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venerdì 27 gennaio 2023

La Russia estromessa dalla commemorazione della Liberazione di Aushwitz

prigionieri di Auschwitz liberati dall'armata rossa
di Antonello Boassa
L'armata rossa libera il 27 gennaio 1945 Auschwitz dall'orrore nazista dopo essersi liberata nel proprio territorio dell'invasore tedesco, avendo pagato la popolazione russa un debito di sangue spaventoso (difficile calcolare i morti, comunque decine di milioni).

Naturalmente quando si parla di Aschwitz si fa riferimento anche ai campi di concentramento attigui, come quelli di Birkenau e di Monowitz, adibiti il primo allo sterminio, il secondo a campo di lavoro.

Che la nazione russa venga estromessa non stupisce, nonostante il suo indubbio contributo alla vittoria contro il nazifascismo e alla liberazione di tanti prigionieri, di tanti "internati", perchè l'odio contro la Russia e lo stravolgimento interpretativo dei fatti della seconda guerra è tale che non si ammette un solo attimo di tregua che favorirebbe la possibilità di un dialogo, di un'apertura verso un negoziato relativo all'attuale conflitto Ucraina-Russia.

mercoledì 16 marzo 2022

UCRAINA. DISEGNO GEOPOLITICO DEGLI USA. RUSSOFOBIA SUICIDA DELL'EUROPA



Antonello Boassa

Almeno dal 1997, con l'ingresso dei Paesi baltici nella Nato, il Pentagono aveva già individuato il piano di avvicinamento ulteriore ai confini russi, preventivando un inevitabile conflitto con Cremlino. L'Ucraina non poteva che essere l'ultima tappa. Tra ieri e oggi c'è tuttavia una differenza dirimente che complica la strategia degli States. La Russia di Eltsin colonizzata dall'Occidente e di proprietà degli speculatori che avevano depredato l'enorme patrimonio statale dell'URSS era un nano militare. Oggi l'Orso è la più grande potenza atomica.

Gli States tuttavia non demordono, anche se, consapevoli dell'armamentario bellico dell'avversario, soprattutto in questi ultimi anni ha fatto capolino tra i militari, più che tra i politici, la dovuta prudenza. 

Ciò che si vuole impedire è la saldatura tra Europa e Asia, l'unità politica, economica, commerciale che, grazie soprattutto alla Belt and Road cinese (la Via della Seta) e la compartecipazione ad essa dei Paesi asiatici e di quelli europei, non da comprimari ma da protagonisti determinerebbe il nuovo centro dell'economia mondiale, aperto, in una dimensione multipolare, all'Africa, a tutte le Americhe, all'Oceania.

Ciò che si vuole dall'Impero occidentale, meglio conosciuto come Impero del terrore e della menzogna è la difesa ostinata di un mondo unipolare governato dagli Stati Uniti e dalle sua province anglosassoni ed europee. Mi ero espresso in tal modo in un libercolo 7 anni fa. Perché già allora si avvertiva il tramonto di un'epoca della storia.

Il colpo di stato del 2014 da l'avvio alla guerra contro il popolo ucraino. I nazisti si danno alla caccia all'uomo, in particolare se di minoranza linguistica (non solo i russofoni). Si distinguono, appellandosi al loro eroe nazi Bandera, sodale del Fuhrer, nei pogrom, nei linciaggi, nel cecchinaggio, nel bruciare vivi gli oppositori...nel silenzio complice della UE e del governo italiano...si dirigono contro i "rossi" della Crimea...bombardano il Donbass (più di 3.000 morti) nel silenzio non solo dei governi europei ma anche di coloro che sbandierano il loro essere pacifisti.


Quando le armate russe si muovono, la guerra scatenata dai nazi ha già fatto 14.000 morti.

Se un appunto si può fare al governo russo certo non è l'essersi mossa avventatamente ma semmai troppo tardi davanti ai crimini di Zelensky e dei suoi nazi.

Le incognite di questa guerra fortemente voluta da Nato e complici sono drammatiche perché il vecchio mondo ancora bene in sella potrebbe preferire il conflitto nucleare piuttosto che fare un passo indietro e giungere ad un negoziato serio che conduca ad un'Ucraina neutrale, sovrana, democratica.

L'insipienza della UE lascia esterrefatti. Le sanzioni saranno terrificanti per il popolo europeo non per quello russo che ad est s'impatta con un mercato ben più ampio di quello europeo, con un territorio abitato da miliardi di persone, ricco di risorse energetiche minerarie ed alimentari. Le ridicole sanzioni contro la Russia hanno infatti rafforzato la cooperazione tra Russia, Bielorussia, Armenia, Tagikistan, Kirghizistan Repubblica Popolare Cinese e accelerate le iniziative per un sistema finanziario alternativo al Swift governato dagli Stati Uniti. Con l'India sono in stato di avanzamento gli scambi commerciali con rubli e rupie. Anche l'Iran favorisce la de-dollarizzazione con moneta propria. L'oro o lo Renmimbi possono ormai proporsi come alternativa planetaria al dollaro come moneta di riserva internazionale o comunque come moneta base di riferimento. Le nazioni che non hanno condiviso le sanzioni contro la Russia (4 miliardi di persone) potranno optare entro breve per un sistema finanziario che non sia rigido e controllato politicamente come quello attuale ed essere perciò più libere nelle relazioni politiche e commerciali.

Il ministro degli esteri Lavrov nell'ultima apparizione pubblica è stato preciso e senza ambiguità sulla rottura con i sistemi finanziari anglosassoni.

Ciò ovviamente non sarà senza compromessi inevitabili che dureranno decenni.

E l'Europa. Me lo si lasci dire. Povera Europa, senza gas e con scarsi approvvigionamenti alimentari. Il cancelliere tedesco, povera stella: toglietemi tutto ma non il gas russo, di cui beneficia anche la colonia Italia. Il gas dagli Stati Uniti? Con le gasiere? E quante ce ne vogliono? E i rigassificatori? Ce ne vorrebbero almeno una cinquantina. E i soldi dove sono? Prestiti dagli States? il dollaro ora sta bene. Ma non lo sarà domani perché Usa e Nato hanno preparato le condizioni di una catastrofe finanziaria con Reset, Pandemia, austerity, guerra che sarà-penso- molto peggio di quella del 2008-2009.

