venerdì 24 settembre 2021

Viganò Chiarisce: la Vittima non Ha Colpe.



Maurizio Blondet 

Siero come Battesimo Satanico? Viganò Chiarisce: la Vittima non Ha Colpe.

Eccellenza, non trova che affermare che la vaccinazione rappresenta una sorta di battesimo satanico possa suonare un po’ forte per tanti Cattolici che si sono lasciati convincere, in buona fede, a ricevere il vaccino?

 

La ringrazio di avermi fatto questa domanda, che mi permette di precisare il mio pensiero e di rincuorare quei fedeli che, per varie ragioni, si sono fatti vaccinare.

La mia affermazione sulla simbologia satanica del vaccino e sul fatto che possa rappresentare un “marchio della Bestia” riguarda le intenzioni di chi ha deciso di creare una pandemia per poterla usare dolosamente come pretesto per il compimento del Great Reset in preparazione dell’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale. È l’élite luciferina a dare questa connotazione quasi esoterica al vaccino, così come attribuisce tratti rituali e liturgici all’intera pandemia. La mia vuol essere un’iperbole, volta a mettere in luce gli aspetti più inquietanti dell’intera farsa pandemica.

Viceversa, il semplice fedele che, anche su consiglio del proprio parroco o del direttore spirituale, o sotto la pressione dei media e delle istituzioni sanitarie, si lascia convincere all’inoculazione non ha alcuna colpa, né gli si può attribuire la responsabilità gravissima di volere, con quel vaccino, apostatare la Fede cattolica e farsi marchiare con il “marchio della Bestia”. Va inoltre ricordato che – come è avvenuto anche per persone che conosco e per alcuni miei parenti – la somministrazione del siero genico è stata spesso imposta con il ricatto o con la coercizione, condizionando le persone a poter fruire di certi servizi, a poter accedere in determinati luoghi o addirittura – come accade oggi in Italia – a poter lavorare solo se si è in possesso del passaporto sanitario e se si è ricevuto il cosiddetto vaccino. Anche molti sacerdoti, per poter esercitare il loro Ministero e poter accedere alle strutture ospedaliere o alle case di ricovero per amministrare i Sacramenti, sono stati costretti a vaccinarsi, spesso su ordine del loro Vescovo.

Sconcerta che la Congregazione per la Dottrina della Fede si sia prestata a far da cassa di risonanza alla deep church e al suo capo, in un momento in cui sarebbe invece stato necessario e doveroso un intervento chiarificatore preciso e inequivocabile. Invece vediamo con quale fretta la CDF si sia precipitata a dare legittimazione morale a dei farmaci sperimentali senza nemmeno conoscerne i componenti, dal momento che essi sono coperti dal segreto industriale; con quale disinvoltura si sia dichiarato moralmente accettabile l’uso di linee cellulari derivanti da aborti, distorcendo l’insegnamento cattolico col solo scopo di compiacere a Bergoglio e alla narrazione pandemica. «Molte eresie morali del nostro tempo contengono anche citazioni di san Tommaso e di altri Dottori della Chiesa», ha giustamente osservato mons. Athanasius Schneider in un suo recente intervento (qui). Questa fretta – in perfetta sincronia con il clima di emergenza che ha legittimato anche nelle autorità civili scelte sciagurate, sotto la pressione dell’industria farmaceutica – ha fatto sì che la Nota della Congregazione si mostri omissoria e incompleta, perché non tiene conto degli effetti collaterali gravi del siero genico, a breve e a lungo termine. La Congregazione tace degli aborti indotti alle madri incinte, aumentati in modo esorbitante; tace del rischio di sterilità indotto dal siero; tace delle patologie gravi e dei decessi che esso provoca nei bambini e nei giovani, che pure sono i meno esposti al rischio di ospedalizzazione per Covid. Infine, la nuova tecnologia mRNA utilizzata per la prima volta dai sieri disponibili fa sì che non si possa parlare propriamente di “vaccini”, ma di farmaci o di terapie, peraltro palesemente dannosi e inefficaci; e nessuno può dire quali saranno le modificazioni a livello genetico provocate dall’inoculazione della proteina Spike. La dimostrata inefficacia dei vaccini li priva della liceità inizialmente loro riconosciuta dalla Congregazione, dal momento che il pericolo al quale si sottopone il paziente è sproporzionato rispetto al beneficio – minimo o inesistente – che essi inizialmente avrebbero dovuto assicurare. Nonostante tutti questi argomenti, Bergoglio si è fatto attivo testimonial dei vaccini, dimostrando con questo suo endorsement il legame intrinseco che lega la deep church e il deep state. È necessario che la Congregazione per la Dottrina della Fede, se non vuole perdere totalmente la propria autorevolezza, si pronunci nuovamente, alla luce dei dati ora disponibili e delle evidenze scientifiche ormai riconosciute dalla comunità scientifica, anche se sono censurate dai media.

