giovedì 10 novembre 2016

TRUMP E' PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D'AMERICA

TRUMP E' PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D'AMERICA

Jacques Sapir
VOCIDALLESTERO





Dal blog Russeurope i commenti a caldo dell’economista francese Jacques Sapir sulla vittoria di Donald Trump alle elezioni americane e le sue conseguenze per gli Stati Uniti e il mondo. Una rivolta delle classi popolari contro le élite e una lezione di realtà per l’intero ceto politico, anche in Europa. I leader europeisti mostrano di vivere in una bolla di illusioni, da dove non comprendono più l’evolversi della storia. Situazione pericolosissima, conclude Sapir, quella in cui le élite culturali e politiche si aggrappano a una realtà superata e smentita dai fatti: ma non è affatto sicuro che questa lezione verrà imparata. 

La vittoria di Donald Trump ha scosso gli Stati Uniti e ha sorpreso il mondo. Riflette il montare di un’ondata di rabbia della classe popolare contro le cosiddette “elite”. Firma una reazione storica contro la frattura sociale, ma anche ideologica e culturale, degli Stati Uniti, che ha visto lo sviluppo di una politica, ma anche di media, “fuori dal mondo”. Gli stessi media che hanno condotto una campagna isterica in sostegno di Hillary Clinton oggi sono stati brutalmente smentiti. Dovrebbero imparare la lezione; non è sicuro che lo faranno.

Una vittoria, una sconfitta, un rimpianto

Ci sono stati, è evidente, toni razzisti nella campagna elettorale di Donald Trump, ma gli osservatori che si sono attaccati solo a questo e non hanno voluto vedere altro hanno dimenticato l’essenziale: il montare da mesi di una onda di piena contro la “finanza”, contro Wall Street.
L’elezione di Trump è, simbolicamente, la vittoria della vita reale contro la vita virtuale. Questa elezione ci dice anche, specularmente, che il bilancio della presidenza di Barack Obama non è così positivo come la stampa vuole farci credere, e che l’economia degli Stati Uniti non si è ancora ripresa dalla crisi del 2007-2009.
Questa marea avrebbe anche potuto prendere un’altra direzione. Bernie Sanders, il candidato che ha perso le primarie democratiche, la incarnava anche lui, a modo suo, e sicuramente in un modo più politico rispetto a Donald Trump. Questa è la responsabilità storica dell’establishment democratico, dei pezzi grossi del partito che non hanno esitato a manipolare le primarie, favorendo scandalosamente Hillary Clinton: avere consentito la vittoria di Donald Trump. Ricordiamo questa lezione. La sinistra può vincere quando è vicina alla gente, mai quando parte per la tangente al seguito della finanza e dei grandi poteri, della casta giornalistica e di artisti mutevoli e incostanti. È una delle lezioni da trarre da questa campagna e da questa elezione, e in parte conferma la strategia di Jean-Luc Mélenchon.
Ma questa vittoria è anche e prima di tutto la sconfitta di Hillary Clinton. È stata vista come il candidato della finanza; i suoi legami con le grandi banche d’affari di Wall Street – tra cui Goldman Sachs – erano ben noti. Andava d’amore e d’accordo con i ricchi e le celebrità. I suoi legami finanziari sono andati ben oltre, e il ruolo della Fondazione Clinton resta da chiarire, in particolare i suoi rapporti con i leader di paesi come l’Arabia Saudita e il Qatar.
Il suo comportamento, il misto di trascuratezza e di arroganza che ha dimostrato nel caso dei suoi messaggi di posta elettronica (l’emailgate) è stato bocciato dalla maggioranza degli americani. Mentre anche le sue posizioni interventiste e avventuriste in politica estera hanno contribuito a spaventare una parte dell’opinione pubblica.