Sarà una tragedia per la gente. Ma credo che questa spaventosa combinatoria dovrebbe essere lo scotto da pagare-i soliti si dirà- per l'attraversamento dal sistema unipolare a quello multipolare...


sabato 9 ottobre 2021

Manifestazione Cagliari No al Green Pass


Avv. Massimo Murgia in piazza Garibaldi, Cagliari




MANIFESTAZIONE A CAGLIARI "NO GREEN" 

PARLERO' POCO DELLA MANIFESTAZIONE CHE HA RIEMPITO PIAZZA GARIBALDI CON UNA PARTECIPAZIONE DI ORATORI ECCELLENTI (PARTICOLARMENTE APPREZZATO DAI PRESENTI L'INTERVENTO DELL'AVVOCATO MASSIMO MURGIA CHE HA SAPUTO SPULCIARE PUNTO PER PUNTO L'ILLEGALITA' DELLA POLITICA SANITARIA GOVERNATIVA). 

ASSEMBLEA DI PIAZZA CHE E' SFOCIATA IN UN CORTEO NON INFERIORE ALLE 1.000 PRESENZE, DOPO UNA PARTECIPATA RAPPRESENTAZIONE TEATRALE DI STUDENTI UNIVERSITARI, INNEGGIANTE ALLA LIBERTA' DI LEVARSI DI DOSSO GLI ABITI SACRALI OPPRESSIVI DELLA RELIGIONE COVIDISTA



Ma non è di questo che voglio scrivere. Ma del fatto molto sconsolante che in questa folla non ho visto uno-dico-uno che fosse dei movimenti antagonisti contro il Capitale. Nessun sindacalista, neanche di base, nessun "manifestino", nessun antimilitarista, nessun ambientalista. Alludo ovviamente alle mie conoscenze che hanno attraversato 50 anni di storia politica.

Al telefono qualcuno della genia di "sinistra" che si sta definitivamente spegnendo politicamente (vecchi e giovani) mi ha voluto significare che ad una manifestazione fascista lui e i suoi compagni non avrebbero mai partecipato.

Sta avvenendo un rivolgimento epocale di dimensioni straordinarie di cui mi auguro in seguito di esprimere delle riflessioni critiche serie, quando avrò un poco di respiro sulla questione salute. 

Un rivolgimento che sta mettendo definitivamente nell'archivio della storia personaggi che hanno lottato come antagonisti non dico al Capitale ma almeno alle sue manifestazioni più esteriori e clamorose (vedi Mimmo Lucano, Autostrade, Alitalia, bombardamenti a tappeto sulla Sardegna, No Tav, licenziamenti, sfratti, immigrazione...)

Saranno personaggi che non conteranno più nulla se vogliamo riferirci a grandi trasformazioni sociali

Sarà concesso loro di gridare nei social e tra un po’ anche nei media mainstream, assegnando loro uno spazietto, un mini-ricettacolo dove riunirsi e discutere a loro piacimento, permettendo un qualche mini-sit-in, un qualche mini-corteo, un qualche riconoscimento, un qualche mini-successo…

Draghiani e draghisti hanno fatto bene il loro lavoro. Il compito assegnato è stato svolto con diligenza. I manovratori della finanza non faranno mancare qualche altra regalia, come del resto è stato fatto in precedenza. 

La popolazione è stata istruita ed è andata con orgoglio e con soddisfazione a farsi del male, sentendosi responsabile davanti ai reprobi che non hanno accettato il ricatto. 

Ora i manovratori forse li inviteranno a qualche comparsata, come già è stato fatto con la povera Greta, in modo da suggerire una loro co-partecipazione ai grandi progressi della tecnologia e della cultura occidentale contro le nuove pandemie…già inserite nel progetto resetiano delle future apocalissi per mantenere sotto ferreo controllo le popolazioni.

La lotta di classe scomparirà? Neanche negli Stati Uniti e in Cina è mai scomparsa nei piani bassi come nei piani alti. E così sarà anche per l'ex Bel paese... che non è Bel Paese né per i giovani né per i vecchi (figuriamoci le donne). 

Bel Paese certo per i corrotti, per i criminali, per gli avventurieri, per i vigliacchi, per i mentitori, per i falsari...per i figuranti, per i kapò, per i caporali...

Il Capitale ha stravinto per quanto riguarda le finte, o per lo meno deboli, opposizioni di "sinistra" ma dovrà vedersela ancora con lo scontro di classe che continuerà, nonostante Kapò e caporali ben ideologizzati e addestrati.

Con il green pass, il Capitale ha ottenuto, oltre lo scopo di avviare, secondo il monito dell'OMS di Bill Gates e di Big Pharma, la carta sanitaria che contempli le patologie individuali, i farmaci assunti et alia... l'annientamento della dignità di chi si reputava comunista, socialista, ambientalista, pacifista...

Non aver colto la sinergia tra i piani del Grande Reset e la politica sanitaria covidista imperniata sul "vaccino" contro la popolazione, è dimostrazione di povertà teorica e di pensiero critico... di lontananza morale e culturale dalle grandi masse... e giustamente questa sinistra scomparirà dalla storia che conta...

Spetterà al altri combattere contro l'autoritarismo dei grandi predatori della finanza ed i loro servili maggiordomi... con quali modalità non so e neanche con quali tempi... Forse i protagonisti di domani si sono già incontrati nelle piazze, nei cortei, nelle manifestazioni "no green pass"... forse...

