martedì 20 marzo 2012

Occupare Union Square: NYC, Join Us In segno di protesta!

translate SA DEFENZA 


occupare

Dopo il brutale attacco sul tentativo di ri-occupazione di Liberty Square dal NYPD per NON DIMENTICARE  i 6 mesi di attività  del movimento # OWS, un certo numero di occupanti hanno trasferito la loro base di Azione/occupazione a Union Square nel cuore di Manhattan, un punto di convergenza di diversi N. OWS che protestano negli ultimi 6 mesi.
Secondo quanto riportato sul terreno, varie decine di persone dormivano nel parco dopo il raid illegale e violento a  Liberty Square. Più di 70 persone restano, e sono al terzo giorno di occupazione. Anche se tende e tavoli, sono ancora interdetti, gli occupanti hanno portato coperte e attrezzi per dormire.Molti la stanno chiamando ¨ La nuova occupazione. ¨ Oltre a tenere assemblee generali, a Union Square gli occupanti stanno fornendo supporto vitale in carcere agli arrestati su # M17 in quanto sono liberato dalla custodia NYPD (polizia di NY). Finora, il NYPD non ha fatto alcun tentativo per rimuovere gli occupanti o impedire loro di dormire nel parco.
La nostra capacità di occupare i beni comuni, al fine di far sentire la voce del dissenso  è un diritto vitale politico. Non abbiamo bisogno di un permesso di esistere nello spazio pubblico. Ci appelliamo a tutti coloro che sono per l'uguaglianza, la giustizia, e la libertà - e contro le banche, le società, le élite ricche, e politici corrotti che hanno rubato la nostra democrazia e rovinato la nostra economia - di unirsi con noi adesso. Anche se i nostri piani sono flessibili e in continua evoluzione, dobbiamo essere  tutti insieme uniti con un solo interesse a questo movimento che lotta contro l'avidità di Wall Street e prendere parte alla conversazione per l'evoluzione. La primavera sta arrivando. il tempo per essere coinvolti è questo!



Visualizzazione ingrandita della mappa

Union Square è raggiungibile con la 14th St - Union Sq [N, Q, R, L, 4, 5, 6] stazioni della metropolitana. I manifestanti stanno occupando il lato sud del parco, la zona  dei gradini. Tornate qui a http://occupywallst.org per gli aggiornamenti! Naturalmente, non tutti possono stazionare nel  campo  per ovvi motivi- ma per favore sentitevi liberi di fermarvi in qualsiasi momento della giornata per dire un  ciao e mostrare la tanto apprezzata vostra solidarietà.

Finché c'è ingiustizia, fino a quando il paese è diviso tra ricchi e poveri, e finché l'1% continua ad esercitare il controllo sulle nostre vite, non andremo via. Continueremo a utilizzare lo spazio pubblico per ricostruire una vera democrazia, creare reti per sostenerci gli uni  l'altro, fornire servizi a coloro che soffrono la crisi economica,  e avviare lo scioglimento violento delle disuguaglianze in tutto il mondo.
Noi difenderemo coloro che devono affrontare pignoramenti sleali e la perdita di importanti servizi sociali, e noi continueremo ad accusare i banchieri di Wall Street e dirigenti aziendali che stanno approfittando di queste politiche atroci!

NYPD: gli Squash in un parco, che riapparirà in un altro! Non si può sfrattare un'idea il cui tempo è arrivato!

