domenica 29 settembre 2013

Valdai Discussion Club, Un PUTIN sconosciuto ai più DA LEGGERE RIFLETTERE NELLA PORTATA DELLE IDEE CHE ESPRIME DIVULGA IL VERBO DI UNA SOCIETA' NON DI STILE SAFFICO..

Nota di Rischio Calcolato: Il seguente articolo del Direttore Blondet è una testimonianza di quanto sia manipolata e di basso livello l’informazione mainstream italiana, ogni anno a Valdai una città della regione di Novgorod (nordovest della russia) ove si riunisce il “Club di discussione Internazionale Valdai” una manifestazione culturale in cui leader ed esperti russi ed internazionali  discutono del ruolo della Russia nel mondo, a questa edizione era presente per l’Italia l’ex presidente del consiglio Romano Prodi
rischiocalcolato.it


Valdai Discussion Club
Abbiamo tratto parte dell'articolo su citato  dove si possono leggere le  espressioni del Presidente Russo


Valdimir Putin, ex uomo dei servizi segreti russi la famigerata ex KGB, luogo al  cui interno  si fa scuola ai nuovi quadri con senso aperto multiculturale ed anche spirituale; 

la nostra non conoscenza della ex società sovietica ci rende ignari della portata dell'approfondimento ideologico e concettuale subliminale raggiunto nella russia sovietica; siamo incoscienti al punto da restare sbigottiti nel sentirci dire cose che pensavamo fossero esclusiva della  nostra società e dialettica;
ma foriera della mancanza di una nostra visione realista,  luogo mancante e per noi inconcepibile di ragionamento, perché non si prende in considerazione che tali vecchi veterocomunisti razional-materialisti, come ce li hanno descritti hanno svolto un servizio non informativo e ci hanno fatto vedere  i russi in veste sterotipata. 

Certo quel che si vede in questo sunto, ribalta quanto ci è stato fatto credere nel passato fino ad ora, infatti  dal discorso fatto da Putin si vede un uomo eclettico intelligente e molto attento alle sensibilità sociali e umane, un uomo che si muove con mente aperta a tutto campo, che non parla da militarista di strategie militari come abbiamo conosciuto nello stereotipo che ci hanno inculcato e propinato i media "occidentali eterodiretti" , ma conosciamo un uomo a tutto tondo, pronto a mettersi in gioco sotto tutti gli aspetti anche in quello che per noi in "occidente" è il campo che avremmo dovuto eccellere e  prediligere : il campo spirituale. 

Lasciamo a Voi tutti il giudizio delle affermazioni di questo uomo  che ai più è avverso , lasciando da parte ogni prevenzione e guardando al vero senso del messaggio rivolto non solo all'interno della sua nazione , ma ad ogni popolo che abbia intenzione di camminare sulla strada della liberazione nazionale e della consapevolezza dell'essere. 

(pensiamo che per noi Sardi, la brillantezza della sintesi e delle idee espresse dalla lucidità dialettica esposta, siano un contributo di analisi alternativa in  prospettiva per il nostro cammino di liberazione, de sa Sardinya, una sorta di lampada al piede che ci illumina una strada possibile da percorrere)

Sa Defenza 


PUTIN DA LEGGERE E RIFLETTERE LA PORTATA DELLE IDEE CHE ESPRIME..

Alcuni passi del discorso di Putin molto interessanti:

è diventato più aperto, trasparente ed interdipendente. Questo fatto sfida praticamente tutti i popoli e i paesi in un modo o nell’altro, russi, europei, cinesi ed americani – le società di tutti i paesi, di fatto.

(...) Per noi (parlo dei russi e della Russia) le domande sul chi siamo e chi vogliamo essere sono sempre più in primo piano. Ci siamo lasciati alle spalle l’ideologia sovietica, e non c’è ritorno. Chi propone un conservatorismo fondamentale, e idealizza la Russia pre-1917, sembra ugualmente lontano dal realismo, così come sono i sostenitori di un liberalismo estremo, all’occidentale.

È evidentemente impossibile andare avanti senza auto-determinazione spirituale, culturale e nazionale. Senza questo, non saremo capaci di resistere alle sfide interne ed estere, né riusciremo nella competizione globale. Oggi vediamo una nuova tornata di questa competizione, centrate sull’economico-tecnologico e sull’ideologico-informazionale. I problemi militari e le condizioni generali stanno peggiorando. Il mondo diventa più rigido, e spesso scavalca non solo il diritto internazionale, ma anche l’elementare decenza>.

Ogni Stato, continua Putin,

<deve disporre di forza militare, tecnologica ed economica; ma la cosa prima che ne determinerà il successo è la qualità dei suoi cittadini, la qualità della società: la loro forza intellettuale, spirituale e morale. Alla fin fine, crescita economica, prosperità ed influenza geopolitica derivano da tali condizioni della società. Se i cittadini di un dato Paese si considerano una nazione, se e fino a che punto si identificano con la propria storia, coi propri valori e tradizioni, e se sono uniti da fini e responsabilità comuni. In questo senso, la questione di trovare e rafforzare l’identità nazionale è davvero fondamentale per la Russia>.

l’identità nazionale della Russia odierna subisce non solo la pressione oggettiva che viene dalla globalizzazione, ma anche le conseguenze delle catastrofi nazionali del ventesimo secolo
, quando abbiamo provato il collasso del nostro stato per ben due volte. L’effetto è stato un colpo devastante ai codici culturali e spirituali della nostra nazione; abbiamo fronteggiato la rottura di tradizioni e consonanza della storia, con la demoralizzazione della società, con una perdita di fiducia e responsabilità. Queste sono le cause radicali dei tanti urgenti problemi che affrontiamo. La questione della responsabilità verso se stesso, verso la società e il diritto, è qualcosa di fondamentale per la vita di ogni giorno come per la vita del diritto>.
(...)

