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mercoledì 17 ottobre 2018

PURE “AVVENIRE” DOPO “FAMIGLIA CRISTIANA” PER SALVINI EVOCA IL DIAVOLO.

PURE “AVVENIRE” DOPO “FAMIGLIA CRISTIANA” PER SALVINI EVOCA IL DIAVOLO. 

MENTRE BERGOGLIO ELOGIA LA BONINO E NAPOLITANO. MA IL POPOLO CATTOLICO SEGUE IL SUO BUON SENSO E LI SNOBBA




Un anno fa il giornale dei vescovi, “Avvenire”, ha cominciato a pubblicare una striscia satirica di Sergio Staino intitolata “Hello Jesus”. “Avvenire” sottolineò il fatto che lo storico vignettista dell’Unità – di cui è stato direttore – è “non credente” (è perfino presidente onorario dell’Uaar, Unione atei e agnostici razionalisti).

I vescovi ci tengono a far sapere che danno i loro pulpiti ai non credenti (solo quelli di sinistra). Però vedono come il fumo negli occhi i credenti. Specialmente se si tratta del cattolico Matteo Salvini.

Infatti anche ieri Staino ha bersagliato il leader della Lega, ma non come si può far satira su un politico.
Piuttosto come i preti quando esorcizzano il diavolo. Ha disegnato il suo (improbabile) Jesus che apparentemente esorcizza una bambina. I familiari gridano entusiasti: “Era indemoniata e Jesus l’ha salvata”, “Miracolo, miracolo”.

Ma Jesus spiega che non ha fatto nessun miracolo: ha semplicemente spento la tv dove la bambina stava seguendo “il comizio in diretta di Salvini”.

Questo Jesus di Staino e di “Avvenire” dichiara: “Mezza ora di Salvini in diretta renderebbero indemoniato anche un bove!”.

Non fa ridere (a parte lo strafalcione grammaticale). Però è emblematico. Il mondo clericale sembra ossessionato da Salvini per il quale continua a evocare il diavolo.

Si ricorderà – di recente – la copertina di “Famiglia cristiana” con il titolo: “Vade retro Salvini”.

A dire il vero, nel Vangelo, la frase “vade retro, Satana” (Mt 16,23 e Mc 8,33), viene pronunciata da Gesù nei confronti di Pietro: sì, lo dice proprio a lui, il primo papa, che – secondo Gesù (il Gesù vero, non quello di Avvenire) – è colpevole di pensare “secondo gli uomini e non secondo Dio”.

Dunque vescovi e preti dovrebbero considerare quelle terribili parole come un monito rivolto a loro stessi quando pensano “secondo gli uomini” (spesso) e “non secondo Dio”. E pensano “secondo gli uomini” anche quando si scagliano su Salvini.

Certo si può criticare il vicepremier, come ogni politico, quanto si vuole. La democrazia significa confronto, polemica e anche scontro.

Ma evocare continuamente il diavolo come fanno per Salvini i giornali cattolici, che dovrebbero distinguere fra le cose di Cesare e quelle di Dio, è una cosa mai vista.

Rispondono: suvvia, è solo una vignetta di satira. Ma questo è un modo per lanciare il sasso e nascondere la mano. Siccome non possono dire apertamente che Salvini è il male assoluto, lo fanno capire ai lettori così. Arlecchino si confessa burlando.

Che un giornale come “Avvenire”, dove si sorvegliano perfino le virgole per la paura clericale di pestare i piedi a qualcuno, pubblichi una simile striscia, non è una cosuccia che è passata per distrazione. E’ una scelta deliberata. Ed è una cosa mai vista in ambiente cattolico.

Oltretutto nei tempi della cosiddetta Chiesa “misericordiosa”, in cui Bergoglio menziona – per dire – Emma Bonino e Giorgio Napolitano fra i “grandi dimenticati” dell’Italia di oggi.

Così la Chiesa omaggia come benemerite due personalità che hanno professato ideologie avverse al cattolicesimo, mentre per Salvini, cattolico, evoca addirittura il diavolo. Ma poi per quale colpa?

In passato si deprecava la Sinistra comunista per la sua propensione alla demonizzazione dell’avversario politico, accompagnata con dosi notevoli di odio. La politica fatta con la demonizzazione e l’odio è stata devastante e ha provocato grossi danni.

Possibile che oggi ritroviamo la demonizzazione (in questo caso letterale) nel mondo cattolico? Possibile che i vescovi e la Chiesa non vedano altri pericoli per la fede cattolica se non Salvini?

Negli anni Settanta nella base cattolica giovanile, investita dal ’68, attecchirono ideologie rivoluzionarie o comunque idee di sinistra, mentre i vertici della Chiesa – penso a Paolo VI – cercavano di combattere quell'inganno.

Oggi accade il contrario. La base cattolica è ortodossa e non è di sinistra, mentre ai vertici (dove è arrivata la generazione del ’68) dilagano idee moderniste e ideologie di sinistra. Sono tornati agli anni Settanta.

Predicano il dialogo con tutti (atei, islamisti, comunisti, radicali, protestanti, buddisti), ma non con i cattolici tradizionali (quelli di “buon senso” come dice Salvini). In nome della “solidarietà” demonizzano chi ha idee politiche diverse e di fatto finiscono per legittimare l’odio ideologico.

Indicano il diavolo in Salvini per non vederlo là dove sta, anche dalle loro parti. Come disse Paolo VI: “il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio”. Che cerchino lì.

la vignetta di Staino apparsa su Avvenire

Antonio Socci
Da “Libero”, 15 ottobre 2018


https://sadefenza.blogspot.com/2018/10/pure-avvenire-dopo-famiglia-cristiana.html


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venerdì 5 ottobre 2018

LA UE BOCCIA IL DEF DEL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO E PROSPETTA L'ITALIA ALLA TROIKA.

LA UE BOCCIA IL DEF DEL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO E PROSPETTA L'ITALIA ALLA TROIKA. 

LA POLITICA ECONOMICA CHE LA UE VUOLE PER L'ITALIA E' COME QUELLA ATTUATA IN GRECIA : LACRIME FAME E  TERRA BRUCIATA

Vaturu Erriu Onnis 
Sa Defenza 


In queste ultime ore, e giorni,  abbiamo assistito a un crescendo del climax dello scontro tra il governo italiano  e  gli oligarchi della commissione UE,  Junker e Moscovici , che minacciano peste e corna con vere e proprie invettive contro il nostro governo.

