venerdì 5 ottobre 2018

LA UE BOCCIA IL DEF DEL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO E PROSPETTA L'ITALIA ALLA TROIKA.

LA UE BOCCIA IL DEF DEL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO E PROSPETTA L'ITALIA ALLA TROIKA. 

LA POLITICA ECONOMICA CHE LA UE VUOLE PER L'ITALIA E' COME QUELLA ATTUATA IN GRECIA : LACRIME FAME E  TERRA BRUCIATA

Vaturu Erriu Onnis 
Sa Defenza 


In queste ultime ore, e giorni,  abbiamo assistito a un crescendo del climax dello scontro tra il governo italiano  e  gli oligarchi della commissione UE,  Junker e Moscovici , che minacciano peste e corna con vere e proprie invettive contro il nostro governo.

I vice primi ministri italiani Salvini e Di Maio  controbattono e difendono la manovra del governo del cambiamento dagli ignobili attacchi degli oligarchi e dei loro servi locali, i media mainstream italioti.

I giornali e i media invocano tagli al DEF , tuonano con pesanti titoli e articoli tutti intentati ad abbattere il governo , e sperano fortemente nel "santo" spread e la fine del QE.

Intanto anche la TV fa la sua parte con le regie dei soliti personaggi che sparano a zero contro il DEF e il governo del cambiamento; è chiaro che quanto affermano Salvini e Di Maio sono parole vere e sincere quando affermano che le oligarchie e i poteri forti non vogliono una finanziaria a favore degli ultimi e della crescita.

Ogni domenica, noi che paghiamo il canone tv ,  dobbiamo sorbirci sulla TV pubblica RAI,   il mantra del servo, del FMICottarelli  che dal pulpito di quel "che tempo che fa" del lacchè Fazio , ci vuole fare il lavaggio del cervello settimanalmente  con tutta la disinformazione  e le scempiaggini che racconta sull'economia e su ogni mossa del governo in carica.

Sappiate che tutti questi disinformatori infiltrati nei media  sono pilotati dai soliti mafiosi khazariani e dai loro reggicoda del PD.

Dopo tanto dibattito nel governo per la costruzione di un DEF a favore del popolo , ora dopo tutta la propaganda arriva la mannaia degli oligarchi UE che lo considerano troppo oneroso, sappiamo che è un DEF sostenibile, è una finanziaria che rappresenta la crescita e l'uscita dall'austerità ormai decennale imposta dalla Germania, della khazariana Merkel .

L'UE lancia l'ultimatum per cambiare la politica economica per il 2019 entro il 15 ottobre, giorno in cui la Legge di bilancio dovrà essere notificata a Bruxelles. Se così non sarà, il messaggio implicito, la Commissione boccerà la manovra e aprirà una procedura su debito e deficit.

Sotto riportiamo la lettera inviata al Ministro Tria, e la sua traduzione.

 

Bruxelles, 5 ottobre 2018 
Caro ministro, 
grazie per la lettera di ieri 4 ottobre, che comunica alla Commissione la presentazione al Parlamento italiano dei nuovi obiettivi di bilancio contenuti nell'aggiornamento al documento di economia e finanza (Def) previsto dalla legislazione italiana.
Come sa, le raccomandazioni inviate all'Italia circa le richieste del Patto di stabilità e crescita, come per tutti gli Stati membri, sono state approvate all'unanimità dal Consiglio europeo del 28 giugno 2018 e adottate dal Consiglio dei ministri dell'Unione il 13 luglio 2018, Italia compresa. 
La verifica da parte della Commissione del rispetto delle raccomandazioni del Consiglio da parte dell'Italia inizierà quando la bozza di bilancio sarà trasmessa alla Commissione, il che dovrà avvenire il 15 ottobre. Qualunque passo formale nell'ambito di questa procedura avverrà dopo quella data e entro le scadenze stabilite dalle leggi dell'Unione.
In attesa della bozza, prendiamo atto dell'intenzione del governo contenuta nell'aggiornamento al Def di rivedere gli obiettivi fiscali per il 2019-2021 (toccare un tetto del deficit rispettivamente del 2,4%, 2,1% e 1,8% del Pil) e di deviare dall'annunciato percorso di convergenza verso l'obiettivo di medio termine di un equilibrio di bilancio in termini strutturali. 
Prendiamo atto inoltre che, secondo le previsioni del governo italiano, i nuovi obiettivi corrisponderebbero a un deterioramento strutturale dello 0,8% del Pil nel 2019 e a un equilibrio strutturale stabile nel 2020-2021. Le suddette raccomandazioni del Consiglio chiedono all'Italia di assicurare che il tasso nominale di crescita della spesa pubblica al netto degli interessi non superi lo 0,1% nel 2019, che corrisponde a un aggiustamento strutturale annuo dello 0,6% del Pil per il 2019. Tutto ciò considerato, gli obiettivi di bilancio rivisti dell'Italia sembrano puntare verso una significativa deviazione dal percorso fiscale raccomandato dal Consiglio. Questo è pertanto fonte di seria preoccupazione. 
Chiediamo alle autorità italiane di assicurarsi che la bozza di legge di bilancio sia coerente con le regole fiscali comuni e attendiamo di vedere nel dettaglio le misure che conterrà. Nel frattempo, come negli anni e nei mesi trascorsi, restiamo a disposizione per un dialogo costruttivo. 
Sinceramente suoi, 
Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici


Ora , il governo deve prepararsi allo scontro frontale e chiamare il popolo a dare manforte , contro questi disumani oligarchi del malaffare, e i suoi sostenitori del PD e legioni dei centri sociali, che in armonia con il centro di controllo sorosiano Open Society si apprestano a dar battaglia nelle piazze delle città con la messa in scena dell'accusa di xenofobia e della "disubbidienza civile" con la nave Mediterranea , pagata da sVendola e Casarin al soldo di Soros, e vanno a prendere i poveri neri, i Libia, visto che le ONG estere si sono defilate, ora lo sporco lavoro lo fanno da se stessi in casa nostra, e così sia avviano a importare i nuovi schiavi per il bene della casse delle coop di accoglienza e per continuare a dare mano d'opera a basso costo gestito dai soliti caporali che li portano nelle fabbriche e nei campi a lavorare per il padrone di turno.

Tutto è nelle mani dell'esecutivo: stampare nuova moneta, organizzare le "BELVE IN CERCA DI GIUSTIZIA ANZICHÉ PECORE PIEGATE AL BUONISMO" come ci ricorda Silvana De Mari "Viviamo in una dittatura delle minoranze, (specie se islamiche). Non arrendiamoci al conformismo e stiamo con chi ha ragione", il Governo italico ovviamente.

Ora dovete pensare al business che ne traggono e fanno sugli schiavi che importano dall'Africa e oriente, se a Riace nel triennio 14/17 hanno speso 10 milioni € per ospitare una dozzina di africani , quanto ci costano migliaia di neri ? Chi incassa questi soldi? il PD con le cooperative di accoglienza e ONG ovvio... ecco dove batte il cuore di questi lestofanti.

Per questi oligarchi , in armonia con il Piano Kalergi, si possono spendere miliardi di euro a favore dell'importazione dei nuovi schiavi , ma non si deve spendere un centesimo per sostenere i nostri poveri , che questa politica di austerità ha fatto raddoppiare con la complicità dei servi locali del PD , e tutta la nomenclatura dello stato profondo che abbiamo in ogni dove nelle istituzioni dello stato e nella finanza.

Ecco perché, Prodi, è un traditore del popolo e un grande pusillanime  e sobillatore quando invita a far arrivare altra e più corposa immigrazione: "... un flusso di migranti estremamente forte"

Dico , ma quì ci vogliono tribunali speciali per equo processo, solo con l'instaurazione del regime marziale si possono aprire i tribunali militari per condannare questi vigliacchi e tutti gli ex governanti per Alto Tradimento, e infliggere loro la pena capitale!

Proprio come stanno facendo negli USA , dove l'amministrazione Trump sta preparando a Guantanamo il processo con tribunali militari per  migliaia di khazariani , pedofili e assassini nati.


http://sadefenza.blogspot.com/2018/10/la-ue-boccia-il-def-del-governo-del.html


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QUELLI CHE TIFANO SPREAD (CONTRO L’ITALIA) PER ABBATTERE IL GOVERNO…

QUELLI CHE TIFANO SPREAD (CONTRO L’ITALIA) PER ABBATTERE IL GOVERNO…

Antonio Socci
Sa Defenza 



E ora c’è chi tifa spread? E’ del tutto legittimo, in democrazia, criticare la manovra economica del governo, ma c’è un partito trasversale (forte nel Palazzo e debole nel Paese) che ha un’irresistibile e inaccettabile tentazione: appunto tifare spread.

O comunque tifare Mercati” o Unione Europea o Macron o Merkel o qualunque altra entità che possa creare problemi al governo. E magari metterlo in crisi e abbatterlo, replicando quello che accadde nel 2011 al governo Berlusconi.

