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sabato 2 novembre 2019

Quella ''mafia'' Turca dimenticata, ma presente in Italia tra esercito ed università


Quella ''mafia'' Turca dimenticata, ma presente in Italia tra esercito ed università

#ChrisBarlati
#SaDefenza

Della mafia Turca presente in Europa ne avevo parlato con la mia inchiesta ''Erasmus+: La grande truffa del volontariato europeo''. In tale testimonianza, da me raccolta in prima persona, narro le assurde vicissitudini della mia ''infiltrazione'' in un progetto di volontariato europeo, nella città di Porto, in Portogallo. L'associazione ove avrei dovuto svolgere suddetto progetto, riguardante l'assistenza e l'intrattenimento per persone affette da disabilità, si dimostrò una mera e propria proto organizzazione per delinquere, mirante alla ricezione esclusiva dei finanziamenti europei ed allo sfruttamento dei volontari.
Prerogativa di suddetta associazione(come molte sue analoghe), erano i finanziamenti europei, quasi totalmente a fondo perduto, ed in particolari di quelli generosamente elargiti dal governo Turco per il ''mantenimento'' o di fanatici religiosi o di ricchi figli di papà per lo più tossici ed omosessuali.

Le élite turche, seguendo un patto implicito con le relative istituzioni, accettano di formare i loro figli presso scuole o enti esteri, oppure di ''castigarli'' mandandoli fuori casa. In tal modo Erdogan ''scheda'' chi e quali sono gli strati della popolazione più orientata verso Occidente, e si libera allo stesso tempo di una classe atlantico/europeista per far spazio, nella società, ai suoi uomini ed alle sue influenze nel mondo elitario e della cultura.

Lo Sve, progetto da me infiltrato, rientra nel macro progetto ''Erasmus+'', una mini ''mafia'' che pubblicizza la possibilità di intraprendere esperienze di studio o lavorative all'estero, ma che in realtà si configura esclusivamente come una sussistenza becera per Ong, Onlus e Associazioni che danno lavoro a meschine figure poco professionali. Tutto ruota, come già detto, attorno ai finanziamenti europei.

I turchi, in codesto mondo di scambi interculturali, di esami universitari praticamente regalati, e di sesso facile(parlo per esperienza diretta), vengono preferiti agli stessi europei, poiché Erdogan concede quasi il doppio di finanziamenti per la ''formazione'' all'estero di tali personaggi. Naturalmente, questi proto animali fanatici o mal cresciuti sono consapevoli di tutto ciò, e se non lo sono vengono strumentalizzati e tenuti buoni sino al momento del pervenuto pagamento. Chi denuncia il pessimo lavoro dell'associazione o manifesta le proprie contrarietà viene bollato, come sempre, di omofobia, razzismo, xenofobia e chi più ne ha più ne metta. Proprio come è successo a chi vi scrive. Caso ha voluto che alcuni amici, turchi tra l'altro, mi aveva contattato e chiesto di indagare su questa associazione, avvertendomi che sarebbe accaduto, nel peggiore dei casi, quanto descritto. Ironia della sorte.


A seguire, troverete anche un articolo dell'esimio proff. Antonio Mazzeo, che  ben evince lo stato di cose presenti tra Italia e Turchia. In particolare: gli interessi economici e militari i gioco; ed i partenariati tra università italiane ed istituti turchi( che guadagnano da tali ''collaborazioni'' cifre iperstellari).

La Turchia esercita una vera e propria mafia in Europa, in particolar modo in Italia. E non è nemmeno qui un caso che la stato che abbia creato e finanziato il terrorismo diDaesh, abbia in Italia, tra i ranghi gerarchici e diplomatici, numerosi estimatori e collaboratori militari. Sarà, forse, per tali ragioni che ancora non si sono verificati attentati nel Bel Paese?

Infine, comunque stiano le cose, vi lascio alla mia inchiesta, nonché agli articoli del proff. Antonio Mazzeo. Vi consiglio la lettura dei seguenti articoli giusto per ricordarvi che la verità è da sempre sotto gli occhi di tutti, e che fa bene ripetere, come in queste circostanze, cosa si nasconda dietro il velo di Maya, o meglio dietro la parossistica amicizia tra Italia, Europa e Turchia.

Articoli Antonio Mazzeo

Inchiesta Erasmus+

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lunedì 28 ottobre 2019

Quello strano accordo tra Governo Conte(M5S) e Servizi Segreti. Il calzino umido. Parte 1 Con Intervista all'ex dissidente Massimo Acciaro

Quello strano accordo tra Governo Conte(M5S) e Servizi Segreti. Il calzino umido. Parte 1

Con Intervista all'ex dissidente Massimo Acciaro


Chris Barlati

Che i 5 Stelle puntassero ai Servizi Segreti, ne scrissi ampiamente parecchio tempo fa. Anzi, fui tra i primi ad avvisare le platee del mondo digitale e giornalistico di tale pericolosa ed andreottiana virata.

Al di là dei noti collegamenti tra Casaleggio e la finanza internazionale il pentapartito nutriva ancora una speranza per via della sua componente popolare. Grillo, pensavo, dopo tutto, è stato sempre un intimo amico di Fabrizio De Andre', nonché un personaggio che ha cantato pesta e corna di tutto e tutti. Ma, in men che non si dica, ecco la più profonda delusione: Beppe si è rimangiato ogni parola.

Dal 2016, come se non bastassero l'ipocrisia e l'inettitudine politica, le cose cambiano, e da male in peggio. L'attenzione dei grillini si indirizza nei riguardi degli ''Arcana'', servendosi di Angelo Tofano, che organizza convegni, presentazioni, ed approfondite tematiche sul tema ''Servizi''. Cosa alquanto anomala, ma da istituzione, pensandoci, essendo il M5S forza di Governo.

Nonostante le contraddizioni, la barca pentastellata va, se non fosse che il Movimento, o meglio Di Maio, si avvicini di soppiatto ad una fucina di impiegati di intelligence, formatisi presso l'università della vecchia volpe democristiana Scotti, la quale sembra proprio essere in profumo d'intelligence nazionale e di collegamenti oltre Atlantico ed Urali.

Servizi, politica, finanza. Insomma, i 5 stelle, trasformandosi da Movimento a Partito, decretano la definizione del nuovo corso pentastellato: la conquista del potere in ambito politico, economico e d'intelligence.

I 3 gradi del potere, e la trombata da parte della Lega
In molti, prima del climax del Movimento di Grillo, avevano avvertito del pericolo insito nel partito della ''democrazia diretta'', percependo in esso un ''fascismo 2.0'', uno spauracchio di democrazia, allo stesso modo che Syriza, il finto partito Comunista greco che ha condannato alla fame un'intera nazione, privatizzando ogni servizio e svendendo i mercati.
Insomma, quei famosi dissidenti, primi fra tutti i campani ''ostili'' a Roberto Fico(da tutti ritenuto un bamboccio manipolabile), avevano messo in guardia fin da subito i propri elettori: '' i 5 Stelle non sono altro che un'incubatrice di consensi, finalizzata alla sterilizzazione dei dissensi e delle rivendicazioni delle masse.'' Ho avuto il piacere di incontrare alcuni di loro, in particolare Massimo Acciaro, caro amico, di cui in seguito riporterò un'interessante intervista. Ma veniamo al dunque dell'articolo: questo amore unilaterale(e dico, sì, unilaterale) tra Governo e Servizi cosa ha provocato nell'attuale stato di crisi degli ultimi due governi Conte?

La politica è sangue e merda, ma anche peste e corna
Che tra 5 Stelle, Lega e Servizi ci fosse un poliamore, un triangolo amoroso, lo scrissi parecchio tempo fa. E' dal 2017, infatti, che Giggino Di Maio, detto faccia di bronzo, corteggia stranamente i Servizi, lodando la loro funzione di protezione e difesa, sia in campo nazionale che in materia di lotta al terrorismo. Dal quel lontano luglio 2017, quando ancora Aldo Giannuli rientrava tra le schiere dei consiglieri e simpatizzanti dei 5 Stelle, molte cose sono cambiate, ed i segnali della trasformazione si sono manifestati in tutta la loro funesta materializzazione. I Servizi Segreti, dalla chimera omicida che aveva condannato a morte Ilaria Alpi, eccoli miracolosamente diventare l'unico elemento in grado di difenderci dal male e dai musulmani cattivi nemici della democrazia(ma l'I.S.I.S non era finanziato da U.S.A., Israele e Turchia?Ah, scusate. Ora gli U.S.A. sono nostri alleati).