I vice primi ministri italiani Salvini e Di Maio  controbattono e difendono la manovra del governo del cambiamento dagli ignobili attacchi degli oligarchi e dei loro servi locali, i media mainstream italioti.

I giornali e i media invocano tagli al DEF , tuonano con pesanti titoli e articoli tutti intentati ad abbattere il governo , e sperano fortemente nel "santo" spread e la fine del QE.

Intanto anche la TV fa la sua parte con le regie dei soliti personaggi che sparano a zero contro il DEF e il governo del cambiamento; è chiaro che quanto affermano Salvini e Di Maio sono parole vere e sincere quando affermano che le oligarchie e i poteri forti non vogliono una finanziaria a favore degli ultimi e della crescita.

Ogni domenica, noi che paghiamo il canone tv ,  dobbiamo sorbirci sulla TV pubblica RAI,   il mantra del servo, del FMICottarelli  che dal pulpito di quel "che tempo che fa" del lacchè Fazio , ci vuole fare il lavaggio del cervello settimanalmente  con tutta la disinformazione  e le scempiaggini che racconta sull'economia e su ogni mossa del governo in carica.

Sappiate che tutti questi disinformatori infiltrati nei media  sono pilotati dai soliti mafiosi khazariani e dai loro reggicoda del PD.

Dopo tanto dibattito nel governo per la costruzione di un DEF a favore del popolo , ora dopo tutta la propaganda arriva la mannaia degli oligarchi UE che lo considerano troppo oneroso, sappiamo che è un DEF sostenibile, è una finanziaria che rappresenta la crescita e l'uscita dall'austerità ormai decennale imposta dalla Germania, della khazariana Merkel .

L'UE lancia l'ultimatum per cambiare la politica economica per il 2019 entro il 15 ottobre, giorno in cui la Legge di bilancio dovrà essere notificata a Bruxelles. Se così non sarà, il messaggio implicito, la Commissione boccerà la manovra e aprirà una procedura su debito e deficit.

Sotto riportiamo la lettera inviata al Ministro Tria, e la sua traduzione.

 

Bruxelles, 5 ottobre 2018 
Caro ministro, 
grazie per la lettera di ieri 4 ottobre, che comunica alla Commissione la presentazione al Parlamento italiano dei nuovi obiettivi di bilancio contenuti nell'aggiornamento al documento di economia e finanza (Def) previsto dalla legislazione italiana.
Come sa, le raccomandazioni inviate all'Italia circa le richieste del Patto di stabilità e crescita, come per tutti gli Stati membri, sono state approvate all'unanimità dal Consiglio europeo del 28 giugno 2018 e adottate dal Consiglio dei ministri dell'Unione il 13 luglio 2018, Italia compresa. 
La verifica da parte della Commissione del rispetto delle raccomandazioni del Consiglio da parte dell'Italia inizierà quando la bozza di bilancio sarà trasmessa alla Commissione, il che dovrà avvenire il 15 ottobre. Qualunque passo formale nell'ambito di questa procedura avverrà dopo quella data e entro le scadenze stabilite dalle leggi dell'Unione.
In attesa della bozza, prendiamo atto dell'intenzione del governo contenuta nell'aggiornamento al Def di rivedere gli obiettivi fiscali per il 2019-2021 (toccare un tetto del deficit rispettivamente del 2,4%, 2,1% e 1,8% del Pil) e di deviare dall'annunciato percorso di convergenza verso l'obiettivo di medio termine di un equilibrio di bilancio in termini strutturali. 
Prendiamo atto inoltre che, secondo le previsioni del governo italiano, i nuovi obiettivi corrisponderebbero a un deterioramento strutturale dello 0,8% del Pil nel 2019 e a un equilibrio strutturale stabile nel 2020-2021. Le suddette raccomandazioni del Consiglio chiedono all'Italia di assicurare che il tasso nominale di crescita della spesa pubblica al netto degli interessi non superi lo 0,1% nel 2019, che corrisponde a un aggiustamento strutturale annuo dello 0,6% del Pil per il 2019. Tutto ciò considerato, gli obiettivi di bilancio rivisti dell'Italia sembrano puntare verso una significativa deviazione dal percorso fiscale raccomandato dal Consiglio. Questo è pertanto fonte di seria preoccupazione. 
Chiediamo alle autorità italiane di assicurarsi che la bozza di legge di bilancio sia coerente con le regole fiscali comuni e attendiamo di vedere nel dettaglio le misure che conterrà. Nel frattempo, come negli anni e nei mesi trascorsi, restiamo a disposizione per un dialogo costruttivo. 
Sinceramente suoi, 
Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici


Ora , il governo deve prepararsi allo scontro frontale e chiamare il popolo a dare manforte , contro questi disumani oligarchi del malaffare, e i suoi sostenitori del PD e legioni dei centri sociali, che in armonia con il centro di controllo sorosiano Open Society si apprestano a dar battaglia nelle piazze delle città con la messa in scena dell'accusa di xenofobia e della "disubbidienza civile" con la nave Mediterranea , pagata da sVendola e Casarin al soldo di Soros, e vanno a prendere i poveri neri, i Libia, visto che le ONG estere si sono defilate, ora lo sporco lavoro lo fanno da se stessi in casa nostra, e così sia avviano a importare i nuovi schiavi per il bene della casse delle coop di accoglienza e per continuare a dare mano d'opera a basso costo gestito dai soliti caporali che li portano nelle fabbriche e nei campi a lavorare per il padrone di turno.

Tutto è nelle mani dell'esecutivo: stampare nuova moneta, organizzare le "BELVE IN CERCA DI GIUSTIZIA ANZICHÉ PECORE PIEGATE AL BUONISMO" come ci ricorda Silvana De Mari "Viviamo in una dittatura delle minoranze, (specie se islamiche). Non arrendiamoci al conformismo e stiamo con chi ha ragione", il Governo italico ovviamente.

Ora dovete pensare al business che ne traggono e fanno sugli schiavi che importano dall'Africa e oriente, se a Riace nel triennio 14/17 hanno speso 10 milioni € per ospitare una dozzina di africani , quanto ci costano migliaia di neri ? Chi incassa questi soldi? il PD con le cooperative di accoglienza e ONG ovvio... ecco dove batte il cuore di questi lestofanti.

