domenica 22 dicembre 2013

Telegraph: Il Presidente Italiano teme un'insurrezione violenta nel 2014, ma non propone nessun rimedio

Telegraph: Il Presidente Italiano teme un'insurrezione violenta nel 2014, ma non propone nessun rimedio.


Ambrose Evans Pritchard dal Telegraph commenta gli allarmi di Napolitano sui "Forconi" e le minacce non tanto velate di Draghi, che non offrono risposte alle tensioni sociali, ma solo imperativi impossibili. Non si può rimanere in recessione e disoccupazione di massa quando le soluzioni esistono e sono a portata di mano: la protesta sta diventando un movimento anti-Euro.


In Italia gli eventi stanno volgendo al peggio. Il presidente Giorgio Napolitano ha lanciato l'allarme su possibili "tensioni sociali e disordini diffusi" nel 2014, mentre la lunga recessione si trascina.
Coloro che vivono ai margini vengono coinvolti in "atti di protesta indiscriminata e violenta, verso una forma di opposizione totale".

Il suo ultimo discorso è una vera e propria Geremiade. Migliaia di aziende sono "sull'orlo del collasso". Grandi masse di persone prendono il sussidio di disoccupazione o rischiano di perdere il posto di lavoro. L'altissimo tasso di disoccupazione giovanile (41%)  sta portando verso un pericoloso stato di alienazione.



"La recessione sta ancora mordendo duro, e c'è la sensazione diffusa che sarà difficile sfuggirle, e trovare il modo per tornare alla crescita" ha detto.

Ma ora, quale potrebbe essere la causa di tutto questo? Potrebbe avere qualcosa a che fare con il fatto centrale e prioritario che l'Italia ha una moneta sopravvalutata del 20% o più, all'interno dell'Unione Monetaria Europea: che è intrappolata in un sistema di cambi fissi stile anni '30, gestito da una banca centrale anni '30, che sta lì a guardare (per motivi politici) mentre l'aggregato monetario M3 ristagna, il credito si contrae e la deflazione incombe?

Napolitano non offre alcuna risposta. Ex stalinista, che ha applaudito all'invasione sovietica dell'Ungheria nel 1956 (un peccato giovanile), Napolitano da tempo ha manifestato il suo fervore ideologico a favore del progetto UE. Egli è per natura incapace di mettere in discussione le premesse dell'unione monetaria, quindi non aspettatevi nessuno spunto utile dal Quirinale su come uscire da questa impasse.

Egli ammette che la crisi della zona euro "ha messo a dura prova la coesione sociale", ma lascia la questione in sospeso, e la sua argomentazione incompiuta, più sul descrittivo che sull'analitico.

Senza arrivare al punto di lanciare l'allarme sul rischio che corre lo Stato italiano stesso, ha detto che la crescente minaccia delle forze insurrezionali deve essere affrontata. La legge deve essere rigorosamente rispettata. Il paese deve andare avanti con disciplina. "L'Europa ci sta guardando", ha detto.

Napolitano è allarmato, e ha ragione di esserlo. La rivolta dei "Forconi" ha preso una svolta inquietante per le élite dell'Italia. Durante l'ultima manifestazione di massa a Torino la polizia si è tolta i caschi, come manifestazione di simpatia.

Questo sta diventando un movimento anti-UE. Uno dei leader dei Forconi è appena stato arrestato per essere salito agli uffici dell'Unione europea a Roma e aver strappato giù la bandiera blu e oro dell'Europa.

Dove porti tutto questo nessuno lo sa. Secondo Citigroup nel 2014 l'Italia resterà bloccata in depressione con una crescita dello 0.1%, di nuovo a zero nel 2015, e allo 0.2% nel 2016. Se è così, ben otto anni dopo la crisi, la produzione in Italia sarà ancora del 10% sotto l'ultimo picco, una performance di gran lunga peggiore di quella avuta durante la Grande Depressione.

Anche se la zona euro incontrasse una ripresa nel corso dei prossimi tre anni o giù di lì, il meglio che l'Italia possa sperare è la stabilizzazione su livelli di disoccupazione di massa – al 20% se si considera l'altissimo livello di lavoratori Italiani scoraggiati (numero tre volte superiore alla media UE) che sono usciti fuori dalle statistiche. La domanda è quanto tempo la società potrà tollerare tutto questo. Nessuno di noi sa la risposta.

Per ora l'Italia ha evitato un ritorno agli "anni di piombo", il terrorismo tra gli anni '70 e i primi anni '80, quando la stazione ferroviaria di Bologna fu fatta saltare dai fascisti e l'ex premier Aldo Moro fu sequestrato e ucciso dalle Brigate Rosse. Ma questo tipo di violenza non è poi così lontano come la gente pensa. Nel 2011 il capo dell'agenzia fiscale Equitalia è stato quasi accecato da una lettera bomba di matrice anarchica. Da allora ci sono stati ripetuti casi di attacchi dinamitardi.