Si sono ''trombati'' Di Battista
Tutto è molto strano, eppure è così. I Servizi Segreti, in passato bersaglio delle ferocissime invettive di Grillo e dei suoi protetti, primo fra tutti del capopopolo Di Battista, sono evoluti: ora sono i poteri buoni, quelli ''necessari'' per la tutela dell'istituto democratico italiano e dei suoi ''interessi'' internazionali.

Povero Alessandro. Il quasi leader ''Dibba'', che non si è mai fatto problemi a ribadire come i nostri cari Servizi vendano e traffichino in armi, e all'occorrenza eliminino anche chi scopra i loro ''affari''(vedi la martire Alpi), è stato infine censurato e l'argomento Servizi dimenticato. Un tempo si parlava di Mafia, di 'Ndrangheta, di traffico di droga. E addirittura di riconoscere lo stato di Palestina. Giunti al Governo da maggioranza, nulla più di tutto questo. Le parole chiave adesso sono diventate: ''alleati atlantici, mercati, ripensamento delle politiche europee''. Fuffa per popolino, insomma.

Governo giallo verde e la vittoria dei Servizi. Sì, ma di quali?
Il Partito dell' ''Onestà'' e della ''Trasparenza'' si è disintegrato in pochi mesi, passando dall'inquisizione di ogni politico no M5S invischiato in strani affari, al goder del principale esponente di Governo, nonché Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sotto lente del Copasir per presunti legami con i servizi americani neocon, i quali avrebbero preparato, con il favore onnipresente e lecchino degli Italiani, il falso scandalo dell'appoggio russo alla campagna presidenziale di Trump.

Ma davvero è tutto qui?
Chi di servizi ferisce di servizi perisce, e non a caso Conte è stato ''inquisito'' proprio come ''Salvini'', ma per ''peccati'' completamente diversi.
Conte, l'avvocato del popolino, viene accusato per un reato che non esiste e per colpe che nemmeno ha commesso. Essendo il Capo di un Governo ha il diritto di impartire direttive ad agenti del Servizio, seppur informalmente. La relazione tra capo di Governo ed agenti è, quanto meno, importante che avvenga per scopi di sicurezza Nazionale. Tutto qui, senza bisogno di chissà quale avallo o permesso in materia(o ci siamo dimenticati di quando Cossiga ed Andreotti erano Premier?).

Dunque, senza voler dare troppe ragioni a Massimo D'Alema, insegnante, guarda caso, della stessa Università Link, fucina dei nuovi dirigenti del Movimento e collega del proff. ''scomparso'', non vi è nulla di strano in quello che avrebbe fatto Conte.

In sintesi, perché Conte è ''innocente''
La vera accusa nei confronti di Conte è di nascondere il proff. Mifsud della Link University del volpone Scotti, proff. che, secondo le indiscrezione, bazzicava tra Cia/Fbi e Servizi Russi/Oligarchi filo putiniani.
Il proff., stando alle fonti ufficiali, avrebbe ricevuto soffiate riguardo l'esistenza di ''email imbarazzanti'', in possesso dei russi, che avrebbero potuto rovinare la Clinton. Sarebbe per questo entrato in contatto con l'intelligence statunitense, avvisando i relativi Servizi di sicurezza(ma a quale scopo?). Complotto o meno, il tutto sarebbe stato inutile, poiché l'esistenza di Wikileaks e la diffusione di interi archivi statunitensi attraverso il wiki dizionario dei segreti mondiali, diretto dall'oramai spacciato Julian Assange, aveva già fatto danni, e ne avrebbe fatto a seguire. Si potrebbe, dunque, interpretare il presunto gesto di Misfud anche como un avvicinamento alle posizioni multipolari di Trump, e non un aiuto per prevenire disastri all'oramai compromessa Clinton, se volessimo dubitar bene e pensar egregiamente male. Il tutto sta nel capire Misfud con quali sezioni dell'intelligence statunitense sia venuto in contatto.
Conte, per proteggere quindi il proff., lo avrebbe nascosto o per difendere il complotto organizzato da Renzi e dalla sinistra filo obamiana, o per offrire a Trump un regalo di distensione, visti i buoni rapporti che, nonostante la disinformazione, intercorrono tra i due.

Chi vuol fare i conti con Conte?
Sia per l'una che per l'altra, non sono gli U.S.A. che premono per le dimissioni di Conte. E' la sinistra finanziaria, neocon e obamiana che vuole eliminarlo. All'estero, poco o nulla si muove e se si muove è per direzionare i giochi in senso multipolare. Ergo, Conte o no Conte, Trump vuole che le cose vadano come dice lui e sicuro che tra un Conte o un Renzi preferisce un Conte, e non l'obamiano truffaldino di Firenze.

Il Movimento contro la Lega. Lo spauracchio dei Russi per arrivare ai servizi.
Dalla stipula dell'alleanza di governo ''giallo-verde'' sono stati in molti ad aver sentito puzza di teatrino, di ''manine'' o meglio di ''servizi''. Che questi Servizi dirigano le sorti del Paese, in direzioni ben determinate, lo dimostrarono gli omicidi dei giudici Falcone e Borsellino, nonché lo scandalo della terra dei fuochi e, in ultimo, del traffico di esseri umani(senza contare il Ponte Morandi e la perenne sottomissione agli acquisti degli F-35). Consiglio sempre la lettura degli ultimi capitolo di un libro edito da chi vi scrive, che potete scaricare gratuitamente al seguente link, per capire chi e cosa abbia ucciso Falcone e Borsellino, e chi diriga realmente le sorti del nostro Paese.

Intervista al protagonista
 Vi lascio ad un'interessante intervista che ho avuto il piacere di rivolgere a Massimo Acciaro, ''dissidente'' 5 Stelle, che, tra i primi, denunciò pubblicamente quanto stava accadendo nel Movimento, nonché della strana devianza di Roberto Fico, per temi quali la partecipazione del ''uno vale uno'' e della ''democrazia diretta''.


Massimo Acciaro

Chi erano i ''dissidenti della prima ora''?
«Noi (i dissidenti) all'inizio eravamo utilizzati come manovalanza, ed onestamente, avendo già fatto politica, non credevo nell'uno vale uno. Credevo però nel concetto, ed era interessante, di democrazia partecipata dal basso.»

Cosa puoi dirmi di Fico in quel periodo?
«Fico gestiva in maniera quasi militare le ''agorà'' servendosi dei suoi strettissimi collaboratori, diventati dopo chi onorevoli, chi senatori, chi portaborse, chi invece addetto stampa.»

Cosa succedeva in queste ''agorà''?
«Che, automaticamente, impedivano di esprimere liberamente le nostre idee, quando queste potevano creare un dissenso critico e far sviluppar e un pensiero critico all'interno del Movimento.»

E nel Movimento?
«In maniera molto subdola manipolavano anche il corretto andamento della dialettica nel Movimento, tant'è vero che noi ricorremmo nel vederci su facebook, in un gruppo chiuso che chiamammo ''Napoli Libera'', per poter esprimere le nostre idee.»

E con Fico? Quando i primi diretti dissapori?
«Il primo dissapore con Fico diciamo si ebbe con l'espulsione di Rosa Capuozzo a Quarto, ma risalgono a qualche tempo prima, quando si doveva avere un incontro con Bersani. Noi auspicavano che ci fosse una dialettica con Bersani su alcuni punti ed una convergenza su alcuni argomenti che Bersani era disposto a delineare.
Il primo punto di crisi ci fu, come detto, con il caso di Rosa Capuozzo. Noi non vedevamo di buon occhio quell'espulsione, anche per il carattere irrispettoso dell'azione, ed anche in virtù di una ragione ben precisa: esiste la presunzione d'innocenza e non si possono effettuare espulsioni preventive.

Noi, ma in maniera molto naturale, eravamo una corrente di circa 36-37 persone che, spinte dal cameratismo locale di effettuare delle azioni sul territorio, sviluppammo delle affinità elettive, quindi un pensiero critico nei riguardi di quello che non andava all'interno del Movimento.

