giovedì 22 agosto 2019

TRUMP SI PREPARA A SCHIERARE NUOVI MISSILI NUCLEARI IN GROENLANDIA DOPO AVER RIGETTATO IL TRATTATO INF

TRUMP SI PREPARA A SCHIERARE NUOVI MISSILI NUCLEARI IN GROENLANDIA DOPO AVER  RIGETTATO IL TRATTATO INF


Base americana di Camp Century in Groenlandia
In questi giorni abbiamo assistito alla pantomima del presidente Trump che chiedeva alla Danimarca di vendergli l'isola della Groenlandia, l'isola che da pochi anni ha acquisito l'autonomia da Copenaghen costruendo il suo governo autonomo, e dunque sovrano; Trump è conosciuto per le sue provocazioni, ma ciò nonostante prova e redarguisce la Premier danese per il suo perentorio rifiuto a parlare di vendita, che come abbiamo già detto sopra l'isola è cosa esclusiva del popolo autoctono, il 90% dei quali sono Inuit (eschimesi), benché federata alla Danimarca.

La Groenlandia è l'isola più grande del mondo , è tre volte più grande del Texas e quasi il 50% più grande dell'Alaska , situata quasi interamente nel circolo polare artico ed è posizionata strategicamente  a metà strada tra Washington DC e Mosca, è indicato come un paese autonomo del Regno di Danimarca,  designazione che indica una suddivisione o un territorio dipendente di un paese che ha un grado di autogoverno o autonomia da un'autorità esterna, 1] come abbiamo già detto sopra.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha appena concordato una richiesta congiunta Russia-Cina di " tenere una sessione di emergenza " 2] giovedì ( 22 agosto ) sul missile lanciato dagli Stati Uniti progetto che viola il Trattato sulle forze nucleari a portata intermedia, afferma che a meno di 3 settimane da quando gli Stati Uniti hanno abbandonato il trattato INF firmato 32 anni fa, le sue stesse forze armate  hanno condotto un test su missili nucleari proibiti. 3]

Un test che conferma come gli Stati Uniti si stiano preparando a collocare questi missili nucleari in Groenlandia , dove, da febbraio 2018, i genieri dell'esercito USA hanno intrapreso uno dei progetti più segreti della loro storia moderna presso la base aerea di Thule in cui hanno iniziato dei lavori importanti definiti di "consolidamento della base ".

In realtà, in base ai frenetici movimenti militari sull'isola rilevati dai satelliti, si mostra come stiano lavorando febbrilmente per modernizzare e aggiornare la base nucleare americana, in ombrello NATO, sotto la calotta glaciale della Groenlandia di  Camp Century,  nella quale base si  controlla il temuto missile nucleare top-secret " Project Iceworm4] - il lavoro viene svolto rapidamente poiché questa base nucleare segreta si sta letteralmente sciogliendo 5] essendo proprio sotto la calotta glaciale della Groenlandia - il cui obiettivo inconfondibile di questi missili nucleari statunitensi sarà da livello militare aeroporto. 

La Cina  si sta preparando ad aumentare la sua presenza e renderla più stabile, tramite il lavoro minerario, visto che ha già da tempo scavato miniere in partenariato australiano nello sfruttamento delle terre rare. 6]

In effetti, nella Groenlandia meridionale, c'è la presenza cinese nel settore minerario che infastidisce gli USA, e produce uranio e terre rare con un consorzio cino-australiano. Altri progetti che coinvolgono potenzialmente capitale cinese (e i lavoratori cinesi) sono in discussione, tra cui un'enorme miniera di ferro a cielo aperto  vicino alla capitale Nuuk, una miniera di zinco nel nord e contratti di concessione di petrolio e gas offshore e onshore.

Per i 56.000 groenlandesi, le implicazioni geostrategiche degli investimenti cinesi sono perlopiù irrilevanti e probabilmente hanno ragione. Ciò che preoccupa e occupa un posto centrale nella politica groenlandese, sono le implicazioni culturali e sociali degli investimenti stranieri da parte di chiunque, cinese o no.

