle e calcolare, che, le loro orbite richiedono un oggetto con la massa grande quanto 4 milioni di Soli messi assieme.

Quanto appurato ed elaborato finora  ci porta a pensare che il quel punto vi sia un super massiccio buco nero al centro della nostra galassia.


Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte sadefenza e l'autore della traduzione Vàturu  

martedì 8 luglio 2014

LA ZONA FRANCA È OGGI PIÙ VICINA.

LA ZONA FRANCA È OGGI PIÙ VICINA.

Mario Carboni



La legge di stabilità 2014 ha modificato lo statuto sardo.

Pubblico l'articolo della legge che ci interessa:
ART. 514. L'articolo 10 dello Statuto speciale per la Sardegna, di cui alla legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, e' sostituito dal seguente: «Art. 10. -- La Regione, al fine di favorire lo sviluppo economico dell'Isola e nel rispetto della normativa comunitaria, con riferimento ai tributi erariali per i quali lo Stato ne prevede la possibilità, può, ferma restando la copertura del fabbisogno standard per il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali di cui all'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione: a) prevedere agevolazioni fiscali, esenzioni, detrazioni d'imposta, deduzioni dalla base imponibile e concedere, con oneri a carico del bilancio regionale, contributi da utilizzare in compensazione ai sensi della legislazione statale; b) modificare le aliquote in aumento entro i valori di imposizione stabiliti dalla normativa statale o in diminuzione fino ad azzerarle». 

Mentre i consiglieri regionali non se ne sono neanche accorti, al pari dei partiti e dei soloni che si interessano di zona franca senza aver neppure idea di che cosa sia, questa modifica apre per la Regione la possibilità, a proprie spese cioè gravando sul suo bilancio, di stabilire un progetto di zona franca fiscale almeno e per iniziare per le zone franche previste nel decreto 75/98. Olbia, Arbatax, Cagliari, Portovesme, Oristano e Porto Torres . In particolare ciò è previsto nel la lettera b. Basta leggere. 


Cosa bisogna fare?
-Insistere affinché come previsto dal decreto 75/98 e dallo Statuto regionale e dalle leggi regionali in vigore la Giunta Pigliaru faccia senza indugio:
Istituire la società Sardinia Free Zone come Autority generale che governi la zona franca sarda.


- come fare?
La strada migliore è quella di acquisire la maggioranza nella società Cagliari. Free Zone , cambiarne il nome in Sardinia. Free. Zone, modificarne lo statuto in modo che sia abilitata a gestire la rete delle sei zone franche stabilite nel decreto 75/98 comprensiva della Zona franca di Cagliari sottraendola all'autorità portuale e al Cacip che sino ad oggi ne hanno addormentato anche per manifesta incapacità l'attuazione per 20 anni. 


-Prime azioni.
Nominare il consiglio d'amministrazione con esperti e manager che vogliano e sappiano realizzare la Zona franca sarda.


-Mandato per il cda.
Previa congrua capitalizzazione della Sardinia Free Zone produrre entro un anno un Master plan della Sardegna Free Zone, utilizzando professionalità anche internazionali e i singoli Business plan delle sei zone franche previste dal decreto 75/98 comprensivi di perimetrazioni e contenuti fiscali, doganali e vocazioni.


- la Giunta regionale 
deve comunicare al Governo le perimetrazioni e ogni altra progettualita richiesta e prevista dal decreto 75/89 e attraverso il sistema pattizio del comitato paritetico per l'attuazione dello Statuto, far emettere i Decreti legislativi previsti o anche innovativi e onnicomprensivi che permettano lo start up delle zone franche sarde per un periodo iniziale di almeno 10 anni , a valere del decreto 75/98 e della nuova competenza statutaria conseguente alla modifica dell'art. 10 dello Statuto sardo , come stabilito nella legge di stabilità 2014 nell'art. 514.


Un decreto legislativo ulteriore in attuazione dello Statuto e nel rispetto dell'accordo quadro di programma del 2001 che prevede una fiscalità di vantaggio nel resto della Sardegna non interessata alle zone franche previste dal decreto 75/98 dovrà essere concordato fra la Regione e lo Stato per armonizzare in tutta la Sardegna e per le zone interne e costiere un sistema speciale economico fiscale per l'intera Sardegna che interessi in particolare l'agroindustria ed il turismo.


- compito dello Stato.

Essendo il sistema di agevolazioni fiscali a carico del bilancio regionale, ed essendo lo Stato debitore della Sardegna di 10 miliardi di euro di tasse di competenza dei sardi riscosse e non versare alla Regione, il complesso delle agevolazioni fiscali di imposte dirette ed indirette ed altre defiscalizzazioni e oneri doganali non esatti, previsto annualmente nel Master Plan della Z.F. dovrà essere considerato come riscosso dallo Stato e versato dallo Stato alla Regione come compensazione dei crediti in diminuzione dai 10 miliardi di euro dovuti.

- per iniziare la Giunta regionale dovrebbe inserire nella Finanziaria 2015 o meglio nell'assestamento di bilancio 2013 una norma e un fondo affinché una task force venga incaricata di assistere la Giunta nella realizzazione di questo insieme di iniziative.
Analoghe iniziative dovrebbero essere poste in essere affinché nella riprogrammazione dei fondi europei congrue risorse vengano indirizzare alla realizzazione del sistema integrato Sardinia Free Zone e alle infrastrutture materiali ed immateriali indispensabili.

Il movimento per la zona franca sarda dovrebbe uscire dallo stato comatoso nel quale versa per sostenere un programma realistico ed efficace riunendo forze, energie e progettualità messe a dura prova da errori, personalismi, ambizioni elettorali e fiducia mal riposta .


Sulcis, miniere, amianto: Un affare! (per chi)?

Sulcis, miniere, amianto: Un affare! (per chi)?


