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lunedì 3 agosto 2020

STANNO RINCHIUDENDO GLI ITALIANI IN UN “REGIMETTO”, INQUIETANTE E UN PO’ GROTTESCO. ECCO COME.

STANNO RINCHIUDENDO GLI ITALIANI IN UN “REGIMETTO”, INQUIETANTE E UN PO’ GROTTESCO. ECCO COME.  
 
Sa Defenza

La Sinistra politica e mediatica si contraddice di continuo. Attaccarono il premier ungherese Orban perché il 30 marzo dichiarò lo stato d’emergenza nel suo Paese (lo fece seguendo le norme di legge), ma il governo giallorosso ha egualmente dichiarato lo stato d’emergenza (anche se la nostra Costituzione non contempla un diritto speciale per lo stato di emergenza, come ha ricordato la presidente Cartabia) e ha fatto una gestione della crisi molto criticata dagli stessi costituzionalisti

Poi, a differenza dell’Ungheria dove in giugno, finita la fase critica, il Parlamento ha revocato i superpoteri del premier, il governo Conte ha addirittura deciso di protrarre lo stato d’emergenza da adesso fino ad ottobre, senza che esista più l’emergenza . Caso unico in Europa.


Egualmente, si è attaccato il presidente americano Trump che – per l’emergenza Covid – ha ipotizzato (solo ipotizzato, non deciso) un rinvio delle elezioni presidenziali di novembre, eppure l’italico governo giallorosso – per l’emergenza Covid – ha già tranquillamente rinviato le elezioni regionali e il referendum dalla primavera all’autunno. 


SEGRETISSIMO 

Un’altra plateale contraddizione è di questi giorni. La Sinistra ha sempre fatto battaglie ideologiche contro “il segreto di Stato e il M5S ha sempre predicato la trasparenza come bene pubblico essenziale. 

Tuttavia gli atti del Comitato tecnico-scientifico della Protezione civile, da cui è emersa la decisione governativa del lockdown, sono segreti e quando la Fondazione Einaudi di Roma ha chiesto al Tar del Lazio che fosse tolto il segreto e ha ottenuto una sentenza favorevole, il governo si è opposto chiedendo al Consiglio di Stato la sospensione di tale sentenza. 

La sospensione è stata accordata dal giudice monocratico, fino al 10 settembre, per poter assumere una decisione collegiale, ma nello stesso decreto il Consiglio di Stato ha notato che quei verbali del comitato tecnico-scientifico, che “hanno costituito il presupposto per l’adozione di misure volte a comprimere fortemente diritti individuali dei cittadini , costituzionalmente tutelati (…) non contengono elementi o dati che la stessa appellante abbia motivatamente indicato come segreti”. 

Perciò lo stesso Consiglio di Stato afferma che non si comprende, proprio per la assoluta eccezionalità di tali atti” perché debbano essere inclusi “nel novero di quelli sottratti alla generale regola di trasparenza e conoscibilità da parte dei cittadini, giacché la recente normativa, ribattezzata freedom of information act sul modello americano, prevede come regola l’accesso civico”. 

Le decisioni prese dal governo – a partire da quella del lockdown totale – hanno riguardato la vita di tutti gli italiani, hanno sospeso alcuni loro fondamentali diritti e hanno avuto anche conseguenze economiche enormi per milioni di italiani, anzi per tutti. 

Perciò gli italiani hanno il sacrosanto diritto di conoscere i dati e le analisi sulla cui base sono state prese quelle decisioni.  Perché l’esecutivo Conte si oppone? 


GOVERNO DI MINORANZA 

Già questo governo è nato male, senza essere stato scelto dagli elettori (perché Pd e M5S alle elezioni politiche del 2018 erano duramente contrapposti), è nato senza alcun programma, solo per impedire il voto del “popolo sovrano” (perché Pd e M5S ritenevano che avrebbe vinto il centrodestra) ed è un governo di minoranza nel Paese (come hanno dimostrato le elezioni europee dell’anno scorso e le varie consultazioni regionali). 

Dunque è già carente di una piena legittimazione democratica . Se poi, dopo aver gestito lo stato d’emergenza sospendendo molti diritti ed emarginando di fatto il Parlamento , si oppone addirittura alla richiesta dei cittadini di conoscere gli atti che hanno portato al lockdown , con il conseguente blocco della nostra economia, è difficile sentirsi in una democrazia sana e autentica

Questo atteggiamento governativo si replica anche su altri documenti fondamentali del periodo emergenziale. 


COS’HANNO DA NASCONDERE? 