Dunque quel che si progetta, nella base artica americana,  in Groenlandia 7] è di grande pericolosità per tutta l'umanità, in quanto propone un futuro sempre più a rischio perché consta del rilancio della corsa agli armamenti nucleari in modo indiscriminato e illogico per quanto fosse già regolamentato dai trattati INF, oggi rigettati unilateralmente dagli USA, la Russia si vede suo malgrado a dover affrontare costosi passi per la difesa nonostante  la sua  politica internazionale sia basata sulla pacifica stabilità di tutte le nazioni; questo passo americano non fa altro che far avvicinare le fatidiche lancette accorciando di fatto il tempo di vita  scandito dall'orologio della mezzanotte o dell'apocalisse.

Auspichiamo che la ragione abbia il sopravvento sui proclami e le  idiozie  dei costruttori d'armi  dettata dai politicanti del malaffare globale,  come popolo esigiamo che si dia fiato alle trombe della pace e non alle canne dei cannoni!


Note 



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Gli Stati Uniti testano i missili con una gamma proibita del trattato abbandonato


Gli Stati Uniti testano i missili con una gamma proibita del trattato abbandonato

SCOTT NEUMAN




Questa foto rilasciata dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti mostra il lancio di un missile convenzionale da crociera, lanciato domenica da terra da San Nicolas Island, in California. Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti

Il Pentagono afferma di aver testato un missile americano che supera i limiti stabiliti dal Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio, un accordo preso durante la guerra fredda tra Washington e Mosca che è stato ufficialmente archiviato meno di tre settimane fa.

Nel test di domenica al largo della costa della California, un missile da crociera Tomahawk della Marina modificato ha volato per più di 310 miglia (500 chilometri). È la prima volta per gli Stati Uniti dal ritira dal trattato di controllo degli armamenti firmato dal presidente Ronald Reagan e dal leader sovietico Mikhail Gorbachev nel 1987.

Il trattato INF vietava il possesso, la produzione o le prove di volo di tutti i tipi di missili, con una distanza compresa tra 310 miglia e 3.417 miglia (da 500 chilometri a 5.500 chilometri) - armi nucleari considerate particolarmente destabilizzanti a causa dei loro brevi tempi di volo. L'Unione Sovietica e gli Stati Uniti li avevano entrambi dispiegati in Europa.

L'annuncio del Pentagono di lunedì (19 agosto)  ha detto che il missile è stato lanciato da un lanciatore mobile di terra dall'isola di San Nicolas, in California, e "ha colpito con precisione il suo obiettivo dopo oltre 500 chilometri di volo".

Ricordando che il test era probabilmente l'inizio di un programma per costruire armi aggiuntive una volta vietate dal trattato, ha aggiunto: "I dati raccolti e le lezioni apprese da questo test informeranno sullo sviluppo [del Dipartimento della Difesa] delle future capacità a medio raggio".

La mossa americana arriva settimane dopo il disastroso test della Russia su quello che si ritiene sia stato un Burevestnick 9M730, noto alla NATO come SSC-X-9 Skyfall - un tipo di missile da crociera alimentato da un piccolo reattore nucleare per dargli una portata quasi illimitata.

Il missile apparentemente è esploso durante i test in un sito lungo il Mar Bianco nel nord-ovest artico della Russia, uccidendo almeno cinque scienziati e causando un picco locale nei livelli di radiazione. Mosca ha tenuto riservate le circostanze esatte dell'evento e il bilancio delle vittime.

L'improvvisa spinta di entrambe le parti per testare nuovi missili ha ravvivato i timori di una corsa agli armamenti in stile Guerra Fredda, una competizione che il Trattato INF ha contribuito a smorzare.

Tuttavia, parlando con i giornalisti all'inizio di questo mese, il Segretario alla Difesa Mark Esper ha cercato di placare queste preoccupazioni. "Non vedo partire una corsa agli armamenti ", ha detto ai giornalisti il ​​giorno in cui Washington e Mosca si sono ritirati dal trattato. "La Russia ha corso, se mai, per sviluppare questi sistemi in violazione del trattato, non noi".