Union Square il 11.17.11
Union Square # occupata il 17 novembre 2011

per liberare Teulada e Capo Frasca e ammodernare Quirra

a cura de 
Comitato 

sardo Gettiamo le Basi



Il Pisq e la sindrome di Quirra
È la base militare sperimentale più grande d’Europa, costruita intorno al 1954 ed estesa su circa 13.500 ettari a terra, con una ulteriore superficie che si estende a mare fino a superare l’intera superficie della Sardegna (quasi 29 mila Kmq). Rappresenta la quasi totalità del demanio militare sparso in tutta la penisola. La presenza della base ha inferto un colpo mortale al movimento cooperativistico sorto negli anni ’45-50.
Sindrome di Quirra: l’elevata incidenza di malformazioni, aborti e moria di animali adulti e neonati, insieme alla diffusione di malattie tumorali tra gli allevatori della zona e gli abitanti delle zone circostanzi la base, fece parlare di Sindrome di Quirra, insieme a quella dei Balcani che aveva visto morire numerosi soldati impiegati nelle operazioni militari. La relazione di due veterinari mostra come il 65% del personale che lavora nel raggio di 2,7 km dalla base, risulta colpito da gravi malattie tumorali. Tra il 2009-2010 si evidenzia un incremento di neoplasie tumorali tra gli allevatori della zona, fino alla morte di un pastore 24enne il 10 luglio 2010.
Sulle cause ha lavorato la ricercatrice Antonietta Morena Gatti, direttrice del laboratorio di biomateriali dell’Università di Modena:
«Con il super microscopio elettronico ho trovato polveri sottilissime di metalli nelle foglie di lentischio prelevato a Quirra e nelle scarpe che avevo adoperato durante un sopralluogo nella base, e poi nei linfonodi, nel fegato, nei reni, nello sperma dei soldati e dei civili malati. Le stesse che avevo scoperto nei tessuti dei militari reduci della missioni nell’ex Jugoslavia. Nanoparticelle che per forma e dimensione possono essere causate solo da combustioni a certe temperature e da esplosioni: ci sono metalli combinati tra loro che non esistono sui libri».
Le nano particelle di materiali esplodenti e di metalli, quindi, insieme alla presenza di un campo magnetico elevato (frutto delle attività dei radar militari) tra le principali cause delle neoplasie al sistema emofiliaco.

progetto-appello Scanu 
 Condivisibile, previi imprescindibili chiarimenti, la parte su Teulada, Capo Frasca .


Irricevibile la parte sul poligono della morte Salto di Quirra.

Fallimentare come tutto-unico indivisibile.

Il progetto ripropone, con alcuni aggiornamenti di dettaglio, quello messo a punto nel 2005 dall’allora governatore della Sardegna. Ebbe un “successo” parziale. Come era facilmente prevedibile, i ministri (Martino del PDL, Parisi dei DS) accettarono esclusivamente la parte del baratto che dava l’assenso della Sardegna ai giochi di morte a Quirra. Non si scorgono segnali che possano far pensare che questa volta andrà diversamente, quindi, facendo tesoro dell’esperienza scindiamo le due parti  della proposta Scanu. Entriamo nel merito.

1   Premessa: l’esigenza della bonifica prevale sull’esigenza della smilitarizzazione, ha la priorità.  
La Sardegna ha visto sempre gli avvoltoi prendere il largo lasciando lo scempio ambientale, veleni impercettibili e montagne di rifiuti nocivi e pericolosi (La Maddalena, Furtei, Porto Torres, solo per citare alcuni casi oggi alla ribalta). Elucubrare progetti di riconversione in un’area contaminata è criminale. Una zona avvelenata, satura di ordigni bellici esplosi e inesplosi può essere usata solo come centrale nucleare e sarcofago delle scorie radioattive, intramontabile progetto governativo, al momento solo accantonato.
I regolamenti Nato impongono la bonifica subito dopo ogni esercitazione, in Sardegna non sono mai stati applicati, la bonifica non è mai stata fatta. Lo studio del CNR – commissionato nel 2005 dal ministro della Difesa -  attinente solo una porzione del mare militarizzato di Teulada ha calcolato in 30 anni il tempo necessario solo per rimuovere la ferraglia bellica, ovviamente a poligono spento. La stima è in linea con le stime standard dei centri studi delle Forze Armate Usa. Il costo dell’operazione è logicamente stellare.
Come si prevede di rintracciare ed eliminare i contaminanti invisibili (nano particelle, radiazioni ionizzanti, torio, uranio ecc.), i più pericolosi?
Come si pensa di costringere lo Stato ad osservare l’obbligo di bonifica? L’infinita vertenza entrate mostra bene l’arduità dell’impresa. Nella finanziaria 2007, grazie soprattutto all’impegno dell’allora senatore Bulgarelli, si strappò lo stanziamento di 25 milioni per tre anni, una goccia, ma il governo successivo (2008, Berlusconi) dirottò anche la goccia su altre “priorità”. Proposta per ottenere un minimo di garanzie: accendere una forte ipoteca su palazzo Chigi, Quirinale e via elencando e , soprattutto, sul patrimonio personale di  tutti gli eletti in Parlamento.
Si pensa forse di scaricare sulla vittima Sardegna i costi astronomici della decontaminazione?