Non voglio affatto dire che tutti coloro che avversano questo governo “tifino spread” o confidino nello straniero. Anzi, spero sinceramente che solo una piccola minoranza cada in questo errore. Ma temo che la tentazione sia di molti.

Di fatto vuol dire tifare contro l’Italia, anche se gli interessati non lo confesseranno mai neppure a se stessi. Anzi, diranno di voler difendere l’Italia dal populismo gialloverde. E sosterranno sentirsi chiamati a far argine contro gli irresponsabili.

Con tutte queste ragioni di facciata la tentazione di sperare nell’impennata dello spread già oggi, o nella bocciatura di Bruxelles domani o magari in altri “veti è formidabile per chi non vuole fare revisioni autocritiche sulle fallimentari politiche “germaniche” fin qui seguite.

In mancanza di consenso nel Paese questi oppositori prendono la solita vecchia scorciatoia che è stata la tragedia dell’Italia: chiamare lo straniero in proprio soccorso.

Questa è stata, per secoli, la causa di tutte le sciagure italiane: avere classi dirigenti (o classi dominanti) divise e faziose che – nello sbranarsi a vicenda – hanno ceduto alla tentazione di chiamare lo straniero in proprio aiuto. Straniero che poi si rivela puntualmente un invasore che provoca la devastazione del Paese.

Gli stranieri infatti non se lo fanno dire due volte, perché l’Italia era e resta sempre un boccone ghiottissimo.

Accadde nel momento cruciale della nostra storia, il Cinquecento, quando l’Italia rinascimentale era di fatto la vera capitale culturale e civile d’Europa (oltre ad essere la capitale religiosa del mondo).

Nelle corti europee i futuri regnanti imparavano l’italiano come oggi s’impara l’inglese. E l’Italia, molto ricca, era anche una potenza economica e finanziaria.

Purtroppo però era politicamente divisa in molti stati ostili fra di loro e, al loro interno, in tante fazioni: quelle classi dirigenti si facevano guerre feroci cedendo alla tentazione di chiamare in aiuto le varie potenze d’oltralpe.

Le quali spesso anticipavano perfino la chiamata e non trovavano mai i diversi stati italiani a far fronte comune contro l’invasoreCosì l’Italia fu devastata e decadde.

Lo ha raccontato lo storico ed economista ginevrino Sismondo de Sismondi nella sua celebre opera Storia delle repubbliche italiane.

E’ una pagina rivelatrice che – curiosamente – Angelo Panebianco ha recentemente evocato in chiave europeista (così capovolgendone però il significato, almeno a mio avviso).

Scrive il Sismondi:
“Alla fine del secolo XV i signori delle nazioni francese, tedesca e spagnola furono tentati dall’opulenza meravigliosa dell’Italia, dove il saccheggio di una sola città prometteva loro a volte più ricchezze di quante ne potessero strappare a milioni di sudditi. Con i più vani pretesti essi invasero l’Italia che, per quaranta anni di guerra, fu di volta in volta devastata da tutti i popoli che poterono penetrarvi. Le esazioni di questi nuovi barbari fecero infine scomparire l’opulenza che li aveva tentati”.

Oggi l’Italia continua ad ingolosire tanti potentati stranieri e tanti poteri finanziari. Certo, gli stati d’Europa non si fanno più guerre con gli eserciti, ma fanno guerre economiche, magari coperte dal nobile vessillo dell’ideale europeista sotto cui i più forti impongono i loro interessi e il loro nazionalismo. E c’è da chiedersi se non è stata un’analoga spoliazione ciò che ha subito il nostro Paese negli ultimi decenni, da quando abbiamo ceduto la nostra sovranità monetaria, economica e politica.

Del resto l’Italia ancora continua ad essere terra di conquista, perché resta comunque uno straordinario scrigno su cui tanti hanno gli occhi puntati: basti pensare al nostro grande risparmio privato o alla nostra struttura manifatturiera che resta la seconda d’Europa, per non dire del nostro incomparabile patrimonio artistico e monumentale.

Per questo bisognerebbe smetterla con una politica che non mette al primo posto l’interesse nazionale. Bisognerebbe evitare quelle accanite lotte di fazione che poi impediscono di far fronte comune in difesa del Paese o addirittura inducono a confidare nell’intervento straniero, con tutte le conseguenze che ciò comporta.

Consiglierei – per tornare alla storia – di ricordarsi del più grande pensatore politico italiano, Niccolò Machiavelli, che – lungi dall’essere un cinico teorico del potere per il potere – fu un ardente patriota, oltreché grande umanista.