Nel 2017, funzionari statunitensi hanno dichiarato che la Russia nel 2016 aveva testato un altro tipo di missile da crociera , il Novator 9M729, con una gamma allora vietata.

L'anno scorso, l'esercito americano ha dichiarato che stava cercando di estendere la gamma del suo PrSM, o Precision Strike Missile, che è attualmente in fase di sviluppo, ad una gamma che va oltre le limitazioni del Trattato INF.

L'abbandono del trattato apre le porte a entrambe le parti per costruire proiettili di artiglieria a lungo raggio potenziati con missili e missili ipersonici lanciati da terra, secondo Defence One.

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ECCO COME CONTE STA PORTANDO IL M5S NELLE MANI DELL’ESTABLISMENT FRANCO-TEDESCO

ECCO COME CONTE STA PORTANDO IL M5S NELLE MANI DELL’ESTABLISMENT FRANCO-TEDESCO, PER FAR FUORI SALVINI ED EVITARE IL VOTO DEGLI ITALIANI. 


IL PARADOSSO DI MARTEDÌ 20 AGOSTO: È IL M5S A VOLERE LA CRISI

Antonio Socci



Il vero braccio di ferro in corso – in questo ferragosto rovente per il Governo – è fra il “partito straniero” e il partito della sovranità degli italiani.

E’ lo scontro di sempre che continua finché non sarà ridata la parola agli italiani e saranno loro a risolverlo. Ma è appunto per impedire che decidano gli italiani che il “partito straniero” si è mosso in forze (ricordo che, secondo quanto ha scritto Roberto D’Alimonte sul “Sole 24 ore”il 72 per cento degli italiani vorrebbe il voto anticipato).

Giulio Sapelli, uno dei più lucidi analisti, coltissimo e di vaste conoscenze internazionali, ha fornito in queste ore gli spunti più interessanti per capire cosa sta accadendo.

Sapelli sostiene che “la via maestra sono le urne”. Così sarebbe scongiurato un governo fra Pd e M5S, cioè fra chi ha perso le elezioni politiche  (il Pd, al minimo storico nel 2018) e chi ha perso le elezioni europee (il M5s, dimezzato nel 2019) i quali vogliono solo impedire di governare a chi rappresenta la grande maggioranza degli italiani.

Il papocchio Pd/M5S promette disastri perché sarebbe – spiega Sapelli – un governo ‘clintoniano’, sponsorizzato dai grandi big dell’industria finanziaria mondiale. Porterebbe avanti una politica di sottomissione piena dell’Italia all’austerity europea. Uno scenario che farebbe il gioco della Francia (…Sarebbe in un modo o nell’altro la vittoria di Attali. Se questo governo prende forma,l’Italia tra vent’anni non esisterà più come paese industriale.

Così vedremmo la fine dell’economia italiana già avviata, peraltro, dai cinque anni di governo del PD e dai precedenti anni di sottomissione all’eurocrazia tedesca. Presumibilmente l’Italia tornerebbe anche ad essere il campo profughi d’Europa.

Del resto che la UE franco-tedesca sia nella partita lo si evince pure dal fatto che chi teorizza l’alleanza rosso-gialla lo fa esplicitamente nel nome della nuova leadership della Commissione europea, la tedesca Ursula von der Leyen.

Basti, per tutti, Romano Prodi che – ovviamente – spinge per il papocchio dei perdenti perché gli consentirebbe di aspirare al Quirinale nel 2022: “Prodi propone un governo con ‘maggioranza Ursula’” (questo il titolo di “Repubblica”).

Infatti è proprio dall’elezione di Ursula che è emerso il partito trasversale che – con l’appoggio eurotedesco – intendeva isolare Salvini, impedendogli di ottenere, in elezioni politiche, l’enorme consenso avuto dagli italiani nelle elezioni europee.

E’ da quell’episodio che Salvini ha capito che nel M5S stava prevalendo Conte, il quale, con i suoi rapporti internazionali, stava portando i grillini dalla parte dell’establishment (e soprattutto dell’establishment anti-italiano): quando il M5S accusa Salvini di “tradimento” – dicono i leghisti – dovrebbe ricordare che il tradimento vero non è mai nei rapporti fra partiti, ma è sempre e solo nei confronti degli elettori, che sono i sovrani della democrazia.