Le conseguenze

L’elezione di Donald Trump avrà conseguenze importanti, sia negli stessi Stati Uniti sia nelle relazioni internazionali. Da una parte dovrà dare una rapida risposta a quella maggioranza di americani che hanno visto il declino del loro tenore di vita, mentre quello di una piccola minoranza decollava.
Il voto degli stati della ex cintura industriale degli Stati Uniti, la cosiddetta “cintura della ruggine” o Rustbelt è tipico in questo senso del movimento che ha portato Trump alla presidenza.
Trump dovrà anche ricostruire il Partito repubblicano, parte dell’élite del quale si è allontanata da lui. Il fatto che i Repubblicani rimangono maggioranza al Congresso potrebbe aiutare. Ma la sua politica sarà strattonata tra l’ala più reazionaria del suo partito e il suo desiderio di soddisfare i suoi elettori, in particolare lanciando grandi programmi di investimenti pubblici. Dovrà riconciliare simbolicamente con se stessi gli americani, che escono lacerati da questa campagna, vissuta come disastrosa da una grande maggioranza.
Ma è nelle relazioni internazionali che le conseguenze delle elezioni di Donald Trump segneranno gradualmente il più grande cambiamento.
Il presidente neo-eletto non ha fatto segreto della sua volontà di migliorare le relazioni degli Stati Uniti con la Russia, di porre fine alla sovra-estensione dell’apparato militare degli Stati Uniti, di tornare a una visione più realistica del commercio internazionale, lontana dal dogma del libero scambio. Non sarà più il momento dei grandi trattati internazionali, come il TTIP o il CETA. Torna il protezionismo, e bisognerà prenderne atto se si vuole sfruttare al massimo e mettere in atto questa “de-globalizzazione” ragionata, che io ho auspicato e che oggi sembra inevitabile. Quindi accogliamone l’auspicio, pur comprendendo che la politica di un paese come gli Stati Uniti non si trasforma in pochi giorni o settimane.
Ma è chiaro che l’elezione di Donald Trump offre una nuova speranza per le relazioni con la Russia, e che l’atteggiamento aggressivo adottato da Washington, sia in Ucraina sia in Siria, non sarà mantenuto. Anche questo è un aspetto positivo di questa elezione. Speriamo che questo sia capito anche nei paesi europei che – stupidamente – hanno deciso di mantenere le sanzioni contro la Russia.

Le conseguenze per l’ideologia europea

Più in generale, questa elezione rimescola le carte anche per l’Unione europea. Non è un caso che l’ex primo ministro italiano Enrico Letta abbia detto che è l’evento più importante dopo la caduta del muro di Berlino. Le élite filo-europee hanno perso un sostegno cruciale nella presidenza americana [1], e questo si coglie sia nelle reazioni di Juncker e Tusk, sia in quelle di Angela Merkel e Francois Hollande. Al contrario, i politici che contestano questo europeismo, da Nigel Farage a Beppe Grillo, passando per Marine Le Pen, hanno accolto con favore la vittoria di Donald Trump.
Naturalmente, ora si cercherà di declamare nuovamente l’inno dell’Europa federale e di riattizzare i fuochi morenti dell’integrazione europea. Ma le divisioni tra gli stati dell’UE non spariranno per magia. Gli interessi di questi stati resteranno quello che sono, opposti a qualsiasi integrazione. Prima o poi bisognerà decidersi a trarne le conseguenze, e tornare a una politica delle Nazioni, che non esclude certo, tra queste Nazioni, cooperazione e amicizia. Rifiutandosi di farlo, i leader europeisti corrono il rischio di aggravare la rabbia che cova anche nell’Unione Europea. Le negazioni della democrazia sono state troppo numerose, troppo sistematiche. Questi leader corrono il rischio, su loro scala e nelle loro condizioni, di fare la fine di Hillary Clinton.
E tuttavia è improbabile che capiscano che i tempi sono cambiati, non certo a causa di questa elezione presidenziale, che è solo un elemento in più nel cambiamento, ma perché viviamo oggi, e da oltre dieci anni, il ritorno delle Nazioni. Nulla è più drammatico di quando le élite, sia politiche sia culturali, si aggrappano a una visione del mondo che la realtà ha superato e smentito. Possiamo, in qualche misura, vivere in una bolla. Ma a un certo punto, la bolla scoppia e si è destinati a pagare a caro prezzo il mondo di illusioni che ci si è fabbricati.