Vedemmo, col passare del tempo, che le candidature riguardavano personaggi che avevano il carisma di un calzino umido, e che venivano calate in buona sostanza dall'alto, violando quell'uno vale uno che ci era stato tanto propinato. Fu allora che decidemmo e maturammo di avallare delle candidature alle regionali ed alle comunali, ed in pubblico consesso. E fu proprio in quel momento che mettemmo in rete tale pensiero, su facebook, in quel gruppo chiuso chiamato ''Napoli Libera''.»

Nelle assemblee non avete potuto nulla?
«All'interno di queste assemblee, sistematicamente, gli adepti di Fico ci impedivano con qualsiasi strategia, con interventi, anche alle volte violenti, di esprimere in maniera compiuta i nostri pensieri.»

Perché non vi siete fin da subito organizzati?
«Dobbiamo dire che, mentre loro erano organizzati, noi assolutamente, all'inizio, non lo eravamo. Col tempo, man mano, avendone capito i meccanismi, ci organizzammo pure noi e creammo una vera e propria corrente. Nel momento in cui ci candidammo alle comunali, nel 2016, fummo raggiunti dalle espulsioni, perché avevamo creato questo gruppo su Facebook. Voce giunta da presunti soggetti, i cui nomi non sono attualmente noti, e su segnalazioni di persone non attiviste, i cui nomi anche sono sconosciuti.»

Come vi espulsarono?
«Ci inviarono queste espulsioni con una fredda email.»

Cosa vi scrissero?
«Ci dissero di formulare delle nostre contro deduzioni, ma le nostre espulsioni arrivarono comunque. Contattammo pure un avvocato, anch'esso espulso dal Movimento, Lorenzo Borrè, avvocato di Roma, il quale perorò le nostre posizioni. Date le nostre situazioni, avallammo una causa, ed avemmo come magistrato il giudice Graziano, giudice monocratico del tribunale di Napoli, il quale, alla fine, per mezzo di sentenza, sancì che le espulsioni erano illegittime e che il Movimento non doveva espellerci poiché aveva impedito ad una corrente di esprimersi; corrente che magari avrebbe fatto una differenza nella politica e nel panorama regionale, e che avrebbe cambiato magari le sorti del Movimento nazionale.»

E nei riguardi di Casaleggio?
«Noi maturavamo le intenzioni anche di mettere in discussione le piattaforme dati che venivano trattati dalla Casaleggio. Volevamo una piattaforma informatica dove votare, che fosse però ratificata da un ente terzo super partes. Oggi le votazioni vengono in buona sostanza effettuate su di una piattaforma, Rosseau, i cui dati passano per le mani della Casaleggio, e che vengono portati da un notaio che si limita semplicemente a ratificarli.»

Nessuna affidabilità terza, in sintesi?


«Non c'è un vero e proprio ente super partes che valuti la veridicità delle votazioni.»

Prossimo capitolo: Lega, 5Stelle e Servizi Segreti...


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https://sadefenza.blogspot.com/2019/10/quello-strano-accordo-tra-governo.html

giovedì 13 giugno 2019

Csm inquinato? Quale novità! Ma perché dirlo oggi? Neo genesi della magistratura italiana


Csm inquinato? Quale novità! Ma perché dirlo oggi? Neo genesi della magistratura italiana

Chris Barlati
Sa Defenza

Il Csm è un organismo corrotto? La magistratura è una casta? I giudici ricevono gioielli, denaro e soldi da avvocati e faccendieri in cambio di favori? E dov'è la novità? Ma la domanda che dovremmo porci in questo momento è 'perché se ne parlo proprio adesso'?

La magistratura italiana, non solo proverbialmente, è la peggiore in Europa.
La corruzione dei singoli nuclei, nonché dei vari meccanismi che la compongono, è agli atti già dai lontani anni '90, e non solo per i teatrini che scatenarono il cambio di regime politico della prima Repubblica (mi riferiscono a Mani Pulite), bensì per gli innumerevoli scandali che la videro compartecipe nei loschi ''affari'' dei Servizi cosiddetti ''deviati'', nel traffico internazionale di rifiuti nucleari e negli accordi presi, molto probabilmente, per ovviare ad attentati in territorio italiano in cambio della fornitura costante ed economica di bombe ai paesi del mondo arabo e sauditi.

La magistratura, come evidenzia l'illustre caso del collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, non si è mai fatta problemi ad interrogarsi sul come e quando sparivano carte, verbali o dichiarazioni, o addirittura quando venivano avvelenati i pentiti (lo stesso Schiavone fu avvelenato). Quando si tocca il legame 'magistratura-servizi-accordi sottobanco internazionali' si finisce sempre all'ombra dei cipressi, e nessuna procura si sente in obbligo di aprire un'indagine.

Le ''fasi'' della magistratura italiana
Vi era un periodo in cui la magistratura italiana era subalterna alla politica, o almeno in grado di comprenderne le finalità e di ''chiudere un occhio'' in caso di necessità. Parliamo degli anni della Prima Repubblica, della Guerra Fredda, ove persino la legge era sublimata al pericolo di un conflitto nucleare. Personaggi come Aldo Moro erano in grado, con buon senso e prassi politica, di far comprendere con metodo ed agire democratico quando e come i giudici dovessero o non dovessero approfondire certe tematiche, come nel caso del ''Lodo Moro'', o del ritrovamento di missili palestinesi in territorio italiano.

La seconda fase
La seconda fase della magistratura italiana riguarda invece gli anni '90 (dagli '80 ai '90), periodo in cui Andreotti diventa referente dello scenario atlantico difensivo. Siamo negli anni del crollo dell'impero Sovietico: i più minacciosi.
Vicini al crollo della sovrastruttura ideologica e politica comunista, si teme un attacco a sorpresa dal nemico rosso che potrebbe destabilizzare e distruggere l'intero assetto Europeo. Gli USA vacillano nel difendere l'Europa, ma alla fine decidono per l'appoggio e l'installazione di missili in grado di contrastare quelli nucleari sovietici. I socialisti italiani giocano una parte fondamentale, ed il partito Comunista italiano si vede sconfitto nella scelta per l'installazione dei missili in Italia ed in Europa.
Il comunismo in Europa è morto. O, più precisamente, è morto cerebralmente, ma continua a respirare.

La magistratura in questi anni appoggia la Dc, coprendo le malefatte democristiane e negando, assieme alla Chiesa, l'esistenza della mafia. Con la perdita di potere comunista, si sfalda l'alleanza Cosa-Nostra Dc e, di conseguenza, il matrimonio magistratura-Dc. Inizia una lenta infiltrazione di uomini non ben definiti, un tempo massoni, ultra atlantici, tra le fila della magistratura, in contemporanea all'ascesa di un nuovo modello di magistrato, un certo Falcone, che poco a poco inizia a comprendere i meccanismi che fino a quel momento avevano sorretto l'equilibro tra Occidente ed Oriente. Gli inconfessabili segreti vengono poco a poco confessati. Alcuni avanzano l'ipotesi di una ''manina atlantica'', di un complotto contro la Dc, ma nessuno riesce a vederci chiaro. Spunta Di Pietro e le accuse di finanziamento illecito ai Partiti di Governo. La magistratura inizia a cambiare di fisionomia: da un lato si inquina, dall'altra diventa pericolosa, poiché inizia a conoscere la verità. Falcone e Borsellino inaugurano il Maxi Processo, Di Pietro Tangentopoli. Ma non tutti sono felici.

La stessa Dc non sa che fare. Vorrebbe sfruttare il tutto per liquidare lo storico problema della mafia in Italia, ma qualcosa non quadra. Non tutto fila come dovrebbe. Al nord Mani Pulite paralizza la politica e le impedisce di far fronte alla destabilizzazione che deriva dal cambiamento internazionale e dall'avanzata della finanza nella res publica. Dall'altro lato Falcone viene a conoscenza della verità, di quella verità che spaventa la finanza stessa, e che a sua volta, servendosi di Cosa Nostra, inizia a tramare per ucciderlo. La magistratura diventa strumento e problema di un potere che sta acquisendo il controllo politico ed economica dell'Italia.