Per questi oligarchi , in armonia con il Piano Kalergi, si possono spendere miliardi di euro a favore dell'importazione dei nuovi schiavi , ma non si deve spendere un centesimo per sostenere i nostri poveri , che questa politica di austerità ha fatto raddoppiare con la complicità dei servi locali del PD , e tutta la nomenclatura dello stato profondo che abbiamo in ogni dove nelle istituzioni dello stato e nella finanza.

Ecco perché, Prodi, è un traditore del popolo e un grande pusillanime  e sobillatore quando invita a far arrivare altra e più corposa immigrazione: "... un flusso di migranti estremamente forte"

Dico , ma quì ci vogliono tribunali speciali per equo processo, solo con l'instaurazione del regime marziale si possono aprire i tribunali militari per condannare questi vigliacchi e tutti gli ex governanti per Alto Tradimento, e infliggere loro la pena capitale!

Proprio come stanno facendo negli USA , dove l'amministrazione Trump sta preparando a Guantanamo il processo con tribunali militari per  migliaia di khazariani , pedofili e assassini nati.


http://sadefenza.blogspot.com/2018/10/la-ue-boccia-il-def-del-governo-del.html


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domenica 9 settembre 2018

ITALIA: Non soddisfatto dall'aver fermato i 'falsi rifugiati' importati con le navi ONG, Matteo Salvini inizia le espulsioni di circa 500.000 stranieri clandestini


ITALIA: Non soddisfatto dall'aver fermato i 'falsi rifugiati' importati con le navi ONG, Matteo Salvini inizia le espulsioni di circa 500.000 stranieri clandestini 


Sa Defenza 

Riportiamo un articolo, dall'estero, sulle politiche protettive edotte sui confini nazionali ed europei dal governo del cambiamento italiano per mano del ministro degli interni Salvini,  le azioni che il governo ha imbastito per la risoluzione del problema delle immigrazioni forzate per conto di Soros con le navi delle ONG, vediamo cosa ne pensano negli USA, e come vedono la politica governativa italiota oltreoceano
Sa Defenza  
ITALY: Not content to have virtually stopped all the NGO fake refugee ‘rescue boats,’ Matteo Salvini will begin deportations of some 500,000 Muslim illegal aliens

Dopo aver rifiutato i diritti di attracco ad altre navi ONG 
finanziate da George Soros, portando principalmente falsi rifugiati islamici africani, il ministro degli interni populista italiano, Matteo Salvini, ha ridotto significativamente il numero di aspiranti immigrati che entrano illegalmente nel paese. Ma Salvini afferma che non è sufficiente. Come promesso, ora fisserà il suo altro obiettivo principale - l'aumento delle espulsioni - fino a 500.000  illegali che devono lasciare l'Italia e tornare nei loro paesi.

Breitbart (Marvin W) Le statistiche pubblicate di recente mostrano che solo 1.491 migranti hanno potuto sbarcare in Italia nell'agosto di quest'anno, in calo del 65% rispetto ai dati dello scorso anno. Nonostante il successo nel ridurre il flusso di migranti, il ministro degli Interni Salvini ha dichiarato di non essere soddisfatto e ora affronterà la questione della espulsione di più migranti illegali, riferisce Il Giornale .




"Ora stiamo lavorando per aumentare le espulsioni, cosa che purtroppo non hanno fatto quelli che mi hanno preceduto", ha detto Salvini all'inizio di questa settimana e ha promesso di ridurre i tempi di attesa di coloro che devono affrontare la deportazione e fare uno sforzo concertato per inseguire coloro che non erano conformi alle regole del permesso di soggiorno.

 "Espulsioni: dalle parole ai fatti", ha aggiunto.

Il cambiamento di focus sulla migrazione arriva dopo che Salvini ha annunciato di aver lavorato a diversi accordi con altri paesi per riprendersi i loro cittadini attraverso il rimpatrio volontario o forzato. Salvini non ha commentato finché tali accordi non sono stati completati prima di dire: "Non so cosa stesse facendo con il suo tempo il ministro che mi ha anteceduto".



In vista delle elezioni nazionali di quest'anno, Salvini ha promesso di espellere 500mila immigrati clandestini dall'Italia dicendo: "Ci sono mezzo milione di migranti irregolari in Italia. Tutti loro devono essere mandati a casa. "

Da quando ha fermato le navi delle ONG di salvataggio dei migranti dall'attracco nei porti italiani, Salvini ha spinto gli altri paesi dell'Unione europea a condividere l'onere di accogliere i migranti che arrivano. Dopo un fallito vertice UE, Salvini e il partner della coalizione e leader del Movimento a cinque stelle Luigi di Maio hanno proposto di tagliare i finanziamenti italiani all'Unione europea fino a quando il problema non sarà risolto.








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martedì 4 settembre 2018

IL PARTITO ANTI ITALIANO DEI MEDIA IDOLATRA “I MERCATI”, LA UE E VUOLE ABBATTERE SALVINI

IL PARTITO ANTI ITALIANO DEI MEDIA IDOLATRA “I MERCATI”, LA UE E VUOLE ABBATTERE SALVINI

Antonio Socci 
Sa Defenza 


I media italiani, nella quasi totalità, sembrano una sorta di Giornale Unico scritto dal Giornalista Collettivo. Esso rappresenta il vero partito di opposizione a questo governo. Ma soprattutto è il Giornale Unico di opposizione, pregiudiziale e frontale, a Matteo Salvini.

E’ il Giornale Unico delle élite, dell’establishment che perde quote di potere, che tuona ogni giorno contro i barbari provinciali, che si dice ideologicamente cosmopolita e così amplifica la voce del Partito trasversale anti-italiano.

Quello che idolatra l’Unione Europea e gli ineffabili Mercati, mentre sparge discredito sull’Italia e “dimentica” il nostro interesse nazionale. Le élite si professano globali. Lorsignori hanno l’orticaria a sentir parlare di nazione italiana e di patrie.

Sono quelli che “il problema è il fascismo” e cosa volete che importi se dall’arrivo dell’euro abbiamo perso il 20 per cento di produzione industriale, se in otto anni hanno chiuso 158 mila saracinesche, sono raddoppiati i poveri assoluti, se in cinque anni sono arrivati 600 mila immigrati ed è schizzata al 35 per cento la disoccupazione giovanile.