“Negli ultimi 5 anni la Regione Sardegna" ha registrato una forte diminuzione dei livelli occupazionali; 
dai dati ISTAT riferiti al 2013 emerge che 43.000 persone hanno perso il posto di lavoro rispetto all'anno precedente;con riferimento alla fascia d'età tra i 15 e i 74 anni, il tasso di disoccupazione ha subito un'impennata di 2 punti percentuali passando dal 15,5 al 17,5 per cento, tale dato raggiunge il 30,6 per cento, quasi duplicandosi, se si considera l'indice di mancata partecipazione, che aggiunge ai "disoccupati Istat" le persone che non compiono ricerca attiva di occupazione;

il tasso di occupazione è invece del 48 per cento per la fascia d'età tra i 15 e i 64 anni, in flessione rispetto al 51,7 per cento del 2012: tra questi sono solo 20.000 i giovani tra i 15 e i 24 anni che lavorano rispetto ai 26.000 dell'anno precedente;

la provincia di Carbonia-Iglesias è il "fanalino di coda" a livello regionale e nazionale per numero di occupati registrando dati negativi anche per il fenomeno della disoccupazione;

nel Sulcis il tessuto produttivo è al collasso, la filiera dell'alluminio sta registrando da tempo un preoccupante stato di paralisi, lo dimostra la chiusura degli attori del comparto (Alcoa, Eurallumina) e lo stallo di aziende industriali come Carbosulcis e Vynils;

molti lavoratori interinali, precedentemente impiegati in attività collaterali e di supporto alle più importanti realtà industriali del territorio, risultano esclusi da qualsiasi forma di ammortizzatore sociale e, in questo momento, si trovano in una condizione alquanto precaria. Quelli che invece beneficiano della cassa integrazione in deroga sono alla stretta finale vista l'improrogabilità”
Così si espressero  un gruppo di deputati e senatori in una interrogazione al Governo. 


En passant, dovremmo ricordare  che tanti di questi signori sono stati corresponsabili di questo disastro sociale economico e morale di tutto un territorio, è come se l’assassino si improvvisasse anamapatologo,   Tracciano, cioè una raffazzonata radiografia del territorio più martoriato d’Italia e chiedono al governo cosa intende fare ecc.. ecc … Fare la radiografia del territorio, e parlarne un po come quello che cerca di spiegare all’affamato cosa è la fame! Certo, si chiede al governo di attivarsi per rilanciare ecc.. cioè i discorsi che sentiamo fare da anni, da sempre viene da dire. 
E la loro radiografia pecca persino per difetto, poiché nelle statistiche riguardante la disoccupazione hanno omesso di menzionare  gli ex lavoratori “indipendenti” precipitati nel baratro della disperazione e molto spesso del sottoproletariato e, qualche volta del lavoro nero.  

La realtà sarda e quella sulcitana non può essere scritta con i dati ISTAT, non solo! Essa ha bisogno di essere capita, interpretata con una attenta analisi del processo macro e microeconomico che si è registrato in quelle zona. Un territorio che avrebbe avuto  tutte le  caratteristiche per uno sviluppo partendo da base agro-pastorali e turistiche e che, invece, seguendo la logica intrinseca del capitale quella secondo la quale esso  si trasferisce là dove ha maggiori probabilità di profitto è diventata, pro tempore, una zona ad alto tasso di industrializzazione. 

Una industrializzazione pesante, fatta di alluminio, di estrazione di carbone ecc.. 
Ed è stata sempre questa logica, quella della massimizzazione dei profitti, che ha fatto sì che il capitale scappasse via assieme ai profitti accumulati lasciandosi  dietro scheletri di fabbriche, scorie,  rifiuti, ,  inquinamento,  tumori,  morti a causa di malattie da lavoro e da inquinamento  per  testimonianza a perenne ricordo di chi non vuole dimenticare. 


I parlamentari interroganti, queste cose non le hanno dette, e non ci saremmo aspettati che le dicessero visto lo spessore civile e morale degli stessi (Chi poteva attendere qualcosa di più visto che il primo firmatario risulta essere una persona che di nome fa Domenico e di cognome Scilipoti)? Il fatto, comunque, che perfino il signor Scilipoti si sia sentito in dovere di interessarsi di Sulcis qualcosa lo vorrà pur dire e la cosa non ci tranquillizza!

Strane voci circolano sul Sulcis, sulla sua miseria, sulla sua fame di lavoro, e non sono per nulla confortanti: Una delle nuove frontiere, quella che sembra promettere i profitti più remunerativi  si chiama speculazione energetica ed a questo scopo il Sulcis è stato costellato di pale eoliche, pale che hanno dato adito a dubbi di legalità visto che s’è mossa perfino la Procura della Repubblica di Cagliari per accertare e perseguire commessi da politici e faccendieri.

Ma la sete di profitti non si ferma alle energie alternative: Chi di dovere sa che un corpo “debole” è facilmente ricattabile, e nulla è più debole del corpo “Sulcis” stordito e indebolito dalle continue “crisi”. Crisi di occupazione, innanzitutto, ma anche da crisi “morali" come conseguenza della crisi occupazionale. Un corpo debole non riesce a sviluppare anticorpi per le future malattie, e badiamo bene che di malattie si parla: malattie mortali sono quelle che si prospettano secondo voci che abbiamo raccolto, e che ci auguriamo naturalmente non corrispondano al vero: Di che si tratta?


I piani secondo queste voci sembra siano diversificati, si parla nuovamente dello stoccaggio della CO2 per continuare con l’estrazione del carbone. Un piano folle: Un piano che viene spacciato come “nuovo” da chi sa perfettamente che nuovo non è: Qualcosa di simile è stato fatta in Canada ed ha provocato un disastro con decine di morti. La Norvegia (la ricca Norvegia) lo aveva iniziato e ha desistito perché “molto costoso”. Vi sono, poi, le controindicazioni in senso tecnico: Lo stoccaggio della CO2 richiede una profondità tale che le miniere del Sulcis non hanno.