I servizi segreti italiani iniziano a ''deviarsi'', ovvero ad acquisire una coscienza che non è solo d'intelligence, ma politica. Il loro potere non è solo di difesa, controllo o spionaggio, ma politico. Perché controllare quando si può gestire? Con il nuovo ''padrone'' d'oltre oceano che ha ''benedetto'' le nuove iniziative e le nuove proposte di un'Europa finanziaria, passare informazioni alla politica ed attendere i loro ordini per agire diviene una cosa quanto meno controproducente. Perché non bypassare questo ''spiacevole'' e contro producente meccanismo che genera solamente ritardi e dietrologie? In più, siamo negli anni post Gelli e della ''non molta fiducia americana nell'Italia''. Andreotti, è vero, è onnipotente, ma gli USA non si fidano di chi ha troppo potere. Siamo anche negli anni di Gladio e della sua liquidazione. La gestione è politica ed è affidata a Cossiga, ma il comando strategico è del generale Inzerilli.
Gelli si è occupato di cucire i mondi di mezzo in chiave fanaticamente reazionaria ed anticomunista, ingaggiando parte dei Servizi e della Marina: sezioni ultra atlantiche ed anticomuniste.
Andreotti non è in grado di arrestare la deriva, e con la sua morte politica ''muore Sansone con tutti i filistei''. L'intero ''esercito'' ultra atlantico non agisce più per la P2, per gli USA, ma per non ben definiti 'padroni'. Nessuno sa cosa succede, ma quello che succede non può essere fermato.
Muore Falcone, muore Borsellino, e notizia di qualche giorno fa vengono indagati dei giudici per il depistaggio delle successive indagini che riguardano via D'Amelio. La magistratura si taglia le gambe, o meglio una parte di essa liquida l'altra. Anche la legge si adatta al nuovo divenire finanziario ed i magistrati divengono membri di una S.p.a. d'oltre oceano con sede delocalizzata in Italia.

La terza fase
L'ultima fase della neo genesi della magistratura italiana è quella ''contemporanea'', la post Mani Pulite. Sul tema Mani Pulite e stragi di ''mafia''(più corretto dire della Falange Armata) c'ho scritto un libro che è possibile scaricare qui, con tante interviste in esclusiva e retroscena inediti.

Riassumendo, morta la politica a seguito della consapevolezza che l'economia e la finanza acquisirono del proprio ruolo nel nuovo divenire che si sarebbe prefigurato da lì a quegli anni, i Servizi, i faccendieri e tutto quel sottobosco un tempo proiezione parassitaria della politica acquistano il comando della situazione. La magistratura, infiltrata da tempo da questi poteri, senza il contrappeso politico, si trasforma in un comitato di affari che diverrà in futuro parte dei piani Berlusconiani di garantirsi un'immunità mai del tutto totale, e, caduto questi, una garanzia Renziana di attuare le ultime politiche finanziarie eurocentriste a vantaggio dei soliti privati. La novità arriva con i 5 Stelli ed i Leghisti: i cosiddetti ''sovranisti''.

La novità non viene rappresentata personalmente da loro due. Dal mio punto di vista sia Salvini che Di Maio valgono meno di un due di briscole. La vera novità riguarda chi si ritrova a muovere le fila di questi due burattini in un periodo dove Russia e Cina si contendono il mondo a danno degli Stati Uniti, in procinto, letteralmente, di dissanguarsi a causa della loro interna guerra civile, in atto tra neocon e multipolaristi. Le ''inchieste'' della magistratura nei riguardi del Csm, da questo punto di vista, si configurano come:
1. un atto di masochismo senza precedenti;
2. un regolamento di conti, come già avanzato da qualcuno;
3. un tentativo di epurare frange corrotte ed estremiste che non vogliono adattarsi al nuovo divenire in corso.

La storia insegna che...
La storia insegna che ad ogni cambiamento corrisponda un adattamento. Lega e 5 Stelle si stanno lentamente facendosi strada tra i servizi e le classi lobbiste europee. Il loro cambio ideologico e di paradigma ne è la prova, e la trasformazione dei 5 Stelle da Movimento a Partito, e della Lega da antieuropeista ad ''europeista del buon senso'' che non parla di 'Ndrangheta è un'ulteriore evidenza. Bisogna attendere ulteriori sviluppi per capire in che direzione si vuole impostare quest'indagine, e per colpire quali personaggi. Tuttavia, nulla è frutto del caso in politica. Con la vittoria sicura ed affermata del governo giallo verde, e con la loro svolta moderata ma multipolare a livello internazionale, anche la magistratura, assieme ai Servizi, sta per essere inevitabilmente condizionata, poiché oltreoceano hanno già dato il loro assenso per questo cambiamento.

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martedì 4 giugno 2019

Ultimo Capitolo. Erasmus+: La grande truffa del volontariato Europeo

Ultimo Capitolo. Erasmus+: La grande truffa del volontariato Europeo

Chris Barlati
Sa Defenza 


Da infiltrato e articolista ho conosciuto un mondo mefitico, fatto di commistioni di ruoli, di depravazioni sessuali, di violenze psicologiche, di accuse create ad hoc per screditare chi portava alla luce i tentativi quasi 'mafiosi' di servirsi del denaro dell'Unione Europea a discapito del benessere dei ''volontari'' e del loro percorso lavorativo. Non esiste professionalità, etica, preparazione. Solo sfruttamento, anche sessuale, di giovani reclute, maschi o femmine, a danno e beffa di un'elaborazione teorica che avrebbe potuto portare benefici, ma che, come sempre, nelle mani di proto criminali, arreca più danni che vantaggi.

Dalla pubblicazione del mio primo articolo ho ricevuto solo offese e accuse. Nonostante abbia inviato le mie inchieste ai relativi uffici di competenza, nulla si è mosso e nessuno, tuttora, mi ha contattato per avere chiarimenti in merito l'associazione portoghese della provincia di Gondomar. Nessuno ha avuto il coraggio di interrogarmi in merito la mia infiltrazione nella suddetta associazione, tanto meno riguardo le prove che ho raccolto; prove che evidenziano la poco professionalità di chi è addetto a trattare con i presunti volontari, nonché le reali intenzioni che si nascondono dietro l'avallo dei progetti europei: l'esclusiva ricezione di finanziamenti.











Aggiornamenti
Giorni fa, ironia della sorte, giunge alla mia casella email la domanda di partecipazione al progetto dell'associazione nel quale mi sono ''infiltrato''. Terminati i volontari, ora le associazioni nazionali e quelle estere ne ricercano altri per non dover restituire i finanziamenti ricevuti. Riprova che gli uffici nazionali hanno preferito chiudere occhio e lasciar correre. Gli uffici nazionali e le associazioni di invio, sia la mia che quella di ''Pedro'', sono a conoscenza dello schifo di cui siamo stati testimoni e, come il loro non agire dimostra, hanno preferito ignorare che attuare.

Ho inviati gli articoli pubblicati su Sa Defenza all'associazione nazionale che mi ha spedito la domanda di partecipazione. Risultato? Nessuna risposta. Per loro è più importante ricercare altri volontari da far sfruttare, e far minacciare, che dirimere il rapporto con l'associazione portoghese, per timore di dover restituire i finanziamenti ricevuti(a quanto pare).

La ''minaccia''
Visto che tutto potrebbe apparire agli occhi dei maligni come un qualcosa di minaccioso e  omofobo, vorrei tenere al corrente il lettore che da qualche anno subisco costantemente attacchi informatici. In particolare quando critico il M5S o parlo della Falange Armata e del suo collegamento con il blocco politico-intellettuale post Pci.
Potrebbe capitare che, in uno di questi attacchi, vengano rubati i miei dati e diffuse le immagini ed i nominativi di coloro che ho, con tanta cura e dedizione, censurato. Naturalmente, spero che le relative autorità si attivino prima, poiché non vorrei essere, indirettamente e senza colpa, partecipe di uno ''sputtanamento'' di tal genere. Se ciò accadrà, provvederò a denunciare il tutto alla polizia postale ovviamente. Sperando che, comunque, ciò non accada.