[1] http://www.lastampa.it/2016/11/09/esteri/russia-e-destre-europee-esultano-lue-relazioni-transatlantiche-pi-difficili-KpVb6IQVQoRjaEBIeyH2fM/pagina.html

mercoledì 9 novembre 2016

Парад в честь 70-летия Великой Победы



Парад в честь 70-летия Великой Победы


Президент России – Верховный Главнокомандующий Вооружёнными Силами Владимир Путин присутствовал на военном параде в ознаменование 70-й годовщины Победы в Великой Отечественной войне 1941–1945 годов.
9 мая 2015 года
11:20
Москва, Красная площадь




01:19:45


Поделиться
SD



Перед началом парада в Гербовом зале Кремля Владимир Путин приветствовал лидеров иностранных государств и крупнейших международных организаций, прибывших в Москву для участия в праздничных мероприятиях.

Военный парад в ознаменование 70‑летия Победы в Великой Отечественной войне – один из самых масштабных за всю историю парадов на Красной площади. В нём приняли участие более 15 тысяч военнослужащих, 194 единицы сухопутной военной техники, 143 самолёта и вертолёта.

Смотрите также
Выступление Президента России на параде, посвящённом 70-летию Победы в Великой Отечественной войне
9 мая 2015 года

В качестве почётных гостей на Красной площади присутствовали более двух тысяч ветеранов Великой Отечественной войны.

Парад начался с выноса на Красную площадь знамени Победы и государственного флага России.

В память о погибших в Великой Отечественной войне Владимир Путин впервые в ходе военного парада объявил минуту молчания.

Парад традиционно открыла рота барабанщиков Московского военного музыкального училища, а также знамённые группы со штандартами 10 фронтов заключительного этапа Великой Отечественной войны.

Затем в составе пешей колонны по Красной площади прошли парадные расчёты Азербайджана, Армении, Белоруссии, Казахстана, Киргизии, Таджикистана, Индии, Монголии, Сербии и Китая.

Вооружённые Силы России представляли военнослужащие высших военных учебных заведений, суворовских, нахимовских военных училищ, кадетских корпусов, военнослужащие Западного военного округа, МЧС, внутренних войск МВД и погранвойск ФСБ России. Впервые в мероприятии приняли участие воспитанницы кадетской школы-интерната.

Историческая часть механизированной части парада была представлена легендарными танками времён Великой Отечественной войны Т‑34‑85, самоходными артиллерийскими установками СУ‑100.




17 из 67

Военный парад в ознаменование 70-й годовщины Победы в Великой Отечественной войне 1941–1945 годов. Фото: may9.ru.

За ними по Красной площади прошли современные бронеавтомобили, в том числе «Тигр» и «Тайфун», бронетранспортёры БТР‑82А и «Ракушка», боевые машины БМД‑4М, бронетранспортёры и боевые машины на платформах «Курганец», «Армата» и «Бумеранг». В параде также были задействованы танки Т‑90А и «Армата», самоходные артиллерийские установки «Мста‑С» и «Коалиция‑СВ», оперативно-тактические ракетные комплексы «Искандер», «Бук‑М2» и «Тор‑М2У», ракетно-пушечные «Панцирь‑С1», пусковые установки систем С‑400, грунтовые ракетные комплексы «Ярс».

Парад завершился пролётом авиации. Пилотажные группы «Русские витязи» и «Стрижи» продемонстрировали знаменитый «кубинский бриллиант» в составе девяти истребителей Су‑27 и МиГ‑29. Лётчики авиагруппы «Соколы России» показали воздушное построение «тактическое крыло» из 10 самолётов. В строю вертолётов пролетели экипажи пилотажной группы «Беркуты» на Ми‑28Н «Ночной охотник».