Le implicazioni del siero genico sono essenzialmente morali, e come tali non possono essere considerate marginali, anche se da esse dipende il normale esercizio delle attività quotidiane delle persone o la possibilità di esercitare il proprio Ministero per i sacerdoti. Afferma il mio confratello mons. Schneider: «Un rifiuto intransigente e inequivocabile di qualsiasi collaborazione con l’industria fetale è analogo al rifiuto intransigente di qualsiasi collaborazione con il culto degli idoli o della statua dell’Imperatore da parte dei Cristiani nei primi secoli». Ma quale intransigenza possiamo aspettarci, quando Bergoglio accusa di rigidità e di integralismo quanti vogliono conservarsi fedeli al Magistero e non perde occasione per dileggiare e insultare chi non accetta le deviazioni che egli impone con odioso autoritarismo?

Vorrei tuttavia ricordare a quanti hanno subito la vaccinazione che, laddove manchi la consapevolezza circa la natura del siero genico sperimentale o dove in buona fede ci si è fidati dell’autorità civile ed ecclesiastica, credo che in nessun modo il singolo fedele debba sentirsi “colpevole” di essersi vaccinato. La dottrina ci insegna infatti che ogni atto compiuto senza piena avvertenza e senza deliberato consenso non può essere considerato moralmente peccaminoso: questo vale anche nel caso specifico dei cosiddetti vaccini.

Rimane la gravissima responsabilità morale di quanti, costituiti in autorità, hanno esercitato pressioni sui loro sudditi – tanto in ambito civile quanto ecclesiastico – per convincerli a sottoporsi alla vaccinazione. Le conseguenze per la salute di ciascuno, ivi compresi i decessi e le menomazioni permanenti, gravano come macigni sulla coscienza delle autorità sanitarie ed ancor più della Gerarchia ecclesiastica, che dovranno rispondere dinanzi a Dio per le colpe proprie e per quelle che hanno fatto commettere ai propri sudditi.

Preghiamo perché il Signore preservi i Suoi figli da quei danni che, con colpevole leggerezza o, peggio, con criminale complicità sono stati provocati a tanti innocenti, i quali si sono fidati dell’autorità e della parola di coloro che sono preposti rispettivamente alla tutela della salute dell’anima e del corpo.



5 EYES I VERTICI ANGLOSASSONI SI PREPARANO TEMPESTIVAMENTE ALLA GUERRA DEI PROSSIMI DECENNI



Antonello Boassa 

I cinque "occhi" si compattano. USA, UK, Canada, Australia, Nuova Zelanda. Anglosassoni contro tutto il pianeta. E' ipotizzabile che i grandi capi della finanza e dell'intelligence, principalmente USA, potranno consentire l'accesso a Paesi altri di lingua inglese: presumibilmente Kenia, Giamaica, Liberia, Sudafrica.

Un gran pastone tutto anglosassone, non esclusivamente bianco ma ricco di tante etnie. Forse potranno essere arruolati per un ventunesimo secolo slang, free, green, smart working, smart loving, anche coloro che lasciando morire la lingua madre in Paesi ostili come Russia e Cina per fare un esempio, abbraccino la lingua inglese, anche se magari un pò sgrammaticati e non usi a studi letterari.

Proprio in questi mesi, USA, UK e Australia hanno puntualizzato accordi non solo sul piano commerciale per isolare l'ex Impero celeste, ma anche e soprattutto sul piano militare. L'indo-pacifico deve essere ben pattugliato e militarizzato contro l'aggressività cinese.
Deve essere scongiurato che il 2049 (celebrazione della rivoluzione vittoriosa di Mao) questa grande distesa possa diventare un lago cinese.



Umiliata la Francia (e con essa l'Unione Europea) che ha ricevuto una disdetta miliardaria dall'Australia che non comprerà più i modernissimi sottomarini nucleari transalpini ma si avvarrà al loro posto della mercanzia made in Usa, per incominciare a cementare la grande alleanza anglosassone.