La mia ipotesi è che ad un certo punto ci sarà un incidente - un po' come lo scontro tra le truppe francesi e i portuali a Brest nel 1935, quando un lavoratore fu colpito a morte con il calcio di un fucile, mettendo in moto degli eventi che infine costrinsero Laval alle dimissioni e fecero uscire la Francia dal Gold Standard.

A coloro che continuano a insistere che l'Italia deve stringere la cinghia e recuperare competitività tagliando i salari, vorrei obiettare che questo è matematicamente impossibile, in un clima di ampia deflazione o quasi deflazione in tutta l'UEM.

La ragione dovrebbe essere evidente a tutti, ormai. Non è possibile permettere allo stock di debito nominale di salire su una base nominale in contrazione. Una politica del genere fa sì che la traiettoria del debito aumenti in maniera esponenziale. Negli ultimi tre anni il debito Italiano è già aumentato dal 119% al 133% del PIL, in gran parte a causa delle politiche di austerità fiscale.

Sotto le attuali politiche UEM questo rapporto presto sfonderà il 140%, nonostante l'avanzo primario del bilancio Italiano - un livello oltre il punto di non ritorno per un paese senza moneta sovrana o senza una propria banca centrale. Tale è il potere dell'effetto denominatore.

Giusto per essere chiari. Non credo che l'Italia debba lasciare l'euro come prima opzione. Ci sono altre misure che dovrebbero essere prese prima, se non altro per costruire un contesto politico e morale favorevole.

L'Italia può cambiare la sua strategia diplomatica, spingendo per un cartello degli stati debitori del Club Med a leadership francese che prenda il controllo della BCE e della macchina politica dell'UEM. Hanno i voti, e la piena autorità legale basata sui trattati, per forzare una strategia di reflazione che potrebbe cambiato tutto, se solo osassero.

Questo è più o meno il nuovo piano di Romano Prodi, ex premier Italiano e "Mr. Euro", che ora sta sollecitando l'Italia, la Spagna e la Francia a unirsi, piuttosto che illudersi di poter fare da soli, e "sbattere i pugni sul tavolo".

L'economista premio Nobel Joe Stiglitz riprende il tema su Project Syndicate , dicendo: "Se la Germania e gli altri non sono disposti a fare il necessario - se non c'è abbastanza solidarietà per far funzionare la politica - allora l'euro potrebbe dover essere abbandonato per salvare il progetto europeo".

Ieri, al Parlamento europeo, Mario Draghi della BCE ha avvertito che l'uscita dall'UEM porterebbe ad una svalutazione del 40% e a una crisi che metterebbe qualsiasi paese in ginocchio, ancor più brutalmente di quella che si deve affrontare adesso. Questo è sempre lo stesso argomento che viene portato avanti in difesa dei regimi di cambio fissi, sia del Gold Standard nel 1931, che dello SME nel 1992, o dell'ancoraggio argentino al dollaro nel 2001. E' stato dimostrato falso, anche nel caso dell'Italia negli anni '90, quando la svalutazione ha funzionato benissimo.

Draghi si sofferma sul trauma immediato, ma ignora gli effetti molto più corrosivi di una crisi permanente. I paesi possono infatti recuperare molto velocemente se il tasso di cambio si sblocca. Si potrebbe ugualmente sostenere che ci sarebbe una marea di investimenti in Italia nel momento in cui il paese prendesse risolutamente il toro dell'euro per le corna e ristabilisse l'equilibrio valutario.


In ogni caso, la tesi di Draghi presuppone che la BCE lascerebbe accadere una svalutazione del 40%, anche quando le potenze del nord hanno un forte interesse ad assicurare un'uscita ordinata dell'Italia? La BCE potrebbe intervenire sui mercati FX per stabilizzare la lira per un paio di mesi, fino a quando la situazione si calmasse. Questo eviterebbe gli eccessi, eviterebbe delle perdite rovinose per il blocco dei creditori e degli esportatori tedeschi, ed eviterebbe una crisi da deflazione in Germania, Olanda, Finlandia e Francia.

Quello che Draghi sta implicitamente affermando (senza volerlo), è che la BCE si comporterebbe in maniera spericolata, punendo l'Italia per il gusto di farlo, anche se questo potrebbe rendere l'intera prova peggiore per tutti. Sarebbe stato bello se un deputato gli avesse chiesto perché mai la BCE dovrebbe fare una cosa del genere.

Quello che sembra certo è che nessun paese democratico sopporterà uno stato perdurante di semi-recessione e disoccupazione di massa, quando esistono delle alternative plausibili.

sabato 21 dicembre 2013

AUTONOMIA DEL KURDISTAN OCCIDENTALE IN UNA SIRIA LAICA PLURALISTA E DEMOCRATICA

AUTONOMIA DEL KURDISTAN OCCIDENTALE IN 

UNA SIRIA LAICA PLURALISTA E DEMOCRATICA

A. Boassa

Mentre l'esercito libero siriano sponsorizzato fin dagli inizi dai francesi, un tempo padroni della regione , e dagli inglesi va liquefandosi tanto che gli stessi inglesi e gli Usa hanno deciso ufficialmente di non prestare più soccorso militare , l'offensiva militare contro la Siria continuerà con bandiere islamiche terroriste con il sostegno fondamentale di Israele , Arabia Saudita e Francia . E intanto registriamo la fuga precipitosa in Qatar di Salim Idriss , il leader su cui tanto avevano contato "gli amici della Siria" .