Si pensa, così di diversificare i progetti per l’impiego di mano d’opera aggiungendo allo stoccaggio delle ceneri di combustione del carbone altri rifiuti ed in particolar modo l’amianto; Perché proprio l’amianto? Perché, sempre in base a queste voci, è noto che 

Gli impieghi dell'amianto nel secolo scorso sono stati innumerevoli, dall'edilizia agli impianti industriali, sino all'utilizzo come isolante acustico e termico e nelle coibentazioni, nonché nella costruzione degli attuali acquedotti (che dovranno necessariamente essere oggetto di bonifica e smaltimento dei rifiuti) con una \arieta tale da rendere necessaria la classificazione degli stessi :

Tali rifiuti di amianto o contenenti amianto possono essere conferiti in determinate tipologie di discarica:

In Sardegna, secondo uno studio non recentissimo sono solo 4 le discariche adatte ad accogliere questi tipi di rifiuti e sono:

Impianto                Località                        Provincia
Ecoserdiana s.r.l. Località S'Arenaxiu- Serdiana  Cagliari
Riverso s.r.l. Loc. Serra Scireddus - Carbonia Carbonia-Iglesias
Impresa F. Cancella s.r.l. Loc. Coronas Bentosas- Bolotana Nuoro
Siged s.r.l. Loc. Scala Erre - Sassari  Sassari

Considerando che nell’anno 2007. i costi per lo smaltimento degli RCA (Rifiuti Contenenti Amianto) presso le suddette discariche oscillavano tra 250 e 350 €/t, in funzione della tipologia del materiale conferito; per abbassarsi  alla cifra di 150 e 300 €/t. nel 2008.  considerando inoltre che  La Sardegna non disponendo di adeguati impianti per lo smaltimento di RCA diversi da quelli individuati dal codice CER 1 70605 e le altre tipologie di rifiuti contenenti amianto non sottoposti a processi di trattamento finalizzati al contenimento del potenziale inquinante, pericolosi,  è costretta  a trasferirli presso impianti collocati al di fuori della Sardegna. ,  con un aumento considerevole dei costi complessivi di smaltimento.
Per quanto concerne i quantitativi di amianto/cemento-amianto rimosso e avviato a smaltimento, nella tabella seguente sono riportati i valori registrati tra il 2002 ed il 2007.

Le stime sui quantitativi di amianto/cemento-amianto, presenti in Sardegna e ancora da smaltire, sono impressionanti: Nel 2007 si parlava di    circa 168.852.676 kg.

Sono queste cifre e queste constatazioni che, solleticando gli appetiti di tanti, finiscono per destare l’interessamento anche delle persone citate all’inizio. Secondo le voci citate e non controllate, si vorrebbero usare, le miniere dismesse, o in via di dismissione, per lo stoccaggio di questo tipo di materiale.
Noi, invece, continuiamo a credere che uno sviluppo del territorio del Sulcis è possibile. 


Uno sviluppo che deve partire dalle bonifiche ambientali e che si imperni su due voci: Turismo e sviluppo del settore agro-pastorale con relativa industria di trasformazione e conservazione dei prodotti. Continuiamo a ripetere che non crediamo sia frutto del destino il fatto che il Sulcis sia costretto ad importare l’80% dei prodotti alimentari che consuma, che sia il fanalino di coda dell’industria turistica.

E poiché pensiamo questo, poiché continuiamo a credere in un tipo di turismo “modello Ruhr” (Là dove le miniere sono state soppiantate da parchi, scuole, ospedali musei e industria d’avanguardia) ci rifiutiamo di pensare che le miniere possano diventare un cimitero di eternit.

domenica 29 giugno 2014

O STELLE O BUIO - Tsipras, massoni e Bilderberg - Farage e migranti - Servo encomio, codardo oltraggio

O STELLE O BUIO - Tsipras, massoni e Bilderberg - Farage e migranti - Servo encomio, codardo oltraggio

fulviogrimaldi
Fulvio Grimaldi

Amici, è lunga. Ma leggetelo un po' per volta. Tanto per qualche giorno non mi rifaccio vivo.
Quando persone che si trovano onestamente in errore imparano la verità, o cessano di essere in errore, o cessando di essere onesti. (Anonimo)

Un tempo non era permesso a nessuno di pensare liberamente. Ora sarebbe permesso., ma nessuno ne è più capace. Ora la gente vuole pensare ciò che si suppone debba pensare. E questo lo considera libertà”. (Oswald Spengler, “Il tramonto dell’Occidente”)

Con tutto il gran casino che sta succedendo da varie parti è difficile, dopo una settimana di esternalità nella tranquilla e, per alcuni a ragione, per altri strumentalmente, vituperata Ungheria, scegliere l’argomento. C’è la Turchia del despota integralista fuori di testa, Erdogan, che continua a deflagrare, mettendo in subbuglio altro che la tenuta del caposaldo Nato, l’intero assetto del terrorismo jihadista.euroatlantico nella regione. C’è soprattutto l’Ucraina dove, a dispetto del genocidio dell’altro fronte terrorista, stavolta nazista-euroatlantico, il complotto imperialista rischia di frantumarsi contro la stupefacente resistenza dei patrioti russi e, di più, contro la strepitosa mossa russo-cinese della creazione del blocco geopolitico, economico, militare euroasiatico, insieme a Kazakistan, Bielorussia, Iran e Armenia, sostenuto dalla simpatia dei BRICS e dell’intero “terzo mondo”. C’è, in Tailandia, la presa del potere dell’esercito, nel nome della resistenza popolare di piazza all’arbitrio della corrotta cosca  predatrice dei Shinawatra, intima di Washington Naturalmente, il “manifesto” valuta il  la vicenda come Obama, “golpe militare” contro i difensori della democrazia. “Sono militari!”. Già, Come quelli che tentarono di rovesciare Hitler nel 1944.


C’è l’Africa, della massiccia offensiva colonialista franco-israelo-statunitense nel Sahel e in tanti altri paesi, della Libia  in cui con un golpe militare della Cia, l’Occidente cerca di strappare il disgraziato paese ai mercenari jihadisti, prima allevati e scagliati contro il più prospero e giusto paese del Continente e ora sfuggiti al controllo. E c’è l’esaltante vittoria della Siria di Assad che, riconquistata la maggior parte del paese, va ora alla riconferma elettorale della sua sovranità e indipendenza, sotto il governo di un amato e stimato presidente. Un po’ per volta ne parleremo. Ma ora mi preme scrivere qualcosa sull’Italia uscita dalla farsa delle elezioni europee.

Brogli? Sì, comunque brogli.