Qualcuno ha cantato
A pensarci bene, l'unica risposta ricevuta è stata da Nina, la quale mi ha ''ringraziato'' per l' ''eccellente lavoro''. Prego, Nina. Mi raccomando, continua ad inviare volontari presso Majin Bu in modo che possano essere sfruttati. Tu, al contempo, continua ad andare in Africa sperando di trovare quello che non trovi qui.
Per quanto riguarda Tuffì, ha cambiato immagine di whatsapp. Segno questo che ha letto gli articoli.

Attento. Preparano qualcosa
Alcuni amici del settore mi hanno avvisato che ''stanno preparando qualcosa''. Non temo denunce, sarei felice di andare in tribunale. Spero solo che si muovano ad attuare ''queste cose''. Ma che non siano le solite accuse becere di omofobia, razzismo e di essere, non so, figlio di Putin.

Au revoir
Il mio punto di contatto con la realtà occulta dell'associazione è stata Tuffì.
Tuffì mi ha confessato che le situazioni disdicevoli dell'associazione erano dovute alla condotta di Majin Bu che, come le mie fonti mi hanno rivelato, importava qualsiasi genere di volontario dalla Turchia, senza adeguati controlli ed interviste, al solo scopo di poter usufruire di maggiori finanziamenti.
Come già ho avuto modo di spiegare, la Turchia offre finanziamenti maggiori rispetto alle altre nazioni, Così facendo, spedisce fuori i confini nazionali gli appartenenti a quella classe europeista che potrebbero danneggiare le politiche ultranazionalistiche di Erdogan. Nessuna persecuzione vige, tuttavia, in Turchia nei confronti di europeisti ed omosessuali, poiché siffatte sovrastrutture esercitano un'influenza notevole nel contesto statale, ed Erdogan punta a tutto fuorché allo scoppio di una guerra civile(come diceva il presidente Turco Ataturk ''Pace in casa, pace nel mondo''). In molti casi, a partire sono fanatici e giovani con condanne sospese. I genitori di siffatta categoria di personaggi, appartenenti alla medio alta borghesia, li spediscono fuori, in attesa che i processi si ''aggiustino'' e le condanne, in cambio di denaro, vengano sospese. Ed ecco fenomeni di fondamentalismo e minacce nei confronti di donne o maltrattamenti vari(di cui Tuffì mi raccontò anche alcuni episodi). Naturalmente, con adeguati e semplici controlli ciò non accadrebbe. Ma chi mai rinuncerebbe ad una siffatta somma di denaro? Nessuno, come dimostra la noncuranza sia delle associazioni nazionali che internazionali. Le associazioni turche sono consce di tutto ciò, e trovano man forte nell'avarizia di molti incompetenti e disonesti.

Tuffì tutto questo me lo aveva esplicitato, ma era impotente. In fondo, non aveva nemmeno il controllo del suo lavoro, poiché le sue competenze venivano perennemente esautorate da Majin Bu. Cosa assolutamente irregolare da un punto di vista legislativo, poiché la coordinatrice di un'associazione non può impedire l'esercizio delle funzioni della mentor.

''Sei un maschilista pezzo di merda''
Non voglio rovinare Tuffì, assolutamente no. Non ho voluto in nessun modo registrare le sue parole. Ma ho dovuto ingannarla a fin di bene, seguendo un copione teatrale. La mia esperienza con lei è stata un film di Massimo Troisi, di Vittorio De Sica o di Totò, dove gli attori si ritrovano ad interpretare, stando al loro carattere, la parte in linea con la loro personalità. In tal modo, non si finge: si recita, poiché si rimane sempre se stessi. Ma lo si fa per uno scopo. Ed io ho fatto questo.
Meglio lavorare per un'associazione farabutta e per gente senza scrupoli, pieni di omertà o ''vendersi'' a fin di bene?

Gli illeciti
Tuffì ha contribuito ai seguenti illeciti:

  • Sapeva che lavoravo in nero
  • Non ha provveduto a risolvere i problemi con il turco
  • E' stata testimone della violenza psicologica esercitata su ''Pedro'' e dei ricatti impliciti avallati nei riguardi della nostra persona
  • Non ha provveduto all'assicurazione Cigna e ad aiutarmi, e controllare, per l'iscrizione presso il sito dell'Unione Europea
  • Ha mentito alla referente dell'organizzazione di invio
  • Ha intrattenuto una relazione con un volontario generando un chiaro conflitto di 'posizioni' e di interessi
  • Non ha attuato le dovute risoluzione alle evidenziate problematiche, anzi se ne è lavata le mani ''rinunciando'' di nascosto al ruolo di mentor
In aggiunta, nei giorni successivi la mia partenza, è stata a conoscenza dell'elaborazione delle finte accuse di Majn Bu nei miei riguardi. Majin Bu parlerà con Nina dell'associazione di invio nazionale, dicendole: ''abbiamo comunicato la fine del volontariato all'agenzia nazionale, ma non vogliamo problemi con Chris''.

Majin Bu era all'occorrente di tutto, del fatto che lavorassi in nero e della mancanza di coperture assicurative, youth card e registrazione presso il sito dell'unione Europea. A lei non è mai importato nulla, fino a quando non le scrissi una email dicendo che avrebbe dovuto prendere provvedimenti con il turco altrimenti avrei riferito il mio malcontento all'agenzia nazionale portoghese.

Il turco e la macchietta di Majin Bu per non perdere i finanziamenti
Se per soli 3 mesi la Turchia invia un quantitativo maggiore di denaro rispetto al budget complessivo di 1 anno di 2 volontari italiani, è ovvio che conviene eliminare il problema degli italiani e tenersi buona l'associazione turca di invio, nonostante i fanatici islamici che picchiano le loro compagne o gli omosessuali ventenni ai quali piace dormire tra i propri escrementi.

Il''puppo'' e il finocchio
All'inizio il rapporto con il turco era ''normale''. Io, lui e Pedro uscivamo, ballavamo e alle volte facevamo anche i ''finti finocchi'' per ridere e trovare loro un fidanzato. Alle volte, io e Pedro ci divertivamo a vedere quale ''animale'' potesse conoscere il turco, poiché aveva una predisposizione per gli incontri su ''tinder'', sito dove tutti gli iscritti appaiono come fantastici in foto, ma delle chimere impensabili di bruttezza nella realtà.
Tra di noi ci chiamavamo ''troia'', ''frocio'' o ''puppo''. La troia, logicamente, ero io.
 Il turco assieme a Pedro mi davano della ''puttana'', perché asserivano che sapevo ''vendermi'' bene alle persone, specialmente alle milf 40enni. In Porto ho stretto simpatia con molti spacciatori e anche con persone che incontravo semplicemente per la strada e tutto questo aveva contribuito alla mia fama di ''intrattenitore''. Avevamo addirittura un gruppo whatsapp nel quale ci chiamavano ''bitches'' (''troie'') e ciò accadeva anche in pubblico (l'esistenza del gruppo stesso, e le foto, lo dimostrano). Ergo, come si fa ad essere omofobi e razzisti in un contesto internazionale mentre si è in relazione di amicizia con due omosessuali? Naturalmente, sarei potuto essere omofobo e xenofobo solo nei confronti del turco, ma uno xenefobo praticherebbe mai sesso orale alla proprio mentor portoghese? O Majin Bu è ''ignorante'' come un asino, nel senso che ignora completamente la definizione della parola ''xenofobia'', o non è il suo campo formulare accuse per coprire la propria incompetenza(io penso entrambe).


Io in un chiaro atto di ''omofobia'' e ''xenofobia'' mentre per scherzo mi ''violento'' il turco con Pedro che ci riprende. Dalle risate di entrambi si capisce nettamente il livello di violenza psicologica e di razzismo al quale il soggetto era sottoposto(sono ironico, eh, che c'è sempre qualche idiota che capisce male)

Ho addirittura dei video dove ballo il reggaeton con il turco,
che mostrerò all'occorrenza(che serate all'insegna del degrado...)


Mi chiedo: potrei io accusare il turco di razzismo nei confronti
del mio essere italiano ed etero, visto
che mi chiamava sempre puttana? Potrei accusarlo di ''sessismo'' e ''maschilismo''?
Il turco ha scritto che avrebbe ucciso la Profumiera perché aveva comprato uno yougurt a fragola, perché deviare le mie parole e non prendere sul serio le sue?