Ma contro gli assalti dei fondamentalisti ( è di questi giorni l'esecuzione in massa di 80 civili secondo fonti attendibili) non è schierato solo l'esercito di Assad . Un ruolo decisivo contro l'aggressione straniera è svolto dalla forza di difesa Kurda (YPG) che ha sostenuto durissimi scontri con le bande armate provenienti dalla Turchia allo scopo di creare un Califfato islamico .
I kurdi sono concentrati nell'area settentrionale da loro chiamata "kurdistana Rojava" ma sono presenti anche ad Aleppo e a Damasco .



In passato scontri con l'esercito di Assad che agli inizi della guerra si è ritirato dai loro territori . In tal modo i Kurdi hanno potuto dare inizio ad un'autogestione denominata " autonomia democratica "( alla quale partecipano le minoranze armene , assire , arabe ) che ha dato vita all'Assemblea nazionale cui partecipano oltre al PYD , partito nazionalista di orientamento marxista-leninista , altri 15 partiti .


Forti delle loro vittorie sul campo e di un progetto altamente innovativo che si avvale di una grande partecipazione politica e militare di massa , i Kurdi aspirano all'autonomia all'interno di uno stato laico , pluralista e democratic
o .
Di fatto alleati con Assad in questa fase , Assad con cui intendono fare i conti successivamente preferibilmente in uno scontro democratico , i Kurdi pretendono di dialogare con l'attuale governo siriano e di partecipare a pieno titolo, per restituire alla regione un orizzonte di pace e di ricostruzione , alla Conferenza di Ginevra continuamente sabottata da tutte quelle forze dall'Occidente alle petromonarchie che hanno devastato la Siria e che non rinunciano criminalmente a dissanguarla con l'embargo e con il terrore delle armi

La Grecia precipita nella deflazione

E mentre i politicanti del blabla italioti, ed i disinformatori dei media acclarano che in Grecia si stanno riprendendo alla grande con una economia che inizia a marciare; da questo comprendiamo come siano menzogneri,  il tutto detto da gente definita autorevole come s'è visto ciò che affermava giorni fa, in uno dei tanti talkshow di regime che vengono messi in onda dalle varie TV;  il patrono del Corriere della Sera servo del Governo Letta-bildeberg, un certo Mieli, dice che la realtà Greca è ben diversa da quanto abbiamo visto fino ad ieri, quando si vedevano le manifestazioni e gli scontri di piazza ad Atene, oggi è addirittura in ripresa e non si vedono più le manifestazioni di piazza (un mantra che ci stanno raccontando da 4 anni per quanto concerne tutti i paesi EU detti PIGS); la verità è che gettano solo fumo negli occhi dei cittadini ignari di quanto  avvenga veramente in giro per il mondo , solo perché questa stampa (con tutti i soldi che prendono dal finanziamento pubblico) è ormai uno solo una sterile portavoce del governo eterodiretto da Bruxelles,  da più lontano o in alto, da chissà quale élite privata segreta multimiliardaria che detta la legge a questi inetti e incapaci politicanti del malaffare al governo nei paesi delle banane euro dipendenti.
Leggiamo un po di verità e riflettiamo sui media che ci propinano il contrario della realtà , con questo articolo della rivista Europae, apriamo le nostre pupille gente! 
Sa Defenza

