giovedì 22 novembre 2012

Il Fisco “fai da te” con il redditest .. ti traccia il tuo IP e ti persegue! Inquisitzione docet!

Il Fisco “fai da te”  con il redditest... tracciano il tuo IP e ti perseguono.  Inquisizione docet!

Noi ti consigliamo di non scaricare il software del redditest, perchè la curiosità dell'autodiagnosi ti espone alla persecuzione dell'Agenzia entrate; Befera dice:" i dati inseriti rimangono noti solo al contribuente e non ne rimane alcuna traccia sul web" 
Sa defenza:  non è vero quanto affermato,  dal servo delle banche e dello stato di diritto tributario italiota Befera, perchè tutti coloro che hanno un po di conoscenza del web sa che quando scarichi un download sei rintracciabile tramite appunto l'IP .. 
ma cos'è l'IP?
L'ip è l'abbreviazione di Internet Protocol (protocollo di internet)
ed è quel numero che avete sicuramente visto al centro della homepage, cioè un indirizzo numerico che vi assegna il vostro provider quando vi connettete ad internet. L'ip possiamo dire che è' la base da cui partono e arrivano i dati e senza di esso non potrebbe esistere nessun passaggio di dati: quindi non esisterebbe Internet.
L'ip, che come già ho detto vi viene assegnato automaticamente dal provider, ha la funzione di identificare ogni singolo computer nella grande rete e non può mai essere identico ad un altro.
Esso in genere ad ogni collegamento cambia e automaticamente quello che voi avevate prima verrà assegnato ad un altro navigatore. Questo è appunto l'ip dinamico. Ci sono anche ip statici come ad esempio i server che ospitano siti e a loro volta altre connessioni e raramente troviamo ip statici anche tra utenti di normali abbonamenti il che però ha i suoi vantaggi e svantaggi che descriverò tra poco.
Per fissare meglio il concetto di ip è utile fare l'esempio della macchina che ha aiutato anche me quando ero alle prime armi con il pc. Possiamo dire che tra computer e ip c'è un rapporto come quello che esiste tra l'automobile e la sua targa!!!
Infatti ogni macchina può essere identificata tramite quella sigla alfa numerica posta nella parte posteriore della vettura. Senza di essa ogni viaggiatore sarebbe anonimo, uguale ad ogni altro automobilista se non per il modello di auto che non è mai un unico esemplare!!!
Come la targa dell'auto così anche i navigatori hanno l'ip, una sigla che li identifica e li rende rintracciabili su internet (proprio per questo cerchiamo di sfatare il mito che ciò che si fa su internet non si può rintracciare). Infatti ad ogni ip corrisponde un collegamento, quindi un singola singola rete che, fatte eccezioni per enti pubblici e governativi, si contraddistingue con il numero di telefono. (http://ipworld.altervista.org/cosaip.html)
Per questi inquisitori dell'Agenzia delle entrate , il solo fatto che provi a a calcolare la presunta evasione è già prova della tua colpevolezza.
Perciò vi sconsigliamo di scaricare il mefitico redditest!
Da come si può comprendere il test èha il solo scopo persecutorio del "utente" sprovveduto per sottoporlo ai raggi x  epoterlo spolpare per chissà quale colpa...  ti mettono nel confessionale aanlitico della bestia succhiasangue e ti chiedono:le spese che hai sostenuto nell’anno, suddivise in 7 categorie: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona, altre spese significative, investimenti immobiliari e mobiliari. e se non tornano i loro conti ti salassano con presunte evasioni , se non ti accusano addirittura di furti o  imbrogli di qualsiasi genere.
Ecco il nuovo governo italiota autoritario tecno-tributario, è venuto alla luce!
Aspettatevi che vi facciano le domande che ci facevano i preti in confessionale da piccoli: QUANTE VOLTE FIGLIOLO/A?   
SA DEFENZA
tabella del Sole 24 Ore su quel che può chiedervi l nuovo governo italiota autoritario tecno-tributario di Befera e Monti con appoggio di PD PdL UDC SEL
 

Ok del Garante privacy al controllo dei conti correnti Ok del Garante privacy al controllo dei conti correnti
rainews24
L'Autorita' Garante per la protezione dei dati ha espresso, nella riunione di oggi, l'atteso parere favorevole sullo schema di provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate che stabilisce le modalita' con le quali gli operatori finanziari dovranno trasmettere all'Agenzia, a fini di controllo fiscale, le informazioni contabili relative ai conti correnti (saldo iniziale e finale, importi totali degli accrediti e degli addebiti) e ai rapporti finanziari per la cosiddetta "comunicazione integrativa annuale".

Lo schema - ricorda il Garante in una nota - tiene conto delle osservazioni e delle richieste avanzate dall'Autorita', in un precedente parere del 17 aprile 2012, finalizzate all'adozione da parte dell'Agenzia di piu' elevate misure di sicurezza a protezione dei dati dei contribuenti, considerata l'enorme concentrazione di informazioni presso l'Anagrafe tributaria e il potenziale di rischio difficilmente riscontrabile in un ordinario esercizio dell'attivita' finanziaria o bancaria.

Il nuovo schema prevede che i dati vengano trasmessi attraverso una nuova infrastruttura, il "Sistema di interscambio" (SID), e non piu' con il servizio Entratel inizialmente individuato. Il nuovo sistema consente di realizzare procedure di trasmissione totalmente automatizzate. Banche e operatori finanziari dovranno utilizzare due sistemi alternativi di intercambio informatizzato con il SID: o mediante un server FTP, cioe' un "nodo" di colloquio con l'Agenzia, o mediante il servizio di Posta elettronica certificata (PEC), utilizzabile in caso di file di piccole e medie dimensioni.