Infatti Riccardo Luna ieri ha rivelato su Repubblica che analogo segreto grava, inspiegabilmente, sul piano pandemico nazionale . Il direttore generale della Programmazione sanitaria del ministero della Salute, Andrea Urbani , dichiarò ad aprile che “già dal 20 gennaio avevamo un piano” . Però non è mai stato reso pubblico ed è stato addirittura secretato

I piani pandemici sono strumenti di azione varati dall’Organizzazione mondiale della sanità, sono sempre in evoluzione e “ sono tutti pubblici i piani pandemici europei , è importante che lo siano” osserva Luna “perché siano efficaci tutti devono sapere come comportarsi”. 

Quello italiano era fermo al 2010, poi “il 20 gennaio 2020, e quindi undici giorni prima che il governo dichiarasse lo stato d’emergenza un piano è stato fatto. Quale? ”. Luna ieri ha ripercorso tutte le richieste formali che ha avanzato alle varie amministrazioni per conoscere – a norma di legge – questo documento. Ma si è trovato davanti un muro. Un altro segreto impenetrabile. Perché? 

E’ importante conoscere tale documento perché – come osserva Luna – quel piano serve anche a capire se nei 55 giorni che passano dalla sua approvazione alla decisione del lockdown sono state messe in campo tutte le azioni necessarie a mitigare i danni. Eppure il piano è inaccessibile. Perché?


REGIMETTO 

Il primo diritto dei cittadini è il diritto alla verità . Senza trasparenza negli atti pubblici e senza verità, una democrazia scivola fatalmente verso la cosiddetta “democratura” , un regime che ha l’apparenza della democrazia, ma con una sostanza autoritaria

Se a tutta questa secretazione, alla sospensione di diritti fondamentali dei cittadini durante il lockdown e allo “stato d’emergenza” prolungato senza emergenza, aggiungiamo alcuni preoccupanti segnali arrivati negli ultimi tempi dalla coalizione di governo c’è di che preoccuparsi. 

Mi riferisco a progetti di legge che limitano fortemente la libertà di opinione e di parola (come la legge Zan) e mi riferisco poi, specialmente, alla decisione di mandare sotto processo il leader dell’opposizione di centrodestra, Salvini, per un atto di governo, cioè per la gestione della Open Arms, che fu una scelta politica che coinvolgeva tutto il precedente esecutivo gialloverde e che fu presa in base agli indirizzi programmatici di quel governo. 

La Sinistra, che quando governa il centrodestra è sempre indaffarata a lanciare allarmi democratici senza motivo , oggi digerisce tutto e anzi applaude questa preoccupante deriva.
Se fosse stato un governo di centrodestra a comportarsi come si sta comportando l’attuale esecutivo giallorosso, avrebbero scatenato il finimondo e avrebbero suonato le sirene dell’allarme democratico in tutto il globo. 

Antonio Socci
Da “Libero”, 2 agosto 2020 

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sabato 20 giugno 2020

CONTE SOGNA IL QUIRINALE, MA STA INIZIANDO LA LUNA DI FIELE

CONTE SOGNA IL QUIRINALE, MA STA INIZIANDO LA LUNA DI FIELE


Antonio Socci
Sa Defenza 





Se davvero con Giuseppe Conte l’Italia sarà sbattuta fuori dal G7, come ipotizzano certe indiscrezioni di stampa, sarà una catastrofe e non solo d’immagine. Il nome di Giuseppi resterà per sempre legato a questo declassamento storico.

Tuttavia, anche senza un tale schianto, nessuno – pure a sinistra – ritiene che questo premier e il suo governo siano in grado di gestire la crisi economica e sociale che si prospetta in Italia e tanto meno la ricostruzione del Paese.

Il richiamo alla “mancata concretezza” che è arrivato agli “Stati generali”contiani, in modi diversi, dal governatore Visco e dal presidente Mattarella, è un segnale chiaro e si può tradurre così: sapete fare solo spot e propaganda.

Il Conte che sbandiera un sondaggio per lui trionfale come quello di Nando Pagnoncelli, secondo cui un suo partito sarebbe al 14 per cento (a spese di Pd e M5S) e una sua leadership napoleonica del M5S lo riporterebbe a essere primo partito (a spese di tutti, compresi Di Maio e Di Battista e soprattutto a spese dell’Italia) non rafforza la sua poltrona, ma anzi la rende ancora più traballante.

La sua ricerca ossessiva della ribalta, com’è appunto la parata narcisistica di Villa Pamphilj, per accumulare benefici d’immagine, popolarità e consensi sulla sua persona, a scapito degli alleati e a scapito di un’incisiva azione di governo, non può che allarmare i partiti della sua coalizione che si ritrovano a fare i donatori di sangue al suo progetto imperiale e a pagare lo scotto di un governo indeciso a tutto, che fa solo spot.

