.. una riflessione di ANGHELU MARRAS a tutto campo che dimostra la volontà di voler giungere ad un percorso risolutivo per la nostra natzione, almeno sotto l'aspetto elettorale.
Crediamo che sia anche necessario che, ogni movimento gruppo o partito o soggettività indipendentiste, inizino un confronto che non sia solo a scopo elettorale ma di iniziativa e proposta di governo , aprendo il didattito su proposte concrete aperte e che vadano verso ciò che non è la proposizione di disvalori sostenuti finora dalle caste fin ad oggi succedutesi al timone del no-governo di questa terra essiccata dal sole di sfruttamento esterofilo...
pentzaus ca si depit: partire da su CONNOTU per andare verso.... INDIPENDENTZIA
sa defenza
A PROPOSITO DELLE ELEZIONI E DELL'UNITA' DEGLI INDIPENDENTISTI
ANGHELU MARRAS
Quanto manifestato dagli indipendentisti, in diverse situazioni o manifestazioni pubbliche e tenendo anche in considerazione alcune precise e autorevoli puntualizzazioni, mi pare di poter dire che siano state segnate le giuste "premesse" per comporre e soddisfare, in previsione delle prossime elezioni regionali,il diffuso sentimento di Indipendentzia del Popolo Sardo, rappresentato in questo momento storico, da tutte e da ciascuna Formazione Politica Indipendentista sarda.
Non ho alcun motivo per pensare che i diversi "posizionamenti" delle varie Organizzazioni Politiche ad altro non tendano, se non verso una CONVERGENZA oggi più che mai necessaria.
Premetto
- che le elezioni regionali non rappresentano l'inizio di alcuna RIVOLUZIONE SARDA;
- che sono certo che ogni singola Formazione Politica sa che il Brontosauro burocratico della RAS (come di tutte le Istituzioni pubbliche) è un Titano straordinariamente potente;
- che non sono sufficienti (anche se indispensabili!) l'onestà, la determinazione e la formazione ideologica;
Ritengo che
Sardigna Natzione Indipendentzia, Partito dei Sardi, Progres, Indipendentzia Repubrica de Sardigna, A Manca pro s'Indipendentzia, Sisma, Sardigna Libera, Rossomori
UNITI
rappresentino una fortissima percentuale elettorale superiore a qualunque altra percentuale elettorale mai raggiunta da movimenti o partiti che richiamassero una rappresentanza autoctona separata dal sistema di pressione romano.
Ritengo altresì che due ulteriori formazioni politiche (diverse tra loro e in rapporto differente con le Organizzazioni Indipendentiste sopra citate) debbano convergere in una grande coalizione tesa alla trasformazione dei rapporti interni e dei rapporti tra la Sardegna Roma e Bruxelles.
Il Movimento 5-Stelle che sicuramente, dall'esperienza parlamentare romana, ha maturato convincimenti diversi rispetto alle premesse di quello stesso Movimento. E' infatti fondamentale l'ORGANIZZAZIONE INTERNA e una grande conoscenza dei problemi e del territorio per poter svolgere al contempo una "giusta" azione politica e amministrativa. Sono certo infatti che, non relazioni bilaterali che molti indipendentisti hanno già intrapreso, bensì un'azione politica sinergica delle forze di trasformazione della Sardegna, possa convincere Grillo e il suo partito sardo, a fare fronte comune con gli Indipendentisti che da decenni si battono per il rigore, la trasparenza, il rispetto dell'ambiente e della democrazia.
Altro discorso merita il Partito Sardo d'Azione che per lungo tempo ha condiviso il governo Cappellacci e sul quale deve essere esercitata una fortissima pressione politica. Penso, infatti, che il popolo sardista sia cosa diversa dal gruppo dirigente che quel Partito esprime. Non ho notizie precise in merito, ma so - perché in questi anni ho potuto sperimentarlo - che moltissimi "sardisti" hanno condiviso e condividono la stragrande maggioranza delle "battaglie" che gli indipendentisti hanno portato avanti.
CONCLUDO dicendo che trovo necessario ed anzi vitale per la Sardegna, che si lavori perché le diverse componenti possano - al più presto trovare - una MESA COMUNE individuando - se necessario - che sinceri indipendentisti (sardi e di altre nazioni senza stato) favoriscano l'incontro e siano risolutori per rinnovare in tutti noi l'impulso dell'Unità e dell' Amistade: NON C'E' IN BALLO IL PERSONALE SUCCESSO DI ALCUNO, C'E' IN BALLO IL DESTINO DEI SARDI E PARTICOLARMENTE DELLE GIOVANI GENERAZIONI.
Premetto
- che le elezioni regionali non rappresentano l'inizio di alcuna RIVOLUZIONE SARDA;
- che sono certo che ogni singola Formazione Politica sa che il Brontosauro burocratico della RAS (come di tutte le Istituzioni pubbliche) è un Titano straordinariamente potente;
- che non sono sufficienti (anche se indispensabili!) l'onestà, la determinazione e la formazione ideologica;
Ritengo che
Sardigna Natzione Indipendentzia, Partito dei Sardi, Progres, Indipendentzia Repubrica de Sardigna, A Manca pro s'Indipendentzia, Sisma, Sardigna Libera, Rossomori
UNITI
rappresentino una fortissima percentuale elettorale superiore a qualunque altra percentuale elettorale mai raggiunta da movimenti o partiti che richiamassero una rappresentanza autoctona separata dal sistema di pressione romano.
Ritengo altresì che due ulteriori formazioni politiche (diverse tra loro e in rapporto differente con le Organizzazioni Indipendentiste sopra citate) debbano convergere in una grande coalizione tesa alla trasformazione dei rapporti interni e dei rapporti tra la Sardegna Roma e Bruxelles.
Il Movimento 5-Stelle che sicuramente, dall'esperienza parlamentare romana, ha maturato convincimenti diversi rispetto alle premesse di quello stesso Movimento. E' infatti fondamentale l'ORGANIZZAZIONE INTERNA e una grande conoscenza dei problemi e del territorio per poter svolgere al contempo una "giusta" azione politica e amministrativa. Sono certo infatti che, non relazioni bilaterali che molti indipendentisti hanno già intrapreso, bensì un'azione politica sinergica delle forze di trasformazione della Sardegna, possa convincere Grillo e il suo partito sardo, a fare fronte comune con gli Indipendentisti che da decenni si battono per il rigore, la trasparenza, il rispetto dell'ambiente e della democrazia.
Altro discorso merita il Partito Sardo d'Azione che per lungo tempo ha condiviso il governo Cappellacci e sul quale deve essere esercitata una fortissima pressione politica. Penso, infatti, che il popolo sardista sia cosa diversa dal gruppo dirigente che quel Partito esprime. Non ho notizie precise in merito, ma so - perché in questi anni ho potuto sperimentarlo - che moltissimi "sardisti" hanno condiviso e condividono la stragrande maggioranza delle "battaglie" che gli indipendentisti hanno portato avanti.
CONCLUDO dicendo che trovo necessario ed anzi vitale per la Sardegna, che si lavori perché le diverse componenti possano - al più presto trovare - una MESA COMUNE individuando - se necessario - che sinceri indipendentisti (sardi e di altre nazioni senza stato) favoriscano l'incontro e siano risolutori per rinnovare in tutti noi l'impulso dell'Unità e dell' Amistade: NON C'E' IN BALLO IL PERSONALE SUCCESSO DI ALCUNO, C'E' IN BALLO IL DESTINO DEI SARDI E PARTICOLARMENTE DELLE GIOVANI GENERAZIONI.