Смотрите также
Возложение венка к Могиле Неизвестного Солдата
9 мая 2015 года

Кроме того, в парадном строю авиации были представлены стратегический бомбардировщик-ракетоносец Ту‑160 «Белый лебедь», самолёты дозаправки Ил‑78, тяжёлые военно-транспортные самолёты Ил‑76, группы армейской и оперативно-тактической авиации. В рамках «воздушного парада» над Красной площадью впервые пролетели экипажи новейших истребителей поколения 4++ Су‑35 и Су‑30, модернизированных ударных вертолётов Ми‑35М и учебно-тренировочных вертолётов «Ансат‑У».

После окончания парада Владимир Путин вместе с главами иностранных государств и правительств почтил память погибших в Великой Отечественной войне, возложив цветы к Могиле Неизвестного Солдата в Александровском саду.


IL PRETESTO DEL DEBITO PUBBLICO PER FAR INDEBITARE I CITTADINI

IL PRETESTO DEL DEBITO PUBBLICO PER FAR INDEBITARE I CITTADINI

Di comidad 

I dati dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico indicano che i cittadini italiani sono in assoluto tra i meno indebitati del mondo, meno degli Americani, meno dei Francesi e meno dei Britannici. Il Regno Unito presenta addirittura il record di indebitamento delle famiglie. Contrariamente a ciò che ci si potrebbe aspettare, la disoccupazione e la precarietà costituiscono un incentivo all’indebitamento. E dove ci sono più disoccupati, cioè tra i giovani, vi è anche meno percezione dei rischi connessi all’uso della carta di credito. Il quotidiano “Il Sole-24 ore” comunica a riguardo un dato sconcertante, secondo il quale almeno il 5% dei giovani utenti inglesi di carte di credito non ha neppure la consapevolezza che il denaro speso vada restituito. 

Se i dati OCSE confermano invece l’attitudine prudente e risparmiatrice degli Italiani, l’informazione ufficiale non perde comunque l’occasione per ricordare che il debito pubblico italiano appare ancora fuori controllo. I due dati però non sono affatto in contraddizione come ci si vorrebbe far credere. Se gli Italiani sono poco indebitati è perché sono in gran parte creditori dello Stato, cioè tendono a risparmiare in titoli pubblici nonostante i consigli in senso contrario delle banche, le quali vorrebbero riservare per loro stesse quel tipo di investimento così scevro da rischi.

Attualmente il debito pubblico italiano è di nuovo quasi tutto interno ed un governo meno prono alle lobby finanziarie potrebbe facilmente renderlo tutto interno, perché c’è un ceto medio ancora capace di comprarlo, quindi oggi l’emergenza-spread appare più fittizia che mai. Ciò dovrebbe sfatare molto del terrorismo che ancora si diffonde circa i disastri di un’eventuale uscita dell’Italia dall’euro. Evocare continuamente l’esempio della Grecia per avallare questi terrori non tiene conto del fatto che il debito pubblico greco è nella gran parte nei confronti di creditori esteri.


Probabilmente gli “euristi” fanno tanto terrorismo poiché sono a loro volta
terrorizzati; infatti non ci viene spiegato come mai, in quattordici anni di storia, l’euro non sia mai diventato una valuta di riserva, cioè una moneta di pagamento per gli scambi internazionali che fosse alternativa, o almeno complementare, al dollaro. Il punto è che l’euro va bene per tenere compatto il gregge europeo sotto lo stemma NATO, ma non certo per dar fastidio agli Stati Uniti, ovviamente se si vuole rimanere vivi ed in salute (e ciò spiega la persistente pavidità anche di quegli esponenti della “sinistra” e di quei dirigenti sindacali che, a differenza di Renzi, non possono affidare la propria salvezza personale alla prospettiva di farsi cooptare in qualche lobby multinazionale). 