Infatti nel suo celebre trattato Il Principe del 1513, affrontò la drammatica situazione dell’Italia prospettando un possibile riscatto.

Il capitolo XXVI è intitolato, Esortazione a pigliare la Italia e liberarla dalle mani de’ barbari, un titolo che oggi attirerebbe su di lui gli strali dei giornali e l’accusa di sovranismo o nazionalismo.
In quelle pagine drammatiche egli lamenta la condizione dell’Italia “schiava”, “serva” e “dispersa”, un’Italia “senza capo, senza ordine, battuta, spogliata, lacera, corsa” che ha “sopportato d’ogni sorta ruina.

Per questo Machiavelli invocava l’arrivo di un Principe nuovo (pensava a Lorenzo de’ Medici) che la liberasse dagli stranieri che se la contendevano e affermava che un tale principe avrebbe avuto con sé tutti gli italiani: Quale Italiano gli negherebbe l’ossequio? A ognuno puzza questo barbaro dominio”.

Oggi con queste parole Machiavelli si prenderebbe pure l’accusa di fascismo, perché – direbbero – invoca “l’uomo forte”.

Ma noi abbiamo imparato da Antonio Gramsci a leggere intelligentemente la figura del “principe” che può essere rappresentato – in tempi moderni e democratici – da una realtà politica (non necessariamente un solo partito, ma anche una classe dirigente trasversale) che rappresenti davvero il Paese e che realizzi l’aspirazione degli italiani al riscatto, alla rinascita economica, civile e politica della nostra nazione.
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Antonio Socci
Da “Libero”, 1 ottobre 2018

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IDEE SUICIDE: L'Ucraina Afferma Di Avere Missili In Grado Di Colpire Mosca

IDEE SUICIDE: L'Ucraina Afferma Di Avere Missili In Grado Di Colpire Mosca

Paul Antonopoulos
Sa Defenza 


Abbiamo sentito dalle autorità navali ucraine che possiedono imbarcazioni "invisibili" in grado di colpire i beni russi nel Mare di Azov, e ora questo:

L'Ucraina ha già la capacità di sviluppare un missile con una portata di 1.500 chilometri in grado di "raggiungere Mosca", ha detto l'esperto militare ucraino Valentin Badrak in un'intervista a UkrLife.

Secondo Badrak, il conflitto con la Russia ha causato "una crescita esponenziale" nell'area delle tecnologie militari ucraine. Ha sottolineato che gli ingegneri sono in grado di produrre molto più di quanto i militari possano adottare in servizio.

Secondo lui, la nuova arma può portare "a cambiare la retorica dei negoziati" dell'Ucraina, armata con "cento o duecento di questi missili" che potrebbero "dettare le sue condizioni" e "difendere la sua posizione nell'area dell'euro" -Integrazione atlantica. "

In precedenza, il tenente generale ucraino Igor Romanenko ha detto che l'Ucraina dovrebbe lavorare per migliorare i missili Garpun e Grom-2 in modo che possano raggiungere diverse migliaia di chilometri e raggiungere la "parte europea" della Russia.



L'appello del generale ucraino è stato commentato nella Duma di stato (camera bassa del parlamento russo): il vice Igor Belik ha affermato che l'esercito ucraino non ha tenuto conto dello sviluppo dei sistemi di difesa antiaerea.

Ad agosto, il capo del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell'Ucraina, Aleksandr Turchinov, ha riferito sul test di successo di un missile da crociera, ma non ha specificato il tipo di missile.

Questo è il comandante della nave corazzata ucraina Kremenchuk, Aleksandr Regula, ha dichiarato che la sua nave è "invisibile" alla Marina russa. Un alto funzionario russo ha fatto appello all'armata ucraina di non inventare storie, definendo la nave ucraina l'"Olandese Volante " (ndt vascello fantasma).

Secondo il comandante ucraino che ha sostenuto in un'intervista con l'agenzia Ucrainform, la nave Kremenchuk ha scortato le navi ucraine Donbass e Korets quando hanno recentemente navigato lungo la costa della Crimea verso il mare di Azov, essendo rimasta invisibile al servizio di confine russo grazie alla "geometria speciale dello scafo, che assorbe le onde dei radar e la copertura della nave".

Grigory Ioffe, il capo della Camera di Commercio della Crimea, si è appellato all'esercito ucraino dicendogli di non inventare storie, chiamando sarcasticamente la nave "invisibile" ucraina come il vascello fantasma "Olandese Volante".

Fort-Russ

http://sadefenza.blogspot.com/2018/10/idee-suicide-lucraina-afferma-di-avere.html


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