Nell'associazione al turco gli davamo della ''gattina'', pussycat,
eppure era il fidanzato di Majin Bu che si divertiva a prenderlo a sberle, ed ho il video. Eppure, lui non è mai stato accusato di razzismo

Che puzza di merda

Il turco ed io, in teoria, dovevamo condividere la camera. Ma, all'inizio, io soffrivo, come già detto, di mal di schiena, e preferivo dormire per terra nel salotto. Avevamo tanti materassi e coperte, e nei mesi precedenti mi ero abituato a dormire, a Torino, in un sacco a pelo, poiché condividevo una stanza con altre persone. Pochi giorni dopo, dopo aver informato Tuffì della condizione igienica disastrosa della camera dove ora risiedeva il turco, lei comprese la situazione e, anzi, ci rise su. Tuffì informò Majin Bu, ma lei, come prassi, non mosse un dito. Per chi se lo fosse dimenticato, il turco aveva lasciato preservativi e carta igienica sporca di feci in camera. Una puzza immane aveva pervaso la camera, ed io da quel momento decisi di trasferire le mie cose nella stanza di Pedro. Tuffì era stata informata, e non si era fatta problemi anche perché la stanza non veniva mai pulita. Né dalla puzza di cibo marcio, né da quei fetentissimi fazzoletti sporchi di merda.





























Che preferivo dormire solo era risaputo anche da Pedro, il quale non si è mai fatto problemi al riguardo. Alle volte ho dormito anche nella camera di Pedro, poiché vi erano due letti, di cui uno matrimoniale(quello dove mi ''violento'' il turco). Non ho mai avuto problemi a condividere la stanza con Pedro, e ricordiamo che Pedro era, ed è, bisessuale con tendenze più omo. Cosa divertente era che, tra di noi, chiamavamo ''frocio'' il turco, specialmente quando lo sentivamo cantare a notte fonda e ballare le canzoni o i video delle pop star. Un gay che dà del frocio ad un altro gay può essere catalogato come omofobo e razzista?

Le distanze
Un giorno, parlando con Tuffì, proposi di far partecipare alcune amiche al volontariato.
Dopo le prime gelosie di Tuffì, ricevo il consenso di Majin Bu. Invio un messaggio ai ragazzi avvisandoli di assumere, di lì in poi, una condotta migliore, poiché con ragazze in casa avremmo dovuto comportarci in una maniera consona al contesto(alla faccia del sessista), e il turco risponde che avrebbe portato in casa una sua ''amica'' a dormire. E io lì mi incavolo.
La discussione nasce perché lui dice a Majin Bu di aver ricevuto il nostro permesso: cosa assolutamente non vera.
Il turco conosceva strani ''animali'', come li definivamo io e Pedro, su ''Tinder'', il sito di incontri. Capitò due volte che il turco portò gente a casa. La prima un ragazzo, con il quale ebbe un rapporto, quello dei fazzoletti sporchi di feci, che rimasero nella sua stanza per una buona decina di giorni impuzzolendo la casa. La seconda volta fu una ragazza, che mi sono pure limonato, un'altra turca ''turista'' che stava facendo il giro del mondo. Il turco aveva detto che era una sua ''amica'', in realtà si erano conosciuti su Tinder parlando delle relazioni sessuali avute. Lei era la sua amica del cuore, e lui il suo amico gay. Fatti loro, penserete, ma portare un' ''amica'' è cosa ben diversa dal portare un'estranea conosciuta su di un sito di incontri.
Il turco aveva preso l'abitudine a mentire, e ciò non mi andava bene, specialmente se tirava noi in ballo. Avvisai Majin Bu e le dissi la verità, e le riferii anche che ciò che aveva fatto, mentire, era una mancanza di rispetto. Di risposta il turco, nella discussione, mi disse che io avevo un problema con la sua sessualità(ecco l'accusa), ma io gli ricordai che mai mi ero fatto problemi di questo genere. Anzi, gli dissi pure che era qui per essere volontario e non turista, e che avevo l'intenzione di contattare la sua ambasciata per avvisare le autorità della sua condotta, poiché se non lavorava nel volontariato e rompeva le scatole, era giusto se ne tornasse a casa. In più, se portava gente sconosciuta a casa, avevo il diritto di difendere il mio spazio personale(visto che già non puliva mai e che aveva un problema con l'igiene, figuriamoci chi portava a casa come sarebbe stato). La sua libertà non doveva cagionare la nostra chiaramente, e gli dissi ''Erdogan ama gli omosessuali?''. Rispettare chi rispetta, è segno di civiltà. Se voleva fare schifo, poteva farlo benissimo a casa sua. Si chiama adattamento e rispetto dell'igiene personale. Se viene in Europa, rispetta la nostra pulizia. In Turchia non mi pare siano così comprensivi con noi europei; comprensivi come io e Pedro fin a quel momento.
Non avevo problemi nel far una cosa del genere, poiché il volontariato è tale solo se esistono volontari e non persone che, al pari di animali, lasciano le loro feci in giro. Se voleva tutto ciò, poteva benissimo ritornare a casa sua, dove Erdogan tollera l'omosessualità delle famiglie ricche e borghesi, e dove le donne, almeno quelle povere, sono abituate a vivere in un contesto maschilista e patriarcale e a pulire l'immondizia dei ricchi figli di papà.

 

 

 


 



 

 



Quanto possano essere fanatici e volontariamente malvagi nella loro illusione di superiorità e vittimismo determinati reietti della società, non solo aveva mentito dissimulando un nostro consenso, ma non aveva portato con se' nemmeno le chiavi di casa, perse da oltre una settimana, e chiedeva pure che lo aprissimo a tarda notte. Io ero andato a scopare con Tuffì, e dopo il lavoro lo feci aspettare più di 20 minuti appositamente(forse qualche ora, non so'. Io ritornai tardissimo). A brigante, come direbbe Pertini, brigante e mezzo. Tuffì e Majin Bu furono avvisate quella stessa notte della mia intenzione di avvisare l'ambasciata turca, ma mi consigliarono per il ''bene dell'associazione'' di non far nulla. Quindi, ancora una volta si sono sbugiardati da soli asserendo indirettamente a Nina che io ''avevo minacciato'' il turco, quando sarà proprio quest'ultimo a smentire ogni mala interpretazione.






Come se non bastasse, l'incuranza dell'igiene era una pratica costante. Anche dopo la mia sviolinata.

Il turco iniziò a mentire spesso, anche dopo il casino che era successo.
Il turco non era solito ''lavorare'' e preferiva stare seduto a guardare video
di transessuali turchi, programmi televisivi trash delle sue emittenti(alla faccia della repressione).
Ho riportato a Majin Bu che la cosa non mi piaceva affatto, e che ero pronto ad abbandonare il progetto, visto che a lei stavano a cuore i ''turisti'' e non i volontari, e che avevo ben capito che era una questione solo di soldi e finanziamenti. Se io dovevo essere volontario, allora anche io e Pedro potevamo e dovevamo ''non fare un cazzo'' come il turco. E se non le stava bene, avrei riportato il tutto all'agenzia nazionale ed abbandonato il progetto. Che scelse secondo voi Majin Bu? Di far rispettare le leggi o di salutare gli italiani che, con il loro progetto, non apportavano gran ché in denaro in confronto al turco?
  

L'idiozia del turco era ogni giorno più evidente. Addirittura arrivò ad essere incapace di comprendere
e riportare parole scritte. Già il personale dell'associazione, quando dovevano compraci da mangiare, se lamentavano qualcosa, qualche comportamento scorretto dell'associazione per esempio, per punirci si ''dimenticavano'' di portarci il cibo e ci facevano aspettare diversi giorni, alle volte addirittura saltavano di rifornirci del necessario. Dispetti stupidi, ma infami. In più, oltre a ciò, il turco prestava loro gioco facile, essendo quasi sempre incapace di qualsiasi relazione sociale e di adeguarsi al contesto.