Gli exit poll diffusi dagli affidabilissimi ambienti finanziari britannici e secretati in Italia davano il M5S al 29,9%, il PD al 28,8% e tutti gli altri a livelli più o meno pari ai risultati finali. Brogli? Certamente! Se li pratica al massimo livello lo stregone, vuoi che non lo facciano gli apprendisti? Entrambe le elezioni di Bush sono state dimostrate falsate dai brogli che hanno impedito la vittoria di Al Gore, prima, e poi di John Kerry. Brogli verificatisi nei vari passaggi, dal processo manipolato delle circoscrizioni elettorali, all’iscrizione nelle liste elettorali ostacolata per  le minoranze ritenute di opposizione, fino alla trasmissione telematica dei voti affidata a ditte private legate al potere. Dove il potere e il controllo del voto sono nelle mani degli emissari del Nuovo Ordine Mondiale, nessuna alternativa reale vince più. Vedi Iraq, Afghanistan, Ucraina, Honduras, Paraguay.

Anche da noi la trasmissione dei dati è gestita da una ditta privata con parola finale detta nientemeno che da un gestore del Viminale come Alfano, la cui sopravvivenza politica dipende da un sopracciglio di Renzi. E, per quanto possano essere approssimative e facilone le divinazioni dei sondaggisti, una differenza di tre, quattro punti tra PD e Cinque Stelle, prevista dai sondaggi e confermata dai primi exit poll, e quella finale di ben 20 punti, mi sembra lasci adito a dubbi non del tutto arbitrari. Ricordiamoci che non erano infondate le contestazioni dei risultati dello scontro PCI-DC del 1948, nei quali la manina dei servizi Usa è risultata comprovata. E, visto che Renzi con l’Italicum è stato capace di andare oltre al Mussolini delle legge Acerbo (altro che “Grillo oltre Hitler”), ricordiamoci anche di Giacomo Matteotti dal duce fatto assassinare per averne denunciato la frode elettorale. In tempi più recenti ci fu la documentatissima denuncia di Enrico Deaglio sui brogli del 2006 (che poi, coerentemente con il suo personaggio, rimise la coda tra le gambe), che videro ridursi al lumicino un vantaggio di Prodi previsto sugli 8-10 punti fino al giorno prima. Hanno buone ragioni in Venezuela se affiancano al voto e allo spoglio elettronico quello cartaceo, controllo incrociato inconfutabile schifato dalle democrazie occidentali (vedi in proposito il post “Broglio si, broglio no: la terra dei cachi”, sul blog di Grillo).

Che questo sia vero o falso, resta da constatare come la cosiddetta disfatta del M5S e il cosiddetto trionfo di Renzi siano da verificare alla luce dei dati reali e alle circostanze nelle quali sono avvenuti.  Quando il gerarca Napolitano, schieratissimo nella campagna elettorale e ancora una volta, a ennesimo golpe attuato, spudorato partigiano dei fantocci indigeni della Cupola e dei loro misfatti anticostituzionali programmati (dichiarazioni in occasione dell’oscena fregola militarista espettorata nella parata del 2 giugno), esulta per la “sconfitta dei populismi”, la cosa vanta lo stesso fondamento del “non sentito nessun boom”, all’indomani del primo successo elettorale di Grillo.

E non ci sarebbe neppure bisogno della materialità di un voto manipolato sulle schede. Manipolata è ormai ogni elezione che si svolga nel le democrazie occidentali e nei domini ad esse obbedienti. Gli strumenti sono infiniti, visibili e invisibili. Corruzione psicologica delle masse attraverso il terrorismo mediatico generalizzato che demonizza i protagonisti dell’opposizione con la stessa tecnica applicata ai governanti dei paesi fuori controllo (tutti “Hitler” e “fascisti”); occultamento e deformazione delle loro parole e azioni (vedi l’oscuramento dell’attività parlamentare dei Cinque Stelle e l’utilizzo degli utili idioti dissidenti); un paese frazionato in settori di voti di scambio governati dal malaffare legale e illegale, organico alla classe dirigente (sanciti dalla legge votata dal Partito Unico e combattuti dai Cinque Stelle); “sinistre” tatticamente disomogenee e strategicamente omogenee; fino alla messa in campo di liste di disturbo.

Una lista di disturbo: Tsipras-Bilderberg

Partiamo da queste ultime. Nella lista di Tsipras “per un’altra Europa” (che riecheggia l’infelice e inane “altro mondo possibile” dei fasulloni di Porto Alegre) c’erano persone dalla storia personale ineccepibile, che conosco e stimo profondamente, accanto alla solita conventicola di teste d’uovo sterilizzate nell’empireo delle cose assennate e perbene e, peggio, insieme ad autentici infiltrati del nemico di classe e imperiale. A partire da promotori come Barbara Spinelli, figlia del fondatore Altiero, massone bilderberghiano e uomo di fiducia dell’Agnelli trilaterale, compagna del bilderberghiano boia sociale Padoa Schioppa e massone bilderberghiana lei stessa; dal cultore dell’eccezionalità ebraico-israeliana Ovadia, sostenuto da una massiccia quota di lobby ebraica, da esimi editorialisti dell’editore sionista-renziano De Benedetti, da residuali no global rintanati nell’Arci e in Sbilanciamoci.. Per finire, molto in basso, con SeL, dello sghignazzante compare dei Riva e Marcegaglia, che la sua base aveva strappato a fatica dalla corsa alle più sicure poltrone del largointesista europeo Schultz. Della Spinelli c’è poi da ammirare la saldezza morale quando, da capolista finta per promuovere a Bruxelles un candidato vero, si è rimangiata la parola e ha deciso di andarci lei. Una Bilderberghiana, pur reclamandosi anti-casta, rinnegherebbe se stessa se rinunciasse a 11.700 euro al mese (i tedeschi ne prendono 7.700, i portoghesi 3.200).


In coloro che hanno pensato di poter contaminare una tale genìa con la propria saldezza ideologica, si sono mescolate buone intenzioni e una fenomenale capacità di illudersi. Qualità che si ritrovano in tutti gli agnelli che si accompagnano ai lupi. Berlinguer, anticipatore delle larghe intese, lo avrebbe dovuto capire quando la Cupola gli tolse da sottobraccio il fratello-compagno Aldo Moro. Davanti a un tale sbandamento, non c’è neanche da infierire sull’ingenuità di questi ottimi compagni quando pensavano di poter portare la propria carica antagonista in un’Unione Europea fondata, cresciuta e consolidata nel segno amerikano della mattanza capitalista, della “democrazia” totalitaria di classe e del subimperialismo straccione. Unione Europea che gli scaltri  capataz della lista descrivevano come emendabile con quattro cerotti, senza dover ricorrere agli scossoni di “populisti” che avrebbero comportato la cancellazione del “pranzo di gala”. Senza il loro concorso la lista sarebbe rimasta al poco più del 2% dei fratelli siamesi di “Rivoluzione Civile” e i pentastellati avrebbero preso almeno 2 punti in più.

