lunedì 2 maggio 2016

Putin Ordina l'accensione di missili Nucleari nel timore di contatto USA-NATO con "Entità pericolose"

Putin Ordina l'accensione di missili Nucleari nel timore di contatto USA-NATO con "Entità pericolose"

Sorcha Faal 




Relazione altamente classificata (e per lo più censurata) il Ministero della Difesa ( MoD ) circola al Cremlino e dice che il presidente Putin ha personalmente autorizzato il rilascio pubblico delle riprese e dello scatto di un capace missile nucleare da crociera di attacco 3M-54 Калибр ( Kalibr )  da terra verso il Mar Baltico da una Flotta del Nord " non nominata / non specificata " un sottomarino della classe Severodvinsk che opera nel Mare di Barents come un avvertimento per entrambi gli Stati Uniti e la NATO, a cessare immediatamente i loro sforzi per " scoprire / svelare " informazioni relative all'oggetto misterioso conosciuto in l'Occidente come il " anomalia del mar Baltico ".



Secondo questo rapporto, le oltre due settimane passate, sia degli USA che NATO, le navi da guerra sono state fatte "confluire / dispiegate" nella regione del Mar Baltico interrompendo tutto il traffico marittimo internazionale nel sito dove giace sommerso questo misterioso oggetto nel centralissimo Mare di Botnia tra la Svezia e Finlandia, e dando luogo al timore del MoD che lo sforzo intrapreso dall'Occidente per recuperare quello che, gli analisti di intelligence russi in questa relazione avvertono, potrebbe essere una "entità pericolosa".

Così i  fatti riguardano, il Ministero della Difesa, che è diventato per quanto concerne, gli sforzi USA-NATO, nei confronti di questo oggetto misterioso, continua il rapporto, ha autorizzato numerose manovre di combattimento contro le navi da guerra occidentali ed hanno incluso la disattivazione della USS Donald Cook nel mar Baltico e confronti di aerei caccia della Federazione contro gli aerei spia americani che sorvolavano questa regione.

Per quanto riguarda questo oggetto misterioso, spiega il rapporto, è stato scoperto nel 2011 dalla  svedese " Ocean X " [ Nota : Questo sito è bloccato in molti paesi occidentali] il team di sub a oltre 200 metri (656 piedi) al di sotto del Mare di Botnia ha descritto l'oggetto circolare ampio 61 metri (200 piedi) e otto metri di altezza (26 piedi) e che assomiglia alla navicella Millennium Falcon visto nei popolari film di Star Wars.


L'anomalia del mare Baltico (2011 foto)

La propaganda occidentale, a proposito di questo oggetto misterioso, nota la relazione , afferma che non è altro che una formazione geologica naturale fatto di pietra -che è " fortemente / severamente " contestata dagli esperti analisti della Federazione, mostrano che la struttura dell'oggetto è costituito di un materiale di una lega metallica sconosciuta. Questa valutazione della Federazione è stata confermata dal noto geologo  archeologo medico-scienziato israeliano  Steve Weiner che, allo stesso modo, ha riferito che i materiali di questo oggetto misterioso erano costituiti da "metalli, che la natura non poteva riprodurre da sé ".

Anche se molte speculazioni ruotano attorno a questo misterioso oggetto, alcuni credono che sia un'astronave aliena, altri credono che sia un progetto top secret nazista della seconda guerra mondiale,  la relazione conclude il suo appunto affermando che cosa vi è di diverso in quello constatato nelle Federazioni a tal proposito, grandi "timori / preoccupazioni" , almeno è questo rapporto che siamo stati in grado di leggere in varie parti di questo rapporto.



Maggio 1, 2016 © UE e USA Tutti i diritti riservati. Il permesso di utilizzare questo rapporto nella sua interezza è concesso a condizione sia citata la fonte originale  WhatDoesItMean.Com. Contenuti freebase sotto licenza CC-BY e GFDL .


domenica 1 maggio 2016

Un incendio globale è imminente?