Naturalmente certi sondaggi vanno presi con le molle, soprattutto considerato l’altissimo numero di indecisi e astensionisti (quasi il 45 per cento). Del resto tutti ricordano i sondaggi trionfali che circolavano sul partito di Fini prima e su quello di Monti poi. Sappiamo come finirono.

L’alta popolarità del premier, specialmente nella fase dell’emergenza, è del tutto fisiologica e non si traduce poi in voti. La ebbe, ad esempio, anche il presidente francese Hollande quando si verificarono gli attentati islamisti in Francia (nei momenti di paura e tensione, la gente tende a stringersi attorno alla bandiera, alle istituzioni). Subito dopo lo stesso Hollande precipitò ai bassi livelli di consenso precedenti.

I fischi toccati a Conte, in piazza Colonna, giorni fa, sono il chiaro segno che, finita la paura collettiva, sta arrivando la rabbia. E infatti l’indice di gradimento degli ultimi tempi è in discesa.

Ma il fatto che Conte continui a recitare la parte dell’uomo solo al comando e che visibilmente “ci creda”, aumentando il suo protagonismo egocentrico, giocandosi la carta napoleonica, non può che allarmare il Pd e i leader grillini.

Come contro Salvini scattò, l’estate scorsa, un’alleanza di tutti-contro-uno per impedirgli di capitalizzare i consensi delle europee (e dei sondaggi) nelle elezioni politiche anticipate (e lo stesso era capitato prima a Renzi), anche stavolta si prospetta una convenienza generale a ridimensionare Conte. Defenestrandolo.

Una delle voci che circolano riguarda un possibile governo Franceschini con Di Maio vicepremier unico (e magari Conte piazzato alla Farnesina come contentino, per farlo comunque sparire dalla ribalta). Ovviamente sarebbe un’altra sciagura: l’Italia avrebbe oggi bisogno di tutt’altro.

Ci vuole un governo fatto di persone molto autorevoli e competenti, che rappresenti davvero il Paese, nella sua maggioranza. Ma è difficile che il Pd (con i suoi soci di coalizione) anteponga l’interesse generale al suo monopolio delle poltrone.

In ogni caso che l’aria, per Conte, nei palazzi del potere sia cambiata e si sia fatta avvelenata, è certo. Lo si può constatare anche dalla stampa che fino a poco fa tesseva le sue lodi. Basta scorrere gli articoli sugli “Stati generali” di due delle firme principali di “Corriere della sera” e “Repubblica” per rendersene conto.

Antonio Polito, vicedirettore del “Corriere”, ricorda che questo “premier per caso”, secondo alcuni, punterebbe addirittura al Quirinale e osserva che una leggera megalomania, una folie de grandeur sembra essersi impadronita dell’ex avvocato del popolo”. Del resto l’idea degli “Stati Generali” evoca “un sospetto di sovranità, anche se in realtà molto sfortunata, perché l’esito della manovra politica di Luigi XVI per risolvere la grande emergenza del suo regno fu così orribile da restare proverbiale”.
Secondo alcuni vuole somigliare al Re sole, ma, dice perfidamente Polito, Conte rischia di somigliare piuttosto a un altro Borbone: Franceschiello.

Su “Repubblica” poi Francesco Merlo demolisce il premier addirittura con spietatezza, parlando di “autocelebrazione davvero imbarazzante” e ritirando fuori perfino il tema del curriculum su cui veniva bersagliato al tempo del governo gialloverde. Impressionante leggere una così pesante stroncatura di Conte su “Repubblica”.

Sic transit gloria mundi. Come si vede, sulla stampa Giuseppi non è più celebrato come Re Sole e ora deve sudare sette camicie per non essere trattato come re sòla dai suoi stessi, irritati, alleati di governo.

Forse una decisa mossa del cavallo come le dimissioni – per entrare nella riserva della repubblica – converrebbe anche a lui, per giocarsi la sua carta istituzionale se davvero ambisce al Quirinale.


da “Libero”, 15  giugno 2020

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https://sadefenza.blogspot.com/2020/06/conte-sogna-il-quirinale-ma-sta.html

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martedì 17 settembre 2019

IL VIZIO DEGLI EUROPEI DI “INVADERE” L’ITALIA. E IL VIZIO DEI GOVERNANTI ITALIANI DI FAR UMILIARE IL NOSTRO PAESE DAGLI STRANIERI

IL VIZIO DEGLI EUROPEI DI “INVADERE” L’ITALIA. E IL VIZIO DEI GOVERNANTI ITALIANI DI FAR UMILIARE IL NOSTRO PAESE DAGLI STRANIERI



Il baciamani di Conte ala Merkel, dietro Tsipras invidia, tempo fa in Italia era di voga la canzone con il ritornello " ... niente caramelle per i lecca culi..."