Al povero Macron sono saltati i nervi. Un'umiliazione. le sue aspirazioni ad un esercito europeo sono diventate ancora più pressanti. Il tradimento della perfida Albione è trasparente. L'Europa riceve una mazzata epocale di cui , tenendo conto della cecità per non dire imbecillità dimostrata, con la pandemia della peste nera, dai ceti dirigenti dell'Unione, forse non ne hanno capito ancora tutta la portata.
L'Europa emarginata dai propositi militareschi delle grandi potenze anti russe, anticinesi.

Risulta evidente che Biden (o chi per lui, Pentagono, Deep state, il team Clinton-Obama...) tenterà di dividere l'Europa in aree più sensibili al richiamo anglosassone, un richiamo che suona dolce alle orecchie dei geneticamente servi del governo/ dei governi dell'Ex Bel Paese che infatti , fin dal 2010, prima del colpo di stato Napolitano/Monti del 2011, aspiravano a far parte della congrega di cui sopra, con ardente cupidigia che anche l'Italia potesse far parte degli "occhi di Dio".

Mai sono sono stati così orgogliose le più alte cariche dello stato militare. Le nostre forze armate sono pronte anche per una guerra catastrofica. Ricevuti grandi apprezzamenti dagli alleati Nato. Non solo presenti in tante missioni di pace allo scopo di dare un sostegno sub-imperiale all'aggressione dei Paesi ostili e al controllo delle risorse altrui. ma anche capaci di disporre di un'industria degli armamenti tra le più avanzate. Due portaerei non sono mica poca cosa. Ed in più un governo ultra-atlantista capeggiato dal più servile dei servi, grande dispensatore di denaro (più di venti miliardi all'anno, cui si aggiungono regalie distolte da spese inutili ( ospedali, istruzione, ambiente...)



Credo che i meriti del "governo" saranno presto riconosciuti, alla faccia della Francia, e presto anche l'Italia farà parte degli "occhi" vigili che controlleranno democrazie, libertà, pace ( certo ci vorrà un guerra perché ci sia la pace che forse questa volta potrebbe essere eterna)


Appello a Unione Comuni e Regione Sardegna del Comitato cittadino per i diritti fondamentali





Ai sindaci Unione dei comuni Alta Gallura

Alla Giunta Regionale Regione Sardegna

Lettera aperta alle istituzioni del comitato cittadino “Comitato per i diritti fondamentali

Sembra di vivere un incubo e di rivivere tempi, anche non troppo lontani, in cui essere una voce “fuori dal coro” costava molto caro sia sul piano personale che sul piano professionale. Non si tratta di fare il bastian contrario a tutti i costi ma di preservare il diritto alla libertà di pensiero e parola anche quando il pensiero e la parola sono scomodi, senza il rischio di venir etichettati e liquidati come “novax”, “nogreenpass”, con una escalation di hate speech che può arrivare all’offesa (vedi l’infelice frase di chi ha definito sorcio chi sceglie, in accordo con la normativa, di non vaccinarsi) passando attraverso le accuse di complottismo o, financo, di filo terrorismo. E di fronte a questa spirale di odio che rischia di degenerare ad ogni piè sospinto, cosa fanno le istituzioni? Con sconforto e sbigottimento, appuriamo che, mediante i canali social, spesso alimentano i tentativi di far passare chi, lo ripetiamo fino allo sfinimento, ha deciso di non vaccinarsi per i motivi più svariati in armonia con le leggi dello

Stato italiano, come infame untore, pericoloso criminale, imbecille
subumano e chi più ne ricorda più ne citi. Assistiamo, con la connivenza delle istituzioni, ad inaccettabili e sistematici tentativi di estromettere dal dibattito pubblico chi desidera esprimere la propria voce fuori dal coro, soppiantato da esperti spesso autoproclamatisi tali senza che a tale condizione sia dato riscontro oggettivo.

A ciò si aggiunga che alla tv ed alla radio compaiono sempre i soliti
commentatori, immancabilmente fautori solo dell’unica narrazione degli eventi autorizzata dalle istituzioni, puntualmente immancabili,
acriticamente ascoltati (non esiste quasi mai o raramente il contraddittorio) e, presumiamo, profumatamente pagati.