I nostri “progressisti” fanno pellegrinaggi alla nave Diciotti con i migranti, ma non si sono visti fra gli italiani ad Amatrice e nei luoghi del terremoto ancora sepolti dalle macerie (e poi si stupiscono se a Genova li fischiano).

I giornali e la Sinistra, a proposito della nave Diciotti, non hanno attaccato i Paesi europei che si dicono umanitari come la Francia, ma hanno chiuso le frontiere e vogliono che i migranti riempiano l’Italia. No. Hanno attaccato il nostro governo che si rifiuta di fare dell’Italia l’immenso “campo profughi” dell’Europa.

Ciò che mi preoccupa è il Pensiero Unico che viene veicolato dal Giornale Unico e il suo connotato anti italiano.

Il Giornale Unico non sembra fatto per informare i cittadini (fra l’altro in pochi anni se ne sono andati quasi tre quarti dei lettori). Come la classe dirigente del PD, sembra vivere in una bolla d’aria a molti metri da terra, lontano dalla vita concreta della “plebe”.

Trovo insopportabile il coro anti italiano di tanti media. Invece di criticare i governi italiani che si sono sottomessi a tedeschi e francesi (la Ue), attaccano chi cerca di riprendersi la sovranità.

Secondo questi illuminati dobbiamo accettare di farci governare dall’estero e dai mercati perché (a loro dire) così vuole la modernità (del resto, secondo loro, siamo un popolo incapace di governarsi).
Nelle prossime settimane vedremo se il partito anti italiano tiferà spread nella speranza di dare una spallata al governo del cattivissimo Salvini.

Magari per portare al potere un novello Monti come Cottarelli. Uno cioè non votato dagli italiani, ma votato dai “mercati”.

Infatti proprio Cottarelli ieri sulla “Stampa” rappresentava questi “mercati” come le capricciose divinità dell’Olimpo greco a cui bisognava sottomettersi e tacere senza urtarle per evitare fulmini e saette.

In un Paese normale, dove vige ancora la democrazia, i governanti si chiederebbero cosa fare per gli italiani e come essere promossi dagli elettori. Nel mondo alla rovescia della nuova religione mercatista, Cottarelli si chiede invece “cosa serve per tranquillizzare i mercati finanziari?”. E ricorda ciò che “avevamo promesso all’Europa” ed evoca “le sanzioni” europee.

Insomma il governo dovrebbe rispondere non agli italiani, ma al dio mercato e alla UE. Tanto è vero che nei giorni scorsi Fitch ha confermato la valutazione dei titoli di stato italiano (il rating), ma ha rivisto l’outlook da stabile a negativo perché potrebbero esserci elezioni anticipate: i cittadini che votano sono diventati un rischio. Una variabile pericolosa.

Senza che agli italiani venisse spiegato, la sovranità è passata da loro ai mercati e alla Ue. Perché? Rispondono: a causa del debito pubblico.

Ma il debito pubblico italiano è esploso dal 1981 proprio per la sottomissione ai mercati dovuta allo Sme (l’avvio del progetto della moneta unica) E non per i difetti degli italiani che vivrebbero al di sopra delle loro possibilità (come ripete il Giornale unico). Così ci siamo trovati il nodo scorsoio al collo.

Non viene mai detto, ma l’Italia è uno dei paesi più virtuosi d’Europa nella finanza pubblica. E’ dissanguata proprio dagli interessi che paga sul debito: più facciamo sacrifici lacrime e sangue più il debito aumenta (come è accaduto con il governo Monti).

Nella narrazione del Giornale Unico ci sono tanti slogan luogocomunisti. Per esempio ieri nel solito editoriale anti-Salvini del “Corriere della sera”, firmato da Franco Venturini, si leggeva ancora che l’Unione Europea “ci ha dato settant’anni di pace”.

Ma è così? L’Unione Europea è nata a Maastricht nel 1992, cioè 26 anni fa. Come fanno a diventare 70? Peraltro prima c’era la Comunità europea, che era altra cosa e che andrebbe bene pure ai sovranisti. E comunque dal 1945 al 1990 a garantire la pace all’Europa non è stata la Cee, ma l’equilibrio del terrore fra Nato e Patto di Varsavia.

Che è costato varie guerre altrove (Corea, Vietnam, Africa) e repressioni all’Est (Ungheria, Polonia, Cecoslovacchia).

Con la caduta del Muro, mentre nasce l’Unione europea – al contrario di quanto dice il Corriere – sono tornate proprio le guerre in Europa: da quella jugoslava, combattuta per tutti gli anni Novanta, all’Ucraina e alla guerra degli europei alla Libia che ha destabilizzato tutto.
Inoltre con l’Unione Europea è iniziata la guerra economica che la Germania sta vincendo mentre l’Italia ne è schiacciata. Questi sono i fatti.

Da “Libero”


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domenica 26 agosto 2018

QUELLO CHE NON VI HANNO DETTO SUL CASO DELLA NAVE DICIOTTI

QUELLO CHE NON VI HANNO DETTO SUL CASO DELLA NAVE DICIOTTI

Antonio Socci 
Sa Defenza 



Sul caso della nave Diciotti c’è stata molta disinformazione e bisogna fare un po’ chiarezza con alcune domande.

PRIMA DOMANDA

La prima, che si ripropone ad ogni tentato sbarco, è questa: se – come dice Boeri e con lui tutta la sinistra e i media – questi migranti vengono qui da lontani paesi dell’Asia e dell’Africa smaniosi di poterci pagare le pensioni e farci vivere nel lusso, perché nessuno dei paesi europei sgomita per accaparrarseli?

Perché non approfittano di questa straordinaria opportunità per assicurare il futuro dei loro pensionati? Perché fanno il fuggi fuggi?

Perché oppongono un rifiuto totale e vogliono ad ogni costo regalare all’Italia e alla sola Italia, questo privilegio? Possibile che siano così masochisti? Rischiano di far saltare la UE pur di costringere l’Italia ad accettare questo straordinario regalo: un caso estremo di altruismo, si direbbe.