2    Poligono della morte Salto di Quirra (Pisq )
Il progetto di ristrutturazione della struttura, ripristino della pacifica convivenza e ritorno all’idilliaco “su connottu” si regge su una premessa bislacca: i risultati del recente monitoraggio 2008-11 “ hanno mostrato la sussistenza di reali impatti negativi sulle aree ad alta intensità militare e zone adiacenti accanto ad ampie porzioni di territorio che non sembrerebbero interessate da significative contaminazioni”. 
La frase astrusa è un gioco di sottili ambiguità ed equilibrismi linguistici, la sentiamo martellare da un anno dai cosiddetti superesperti promossi consulenti del senatore e della terza Commissione Parlamentare d’Inchiesta. Tentiamo di tradurla in linguaggio accessibile e analizziamo:
  Superficie esaminata: 500 ettari sui 13.000 a terra, 133 sui 2.840.000 a mare.
La mini frazione di poligono esaminata (aree ad alta intensità militare e zone adiacenti) è risultata inquinata(sussistenza di reali impatti negativi), dunque, deducono “i nostri”, le aree non esaminate -gli altri 12.500 hm a terra più i milioni di ettari a mare– sono pulite (non sembrerebbero interessate da significative contaminazioni), dunque, si da il via immediato agli ammodernamenti funzionali agli interessi dell’onnipotente apparato industriale - militare con una spruzzatina di necessaria “ricerca scientifica”. La logica del ragionamento ci sfugge, appare folle. Ci sono o ci fanno o pensano di prenderci? Qual è l’ipotesi peggiore?
“Porzioni di territorio che non sembrerebbero interessate da significative contaminazioni ”, cioè quasi certamente incontaminate.
1  Comprendono la zona di Is Pibiris e quella a mare dove la procura di Lanusei ha scoperto le megadiscariche di materiale nocivo e pericoloso, perfino un missile inesploso carico di tritolo. Gli ettari 500 + 133 controllati sono stati scelti dal controllato, Forze Armate e ministri della Difesa (l’indicazione dei Comuni è stata confinata alle zone fuori poligono). E’ “comprensibile” che il controllato abbia evitato i controlli nei punti con qualche “problemuccio”. Incomprensibile, invece, l’ostinazione dei “nostri” a non mettere in discussione le loro stravaganti certezze.
2 Comprendono la frazione di Quirra dove si registra il maggiore numero di leucemie e linfomi, persino tra persone che non  frequentano le “aree ad alta intensità militare” esaminate. Come si spiega? Dobbiamo puntare i sospetti sugli Ufo cattivi o pensare al castigo divino? O dobbiamo pensare che qualcuno intenda prenderci per mentecatti?
Confidiamo nella disponibilità del senatore per risolvere gli arcani.

