venerdì 14 febbraio 2014

LO SCIVOLONE DI MICHELA MURGIA SULLA ZONA FRANCA

LO SCIVOLONE DI MICHELA MURGIA SULLA ZONA FRANCA 

Mario Carboni
Michela Murgia candidata Presidente di Sardegna Possibile


 La candidata alla Presidenza Murgia rispondendo ad una domanda sulla Zona franca ha detto : " Il fatto stesso che l'abbia proposta Cappellacci dimostra che è una cosa poco seria non serve a nulla e non affronta in modo strutturale il reale gap che ha la Sardegna...
 Credo che sia il primo reale e grande suo scivolone in una campagna elettorale portata avanti senza approfondire molto e lasciando i grandi temi a dopo, al futuro, per non dividere un consenso cercato nei piani bassi del sardismo-sovranismo-quasi indipendentismo-rivendicazionismo inclusivista, che strizza l'occhio al l'elettorato di sinistra. 


 Una buona scelta per intercettare i voti in uscita da tante aree sociali diverse interessate dal nuovo vento sardista che sta spirando col quale inizia a surf-are anche una parte della borghesia cagliaritana che da compradora si converte a nazionalista soft

 Archiviata la guerra di successione contro Gavino Sale che la vide unita all'ideologo del non sardismo, non nazionalismo Francesco Sedda, dopo aver fondato Progres regola i conti con lo scrittore de "I sardi sono capaci di amare" che ne fuoriesce e poi fonda il Partito dei sardi e s'installa vittoriosa come leader di Progres e capeggia il progetto elettorale che la vede impegnata in tutta l'isola. 

 Con buoni risultati probabilmente, ma non tali da diventare Presidente né divenire il secondo più votato. 

 La candidata Presidente di un movimento che dimostra vitalità, capacità organizzativa elettorale, buona padronanza dei media e della comunicazione, sopratutto della nuova, riuscito nel suscitare interesse, speranze in tante fasce sociali giovanili e femminili anche perché vittima di una legge elettorale frutto del peggior Consiglio regionale della storia, presumo che non entrerà neppure come consigliere regionale nell'aula di Via Roma. 

 Di ciò me ne dispiace veramente, perché non pochi consiglieri regionali che saranno eletti potrebbero, come si soleva dire, allacciarle le scarpe. 

 È vero che le elezioni a volte sorprendono e potrebbe arrivare seconda. 

 Allora ne sarei felice perché entrerebbe nel Consiglio, in minoranza, un po' di aria fresca e spero a detrimento del centrosinistra e della sua dissoluzione che comprenderebbe gli aggregati indipendentisti da lei già combattuti nella recentissima guerra intestina dell'Irs

Sarei ancora più felice se il psdaz, vincendo il Presidente della coalizione della quale fa parte, si confermasse nel Consiglio regionale e al Governo della Sardegna. 

Il successo di Murgia, che anche se fosse inferiore ai suoi desideri, sarebbe un segnale importante per il sardismo, categoria entro la quale disdegna con forza di poter essere annoverata, per molti motivi che dovrebbero essere attentamente analizzati per un suo rilancio all'altezza del vento nazionalista sardo che sta spirando e che potrà essere intercettato con il referendum autogestito sull'indipendenza proposto dal psdaz

 Infatti, se si legge con attenzione la campagna elettorale di Murgia, si ricava la convinzione di una sua organicità alla sinistra italiana autonomista

 Tutti i principali temi sono quelli della sinistra urbana italiana radicale nelle sue componenti cattoliche e post comuniste. Per questo la sinistra la teme come il fuoco temendo la sottrazione di rilevanti consensi che le costeranno una bruciante sconfitta. 

 Non a caso Murgia ha sposato il tema più sinistro possibile in antagonismo all'eccesso di promozione di Cappellacci, il no alla Zona franca

 Ma la sua scelta rivela anche, ammesso che sia vera la strumentalità, anche una profonda ignoranza del tema zona franca che è alle origini più lontane e basilari dell'indipendentismo sardo e del progetto di una repubblica sarda che governi la sua fiscalità. Ignora evidentemente l'ABC della questione sia dal punto di vista economico che sopratutto politico

 Al contrario avrebbe potuto dire che la Zona franca può essere coniugata con diverse sensibilità e prospettive, con diversi percorsi e modulazioni, e che il suo punto di vista è diverso da quello di Cappellacci, anche in maniera radicale. 

 Ma allora avrebbe dovuto, in risposta alla domanda, illustrare il progetto di Zona franca da lei auspicato. 