“Sono acerbe parole queste ch’io scrivo, lo so. Ma anche so che per un popolo che ha nome dell’Italia non è vita (…) non avere né un’idea né un valore politico, non rappresentare nulla, non contar nulla, essere in Europa quello che è il matto nel gioco de’ tarocchi: peggio (…), essere un cameriere che chiede la mancia a quelli che si levano satolli dal famoso banchetto delle nazioni, e quasi sempre, con la scusa del mal garbo, la mancia gli è scontata in schiaffi”.

Fa impressione rileggere queste righe che Giosuè Carducci  scrisse nel 1882, nella prefazione a “Giambi ed Epodi”.

Perché sembra la tristissima cronaca dei nostri giorni, quella che si ripresenta adesso con la nuova legge di bilancio (con l’Italia in cerca di mance per il deficit), quella che ha sempre caratterizzato l’Italia a guida Pd, sottomessa al “partito straniero” e trattata come un cameriere che chiede mance e si prende schiaffi.

Quella che esulta perché hanno assegnato un importante posto di commissario europeo a Gentiloni senza avvedersi che non ci è stato regalato nulla (essendo nostro diritto) e soprattutto senza capire che Ursula von der Leyen, ha commissariato”  il commissario con il vicepresidente all’economia, il falco Dombrovskis. Il quale rappresenta un Paese, la Lettonia, che è l’ultimo arrivato e che ha meno abitanti della Calabria.

Ciò nondimeno sarà Dombrovskis che darà gli ordini e Gentiloni ubbidirà. Loro lo sanno quanto è “europeista” (cioè ubbidiente) Gentiloni. Per questo lo hanno voluto.

Solo un Paese sottomesso come l’Italia a guida Pd poteva avere un premier – appunto Gentiloni – che il 7 febbraio 2018 arrivò a Berlino per un incontro bilaterale con la Merkel e fu lasciato fuori dalla porta dalla cancelliera tedesca che poi gli farà sapere di tornare dopo una settimana perché ha da fare.

E’ la stessa Merkel che si è permessa di telefonare al Pd – durante la crisi di governo – per dire che doveva essere fatto ad ogni costo il ConteBis con il M5S (del resto pesante è stata anche l’intromissione di Trump, di Macron e perfino del Vaticano).

Quale Paese che ha un minimo di dignità e di indipendenza può permettere che siano gli stranieri a determinare il suo governo per impedire agli italiani di votare? E quale sistema mediatico esulta  di fronte a una così chiara ingerenza straniera acclamando questa “Europa che ha steso una cortina di ferro contro la destra sovranista”?

Chi non ricorda, d’altronde, l’umiliazione  inflitta al nostro Paese da Sarkozy e dalla Merkel nel 2011 al tempo del governo Berlusconi (dopo la quale arrivò Monti)?

Per non dire dell’umiliazione alla nostra dignità nazionale inflitta da Giuseppe Conte quando, premier di un governo fra Lega e M5S, durante un vertice internazionale, s’intratteneva servilmente a colloquio (in anglo-pugliese) con la Merkel per sottolineare la propria affidabilità (“Angela non ti preoccupare, sono molto determinato”), per screditare Salvini (“è contro tutti”, intendendo Francia e Germania) e chiedere consiglio e aiuto contro di lui, cioè contro quella Lega i cui voti permettevano a lui – non votato da nessuno – di recarsi a quei vertici internazionali.

Dove, per mandato del governo giallo-verde, avrebbe dovuto fare l’esatto contrario, ovvero, difendere energicamente e con dignità i nostri interessi nazionali. Ed è lo stesso Conte che in Senato ha pomposamente preteso di impartire lezioni professorali di lealtà e di serietà istituzionale.

Fra l’altro chiedere l’aiuto straniero contro i propri nemici interni (e Salvini non sapeva che Conte, che a lui doveva Palazzo Chigi, lo considerasse nemico) è storicamente la tragedia italiana. Da secoli.

Cominciò, com’è noto, Ludovico il Moro, signore di Milano, che per contrastare le mire di Ferrante, re di Napoli, chiamò in Italia, in suo aiuto, il re di Francia Carlo VIII.

Quello invase  la penisola col suo esercito nel 1494 e aprì la strada a tutti gli altri eserciti stranieri (l’Europa sì, cioè i barbari invasori) che approfittarono delle divisioni fra i regni italiani per saccheggiare lo splendido Bel-paese.