Il motivo per cui in Italia c’è meno indebitamento delle famiglie non è genericamente culturale, ma è dovuto appunto alla presenza di un ceto medio vasto e consistente; un ceto medio che costituisce un notevole datore di lavoro attraverso il fenomeno dei badanti e che svolge anche la funzione di ammortizzatore sociale per i giovani lavoratori precari e privi di garanzie che trovano nella famiglia il proprio punto d’appoggio. Ci sarebbe comunque da dubitare circa il carattere lusinghiero e confortante dei dati OCSE sullo scarso indebitamento delle famiglie italiane. Quei dati indicano infatti che gli Italiani rappresentano un target dei “servizi finanziari” ancora tutto da colonizzare.
 
Nel settembre scorso la Banca Centrale Europea ha rilasciato dichiarazioni di apprezzamento sui risultati del renziano “Jobs Act”, il quale avrebbe impresso“dinamismo” all’occupazione. La stessa BCE si lamenta però del fatto che l’Italia ha contribuito scarsamente alla ripresa economica in Europa. Le dichiarazioni della BCE sono quindi contraddittorie o quantomeno equivoche. In realtà se ci fosse stato davvero un aumento dell’occupazione in Italia, questo si sarebbe riflesso anche in un aumento della produttività e del PIL, che invece non c’è stato. Non per niente la BCE, invece di parlare di aumento dell’occupazione, adopera un’espressione ambigua come “dinamismo”, che può voler dire tutto e niente.


Le mistificazioni spudorate del nostro compatriota Mario Draghi dimostrano chiaramente per quale lobby coloniale lavori, quella che vuole sostituire i redditi da lavoro con i prestiti, ciò che in termini tecnici si può definire come “finanziarizzazione dei rapporti sociali”. Il credito/debito diviene quindi la relazione sociale fondamentale, quella a cui tutte le altre sono subordinate. E questo è ancora niente, in quanto occorre considerare che il credito elargito in denaro elettronico/digitale è a rischio zero, poiché l’eventuale insolvenza del debitore non comporta per le banche nessuna perdita di liquidità. Il rischio è quindi interamente a carico del debitore. Non si era mai verificata nella Storia una relazione sociale così squilibrata. La finanziarizzazione dei rapporti sociali non rappresenta una “fase” del capitalismo, bensì costituisce l’esito scontato dell’assistenzialismo per ricchi ogni qual volta i rapporti di forza lo consentano, ovvero quando la disoccupazione sia ormai cronicizzata.

Gli obiettivi del “Jobs Act” si inquadrano perciò nel progetto recessivo dell’euro, cioè impoverire e precarizzare la popolazione lavoratrice e logorare il ceto medio per costringere tutti ad accedere maggiormente a “servizi finanziari”. Non a caso la stessa BCE, dopo gli apprezzamenti sul “Jobs Act”, non rinuncia alla solita ramanzina sul debito pubblico; proprio quel debito pubblico che costituisce tuttora il rifugio del risparmio delle famiglie e che fa da ombrello persino alle banche italiane.
  
Sino alla caduta del Muro di Berlino il ceto medio proprietario di immobili e titoli era stato uno dei capisaldi della reazione al comunismo, mentre oggi la lobby finanziaria globale sta facendo di tutto per spolparlo. Il ceto medio italiano è più nel mirino di altri perché dispone ancora di parecchio da saccheggiare. Questo ceto medio ha difficoltà a difendersi a causa della sua vulnerabilità ideologica nei confronti degli slogan del “rigore” e dell’ “abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi”; ciò in conseguenza di una tradizionale mentalità pauperistica e di un atteggiamento punitivo nei confronti del lavoro. Tale mentalità può spesso camuffarsi di slogan progressisti e di moralismo anti-consumistico, ma si smaschera per la sua tendenza a colpevolizzare le rivendicazioni salariali. Un’alleanza tra il ceto medio in via di “proletarizzazione” e la classe operaia rimane quindi problematica e forse impossibile.