Quello che non capiscono, le sinistre lo chiamano “fascismo”. Dimentichi della raccomandazione di Lenin che tocca stare dove stanno le masse quando si oppongono al potere, i sinistri e il  “manifesto” si sono scagliati a corpo morto  contro chi, conquistando un italiano su quattro, aveva fatto sua un’antagonismo che da anni loro avevano seppellito nel consociativismo delle guerre, dei diritti umani degli altri, della democrazia, del femminismo spurio, della deprecazione dell’omofobia e delle vesti stracciate sui migranti. Tutti temi agevolmente incorporati da un cannibalismo neoliberista che, andando al sodo, cuoceva nello stesso pentolone i diritti umani dei propri sudditi e quelli dell’universo mondo, democrazie e altre forme di società, donne, uomini e bambini, etero e omo, migranti e stanziali. 

Esce la “sinistra”, entrano le Cinque Stelle
Alla base di quella virulenza anti-Grillo (la personalizzazione demonizzante del nemico va di pari passo con la personalizzazione idolatrica dei propri guru) al confronto della quale le critiche a Renzi e al PD (“C’è un’autentica sinistra nel PD”, Barbara Spinelli) erano buffetti, c’è la paura della morte. In altre parole, l’essere stati storicamente resi obsoleti da un M5S, che ne ha occupato gli spazi traditi e abbandonati. Già perché credo poco alle varie spiegazioni che si sono volute dare, da fuori e da dentro, dell’arretramento del movimento. Vero che Grillo avrebbe potuto risparmiarsi battute che, magari appropriate, offrivano agli energumeni della manipolazione politica e mediatica l’opportunità per trasferire all’elettore boccalone, compatibile con l’esistente, la propria paura del nuovo che avanza sul serio. Vero che in questa campagna, troppo vicina a quella del 2013 per far fruttare ripetizioni, sarebbe stato meglio vedere più gli straordinari parlamentari Cinque Stelle  e un po’ meno il Grillo già visto e collaudato. Un Grillo, a mio avviso, più efficace nell’ironia, nel sarcasmo e nella proposta, quelli dei suoi ineguagliati spettacoli, che non nell’invettiva. Un Grillo che non avrebbe dovuto mettere a rischio la sua affidabilità con l’ossessivo slogan “vinciamo noi”. 

Incredibile ho trovato la rampogna alla performance dei parlamentari nelle trasmissioni televisive. Rispetto ai vaniloqui, alle intemperanze, alla goffaggine retorica, alla fuffa ignorante, incolta e incompetente dei loro antagonisti, i Cinque Stelle apparivano altrettanti Calamandrei e Cicerone. Ma vogliamo mettere? Qui Di Maio, Taverna, Morra, Di Battista e là Picierno, Bonafè,  Boschi, Madia, una riedizione al femminoso del quadrumvirato di Italo Balbo e compagnia, e le assolutamente equipollenti vestali renzusconiane della destra che si ammette tale. Qui uno Tsipras spinellizzato, l’ombra di quello che ha alle spalle anni di insurrezione contro la Troika, che dalla bilderberghiana Gruber, benevola con lui quanto velenosa con i “grillini”, risana con tisane l’Unione Europea, là Grillo da Mentana che rade al suolo il mattatoio.
Perché, dunque, un movimento che pareva inarrestabile ha registrato una perdita secca del 5%? Dell’uragano di odio e calunnie scatenato dalla casta e dai suoi house organ s’è detto. 

Del disorientamento e depistaggio provocato dalla lista Tsipras pure. Altri hanno enfatizzato, non senza ragione, la berlusconizzazione di buona parte degli intelletti che, all’impatto con  la roccia, preferiscono farsi risollevare da mirabolanti prospettive di guarigione e benessere perpetuo, piuttosto che rischiare di graffiarsi per rimuovere il macigno. Dopotutto siamo quelli che da 2000 anni portano in letizia le manette psicofisiche messegli da Costantino. Tra le ciliegine su questa torta da arsenico e vecchi merletti ci sta pure un Renzi che sugli ultimi tornanti del giro ha frodato la corsa mettendosi addosso una maglia rosa uguale a quella del corridore migliore. Su lotta ai privilegi di casta, sull’indecenza degli stipendi d’oro, su Bruxelles da mettere sull’attenti, sull’Italia da restituire al patriottismo e alla sovranità, tutta roba da sempre di Grillo, ha puntato la stecca e ha fatto carambola.

E quelli che credono ai miracoli, a Vanna Marchi e a Padre Pio – guardate nelle case dell’italiano medio -, anche perché di fatti in cui credere i regnanti non gliene hanno lasciato punti, sono andati a votare a bocca aperta. Dimentichi d’acchito del Renzi allevato dalla più micidiale delle caste, capo di parlamentari che non rinunciano a un centesimo dei loro stipendi d’oro, fiduciario di banchieri e tecnocrati ai quali finora non ha fatto che lustrare le scarpe. Comunque, a votarlo sono stati pochini, alla faccia del golpista che blatera di “italiani che hanno espresso la loro fiducia”: il 40% del 60% che ha votato sono qualcosa come 14 milioni su 50. Sbaglio? Una neanche cospicua minoranza degli “italiani”. Bastano per la dittatura in corso d’opera?


Per me, se i Cinque Stelle sono scesi dal 25 virgola qualcosa al 21 virgola qualcosa, è un po’ perché alle europee si va sempre a votare in meno, un po’ per le ragioni elencate, ma, in primissima linea (ed è qui la fonte del furibondo livore delle destre onnicomprensive, comunque si qualifichino) perché l’azione dei parlamentari in questi mesi ha tolto di mezzo ogni equivoco e ha chiarito che il M5S è un movimento di sinistra, l’unico. E quelli che, o per carriere o equivocando, di sinistra vera non sono, se ne sono tornati sotto l’ombrello loro. Capisco che Grillo abbia in uggia la distinzione “destra” - “sinistra” e chi finge di perpetuarla, alla luce delle malformazioni che si qualificano tali nel nostro paese.