Ed ora che entrino in scena prepotentemente studenti e classe operaia... e che si sbarazzino delle strumentalizzazioni di sindacati e di sinistre mute davanti al dramma della politica sanitaria, arma raffinata della Grande finanza... per l'acquisizione di un superiore dominio sulla popolazione...


venerdì 8 ottobre 2021

Il braccio sinistro del potere




Prefazione di Antonello Boassa

CONSIGLIO VIVAMENTE LA LETTURA DI QUESTO MIRABILE TESTO CAPACE CON UNA SINTESI TEORICO-ANALITICA DI ANDARE AL CUORE DEI PROBLEMI.

LE 528 TEGOLE CHE CI STANNO PRECIPITANDO DALLA UE NON SAREBBERO POSSIBILI SE ESISTESSE UNA CREDIBILE SINISTRA DI OPPOSIZIONE. L'ITALIA VIENE ISTITUITA FORMALMENTE COME COLONIA.

PER "FORTUNA" ALMENO QUALCHE PIAZZA CONTRO LA POLITICA SANITARIA FULCRO DEL GRANDE RESET.

SPERIAMO CHE I GIOVANI PRESENTI SI INCONTRINO CON I LAVORATORI DELLE FABBRICHE, DELLA LOGISTICA, CON I RIDER, CON I PART-TIME... 

Il braccio sinistro del potere

Anna Lombroso per il Simplicissimus

Siamo in tanti ormai a interrogarci sulla dannazione virale che ha colpito la “sinistra di classe”: gente che guarda con superciliosa sufficienza i fermenti di piazza contro il green pass come se la critica alla gestione politica e sanitaria delle pandemia fosse una scaramuccia da retroguardia da lasciare in regime di concessione alle destre; fanatici del benaltrismo impegnati a istituire gerarchie di temi e mobilitazioni più elevati e degni di vivere e morire per essi. 

Ma anche superstiziosi osservanti della scienza e del progresso che hanno offerto loro l’illusione della salvezza vaccinale, persuasi della opportunità di sospendere l’esercizio della critica, dell’opposizione e pure della creatività politica visionaria, in attesa realistica che passi ‘a nuttata per poi riprendere con più lena, probabilmente favorita dal ripetersi di demiurgiche somministrazioni.

Sono questi ultimi i nemici in casa più pericolosi, premi Nobel, collaboratori e lettori del Manifesto, qualcuno di loro tentato dalla firma in calce al primo appello della storia a aver chiamato a raccolta intellettuali e pensatori, chiosatori di Carl Schmitt, in difesa di un governo che aveva introdotto uno stato di eccezione e ora del successivo che l’ha peggiorato dando luogo a una perenne condizione di emergenza apocalittica e millenaristica.

A ben vedere sono poi gli stessi che si riconoscono, ed è comprensibile, in analisi, diagnosi e conclusioni profonde a proposito del “futuro” per quel poco di domani che l’ideologia dominante concede di immaginare a noi mortali, costretti a interessarci solo del presente tutelato dal dominio della farmacopea.

In sostanza il loro credo, che sarebbe troppo spregiudicato liquidare come post-marxista o assoggettato all’ideologia neoliberista, li convince che il capitalismo sia implacabile, irresistibile e incontrastabile, dando ragione alla signora di ferro che tradusse questa condanna in uno slogan, Tina, per dire che non esiste alternativa possibile. E persuasi che il corollario inevitabile: benessere, successi del progresso, della scienza e della tecnica, la sua potenza civilizzatrice, rendano impossibile costituire i presupposti per rovesciare il tavolo, per la creazione di un blocco sociale antagonista e ancora peggio, per la produzione di un pensiero eretico e contrastante.

Tanto che l’unica prospettiva liberatoria che ci consegnano consiste nell’auspicare il suicidio del sistema, nella sua implosione causata dalle sue stesse contraddizioni, dai guasti insanabili della finanziarizzazione, che applica gli insensati modelli perdenti della illimitatezza delle risorse alla spirale apparentemente infinita della fabbricazione e circolazione di prodotti finanziari, o dell’impossibilità di controllare il determinismo tecnologico.

L’ideologia dell’accettazione di un dominio al quale si attribuisce una evidente superiorità, quello occidentale, ha talmente posseduto menti e immaginario dei nostri pensatori da convincerli che il successo dell’economia cinese, tanto per fare un esempio, dipenda unicamente dal suo carattere autocratico che elimina gli ostacoli, i lacci e laccioli propri dei sistemi democratici, fino a ritenere che si debba a questa “carenza di democrazia” la vittoria sul virus, che a noi non sarebbe permessa per via dell’osservanza di regole, prerogative, garanzie e diritti costituzionali.

È questa la religione concessa all’uomo economico, quella i cui dogmi, imposti dal capitale e dal mercato sono promossi a leggi naturali, sicchè la critica e il dubbio diventano eresie che meritano tutta l’esuberanza di aggettivi sparsi in questi mesi, irresponsabili, egoistici, insensati, farneticanti, demenziali, scriteriati.

Così non stupisce che la sinistra di classe (ma esiste ancora fuori dalle riviste, dagli atenei, dalle case editrici?) fin dall’irruzione nella nostra esistenza e nella nostra percezione della pandemia, si sia perlopiù limitata a cogliere il rapporto di dipendenza della dissipatezza suicida del capitalismo nei confronti dell’ambiente. Anche il mantra “nulla sarà come prima” ha perso ogni vigore, dando spazio al ragionevole compromesso di rinviare ogni rivendicazione anti-sistema alla conclusione dell’emergenza sanitaria, quando sarebbe tornato attuale fare i conti con l’emergenza sociale.

Una volta fermenti rivoluzionari, moti antagonistici e di riscatto avevano alla loro guida avanguardie intellettuali, figli della borghesia illuminata che si erano mischiati con èlite operaie. Non vale la pena di sprecare banalità sulla fine della borghesia sostituita da un brodo di nuovo sottoproletariato e di società signorile di massa che ha quattrini sufficienti per abbonarsi a Netflix, o sulla rarefazione del movimento operaio del quale pare non meritino di far parte precari, partite Iva, rider e part time, insieme a quella classe “creativa” imperscrutabile e non identificabile delle professioni legate alla digitalizzazione.