martedì 8 novembre 2016

Hillary Clinton saluta Lady Gaga in alta uniforme nazista

Hillary Clinton saluta Lady Gaga in alta uniforme nazista

Sullo schermo la Sinistra Politburo: Hillary Clinton saluta Lady Gaga in alta uniforme nazista con i media contorti celebrano simbolicamente il genocidio

Martedì 8 Novembre 2016
Mike Adams
Natural News.com





Il  simbolismo è tutto nel mondo dell'occulto, il controllo demoniaco sulle masse, e ieri Hillary Clinton ha salutato Lady Gaga in completa uniforme nazista, con tanto di bracciale rosso e un simbolo in bianco e nero ispirata alla Swastika  sul petto. 

Il messaggio è trasparente: Hillary Clinton rappresenta il Quarto Reich la tirannia e il genocidio, è entusiasta di collaborare con Lady Gaga, un demone, ispirato al Satana distruttore culturale che celebra gli aborti, e il controllo delle nascite di bambini.

E' tutto davanti a noi, i globalisti demoniaci a tutto campo per il controllo totale sull'umanità.

Potete immaginare il clamore che avrebbe suscitato Donald Trump se avesse affiancato una divisa nazista, indossata da una celebrità, per promuovere la propria candidatura? I media di sinistra sarebbe andati a nozze, accusando Trump di essere un fan di Hitler un fascista  sostenitore del KKK. Ma quando un sostenitore di Hillary Clinton indossa una completa divisa nazista, è completamente abbracciata dalla moralmente corrotta sinistra, che non vede nulla di sbagliato nella sorta di simbolismo nazista finché è visualizzato a sostegno del loro candidato.

Se avete amato Adolf Hitler, votate per Hillary Clinton e sperimentate ancora di più l'odio, il fanatismo, il governo fascista e il genocidio di massa.



Caratteristiche dettagliate prese direttamente dal guardaroba nazista. La divisa, che ha qualche somiglianza con il vestito di  Michael Jackson del 1990, è quella di uniformi naziste strettamente imitate nei dettagli, tra cui i collari alti, il bracciale rosso e un piatto gadget appuntato sul petto simbolo che ricorda la svastica nazista, basato originariamente sul simbolico "Fiore della vita".





In una foto, Hillary Clinton stringe la mano della "nazista" Gaga, sorridente  con il culto del guardaroba completo pantalone accanto alla Gaga nazista, che si mostra arrabbiata, col ghigno prepotente dell'autorità. Il messaggio è chiaro: "Stiamo andando a governare, stupidi e idioti elettori, con il pugno di ferro totalitario, un capo genocida che uccide la sua opposizione."

Hillary sorride con gioia ...





Le politiche di Hillary Clinton sono molto simili la genocidio nazista. Non è un caso che Hillary Clinton festeggia il suo essere con la  Gaga nazista: Lei è completamente a favore degli mandati obbligatori sui vaccini che iniettano nei bambini  i prodotti chimici  che danneggiano il cervello con la coercizione del governo .

Questo fa eco alle politiche naziste dell'eutanasia obbligatoria che ha visto lo stato ordinare la morte di portatori di handicap, di cittadini ritardati mentali o anziani "per il bene della società".

L'esatto stesso argomento anti-umanitario è fatto da persone come Hillary Clinton con l'appoggio ai vaccini tossici, della Monsanto che produce OGM e ai prodotti farmaceutici mortali su bambini e anziani in tutta l'America.