 Invece, come a volte si esprime chi ignora ma vuole evitare che si noti , ha scelto con arroganza la negazione assoluta ( è una stupidaggine e non serve a nulla ) come ad esibire una grandissima competenza, con una caduta prima di stile che di contenuti, quasi che la Zona franca fosse nata con Cappellacci e ripetendo la demonizzazione ed il disprezzo del competitore politico, come fosse il diavolo o l'anticristo, facendo emergere i tratti fondanti della sua appartenenza culturale alla peggiore sinistra italiana illiberale

 Queste osservazioni scontano un punto di vista sardista che proprio sulla critica al zona franchismo di Cappellacci e di suoi alleati ha rotto l'alleanza di governo nella passata legislatura, dando prova di abbandono di poltrone a fronte di principi e patti programmatici posti in discussione. 

 Chissà forse un'eventuale posizione sulla Zona franca di Murgia sarebbe potuta risultare simile a quella sardista. 

 Cosa che la realtà ha mostrato non possibile in quanto, anche in questo e della stessa pasta della sinistra post comunista sarda ( dal 1948 e dalla Consulta almeno ) la posizione della Murgia sulla Zona franca si alimenta anche di un antisardismo " dae sas intragnas" che non è generico ma decisamente orientato contro il psdaz

 Ed è proprio l'antisardismo, al netto di tutte le critiche e osservazioni negative che si potrebbero fare a questa lista Progres che la esprime che caratterizzano nel profondo sia la candidata Presidente Murgia che il suo movimento. 

 Con un certo tatticismo che non guasta, conserva purtroppo ancora un modello organizzativo settario, non a caso da diversi critici accomunato a una scientology alla sarda, aggravato dal permanere del culto della personalità ( prima Sale, poi Sedda ed ora Murgia ) . 

 Ad aggravare il tutto, non avendo al proprio interno soci in grado di elaborare alcunché sul piano culturale e politico ( con posizioni sulla lingua sarda e sull 'identità nazionale a volte aberranti ) ma solo in grado di rimasticare malamente vecchi argomenti sardisti di dominio pubblico, circola nelle loro vene l'abbondante lascito velenoso dell'Ideologo transfuga nel partito dei sardi Francesco Sedda, ai cui principi ancora si rifanno, quali non sardismo, non nazionalismo, l 'odio per la bandiera dei quattro mori, il superamento della rivendicazione linguistica sarda in favore di una nazione sarda che parli italiano ed inglese,la distorsione fuori contesto della storia del sardismo, la convinzione che la storia dell'indipendentismo sia nata con loro, il disprezzo elitario per le idee e l'esistenza stessa dei competitori politici visti tutti come avversari e peggio moralmente inferiori. 

 Tutto questo ed altro ancora è concentrato nella spocchiosa dichiarazione di Murgia sulla Zona franca. Solo per questo merita di perdere e la sconfitta è auspicabile apra le strade politiche e le menti ad una riflessione che risponda a due semplici parole che i fanti della Sassari, esattamente un secolo fa' mettendo le basi del Psdaz, origine di tutto il sardismo anche di quello che non sa di esserlo, ci hanno trasmesso: Fortza paris.



GLI USA: PRESI CON LE MANI NEL SACCO

USA: PRESI CON LE MANI NEL SACCO

DI MIKE WHITNEY
counterpunch.org
“Fuck the EU”. Con queste parole la segretaria di Stato aggiunta, Victoria Nuland, massima responsabile americana delle relazioni con il Vecchio continente



Una registrazione segreta rivela il complotto sostenuto dagli Stati Uniti per ribaltare il presidente ucraino democraticamente eletto
"Nell’ultima figuraccia del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e dell’ amministrazione Obama, l’Assistente Segretario di Stato Victoria Nuland è stata registrata mentre ordiva strategie per il partito ucraino all’opposizione insieme all’Ambasciatore Americano in Ucraina, Geoffrey Pyatt. Non si può più negare, quindi, che l’operazione di cambio di regime in Ucraina è, in un certo modo, diretta da Washington.  La conversazione registrata chiariva inequivocabilmente che,  mentre il Segretario di Stato John Kerry condanna qualsiasi ingerenza straniera negli affari interni dell'Ucraina, il suo Dipartimento di Stato è praticamente al comando dell’ intero processo.". – Daniel McAdams, “‘F** the EU" una registrazione rivela che sono gli Stati Uniti a guidare l’opposizione Ucraina”. Ron Paul Institute Tape Reveals US Runs Ukraine Opposition“, Ron Paul Institute.