2   Teulada- Capo Frasca  
E’ ineludibile l’esigenza che la Sardegna si riappropri della sua terra e del suo mare, puliti e incontaminati come lo erano prima di essere sottoposti a schiavitù militare. E’ improcrastinabile ripristinare la legalità, l’osservanza da parte del ministero della Difesa (dunque del governo) dell’obbligo di legge di provvedere all’equa redistribuzione sul territorio nazionale dei gravami militari concentrati al 60% in Sardegna. L’iter è imposto dalle norme vigenti fin dal 1990. Finora tutti i ministri, tutti i governi hanno evaso l’obbligo.
 Il progetto Scanu, con divisibilissimo nell’obiettivo finale, si regge, anche in questo caso, su una base traballante, la stessa del 2005, che consiste nella valutazione, meramente soggettiva, di Capo Teulada e Capo Frasca come inutili residuati della guerra fredda. La controparte, invece (Stati Maggiori, ministri) considera CapoTeulada “uno dei due gioielli della Corona” (l’altro è il Salto di Quirra) in linea con la stima dei centri studi delle forze armate Usa che lo annoverano tra i tre poligoni di eccellenza a livello planetario. Impostare la contrattazione su un diamante sostenendo che è un fondo di bottiglia è mera perdita di tempo o fumo negli occhi per elettori sprovveduti.  

Conclusione 
Se non si vuole scadere nel proclama senza gambe, o peggio, funzionale a depistare l’attenzione popolare su miraggi per mettere al riparo il poligono della morte Salto di Quirra, il progetto-appello non può essere un tutto unico che di fatto si configura come una sorta di baratto autolesionista. Su questo Gettiamo le Basi conferma la valutazione del progetto “originale” del 2005: “politicamente fallimentare, tecnicamente irrazionale e moralmente ripugnante”.
L’obiettivo di liberazione di Capo Teulada e Capo Frasca è nostro da sempre e della stragrande maggioranza del popolo sardo. E’ altamente positivo che sia anche l’obiettivo delle Istituzioni che ci rappresentano. Merita di essere approfondito con serietà individuando strade percorribili, tappe necessarie e strumenti efficaci.

Comitato sardo Gettiamo le Basi tel 3467059885
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lunedì 19 marzo 2012

I predatori dell'oceano




PAOLA DESAI    il manifesto
2012.03.16
 

Altroché pirateria: è un saccheggio in grande stile quello che si consuma lungo le coste dell'Africa occidentale. Un affare nell'ordine di grandezza del miliardo e mezzo di dollari l'anno. È la pesca illegale: l'oceano di fronte all'Africa occidentale è uno dei più pescosi del pianeta, con grandi riserve di cernie, dentici, sardine, maccarelli, gamberi. Ma proprio per questo è anche zona di incursione per intere flotte di enormi pescherecci stranieri che fanno razzia, pescando anche in zone protette, nel mare sottocosta riservato alla pesca artigianale, magari con reti a maglie più piccole di quanto prescritto e comunque senza licenze. Una pesca selvaggia, possibile un po' grazie alla corruzione di cui si accompagna, un po' perché i paesi che ne sono vittima, dalla Costa d'Avorio alla Sierra Leone, Mali e altri, non hanno il personale e gli equipaggiamenti per fermare i pescherecci abusivi. Tanto che un alto funzionario della Fao, David Doulman, ieri dichiarava all'agenzia Reuters che «la pesca illegale in Africa occidentale è fondalmentalmente fuori controllo».

Un'organizzazione ambientalista londinese, la Environmental Justice Foundation, in uno studio ha cercato di descrivere questo saccheggio. Gran parte della pesca illegale è condotta da grandi pescherecci battenti bandiera cinese, sudcoreana o di paesi europei, spiega (li definisce Iuu, illegal, unreported, unregulated - illegali, non segnalati e privi di licenze). Pesce proveniente dall'Africa occidentale è stato visto ad esempio nei mercati di Londra, in scatole «con il logo della Cnfc, azienda statale cinese proprietaria di numerosi pescherecci Iuu che operano nel golfo di Guinea». L'Unione europea fa sapere che sta studiando un sistema di certificazioni per impedire che roba pescata illegalmente finisca sul mercato. 