Ma se vogliamo restare all’accezione scientifica della qualifica, non c’è cosa che i parlamentari pentastellati abbiano fatto alla Camera e al Senato che non si debba definire di sinistra. Dalla politica internazionale, fondata su antimilitarismo e antimperialismo e sulla sovranità da strappare ai nominati tagliateste di Bruxelles, alla battaglia contro una classe dirigente incistata con le banche e con i predatori finanziari, all’illustrazione della palude di scandali, malversazioni, corruzione e ruberie in cui nuota e si riproduce la classe dirigente, dall’intreccio Stato-mafia come esplicitato nel voto di scambio consacrato dal Partito Unico, alla lotta contro devastazione ambientale e saccheggio sociale delle Grandi Ruberie dette Grandi Opere, tipo TAV e MUOS, alla rivolta contro una corruzione ontologica della politica come simboleggiata dal sostegno al carcinoma del gioco d’azzardo, al reddito di cittadinanza per l’oceano di vittime del mattatoio capitalista, a, a, a….Insomma, nel voto del 25 maggio si sono persi coloro che si sono accorti che il M5S è l’opposizione giovane (la maggioranza dei 18-25 anni è suo), l’opposizione popolare, quella delle vittime dell’UE, dell’imperialismo, del neoliberismo, dei disoccupati e precari, della pace, dello Stato-mafia, del massacro sociale, economico, culturale. E’ da qui che si potrà crescere coerenti, solidali, uniti, antagonisti.

Il moloch Farage, verdi santi subito e questione migranti
Il napalm a tappeto su Grillo e i suoi è tornato a scatenarsi alla notizia che il leader aveva cenato con il reietto britannico Nigel Farage, sentina di tutte le turpitudini, cena reiteratamente trasformata dalla bilderberghiana Gruber in “matrimonio”. Il vignettista Vauro, ultimo giapponese trinariciuto, ha dato fondo alla sua ottusa volgarità. Perfino Travaglio, solitamente obiettivo se non simpatizzante, si è fatto maestrino della penna rossa, stavolta verde, e ha tirato dei grossi freghi sul tema dei ragazzini pentastellati.. Qualcuno ragionevole, altri dettati da personali idiosincrasie. La descrizione di Farage va presa come quella che ci rifilano della Corea del Nord. Insieme  a molti, perfino tra i seguaci dei Cinque Stelle, Travaglio ha implorato Grillo di volgersi verso i Verdi, in Italia chiamati patriotticamente “Green”. E questa è davvero un invito degno di Taffazzi. E’ da sempre, dai padri nobili della lobby Cohn Bendit e Joschka Fischer e, da noi, Ferrante e Della Seta, successori di purosangue dell’ecologia come il soft PD Realacci, il nuclearista Chicco Testa, o Pecoraro Scanio, indagato per reati come quelli che hanno sventrato i consigli regionali di tutta Italia, che questa gramigna ingiallita fa da commensale sotto la tavola degli antropofagi neoliberisti euroatlantici. Purchè là fuori spunti una pala eolica tra le banche (e io le pale eoliche le mettereì ovunque, ma preferibilmente sulle macerie delle banche). Sincronizzando i suoi strepiti per democrazia e diritti umani  e i suoi anatemi contro dittatori e burka, con lo schianto dei missili Nato su case, ospedali, scuole e famiglie in Iraq, Afghanistan, Libia, Siria, Ucraina, ovunque.

Al reprobo Farage si imputa di ogni: razzismo, xenofobia, omofobia, follia, misoginia, autoritarismo, nazionalismo. Come sempre, in concerto bi- e tri-partisan. Sarà. Poi tutti questi Torquemada al servizio del nuovo pontefice massimo hanno smarrito nel cestino gli appunti in cui lo sciagurato aveva cacciato su due piedi esponenti del partito che avevano pronunciato frasi razziste, xenofobe, omofobe, misogine, aveva nominato degli esotici extracomunitari a capo dei dipartimenti che li riguardano, o aveva imprecato contro l’imperialismo Usa e le sue guerre. Certo, se si guarda all’ideologia politica, lo “spiritoso” capo di “Ubik”  sta ai Cinque Stelle come Friedman sta a Gramsci. Ma la stessa cosa vale per i Verdi, che però vantano il plusvalore decisivo: le belle canzoni di guerra. Cosa che deve aver incantato anche chi non si fa scrupolo di confluire nel GUE, la vera eurosinistra, nel quale uno dei suoi esponenti più illustri è quel Melenchon che, pure, ha fiatato consenso alle bisbocce belliche di Hollande. Il sistema ha riacceso il ventilatore utilizzato dal giorno della prima epifania del M5S e i suoi antagonisti radicali hanno ripreso a caricarlo di fango.


Migrazioni, una strategia imperialista?
Io direi, calma e gesso. O fare i manichini sugli scranni e non contare una cippa nell’europarlamento, o aggregarsi, in piena libertà e autonomia di posizione e azione, con chi differisce da te su molti piani, ma, intanto, condivide due discriminanti assolute: no guerra, no UE. Poi si vedrà. Potremo sempre mettere qualche pizzino nel ventilatore. Particolare attenzione deve venire riservata al discorso di Farage sui migranti. Che lui non vuole. E qui, prima di continuare, vorrei farmi scudo di una vita impegnata nel lotta contro l’etnocentrismo, l’eurocentrismo e ogni razzismo culturale, tutti fucine di migrazioni. Atteggiamenti invece frequentemente praticati da chi sugli arrivi, gli annegamenti, le detenzioni, i trattamenti dei migranti spende il massimo della sua indignazione, comprensione, compassione  E giustamente inveisce contro i responsabili di questo genocidio a bassa intensità. Ma non contro tutti.