Certo è che se davvero si può sperare nella costituzione di un blocco sociale di opposizione, di vinti che vogliono vincere con la forza delle proprie visioni di liberazione, beh allora sarà meglio che faccia a meno della guida di intelligenze ormai dominate dall’ideologia totalitaria del neoliberismo,che non escono dalla tana calda delle università, delle edizioni per pochi, delle consulenze di filosofia aziendale, dalle cucce per cagnolini sapienti.

venerdì 24 settembre 2021

5 EYES I VERTICI ANGLOSASSONI SI PREPARANO TEMPESTIVAMENTE ALLA GUERRA DEI PROSSIMI DECENNI



Antonello Boassa 

I cinque "occhi" si compattano. USA, UK, Canada, Australia, Nuova Zelanda. Anglosassoni contro tutto il pianeta. E' ipotizzabile che i grandi capi della finanza e dell'intelligence, principalmente USA, potranno consentire l'accesso a Paesi altri di lingua inglese: presumibilmente Kenia, Giamaica, Liberia, Sudafrica.

Un gran pastone tutto anglosassone, non esclusivamente bianco ma ricco di tante etnie. Forse potranno essere arruolati per un ventunesimo secolo slang, free, green, smart working, smart loving, anche coloro che lasciando morire la lingua madre in Paesi ostili come Russia e Cina per fare un esempio, abbraccino la lingua inglese, anche se magari un pò sgrammaticati e non usi a studi letterari.

Proprio in questi mesi, USA, UK e Australia hanno puntualizzato accordi non solo sul piano commerciale per isolare l'ex Impero celeste, ma anche e soprattutto sul piano militare. L'indo-pacifico deve essere ben pattugliato e militarizzato contro l'aggressività cinese.
Deve essere scongiurato che il 2049 (celebrazione della rivoluzione vittoriosa di Mao) questa grande distesa possa diventare un lago cinese.



Umiliata la Francia (e con essa l'Unione Europea) che ha ricevuto una disdetta miliardaria dall'Australia che non comprerà più i modernissimi sottomarini nucleari transalpini ma si avvarrà al loro posto della mercanzia made in Usa, per incominciare a cementare la grande alleanza anglosassone.

Al povero Macron sono saltati i nervi. Un'umiliazione. le sue aspirazioni ad un esercito europeo sono diventate ancora più pressanti. Il tradimento della perfida Albione è trasparente. L'Europa riceve una mazzata epocale di cui , tenendo conto della cecità per non dire imbecillità dimostrata, con la pandemia della peste nera, dai ceti dirigenti dell'Unione, forse non ne hanno capito ancora tutta la portata.
L'Europa emarginata dai propositi militareschi delle grandi potenze anti russe, anticinesi.

Risulta evidente che Biden (o chi per lui, Pentagono, Deep state, il team Clinton-Obama...) tenterà di dividere l'Europa in aree più sensibili al richiamo anglosassone, un richiamo che suona dolce alle orecchie dei geneticamente servi del governo/ dei governi dell'Ex Bel Paese che infatti , fin dal 2010, prima del colpo di stato Napolitano/Monti del 2011, aspiravano a far parte della congrega di cui sopra, con ardente cupidigia che anche l'Italia potesse far parte degli "occhi di Dio".

Mai sono sono stati così orgogliose le più alte cariche dello stato militare. Le nostre forze armate sono pronte anche per una guerra catastrofica. Ricevuti grandi apprezzamenti dagli alleati Nato. Non solo presenti in tante missioni di pace allo scopo di dare un sostegno sub-imperiale all'aggressione dei Paesi ostili e al controllo delle risorse altrui. ma anche capaci di disporre di un'industria degli armamenti tra le più avanzate. Due portaerei non sono mica poca cosa. Ed in più un governo ultra-atlantista capeggiato dal più servile dei servi, grande dispensatore di denaro (più di venti miliardi all'anno, cui si aggiungono regalie distolte da spese inutili ( ospedali, istruzione, ambiente...)



Credo che i meriti del "governo" saranno presto riconosciuti, alla faccia della Francia, e presto anche l'Italia farà parte degli "occhi" vigili che controlleranno democrazie, libertà, pace ( certo ci vorrà un guerra perché ci sia la pace che forse questa volta potrebbe essere eterna)


sabato 4 settembre 2021

IL DEGRADO DI UNA NAZIONE ORCHESTRATO DAL POTERE



di Antonello Boassa 

Paolo Guzzanti, giornalista " Minacciano le persone, creano del terrorismo, vanno arrestati"; Roberto Burioni, virologo " Verranno messi agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci"; Selvaggia Lucarelli, opinionista " Ricettacolo di casi psichiatrici. Devono ridursi a poltiglia verde"; Andrea Scanzi, giornalista " Mi divertirei a vederli morire come mosche"; Marianna Rubino, medico " La soluzione è una sola: campo di concentramento. Se fosse per me costruirei anche due camere a gas"; Giuliano Cazzola, politico, ex sindacalista " Lamorgese richiami in servizio Bava Beccaris per sfamare i no vax con il piombo"...ringrazio chi mi ha fornito questo prezioso elenco, ma non cito il suo nome perché l'odio, la violenza, la folle bestialità che coprono le alte e le basse sfere della popolazione possono metterla in pericolo...

Non è avvenuto come è opinione di quelle persone serie che ancora persistono nel Bel Paese ( prima che un redivivo Bava Beccaris faccia strage dei complottisti negazionisti no vax) uno stravolgimento subitaneo caratteriale della popolazione, prima pigra e indolente ed ora militarmente disciplinata al passo dell'oca.

Non è avvenuto ora questo stravolgimento ma durante un lungo processo di abusi di potere, di arroganza istituzionale, di corruzione pervasiva, di prevaricazione del business e dell'affarismo in tutte le aree del viver sociale che da una parte hanno permesso la creazione di una élite smargiassa e onnipotente, senza il rispetto delle regole più elementari del diritto, nella politica, nel sindacato confederale, nell'imprenditoria... e dall'altra hanno creato una massa amorfa, inconsapevole dei propri diritti e dei propri doveri, una massa che può essere facilmente manovrata e manipolata, una volta che abbia perso il lavoro o la dignità del lavoro davanti a capi e a caporali presenti nelle campagne ma anche nell'industria, nella logistica, nella scuola, negli ospedali, una volta che l'individuo avverta la sua impotenza, la sua solitudine davanti ai gradassi del Potere.