La Grecia precipita nella deflazione

Riceviamo e pubblichiamo questo articolo da Giacomo Giglio della rivista Europae


Da quando è esplosa la crisi dei debiti sovrani in Europa, molti osservatori hanno argomentato come i Paesi debitori avessero bisogno di un rialzo dei tassi d’inflazione: in caso contrario, sarebbero caduti in un tipico scenario da “deflazione da debiti”, già prevista dall’economista americano Irving Fisher durante la crisi degli anni Trenta. Fisher aveva notato come un’economia ancorata a un tasso di cambio fisso (quale era il Gold Standard degli anni ’30, così come l’Eurosistema oggi), in presenza di alto debito e domanda stagnante, sarebbe inevitabilmente caduta in una grave deflazione: il calo dei redditi indotto dalla recessione avrebbe eroso i profitti delle imprese, di conseguenza gli investimenti sarebbero crollati e la domanda aggregata si sarebbe azzerata. L’impossibilità di svalutare il cambio, inoltre, avrebbe pregiudicato il transitorio effetto benefico dell’aumento delle esportazioni. La svalutazione interna dei prezzi fa calare il valore di tutte le attività finanziarie e non (immobili, valori azionari, beni mobili), salvo che del debito, che rimane immutato in quanto variabile esogena al sistema.
Ebbene, nonostante questi solidi contributi teorici, ancora una volta l’eurozona ha completamente sbagliato la diagnosi: non solo si è curata la crisi con le politiche di austerità, che notoriamente (almeno per la teoria economica) fa aggravare il rapporto debito/PIL, ma si è continuato a mantenere un’ossessione anti-inflazionistica tale da portare l’inflazione nell’area dell’euro a livelli sotto l’1%. Ma la situazione che desta più preoccupazione è ovviamente quella greca.
Il mese di novembre ha confermato la pericolosa scivolata della Grecia verso la deflazione. Nel mese scorso i prezzi di beni e servizi sono calati del 2,9% su base annua, il dato più negativo dal 1960 ad oggi. Ad ottobre la flessione si era assestata su un -1,9% già molto negativo. Le previsioni per il breve periodo non inducono inoltre all’ottimismo, visto che il PIL del terzo trimestre è sceso del 3% su base annua non destagionalizzata, con una decelerazione costante, dopo il -4% del primo trimestre ed il -3,7% del secondo. Una contrazione che evidenzia la flessione del PIL nominale e che rende di conseguenza sempre più difficile la sostenibilità di un debito pubblico ormai esploso al 170% su PIL.
Tale esito è del tutto in linea con lo scenario previsto da Fisher: le manovre “lacrime e sangue” hanno reciso le retribuzioni medie dei dipendenti pubblici, mentre nel settore privato i tagli sono stati ancora più netti ed hanno portato a licenziamenti di massa. I giovani sono costretti ad emigrare o ad accontentarsi di paghe bassissime, le imprese, di conseguenza, per stare sul mercato hanno tagliato i costi al massimo per ridurre i prezzi. Tutto ciò può produrre un solo risultato: la deflazione.
La BCE di Draghi, resasi conto di quanto sta avvenendo sulle sponde del Mediterraneo (il calo dei prezzi infatti è una realtà anche in Portogallo e Spagna), sta correndo ai ripari, abbassando il tasso d’interesse a livelli “giapponesi”. ;a il punto è che tale operazione appare tardiva e soprattutto non performante, perché il calo dei tassi nell’eurozona è assolutamente inefficace nel far ripartire la concessione dei prestiti da parte delle banche, che non sono mai state così avverse al rischio (in vista dei stress test condotti dalla BCE stessa per dar inizio all’unione bancaria). Inoltre, al fine di far ripartire la domanda aggregata, bisognerebbe permettere di far salire l’inflazione nei Paesi periferici, dando respiro a delle economie in coma. Ma la nuova Grande Coalizione tedesca di certo non sembra disposta a fare molte concessioni: la “cura dimagrante” in Grecia e altrove deve continuare. Basti pensare che la Troika sta insistendo con il primo ministro greco Antonis Samaras affinchè metta all’asta le case delle persone che non possono pagare le rate del mutuo.
Tutto questo fa venire in mente l’immagine che ha usato il Wall Street Journal qualche settimana fa per descrivere la situazione dell’Italia e degli altri Paesi in difficoltà: è stata ottenuta una “stabilità” politica e dello spread, ma sul lungo termine essa rischia di essere soprattutto la stabilità del cimitero.

venerdì 20 dicembre 2013

La Russia condanna il massacro di Adra in Syria, ed invita la comunità mondiale a reagire

La Russia condanna il massacro di Adra in Syria, ed invita la comunità mondiale a reagire
rt.com

Il ministro degli esteri russo ha condannato il massacro della città di Adra, 20 chilometri a nord di Damasco. I sopravvissuti dicono che i gruppi di ribelli jihadisti hanno ucciso dozzine di civili – bambini inclusi – decapitandoli o bruciandoli vivi. 

 Aleksandr Lukashevich, portavoce del ministero degli esteri, ha dichiarato: "Mosca è convinta che una simile azione debba essere condannata e che la comunità internazionale dovrebbe perseguire i responsabili ed i finanziatori di atti simili"

Mentre l’esercito siriano prosegue nella propria ampia azione volta a respingere i ribelli fuori da Adra, RT Arabia ha raccolto da testimoni i resoconti di quanto verificatosi nella città la settimana scorsa, quando è caduta nelle mani dei ribelli islamici del fronte Al-Nusra e dall’esercito dell’Islam. 

 Quelli coinvolti nell’allontanare le violenze da Adra e Damasco hanno riferito di aver visti militanti islamici massacrare tanto Alawiti e Druzi quanto Cristiani e Sciiti, indifferentemente. Temendo che queste informazioni potessero mettere in pericolo i famigliari ancora residenti nella città occupata, i fuggitivi sopravvissuti hanno chiesto non fossero rivelate le loro identità.


L'esercito siriano in missione per costringere i ribelli  fuori dalla città di Adra. 