Si lamenta che si tratta di fuggiaschi da fame, miseria, dittature, corruttifici, violazioni dei diritti umani, disastri climatici. Qualche temerario aggiunge “guerre”. Punto. Avete presente la perizia di uno che si trova la casa allegata e si affanna a svuotare secchi e strusciare stracci, mentre al piano di sopra dal rubinetto aperto si precipitano cascate lungo le scale? Da quanti anni arrivano da noi migranti? E da dove? Da paesi ridotti all’agonia e oltre. Albanesi, poi balcanici, poi nordafricani, centroafricani, est-europei, cingalesi, somali, iracheni, sudanesi, saheliani, libici, ultimamente in massa siriani ed eritrei. Trovatemi uno di questi popoli su cui non si siano abbattuti il mercato, la finanzeconomia, le multinazionali, o i destabilizzatori colorati occidentali, la catastrofe climatica prodotta dall’Occidente, le mafie occidentali e soprattutto, a volte tutto insieme, le guerre occidentali. Scappano dalla dittatura e dall’obbligo militare a vita in Eritrea? Io che ci sono stato vi giuro che sarebbero rimasti felici sotto quella “dittatura”, se solo contro questa nazione indipendente l’Occidente non avesse scatenato aggressioni militari (il vassallo etiope) e sabotaggio economico. Aggressioni che impongono agli eritrei un servizio militare di 3 anni, con richiami fino ai 50. Esattamente come succede in Israele, che però è quello che aggredisce.

Se a questo Occidente si vuol dare un volto, spuntano in primo piano quelli dei primattori nel teatro dei burattini: Bush, Clinton, Obama, Sharon, Olmert, Netaniahu. Dietro si intravvedono comprimari,  reggicoda europei di varie generazioni. Il dato oggettivo del fenomeno migrazione i capitalisti italiani ci insegnano essere l’abbattimento dei diritti, delle tutele e dei salari degli autoctoni come degli alloctoni. La marcia verso il ripristino dello schiavismo,  fattore che ha sostenuto lo sviluppo del capitalismo e che ora ne deve rallentare il declino, ne viene accelerata. Volete che sia una casualità? E allora volete che sia una casualità, oppure una strategia, quella volta a sbriciolare l’Europa, a partire dalle sue marche deboli?


E chi mai potrebbe perseguire una simile strategia? Forse quelli che ci fanno dissanguare per le loro guerre? Forse quelli che ci hanno imposto un’economia a strozzo? Quelli che, con l’11 settembre e seguenti, ci hanno lanciato contro i mulini a vento del terrorismo perché ci distraessimo dalle carovane dirette alle mense dei poveri? O quelli che hanno indotto l’Europa ad amputarsi l’arto balcanico e che ora, con il TTIP (Trattato di libero scambio euro atlantico), fanno di noi il pinocchietto che abbaia alla catena come il cane Melampo? Fanno degli interessi di Goldman Sachs le leggi del nostro parlamento (e Renzi si è portato avanti col lavoro con lo “Sblocca Italia” che spazza via le sovrintendenze artistiche davanti alla marcia di saccheggiatori amministrativi e imprenditoriali? Con tanto di auspicati investitori stranieri)?

Si può sfuggire alla constatazione che radere al suolo paesi e far scappare verso l’Europa milionate di disperati disposti a tutto (“10 milioni di migranti sono la salvezza dell’Europa”, Barbara Spinelli) possa essere una lucida strategia Usa, che così acchiappa i classici due piccioni con una fava? Elimina dalla scena mondiale gli Stati che rompono i fili della vedova nera imperialista e scompone l’organismo concorrente europeo. Europa, potenziale rivale euroasiatico, una volta che euroscettici  e “nazionalisti”, cioè recuperatori di sovranità e costituzioni, avranno eliminato dalla scena sadomaso di Bruxelles i sottogolpisti dei megagolpisti Usraeliani. Rispetto alla grossolanità delle rivoluzioni colorate impiegate col popolino, la migrazione si presenta come il piano B, quello per i più sofisticati. Con masse di migranti arrivano la già detta destrutturazione della condizione operaia, l’emergere di frammentazioni e contrapposizioni etniche, confessionali, culturali, nocive alla coesione sociale, oneri finanziari e di strutture insostenibili nel quadro del piano di  trasferimento di ricchezza dal basso all’alto.

Non penserà forse a questo Matteo Salvini, a cui bastano i foruncoli che gli provoca la vista di una pelle dal colore diverso. Ma forse è a questo che pensa Farage e che hanno capito i Cinque Stelle. Ma ci pensano anche, per altri versi, i radicalsinistri che, piangendo sul destino (solo finale) dei rifugiati, intravvedono tra le lacrime la sfocata visione di un settore sociale dal quale trarre nuova linfa di sopravvivenza politica, visto che la mitica classe operaia, ma anche milioni di altri bisognosi, si sono aggrappati alla sponda opposta. Si illumina d’immenso tra costoro un guru progressista di lunga lena. Furio Colombo, già Fiat, già Stampa, già L’Unità, già Bilderberg anche lui, ora “Il Fatto Quotidiano”. E’ lui che dà il la, quando rinserra nella sua compassione i migranti e la loro disperazione e la relativa violazione dei diritti umani. Del tutto ignorati, questi ultimi, negli incensi che turibola verso le democrazie-modello di Tel Aviv e Washington. Sta fianco a fianco con il correligionario Dario Fo, che si rabbuia davanti all’idea Farage, ma la cui credibilità s’è un po’ appannata grazie alle sue raffiche di peana per Francesco santo subito, il volpone in Vaticano. Domanda da un fantastilione: perché nessuno di questi si chiede mai chi ha aperto il rubinetto e non si muove per chiuderlo??? Se lo sono chiesto, da soli, i ragazzi e cittadini che si battono contro il MUOS a Niscemi. Quel tumore innestato nella pancia della Sicilia, che è la plancia di comando di chi apre rubinetti.