Il bluff di Majin Bu
Stando a quanto detto da Nina, Majin ha riferito che io mi ero comportato da razzista ed omofobo perché avevo ricattato il turco. Majin Bu aveva addirittura deciso di allontanarlo perché ''temeva per la sua incolumità''. Il turco, di tutto ciò, non era stato informato, e pensava di dover cambiare momentaneamente associazione per un progetto(parliamo di 15 giorni dopo la cessazione di ogni relazione con lui, e solo il giorno dopo l'invio della mia email (''o prendi o lascia''). Ciò mi fu riportato da Pedro il quale gli domandò cosa fosse successo. Pedro parlò anche con Tuffì, la quale affermò che il tutto fu un piano elaborato da Majin Bu. Il turco nemmeno sapeva che me ne fossi andato e Nina, nel parlare con me, mi diede, diciamo, ragione, riportandomi un'esperienza negativa che le capitò sempre con un ragazzo o ragazza turca, la quale aveva inviato un rapporto all'agenzia europea riferendo che Nina la stava schiavizzando: ''Questi hanno imparato la cantilena, appena non possono fare il cavolo che gli pare inventano razzismi e omofobie. Addirittura, uno di loro mi ha pure minacciato!'' - ''Stavolta però il boss ha inventato la cazzata, il turco finocchio no. E mettici che mi sono bombato pure la mia mentor, e questa non ha detto niente''.
Fatto sta che, a Nina, ho inviato numerose prove di quanto successo. Eppure, non mi ha risposta e non si è sognata nemmeno lontanamente di prendere i provvedimenti necessari. Anche Nina, come Majin Bu, ha preferito pensare al finanziamento e non all'etica del volontariato.
Ritornando al discorso ''minaccia'', se fosse stata vera:
1 non se lo sarebbe dovuto ricordare 15 giorni dopo
2 non dopo avergli detto, anche tramite Tuffì, che avevo intenzione di riferire il tutto all'agenzia nazionale portoghese
3 non dopo la mia email del ''o prendi o lascia''
4 e, cosa più importante, se ci fosse stato un caso del genere, avrebbe dovuto avvisare immediatamente le autorità. Invece nulla. E' stata informata, proprio come Tuffì, di tutto fin dall'inizio. E sapevano bene che le mie parole, come il mio diritto a vivere in un contesto igienico e civile, erano sacrosante. Anzi, Majin Bu all'inizio dava anche ragione a me e a ''Pedro'', anche se non voleva entrare nel merito per non perdere il contatto con l'associazione turca.
Majin Bu e Tuffì dallo stesso turco non aveva ricevuto lamentele e preoccupazioni. Anzi, come dimostrano gli screenshot il turco voleva riallacciare i rapporti con me perché gli piacevo come coinquilino, ma ero io a non voler più avere a che fare con lui. Ergo, smentita anche un'altra banale accusa. In più, il motivo della mia infiltrazione nell'associazione vicino la città di Porto era verificare lo sfruttamento dei volontari e la condotta depravata dei propri membri, special modo l'utilizzo che facevano dei volontari turchi a discapito di quelli europei.
 

 
 

 

 
 

 

Stranamente nella nuova ricerca hanno ri-utilizzato la parola ''tollerante''. Non è la prima volta che accusano
di poca tolleranza chi mette l'associazione in condizione di scegliere. E' stato questo il motivo che ha spinto i miei contatti a lanciarmi la soffiata, chiedendomi di indagare. Tuffì si dimostra complice di un gioco perverso, ove di fronte alle necessarie risoluzioni di simili problematiche, si sceglie il denaro e l'indifferenza.
Tuffì mi dava ragione, ma mi ripeteva sempre di ''stare calmo'' e di non commettere sciocchezze che potessero pregiudicare l'associazione


Per chiarire contro ogni mala interpretazione, o strumentalizzazione politica di chi lavora in tali tipologie di associazioni, se il lettore volesse ricevere l'intero pacchetto di messaggi whatsapp, che mi contatti via email per riceverlo e farsi un'idea della questione. Nessun problema. Sarò pronto ad inviarlo.
Un giorno dopo la mia email del ''prendi o lascia'',
Pedro comunica che se ne sarebbe andato perché aveva trovato lavoro.
Da subito in associazione iniziano a rispondergli male e a trattarlo
con freddezza. In occasione di un evento, addirittura, gli dicono di aspettare in macchina, sotto il sole, per un paio di minuti. Majin Bu ed il ragazzo, quello di 20 anni più piccolo di lei, lo fanno aspettare 40 minuti(altri 20 dal messaggio) per puro divertimento. Pedro ritornerà a casa arrabbiatissimo, lamentando la condotta puerile di Majin Bu e del ragazzo, e l'assoluta mancanza di rispetto. Si erano ''vendicati'' solo perché aveva deciso di andarsene, e di questo conservo dichiarazioni di Pedro che esporrò in opportuna sede(Pedro ha sempre assunto un comportamento omertoso, per questo preferisco usarle al momento giusto, poiché potrebbe mentire per timore che i genitori, sicialiani vecchia scuola, scoprano la sua omosessualità).
Tuffì non ha mai voluta parlare esplicitamente del lavoro. Solo una volta, in lacrime, mi confessò mezza verità.
E i numerosi messaggi che ci invieremo a posteriori confermeranno i miei sospetti... Tuffì era sotto scacco, dal mio punto di vista, ma al tempo stesso complice di quelle azioni mafiose condotte dall'associazione. Le motivazioni? Personali. Posso solo affermare che lei voleva restare vicino alla famiglia. Ma ciò non basta. Uno stupido attaccamento familiare non giustifica l'ipocrisia nel mondo del volontariato con persone disabili.


Essendo abituato a viaggiare, molte volte lascio e prendo vestiti ed accessori. In questo caso, ho lasciato dei capi invernali in Porto. Ho detto a Tuffì di darli in beneficenza, ma a lei ho lasciato una felpa a cui tenevo come ricordo. In fin dei conti, è stata, seppur brevemente, la mia ragazza. E volevo lasciarle qualcosa di mio.

L'arma dell'omofobia, del razzismo e del ricatto. Perché lo Sve si configura come una proto associazione a delinquere

Stando a Nina, Majin Bu dichiarerà: ''Non vogliamo problemi con Chris''. Sapendo che avevo la passione della scrittura, Majin Bu aveva comunicato, senza specifiche, l'unilaterale rescissione dal volontariato all'agenzia nazionale, senza manco rimborsarmi il biglietto di ritorno. Sicuramente, perché aveva il timore che potessi montare uno scandalo. Inoltre, a quanto pare, hanno ancora intenzione di ''importare'' turchi, poiché tra le ''caratteristiche'' che dovrebbe possedere il volontariato, il sito dello Sve ha pubblicato la seguente descrizione:

Mi domando: tollerante... nei confronti di chi lascia feci in casa? E interessato a che? Se non esistono progetti per disabili ma il solo partecipare, al pari dei ragazzi con handicap, ad attività loro dedicate?


Fate schifo
Specifichiamo.
Nel periodo della mia infiltrazione ho verificato che:
1- Non esistono riabilitazioni, poiché non vi sono persone qualificate in tal senso, né nell'ambito fisico motorio, né nell'ambito artistico
2 - I volontari partecipano alle stesse attività dei disabili, e non svolgono attività per disabili
3 - Il volontariato è del tutto inesistente, perché di mattina non si fa assolutamente nulla, a parte spostare qualche tavolo, mentre il pomeriggio bisognerebbe partecipare alle attività non come personale di riabilitazione, ma come ragazzo... disabile (perché dovrei partecipare ad una sessione soft di yoga per personale disabili e non avallare un progetto specifico per qualcuno di loro?
4 - L'intero personale è da far esaminare psicologicamente. A. La Profumiera non parlava; B. La segretaria decantava energie e poteri magici dichiarando che una paziente cieca e ridotta in carrozzina si astraeva spiritualmente dal proprio corpo per lanciare maledizioni ai dipendenti(proprio così); C. Majin Bu aveva ed ha una relazione con un ragazzo che potrebbe essere suo figlio. D. Tuffì che ci faceva lezioni sull'onestà e la sincerità, ma era la prima a chiudere gli occhi e a vendersi per questo parassitario meccanismo.
Il tutto è troppo insolito per un'associazione di volontariato. O Majin Bu recluta casi umani per pagarli una miseria, o ignoro in Portogallo che concezione abbiano del lavoro.