SECONDA DOMANDA

I nostri famosi “altruisti”, quelli che fanno i solidali, ma col portafoglio dello Stato, cioè degli italiani, quelli che sono accorsi a Catania, ma non si sono visti ai funerali di Genova (tranne Martina che è stato fischiato), né si vedono nei luoghi del terremoto: perché tutti costoro hanno inveito contro Salvini che non vuole far sbarcare i migranti e non hanno detto una sola parola sui paesi europei che vengono meno agli impegni presi e si rifiutano di prendersi anche quote minime di questi migranti?

Riescono solo a mettere all’indice i governi sovranisti di Visegrad (con cui Salvini è alleato) e che rifiutano le quote.

E’ ciò che anche ha ripetuto Massimo Cacciari in tv, pensando così di sfoderare un formidabile argomento contro il ministro dell’Interno.

Solo che Salvini aveva già risposto andando oltre la ripartizione in quote. Infatti ha spiegato: “Stop invasione. Il mio obiettivo è bloccare barconi e barchini, è organizzare nei Paesi africani degli sportelli che decidano chi ha diritto di partire e chi no, seguendo il modello australiano. Basta col businnes per gli scafisti”.

Poi il ministro ha aggiunto la descrizione del “nostro progetto di investimenti per aiutare veramente i paesi africani, dopo anni di nulla cosmico targato PD”.


TERZA DOMANDA

Proprio negli stessi giorni in cui si è svolta la vicenda Diciotti, sono accaduti dei fatti nell’enclave spagnola di Ceuta, dove c’è un’alta barriera per impedire ai migranti africani di entrare in Europa (a proposito di muri e di blocco navale).

Infatti il governo progressista spagnolo mercoledì scorso ha mandato la polizia a scontrarsi coi migranti. Gli 800 agenti della Guardia Civil spagnola hanno sparato proiettili di gomma e usato getti d’acqua. Alla fine diversi sono stati i feriti, ma un centinaio di migranti sono riusciti a entrare.

Però il giorno dopo, giovedì, le 116 persone che ce l’avevano fatta sono state rispedite oltre il confine, in Marocco, dalla Guardia Civil.

Fra l’altro El Paìs, citando fonti della polizia, scrive che ci sono “le mafie dietro gli assalti dei migranti alle frontiere di Ceuta e Melilla”.

Ecco dunque la domanda: perché nessuno dei “solidali” che sono accorsi a Catania (dove i migranti vengono nutriti e curati e non certo presi a sberle) ha protestato contro il trattamento durissimo delle forze dell’ordine spagnole (e prima di quelle francesi)?

Perché non si è vista nessuna maglietta rossa? Perché UE, Onu, Amnesty Internazional, Ong, Emergency, Vaticano, don Luigi Ciotti, Saviano eccetera non hanno emesso vibrate proteste?

Se fosse l’Italia – e in particolare il ministro Salvini – a erigere barriere di filo spinato, a mandare la polizia che spara proiettili di gomma e getti d’acqua contro i migranti per ricacciarli oltre la frontiera e a sostenere che ci sono “le mafie dietro gli assalti dei migranti alle frontiere” cosa accadrebbe?

Giustamente ieri il ministro dell’Interno (solo lui) ha commentato: “Dopo aver superato il confine spagnolo a Ceuta e aggredito gli agenti di pattuglia, questi signori sono stati rimandati in Marocco (…). Se lo fa la Spagna va bene, ma se lo propongo io allora sono razzista, fascista e disumano”.

Viene anche da chiedersi anche perché gli spagnoli non vogliono saperne di queste masse di migranti desiderose di pagare le loro pensioni. Com’è che solo gli italiani dovrebbero abboccare a questa storiella?

FAME

Infine a proposito del presunto sciopero della fame che alcuni ospiti della Diciotti avrebbero iniziato, Salvini ieri ha ricordato che “in Italia (dati 2017) vivono 5 milioni di persone in povertà assoluta (1,2 milioni di bambini)” e costoro “lo sciopero della fame lo fanno tutti i giorni, nel silenzio dei buonisti, giornalisti e compagni vari”.

E’ dunque incomprensibile che questi ospiti della nave Diciotti, a cui è offerto lo stesso cibo che è offerto al personale italiano, lo rifiutino.

C’è anche da chiedersi come davvero stanno le cose a bordo della nave. Perché ieri, in un’intervista, il comandante della Diciotti Massimo Kothmeir ha descritto una situazione del tutto diversa da quella che in questi giorni hanno rappresentato i media.

In sintesi ha detto: A bordo non avevamo bambini. Non c’è emergenza sanitaria, la situazione è più che soddisfacente, i migranti mangiano, stanno bene. E non hanno la sensazione di essere sequestrati dal governo”.

VERITA’ NON DETTE

C’è infine da porsi una domanda (la quarta) sulla provenienza di questi migranti che sono partiti da Eritrea, Siria, Bangladesh, Egitto e Isole Comore.

Se si prende un carta geografica si vedrà che si tratta di luoghi lontanissimi dall’Italial’Eritrea è davanti alla ricchissima Arabia Saudita, molto a sud della Mecca, le isole Comore sono nell’Oceano Indiano, nell’altro emisfero e il Bangladesh è più lontano da noi della Cina.

Qualcuno ci spieghi cosa c’entra l’Italia con loro. Perché ce li ritroviamo a Catania? Com’è che questa gente arriva sulle nostre coste? Dai loro paesi e assurdo e difficilissimo arrivare qua, oltretutto sono lontanissimi anche per mentalità, storia e cultura da noi. Chi, come e perché vuole convogliare migranti da tutto il mondo sulle coste italiane? Quali interessi ci sono in gioco?

Anche per coloro che fuggono come profughi da situazioni di guerra (per esempio i siriani) è assurdo che arrivino sulle coste italiane.

Gianandrea Gaiani ha scritto che “in base alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951 nessuno di coloro che sono arrivati in Europa illegalmente avrebbe diritto ad asilo o altre forme di accoglienza” perché “la Convenzione prevede l’obbligo di asilo per chi fugge direttamente da Stati in preda a guerra e violenze, ma impone che le domande di asilo vengano stilate nei campi profughi dei paesi confinanti con quelli in cui la loro vita è in pericolo”.

Dunque per le Convenzioni internazionali neanche i profughi (e sono una piccola minoranza fra i migranti) possono scegliere questo o quel paese a loro piacimento con l’obbligo – per quello da lui deciso – di accoglierlo e mantenerlo.

Perciò, prima di invocare i trattati internazionali, sarebbe bene che i nostri buonisti si informassero.