Dovere precipuo delle istituzioni è garantire il confronto corretto e leale fra le posizioni in campo, il diritto di replica (questo sconosciuto), difendere la libertà di pensiero e parola e contrastare le parole dell’odio.

Allora perché continuiamo ad assistere a politici che si permettono sui social di offendere e diffondere lo hate speech?

Abbiamo esempi di sindaci che si rallegrano constatando che numerosi
cittadini sono indotti alla vaccinazione dall’insostenibilità del peso
economico di ricorrere ai tamponi per ottenere la certificazione verde.

Assistiamo quotidianamente a primi cittadini che, riempiendosi la bocca della parola libertà, invitano i non vaccinati a rimanersene a casa per non mettere in pericolo gli altri, come se i vaccinati non fossero a sua volta veicolo di contagio o come se i non vaccinati si aggirassero per strada al fine di infettare i loro simili intenzionalmente. Abbiamo ascoltato, fino allo sfinimento, sindaci che invitano i non vaccinati a farsi avanti compiendo un gesto di responsabilità e dunque tacciando coloro che non lo faranno di irresponsabilità.

Siamo qua a chiedere non solo che tutto ciò si arresti ma soprattutto
dimostrazioni concrete da parte della politica e della istituzioni che i
diritti di espressione e libertà di parola valgano ancora qualcosa in questa ricca democrazia occidentale che tanto se ne fa vanto.

Attendiamo risposte.

Davvero siamo nuovamente ripiombati in tempi bui e tristi in cui porsi
domande scomode non è più concesso? È davvero così scandaloso chiedersi se nella gestione dell’emergenza sanitaria in atto non vi siano interessi economici da perseguire? È davvero moralmente riprovevole chiedersi quali convenienze ci siano nella gestione di questo nuovo capitolo dal sapore kafkiano per cui per coprire l’inefficacia dei vaccini si pensa di ricorrere allo spauracchio dell’obbligo vaccinale per tutti? È necessario diventare complottisti ad ogni costo se ci adiriamo e lottiamo contro l’obbligo vaccinale camuffato messo in atto dal governo?

Rimaniamo in attesa di una vostra risposta.

È pur vero che la storia non si ripete mai esattamente identica e che
proporre paragoni storici è pertanto inopportuno e, spesso, teatrale più
che vero giudizio storico ma, davvero, lasciatecelo dire, questi non son
tempi per spiriti critici! È norma di buon senso, ma se qualcuno se ne è
dimenticato, permetteteci di ricordarlo, riconoscere che in ogni scontro, dal più insignificante fino agli scontri di civiltà, non esiste mai chi abbia totalmente torto e chi totalmente ragione. Solo questa riflessione dovrebbe indurre politici ed amministratori a maggior prudenza nella scelta della parole e ad ascoltare i cittadini che esprimono pacificamente il proprio dissenso. E se paragonare la gogna pubblica a cui sono sottoposti quanti esprimono voci fuori dal coro può sembrare un mezzuccio per impietosire e conquistare un poco i riflettori, ci sia dato ricordare che fra giudizio storico ed opinione sensazionalistica spesso il passo è breve, oltre che opportunisticamente conveniente per chi voglia far tacere l’avversario: trasformare il dissenso in criminalità è spesso la via per mettere a tacere chi non è d’accordo con noi.

Ma noi uomini e donne della strada abbiamo compreso quale sia il
giochetto messo in atto: ignorare che esiste chi la pensa diversamente. E per farlo tacere non è necessario ricorrere alle armi o al confino. La
censura si attua in maniera sicuramente meno cruenta che non in tempi
passati ma non per questo meno ignobile: basta spegnere il microfono del nostro interlocutore ed egli rimarrà senza voce. Così che la voce fuori dal coro rimarrà muta.

Avete davvero paura di chi manifesta pacificamente contro misure
ritenute ingiuste e lesive dei diritti costituzionalmente garantiti? Davvero ritenete che chi esercita il dubbio rappresenti il male assoluto tanto da doverlo zittire su tutti i canali di comunicazione?

Il nostro proposito come Comitato è coltivare il dubbio, promuovere lo
spiriti critico, indagare a fondo, e, qualora necessario, contestare le misure adottate nella gestione di questa pandemia, sempre animati dal principio di prudenza e dal desiderio di non prendere nulla per vero. Come risposta la politica lancia messaggi fuorvianti, crea pericolosi terroristi là dove esistono cittadini desiderosi di vederci chiaro, alimenta l’odio e falsi stereotipi come quello del non vaccinato untore, la cui nullità scientifica è sotto gli occhi di tutti.