Un incendio globale è imminente?


by Fenrir
FONTE: HESCATON.COM


Il nostro blog si è occupato frequentemente della situazione geopolitica, geoeconomica e geosociale cercando anche di immaginarne il contesto storico. Non sappiamo se in futuro definiremo questo periodo Terza Guerra Mondiale, Transizione Post-Capitalista, Guerra Civile Globale o in un altro modo, essendo il nostro presente è difficile immaginare come sarà visto dal futuro. In questo articolo vorrei fare il quadro della situazione dato l’ampliamento delle situazioni di instabilità che rendono anche difficoltoso seguirle tutte.
CONFLITTI IN CORSO
1) SIRIA: il conflitto siriano continua nella sua tragicità con le vittime totali che probabilmente raggiungono il mezzo milione. Grazie all’intervento russo e iraniano lo Stato Islamico e i Ribelli hanno perso terreno e probabilmente sarebbero anche essere potuti sconfitti se Russia ed Iran non avessero deciso di ritirarsi parzialmente lasciando da solo Assad. La tregua che ne è scaturita ha consentito ai paesi ostili dell’area di rifornire i Ribelli di armamenti e soprattutto di armi in grado di distruggere carri armati e abbattere aerei. Armi di cui misteriosamente si è impadronito anche l’ISIS. Dopo la caduta di Palmyra il Califfato sembrava sul punto di implodere ma invece è riuscito a riassestarsi ed ha iniziato nuove offensive contro la sacca di Deir Ezzor, ad Aleppo ed anche contro altri gruppi ribelli. Altro “misterioso” regalo per il Califfato è il disimpegno dei curdi che si trovano ora a fronteggiare i quotidiani attacchi turchi e anche alcune milizie filogovernative con cui hanno iniziato a scontrarsi probabilmente incoraggiati da qualcuno di grosso (vedi USA). La situazione rimane quella di un tragico stallo dove le forze in campo non riescono a prevalere l’una sull’altra e dove non riescono neanche a concludere una pace data la pesante ingerenza di potenze straniere.
2) IRAQ: in Iraq la situazione sembrava migliorare con l’ISIS che perdeva la città di Ramadi e con i governativi che si organizzavano per la presa di Mosul. Anche qua però la situazione torna ad essere favorevole allo Stato Islamico grazie alla recente rivolta degli estremisti sciiti di al Sadr che hanno anche occupato alcuni edifici governativi. Se si dovesse creare una guerra civile dentro una guerra civile lo Stato Islamico potrebbe riprendere fiato e tornare ad espandersi.
3) YEMEN: anche in Yemen la guerra civile che contrappone ribelli sciiti contro coalizione sunnita e contro al- Qaeda è in una fase stallo con una tregua violata quotidianamente e che per ora non ha portato a neanche un minimo accordo di pace.
4) AFGHANISTAN:situazione di guerra strisciante ed attentati con i Talebani che continuamente lentamente a recuperare territorio.
5) UCRAINA: il conflitto con i separatisti del Donbass continua anche se ufficialmente regge la tregua  permangono  violazioni quotidiane. Anche qua la situazione potrebbe degenerare velocemente soprattutto a casa del collasso economico in cui versano l’Ucraina, il Donbass e anche a causa della crisi economica in Russia.
6) LIBIA: situazione esplosiva in Libia con la creazione di un governo di unità nazionale che però gode di pochissimo sostegno tra le milizie armate. Voci di intervento militare occidentale, dove l’Italia sarebbe in prima linea, voci che però vengono sempre smentite a causa probabilmente del timore di Renzi di trovarsi coinvolto in un conflitto difficile che potrebbe rischiare di fargli perdere la poltrona.
7) NAGORNO-KARABAKH: la  tensione tra Armenia e Azerbagian ha subito una brutta escalation nelle settimane scorse. Ora la situazione si è tranquillizzata ma si continua a sparare con diverse vittime tra i soldati.
8) COREA: anche il conflitto (ricordiamo che i due paesi sono ufficialmente in guerra anche se non combattono) coreano continua ad aggravarsi con il regime comunista del Nord che continua la sua politica di deterrenza nucleare con i continui test missilistici. Situazione molto tesa che potrebbe peggiorare velocemente.
CONFLITTI ED INSTABILITA’ IN CRESCITA:
TURCHIA: Erdogan sta trascinando la Turchia nella sua follia autoritaria. Il paese è già in parte in guerra civile, con il sud-est curdo praticamente in guerra (anche se i media occidentali se ne guardano di parlarne). Ma non è solo la parte curda ad essere in ebollizione, anche il resto del paese ha iniziato a ribellarsi al regime di Erdogan e la situazione diventa sempre più esplosiva anche a causa della depressione economica, delle tensioni con i paesi confinanti (Siria, Stato Islamico, Kurdistan siriano e iracheno, Grecia, Russia, Armenia) e dei milioni di profughi presenti nel paese.
EGITTO: in Egitto situazione simile alla Turchia, con il governo militare che incrementa la propria deriva autoritaria e con una parte del paese (il Sinai) in guerra con importanti cellule dello Stato Islamico. Anche qui la situazione è sempre più esplosiva a causa dell’isolamento internazionale in cui sta precipitando il paese ed a causa della depressione economica e del crollo del turismo. Rumors di nuova rivoluzione e di riorganizzazione della Fratellanza Musulmana (che governava con Morsi prima del golpe).
GRECIA: molto grave anche la situazione del paese ellenico che continua ad avvitarsi nella propria recessione e che presto rischierà di nuovo di essere a corto di liquidi e di non poter ripagare i propri debiti. A differenza delle precedenti volte, stavolta sembrano non esserci sponde tra i partner europei e il paese rischia di trovarsi presto senza governo, senza fondi e con banche chiuse. Potrebbe essere imminente la caduta di questo governo e nuove elezioni dove i comunisti duri del KKE e i neonazisti di Alba Dorata, sono dati vicini al 10% a testa. Se a questo aggiungiamo la difficilissima situazione con i profughi che si aggraverà per certo con l’arrivo della bella stagione, il paese potrebbe veramente collassare.
EUROPA: nel resto dei paesi europei assistiamo ad un clima molto teso di scontri interni con gli estremismi di varia natura raggiungere le prime posizioni in molti paesi. Questo non potrà che spingere i governi in carica verso posizioni più dure. A questo si aggiunge la deflazione economica e il referendum sul Brexit che potrebbe dare un forte scossone all’impalcatura europea
EX-BRICS: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica stanno subendo il clima di depressione mondiale, Brasile e Sudafrica sono in cattivissime condizioni, ma anche gli altri tre paesi non nuotano in acque tranquille.
Il quadro della situazione è quindi quello di un mondo in crisi dove nonostante i tentativi delle banche centrali, l’economia non si riprende ed anzi la bolla diventa sempre più grossa. E da anni che blogger, analisti, economisti, manager, politici gridano al collasso sistemico, ma in un modo o nell’altro si è comunque riusciti a tirare il calcio al barattolo. Ora però ci troviamo con diverse situazioni di guerra che non si sono affatto risolte ed anzi tendono a peggiorare e con ulteriori paesi anche importanti (vedi Turchia) che stanno sprofondano nell’instabilità. Il quadro è  quello di tanti principi di incendio accesi con un vento ancora lieve. Quindi non è tanto importarsi chiedere quale sarà la scintilla che farà scoppiare l’inevitabile incendio mondiale (che si alimenterà sopra miliardi di carta stampata) ma più che altro quale sarà il vento che spargerà le fiamme dappertutto. In Scenari per il 2016 abbiamo ipotizzato gli scenari più rischiosi ora è possibile individuarne i più probabili, dove capeggiano in primis l’eventuale vittoria di Trump, un ulteriore espansione dell’ISIS o il collasso dell’Egitto. A quelli scritti ora si deve aggiungere il collasso della Grecia che potrebbe veramente dare fuoco alle polveri. Concludiamo dicendo che in una situazione come questa è facile prevedere l’esplosione di un gigantesco incendio mondiale, l’unico neo rimane sapere quando e questo 2016 mi sembra troppo difficile che passi con tranquillità.

BENJAMIN FULFORD: NEWS SUL GIAPPONE FUNGO ATOMICO E' APPARSO A KAGOSHIMA

BENJAMIN FULFORD: NEWS SUL GIAPPONE FUNGO ATOMICO E' APPARSO A KAGOSHIMA



BENJAMIN FULFORD news: un Fungo Atomico è apparso a Kagoshima, nel Giappone del sud alle 16,15 ora locale, le nostre 8,15 di stamane 1° maggio.




sabato 30 aprile 2016

OBAMA TUTOR DELL’EUROPA

OBAMA TUTOR DELL’EUROPA


Di comidad 




Che l’Unione Europea non fosse solo una questione di “zero virgola” nei bilanci, di ottusità di Juncker o di arroganza della Germania, è stato dimostrato ancora una volta dalla sortita della settimana scorsa da parte del presidente Obama in presenza del primo ministro britannico Cameron. Obama ha praticamente ammonito il Regno Unito sulle nefaste conseguenze commerciali a cui andrebbe incontro nell’eventualità di un’uscita dall’Unione Europea. La Gran Bretagna è stata esplicitamente trattata come una colonia qualsiasi, e l’irritualità della presa di posizione di Obama, la sua palese ingerenza negli affari interni di un altro Paese alla vigilia di un voto referendario, è stata tanto più stridente poiché in passato alla stessa Gran Bretagna era stato riservato un riguardo da colonia di serie A. In un primo momento la protervia di Obama ha provocato irritazione nel Regno Unito, tanto che alcuni commentatori hanno cercato di assumere posizioni cerchiobottiste: dar torto ad Obama nella forma delle dichiarazioni ma, al tempo stesso, dargli ragione nel contenuto.

Una collaboratrice di “Al Jazeera English” ha ricordato che non bisogna indebolire la coesione dell’Europa nel momento in cui ci sono la minaccia del terrorismo e, soprattutto, quella di Putin. Non si poteva essere più chiari di così: l’Unione Europea è organica alla NATO e quindi i Britannici stiano attenti a come votano. C’è da sottolineare che “Al Jazeera” è un’emittente dell’emiro del Qatar, che è un ex (?) protettorato britannico, risulta attualmente il maggior finanziatore dell’ISIS, ed è anche un Paese coordinato con la NATO; perciò la parola di “Al Jazeera” vale come quella dell’MI6, il servizio segreto britannico.
Qualche giorno dopo arriva però l’agenzia “Reuters” ad annunciare che, secondo un sondaggio, i sudditi britannici hanno gradito l’ingerenza di Obama e che le sue parole avrebbero addirittura spinto nel senso di aumentare i favorevoli a restare nella UE. Siamo all’operazione subliminale: dapprima Obama assume atteggiamenti da super-capo di Stato, poi i media cercano di convincere il pubblico che la maggioranza delle persone accetta con gioia la sua tutela. Chi aveva dubbi che il referendum britannico fosse una barzelletta, se li può togliere.

Una volta giunto ad Hannover in Germania, Obama ha accentuato le sue pose da tutor, distribuendo lodi e rimproveri, riaffermando il primato morale della Merkel in Europa e facendoci persino sapere come vuole che l’UE si comporti in futuro. L’Europa era già tutta una predica (da un po’ ci si è messo anche Draghi), ma i predicozzi elargiti da Obama sono veramente irresistibili per quella fintosinistra piddina o rifondacomunista, per la quale colonizzare ed educare sono la stessa cosa; e forse ha ragione a pensarlo. Il pensiero progressista è ormai degenerato in “animabellismo”, quindi si prova repulsione verso qualsiasi atteggiamento scettico e critico nei confronti del peloso umanitarismo ufficiale, perché se non pensi positivo sei cattivo. 



Chi invece aveva sperato che la posizione statunitense sulla UE fosse di benevola neutralità, deve ora amaramente ricredersi. Non vi è dubbio che l’ingerenza di Obama getterà scompiglio e timori nelle correnti di opinione anti-euro, che non avevano preventivato di doversela vedere direttamente con l’alleato/padrone. Molti avversari dell’euro scopriranno improvvisamente nella moneta unica virtù recondite che inizialmente gli erano sfuggite. Probabilmente lo scopo dell’esibizione di Obama era proprio quello di mettere paura.
Come già Reagan, Obama svolge la funzione presidenziale come quella di un semplice addetto alle pubbliche relazioni, che possono diventare anche psicoguerra, cioè provocare frustrazione, avvilimento e terrore, e non solo tra gli avversari. Quando si dice “pubbliche relazioni” non bisogna però pensare che si tratti di una funzione marginale, poiché il cosiddetto capitalismo non è altro che crimine organizzato con in più un apparato pubblicitario di persuasione e distorsione della percezione della realtà. Lo stesso “liberismo” non è una dottrina economica, ma una sfacciata réclame delle privatizzazioni e della finanziarizzazione.

In Italia le dichiarazioni di Obama non hanno trovato nella comunicazione ufficiale un’eco adeguata alla gravità dell’umiliazione che queste comportano. Il “dibattito” interno è ora incentrato su dichiarazioni ben più consone al nostro uditorio, quelle del magistrato Piercamillo Davigo circa la corruzione dei nostri politici. Per il Movimento 5 Stelle è stata una boccata di ossigeno questa occasione di ritornare a parlare a tutto campo del tema autorazzistico preferito, la corruzione appunto. Il culto della magistratura è più vegeto che mai, nonostante che la repressione/provocazione giudiziaria contro i No-Tav avrebbe dovuto far capire che il lobbismo degli affari non è un’esclusiva dei politici, ma coinvolge anche i magistrati.
Nessun accenno al fatto che tutta questa corruzione potrebbe, almeno in parte, aver a che fare con la colonizzazione. Lo stesso crimine organizzato di tipo mafioso svolge di fatto in Sicilia, ma anche in Campania e altrove, il ruolo di milizia coloniale della NATO; ma sono quelle cose che inducono anche i magistrati antimafia, che prima di scoprirle sono aggressivi e baldanzosi, a diventare poi sempre più malinconici e fumosi.
A proposito di corruzione, il “Fatto Quotidiano” ora scopre persino che Renzi è al centro di una rete di lobbismo internazionale. Siamo al culto della personalità in negativo.


Sarebbe più realistico sostenere che esiste un colonialismo delle multinazionali e che Renzi è solo uno dei tanti lobbisti in circolazione; anzi, uno dei tanti addetti alle pubbliche relazioni.



venerdì 29 aprile 2016

Le armi chimiche del Daesh minacciano l’Europa?

Le armi chimiche del Daesh minacciano l’Europa?

Tatiana Santi
it.sputniknews.com 



@Sputnik. Pavel Lisitsin

I terroristi del Daesh potrebbero colpire l’Europa con le armi chimiche. Stando alle fonti dell’intelligence marocchina, si tratterebbe di una minaccia sempre più concreta.
Il 29 aprile 1997 veniva fondata l'OPAC, l'organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, che per il suo grande contributo nella distruzione di tali armi, è stata insignita nel 2003 del Nobel per la pace.

"Distruggere le armi chimiche non vuol dire eliminare tutto ciò che può diventarlo", sottolinea l'esperta Maria Rita Gismondo e "il pericolo di utilizzo di sostanze biologiche o chimiche esiste comunque e dovunque".


© FOTO: FORNITA DA MARIA RITA GISMONDO


Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di Microbiologica clinica, Virologia e bio-emergenza dell'Ospedale Sacco di MilanoCome dimostra un recente attacco ai Peshmerga curdi nel nord dell'Iraq, il Daesh è in possesso di armi chimiche e secondo diversi analisti non è da escludere il rischio di un attacco biologico anche in Europa. Dopo l'allarme lanciato dagli 007 marocchini, l'accoppiata Daesh e armi chimiche rappresenta un pericolo importante a livello mondiale. Sputnik Italia ha raggiunto per una riflessione in merito Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di Microbiologica clinica, Virologia e bio-emergenza dell'Ospedale Sacco di Milano.


— L'OPAC è stata fondata il 29 aprile del 1997. Oggi come oggi le armi chimiche sono una minaccia per il mondo?

— Nel mondo sarà sempre possibile usare armi chimiche ed armi biologiche. Non è possibile eliminare ogni sostanza chimica o ogni microbo. Tutto dipende dalle intenzioni. Distruggere le "armi" chimiche non vuol dire eliminare tutto ciò che può diventarlo. Le stesse sostanze che si utilizzano a fini pacifici, industriali, possono essere utilizzate come armi chimiche. La ricerca, quasi per intero, può essere usata per il benessere, ma anche per la distruzione.

— L'OPAC per il suo lavoro 3 anni fa ha ricevuto il Nobel per la pace. Quali sono i paesi che ancora non hanno aderito alla convenzione? Rappresentano una minaccia?

— Si parla sempre più spesso dell'utilizzo di armi chimiche da parte dei terroristi del Daesh in Siria e in Iraq. Esiste, a suo avviso, come sostengono diversi analisti, una minaccia chimico biologica da parte del Daesh in Europa?— Ci sono ancora molti paesi che non hanno aderito alla convenzione ed i motivi oggi non sono legati al fatto che vogliano usare armi chimiche o biologiche. Ci sono motivi politici ed economici. Comunque il pericolo non sta tanto in quanti abbiamo o no siglato la convenzione, quanto nel significato politico di tale scelta. Il pericolo di utilizzo di sostanze biologiche o chimiche esiste comunque e dovunque.

— Sono assolutamente d'accordo. Il fatto che gli attentati, di qualsiasi natura, non avvengano, è solo dovuto al controllo ed ad una intensa attività di intelligence.


© SPUTNIK.
Armi chimiche del Daesh nella provincia di di Anbar

— In caso di attacco terroristico chimico, l'Europa, l'Italia in particolare, è attrezzata ad agire e combattere contro questo tipo di aggressione?

— Oggi esistono, anche in Italia, mezzi molto sofisticati per prevenire gli attentati, ma anche piani di intervento in caso di emergenza. In Italia esistono due laboratori, a Milano e a Roma che sono pronti ad intervenire nella diagnosi e terapia di vittime da attacchi terroristici. Esistono Vigili del Fuoco e Forze dell'Ordine pronte ad intervenire. Purtroppo non esiste il metodo per una probabilità zero.

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