sabato 8 settembre 2012

IL PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA



Mario Draghi, per grazia di Dio
di Pedro Luìs Angosto
da: rebelion.org
24/8/2012
ciptagarelli.jimdo.com

Devo riconoscere di avere una appassionata ammirazione per Mario Draghi. Può sembrare scioccante per chi abbia letto altri miei articoli ma è così.
Il fatto è che ho un figlio che studia Scienze Economiche e io, per mio figlio, voglio il meglio; per questo, ogni volta che parliamo di futuro e di economia – cose evidentemente in contraddizione, attualmente – gli leggo la biografia di Draghi e gli dico che dev’essere come lui, che così come va il mondo è necessario saper scegliere.
 Tu – lo avverto – hai due strade; una, studiare bene la tua materia, essere un maledetto rosso come tuo padre e non combinare niente di buono, oppure essere come Mario Draghi o San Escrivà de Balaguer (1) – le capacità le hai, non ci vuole molto, anche se non bisogna avere scrupoli, non è difficile! – persone che hanno avuto un’infanzia difficile (non come te, figlio mio, che sei cresciuto tra lenzuola di seta e succhi di frutta esotici) ma che non sono riusciti a superare le avversità, le pietre che Nostro Signore Onnipotente gli poneva sul cammino fino ad arrivare in Terra a godere dei beni e delle prebende che generalmente il divino riserva ai mortali in quel luogo in cui – dicono – si arriva senza soldi e che, per questo stesso fatto, nessuna commissione internazionale delle molte inviate ha potuto verificare non solo la sua ubicazione ma neppure la sua esistenza.
Non ti preoccupare dell’etica né della tua coerenza ideologica; nessun cattolico potente, nessun banchiere, nessun appartenente al Partido Popular o nessun Papa del mondo crede in Dio; anzi, sanno benissimo che non esiste e questo è il vantaggio che hanno rispetto ai poveri che ci credono.
Puoi continuare ad essere rosso, anche comunista, di quelli che - non lo metto in discussione, sai già che sono una persona democratica ma questo tienilo per te - parlano sì coi compagni ma mai dove c’è gente di un certo livello, perché tutto si viene a sapere e le cose brutte si sanno ancor più velocemente, per stringere legami, se ancora serve questo metodo e puoi tenere la tua ideologia per te, clandestina, ma per quello che riguarda il tuo domani bisogna essere pratici e comportarsi come un buon gesuita, proprio come dimostra la traiettoria di vita di Mario Draghi.

Non preoccuparti mai dei danni diretti e collaterali che la ricerca del tuo interesse personale possono causare a seconde o terze persone: la maggioranza non le conosci, e se ne conosci qualcuna perché è un tuo subordinato o perché il suo lavoro dipende da te, mantieni le distanze, non permettere che ti contaminino con i loro piccoli problemi tipo non arrivo alla fine del mese, non ho da dar da mangiare ai miei figli, non c’è la scuola o l’ospedale… queste sono piccolezze.

Se segui la strada tracciata da San Ignazio di Loyola (2) e continuata da San Escrivà – immensi apporti della Spagna alla civiltà - come ha fatto Draghi, sarà il segno che Dio ti guarda; il resto, o gli altri, non importano. Il tuo dovere è di seguire sempre la Strada perché domani, quando la miseria sia divisa tra tutti i miserabili, tu possa vivere come Dio comanda.
So già che quello che ti chiedo è difficile, molto difficile, però ti ho già detto che Dio mette alla prova gli eletti, e tu sei fra loro. Mettere da parte le tue idee – che mi sembrano giuste e che condivido – rispetto al tuo itinerario studentesco e lavorativo sarà la garanzia assoluta del tuo trionfo e, alla fine, della mia soddisfazione e orgoglio perché saprò che sarai tra coloro che comandano e godono, tra coloro che schiacciano e ridono e non tra i comandati schiacciati e sofferenti. Non si crescono i figli per questo.

Mio figlio comincia a stufarsi della predica, ma soprattutto ha non capisce il discorso che gli sto facendo. Mi domanda: ma se tu mi hai dato da leggere il primo libro di Gramsci, mi parlavi di Rosa Luxemburg, sei anticlericale, ti emozionavi evocando la rivoluzione russa e quella francese, maledici sempre il capitalismo, come puoi dirmi queste cose? E soprattutto, come ti aspetti che io segua i tuoi consigli?

