martedì 1 dicembre 2009

MANIFESTAZIONE ANTINUKE!! NO NUKE! UNA RISATA SARDONICA VI SEPPELLIRA'



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NON PERMETTIAMO DI RENDERE INVIVIBILE LA TERRA DEI NOSTRI FIGLI CHE DEVONO ANCORA NASCERE!!


8 DICEMBRE 2009 ORE 17,00 CAGLIARI PIAZZA DEL CARMINE MANIFESTAZIONE ANTINUCLEARE CON INTERVENTI DEI SOSTENITORI DI UNA REALTA' DI PRODUZIONE ENERGETICA NON INVASIVA NEL RISPETTO DELL'AMBIENTE E DELLA DIMENSIONE UMANA

RELAZIONE DEL PROF. L. BURDERI, DIBATTITO CON INTERVENTI DEGLI ADERENTI ALL’EVENTO, CENA SARDA...


MUSICA: ROSSELLA FAA, MARIO SANDRO MOSSA QUINTET, REAGGE MUFFIN, EROTIC MONKEY, SIMONA DEIDDA SOUND, DR.BOOST, ISOLA SOUND, E MOLTI ALTRI ANCORA, EPPOI ANCORA GIOIA PACE E MOLTA SIMPATIA!!!!!!!


COMITATO SARDO ANTINUCLEARE






Nucleare, legare le multinazionali ai consorzi per la costruzione delle centrali.

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È il nucleare la soluzione per Alcoa

La proposta dell'Enel: le imprese energivore nei consorzi delle centrali

Giuseppe Centore - La Nuova Sardegna 1 Dicembre 2009

Fonte: Rassegna Stampa Provincia di Nuoro

PORTOVESME. Passa anche dal nucleare la soluzione della vertenza Alcoa. I silenzi del governo, le non-risposte alla piazza e al Parlamento, non erano legate all'assenza di idee su come uscire dal rebus delle tariffe, ma alla necessità di prendere tempo per definire i dettagli di una strategia.
Una strategia che non a caso è stata esplicitata a Sondrio dal presidente di Enel il giorno dopo la manifestazione di Roma. Entro l'anno verranno sistemati altri tasselli e ci saranno anche gli annunci ufficiali. La strategia del governo si regge su tre pilastri: il ruolo dei grandi produttori (Enel), l'avvio in esercizio delle infrastrutture di trasporto tra Sardegna e Penisola (il Sapei), le agevolazioni per Alcoa. Il ruolo di Enel passa per il nucleare. Non c'è allo stato attuale alcun collegamento tra questa opzione e la realizzazione di centrali nucleari nell'isola.
Il progetto che ha in mente il governo, presente anche nella legge 99 di quest'anno, ipotizza l'incontro tra produttori e consumatori speciali di energia (Alcoa in pratica ha bisogno di una media centrale elettrica per sé) nei consorzi per la costruzione di queste centrali a prescindere dalla loro collocazione.
«Crediamo che il nucleare debba vedere un ampio coinvolgimento dell'industria elettrica e delle grandi imprese energivore italiane». Con queste parole Fulvio Conti, ha indirettamente risposto al pre-accordo tra governo e Alcoa del giorno prima intervenendo in una conferenza sul Sistema energetico venerdì a Sondrio. Conti, ha spiegato che l'Enel sta pensando «a modelli societari o consortili per ciascuna unità (cioè ciascuna centrale, ndr) aperti ai grandi consumatori di energia come industrie o consorzi di imprese od altri operatori del settore energetico, che potranno così beneficiare di elettricità a prezzi vantaggiosi per tutta la durata in esercizio della centrale, in proporzione alla loro partecipazione. Quello che chiedo é che in questi consorzi sia sempre Enel a mantenere la posizione di leadership».

Il secondo pilastro, su cui si regge il primo, riguarda le infrastrutture. E' già attiva operativa la prima tranche da 500 megawatt del cavo sottomarino, il cosiddetto"Sapei" che collegherà la Sardegna alla penisola. I tecnici di Terna contano di portarlo in esercizio a pieno regime per il prossimo marzo, e di attivare la seconda tranche del cavo a marzo 2011. L'entrata in funzione del cavo doveva essere accompagnata da una grande cerimonia, prevista per il 19 novembre. I pre-inviti per quell'evento, con la presenza del Presidente Berlusconi, fautore dell'opera, erano già partiti, ma poi c'era stato un imprevisto dietro-front. Non è escluso che lo slittamento sia legato alla vertenza Alcoa. L'attivazione del Sapei, anche solo con la prima tranche, crea una forte discontinuità con il passato. La Sardegna non è più isolata sul fronte energetico, né in entrata né in uscita. La disposizione del 2000 (governo Prodi, ministro dell'industria Enrico Letta) che elevò la quota di riserva (quella immettibile in rete in qualunque momento in caso di black-out) all'80 per cento della potenza prodotta in Sardegna, non ha più ragione d'essere. La riserva anche nell'isola scenderà più o meno al 20, e questo significa che il chilowattora prodotto in Sardegna costerà di meno perché dovrà confrontarsi con l'energia prodotta nel resto del paese, ora col Sapei in grado di attraversare il mare nelle due direzioni.

Terzo pilastro della strategia del governo è il pre-accordo; l'interconnessione con l'estero, l'interrompibilità delle forniture e la riduzione della tariffa per il"trasporto" dell'energia dal luogo di produzione a Portovesme diventano alla luce degli altri due punti, complementari e di minore importanza. Adesso si capisce il ritardo e l'assenza di notizie sulle comunicazioni formali tra le parti e con l'Europa: il piano del governo stava prendendo corpo, e solo con la pre-intesa poteva essere parzialmente illustrato. Un altro risultato raggiungibile nella strategia del governo (analogamente a quando accaduto con l'altra azienda energivora del Sulcis-iglesiente, la Portovesme srl) è quello di "legare" virtuosamente le multinazionali al territorio. Nel caso della Portovesme il Contratto di programma (quando arriverà) e l'eolico impediscono di ipotizzare abbandoni anche a medio termine. Nel caso di Alcoa la partecipazione a un consorzio per la costruzione di una centrale nucleare non consente improvvisi disimpegni. Anche questo un risultato non da poco.

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