Uno degli intervistati ha dichiarato a RT che sono stati uccisi tutti i funzionari presenti in città: "non importa a quale gruppo religioso appartenessero". Il testimone oculare ha poi aggiunto: "Fra di loro c’erano persone che non sostenevano nessuno dei due fronti in guerra. Né l’opposizione né il governo. Eppure, sono stati terrorizzati, usati come scudi umani e massacrati".

 Attualmente non esiste nessun modo attendibile per comunicare con le persone assediate dentro Adra, ma il giornalista Abutaleb Albohaya – della RT Arabic – resocontando da Damasco ha citato fonti ufficiali stando alle quali "le atrocità contro la popolazione proseguono". 

 Uno degli scampati al massacro di Adra ha dichiarato a RT: "Quanto sta accadendo ad Adra è inimmaginabile: bambini macellati e gettati dalle finestre. E nessuno fa nulla. La crisi siriana va avanti in un contesto scevro da leggi internazionali, comprese quelle che fanno riferimento alle operazioni paramilitari"


# Tartous lealisti sepolti oggi da # Adra Supplica alla domanda che non andrà via .. dove sono le sepolture Ghouta? pic.twitter.com/QXaqm7Fw4G
- Syricide (@ Syricide) 18 Dicembre 2013

 Human Rights Watch sta valutando i resoconti che giungono da Adra. 

Lama Fakih, che segue le vicende di Siria e Libano, ha comunicato a RT via email quanto segue: "mi spiace che attualmente non si possano fare commenti in quanto la nostra indagine è in corso ed è molto difficile ottenere informazioni sull’accaduto ad Adra e sui responsabili". 

 Il Comitato Internazionale della Croce Rossa lamenta che Adra sia inaccessibile al proprio personale di esperti e richiesta di commenti da parte di RT aggiunge: "Non abbiamo accesso all’area e non possiamo quindi né smentire né confermare le voci che circolano". 

 Intanto il governo di Damasco vuole attirare l’attenzione dell’ONU sulle vicende di Adra. Il ministro degli esteri siriano ha inviato lunedì una lettera di lamentele all’ONU affermando che in un sobborgo della capitale il Fronte al-Nusra e le Brigate Islamiche hanno massacrato più di 100 persone

 Nizar Skif, presidente dell’Unione degli Avvocati della Siria, ha dichiarato a RT: 
"Ad Adra sono stati commessi dei crimini orrendi. Fra le atrocità riferite dall’avvocato alcune forme di vero sadismo con civili gettati dentro a delle fornaci e case incendiate con le famiglie dentro".


L'esercito siriano cerca di costringere i ribelli  ad uscire dalla città di Adra. 

 Lunedì, parlando a Bruxelles, il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov ha definito oltraggioso il massacro di Adra spiegando che non era l’unica prova dell’evidente brutalità di quei gruppi di ribelli che nello specifico fanno parte del cosiddetto Fronte Islamico, fronte che dovrebbe costituire l’alternativa all’Esercito Siriano Libero, posizionatosi quale forza secolare impegnata nel mantenere la Siria nella sua qualità di società multi-religiosa

 Lavrov ha dichiarato in una conferenza stampa: "Il Fronte Islamico sostiene degli obbiettivi abbastanza radicali, nonostante i nostri partners occidentali abbiano cercato di creare dei legami con loro e li descrivano come una forza accettabile dotata di potere sul campo. Esistono invece prove, che noi consideriamo attendibili, che mostrano come, quando il fronte è stato creato, prese in considerazione di unirsi ad Al-Nusra. La cosa non si è verificata solo per salvare la reputazione del fronte stesso in quanto Al-Nusra è stata nelle liste americane ed europee dei terroristi". 

 Sergey Lavrov Sergey Lavrov Lavrov ha espresso la propria preoccupazione circa la possibilità che il Fronte Islamico possa essere ideologicamente vicino ad Al-Nusra, ora che i mediatori USA dei colloqui di pace di Ginevra-2 – previsti per il 22 gennaio – si sono incontrati con rappresentanti del fronte stesso cercando di "metterli in qualche modo sotto l’ombrello dell’Esercito Siriano Libero". 

Lavrov ha poi proseguito sottolineando che, in una situazione nella quale nell’opposizione siriana i nuovi gruppi spuntano su come funghi, la Russia è molto preoccupata sul chi sarà la controparte con la quale andrà a negoziare il governo siriano nei colloqui della conferenza di pace di Ginevra-2.


mercoledì 18 dicembre 2013

A chi dovreste credere quando si tratta della sicurezza di cibi geneticamente modificati?

Alla fine dei conti,  Ha voglia la MONSANTO a pagare studi A FIOR DI MILIONI DI DOLLARI  per dimostrare la bontà dei suoi prodotti chimici. 

La realtà è molto più chiara ed è che i prodotti GE geneticamente modificati sono cancerogeni e teratogeni, si posso anche sforzare  a voler usare tutti i metodi truffaldini possibili, con minore tempo di studio o mischiando sementi non contaminate , ma, alla fine il risultato è lo stesso la MONSANTO PRODUCE MORTE!