Il Sismondi, nella sua “Storia delle repubbliche italiane”scrive: “Alla fine del secolo XV i signori delle nazioni francese, tedesca e spagnola furono tentati dall’opulenza meravigliosa dell’Italia, dove il saccheggio di una sola città prometteva loro a volte più ricchezze di quante ne potessero strappare a milioni di sudditi. Con i più vani pretesti essi invasero l’Italia che, per quaranta anni di guerra, fu di volta in volta devastata da tutti i popoli che poterono penetrarvi. Le esazioni di questi nuovi barbari fecero infine scomparire l’opulenza che li aveva tentati”.

Gli italiani essendo governati da regnanti mediocri e divisi risposero col genio e inventarono il Rinascimento, il Barocco e il Classicismo, diventando la capitale culturale e spirituale  del mondo in quei tre secoli in cui venivano sottomessi e invasi.

E anche quando si arrivò finalmente a concepire l’unità d’Italia, nell’Ottocento, quei regnanti non si misero d’accordo per costruire una confederazione italiana (la cosa più ovvia e suggerita da grandi menti), ma uno dichiarò guerra agli altri e li conquistò militarmente ancora una volta  grazie all’aiuto straniero.

Così le potenze straniere diventarono decisive e condizionarono pesantemente il Regno d’Italia determinando la sua tragica entrata in guerra nel primo conflitto (“un’inutile strage”) e quindi il fascismo che prima ci tolse la libertà e poi ci asservì ai tedeschi che tornarono ad invaderci.

Nel dopoguerra, pur a sovranità limitata per aver perso la guerra e con il più grosso Pc d’occidente agli ordini di Mosca, la classe dirigente, da De Gasperi a Mattei e Moro, riuscì a dare all’Italia margini di indipendenza che poi non ha più avuto.

Il grande errore fu la rinuncia alla piena sovranità monetaria, che è “uno dei poteri fondamentali di uno Stato” (Luciano Gallino), il primo dei “beni pubblici”.

Anzitutto col “divorzio” fra Bankitalia e Tesoro del 1981, dopo il quale “decollarono il debito pubblico e la disoccupazione e si fermò il potere d’acquisto delle famiglie” (Alberto Bagnai, “Il tramonto dell’euro”).

Poi con l’adesione a Maastricht e all’euro con cui ci asservimmo del tutto a quell’Unione Europea che era diventata una “grande Germania”. Così abbiamo smantellato la nostra economia, il nostro benessere e la nostra piena sovranità politica.

Il resto è cronaca. E al di là dell’avvilente trasformismo di queste settimane (fenomeno vecchio delle élite italiche su cui sempre Carducci scrisse parole di fuoco) la grande questione di oggi e del futuro prossimo è la seguente: il conflitto fra “partito straniero” e “partito italiano”.

E’ possibile per l’Italia avere una classe di governo che finalmente si batta per i nostri interessi nazionali, per la nostra indipendenza, il nostro benessere e la nostra libertà?
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Antonio Socci
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Da “Libero”, 16 settembre 2019

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giovedì 22 agosto 2019

ECCO COME CONTE STA PORTANDO IL M5S NELLE MANI DELL’ESTABLISMENT FRANCO-TEDESCO

ECCO COME CONTE STA PORTANDO IL M5S NELLE MANI DELL’ESTABLISMENT FRANCO-TEDESCO, PER FAR FUORI SALVINI ED EVITARE IL VOTO DEGLI ITALIANI. 


IL PARADOSSO DI MARTEDÌ 20 AGOSTO: È IL M5S A VOLERE LA CRISI

Antonio Socci



Il vero braccio di ferro in corso – in questo ferragosto rovente per il Governo – è fra il “partito straniero” e il partito della sovranità degli italiani.

E’ lo scontro di sempre che continua finché non sarà ridata la parola agli italiani e saranno loro a risolverlo. Ma è appunto per impedire che decidano gli italiani che il “partito straniero” si è mosso in forze (ricordo che, secondo quanto ha scritto Roberto D’Alimonte sul “Sole 24 ore”il 72 per cento degli italiani vorrebbe il voto anticipato).

Giulio Sapelli, uno dei più lucidi analisti, coltissimo e di vaste conoscenze internazionali, ha fornito in queste ore gli spunti più interessanti per capire cosa sta accadendo.

Sapelli sostiene che “la via maestra sono le urne”. Così sarebbe scongiurato un governo fra Pd e M5S, cioè fra chi ha perso le elezioni politiche  (il Pd, al minimo storico nel 2018) e chi ha perso le elezioni europee (il M5s, dimezzato nel 2019) i quali vogliono solo impedire di governare a chi rappresenta la grande maggioranza degli italiani.