Avete realmente intenzione di proseguire fomentando odio e spegnendo il microfono di chi dice cose scomode? Vi ricordiamo che è indegno di un governante alimentare le parole dell’odio. Vi ricordiamo che alcuni diritti sono calpestati e che vostro compito è vigilare affinché ciò non avvenga.



Nonostante questa sia follia, c’è ancora del metodo!

Ci sia concessa questa citazione a ricordare che ci piace definirci non già complottisti o pericolosi criminali ma cittadini a cui la scuola, la famiglia e le esperienze di vita hanno insegnato ad esercitare lo spirito critico e se ciò ci espone al rischio di essere etichettati come rivoluzionari, ben venga.

Noi riteniamo che il silenzio cui viene ridotto l’avversario nasconda
qualcosa. E finché troveremo le forze di riattivare quel microfono non
smetteremo di parlare.

Concludendo, chiediamo un confronto leale e concreto sui temi oggi
oggetto di dibattito e fonte di dubbi per molti cittadini. Vogliamo che i
luoghi di cultura siano accessibili. Vogliamo poter tornare a popolare i
teatri, le palestre, i luoghi della socializzazione. Vogliamo che cessino i
pericolosi meccanismi di discriminazione e ghettizzazione. Vogliamo
rispetto e non nomignoli riduttivi volti solo a renderci bersaglio di facili odi o capro espiatorio di misure anticontagio deludenti ed inefficaci.

Il comitato, a nome e per conto di tutti i cittadini che oggi sono
discriminati, chiede azioni concrete da parte di codeste istituzioni. Solo così chi oggi ci amministra può allontanare da sé l’accusa di discriminare parte della cittadinanza costringendola al di fuori della vita collettiva, privata della possibilità di accedere ai luoghi della socializzazione, azione questa che appare ancor più grave, agli occhi di chi scrive, quando a fare le spese di questa politica sorda alle richieste legittime di ascolto sono i giovani.

Il comitato chiede, dunque, con fermezza la possibilità di avere tamponi gratuiti e in subordine farmacie autorizzate all’effettuazione dei tamponi

con conseguente rilascio della certificazione verde a prezzi accessibili. È, infatti, ad oggi impossibile nella zona compresa fra i comuni di Tempio, Bortigiadas, Luras e Calangianus trovare strutture che possano offrire questo esame a prezzi non gonfiati. E questo è inaccettabile. Come è inaccettabile e contrario all’etica professionale che alcuni medici di medicina generale si rifiutino di effettuarli di fatti negando quell’assistenza che sono obbligati a garantire.



Per queste motivazioni appena esposte il COMITATO PER I DIRITTI FONDAMENTALI dice:
“Ridateci la biblioteca, ridateci il teatro e i luoghi di cultura in generale, ridateci la possibilità del confronto, ridateci la nostra voce fuori dal coro, e, non ultimo, chiedeteci scusa per le frasi infamanti pronunciate contro chi esercitava il proprio diritto di parola”.
Tempio Pausania, 22 settembre 2021

I membri del comitato per i Diritti fondamentali.

Il comitato nato recentemente dall’iniziativa di alcuni cittadini di Tempio Pausania opera e collabora con numerose associazione ed altri comitati dell’Alta Gallura. Le sue finalità sono rivolte a garantire a chi risiede nei comuni dell’Alta Gallura assistenza e tutela dei diritti intervenendo presso l'Amministrazione competente e più in generale in ogni ambito della vita sociale vigilando sul rispetto dei diritti. Il Comitato si propone di operare al servizio dei cittadini, in particolare agendo attraverso attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di tutti gli Organi Istituzionali che abbiano il potere di intervenire in maniera diretta od indiretta sulla campagna di vaccinazione anti Covid. Il comitato in particolare lotta contro una sorta di “tabù” intorno alla questione della vaccinazione contro il covid 19 e una forte pressione psicologica, ignobilmente alimentata dalle forze politiche 
tutte, per cui chi osa applicare il semplice principio di precauzione e porre dubbi in relazione a casi clinici particolari, rischia di fatto di veder lesa la propria reputazione trattato ed apostrofato comescellerato o pericoloso criminale

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