Abbiamo tradotto questo come anche altri articoli , perché convinti  dell'importanza che riveste la prevenzione in ambito salutista.

SA DEFENZA



 A chi dovreste credere quando si tratta della sicurezza nei cibi geneticamente modificati?
Studi contrastanti e tonnellate di polemiche sugli  alimenti transgenici stanno intorbidendo l'acqua.
Photo Credit: Bogdan Wankowicz / Shutterstock.com
Polemiche e ingegneria genetica vanno insieme come il burro di arachidi e gelatina, così naturalmente, c'è un altro trambusto sopra i geneticamente modificati (GE). Già nel settembre 2012, uno studio francese condotto da Gilles-Eric Séralini ha trovato che i topi alimentati con mais transgenico della Monsanto avevano più probabilità di sviluppare tumori rispetto ai ratti alimentati con mais non-GE (vedi anche altro articolo tradotto da sa defenza). Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Food and Chemical Toxicology , lo stesso giornale che pubblica regolarmente propri studi della Monsanto trovando che il suo mais GE è sicuro per alimentare i ratti. Ora, due anni dopo, la rivista ha ritrattato lo studio Séralini.
Allora, cosa sta succedendo? il mais GE fa insorgere tumori nei ratti? Come sulle persone? E come gli americani, la stragrande maggioranza dei quali non sono scienziati, sanno cosa è sicuro mangiare? Ecco uno sguardo a ciò che lo studio Séralini ha trovato, e perché non avrebbe dovuto essere ritratto, e come dire la differenza tra i crediti validi e fasulli sul cibo GE.
Sia gli studi, sulla alimentazione, della Monsanto che del Séralini  seguono lo stesso modello generale. Prendi un  gruppo  di ratti  chiamiamolo Sprague-Dawley  per dividerli in gruppi. Nutriamo alcuni con concime di mais GE, e gli altri li nutriamo con mais non-GE. Verifichiamo con analisi di tanto in tanto il loro sangue e le urine, e vediamo se si ammalano o muoiono. Alla fine dello studio, si esegue l'eutanasia ai restanti ratti e si controllano sezionando i loro organi. Questa è la prassi dello studio, semplice, giusto?
Qui si verificano le differenze. Monsanto ha studiato i suoi ratti per soli 90 giorni, ma Séralini ha studiato i topi per due anni. Monsanto ha utilizzato due volte più numerosi ratti - 20 ratti maschi e 20 femmine  in ciascun gruppo - come Séralini.
Poi c'è il grano utilizzato. Entrambi hanno studiato una varietà di mais Roundup Ready chiamato NK603. (Roundup Ready indica che il mais resiste all'erbicida Roundup della Monsanto, in modo che nei campi di grano si  possono spruzzare con Roundup, uccidendo le erbacce e lasciando in vita il grano.) Oltre al mais Roundup Ready  è stato spruzzato anche da Roundup, come un controllo che utilizza ciò che è noto come "vicino ISOLINE."  Un quasi ISOLINE significa mais che è geneticamente identico al mais Roundup Ready, ad eccezione del gene Roundup Ready. Il mais ISOLINE vicino è stato coltivato nello stesso luogo allo stesso tempo come il mais Roundup Ready, in modo che fosse il più possibile simile.
Ma a ogni studio sono stati aggiunti alcuni gruppi in più. Séralini ha esaminato i gruppi alimentati con mais Roundup Ready, dove non è mai stato spruzzato da Roundup. I ratti  studiati  alimentati con una dieta di controllo, ma è stat dato loro  acqua addizionati con erbicida Roundup. I gruppi potrebbero essere d'aiuto per scoprire se eventuali impatti del mais Roundup Ready sono riconducibili al Roundup, e non al grano stesso.
Monsanto, da parte sua, ha aggiunto gruppi aggiuntivi chiamati "controlli di riferimento" che oscuravano i suoi dati. I ratti alimentati con diete di controllo di riferimento sono stati alimentati con vari tipi di mais non-GE  coltivati ​​in luoghi diversi.
Ogni volta che la Monsanto ha trovato una differenza statisticamente significativa tra i ratti Roundup Ready e ratti di controllo,  spesso respinge le differenze dicendo che i risultati dei ratti Roundup Ready erano all'interno della gamma normale per i ratti di controllo di riferimento. Michael Hansen, scienziato  presso l'Unione dei Consumatori, paragona questo ad una società farmaceutica che sperimenta un farmaco. Se il gruppo che assumeva il farmaco guadagna £ 10 e il gruppo di controllo non lo fa, non va bene per la società farmaceutica che fuori perché un 10 £ di aumento è un fenomeno relativamente normale nella popolazione umana.
Monsanto, naturalmente, ha concluso che il suo mais Roundup Ready è perfettamente sicuro da mangiare. Séralini invece ha fatto notare che  i ratti nutriti da mais GE ha sviluppato tumori,  mentre i ratti alimentati con mais non-GE sono rimasti sani. ....