Lo studio spiega come il pesce preso illegalmente sottocosta (zona riservata alla pesca locale) viene poi travasato in altomare su altri pescherecci con magazzini frigoriferi, spesso cinesi o europei, che poi lo rivenderanno come se l'avessero pescato in altomare. È un giro d'affari notevole: gli Stati uniti e l'Unione europea stimano che la pesca illegale ammonti ogni anno al valore di 23 miliardi di dollari in tutto il mondo. E la proporzione più alta di questa pesca illegale, il 37 per cento, avviene proprio nel mare dell'Africa occidentale.
I paesi coinvolti non riescono a fermare questo saccheggio in parte per la mancanza di mezzi: poche motovedette e poco personale per intercettare le flotte illegali. In parte perché le norme non sono adeguate, le multe ridicole. Peggio ancora, per la corruzione: si parla di pescherecci che si comprano l'impunità "oliando" autorità doganali e di sicurezza con tangenti di solito di qualche migliaio di dollari.

I pescatori locali sono i più direttamente danneggiati, perché i grandi pescherecci drenano il meglio: e considerato che la pesca rappresenta circa un quarto dell'occupazione in Africa occidentale, secondo la Fao, è chiaro che le incursioni di pescherecci illegali sono la causa diretta dell'impoverimento delle popolazioni costiene dalla Mauritania in giù. A volte i pescatori locali diventano parte dell'impresa illegale: con le loro barche più piccole fanno da tramite in zone troppo vicine alla costa per entrarvi con i grandi pescherecci. La Reuters cita il caso di pescatori senegalesi con le loro piroghe: escono dal porto di St. Louis, vengono issati a bordo da un peschereccio sudcoreano e portato per migliaia di chilometri, fino ai terreni di pesca del Gabon: la mattina sono calati in mare, pescano sottocosta, la sera tornano a bordo e ricevono un prezzo scontato per il loro pescato. Inutile biasimarli, in fondo sono l'ultima pedina di un gigantesco affare illegale.

sabato 17 marzo 2012

"Le basi militari affossano l'economia" in Sardinya

"Le basi militari affossano l'economia" Lo dimostra uno studio sul caso TeuladaUN'ESERCITAZIONE NEL POLIGONO DI TEULADA
Carta Paolo l'unione sarda
"I poligoni hanno impedito di puntare per lo sviluppo su industria turistica, agricoltura e allevamenti"


Il reddito pro capite dei centri attorno ai poligoni è inferiore alla media, con un'unica eccezione: Perdasdefogu. Teulada è l'unico paese costiero della Sardegna che dal 1950 a oggi ha perso circa tremila abitanti. E dove un giovane su tre è disoccupato.




Bustianu Cumpostu leader di Sardigna Natzione INDIPENDENTZIA al Parlamento Europeo denuncia le servitù militari italiane imposte alla Sardegna con tutte le conseguenze del danno biologico e pericolo sui 35000 ettari del suo territorio soggetto ai bombardamenti della NATO, La CIA descrive la Sardegna come una portaerei ,  aventi un popolo incapaci di organizzarsi in movimenti organizzati per opporsi efficacemente alle basi militari, e spiega che i politici sardi  si son potuti comprare con poco mangime. 


Si chiede che la comunità Europea condanni l'Italia al risarcimento del popolo sardo e imponga  allo stato italiano di rimuovere dalla Sardegna le servitù militari e si costruisca le basi per dare lavoro vero, non inquinato o in contrasto con  la cultura   agropastorale e turistica della terra Sarda.










 Lo dimostra uno studio pubblicato da due ex sacerdoti, Guido Floris e Angelo Zedda, che tracciano un parallelo tra quando è accaduto nel Basso Sulcis e ciò che si è verificato nello stesso arco di tempo in una realtà che sessant'anni fa era analoga, quella di Villasimius.