Leader politici malefici e medici genocidi, a quanto pare, vanno di pari passo.


la propaganda nazista incoraggiava a: Uccidere i Negri ritardati! Mentre il governo degli Stati Uniti ha storicamente svolto numerosi esperimenti medici sugli afro-americani, il regime nazista ha manifesti ,come questo sotto, che chiedevano di uccidere i "Negri ritardati" in quel periodo:



Ecco un altro manifesto che segue da vicino il pilastro dei "pannelli di morte" con lo schema della medicina socializzata di Hillary Clinton. Le parole in corsivo sono tradotti dal manifesto:
Questa persona congenitamente handicappato costa alla nazione, nel suo complesso, 60.000 Reichsmark nel corso della vita di queste persone , questo è denaro vostro.

Leggi Neuses Volk ( "New People")

La newsletter mensile della razziale corretta politica ufficio di presidenza del (National Socialist Workers Party  of Germany) NSDAP




Se l'America elegge Hillary Clinton, la nazione diventa il Quarto Reich Non c'è altro modo per dirlo: se gli americani sono così stupidi da eleggere Hillary Clinton, spingeranno una serial killer genocida una totalitaria demoniaca anti-umanista al potere. I risultati finali  probabilmente includeranno una guerra nucleare con la Russia, una nuova guerra civile in America, la distruzione economica di massa, lo sconfinamento dell'America da occupanti clandestini illegali, la distruzione economica della nazione, il collasso del sistema sanitario in bancarotta, la scomparsa dei fondi pensione, guerre razziali nelle strade e il caos di massa, violenze, saccheggi e incendi dolosi in tutte le città americane
.

Tutto questo bene sarà dopo la celebrazione della "vittoria", naturalmente, che vedrà il  mercato azionario speed e gli applausi dei liberali intorno. Dopo finita la finta celebrazione, il costo reale per la  elezione di un tiranno al potere comincia ad emergere.

Qualunque cosa tu faccia oggi, vota contro Hillary Clinton . 
Vota per dare all'America un'ultima possibilità di libertà per la libertà.


La NATO alza lo stato di allerta per bloccare la Presidenza Donald Trump, e metterci Hillary Clinton

La NATO alza lo stato di allerta  per bloccare la Presidenza Donald Trump, e metterci Hillary Clinton 

whatdoesitmean

Una grave relazione del ministero  della Difesa ( MoD ) ... sta avvertendo il Consiglio di Sicurezza ( SC ) che l'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico ( NATO ) ha  messo in allerta di 300.000 delle sue forze militari con " massima allerta " il segretario Generale dell'alleanza occidentale Jens Stoltenberg sostiene sia dovuta alle crescenti tensioni con la Russia - Ma gli analisti dell'intelligence della  Federazione affermano che sono destinati ad essere utilizzati, invece, per una invasione su vasta scala degli Stati Uniti per evitare che Donald Trump ne assuma la presidenza.

Secondo questo rapporto, gli analisti di intelligence del MoD si sono "allarmati/ preoccupati " per una esercitazione militare degli USA il 25 ottobre esercitazione di difesa aerea congiunta nel Mar Arabico, che ha coordinato la portaerei della US Navy  difesa dalla US Air Force e il rifornimento degli aeromobili, ma che ulteriori analisi hanno rivelato sia stato un precursore di un più grande piano militare americano un" evento " in programma per il 14 dicembre come parte della pianificazione del Pentagono per la prossima inaugurazione del loro prossimo presidente.

Pianificazione del Pentagono per il 14 dicembre " l'evento ", dice il rapporto, prevede la distribuzione sull'Oceano Atlantico tra gli Stati Uniti e gli Europei, delle portaerei le USS George HW Bush , USS George Washington e USS Abraham Lincoln , il cui compito degli aerei da combattimento sarà difendere le forse aeree 'Air Mobility di Command ( AMC ) il dispiegamento impressionante di 200 KC-135 Stratotanker air-to-air per il rifornimento aereo, 150 C-17 Globemaster III aerei da trasporto, 150 C-130 Hercules aerei da trasporto e 75 C-130J Super Hercules di trasporto aereo- tutti elementi che sono stati "pianificati / programmati"  per lasciare gli Stati Uniti, e tornarvi a pieno carico.