Forse perché lo studio di Séralini continuò per due anni, mentre la Monsanto ha chiuso il suo studio dopo 90 giorni. Immaginate uno studio sullo stato di salute della popolazione umana. Provate a dimostrare gli effetti di una malattia tra uno studio che dura 80 anni quanto  dimostrerebbe in più,  di uno studio che si conclude dopo solo 30 anni.
Ci sono anche le diverse dimensioni dei gruppi di studio. Monsanto ha studiato 20 ratti per sesso per gruppo, e Séralini ne ha studiato solo 10. Tuttavia, Monsanto ha raccolto e analizzato sangue e urine da 10 ratti per sesso per gruppo. Quindi, in sostanza, i gruppi di studio erano le stesse dimensioni per molte delle misure effettuate.
Lo studio di Séralini non è determinante.  Hansen e altri sottolineano, che il numero di topi in ciascun gruppo è troppo piccolo. "Tuttavia",aggiunge Hansen , "Sia l'Agenzia francese per la sicurezza alimentare (ANSES) e l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) hanno concordato con il dottor Séralini che tale valutazione della sicurezza a lungo termine dovrebbe essere fatto su alimenti transgenici." La Commissione europea ha annunciato il 28 Giugno 2013 che avrebbe speso 3.000.000 € per fare proprio questo studio.
Allora perché la rivista ritratta lo studio? Nella sua dichiarazione , Food and Chemical Toxicologynotato dice che lo studio non è né fraudolento né  travisa i dati. Tuttavia, ci sono stati problemi con la dimensione dei gruppi di studio e il ceppo di ratti utilizzati. "In definitiva," il comunicato stampa ha concluso, "i risultati presentati (anche se non errati) sono inconcludenti, e quindi non raggiungono la soglia di pubblicazione per la Food and Chemical Toxicology ".
"Questo è davvero uno scandalo", dice Hansen quando gli viene chiesto il ritiro. Indica la politica del giornale   che merita una smentita : "Violazioni dei codici etici professionali, come la presentazione multipla, affermazioni false di paternità, plagio, utilizzo fraudolento dei dati o simili. Di tanto in tanto una ritrattazione è utilizzata per correggere gli errori nella presentazione o la pubblicazione. "
Le ragioni addotte per ritrarre lo studio Séralini non soddisfano tali criteri.
Perché è bene per la Monsanto utilizzare lo Sprague-Dawley che si fa in numerosi studi sull'alimentazione pubblicati dalla stessa rivista - ma non per Séralini? Hansen punta il dito su uno studio cinese  appena pubblicato dalla rivista, che ha utilizzato lo stesso ceppo di ratti in uno studio di alimentazione per due anni con riso Ogm. Lo studio ha concluso che il riso Ogm "esercita effetti negativi non intenzionali sui ratti."
Allo stesso modo, Hansen prende atto degli studi della Monsanto che ha basato la sua conclusione che il suo mais GE è  sicuro sia nel sangue che nelle urine a partire dai soli 10 ratti. "Se  l'intenzione è di dire che 10 è un numero troppo piccolo per concludere se c'è un problema di salute, come si può girargli attorno e dire che lo studio che si conclude in quei termini non ha nessun problema?" 
Se l'accusa di inconcludenza è un difetto grave in uno studio, lo sarebbe anche in molti altri studi che pure loro dovrebbero essere ritrattati.
"E' un doppio standard", dice Hansen. "Ogni studio che conclude che un c'è un problema con l'ingegneria genetica viene passato attraverso setaccio talmente sottile da trovarne ogni possibile difetto, mentre ma lo stesso sistema critico  non viene  attuato " per gli studi con conclusioni favorevoli per l'ingegneria genetica. " Questa è una forma di censura scientifica . Quando ritiri una carta, significa che non appare più in quella rivista così non è più di dominio pubblico. "
Lo Studio Séralini nonostante tutto , ci informa e fa  sapere a cosa sono gli effetti degli Ogm? In aggiunta in aggiunta qualsiasi scienza è buona là fuori, ci sono schieramenti di ideologi e Kooks su entrambi i lati del dibattito.
Per iniziare, in un articolo del 2011 si è trovato che associazioni di professionisti hanno eseguito  studi  sul impatto della industria del biotech. Lo studio ha esaminato un totale di 94 diversi articoli di giornalio pubblicati sugli impatti dei nutrizionali e sulla  salute degli alimenti e dei mangimi Ogm. Di questi studi, 41 avevano almeno un autore con  legami professionale con l'industria biotech. Tutti i 41si esprimevano a favore del biotech. I restanti 53, di cui nessuno degli autori ha avuto legami professionali con l'industria biotech, si sono divisi: in 39 a favore del biotech, e 12 contrari, due neutrali.
In altre parole, ogni volta che uno studio ha almeno un autore con un legame professionale con l'industria biotecnologica, non c'è nemmeno bisogno di leggere lo studio per conoscerne la conclusione. Essa conclude che le colture GE non sono dannose.
Si potrebbe concludere che il modo migliore per capire meglio è  quello di trovare una ricerca indipendente sulle colture Ogm. Questa è realmente una bella idea. Purtroppo, le aziende biotech usano i loro diritti di proprietà intellettuale per restringere la ricerca indipendente sui loro prodotti. Anche gli scienziati vedono questo problema : nel 2009, 26 entomologi universitari hanno scritto al EPA per protestare l'impossibilità degli scienziati di poter condurre ricerca indipendente.