Il papocchio Pd/M5S promette disastri perché sarebbe – spiega Sapelli – un governo ‘clintoniano’, sponsorizzato dai grandi big dell’industria finanziaria mondiale. Porterebbe avanti una politica di sottomissione piena dell’Italia all’austerity europea. Uno scenario che farebbe il gioco della Francia (…Sarebbe in un modo o nell’altro la vittoria di Attali. Se questo governo prende forma,l’Italia tra vent’anni non esisterà più come paese industriale.

Così vedremmo la fine dell’economia italiana già avviata, peraltro, dai cinque anni di governo del PD e dai precedenti anni di sottomissione all’eurocrazia tedesca. Presumibilmente l’Italia tornerebbe anche ad essere il campo profughi d’Europa.

Del resto che la UE franco-tedesca sia nella partita lo si evince pure dal fatto che chi teorizza l’alleanza rosso-gialla lo fa esplicitamente nel nome della nuova leadership della Commissione europea, la tedesca Ursula von der Leyen.

Basti, per tutti, Romano Prodi che – ovviamente – spinge per il papocchio dei perdenti perché gli consentirebbe di aspirare al Quirinale nel 2022: “Prodi propone un governo con ‘maggioranza Ursula’” (questo il titolo di “Repubblica”).

Infatti è proprio dall’elezione di Ursula che è emerso il partito trasversale che – con l’appoggio eurotedesco – intendeva isolare Salvini, impedendogli di ottenere, in elezioni politiche, l’enorme consenso avuto dagli italiani nelle elezioni europee.

E’ da quell’episodio che Salvini ha capito che nel M5S stava prevalendo Conte, il quale, con i suoi rapporti internazionali, stava portando i grillini dalla parte dell’establishment (e soprattutto dell’establishment anti-italiano): quando il M5S accusa Salvini di “tradimento” – dicono i leghisti – dovrebbe ricordare che il tradimento vero non è mai nei rapporti fra partiti, ma è sempre e solo nei confronti degli elettori, che sono i sovrani della democrazia.

I leghisti ritengono che sia stato il M5S a tradire il voto degli italiani appoggiando l’establishment eurotedesco: è stato tradito il mandato degli elettori che era quello di difendere gli interessi nazionali.

E’ proprio in questa prospettiva di trasformazione del M5S che – molto prima che Salvini manifestasse i mal di pancia per la paralisi del governo – Conte si era attivato per l’elezione della Van der Leyen.

Oggi appaiono anche molto significativi i suoi contatti con la Merkel (c’è un video che dice tutto) in funzione anti Salvini.

Il progetto era quello di mettere alle strette la Lega, in autunno, su una Finanziaria dettata dalla Commissione europea, per far capitolare Salvini davanti alle condizioni tedesche oppure indicarlo al pubblico ludibrio come estremista sfasciaconti, per poterlo estromettere.

A quel punto – con l’emergenza cronologica della legge di bilancio – potevano varare un “governo di responsabilità nazionale” che – come al solito – frugasse nelle tasche degli italiani e varasse il nuovo “governo Ursula”.

L’imprevista mossa estiva di Salvini li ha presi in contropiede, ma grazie alla sponda offerta pubblicamente da Matteo Renzi, che è il vero campione dell’establishment macroniano e clintoniano, subito Conte e M5S hanno pensato di cavalcare loro, proprio loro, l’idea della crisi di questo governo. Dandone la responsabilità a Salvini.

Così ritengono di avere la botte piena e la moglie ubriaca: cioè possono accusare Salvini di irresponsabilità, tradimento, e realizzare in anticipo quella crisi che avevano programmato loro per novembre.

Di fatto Salvini, anticipandoli, ha scoperto i loro giochi. Ecco spiegato il paradosso di martedì quando sarà proprio Conte (con il M5s) a spingere per avere la crisi di governo e invece Salvini a frenare cercando di scongiurarla per impedire che si realizzi il “governo Ursula”.

Conte da tempo punta a trasformare il M5S da partito populista anti-sistema in braccio operativo dell’establishment nazionale e internazionale: se Grillo e Casaleggio accettano definitivamente (come pare) questa sottomissione, archiviando l’era Di Maio e tradendo l’anima originaria del movimento, avremo la scelta di campo finale dei grillini come appendice del PD di Renzi, nelle cui mani, di fatto sarebbe quell’esecutivo.

Ma Sapelli ha lanciato anche un altro spunto di riflessione: le “forti ingerenze” vaticane di queste ore nella politica italiana.

E’ noto che Conte è vicino, da tanti anni, al card. Parolin, Segretario di stato di Bergoglio. Il quale Bergoglio ha energicamente inviato Parolin a fare tutte le pressioni possibili per far saltare l’alleanza con la Lega ed estromettere Salvini dal governo.