 Secondo un altro lavoro effettuato da Fernando Codonesu, fisico esperto della commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito del Senato, i paesi che ospitano i poligoni hanno un reddito pro capite inferiore del 10 al 35 per cento rispetto agli altri paesi della Provincia di appartenenza.


Unica eccezione, Perdasdefogu, dove effettivamente il poligono ha creato economia, tra affitti di case, attività commerciali e servizi.


1969 PRATOBELLO SI RIBELLO' AL GRANDE INGANNO


A distanza di sessant'anni il ricordo della nascita del poligono di Teulada è rimasto indelebile negli anziani di Teulada. "Furono sradicati dalle loro case, dalle loro terre, per un pugno di soldi che spesso in parte finirono nelle mani di mediatori senza scrupoli che si fecero avanti con la scusa i aiutare gli analfabeti a leggere e le carte bollate arrivate dal Ministero  della Difesa (Italiota)", spiegano Guido Floris e Angelo Zedda due ex sacerdoti, che hanno studiato a fondo il tema delle servitù militari in Sardinya.


 IL RICATTO. In realtà nelle stanze del Comando militare di via Torino a Cagliari e negli uffici del Ministero (Italiota) a Roma esistono  i documenti che compravendita di quei terreni acquisiti per realizzare l'area addestrativa. Zona utilizzata poi negli anni da tutte le forze armate della NATO, comprese le navi USA che hanno cannoneggiato e cancellato a colpi di bombe  un isolotto e compromesso la cosidetta penisola di Capo Teulada,  oggi impossibile da bonificare secondo gli esperti del CNR. "E' vero .dice Ledda- ma si tratta di un discorso molto più semplice: prendere o lasciare . Incassare i quattro spiccioli o subire l'esproprio per pubblica utilità. i carabinieri vennero con le camionette per prelevare persone e povere cose e trasferirli  fuori dai terreni acquisiti per realizzare la base militare. alcuni agricoltori e allevatori teuladini , senza nessun'altra possibilità , si stabilirono  ai margini del poligono di tiro. Abbiamo raccolto le lore testimonianze".


L'INGANNO. Secondo i due ex preti, ci fu un altro grande inganno a Teulada : " Si blandì la popolazione con il miraggio del benessere che avrebbe portato la base. Ma solo in un primo periodo ufficiali e sottufficiali presero casa in affitto in paese e alimentarono gli incassi delle attività. Però presto dentro il poligono sorse un villaggio praticamente autosufficiente grazie all'apertura degli spacci. Forse trassero beneficio dalla base solo alcune pizzerie di Sant'Anna Arresi, grazie ai militari di leva in libera uscita. Ma sicuramente tutti i dati confermano che il poligono ha spopolato Teulada, al contrario di quanto è avvenuto nello stesso periodo a Pula o Villasimius per restare nella Provincia di Cagliari  e dove si è potuto programmare uno sviluppo imperniato sull'idustria delle vacanze".


LA RIVOLTA. La gente del Basso Sulcis e di Quirra non ebbe nel 1950 la stessa forza dimostrata a PRATOBELLO , nel 1969, quando la popolazione di Orgosolo si oppose alla nascita del poligono militare. Fu una rivolta pacifica, stile rivoluzione dei garofani in Portogallo: in prima fila le donne , poi i bambini , quindi i giovani  e gli anziani. Un evento celebrato anche da  diversi murales presenti oggi nel paese barbaricino, che vinse la battaglia per  Su Logu. Ma anche la gente di Tertenia si oppose alla cessione delle terre per la nascita del poligono di Perdasdefogu, che a quel punto fu spostato a sud, verso Villaputzu.

"Teulada è l'unico paese costiero sardo che dal 1950 ha perso tremila abitanti" 





L'inquinamento militare in zone di non-guerra 

venerdì 16 marzo 2012

Salvataggio della Grecia? O degli speculatori?