Finale
Un giorno, nella cucina dell'associazione, sorprendo il turco a fare il cretino mettendo le mani nel cibo per spizzicare. Dopo avergli allontanato la pentola dalle mani, sporche della sua saliva, lo sgrido ad alta voce. Quando poi, preparata la tavola, sgrido anche Pedro e il ragazzo di Majin Bu, dicendogli di prestare attenzioni perché non siamo animali e nemmeno bambini, e che è una grave mancanza di rispetto permettere queste cretinate. Gli ignoranti potrebbero rispondere ''ma è un fatto culturale''. No. Il turco facevo il cretino infilando le mani nel frigorifero ed ovunque ci fosse cibo per fare semplicemente l'idiota. Tutto qua. A tavola mangiava con le posate ed è sempre cresciuto in un contesto occidentale,in una scuola dove si parla solamente inglese. Non ha mai mangiato con le mani, e in quell'occasione faceva l'idiota. Come sempre.

Quando iniziamo a mangiare, invito ad assumere un comportamento corretto e a non fare cazzate. Il turco mi risponde ''Ma vabbe', le mie mani sono pulite'', al che sbatto il pugno sul tavolo(è stata una manata medio forte per ribadire il concetto) rivolgendogli a voce alta le parole ''noi non siamo animali!''. Nessuno apre bocca, Pedro se la ride insieme al ragazzo di Majin Bu, e il turco sta zitto. Incavolato nero, finisco di mangiare e me ne vado. Nessuno si era curato di provvedere un minimo, ancora una volta, a mettere i paletti nei confronti di determinate condotte.
Contatto Tuffì e decido di troncare i rapporti. Mando un messaggio a Majin Bu, aspettando la sua email di addio, e mi organizzo per partire.

Era questa la prova che aspettavo. Dopo i fazzoletti sporchi di merda, la mancanza di igiene, il comportamento da volontario inesistente e le violenze psicologiche esercitate contro Pedro all'annuncio della sua partenza, attendevo l'atto finale. Tuffì si tira indietro, cerca di ''calmarmi'', ma è finita. Lei mi scrive che vuole restare con me, ma al tempo stesso non vuole prendere posizioni. Anzi, chiederà di rinunciare di essere la mia tutor. ''E che cambierebbe questo? Se sono un volontario e la mia tutor rinuncia, che succede se ho un problema con l'organizzazione come in questo caso? Visto che anche Nina se ne fotte altamente.'' Lei muta. ''La colpa è mia?'' - ''No, non è tua.''
La colpa era di Majin Bu, chiaro, ma non voleva dirlo. Tuffì era cauta, forse aveva capito le mie intenzioni. Ma non era nemmeno onesta. E sincera.

Le email
Decido così di scrivere una bella email cazzuta, dopo aver mandato a quel paese Tuffì.
A Tuffì dico che si è comportata sia come ragazza, che come tutor, ''una merda''. O meglio, glielo dico anche personalmente quando, la sera, ci vediamo; la stessa sera nella quale, in lacrime, mi dirà che ''la situazione non può cambiare''. Lei ci rimarrà male ''per le mie parole''. Ma la verità viene prima di tutto, cara Tuffì. Se fai un lavoro di merda come mentor, sei una mentor di merda. Se parli di onestà, ma sei la prima a nascondere le cose, sei una bugiarda. Se lavori per gente senza scrupoli, e cerchi riconoscimenti per il tuo lavoro nel sociale, sei un'ipocrita. Le cose hanno un nome, ed una definizione.
Nella mia mail di ''o prendi o lascia'', visto che a nessuno piaceva fare nulla, ho proposto di ridurre la mia partecipazione in associazione al minimo, di prestare servizio, in compenso, in centri dove potessi ''lavorare'' con bambini e di aiutare, quelle poche volte che sarei dovuto andare in associazione, un signore sordo muto di circa 50 anni con la passione per il disegno. Un tempo me la cavavo con i ritratti a mano libera, ed avevo un buon feeling con questo signore con il quale, gesticolando, riuscivo a comunicare.

Come è andata finire? Già lo sapete. Majin Bu ha preferito ''eliminare'' l'italico problema. Il caro signore sordo muto continua a pagare un centro di riabilitazione solo per... disegnare, non più in casa sua, ovvio, ma tra i banchi dell'ufficio dell'associazione(insomma, paga per fare esattamente quello che faceva a casa). Capisco Majin Bu che fa tutto questo per un obiettivo(i soldi), ma tu, cara mentor, cara Tuffì, tu che hai lavorato nella Croce Rossa, hai mai sentito parlare dei principi universali del volontariato? Come ti senti di fronte a tutto questo? E voi associazioni italiane che chiudete gli occhi? Sapete che fate semplicemente schifo? Continuate a ''divertirvi'' nelle vostre vuote e stupide vite andando a letto con ragazzini, mentre mendicate qualche finanziamento europeo. La dignità è un qualcosa che vale più di qualche mi piace messo ad una foto facebook: è un qualcosa che vale più di qualche progetto copiato in giro su internet. Siete e sarete dei morti di fame. Tutto qui. E sono felice di essere riuscito a confermare le voci dei miei contatti di quella miserevole associazione della provincia di Gondomar.


Nella metodologia di classificazione della capacità di comprensione di una lingua straniera vi è livello minimo, secondo cui si rientra in tale categoria se si riesce a leggere e copiare, correttamente, una parola. E parliamo di una lingua straniera. Quando non si riesce nemmeno in questo, è il caso di avanzare l'ipotesi di disabilità mentale?
Majin Bu dice che non aveva potuto leggere il messaggio. Invece Tuffì smentisce, dicendo che l'aveva chiamata e che si erano sentite. Una scusa per ''pararsi il culo''.

Conclusioni 
Un po' mi dispiace. In questi quasi due mesi sono successe tante cose:
1. Ho lavorato in nero in un ristorante di romani che era da chiudere. Cucina pessima, comportamento pessimo e condizioni qualitative pessime. Un ristorante che fa pagare una carbonara 20 euro e che utilizza la pasta De Cecco: da far arrestare. In più il titolare si fregava i soldi delle mance, e poi andava in giro con jeans di 200 euro. L'unico ristorante italiano serio, di cui ho visto dall'interno le cucine e gli ingredienti utilizzati per gentile concessione del proprietario, è quello di Mattia. E consiglio, qualora vi trovaste a Porto, di andare a mangiare da lui: pizzeria-ristorante Da Mattia.
2. Avevo intenzione di fare una piccola inchiesta riguardo il traffico di droga. Volevo chiarificare se la rotta degli stupefacenti nascesse dal Marocco per quanto riguarda le droghe leggere, mentre dall'atlantico per quelle pesanti. Volevo scoprire se uno dei porti di arrivo fosse Porto, assieme a Lisbona.
3. Cara Tuffì, mi dispiace. Con te sono sempre stato sincero. In tutto. Quello che non ho detto è perché, al momento, non potevo dirtelo. Ma spero tu possa trovare il coraggio di diventare padrona delle tue decisioni(anche se liberi, spesso volte, si nasce non si diventa). In questi giorni ho cercato di contattarti, con la scusa di essere ubriaco(e lo ero davvero), perché aspettavo una qualche risposta a tutto ciò, un motivo per non continuare a pubblicare. Ma, probabilmente, insieme a Majin Bu, stai elaborando qualche altra accusa di maschilismo, di razzismo o, chissà, che sono pagato in rubli, da Salvini, su commissione di Putin, per screditare l'Europa. Sappi solo che, seppur sbadato, non mi dimentico mai delle persone. E che, se destino vorrà, mi piacerebbe rivederti lontano da tutto questo, non come articolista autonomo o viaggiatore, ma come quello che eravamo quando eravamo soli. In quel momento, spero di ritrovarti. Ritrovarti libera di essere te stessa. Altrimenti, meglio che sprofondi as\sieme alla gente per la quale lavori.
4.Cari organismi europei, e persone che lavorano per essi, è passato quasi un mese ma nulla ancora si è mossa. C'è bisogno di ribadire altro?
5. Naturalmente, il racconto è molto più lungo e con molte più trappole, canzoni d'amore e vicissitudini. Il tutto aspetta solo il momento giusto per essere portato alla pubblica opinione. Sperando che qualcosa si muova.


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