A far alzaere le" paure / preoccupazioni " del MoD ancora di più su questa "pianificato evento del Pentagono  ", dice la relazione , è il fatto che a tutti i comandanti militari statunitensi coinvolti in questa operazione viene data copia di un Ordine Esecutivo criptato scritto e firmato dal presidente Obama 3 giorni fa (4 novembre ) che indica " la sicurezza sanitaria globale è un principio fondamentale della nostra strategia nazionale per la lotta contro le minacce biologiche " e indica  il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti e il Segretario di Stato a collaborare, coordinare e comunicare con i ministeri della difesa senza nominare paesi stranieri .

Le relazioni negli Stati Uniti e l'altrettanto globalista Unione Europea in bilico , dove  la maggior parte dei leader dell'UE temono una presidenza Donald Trump , continua il rapporto, molti negli Stati Uniti sono apertamente avvertiti che Hillary Clinton, e le forze di sinistra a lei fedeli, si stanno preparando per mettere in scena un attacco" false flag " per riconquistare la loro presa del potere,tra cui uno degli addetti alla politici americani più temuti e potente di nome Roger Stone che, allo stesso modo, avverte pubblicamente potrebbe benissimo accadere .



Quanto al motivo che Hillary Clinton teme una presidenza Donald Trump, gli analisti delll'intelligence del MOD spiegano nel rapporto, è a causa della grande esposizione pubblica dei suoi numerosi crimini, tra cui la sua copertura dello stupro di bambini e il traffico sessuale .

Ad aumentare la disastrosa situazione di Hillary Clinton, o peggio ancora, continua la relazione , è stato direttore dell'FBI James Comey, ieri, le informazioni che era disponibile a non accusarla dei suoi crimini rilevati sulle e-mail -Ma sullo " stato profondo " del governo degli Stati Uniti , fonti stanno rivelando che era uno " stratagemma / una mossa" per permettere che il Presidente Obama conceda il  perdono alla Clinton, prima che Donald Trump possa assumere la presidenza .

Hillary Clinton ha disonorato l'intera professione giornalistica in America per i decenni a venire , dice il  rapporto, questi propagandisti hanno attuato crimini contro i cittadini degli Stati Uniti  e continua a stupire l'intera rete di informazione televisiva, una volta rispettata in tutto il mondo, la CNN  ha dimostrato di avere collusa con la Clinton per annientare Donald Trump .

Ma uno dei più grandi crimini contro il popolo americano di cui sono responsabili questi giornalisti propagandistici di Hillary Clinton, dice il rapporto, il fallimento loro più grande  è che il fatto che il braccio destro, Huma Abedin, è, infatti, una spia inserita comprata e pagata dall'Arabia Saudita di cui la Federazione ha avvertito il governo USA da tempo.


Ma il crimine incredibilmente peggiore  commesso contro il popolo americano, conclude la relazione , è compiuto dallo stesso presidente Obama che chiede pubblicamente a tutti gli immigrati illegali negli Stati Uniti di andare a votare Hillary Clinton, promettendo che il governo corrotto non farà  nulla contro di loro .



E anche se non menzionato nella presente relazione del MoD, non ci sono grandi esempi di come il corrotto regime di Obama-Clinton ha reso l'America, ci sono, poi i casi di una giovane madre single in California di nome Mariza Reulas  rischia anni di carcere per il reato di vendita di una singolo piatto per cena a un membro di un gruppo Facebook chiamato 209 Food Spot inoltre hanno rovinato il professore del MIT Cesar Hidalgo per aver osato dire la verità sulle e-mail della Clinton -questo accade perché Hillary Clinton, e tutti i criminali connessi con lei, sono liberi - ma se viene permesso a Donald Trump di sopravvivere ed essere eletto, può salvarli, e insieme agli Stati Uniti.

► Potrebbe interessare anche: