mercoledì 10 giugno 2009

Il Tribunale internazionale della coscienza dei popoli per il sostegno alle vittime vietnamite dell’Agente Orange apre i suoi lavori.

Khai Hoan e Huy Thang - Corrispondenti in Francia del Nhan Dan - Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

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Bambini vietnamiti vittime dell' agent orange


Il tribunale è seguito con interesse da molte persone straniere che sostengono attivamente la lotta per la giustizia delle vittime vietnamite

>L'Associazione internazionale dei giuristi democratici (International Association of Democratic Lawyers - IADL) il 15 maggio a Parigi ha indetto una sessione di lavoro di due giorni del Tribunale internazionale della coscienza dei popoli per il sostegno alle vittime vietnamite dell’Agente Orange.
All’apertura dei lavori, il presidente del Tribunale, Jitendra Sharma, ha dichiarato: "La guerra chimica condotta dagli Stati Uniti contro il Vietnam attraverso l'uso dell’Agente Orange e di altre sostanze legate alla diossina dal 1961 al 1971 ha causato gravi, pesanti e prolungate conseguenze per l’ambiente, l’ecosistema e la salute del popolo del Vietnam".
Da quel momento fino ad oggi nessun governo degli Stati Uniti ha riconosciuto le proprie responsabilità per le conseguenze dell'uso di queste sostanze chimiche. Gli Stati Uniti, nella causa legale intentata dall’Associazione delle vittime dell’Agente Orange del Vietnam (Vietnam Association for the Victims of Agent Orange - VAVA), hanno preso posizione contro l’assunzione di responsabilità da parte delle imprese che hanno prodotto l’Agente Orange.



A nome della coscienza e dell’opinione pubblica internazionali, del Tribunale internazionale della coscienza dei popoli per il sostegno alle vittime vietnamite dell’Agente Orange, su iniziativa della Associazione internazionale dei giuristi democratici (IADL), verranno prese in considerazione e tratte le relative conclusioni in merito alle seguenti questioni:
1) I fatti dimostrano le conseguenze per l'ambiente e l'ecosistema del Vietnam e per la salute del popolo vietnamita prodotte dall'uso dell’Agente Orange da parte delle forze militari degli Stati Uniti dal 1961 al 1971.
2) La responsabilità delle amministrazioni degli Stati Uniti nel periodo 1961-1971 per aver condotto una guerra chimica in Vietnam sotto il Diritto internazionale consuetudinario.
3) La responsabilità degli Stati Uniti e delle imprese fornitrici per il riversamento dell’Agente Orange sul Vietnam, per il risanamento delle conseguenze ambientali e dell’ecosistema del Vietnam e per la salute del popolo vietnamita.
A nome dell’Associazione delle vittime dell’Agente Orange/diossina del Vietnam (VAVA), il presidente Nguyen Van Rinh ha sottolineato che l'eredità della guerra degli Stati Uniti in Vietnam negli anni 1960-1970 ha causato enormi danni all’ecosistema ed esposto a sostanze tossiche più di 4,8 milioni di persone. Su un totale di circa 3 milioni di persone colpite, molti sono morti, molti altri sono sopravvissuti in agonia per causa di strane e gravi malattie e disabilità, molti bambini sono nati con orribili deformità. Dopo quasi 40 anni, tali effetti ancora non mostrano segni di regresso. Hanno invece mostrato segni ancor più devastanti e duraturi di quanto si potesse prevedere.
Nel frattempo gli Stati Uniti, che direttamente hanno provocato questa tragedia, finora hanno cercato di sottrarsi alla loro responsabilità morale e giuridica. Di conseguenza, le vittime vietnamite hanno deciso di intentare causa al Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti di Brooklyn, New York, il 30 gennaio 2004. Le vittime hanno trascorso cinque anni perseguendo la causa nei tribunali statunitensi, ma questa è stata rigettata in tutti e tre i gradi di giudizio dei tribunali federali, nonostante che il governo degli Stati Uniti avesse speso miliardi di dollari per risarcire i propri soldati veterani rimasti vittime dell’Agente Orange usato durante la guerra chimica in Vietnam.
I tribunali statunitensi hanno respinto le istanze delle vittime vietnamite per il solo motivo che l’Agente Orange/diossina poteva essere qualificato soltanto come erbicida, in ogni caso non come sostanza tossica e che le sue conseguenze dannose sono state involontarie. Questa affermazione assurda da parte dei giudici statunitensi deve essere studiata e presentata all'opinione pubblica mondiale.
Il signor Rinh ha sottolineato che: "Il dolore sofferto dalle vittime vietnamite è il dolore di tutta l'umanità. La loro lotta per la giustizia non è solo nel loro interesse, ma anche in quello delle altre vittime negli Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Canada; non solo per le vittime dell’Agente Orange/diossina, ma anche per le vittime di tutte le altre armi crudeli o di distruzione di massa; non solo per l’attuale generazione, ma anche per le generazioni future. Le vittime vietnamiti dell’Agente Orange sono quotidianamente private dei loro sacri diritti fondamentali di giustizia e dei diritti umani, cioè il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità".
Egli ha colto l'occasione per invitare tutte le persone amanti della pace e della giustizia di tutto il mondo a volgere i loro pensieri a questo Tribunale e marciare, fianco a fianco, con tutti i partecipanti a questa assise, per dare un seguito alla comune ricerca di giustizia.
Successivamente, i presenti si sono commossi nell’ascoltare le storie di tre vittime vietnamite sulle loro sofferenze causate dall’Agente Orange. Pham The Minh, nato il 16 dicembre 1975, della città di Haiphong nel distretto di Duong, ha raccontato di come i suoi genitori sono stati contaminati dalle sostanze chimiche dell’Agente Orange quando erano in servizio nel campo di battaglia della provincia di Quang Tri, a sud della zona demilitarizzata (DMZ) dove questa sostanza è stata versata nella maniera più intensiva.
"Sia io che mia sorella più giovane siamo nati dopo la guerra. Sono venuto al mondo con deformazioni congenite agli arti inferiori e in pessime condizioni di salute. Mia sorella esteriormente appare normale ma è nata prematuramente, molti mesi prima della data prevista, con patologie cardiache e polmonari congenite.
La mia esposizione alla diossina, causa delle mie deformità, è in realtà nota attraverso le storie raccontate dai miei genitori sulla loro esposizione diretta all’Agente Orange e a seguito dei controlli medici ospedalieri nel corso del trattamento delle mie diverse malattie. Il caso della mia famiglia è stato riconosciuto ed è stato anche corrisposto un sostegno economico mensile da parte del governo vietnamita.
A causa dell’esposizione all’Agente Orange, mia sorella, mia madre, mio padre, tutti noi, non siamo stati in grado di vivere normalmente come le altre persone. Non siamo in grado di lavorare a lungo e dobbiamo spendere molto denaro per la costante cura delle malattie. Mio padre è in questo modo deceduto nel 2005. Non posso in un così breve tempo descrivere tutte le sofferenze che la mia famiglia ed io dobbiamo patire, né le tragiche pene delle altre vittime dell’Agente Orange/diossina in Vietnam".


Il signor Ho Ngoc Chu, nato nel 1937 e che ora vive nella città di Quang Ngai, si unì alle forze rivoluzionarie del Vietnam del Sud, attive nelle vaste aree della regione montuosa delle province di Quang Ngai e Quang Nam in cui gli americani usarono in modo regolare ed intensivo queste sostanze tossiche.
Egli ricorda che: "Quando gli aerei americani arrivavano per spargere le sostanze chimiche, come le altre persone, avevo sentito dire che erano semplicemente erbicidi. Non avevo sufficienti conoscenze scientifiche per sapere che erano tossiche per gli esseri umani. Anche avendo saputo della loro tossicità non sarebbe stato comunque possibile per me e per tutti gli altri sfuggire alla contaminazione perché dovevamo combattere e coltivare i prodotti alimentari, come patate dolci, mais, riso, verdure e ogni tipo di commestibile solo per la nostra mera sopravvivenza. Abbiamo dovuto bere l'acqua presa da ruscelli o dai crateri causati dalle bombe.
Mi ricordo di essere stato oggetto di almeno 4 o 5 irrorazioni dirette. La maggior parte delle volte ero in tenda, ma una volta, quando ero di ritorno dalla raccolta del riso, arrivarono gli aerei e sparsero queste sostanze. Tutto il mio corpo era completamente impregnato di sostanze chimiche. Anche il sacco del riso che avevo con me era inzuppato.
Potevo osservare che di solito, un paio di giorni dopo essere stati irrorati, piante rigogliose come la casava, la papaja, il jack-tree... morivano subito. Questi grandi alberi nella giungla presto defoliavano. Anche la casava, nostro alimento abituale, era stata uccisa. Più tardi abbiamo saputo che questo era dovuto alle sostanze chimiche dell’Agente Orange, ma eravamo costretti a mangiare le sue radici e a bere l'acqua contaminata dei ruscelli.
Ho presto accusato vari disturbi. I miei occhi erano deboli, i miei denti sono caduti in anticipo rispetto alla norma, avvertivo i sintomi di problemi interni legati alla prostata, all’intestino e all’attività vestibolare, problemi legati alla pelle, in particolare su schiena e gambe con eruzioni cutanee irritanti, acne e pustole, le ossa della colonna vertebrale e delle gambe iniziarono a degenerare quando avevo 35 anni. Sono stato sottoposto a trattamento medico ad Hanoi e Ho Chi Minh City, ma senza risultati efficaci.
In aggiunta a questi problemi, anche il mio unico figlio è vittima dell’Agente Orange. Il mio matrimonio si è celebrato nel marzo 1977 e a metà novembre è nato prematuro ed estremamente debole tanto da dover essere curato nell’incubatrice per diverse volte. Era in grado di fare pochi passi e di pronunciare poche parole fino all’età di 4 anni. E’ cresciuto in modo anormale. Il suo apprendimento è stato molto lento ed i medici hanno detto che soffriva di deficit mentale. Inoltre, a volte veniva colpito da gravi convulsioni. Ora ha 37 anni, ma ancora non è autosufficiente. In un primo momento, non sapevamo cosa non funzionasse in lui. Lo portammo in ospedale più volte e visto che mia moglie aveva avuto aborti i medici conclusero che ero stato contaminato dall’Agente Orange e questo è anche il motivo della malattia di mio figlio. Nel mio paese si possono riscontrare anche peggiori disfunzioni e vedere le immagini di bambini deformi a causa dell’esposizione all’Agente Orange".
Quindi, il signor Mai Giang Vu, nato nel 1937, ha detto che i suoi due figli nati nel 1974 e nel 1975 erano sani e avevano frequentato normalmente le scuole. Ma nel 1980, il maggiore ha cominciato a mostrare sintomi insoliti. In seguito entrambi, uno di seguito all’altro, raggiunti i 10 anni, hanno cominciato a mostrare gli stessi segni. In un primo momento non erano più in grado di camminare e di fare le cose come al solito, dopo di che hanno dovuto abbandonare la scuola e i loro arti si sono avvizziti e arricciati gradualmente. Infine, tutti e due sono stati costretti a camminare a carponi e poi a rimanere a letto fino a 18 anni.
I suoi figli sono morti a 23 e 25 anni. Per un lungo periodo di tempo, ha ignorato il motivo alla base di questo disastro fino a quando i medici effettuarono dei controlli.
Egli fatto presente ai presenti al dibattimento che in Vietnam ci sono state tante famiglie che hanno patito una simile tragedia e che necessitano di tanto aiuto da ogni parte possibile.
Le vittime vietnamite hanno levato la loro voce chiedendo che il governo degli Stati Uniti e le imprese del settore chimico riconoscano la loro responsabilità nel contribuire, insieme con il Vietnam, a prestare aiuto per il trattamento delle persone intossicate, al risanamento delle aree contaminate, avendo cura dei casi gravi e fornendo mezzi di trasporto e altre necessità di base.
Più tardi, testimoni dagli Stati Uniti, Repubblica di Corea e Francia hanno riferito di quanto hanno dovuto soffrire per le terribili conseguenze dell’Agente Orange e mostrato le immagini delle vittime in Vietnam. Hanno affermato che tutte le terribili conseguenze dell’Agente Orange potrebbero essere misurate soltanto dai testimoni diretti di quel dolore.
Il Tribunale internazionale della coscienza dei popoli in sostegno delle vittime vietnamite dell’Agente Orange opera su iniziativa della Associazione internazionale dei giuristi democratici (IADL), a nome dell' opinione pubblica e della coscienza internazionali. Questo tribunale procurerà una documentazione a tutti coloro che sostengono questa causa per promuoverla nei loro paesi e in tutto il mondo.


Originale:
http://www.nhandan.com.vn/english/news/160509/domestic_i.htm


martedì 9 giugno 2009

Nucleare, Tesoro boccia il ddl "Manca copertura finanziaria"

MERAVIGLIOSO NON AVERE QUATTRINI..............

Allo stato attuale, l'intero provvedimento sul nucleare è "in contrasto con l'articolo 81 della Costituzione". Ricadute anche per i consumatori. Bocciata anche la rottamazione delle auto


ROMA - Sonora bocciatura da parte del ministero del Tesoro su 34 novità introdotte nel ddl "sviluppo" durante il passaggio in Senato. Il ministero ha anche richiesto la soppressione di ben 18 norme "incriminate" che "metterebbero a rischio l'equilibrio economico dell'intero provvedimento sul nucleare e che allo stato attuale è in contrasto con l'articolo 81 della Costituzione".

Per il Tesoro - si legge nella lettera indirizzata alla commissione Bilancio della Camera - le misure potrebbero determinare "incrementi delle tariffe a carico dei consumatori risultando pregiudizievoli a carico degli utenti finali".

La lista dei rilievi del ministero dell'economia è articolata. Sono tre le norme del provvedimento (collegato alla finanziaria e in terza lettura alla camera) imputate di possibili ricadute negative sui consumatori. Il comma 3 dell'articolo 26 sul nucleare, che prevede di reperire 100 milioni dalla componente tariffaria a2 sul prezzo dell'energia elettrica, secondo via xx settembre è "in contrasto con l'orientamento del governo in tema di contenimento delle tariffe, in funzione anticrisi" e determina "oneri privi di adeguata copertura finanziaria". Anche l'articolo 32, comma 6, prevedendo una possibile trasposizione di costi di terna sui clienti energivori, prefigura "un aumento di costi delle bollette" sul quale il ministero "esprime la propria contrarietà soprattutto alla luce dell'attuale contesto economico-finanziario". "Non è in linea con l'attuale orientamento governativo" nemmeno il comma 4 dell'articolo 36 comma che autorizza lo sviluppo economico a utilizzare consulenti esterni.

Quanto alla 'tenuta dei conti', si inizia dall'articolo 1 sulle reti d'imprese: si contesta la titolarità al solo ministero dello sviluppo economico e non anche a via XX settembre dell'autorizzazione per le misure su ricerca e sviluppo già stabilite per i distretti. Sempre per motivi di onerosità si chiede la soppressione degli articoli 4 (attuazione di un regolamento Ue sull'accreditamento e vigilanza del mercato per la commercializzazione dei prodotti), 5 (delega per il riassetto normativo delle prescrizioni e degli adempimenti procedurali per le imprese), 31 (semplificazione di procedure) e 56 (contributi all'editoria coperti dall'incremento della robin tax). In particolare, l'articolo 31, alleggerendo la certificazione energetica degli edifici, può avere "effetti elusivi", e l'articolo 56, incrementando l'aliquota della Robin tax, ha "copertura del tutto inadeguata, in quanto altera equilibri di operatori nei cui confronti le aliquote in esame non possono essere eccessivamente aggressive, posto che si producono effetti contrari".

Bocciata anche la modifica alla rottamazione delle auto: estendere l'agevolazione prevista per il gpl "determina maggiori oneri" e allargare "la platea dei destinatari in modo talmente eccessivo rischia di vanificare del tutto l'efficacia di una disposizione diretta ad assicurare il rilancio dell'economia nazionale del settore automobilistico riducendone la portata positiva finora conseguita".

(9 giugno 2009)

Link: http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/ambiente/nucleare3/nucleare-copertura/nucleare-copertura.html

lunedì 8 giugno 2009

ELEZIONI EUROPEE IN SARDINIA:Su bentu de s'indipendentzia tiradat forte!

GRATZIAS A SU POPULU SARDU PRO S'ASTENTZIONI CA' POSTU IN PITZUS A IS ELETZIONES EUROPEAS CUMPRENDENDE SA IMPOSIBILIDADI DE FAKERE INTRAI UNU DEPUTAU DE SANGUNAU NOHSTU A BRUSSELLE, SA CUSCIENTZIA CRESCHIDI!

sa defenza sotziali


Su bentu de s'indipendentzia tiradat forte, la forte astensione e le molte schede bianche e nulle significano che il popolo Sardo ha un sussulto di orgoglio Natzionale e si rifiuta di sottostare alle regole di questo mercato elettorale italiota, dove l'asso (Sicilia) piglia tutto.

Il merito è dei Sardi che si son resi conto che il sogno Berlusconiano và contro i propri, i nostri interessi basilari, la mancanza di rappresentanza dentro le istituzioni europee, sebbene siano totalmente da riformare, è una zappa ai piedi che nessun Sardo ha voluto tirarsi sui piedi.

Si interrompe il giubilio Governativo italiota per la festa che CI incoronava come cornuti doc, ovvero becchi e bastonati dalla politica selvaggia e compradora del padrone del paese italico: BERLUSCONES. Il tutto condito con parole insipienti e gravi, ma, cariche di mancanza di rispetto per le nostre istanze, dimostrato in breve tempo dalle dinamiche evolutive subite da noi sardi, dopo la vittoria elettorale della destra al governo della regione: G8, raddoppio della SS-OT, calpestata l'Autonomia del nostro Governo Regionale, mancanza di politiche del lavoro, licenziamenti seguiti a promesse vane fatte da Berluscones... ecc , la realtà è peggiore di come il continentale ce la racconta, e continua a voler calpestare i diritti di noi Sardi, la risposta non è tardata ad arrivare .... Alziamo saggiamente il climax dialettico e confrontiamoci per dare la svolta alla giusta aspettativa di sovranità della nostra natzione.



Complimenti a tutti coloro che si sono impegnati in primis, ad iRS e a Sardigna Natzione a A Manca a Sa Defenza Sotziali ed a tutta la miriade di soggettività indipendentiste che hanno contribuito alla buona riuscita del boicotaggio delle elezioni europee, complimenti anche per il coraggio che saputo assumere il PSdAz nel defilarsi dal miraggio berlusconiano ben pagato dal gettone-d'OR O europeo elargito ad una massa enorme di eletti nullafacenti, preoccupati più del loro futuro che delle problem atiche dei popoli.

Far tesoro di questo evento, cari patrioti, è come dissodare per bene la terra e renderla ancor più feconda, si cari amici , ora è il tempo di seminare con costanza e determinazione, per un futuro di Natzione indipendente; con il proprio stato, la propria lingua, le proprie leggi, il proprio statuto, la propria economia, e la propria terra, e sopratutto la propria LIBERTA'!


















V CIRCOSCRIZIONE: ITALIA INSULARE
Regione: SARDEGNA

Elettori 1.407.972
Votanti 576.367 40,93 %


Schede bianche 12.999 2,25 %
Schede nulle 11.677 2,02 %
Schede contestate e non assegnate 41 0,00 %


Sezioni pervenute 1.812 su 1.812
100,00 %


venerdì 29 maggio 2009

«Soldati a difendere le centrali» Sul nucleare il premier tira dritto La prova di forza di Berlusconi: altro che dialogo con le Regioni



de Marco Murgia
altravoce.net
La infila lì, tra Noemi e l'ennesimo attacco alla magistratura e alla stampa. Come se niente fosse, anche se così non è, ecco l'annuncio: il Governo è pronto a utilizzare i soldati per presidiare i siti su cui dovranno sorgere le centrali nucleari. Silvio Berlusconi non dice dove sorgeranno, promette ovunque si trovi che non saranno costruite lì, garantisce sulla sicurezza degli impianti. Ma mostra i muscoli, con italica determinazione: «Non c'è tempo da perdere: una volta deciso, se necessario useremo ancora l'esercito», come era già successo in Campania per la gestione dell'emergenza rifiuti. Per addolcire la pillola, comunque, serve il chiarimento: «Prenderemo decisioni assennate, suffragate da organismi democratici».

Quegli organismi dovrebbero essere Regioni e Comuni di destinazione, ma sono già superati dal decreto su sviluppo ed energia approvato in Senato due settimane fa. Dove si dice che il Governo potrà localizzare i siti anche senza il consenso delle istituzioni locali: esattamente il contrario di quanto il premier e il ministro Scajola avevano detto e ribadito in Sardegna durante la campagna elettorale di febbraio. Tutto dimenticato: palazzo Chigi potrà agire d'imperio e se necessario con la forza. Sarà necessario, visti gli ultimi sondaggi secondo i quali la maggioranza degli italiani boccia la scelta di tornare all'atomo.

In un colpo solo, il Cavaliere mette le mani avanti. Assicura che «le centrali di quarta generazione che saranno costruite sono assolutamente sicure». Ma mente sapendo di mentire: non sulla sicurezza degli impianti quanto sul fatto che la quarta generazione ancora non esiste. La replica arriva dal comitato scientifico di Legambiente Italia: «Il premier dovrebbe informarsi meglio sullo sviluppo di una tecnologia che a quanto pare non conosce», dice Stefano Ciafani, «visto che omette sempre di parlare dei costi esorbitanti di costruzione e gestione insieme al problema della produzione e dello smaltimento delle scorie. Problemi irrisolti a cui Berlusconi non fa mai cenno nei suoi spot sull'atomo. La quarta generazione, poi, è in costruzione solo nel paese delle meraviglie immaginato dal presidente del Consiglio, visto che quella è una tecnologia attualmente non disponibile perché ancora nella fase della ricerca».

Non solo: Berlusconi mette avanti anche i soldati. E qui la questione è tutta politica, sfiora i confini della democrazia. Le repliche, infatti, non tardano ad arrivare. Tanto in Sardegna quanto nel resto del Paese. Non è un mistero che l'isola sia al centro dei ragionamenti dei tecnici del governo per le sue caratteristiche: rischio sismico praticamente pari allo zero, scarsa densità abitativa, acqua in abbondanza soprattutto nelle zone costiere, una amministrazione regionale che difficilmente potrebbe opporsi visto l'appoggio durante la campagna elettorale. Il Cavaliere tutto questo lo sa bene: anche se continua a promettere, l'ultima volta nell'intervista a domicilio di Videolina, che non arriveranno centrali.

A spaventare è soprattutto il metodo: «Le parole di Berlusconi sul fatto che il governo costruirà le centrali nucleari manu miliari sono gravissime e inaccettabili in uno stato democratico». È il senatore del Pd Gian Piero Scanu, capogruppo nella commissione Difesa, a ricordare che «nel corso dell'esame al Senato del disegno di legge che contiene la delega al governo per il nucleare, maggioranza ed esecutivo hanno più volte assicurato che nessuna centrale nucleare sarebbe mai stata costruita senza il consenso delle comunità locali interessate. Ora con questa dichiarazione il presidente del Consiglio afferma invece che il governo costruirà le centrali manu militari, con una coercizione di tipo fascista invece che con la costruzione del consenso e nel rispetto delle regole democratiche. Abbiamo più volte detto che il nucleare per l'Italia e' una scelta sbagliata, costosa e improduttiva, ma il fatto di imporre le centrali alle Regioni con la forza costituisce un aggravante che non accetteremo nella maniera più assoluta. Secondo indiscrezioni, tra l'altro, pare che Berlusconi abbia a cuore la Sardegna per la costruzione non di una ma di più centrali: sono questi i regali che il premier riserva a una delle regioni più belle d'Italia».

Preoccupazione anche da Mario Bruno, capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale: «Le decisioni di un governo democratico si sostengono con il consenso dei cittadini e con il rispetto delle Regioni e degli enti locali. Non con l'intervento dell'esercito. Le dichiarazioni odierne del presidente del Consiglio Berlusconi sul nucleare ci preoccupano non poco, nonostante le rassicurazioni verbali di qualche giorno fa sull'esclusione della Sardegna dai siti interessati alla costruzione dei nuovi reattori». C'è la notizia sui militari da schierare, ma non solo: «Ci preoccupano soprattutto in un periodo come questo, nel quale - al di là di promesse che in altre occasioni non sono state rispettate - vediamo l'Autonomia regionale sistematicamente calpestata nel silenzio di chi dovrebbe rappresentare la Regione e i suoi cittadini. Dobbiamo continuare a vigilare attentamente, perché le scelte devono ancora essere fatte: per la nostra isola il nucleare sarebbe il tramonto di qualsiasi ipotesi di sviluppo».

Non è solo questione sarda: sul nucleare «è tragica l'assoluta disattenzione verso le popolazioni locali, per il tramite del rispetto di un relazione istituzionale con le autonomie locali e le Regioni, ma questo è un tratto tipico del governo Berlusconi». Parole di Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd: «Come tutto questo possa essere tollerato me lo chiedo francamente, tanto più che contemporaneamente dalla Sardegna alla Puglia e in poi, ovunque Berlusconi vada dice “qua non faremo la centrale nucleari”: è un altro dei modi con il quale caratteristicamente il presidente del Consiglio si rivolge agli italiani. Cioè pigliandoli per fessi».

Allora «il governo dica la verità su dove vuole fare le centrali nucleari, invece di annunciare che farà presidiare il territorio nazionale dalla forze armate», dice l'ex ministro degli Esteri Massimo D'Alema: «Questo è un modo di governare indecente sotto il profilo del rispetto delle regole democratiche e sotto il profilo dell'efficacia di governo. Si fa fatica a prendere sul serio Berlusconi». Lui invece lo fa, e tira dritto per la sua strada. Era stato Nichi Vendola a mandargli il messaggio: se vorranno costruire qui una centrale, aveva detto il governatore della Puglia subito dopo l'approvazione in Senato del decreto-delega, «dovranno mandare i soldati». Accontentato.
soldato shardana , scenderemo in difesa del nostro territorio così attrezzati contro i colonialisti italioti e berlusCANI

STRONZATE DA MINISTRO....

sabato 16 maggio 2009

SIT-IN de S.N.I. in BRUSSELLES Cara a su PARLAMENTU EUROPEU Chenabura 22 maju a sas 10





SIT-IN de S.N.I. in BRUSSELLES
Cara a su PARLAMENTU EUROPEU
Chenabura 22 maju a sas 10

Sa Sardigna est Europa, ma s’Italia la cantzellat
-Sa Sardigna est una natzione sena istadu, ca cussu italianu li negat s’indipendèntzia e non podet, comente faghet Malta (400.000 abitantes) e àteros pòpulos prus minores de su sardu (1.670.000 abitantes), elègere eurodeputados natzionales pròprios.
- Sa lege eletorale de s’istadu italianu imponet a sa Sardigna unu cullègiu eletorale europeu, Sardigna-Sitzìlia, in ue pro more de sa disparidade de populatzione benint eletos 7 sitzilianos e mancu unu sardu.
Semus seguros chi solu cun s’indipèndentzia sa Sardigna at a àere una bera rapresentàntzia in Europa, ma s’Itàlia non solu brivat a sos sardos s’indipendèntzia ma lis negat puru sa paridade de possibilidades eletivas e de fatu nche los cantzellat dae s’Europa.
Mira primària de custa manifestada est sa chirriadura de su collègiu eletorale europeu, Sardigna-Sitzìlia e nàschida de su collègiu Sardigna a sa sola.

La Sardaigne est Europe mais l'Italie l'efface
- La Sardaigne est une nation sans état, parce que l’état italien lui nie l'indépendance et elle ne peut pas élire ses eurodéputés nationaux comme par exemple Malte ( 400.000 habitants) et d’autres peuples moins nombreux de celui Sarde (1.670.000 habitants).
- La loi électorale de l’Etat italien impose à la Sardaigne un circonscription électorale européenne, celle Sardaigne-Sicile où, à cause de la disparité démographique 7 Siciliens sont élus et aucun Sarde.
Nous sommes sûrs que seulement l'indépendance donnera à la Sardaigne une vraie représentation en Europe mais l'Italie empêche aux Sardes pas seulement l'indépendance mais aussi les mêmes opportunités électives et il l’ efface, en effet, de l'Europe.
L’objectif immédiat de notre manifestation est la scission de la circonscription Sardaigne-Sicile et l'institution de la circonscription électorale Sardaigne.

Sardinia is Europe but Italy erase it
- Sardinia is a stateless nation, because the Italian state denies his independence and is not able as for example Malta (400.000 inhabitants) (and other smaller people of that Sardinian) (1.670.000 inhabitants) to elect proper European parliamentary national.
- The electoral law of (the) Italian state, imposes an European constituency to Sardinia, Sardinia-Sicily, where because of the demografic disparity 7 Sicilians and any Sardinian are elected.
We are certain that only with the independence Sardinia will not only have a true representation in Europe but Italy it prevents the Sardinians the independence but it also denies them the equal elective opportunities and it cancels them, of fact, from Europe.
Objective immediate of our demonstration is the division of the college Sardinia-Sicily and the institution of the constituency Sardinia.
Sardinien ist Europa aber Italien löscht uns aus
Sardinien ist eine Nation ohne Staat, mit einer Bevölkerung von 1.6 Millionen werden wir nicht als Staat angesehen. Der italienische Staat und ihre Regierungen, leugnen und verweigern uns Sarden unsere existents als Unabhängige Nation. In dieser Situation ist es uns Sarden und der gesamten Bevölkerung Sardiniens untersagt, eine eigene Vertretung und Präsentation im europäischen Parlament wählen zu können / zu dürfen.
Mitgliedsstaaten wie Malta mit einer Bevölkerung von 400 000 Einwohnern oder andere Nationen, kleiner noch als Sardinien haben Vertretungen hier im europäischen Parlament. Die italienische Gesetzgebung, ist so aufgebaut das die zwei Mittelmeerinseln Sizilien und Sardinien. In einen einzigen “Topf“ geworfen wurden und die Vertretung dieser Inseln ausschließlich von Sizilianische Politikern realisiert wird, da Sizilien einen 41/2 mal größeren Wahlpotenzial hat als Sardinien.
Daher hat Sardinien nur eine wirkliche und ehrliche Existentsmöglichkeit, in einer Unabhängigen Staatenkodex und fern von Italien weg.
Die italienische Regierung verweigert unsere Gleichberechtigung und Freiheit, schließt uns Sarden aus Europa aus. Das Ziel unserer Demonstration ist, die Abscheidung dieser ungerechten Zweisamkeit Sizilien – Sardinien zu löschen. Und uns Sarden einen konstitutionellen Platz in Europa zu geben.

Cerdeña es Europa pero Italia la borra
- Cerdeña es una nación sin estado, porque el estado italiano le niega la independencia y no puede, como por ejemplo Malta (400.000 habitantes) y otros pueblos más pequeños que el sardo (1.670.000 habitantes), elegir propios europarlamentarios nacionales.
- La ley electoral del estado italiano, impone a Cerdeña un distrito electoral europeo, Cerdeña-Sicilia, dónde a causa de la disparidad demográfica 7 sicilianos y ningún sardo son elegidos.
Estamos seguros que sólo con la independencia Cerdeña tendrá no sólo una verdadera representación en Europa pero Italia les impide a los sardos la independencia y también les niega las mismas oportunidades electivas y los borra, de hecho, de Europa.
Objetivo inmediato de nuestra manifestación es la separación del colegio Cerdeña-Sicilia y la institución del distrito electoral de Cerdeña.

La Sardegna è Europa ma l’Italia la cancella
Omissis …
MANCA IL TESTO IN ITALIANO PERCHE’ L’ITALIA NON ASCOLTA I SARDI

MANCAT SU TESTU IN ITALIANU CA TANTU S’ITALIA A CUSSA URIGRA NON B’INTENDET
IL MANQUE LE TEXTE EN ITALIEN PARCE QUE' L'ITALIA N'ÉCOUTE PAS LES SARDES
IT MISSES THE TEXT IN ITALIAN BECAUSE' THE ITALY DOESN'T LISTEN TO THE SARDINIANS
ES FEHLT DAS ICH TESTE IN ITALIENISCH, WEIL' DER ITALIA DIE SARDINIER NICHT HÖRT
FALTA EL TEXTO EN ITALIANO PORQUE' EL ITALIA NO ESCUCHA A LOS SARDOS

Sardigna Natzione Indipendentzia de UNIDADE INDIPENDENTISTA

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