COERENZA

Fra costoro va citata Emma Bonino che ieri ha rilasciato a “Repubblica” un’intervista furibonda contro Matteo Salvini. Un’intervista che suscita due considerazioni.

Primo: il suo movimento si chiama “Più Europa” e invece di protestare contro i Paesi della Ue che – sulla nave Dicioti – se la sono data a gambe facendo perdere le tracce (quindi “meno Europa” fino a sparire), la Bonino arriva a dire: “i nostri partner europei ci guardano allibiti”.

Come se a scandalizzare fossimo noi italiani e non loro. Così trasforma gli imputati in nostri giudici e l’Italia – che ha il merito di aver salvato la vita di questi migranti – nell’imputata.

Secondo: l’intervista inizia con questa frase: “la vita altrui non vale più niente”E’ proprio sicura di poter pontificare sul diritto alla vita l’on Bonino, simbolo della lotta per l’aborto? La vita dei bambini (i più indifesi) nel grembo delle madri quanto vale?
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Antonio Socci
Da “Libero”, 25 agosto 2018




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martedì 21 agosto 2018

AMBROSE EVANS-PRITCHARD: L'Italia sfiderà l'adesione all'UE con un blitz da 80 miliardi di euro per le infrastrutture


AMBROSE EVANS-PRITCHARD: L'Italia sfiderà l'adesione all'UE con un blitz da 80 miliardi di euro per le infrastrutture 

Ambrose Evans-Pritchard
Sa Defenza 

Il Il ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini indirizza un vasto sforzo di investimenti pubblici in seguito al crollo del Ponte Morandi a Genova della scorsa settimana


Il governo populista d'Italia sta elaborando un 'Piano Marshall' fino a € 80 miliardi per ricostruire le infrastrutture fatiscenti del paese dopo il ponte crollo Genova, coglie politicamente l'occasione del disastro per rompere le regole di bilancio dell'Unione europea.

I funzionari mirano a invocare la "Regola d'oro" sostenuta dal britannico Gordon Brown per rimuovere gli investimenti pubblici dal deficit di bilancio, uno stratagemma che renderebbe più facile alla coalizione radicale 5Stelle-Lega aprire le porte allo stimolo fiscale e ridimensionare l'economia stagnante dell'Italia.

Sarebbe una scommessa ad alto rischio nel momento in cui le agenzie di rating hanno le dita sul grilletto della recessione e la Banca centrale europea sta riducendo gli acquisti di debito italiano. Lo  spread sulle obbligazioni biennali italiane sono già balzati a 200 punti base, una mossa drammatica a marzo quando lo spread era sotto i 30 punti e i vigilanti dei bond sembravano inconsapevoli del rischio politico che si stava sviluppandosi a Roma.

Matteo Salvini, ministro degli interni e uomo forte della Lega nazionalista, ha detto che il crollo del Ponte Morandi con 43 morti ha messo in luce la follia delle dottrine di austerità dell'UE. "Lo stato italiano deve investire tutto il denaro necessario per garantire la sicurezza delle nostre strade, ferrovie, scuole e ospedali, indipendentemente dai limiti e dalle pazze regole europee imposte a noi", ha affermato.

L'austerità sbagliata ha causato il collasso degli investimenti pubblici in tutta Europa, ma l'Italia è stata colpita molto duramente.


Il ministro delle finanze Giovanni Tria ha fino ad ora avuto una linea cauta sulle norme di spesa dell'UE, cercando di sminuire i timori a Bruxelles che l'alleanza 5Stelle-Lega avanzeranno le promesse elettorali che valgono fino al 6% del PIL.

Ma ha cambiato atteggiamento dopo la tragedia, chiedendo un piano globale per ricostruire l'infrastruttura degradata dell'Italia sulla base della Regola d'oro e "senza vincoli di bilancio". 
I funzionari pensano di avere un po di libertà, per portare avanti e attivare un piano di 82 miliardi di euro, dal precedente governo Gentiloni per investimenti a lungo termine. "Come può essere finanziato? È ancora un mistero ", ha dichiarato Lorenzo Codogno di LC Macro Advisors.

Il professor Tria subisce un'enorme pressione per ridurre l'austerità e ignorare le richieste dell'UE di un ulteriore consolidamento fiscale dell'1% del PIL nel prossimo bilancio, che sarà presentato entro ottobre. Il professor Tria è stato imposto all'alleanza 5Stelle-Lega dal Presidente italiano pro-UE come scelta di compromesso benché non abbia alcun potere elettorale.

La realtà politica è che se Matteo Salvini è ostacolato troppo apertamente dal budget, può in qualsiasi momento scegliere di capitalizzare la sua crescente popolarità per forzare e andare a una nuova tornata elettorale. Ciò probabilmente causerebbe una sconfitta finale schiacciante per il vecchio establishment italiano e porterebbe ad un governo ancora più euroscettico.

Una sezione del Ponte Morandi crollato, a Genova.


Il Prof Tria è in ogni caso amico dell'austerità. Fu un critico silenzioso delle politiche della zona euro durante l'autoinflitta depressione. Sosteneva  "helicopter money" e un cospicuo finanziamento monetario in deficit da accademico economista.

Bruxelles ha negato che le regole del bilancio dell'UE abbiano avuto un ruolo nella tragedia di Genova, insistendo sul fatto che essa abbia dato il margine fiscale nazionale e abbia incoraggiato la spesa per le infrastrutture. La Commissione ha citato il finanziamento UE di 2,5 miliardi di euro per gli investimenti pubblici italiani dal 2014 al 2020, nonché i finanziamenti del progetto del piano Juncker.

Salvini lo ha liquidato come una "carità", un riciclaggio di denaro delle imposte italiane inviato in Europa, ma restituito su base razionata con allegate stringhe.

La risposta legale della Commissione non affronta il problema più profondo se l'ideologia fiscale bruciata della zona euro e l'austerità eccessiva a partire dal 2010 abbiano portato a un collasso generalizzato degli investimenti pubblici, spingendo una serie di paesi verso una spirale discendente.

I premi Nobel keynesiani  Paul Krugman e Joe Stiglitz dicono che è stato un errore fondamentale tagliare la spesa in una trappola di liquidità globale, una ripetizione delle disastrose politiche procicliche di Hoover negli anni '30. La risposta adeguata avrebbe dovuto essere l'aumento degli investimenti pubblici e la ricostruzione dell'infrastruttura in un momento in cui il capitale era abbondante e il moltiplicatore fiscale era potente.