I leghisti ritengono che sia stato il M5S a tradire il voto degli italiani appoggiando l’establishment eurotedesco: è stato tradito il mandato degli elettori che era quello di difendere gli interessi nazionali.

E’ proprio in questa prospettiva di trasformazione del M5S che – molto prima che Salvini manifestasse i mal di pancia per la paralisi del governo – Conte si era attivato per l’elezione della Van der Leyen.

Oggi appaiono anche molto significativi i suoi contatti con la Merkel (c’è un video che dice tutto) in funzione anti Salvini.

Il progetto era quello di mettere alle strette la Lega, in autunno, su una Finanziaria dettata dalla Commissione europea, per far capitolare Salvini davanti alle condizioni tedesche oppure indicarlo al pubblico ludibrio come estremista sfasciaconti, per poterlo estromettere.

A quel punto – con l’emergenza cronologica della legge di bilancio – potevano varare un “governo di responsabilità nazionale” che – come al solito – frugasse nelle tasche degli italiani e varasse il nuovo “governo Ursula”.

L’imprevista mossa estiva di Salvini li ha presi in contropiede, ma grazie alla sponda offerta pubblicamente da Matteo Renzi, che è il vero campione dell’establishment macroniano e clintoniano, subito Conte e M5S hanno pensato di cavalcare loro, proprio loro, l’idea della crisi di questo governo. Dandone la responsabilità a Salvini.

Così ritengono di avere la botte piena e la moglie ubriaca: cioè possono accusare Salvini di irresponsabilità, tradimento, e realizzare in anticipo quella crisi che avevano programmato loro per novembre.

Di fatto Salvini, anticipandoli, ha scoperto i loro giochi. Ecco spiegato il paradosso di martedì quando sarà proprio Conte (con il M5s) a spingere per avere la crisi di governo e invece Salvini a frenare cercando di scongiurarla per impedire che si realizzi il “governo Ursula”.

Conte da tempo punta a trasformare il M5S da partito populista anti-sistema in braccio operativo dell’establishment nazionale e internazionale: se Grillo e Casaleggio accettano definitivamente (come pare) questa sottomissione, archiviando l’era Di Maio e tradendo l’anima originaria del movimento, avremo la scelta di campo finale dei grillini come appendice del PD di Renzi, nelle cui mani, di fatto sarebbe quell’esecutivo.

Ma Sapelli ha lanciato anche un altro spunto di riflessione: le “forti ingerenze” vaticane di queste ore nella politica italiana.

E’ noto che Conte è vicino, da tanti anni, al card. Parolin, Segretario di stato di Bergoglio. Il quale Bergoglio ha energicamente inviato Parolin a fare tutte le pressioni possibili per far saltare l’alleanza con la Lega ed estromettere Salvini dal governo.

Bergoglio – che ai tempi delle leggi sulle materie etiche, che vedevano i cattolici all’opposizione col Family day – si chiamò fuori dicendo che non si occupava di politica, oggi non fa altro che occuparsi della politica italiana.

Bergoglio, peraltro di carattere astioso e vendicativo, non perdona a Salvini di aver rifiutato di sottomettersi alla sua forsennata campagna migrazionista e di averlo battuto nelle urne, dove il partito bergogliano ha subito un’umiliante disfatta, anche nel voto dei cattolici.

Con le “forti ingerenze” di Bergoglio (a favore di un papocchio rosso-giallo) nella vicende interne dell’Italia abbiamo uno Stato straniero, una teocrazia gestita con pugno comunista-sudamericano, che pretende di determinare il governo dell’Italia al posto degli italiani.

Una cosa è evidente: tutti gli Stati e i governi che vogliono un’Italia sottomessa vedono, come loro “bestia nera”, Matteo Salvini. Questo fa capire tutto e spiega perché così tanti italiani invece puntano proprio su di lui.
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Antonio Socci
Da “Libero”, 19 agosto 2019

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