E quando il Potere riesce a spersonalizzare l'individuo ne può fare quello che vuole, indirizzarlo come una marionetta verso obiettivi che può credere suoi e giusti e che invece obbediscono a strategie che non può capire, aiutato in questo dai media e dai pagliacci di regime che hanno il compito di creare maggiore confusione con la creazione di qualcosa che viene chiamata opinione pubblica e che invece è solo la volontà del Potere.

Perciò, senza problemi, i propagatori di odio, come quelli sopra indicati, possono spingere la popolazione disarmata culturalmente e moralmente a manifestazioni di odio, di intolleranza, di violenza fisica che ovviamente provocheranno una reazione. Con ingenuità olimpica alcuni “comunisti” mi hanno edotto di un comportamento violento di un individuo durante una manifestazione contro il “green pass”, come ad evidenziare la natura violenta dei partecipanti, associandola ad altre provocazioni cameratesche, trascurando del tutto il carattere pacifico del corteo, attuando perciò diligentemente la tattica del giornalismo scorretto che vede solo quello che vuole vedere, nascondendone le dinamiche reali
“Quello che preoccupa”… osserva Anne Marie Lombroso “è la gente che è stata fulminata dalla saetta della paura e dell’intimidazione, sorpresa dalla voluttà di potersela prendere con il vicino che corre al parco, con il familiare renitente, con il professore disertore e il medico eretico, grazie alla creazione di un nemico vicino, allo stesso livello, perfino in casa”.
Si è creato, in questi anni nefasti, lo spappolamento della compattezza popolare, non più inserita in strutture organizzative forti capaci di opposizione politica, culturale e morale. Quella parte di popolo che protesta contro la politica sanitaria e più precisamente in questi giorni contro il "green pass" è composta da una pluralità di forze che hanno saputo reagire d'istinto alla follia antidemocratica di "coloro che sanno". Sono riusciti in breve tempo a costruire una rete organizzativa che ha dato buoni risultati nell'organizzazione delle manifestazioni e del soccorso terapeutico.

E' difficile che possano scontrarsi ed ottenere dei successi contro il mostro leviatano del governo Draghi, dato che tutte le forze politiche, comprese molte di quelle antagoniste sono oramai affiliate al governo. Ma è una resistenza che fa ben sperare. Il mio augurio è che ad essa partecipino i compagni che in prima istanza hanno creduto all'efficacia della politica sanitaria e che, vaccinati o non vaccinati, diano una mano al movimento "populista, terrapiattista, negazionista e altro ancora..."

giovedì 19 agosto 2021

AFGHANISTAN PRIMA CHE GLI USA SCATENASSERO IL JIHADISMO CONTRO LA DEMOCRAZIA


Afganistan anni 70



Quando si parla della condizione di subordinazione delle donne in Afghanistan si trascura colpevolmente e ipocritamente che si era instaurato un governo democratico con donne che avevano il fucile per difenderlo dal dominio delle grandi proprietà e del fanatismo religioso e per portare avanti una grande riforma agraria, la costruzione di ospedali e di scuole in previsione di una scolarizzazione di massa.

Fu il democratico Presidente degli States Jimmy Carter ad intervenire con primi aiuti militari ai ribelli, preoccupato che si potessero realizzare i sogni dei "non allineati" e degli Stati che si erano liberati dai domini imperiali di una crescita a livello planetario di stati democratici che abbattessero la violenza coloniale degli imperi occidentali, secondo teorizzazioni sovietiche in merito ai principi della "coesistenza pacifica"

La giustificazione fu "trovata" con l'arrivo in massa dell'Armata rossa", richiamata dal governo afghano legale, in difficoltà con l'arrivo massiccio di armi da parte degli USA e dei Sauditi, per i quali una democrazia in quell'impervia regione sarebbe stata un colpo al cuore per il business saudita e Occidentale

I Sovietici non avevano invaso, come si disse e come si dice oggi. Intervennero legalmente, come è accaduto per esempio in Siria.
Donne al potere, con fucili e minigonne, Sia mai. Occidente e Sauditi allevarono nel loro seno il jihadismo, diedero forza a gruppi non molto numerosi di "Studenti coranici", li allevarono, li addestrarono per combattere le donne con i fucili.

Li "crearono", figli dell'Occidente, disposto a tutto, a distruggere sacri principi di convivenza civile, di democrazia, per il business, per il profitto, per il saccheggio.

Se oggi i Talebani possono erigere un "Emirato islamico", con donne terribilmente sottomesse, ma non molto meglio di loro, gli uomini che non fanno parte dell'elìte, ciò lo dobbiamo principalmente agli USA. Anche l'Iran stava andando verso la democrazia. Ma Mossadeq aveva idee bizzarre non tollerate dai regimi anglosassoni. Il petrolio dell'Iran doveva rimanere all'Iran. Per il capitalismo occidentale questa era pura blasfemia. Al suo posto il burattino di turno lo Scià di Persia che scatenò la rabbia delle folle che si affiliarono al movimento rivoluzionario Khomeinista.

Sulla 7, una presentatrice ha accennato a donne in minigonna prima della presa del potere 20 anni fa dei Talebani. le fotografie che avrebbero potuto accendere un dibattito su questa strana faccenda, sono state, del tutto, ignorate a bella posta

Quelle ragazze in minigonna e le tante donne in burka avrebbero potuto porre un quesito che c'è molto di marcio in questa faccenda a che al fondo di un tale marcio non ci sono i talebani ma gli USA e l'Occidente.