Bergoglio – che ai tempi delle leggi sulle materie etiche, che vedevano i cattolici all’opposizione col Family day – si chiamò fuori dicendo che non si occupava di politica, oggi non fa altro che occuparsi della politica italiana.

Bergoglio, peraltro di carattere astioso e vendicativo, non perdona a Salvini di aver rifiutato di sottomettersi alla sua forsennata campagna migrazionista e di averlo battuto nelle urne, dove il partito bergogliano ha subito un’umiliante disfatta, anche nel voto dei cattolici.

Con le “forti ingerenze” di Bergoglio (a favore di un papocchio rosso-giallo) nella vicende interne dell’Italia abbiamo uno Stato straniero, una teocrazia gestita con pugno comunista-sudamericano, che pretende di determinare il governo dell’Italia al posto degli italiani.

Una cosa è evidente: tutti gli Stati e i governi che vogliono un’Italia sottomessa vedono, come loro “bestia nera”, Matteo Salvini. Questo fa capire tutto e spiega perché così tanti italiani invece puntano proprio su di lui.
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Antonio Socci
Da “Libero”, 19 agosto 2019

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venerdì 5 ottobre 2018

LA UE BOCCIA IL DEF DEL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO E PROSPETTA L'ITALIA ALLA TROIKA.

LA UE BOCCIA IL DEF DEL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO E PROSPETTA L'ITALIA ALLA TROIKA. 

LA POLITICA ECONOMICA CHE LA UE VUOLE PER L'ITALIA E' COME QUELLA ATTUATA IN GRECIA : LACRIME FAME E  TERRA BRUCIATA

Vaturu Erriu Onnis 
Sa Defenza 


In queste ultime ore, e giorni,  abbiamo assistito a un crescendo del climax dello scontro tra il governo italiano  e  gli oligarchi della commissione UE,  Junker e Moscovici , che minacciano peste e corna con vere e proprie invettive contro il nostro governo.

I vice primi ministri italiani Salvini e Di Maio  controbattono e difendono la manovra del governo del cambiamento dagli ignobili attacchi degli oligarchi e dei loro servi locali, i media mainstream italioti.

I giornali e i media invocano tagli al DEF , tuonano con pesanti titoli e articoli tutti intentati ad abbattere il governo , e sperano fortemente nel "santo" spread e la fine del QE.

Intanto anche la TV fa la sua parte con le regie dei soliti personaggi che sparano a zero contro il DEF e il governo del cambiamento; è chiaro che quanto affermano Salvini e Di Maio sono parole vere e sincere quando affermano che le oligarchie e i poteri forti non vogliono una finanziaria a favore degli ultimi e della crescita.

Ogni domenica, noi che paghiamo il canone tv ,  dobbiamo sorbirci sulla TV pubblica RAI,   il mantra del servo, del FMICottarelli  che dal pulpito di quel "che tempo che fa" del lacchè Fazio , ci vuole fare il lavaggio del cervello settimanalmente  con tutta la disinformazione  e le scempiaggini che racconta sull'economia e su ogni mossa del governo in carica.

Sappiate che tutti questi disinformatori infiltrati nei media  sono pilotati dai soliti mafiosi khazariani e dai loro reggicoda del PD.

Dopo tanto dibattito nel governo per la costruzione di un DEF a favore del popolo , ora dopo tutta la propaganda arriva la mannaia degli oligarchi UE che lo considerano troppo oneroso, sappiamo che è un DEF sostenibile, è una finanziaria che rappresenta la crescita e l'uscita dall'austerità ormai decennale imposta dalla Germania, della khazariana Merkel .

L'UE lancia l'ultimatum per cambiare la politica economica per il 2019 entro il 15 ottobre, giorno in cui la Legge di bilancio dovrà essere notificata a Bruxelles. Se così non sarà, il messaggio implicito, la Commissione boccerà la manovra e aprirà una procedura su debito e deficit.

Sotto riportiamo la lettera inviata al Ministro Tria, e la sua traduzione.

 