La causa principale di questo grande errore è stato il trattamento della crisi europea delle banche, dei bilanci privati ​​e dei flussi di capitale, come se si trattasse di una crisi del debito pubblico. La mancanza di un prestatore di ultima istanza dietro gli Stati dell'Eurozona ha aggravato il problema per l'Italia, che è stata costretta a effettuare tagli draconiani.

Quando il premier Silvio Berlusconi ha rifiutato di obbedire agli ordini nel 2011, è stato rovesciato e sostituito da un ex commissario UE in quella che era chiaramente una mossa orchestrata dall'UE.

In teoria, gli stati avrebbero potuto tagliare i trasferimenti al ceto medio piuttosto che erodere il futuro dinamismo economico tagliando gli investimenti all'osso. In realtà, le spese sociali e le pensioni sono molto difficili da tagliare. Il percorso di minor resistenza per i politici è quello di tagliare i progetti di investimento (e la difesa), anche se questo è analfabetatismo macroeconomico.

Paolo Becchi e Giuseppe Palma sostengono sul sito di Scenari Economici che l'austerità dell'UE e il quadro giuridico dell'UE sono al centro della tragedia genovese, indipendentemente dalle precise problematiche ingegneristiche coinvolte nel Ponte Morandi.

"Da quando siamo entrati nell’Ue e nell’euro non siamo più in grado di garantire né i diritti fondamentali dei cittadini, ad esempio la sanità, né la sicurezza sulle strade o nelle scuole. E da quando abbiamo ratificato il Fiscal Compact e inserito in Costituzione il pareggio di bilancio, lo Stato si è castrato della possibilità di qualsiasi tipo di intervento".

Questo per sottolineare che è dovuta alla pressione dell'UE sull'Italia la privatizzazione dei beni dello Stato nel 1990 prima dell'entrata nell'euro questo spiega il motivo per cui il Ponte Morandi è finito nelle mani di Atlantia e della famiglia Benetton.

Grandi porzioni del nucleo industriale e delle infrastrutture dell'Italia dell'Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI) degli anni '30 sono stati privatizzati a prezzi sospettosamente bassi, a vantaggio di una piccola élite interconnessa. I pubblici ministeri e gli investigatori che hanno sondato queste vendite si sono scontrati vigorosamente in gravi problemi personali.

Non è chiaro come il popolo italiano reagirà alle dure discussioni che vengono scambiate sul disastro di Genova, ma è chiaro che molti accetterebbero un blitz sugli investimenti pubblici, anche se ciò significa un'aperta sfida a Bruxelles.

L'Italia dovrebbe ridurre il suo disavanzo allo 0,8% del PIL nel 2019 secondo le astruse regole del patto di stabilità. È probabile che la cifra attuale esploda dal 3% quando l'alleanza 5Stelle-Lega cancellerà l'aumento pianificato dell'IVA e inizieranno a spingere i loro impegni per un reddito di base universale, una tassa fissa e un'inversione dei tagli pensionistici.

Un piano Marshall sulle scuole, sulle strade e sui 60.000 ponti italiani offre la copertura politica perfetta per un rilancio monetario davvero aggressivo e una riaffermazione dell'autogoverno economico italiano, e al diavolo i siluri. Se i mercati del debito finanzieranno una tale avventura è una questione tutta aperta.


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lunedì 2 luglio 2018

PERCHE’ ORA PER LA LEGA IL BLU SOSTITUIRA’ IL VERDE A PONTIDA?

PERCHE' ORA PER LA LEGA IL BLU SOSTITUIRA' IL VERDE A PONTIDA? 

E DA DOVE VIENE L’AZZURRO SIMBOLO DELL’ITALIA E QUELLO (CON LE DODICI STELLE) DELLA BANDIERA EUROPEA?

Antonio Socci
Sa Defenza





Un lamento si alzava ieri dalla prima pagina del “Giornale”“Salvini scippa persino il blu a Forza Italia”. Quel “persino” sottintendeva: oltre ai voti e alla leadership del centrodestra.

Ma il blu? Alludeva al raduno di Pontida di quest’anno che – con il passaggio da “Lega Nord” a Lega – segna pure il passaggio cromatico dal verde padano all’azzurro italiano.
Viene da sorridere per i malumori berlusconiani. Ci si chiede infatti se il colore blu appartenga al partito del Cavaliere. Anche se andiamo alla variante dell’azzurro – i forzisti si chiamano appunto “azzurri” – il copyright berlusconiano non regge.

Non solo perché “gli azzurri” sono – per definizione – i nostri atleti (e specialmente la nazionale italiana di calcio), ma anche perché il sostantivo “Azzurro” è inevitabilmente da decenni il titolo della canzone scritta da Paolo Conte per Adriano Celentano.
Gli psicologi fanno sapere che l’azzurro dà sensazioni di serenità, sicurezza, fiducia. Richiama infatti il cielo senza nubi.

E’ probabilmente per questo che il blu – o l’azzurro – era stato voluto da Berlusconi per simboleggiare Forza Italia e, prima di lui, era il colore scelto dalla Democrazia Cristiana come cornice cromatica del suo scudo crociato.

Potremmo dire che le sensazioni psicologiche dell’azzurro sono quelle tipiche di un partito che voglia presentarsi come moderato, affidabile e rassicurante, rappresentativo della pace sociale, cioè interclassista.

Ma è evidente che la scelta di Salvini è anche – e innanzitutto – un richiamo al nostro colore nazionale, perché l’azzurro nella storia italiana è un simbolo forte, che attraversa i secoli.

IL VESSILLO DI MARIA

Tutto comincia il 21 giugno 1366 quando Amedeo VI di Savoia salpa da Venezia diretto verso la Terra Santa, per la crociata voluta da papa Urbano V. Sulla sua nave ammiraglia fa sventolare il vessillo dei Savoia insieme a uno stendardo azzurro con una corona di stelle attorno all’immagine della Madonna. Che reca un’invocazione: “Maria Santissima, aiuto dei cristiani”.

Ecco perché lo storico Luigi Cibrario – a cui si deve tutta questa ricostruzione – afferma: Quel colore di cielo consacrato a Maria è, per quanto a me pare, l’origine del nostro color nazionale”.