In altro scritto parlerò della profonda trasformazione geopolitica che si è prodotta con l'Emirato islamico, in relazione alle grandi potenze della Russia, della Cina, dell'Iran e al ruolo che può assumere il Pakistan nel puzzle assai complesso che si è venuto formando, con l’emarginazione di fatto dell’Occidente dall’area.

domenica 13 settembre 2020

Antonello Boassa sull'ordinanza del presidente Solinas

All’amico Prof. Antonello Boassa chiediamo un parere su cosa pensa dell'ordinanza emessa dal Presidente sardo Christian Solinas

Sa Defenza



Abbiamo incontrato il prof. Antonello Boassa e gli abbiamo chiesto cosa ne pensava dell'ordinanza demenziale della RAS , del presidente Christian Solinas, il prof. ha individuato immediatamente la fonte del grande intellettuale che abbiano alla direzione della Regione Sarda, il quotidiano la Repubblica, che ha individuato nelle persone sane gli untori definiti asintomatici... e questo soggetto alla direzione della RAS ha preso per oro colato questa imbecillità riportata dal giornale delle fake news dettata dalle élite economiche globaliste ...





da non credere ci fa male  vedere questa realtà da pazzi,  certa gente  come il sergente Garcia al governo andremo sempre peggio perché a motivo della sua/loro ignoranza ci portano sulla strada senza uscita per la nostra terra già sofferente e martoriata dalle politiche disconomiche e antisociali che ci hanno ridotto in una delle regioni più povere dell'intera Europa  ... è ora di uscirne e dire basta a questa trama oscura, organizziamoci uniamoci e sosteniamoci a vicenda per buttare a mare questo osceno sistema satanico , W la luce W la libertà.


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martedì 1 settembre 2020

CINQUANTA ANNI DI GOLPE IN NOME DI LICIO GELLI

CINQUANTA ANNI DI GOLPE IN NOME DI LICIO GELLI



PRIMA PARTE

Licio Gelli sarebbe stato accolto benevolmente nella confraternita di Milton Friedman, i "Chicago boys"1) protagonisti del saccheggio del Cile, dell'annichilimento del Paese, in seguito al colpo di stato di Pinochet, sperimentatori del nuovo corso ideologico dell'Impero: il neoliberismo, che, appunto, ha modo di esprimersi al meglio dopo uno "shock" che paralizzi opposizione e popolazione 2)

Licio avrebbe gradito una cosa del genere negli anni 60/70. Non glielo hanno permesso gli States che non avrebbero gradito un massacro di tipo cileno nel continente europeo che si ammantava, mentre continuava la sua politica di spoliazione dell'Africa, di retorica populista e di tanti buoni sentimenti.

Licio è rimasto deluso e con lui i tanti “democratici” spaventati dalle conquiste operaie che diventavano conquiste (la piccola borghesia non lo capiva perciò in gran parte remava contro) per tutta la popolazione.

Non aveva capito che il Karma del Bel Paese consisteva non in un atto unico, in una esplosione temporanea, bensì in un susseguirsi di golpe soft ripetuti a distanza di tempo, in un proseguo di operazioni che richiedevano non solo l'intervento della canea della destra arcaica, ma anche il protagonismo delle sinistre con il corredo di personalità eccellenti del mondo finanziario tipo Ciampi.

Con l'assassinio di Aldo Moro pilotato dalla CIA, con la morte di Enrico Berlinguer, con la stagione delle "mani pulite", grande offensiva contro la corruzione scatenata da magistrati onesti e democratici, ma in realtà gestita dagli States, si chiude la prima repubblica e si creano le condizioni dell'applicazione anche in Italia del neoliberismo. Troppo attaccata la democrazia cristiana (giustamente) all'industria di stato. Si veda il disprezzo di Cossiga per Draghi, giudicato alla stregua di un delinquente per i suoi attacchi al patrimonio e all'industria di stato.

Non intendo fare una dettagliata cronistoria 3) dei crimini contro la popolazione compiuti in questi cinquanta anni dalla UE e dai loro manutengoli in Italia, in effetti entusiasti europeisti perché una reale governance fuori dai confini italiani, sarebbe stata auspicabile per potere realizzare le politiche neoliberiste e neo-coloniali (essenziali per i loro interessi personali e di classe) qualora fossero calate dall'alto e giudicabili necessarie perché fortemente volute da un’autorità superiore decantata come non nazionalista, non classista, non partigiana, bensì dedita al bene supremo dell’Europa che comporta, perché ci sia ordine nell'economia e nella popolazione, il predominio dei mercati, delle banche, dell’alta finanza

Solo alcuni cenni sugli “episodi” più gravi che anticipano l’infausto ingresso nella moneta unica nel 1999 che colpirà l’autonomia, l’indipendenza, la dignità di tutto un popolo. Così la pensava Paul KrugmanAdottando l’euro, l’Italia si è ridotta allo stato di una nazione del terzo mondo che deve prendere in prestito una moneta straniera, con tutti i danni che ciò comporta”. Così invece Romano Prodi, con il suo carisma di grande statista “Con l’euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più”. Indro Montanelli, espressione dell’ovvio e dei luoghi comuni, credeva come Prodi che l’ingresso nell’euro fosse un grande vantaggio “una volta entrati dentro non potremo ritornare all’allegra finanza di un tempo”.

Innanzitutto il divorzio tra Tesoro e banca d’Italia. 1981. Inizia la dittatura dei mercati finanziari. Il Tesoro per autofinanziarsi non può fare più ricorso alla Banca d’Italia. E’ il passo decisivo per la perdita della sovranità monetaria che si realizzerà compiutamente con l’adozione dell’euro. Senza il controllo della Banca d’Italia, il governo non può attuare liberamente una politica economica indipendente, rivolta alla crescita industriale e agricola, alla piena valorizzazione culturale e turistica, alla ricerca scientifica, ad una politica di pace, al benessere della popolazione, una politica che diventerà “sottomessa”, appunto con l’euro, con la partecipazione ai diktat che da Maastricht (1992) diventeranno sempre più autoritari e devastanti.