Bruxelles, 5 ottobre 2018 
Caro ministro, 
grazie per la lettera di ieri 4 ottobre, che comunica alla Commissione la presentazione al Parlamento italiano dei nuovi obiettivi di bilancio contenuti nell'aggiornamento al documento di economia e finanza (Def) previsto dalla legislazione italiana.
Come sa, le raccomandazioni inviate all'Italia circa le richieste del Patto di stabilità e crescita, come per tutti gli Stati membri, sono state approvate all'unanimità dal Consiglio europeo del 28 giugno 2018 e adottate dal Consiglio dei ministri dell'Unione il 13 luglio 2018, Italia compresa. 
La verifica da parte della Commissione del rispetto delle raccomandazioni del Consiglio da parte dell'Italia inizierà quando la bozza di bilancio sarà trasmessa alla Commissione, il che dovrà avvenire il 15 ottobre. Qualunque passo formale nell'ambito di questa procedura avverrà dopo quella data e entro le scadenze stabilite dalle leggi dell'Unione.
In attesa della bozza, prendiamo atto dell'intenzione del governo contenuta nell'aggiornamento al Def di rivedere gli obiettivi fiscali per il 2019-2021 (toccare un tetto del deficit rispettivamente del 2,4%, 2,1% e 1,8% del Pil) e di deviare dall'annunciato percorso di convergenza verso l'obiettivo di medio termine di un equilibrio di bilancio in termini strutturali. 
Prendiamo atto inoltre che, secondo le previsioni del governo italiano, i nuovi obiettivi corrisponderebbero a un deterioramento strutturale dello 0,8% del Pil nel 2019 e a un equilibrio strutturale stabile nel 2020-2021. Le suddette raccomandazioni del Consiglio chiedono all'Italia di assicurare che il tasso nominale di crescita della spesa pubblica al netto degli interessi non superi lo 0,1% nel 2019, che corrisponde a un aggiustamento strutturale annuo dello 0,6% del Pil per il 2019. Tutto ciò considerato, gli obiettivi di bilancio rivisti dell'Italia sembrano puntare verso una significativa deviazione dal percorso fiscale raccomandato dal Consiglio. Questo è pertanto fonte di seria preoccupazione. 
Chiediamo alle autorità italiane di assicurarsi che la bozza di legge di bilancio sia coerente con le regole fiscali comuni e attendiamo di vedere nel dettaglio le misure che conterrà. Nel frattempo, come negli anni e nei mesi trascorsi, restiamo a disposizione per un dialogo costruttivo. 
Sinceramente suoi, 
Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici


Ora , il governo deve prepararsi allo scontro frontale e chiamare il popolo a dare manforte , contro questi disumani oligarchi del malaffare, e i suoi sostenitori del PD e legioni dei centri sociali, che in armonia con il centro di controllo sorosiano Open Society si apprestano a dar battaglia nelle piazze delle città con la messa in scena dell'accusa di xenofobia e della "disubbidienza civile" con la nave Mediterranea , pagata da sVendola e Casarin al soldo di Soros, e vanno a prendere i poveri neri, i Libia, visto che le ONG estere si sono defilate, ora lo sporco lavoro lo fanno da se stessi in casa nostra, e così sia avviano a importare i nuovi schiavi per il bene della casse delle coop di accoglienza e per continuare a dare mano d'opera a basso costo gestito dai soliti caporali che li portano nelle fabbriche e nei campi a lavorare per il padrone di turno.

Tutto è nelle mani dell'esecutivo: stampare nuova moneta, organizzare le "BELVE IN CERCA DI GIUSTIZIA ANZICHÉ PECORE PIEGATE AL BUONISMO" come ci ricorda Silvana De Mari "Viviamo in una dittatura delle minoranze, (specie se islamiche). Non arrendiamoci al conformismo e stiamo con chi ha ragione", il Governo italico ovviamente.

Ora dovete pensare al business che ne traggono e fanno sugli schiavi che importano dall'Africa e oriente, se a Riace nel triennio 14/17 hanno speso 10 milioni € per ospitare una dozzina di africani , quanto ci costano migliaia di neri ? Chi incassa questi soldi? il PD con le cooperative di accoglienza e ONG ovvio... ecco dove batte il cuore di questi lestofanti.

Per questi oligarchi , in armonia con il Piano Kalergi, si possono spendere miliardi di euro a favore dell'importazione dei nuovi schiavi , ma non si deve spendere un centesimo per sostenere i nostri poveri , che questa politica di austerità ha fatto raddoppiare con la complicità dei servi locali del PD , e tutta la nomenclatura dello stato profondo che abbiamo in ogni dove nelle istituzioni dello stato e nella finanza.

Ecco perché, Prodi, è un traditore del popolo e un grande pusillanime  e sobillatore quando invita a far arrivare altra e più corposa immigrazione: "... un flusso di migranti estremamente forte"

Dico , ma quì ci vogliono tribunali speciali per equo processo, solo con l'instaurazione del regime marziale si possono aprire i tribunali militari per condannare questi vigliacchi e tutti gli ex governanti per Alto Tradimento, e infliggere loro la pena capitale!

Proprio come stanno facendo negli USA , dove l'amministrazione Trump sta preparando a Guantanamo il processo con tribunali militari per  migliaia di khazariani , pedofili e assassini nati.


http://sadefenza.blogspot.com/2018/10/la-ue-boccia-il-def-del-governo-del.html


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