Figlio mio, sembra che tu non abbia capito; io continuo ad essere quello di sempre e a pensare esattamente come prima, ma succede che viviamo in un mondo convulso dove tutto cambia alla velocità della luce; quello che io metto davanti ai tuoi occhi e alla tua intelligenza è la necessità che tu scelga tra lo stare con chi è sopra e gode il miele del successo o il vivere in ginocchio tra il fango e l’indolenza di coloro che sono aggrediti e non sono neppure capaci di difendersi, e men che meno di passare all’attacco.

Guarda, figlio mio, Mario Draghi ha perso il papà quando era piccolo. Credeva che la sua vita non valesse più niente, ma quando tutto sembrava perduto i figli di Sant’Ignazio de Loyola, per ordine di Dio, gli diedero un’opportunità e lo accolsero nel loro seno. Là silenzioso, obbediente, disciplinato, imparò le massime ignaziane come pochi lo avevano fatto prima. Data la sua nascita avrebbe potuto essere un proletario rivoluzionario, ma questo era molto triste, e lui seppe scegliere, passando sopra chiunque e obbedendo a chi doveva obbedire.
Prima l’ipocrisia della povertà, “che la mia mano destra non sappia mai che cosa fa la sinistra” e, soprattutto, al mondo non c’è nessuno più importante di me e dei miei padroni.
Non ha mai pensato agli altri né si è mai preoccupato delle sofferenze di milioni di persone; per questo, seguendo la Strada che Dio gli aveva tracciato - e i gesuiti spiegato - se n’è andato al Massachusetts Institute of Technology, dove ha imparato chi muove la mano invisibile “dei mercati”, e ha mangiato spesso con alcuni dei padroni di quelle mani, costruendo grandi amicizie con Goldman e soci.
E’ ritornato alla sua Italia natale – un signor nessuno – e per anni ha dato lezioni nelle migliori università. Ma questo non gli era sufficiente e lui, come un Titano, è sfinito alla Banca Mondiale, di cui è stato Direttore Esecutivo, è diventato persona della massima fiducia di Goldman Sachs e si è incaricato di privatizzare tutto quello che il popolo italiano aveva costruito con il suo lavoro per il bene comune.

Non gli hanno tremato i polsi, non ha dubitato un attimo, come fanno i figli di Sant’Ignazio di Loyola, di San Escrivà e di Milton Friedman (3); ha continuato ostinatamente la sua missione; i cadaveri si contavano a milioni attorno a lui e ad ogni nuovo scalino che saliva, Stati interi soccombevano a maggior gloria del capitalismo. Infine, quando grazie alla sua costanza, perizia ed abilità, cominciava a credere che non gli rimanesse niente da conquistare – era stato anche amico di Silvio Berlusconi – Goldman e Angela Merkel gli hanno offerto la presidenza della Banca Centrale Europea: non si poteva arrivare più lontano!
Le istruzioni erano chiare e severe: ti devi occupare di due cose. Succeda quel che succeda, che l’inflazione non si alzi per non danneggiare l’economia tedesca anche se le altre andranno in rovina e con esse migliaia di cittadini, e di strangolare i paesi della periferia in modo che tutto il flusso economico dell’Europa vada verso il Centro. E’ vero che estenderemo la miseria fino ad estremi mai visti per la maggioranza degli abitanti del vecchio continente, ma questa è la tua missione. Draghi sorrideva mentre un filo di bava gli colava dal lato destra della bocca. Non disse niente, assentì e si mise all’opera.

Quindi lui stesso…figlio mio, figlio, dove sei? Giulio, Giulio…?!!

Sono tre mesi che non vedo mio figlio. Dicono che se n’è andato in uno sbuffo di fumo, a uccidere le canaglie col suo fucile della vendetta. Vi assicuro che glielo detto, tutto quanto sopra, per il suo bene. Se qualcuno sa dove si trova – è alto, bello e molto simpatico – per favore, vi prego di farmelo sapere.

(*) Storico, scrittore e giornalista spagnolo
1) Fondatore dell’Opus Dei, canonizzato da Giovanni Paolo II;
2) Fondatore della Compagnia di Gesù;
3) Economista statunitense, premio Nobel per l’economia, padre del neoliberismo.

(traduzione di Daniela Trollio Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli” Via Magenta 88 Sesto San Giovanni )

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