Autori del divorzio, naturalmente con la compiacenza di una avida platea di figuranti, Carlo Azeglio Ciampi, Presidente della Banca d’Italia e Beniamino Andreatta, ministro delle Finanze.
Il divorzio non avvenne per legge bensì con una lettera di Andreatta al Governatore della Banca d’Italia, un “atto” che pose fine all’acquisto “illimitato di titoli di stato da parte della Banca centrale”.


1992. Non solo Maastricht. In quello stesso anno, approda nel porto di Civitavecchia il panfilo “Britannia” della regina Elisabetta. Gli ospiti costituiscono la “crema” dell’imprenditoria pubblica e privata italiana. Oltre i beneamati e insostituibili Andreatta e Ciampi, sono presenti, tra l’altro, i vertici di Iri, Eni, Ina, Comit e i rappresentanti delle aziende di stato più significative. E non poteva mancare uno degli ideatori della “svendita” dell’Italia, il direttore generale del Tesoro Mario Draghi, incaricato di tenere il discorso introduttivo.

Il mantra che assembrava i vari partecipanti alle onoranze funebri di quella che secondo il blocco germanico sarebbe diventata solo “un’espressione geografica”, opinione diffusa un tempo anche nell’Impero austro-ungarico, era dato dall'”idea” che il problema del debito pubblico era affrontabile solo con la demolizione del patrimonio pubblico, della riduzione del salario reale, degli stipendi, dei privilegi eccessivi dello stato sociale, con un ritocco pesante della Costituzione socialista”, con una riforma delle pensioni e dell’età lavorativa …

Lo stato controllava aerei, treni, autostrade, elettricità, gas, la Rai, la telefonia, settori produttivi quali siderurgia, chimica, meccanica e addirittura alberghi, agenzie di viaggio, settori alimentari… Una quantità di beni, di ricchezza mal gestita che in mano “a capitani coraggiosi” avrebbe fruttato enormi profitti e dato lavoro a milioni di persone. Una svendita del patrimonio statale ai privati comportava il sostegno di un sistema finanziario forte e disinteressato, quale ad esempio il sistema anglosassone garantito dalla stessa regina Elisabetta che appunto era presente con i suoi “invisibili”, come a dire, con i suoi agenti finanziari.
Come qualsiasi economista serio, non iscritto nel libro paga del padronato, avrebbe previsto, il debito pubblico verrà triplicato, l’occupazione diminuirà vistosamente e i salari perderanno potere d’acquisto (non proprio come vaticinava il millantatore Romano Prodi).

Un’estorsione dei beni, ricordiamolo, del popolo italiano, operata da avvoltoi come la Goldman Sachs, di cui era stato vice presidente proprio Mario Draghi 4) che, come membro del “gruppo dei trenta” aveva proposto l’uso di titoli tossici che hanno contribuito alla crisi planetaria 2008/2009. Ma che senza l’apporto di figure politiche indecenti e corrotte del nostro Paese non sarebbe andato in porto, secondo un percorso avvilente che dal duo Andreatta-Ciampi, via Napolitano, Prodi, D’Alema, Amato, Monti, Draghi, Gentiloni 5), arriva ai nostri giorni con i Renzi, con gli Zingaretti, i Grillo… ad una ulteriore sottomissione (MES, recovery fund…) alle tre zarine Angela Merkel, Ursula Von der Leyen, Christine Lagarde, e alla Nato che ci obbliga a missioni militari utili nel saccheggio agli States, con qualche briciola per il sub-imperialismo italico, e a spese militari deliranti, oltre che all'uso umiliante del nostro territorio (MUOS, Ghedi, Vicenza, Sigonella, Teulada, Quirra, Aviano…).

Tengo a precisare che in questo percorso di spoliazione mirata, il ruolo pur così appariscente di Silvio Berlusconi è stato di giovamento non tanto per quel percorso politico prefissato, come voluto dalla grande finanza, da cinquanta anni, quanto nel suo essere un faccendiere spregiudicato che ha irriso al diritto, dando così spazio alla corruzione (utile al profitto) e al disprezzo delle leggi, creando un terreno favorevole ad una legislazione noncurante dei diritti costituzionali (in particolare, in materia di lavoro), e soprattutto nel suo essere un eccellente ideatore di immaginari che non solo hanno contribuito alle sue fortune personali, ma hanno contribuito, più di quanto si ammetta, alla formazione di un immaginario collettivo dominante nel ventennio ed oggi non del tutto tramontato, sebbene il suo personaggio sia in declino.
Ed ora il referendum sul numero de parlamentari di cui dirò in seguito, molto più importante di quanto i media, con il loro schematismo, ci stanno dicendo. La banda PD/5STELLE vuole ridurre il parlamento in sede di silenziosi obbedienti all’esecutivo e a task force costituite al di là della volontà e del controllo popolare. L’ennesima ferita alla Costituzione.

NOTE

1) Milton Friedman, esponente di grido delle teorie monetariste e dell’ideologia neoliberista, ha avuto un ruolo politico devastante. Ronald Reagan e Margaret Thatcher hanno seguito con scrupolo le sue teorie, demolendo con successo la classe operaia anglosassone. I suoi allievi, i “Chicago boys” hanno dato un contributo essenziale nell’impoverimento del Cile e della Russia, quando Eltsin “il Pinochet russo” prenderà, con la forza e con l’arbitrio, osannato dalla UE, il potere. Il delirante avventuriero non finirà in galera perché graziato da Putin.

2) Dobbiamo a Naomi Klein, autrice di “No logo” la teorizzazione dello “shock” come strumento politico delle classi borghesi a favore di un’economia di dominio che sfrutta cinicamente i disastri, accentuandone la portata e l’ampiezza.

3) E’ un’operazione che ho fatto ripetutamente con la pagina “una parola contro le guerre”, oramai da cinque anni. Le mie osservazioni sono disperse in più articoli. Naturalmente, dato lo sfascio continuo della Ue nei confronti delle nostre istituzioni e del nostro popolo, la questione sarà ripresa successivamente.