Lo Stato canaglia: servo encomio, codardo oltraggio

O meglio, questa classe dirigente canaglia, criminale, bugiarda, infingarda, ladra, assassina. Una classe dirigente di imbonitori, biscazzieri, falsari, parassiti, presstituti. Un capo-clown ispirato dalla serie horror di “SAW”. L’espressione più becera del populismo, manifestazione estrema dell’antipolitica. Italia giunta all’apice del degrado umano, morale, culturale, giuridico, con il bullo di sapone manovrato dal ventriloquo a sua volta nominato dalla feccia mafio-finanziaria occidentale che sta uccidendo la nostra e altre specie. E’ stata una ininterrotta discesa agli inferi, dall’infamia di un De Gasperi che contrattò 3milioni di tonnellate di carbone belga contro 50mila minatori da scuoiare. Operai che l’Europa nascente di Spinelli e Rossi votava a un razzismo e a uno sfruttamento più spietati di quanto oggi si possa fare all’ultimo raccoglitore senegalese di pomodori. Marcinelle e altre miniere belghe, dal 1952 al 1956: 600 morti italiani. Di quanti chili di carbone era il prezzo dato da De Gasperi a un minatore italiano? Di quanti suicidati, di quante famiglie distrutte, è il prezzo fatto pagare dal ministro Fornero alla classe lavoratrice italiana? Quante stragi di innocenti, comandate dal mammona di Wall Street, hanno insanguinato le mani di ogni nostro capo dello Stato, presidente del consiglio, ministro, parlamento che vota sì, dal 1991 della guerra all’Iraq, alle successive apocalissi rovesciate su Serbia, Afghanistan, di nuovo Iraq, Libia, Siria, Ucraina, Africa?

Basta una settimana di operatività renziana per mostrarci di quanto il solco tracciato da questi predecessori venga difeso e ancora scavato da questo vegliardo imbellettato da giovane. Non c’è che da scegliere, ‘ndo cojo, cojo.  Il pitocco mercenario Nato, ministro dell’Offesa, promette nostri lanzichenecchi all’Ucraina e alla Repubblica Centroafricana. La bellezza è il mezzo ed è anche il messaggio. E’ alla luce di questo paradigma, valido e onorato per il bene collettivo nel corso di millenni di affanni e creatività, che il ministro della Pubblica Distruzione, Giannini, opta per la cancellazione della storia dell’arte, successiva a quella della geografia e simultanea a quella della filosofia. Con la paghetta di 80 euro al ceto fornitore di plausi,  coperti dai 150 milioni rapinati d’imperio alla Rai, servizio pur tuttavia pubblico e semmai da raddrizzare, restituisce briciole a quanto sottrae con la Tasi e altre gabelle e conferma  la “profonda sintonia” con il padrone delle reti Mediaset. La Rai, poi, si rifaccia privatizzando e vendendo, costretta e quindi a saldo, RaiWay, la rete dei trasmettitori, magari al solito venerato investitore di fuori. Che figata: il più cruciale sistema nazionale di trasmissione di comunicazioni in mano a una multinazionale straniera, magari amica dell’ NSA o della Cia. E guai a scioperare: siamo al modello Mubaraq o Morsi. Il giustiziere tira ancora il cappio facendo rivalutare il catasto, perché la mia stamberga da 80 mq possa pagare di più della garconniere stile Luigi 15 da 60mq di Briatore. Affitta e fa affittare ai VIP della malavita legale i nostri più pregiati e vulnerabili beni culturali. Rimpingua la borsa di banchieri e loro colleghi biscazzieri che così praticano il gioco d’azzardo. Quello italiano è il più diffuso del mondo,  e con esso le ludopatie.

Il raccapricciante decreto “Sblocca Italia”, nell’era dei “capitani coraggiosi” e i “furboni del quartierone” di Renzi, non si limita a mettere dietro la lavagna le sovrintendenze che s’impicciano di sopraelevazioni sul Campidoglio. Spara steroidi nei cantieri delle Grandi Opere, decine di miliardi grazie a nuove distruzioni del suolo, dal Tav alle nuove autostrade, per un ulteriore miglioramento dell’ambiente e i fasti di un Marchionne che da 10 anni non ha prodotto una vettura decente e, dunque, ha espresso una passione sfrenata per il bullo di sapone. I petardi nucleari bipartisan Expo e Mose esplodono e inceneriscono un bel pezzo del connubio politici-imprese-n’drangheta, dando al contempo all’estero un’esaltante immagine dell’Italia renzista, correggendo quella pessima  offerta dai “terroristi” che popolano la Valsusa. Negli 8 mesi di Renzi disoccupazione giovanile dal 42 al 46%, il 50% è a portata di mano, il 61% nel Sud già raggiunto e tra gli occupati si innestano i milioni chi hanno fatto un mese di cococo, siamo sul filo di lana con la Grecia. Marchionne e la Borsa prosperano. Non c’è esponente di regime che non ululi ogni due per tre “Lavoro!” e a ogni urlo altri 10mila vengono sbattuti in strada. E’ il “Jobs Act”, cretino. Il piantone della caserma Usa si fa ordinare F-35 per 14 miliardi , ma spende un pugno di milioni per piantare aiuole davanti a  24mila scuole che cadono in testa agli scolari.


Nessuno, in 60 anni, è riuscito a fare peggio. Riforma del Senato, via chi aveva esercitato un controllo che ha rimediato alle nefandezze della Camera. Via le province  ed evirati tutti gli enti intermedi che, bene o male, trasmettevano verso l’alto istanze di base (e qui non sono d’accordo con Grillo). Italicum da far morire d’invidia Mussolini, Licio Gelli, il generale de Lorenzo, Scelba e Tambroni. Riforma della giustizia che metta la mordacchia alla magistratura e ponga tanti Torquemada alla Caselli al posto dei Davigo, Colombo, Di Pietro, Borelli, De Matteo. Vietti del CSM, illustre berlusconide, ha già pronta la sostituzione del procuratore capo Messineo, inaudito provocatore che ha sostenuto il processo alla combine mafia-Stato nelle stragi del ’92-’93.

A tutto questo e a un’Europa fin dalle origini tonnara del welfare, della democrazia, presidio dell’1% al servizio dell’1% statunitense, chi si oppone con parole e opere? Quelli che cenano con Farage? Pazienza. Staremo a vedere e interverremo. C’è qualcuno in casa, oltre ai Cinque Stelle? A San Giovanni, Casaleggio, vestito da Christopher Lee, ha fatto inneggiare a Berlinguer.Troppo modesti, i Cinque Stelle sono meglio. Oggi le cose, di riffa e di raffa, stanno così: o le stelle, o il buio.


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