<L’esperienza ha mostrato che una nuova idea nazionale non compare da sé, né si sviluppa secondo regole di mercato. Uno Stato ed una società costruiti “spontaneamente” non funzionano, né funziona copiare meccanicamente le esperienze di altri Paesi. Tali prestiti rozzi e tentativi di civilizzare la Russia dall’esterno non sono state accettati dalla maggioranza assoluta del nostro popolo. Ciò perché l’aspirazione all’indipendenza e alla sovranità nella sfera spirituale, ideologica e nella politica estera è parte integrante del nostro carattere nazionale. Detto tra parentesi, tali approcci sono falliti anche in altre nazioni. I tempi in cui modelli e stili di vita già bell’e fatti potevano essere inseriti in Paesi stranieri come programmi nei computers sono passati.

Comprendiamo anche che l’identità e un’idea nazionale non può essere imposta dall’alto, per mezzo di un monopolio ideologico. È una costruzione molto instabile e vulnerabile, e lo sappiamo per esperienza personale; non ha futuro nel mondo moderno. Abbiamo bisogno di creatività storica, d’una sintesi dei costumi e delle idee nazionali migliori, una comprensione delle nostre tradizioni culturali, spirituali e politiche colte da diversi punti di vista; bisogna capire che (l’identità nazionale) non è qualcosa di rigido che durerà per sempre, ma piuttosto un organismo vivente. Solo così la nostra identità sarà fondata su solida base, diretta verso il futuro e non il passato. Questo è il principale argomento a riprova che un’ideologia di sviluppo deve essere discussa da persone che hanno visioni differenti, e diverse opinioni sul come risolvere dati problemi.

Sicché tutti noi – i cosiddetti neo-slavofili e i neo-occidentalisti, gli statalisti e i cosiddetti liberisti – tutta la società deve lavorare insieme per creare fini comuni di sviluppo (...). Ciò significa che i liberisti devono imparare a parlare ai rappresentanti della sinistra e che d’altro canto i nazionalisti devono ricordare che la Russia è stata formata specificamente come stato pluri-etnico e multi-confessionale fin dalla sua nascita (...). La sovranità, indipendenza e integrità territoriale della Russia sono incondizionate. Qui ci sono “linee rosse” che a nessuno è permesso scavalcare. Per quanto differenti siano le nostre vedute, le discussione sull’identità e il nostro futuro nazionale sono impossibili se coloro che vi prendono parte non sono patriottici. Ovviamente intendo patriottismo nel più puro senso della parola>.

Dopo aver delineato la libertà di pensiero desiderabile in Russia e il limite che deve incontrare, nel comune senso di patria, Vladimir Putin pronuncia la critica più lucida alla "cultura" occidentale ed al sistema occidentale, che vuol imporre a tutta l’umanità, e ne addita l’intento suicida e, al fondo, demonico.

Questi sono passi fondamentali:

grave sfida all’identità della Russia è legata ad eventi che hanno luogo nel mondo s
ono aspetti insieme di politica estera, e morali. Possiamo vedere come i Paesi euro-atlantici stanno ripudiando le loro radici, persino le radici cristiane che costituiscono la base della civiltà occidentale. Essi rinnegano i principi morali e tutte le identità tradizionali: nazionali, culturali, religiose e finanche sessuali. Stanno applicando direttive che parificano le famiglie a convivenze di partners dello stesso sesso, la fede in Dio con la credenza in Satana.

La “political correctness” ha raggiunto tali eccessi, che ci sono persone che discutono seriamente di registrare partiti politici che promuovono la pedofilia.
In molti Paesi europei la gente ha ritegno o ha paura di manifestare la sua religione. Le festività sono abolite o chiamate con altri nomi; la loro essenza (religiosa) viene nascosta, così come il loro fondamento morale. Sono convinto che questo apre una strada diretta verso il degrado e il regresso, che sbocca in una profondissima crisi demografica e morale.

E cos’altro se non la perdita della capacità di auto-riprodursi testimonia più drammaticamente della crisi morale di una società umana? Oggi la massima parte delle nazioni sviluppate non sono più capaci di perpetuarsi, nemmeno con l’aiuto delle immigrazioni. Senza i valori incorporati nel Cristianesimo e nelle altre religioni storiche, senza gli standard di moralità che hanno preso forma dai millenni, le persone perderanno inevitabilmente la loro dignità umana. Ebbene: noi riteniamo naturale e giusto difendere questi valori. Si devono rispettare i diritti di ogni minoranza di essere differente, ma i diritti della maggioranza non vanno posti in questione.

Simultaneamente, vediamo sforzi di far rivivere in qualche modo un modello standardizzato di mondo unipolare e offuscare le istituzioni di diritto internazionale e di sovranità nazionale. Questo mondo unipolare e standardizzato non richiede Stati sovrani; richiede vassalli. Ciò equivale sul piano storico al rinnegamento della propria identità, della diversità del mondo voluta da Dio>...

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