4) La lettera che Jean Claude Trichet, Presidente della Bce e Mario Draghi, suo successore fino al 2019, inviano a Silvio Berlusconi e a Giulio Tremonti ha toni minacciosi e arroganti. Nessuna concessione sui titoli di stato se non verranno attuate le prescrizioni umilianti della missiva. Un vero programma di governo. Liberalizzazioni anche a livello locale, ulteriori privatizzazioni di imprese pubbliche, meno rigidità sulle norme per i licenziamenti, contrattazione sindacale che favorisca la produttività…un golpe in piena regola con una semplice missiva…Berlusconi e Tremonti che indugiano e prendono tempo verranno scaricati. Napolitano, il grande eversore, nomina Mario Monti primo ministro, il cui programma “democratico” si evince da un suo enunciato “E’ il Parlamento che inceppa la via delle riforme strutturali…bisognerebbe aggirarlo per evitare che frenino lo sviluppo…il problema dell’Italia è che si vota troppo spesso e sono ancora troppi ad andare a votare”, In fondo è il progetto di Grillo e dei suoi boys sul dimezzamento del Parlamento che costituirebbe un’agevolazione per i gruppi dirigenti: meno impacci.
Da segnalare l’inesistente risposta dei sindacati confederali al furioso attacco della UE al mondo del lavoro, dei giovani, dei pensionati, della società civile.

5) Sulle politiche della Ue prima dell’intimazione del duo colonialista Trichet-Draghi, come ho già riferito, ho scritto ripetutamente. Suggerisco due testi che mi sembrano fondamentali per un’analisi rigorosa delle idealità politiche e della corruzione della UE: Luciano Gallino, Il colpo di stato di banche e governi; Il denaro, il debito e la doppia crisi. Entrambi editi a Torino.

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mercoledì 29 luglio 2020

PAURA E TERRORE COME STRUMENTI DEL POTERE

PAURA E TERRORE COME STRUMENTI DEL POTERE

Antonello Boassa 


GIORGIO AGAMBEN, dopo una lunga assenza dalla sua rubrica, evidentemente dopo i banali, rozzi assalti da parte di "intellettuali", di giornali e riviste "progressiste" che si sono pronunciate contro le pregevoli note presenti in "UNA VOCE" quali "Biosicurezza"; " La medicina come religione; "Riflessioni sulla peste"; "Contagio" ; "Distanziamento sociale... si è finalmente riproposto con due pezzi di alto livello teorico:"Che cos'é la paura"e "Due vocaboli infami"

Qualche parziale riflessione sul primo.


Della ANGOSCIA come tonalità emotiva che costituisce la nostra originaria apertura al mondo ne aveva parlato Heidegger. Giorgio Agamben, in effetti, ritiene che sia la paura il tratto fondamentale della nostra tonalità emotiva. L'angoscia viene infatti ridefinita come paura privata del suo oggetto ma è davanti alla cosalità, all'oggetto che si costituisce la paura come tonalità costitutiva dell'apertura al mondo. Agamben riprende il tema trattato in "ESSERE E IL TEMPO" e lo sviluppa, approfondendo termini come "spavento", "terrore", "angoscia" Ricorda come HOBBES, l'autore del "Leviatano", teorizzi che il Potere abbia cercato il suo fondamento e la sua giustificazione facendo leva sulla tonalità emotiva in cui l'essere umano rischia continuamente di cadere, ossia la paura.

"La paura è la dimensione in cui cade l’umanità quando si trova consegnata, come avviene nella modernità, a una cosalità senza scampo appunto nei desiderata dell'Unione Europea governata dal blocco germanico a guida Merkel, Von der Loyen, Lagarde.. L’essere spaventoso, la «cosa» che nei film del terrore assale e minaccia gli uomini, non è in questo senso che una incarnazione di questa inaggirabile causalità".
Conseguenza della paralisi provocata dalla paura che può sfociare in terrore, rovesciando il termine nietzschiano "volontà di potenza"(che è tutta altra cosa dalle banalizzazioni di cui il termine ha sofferto), si può definire la paura come "in volontà di potenza", una sorta di volontà di impotenza di fronte alla cosa che minaccia... che abbandona alla paralisi di razionalità contro la quale il Potere ha gioco facile-

L'uso spregiudicato della paura da parte di chi governa, di chi egemonizza è cosa dei tempi antichi e non è stata certo trascurata nei cosiddetti tempi moderni.

Si veda il panico gestito in prima persona dai maggiordomi del potere riguardo la "pandemia" del Covid 19, panico che, oltre le squallide vicende relative al denaro (favorire le aziende farmaceutiche per inutili vaccini e gli Istituti di cura privati, data la paralisi della sanità pubblica), squallide vicende che hanno determinato un notevole aumento di malattie e di decessi per patologie gravissime come il cancro, la cardiopatia, l'epatite... ha creato un gregge di esseri impauriti, resi incapaci di ragionare criticamente sul virus e sulla sua pericolosità, distratti appositamente dal "colpo di stato" del blocco germanico egemonizzato da Berlino compiuto nell'ultimo vertice di Bruxelles che ha ulteriormente impoverito quei residui marginali di sovranità che restavano al Bel Paese, accentuandone il suo stato di colonia.

"Certo, l’albero può spezzarsi e cadermi addosso, il torrente straripare e allagare il paese e quest’uomo improvvisamente colpirmi: se questa possibilità diventa improvvisamente reale, un giusto timore suggerisce le opportune cautele senza cadere nel panico e senza perdere la testa, lasciando che altri fondi il suo potere sulla mia paura e, trasformando l’emergenza in una stabile norma, decida a suo arbitrio quello che io posso o non posso fare e cancelli le regole che garantivano la mia libertà."
Con il panico, con la paura, con il terrore e conseguente timore dell'altro e allontanamento dal sociale non si può costruire un popolo, una nazione ma solo una plebe, una moltitudine di schiavi... come è appunto nei desiderata dell'Unione Europea governata dal blocco germanico a guida Merkel, Von der Loyen, Lagarde.



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