14 Marzo 2012
Olivier Chantry
http://www.cadtm.org/
de Sa Defenza


 Oltre l'85% dei creditori privati ​​(banche, assicurazioni, fondi pensione ...) ha accettato Giovedi notte di partecipare alla ristrutturazione del debito greco cancellando 107 miliardi di euro. Sulla carta, questi creditori di rinunciare e il 53,5% di quello che dovrebbe Grecia. Ma contrariamente alle apparenze, l'unica preoccupazione di questo piano è di nuovo salvataggio speculatori finanziari banche private che fanno parte greca ed europea (soprattutto francese e tedesco).


 Infatti, i creditori e il governo greco hanno implementato una struttura complessa: i creditori privati ​​per scambiare i loro titoli greci contro nuove azioni per un valore di meno. In questo modo, un legame scambiato per un importo iniziale di 100 euro, i creditori riceveranno un nuovo titolo vale 46,5 euro. Creditori privati ​​scambiano titoli che avevano acquistato sul mercato secondario a meno di 40 euro, contro il nuovo garantito dalla Troika e ricevono immediatamente l'equivalente del 15% di questi debiti in denaro | 1 |.


 Ma le banche non sono solo vincono attraverso questo scambio. Sono per lo più protetti dal default della Grecia dato come annunciato. In questo caso, le banche sarebbero state tenute a segnalare i loro titoli bilanci dei greci al loro valore di mercato. Data  nel rispetto delle norme per la rilevazione e valutazione degli strumenti finanziari in vigore nella UE | 2 | Le banche possono segnalare questi titoli di debito al loro valore di emissione. I bilanci pieni di attività finanziarie speculative che si deprezza, le banche hanno trovato un libro speculando corteo verso il basso il debito. L'obiettivo principale era quello di poter comprare a meno di 40 euro l'acquisto del debito dichiarano a 100 euro nei loro bilanci. Hanno gonfiato e legalmente i loro bilanci. Tra l'altro hanno comprato il debito il cui rendimento è salito a oltre il 20% (per 100 euro investiti, gli interessi sono più di 20 euro all'anno). Infine, grazie ai mercati degli strumenti finanziari derivati ​​sono scommesse su calo dei prezzi di questi debiti e di generare maggiori profitti o perdite simili a possibili che possono avere in questo gioco di acquisto e di rivendita al ribasso mercato secondario dei titoli di debito. Dopo tante speculazioni fino al 2010 e più sul debito mercato greco (vedi tabella sotto) le banche hanno smesso le loro operazioni e poi amplificato questo gioco sui mercati secondari del debito di altri paesi, classificati dalle agenzie di rischio notazioni.





























In caso di mancato pagamento del debito di greco sul mercato secondario era vicino a 0 euro anziché gli attuali 20 o 30 euro. Ancora peggio, le banche non sarebbe più stato in grado di riportare questi debiti alla loro emissione! Per fare questo, fino ad ora, hanno solo affermano di voler mantenere i titoli di debito a scadenza.
Tuttavia, come precisa lo IAS 39, per le attività finanziarie che essere classificato come "posseduto sino a scadenza" dovrebbe ovviamente sono "rimborsabile". 


E in caso di default incontrollata, è tutto il debito greco, che sarebbe quindi da considerarsi non rimborsabili. Le banche e altri investitori finanziari che hanno giocato con la Grecia ha rischiato di perdere tutto. Era quindi logico che il consenso per sgonfiare loro un po 'di equilibrio. Ma ricordate che non hanno alla fine perso un centesimo. Al contrario, hanno vinto attraverso lo scambio di azioni a 46,5 euro che avevano acquistato meno di 40 euro. Questo è il popolo greco che pagano il prezzo. Così, per 107 miliardi di riduzione, Troika annuncia nuovo prestito di 130 miliardi a condizione che l'importo viene utilizzato per pagare il debito, le banche di sostegno e di precipitare la popolazione in povertà ... Banche e altri speculatori sono stati salvati! Per ora ...

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