Infatti quel vessillo mariano, dopo la sua prima comparsa sulla nave di Amedeo VI, fu ripreso da alcuni cavalieri sabaudi che cominciarono a cingersi di sciarpe azzurre in onore della Madonna.

Diventò la tradizione degli ufficiali e il 10 gennaio 1572, per volontà di Emanuele Filiberto, la sciarpa azzurra diventò solennemente parte dell’uniforme sabauda e in seguito dell’araldica del Regno d’Italia.

L’azzurro ha quindi contrassegnato l’Italia unita nelle uniformi militari, poi anche nelle competizioni sportive a partire dal 6 gennaio 1911 quando fu indossato dalla nostra nazionale di calcio nella partita con l’Ungheria a Milano.

Dunque, se si considera la provenienza di quell’azzurro dal vessillo della Madonna, si potrebbe cogliere anche un significativo richiamo al Matteo Salvini che ha concluso l’ultima campagna elettorale a Milano, in piazza del Duomo, sotto “la Madunina”, mostrando dal palco la corona del Rosario e il Vangelo.

LA BANDIERA EUROPEA

Curiosamente l’iconografia del vessillo mariano di Amedeo VI di Savoia, che vedeva la Vergine circondata di dodici stelle, è proprio la stessa che nel 1955 ispirò il pittore Arsène Heitz nel creare la bandiera europea: dodici stelle d’oro in campo azzurro.
Arsène, cattolico, portava al collo la nota “Medaglia miracolosa” di santa Caterina Labouré dove c’è appunto quell'immagine della Madonna che si richiamava al XII capitolo dell’Apocalisse“Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una Donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”.
In seguito, dopo l’adozione della sua bandiera da parte del Consiglio d’Europa (fra più di cento proposte), il pittore rivelò cosa significava il suo disegno e il richiamo mariano.
Ma quel simbolismo non doveva proprio essere ignoto alla leadership dell’Europa di allora, che non era quella laicista e tecnocratica di oggi, ma era l’Europa profondamente cristiana di De Gasperi, Adenauer e Schumann (non a caso i Trattati di Roma, atto di nascita dell’Europa unita, furono firmati appunto a Roma il 25 marzo 1957, festa dell’Annunciazione e dell’Incarnazione).

Carlos Eduardo Cossermelli, nel libro “La bandiera europea”, rivela che – una volta selezionata la proposta di Heitz – ci fu una diatriba sul numero delle stelle perché c’era il precedente della bandiera americana dove il numero delle stelle è quello degli Stati. Il continente europeo era a quel tempo diviso fra Est comunista e Ovest democratico, così il numero delle stelle diventò un problema.

Fu risolto dal Segretario Generale Léon Marchal il quale propose che fossero e rimanessero sempre dodici. Lo propose pensando proprio alla figura di Maria nel dodicesimo capitolo dell’Apocalisse.

UN’ALTRA EUROPA

Il belga Paul Lévy, presidente della commissione giudicatrice (che, essendo ebreo, ricordava il simbolismo biblico del numero 12 e che ebbe un ruolo decisivo nella scelta) racconta cosa accadde dopo l’approvazione della bandiera: “In quel momento, Léon Marchal, il Segretario Generale che lasciò la sala, passando la soglia mi ha detto piano: ‘Abbiamo ritrovata la questua della messa dell’Assunzione!’. Era vero e non ci avevo pensato” (la pagina dell’Apocalisse sulla Donna circondata da dodici stelle è appunto la lettura della Messa dell’Assunta).

Per capire quale orizzonte spirituale avessero gli uomini che fecero l’Europa, va detto che Paul Michel Gabriel Lévy, nato un 27 novembre, giorno della festa di Nostra Signora della Medaglia miracolosa, fu un importante intellettuale ebreo che fu deportato dai nazisti nel lager di Braendonk, da dove fuggì nel 1942. Arrivato in Inghilterra egli ebbe un ruolo fondamentale per la liberazione dei prigionieri dai campi di sterminio nazisti.

Lévy – secondo padre Caillon – diventato cattolico presiedette anche la commissione per la “vetrata dell’Europa”, nella cattedrale di Strasburgo. Vi è rappresenta la Vergine che allontana le mani per separare i popoli europei che si sono fatti la guerra. In alto la vetrata ha le dodici stelle della medaglia miracolosa e dell’Apocalisse.

Il 13 dicembre 1955, il ministro irlandese che presiedeva il Consiglio d’Europa, pronunciò queste solenni parole per inaugurare il vessillo d’Europa: “signori, ho l’onore di presentarvi questa bandiera… che sventoli a lungo, liberamente e in pace con la benedizione di Dio”.

Insomma l’azzurro della Lega di Salvini, che riprende l’azzurro italiano, ha la stessa origine dell’azzurro della bandiera europea, ma di un’Europa dalle solide radici cristiane, non dell’Europa di Maastricht che ha rifiutato il richiamo alle “radici cristiane”.

ANCHE I LAICI…

In quell’Europa del dopoguerra anche i laici si riconoscevano nelle radici cristiane. Erano gli anni in cui Benedetto Croce scriveva “Perché non possiamo non dirci cristiani”.
Un intellettuale laico, un giurista antifascista che fu tra i più importanti padri costituentiPiero Calamandrei, nel suo celebre discorso a Londra del 1951 in difesa dell’Italia devastata dalla guerra e delle sue opere d’arte distrutte o depredate, che considerava l’anima della nostra identità, pronunciò parole toccanti sulla “Madonna del parto” di Piero della Francesca: “io la amo per la sua semplicità e la sua dignità… più nobile in questa sua veste casalinga di qualsiasi figura vestita in manto regale”.

La dottoressa Silvia Bartolotti, studiosa di Calamandrei, ha spiegato che egli “era affascinato dalla sua somiglianza con le giovinette del luogo. Piero ne era talmente attratto da chiedere alla moglie Ada di realizzare un vestito di velluto blu uguale a quello del dipinto”.

L’azzurro è il colore di Maria. Chissà se Calamandrei, che era un patriota, sapeva che proprio da lì veniva l’azzurro italiano.
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Antonio Socci
Da “Libero”, 30 giugno 2018

http://sadefenza.blogspot.com/2018/07/perche-ora-per-la-lega-il-blu.html

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