La predisposizione dei file da trasmettere all'Agenzia dovra' essere effettuata - sottolinea il Garante della Privacy - esclusivamente dall'operatore finanziario che non potra' avvalersi di intermediari fiscali e dovra' utilizzare meccanismi automatizzati di estrazione, composizione, compressione e cifratura. Il file cifrato dovra' essere conservato nei nodi FTP per il tempo strettamente necessario allo scambio dei dati. Come richiesto dal Garante, il provvedimento definisce anche il periodo di conservazione dei dati: non potra' superare i 6 anni, allo scadere dei quali le informazioni saranno automaticamente cancellate.

Nell'esprimere parere favorevole, il Garante ha chiesto all'Agenzia di adottare alcune misure di sicurezza, prevedendo innanzitutto che il protocollo FTP utilizzato per l'intercambio dei dati sia cifrato. L'Autorita' ha, inoltre, individuato le misure e gli accorgimenti che l'Agenzia e gli operatori finanziari, chiamati a svolgere un ruolo rilevante nella messa in sicurezza del nuovo canale di trasmissione, dovranno adottare al fine di minimizzare i rischi di accessi abusivi e trattamenti non consentiti.

Nel prescrivere queste misure, il Garante ha tenuto conto delle esigenze dei piccoli operatori che non riescono ad automatizzare completamente la procedura di estrazione e invio. L'Autorita', visto l'attuale stato di avanzamento della realizzazione del SID, si e' comunque riservata di verificare nel dettaglio il completamento delle funzionalita' della nuova infrastruttura informatica, anche prima della messa in esercizio.

Per quanto riguarda infine il provvedimento del Direttore dell'Agenzia con il quale saranno individuati i criteri per la formazione delle liste selettive dei contribuenti a maggior rischio di evasione, l'Agenzia ha dichiarato che sara' sottoposto preventivamente al Garante. La procedura di verifica preliminare dovra' comunque essere prevista per ogni ulteriore utilizzo dei dati collegato ad altre finalita' (es. controlli ISEE).

 

 In attesa del redditometro una simulazione on line 

 Giuseppe Deiana

www.unionesarda.it

Se un milione di famiglie va oltre le proprie possibilità, «spendendo» nonostante redditi «vicini allo zero», come denuncia il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, qualche problema deve esserci. Ed è questa una delle ragioni che hanno spinto il braccio armato dello Stato contro l'evasione a mettere a punto prima il redditest (on line da ieri sul sito web dell'Agenzia delle entrate) e poi il redditometro, che invece entrerà in vigore soltanto nel 2013. 

GLI OBIETTIVI
 
Lo scopo è sempre lo stesso: fare la guerra agli evasori, anche se poi ci passano tutti, buoni e cattivi. Gli italiani, oltre al Grande fratello fiscale, che dal 2013 potrà controllare anche i movimenti bancari, da ieri hanno a disposizione il redditest. In realtà non è altro che un simulatore virtuale di quello che fanno gli addetti del Fisco: serve dunque per verificare la congruità dei redditi delle famiglie italiane. E se dopo aver inserito tutti i dati, il semaforo segna giallo, c'è da preoccuparsi, se invece segna rosso è meglio fissare un appuntamento con gli addetti dell'Agenzia delle entrate.

COME FUNZIONA
 
Per utilizzare il redditest basta collegarsi con il sito Internet dell'Agenzia delle entrate e scaricare sul proprio computer un software. Il programma chiede una serie di informazioni, per poi dire se la spesa è in linea con quanto guadagnato. I dati da inserire nel sistema riguardano il nucleo familiare nel suo complesso e partono dal principio che un contribuente non possa spendere più di quanto guadagna. Una volta detto al redditest quanto si è percepito (reddito lordo) nell'ultimo anno, il programma chiede tutte le informazioni (a dire il vero in modo un po' macchinoso, ed è sempre meglio farlo con tutta la documentazione, per esempio su casa, mutuo o spese mediche, a portata di mano) sulle uscite familiari. Le voci censite sono circa un centinaio: intanto, il redditest vuole sapere dove viviamo, quanto spendiamo per la casa, per il condominio, il riscaldamento, l'energia elettrica. Poi passa al setaccio le voci che riguardano la previdenza complementare, le polizze assicurative, le spese per l'istruzione dei figli, per arrivare al tempo libero: dalla palestra alla pay tv, fino al cinema, alla spesa per lo stadio, a quella per i viaggi e i ristoranti. Infine, non può mancare un capitolo dedicato all'auto, per chiudere con gioielli, investimenti e assegni per il mantenimento del coniuge. Tutto viene scandagliato, fino all'ultimo centesimo.

REDDITOMETRO
 
  I guai però possono arrivare solo a partire dal 2013, quando entrerà in vigore il redditometro. Sì perché se le informazioni inserite nel redditest restano sul proprio computer, lo strumento messo a punto dall'Agenzia delle entrate per controllare il reddito degli italiani valuterà realmente se le uscite dei contribuenti sono in linea con i guadagni. E oggi gli ispettori del Fisco sono in grado di farlo, grazie alle banche dati che possono essere confrontate e incrociate. Alla fine, dunque, viene fuori un profilo del contribuente che deve corrispondere al reddito percepito. «Il limite di tolleranza sarà di circa il 20%», ha spiegato Befera. Altrimenti, è proprio il contribuente ad avere l'onere di provare che non ha evaso le tasse ed evitare l'accertamento fiscale. E a quel punto sono dolori.

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