Anche la FDA non da prova che queste colture siamo sicure. In realtà, Hansen sottolinea , gli enti preposti alla sicurezza alimentare richiedono alle aziende biotech come la Monsanto di effettuare "consultazioni sulla sicurezza" volontaria sui propri raccolti.  Dopo che la Monsanto fa il proprio controllo di sicurezza, la FDA invia una lettera di conferma che la Monsanto ha trovato che il proprio prodotto è sicuro. Poiché sappiamo già che il 100 per cento degli studi nutrizionali e sulla salute in cui uno o più autori erano affiliati all'industria biotech, è scontato,  è ovvio che il 100 per cento degli studi volontari chiamati "consultazioni di sicurezza" della Monsanto ha rilevato che i prodotti di Monsanto erano perfettamente  sicuri. (ndt. il controllato che controlla se stesso e i suoi stessi prodotti e ne dichiara l'assoluta genuinità, è assurdo!)

Uno studio norvegese ha esaminato le differenze di opinioni su Ogm tra i diversi gruppi di scienziati. Si è riscontrato che gli ecologisti avevano più probabilità di avere un atteggiamento moderatamente negativo Ogm e la preoccupazione per l'incertezza e l'ignoranza coinvolti quando gli esseri umani armeggiano con i geni della pianta, mentre i biologi molecolari-in particolare quelli che hanno lavorato per l'industria biotech o quelli finanziati dall'industria- aveva un punto di vista fortemente favorevole alle colture Ogm e hanno ritenuto che i dati raccolti sono utili e "non rappresentano alcun rischio." Gli unici biologi molecolari che si schierano con gli ecologisti sono coloro che lavorano nelle fondazioni, con finanziamenti pubblici, studiando i veri rischi degli Ogm .

Il documento osserva che "il finanziamento del settore, potrebbe imporre dei  limiti alla possibilità per i ricercatori di riflettere sulla dimensione sociale del loro lavoro, o almeno che il processo di reclutamento sarà parziale e, quindi, indirettamente si influenza la riflessione che si svolgerà.  In altre parole, come osservato prima, la ricerca indipendente è di fondamentale importanza.

Gli autori suggeriscono, che una soluzione potrebbe essere la formazione più interdisciplinare di scienziati, o anche il dialogo tra scienziati di diverse discipline. Tuttavia, "il dialogo, di larghe vedute, potrebbe essere difficile da agevolare, in quanto sembra che ci sia una mancanza di fiducia tra i diversi gruppi."

Purtroppo, alla fine, è difficile per la maggior parte di noi capire se i titoli dei giornali che leggiamo di alimenti transgenici sono vere oppure no. Cercare una  ricerca indipendente che non sia condotta da scienziati impiegati dall'industria biotech, e difficile da sapere e  considerarne le prospettive, sia pure di scienziati di varie discipline scientifiche, e non solo nella biologia molecolare. E' fondamentale considerare le ricerche degli scienziati sociali come economisti e antropologi, indipendenti è di fondamentale importanza.

Se questo non è abbastanza per farvi sentire bene nel mangiare alimenti transgenici, l'unica opzione è quella di cercare di evitarli. Finora, solo poche colture Ogm sono coltivate e vendute, ma si trovano in tante soluzioni del nostro cibo: mais, soia, cotone, colza, barbabietola da zucchero, erba medica, e papaia. Dal momento che non sono etichettati, il modo più facile per evitarli è comprare biologico.

Speriamo che, dopo pochi anni, lo studio sull'alimentazione dei topi a lungo termine la Commissione europea abbia un'idea più chiara su questo tema - anche se quando questo evento accadrà, è probabile che negli Stati Uniti, avranno legalizzato un sacco di nuovi Ogm ancora più preoccupanti per noi..

Si può concludere dicendo senza ombra di dubbio,  che il modo migliore per essere sicuri dei risultati sui prodotti alimentari sia OGM che non, è quello di avere la ricerca seria e indipendente non legata alle aziende del biotech come  invece avviene oggi sulle colture Ogm. 



Jill Richardson è il fondatore del blog La Vida Locavore e membro del comitato consultivo della politica Organic Consumers Association. E 'autrice di ricetta per l'America: Perché il nostro sistema alimentare è rotto e cosa possiamo fare per risolvere il problema. .


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