Washington torna con i suoi vecchi trucchi. Si poteva pensare che dopo i fiaschi in Afghanistan e Iraq qualcuno del team politico avesse detto ai fantasisti di darci un pò un taglio. E invece no.


giovedì 13 febbraio 2014

Starving hives : le api raccolgono il 57% in meno di polline causa pesticidi

Starving hives: Pesticides cause bees to collect 57% less pollen, study says

Nuovo studio: le api raccolgono il 57% in meno di polline causa pesticidi
Reuters / Leonhard Foeger


Ricercatori britannici rivelano che le api esposte a “quantitativi realistici” di insetticidi raccolgono meno della metà del quantitativo normale di polline, mettendo così a rischio di fame le api giovani. Mentre alcuni scienziati sottolineano con forza l’importanza dei risultati, i produttori di insetticidi rimangono del tutto indifferenti.

Grazie ad una recente indagine, un team di ricercatori britannici ha dimostrato come i prodotti chimici tossici utilizzati in agricoltura e contenuti nei neonicotinoidi, influenzino il compito fondamentale delle api: la raccolta del polline, ovvero del nettare dei fiori. 

Il professor Dave Goulson, della University of Sussex, direttore della ricerca, ha spiegato che “il polline è per le api l’unica fonte di proteine, vitale per far crescere i piccoli. Senza una quantità sufficiente di polline, l’alveare avrà seri problemi”. 

La più recente ricerca di Goulson, intitolata "Dosi realistiche del pesticida imidaclopride riducono la capacità delle api di raccogliere il polline" è stata pubblicata nel numero della fine di gennaio della rivista Ecotoxicology

 Gli scienziati hanno esposto alcune api a basse dosi di imidaclopride e ne hanno seguito i movimenti con l’aiuto di segnalatori elettronici. Sono state tracciate anche le api non esposte al trattamento. Per valutare la quantità di polline raccolta, ogni esemplare che usciva è stato pesato al rientro dell’alveare. 

È risultato che le api esposte ai neonicotinoidi tornavano con del polline solo dal 40% dei loro voli, rispetto al 63% di voli utili realizzati dalle api “in salute”. 

Le api “intossicateraccoglievano un terzo in meno di polline; nel complesso lo studio comparativo dimostra che gli alveari esposti al pesticida ricevevano il 57% in meno di polline

Hannah Feltham, della University of Stirling – altro componente della squadra di ricercatori – dichiara: “Anche dosi quasi infinitesimali di tali neurotossine sembrano essere in grado di sconvolgere la capacità delle api di raccogliere il cibo”. 

Il calo di raccolta si manifesta con una netta riduzione della quantità di cibo ricevuta dall’alveare e per la Feltham questa ricerca è utile per aggiungere un altro pezzo al puzzle del perché le api siano ultimamente in grande calo

Dopo che la European Food Safety Authority ha condotto uno studio su numerose ricerche che dimostrano come i diffusi pesticidi costituiscano un pericolo per la popolazione delle api, l’Unione Europea ha temporaneamente proibito 3 controversi tipi di neonicotinoidi. 

Goulson ha dichiarato a riguardo: “Non è ben chiaro cosa accadrà quando scadrà la proibizione da parte della UE, dato che le aziende agroalimentari che producono tali sostanze hanno in essere un contenzioso legale proprio contro tale decisione. Il nostro recente lavoro contribuisce a far rendere definitiva questa proibizione”. 

Ma la disputa sul ruolo dei pesticidi nel cosiddetto Colony Collapse Disorder (CCD) [Disturbo del Crollo della Colonia, ndt], od estinzione di massa delle api, è lungi dall’essere finita, come dimostrato dalla reazione ai risultati della ricerca. 

Lynn Dicks, ecologista della University of Cambridge, ha dichiarato: “Si tratta di una ricerca molto importante perché fornisce ulteriori dettagli di come il rifornimento da parte delle api diventi meno efficiente nei casi di esposizione a quei livelli di imidaclopride”; la Dicks trova tuttavia discutibili il livello di prodotti chimici impiegati dagli scienziati britannici quale “dose realistica sul campo”. 

I livelli in questa ricerca, soprattutto il livello del polline, sono di poco superiori a quanto si verifica sul campo e sembrano essere superiori rispetto ai livelli ai quali sono di fatto esposte le api che non si cibano esclusivamente di olio di semi di colza”. 

I produttori di pesticidi sembrano liquidare i risultati di questo studio ancor più di quanto non facciano con i risultati provenienti da studi condotti con alimentazione forzata in laboratorio. 

Julian Little, portavoce di uno dei principali produttori tedeschi di imidaclopride – la Bayer AG – ha dichiarato: “Sembrerebbe che le api siano come forzate ad alimentarsi con alti livelli di pesticidi posti in soluzioni zuccherine piuttosto che essere libere di nutrirsi su piante trattate. I veri studi sul campo – come quello che ha avuto inizio in Inghilterra quest’autunno – daranno dai dati più realistici inerenti al tema in questione”. 

Se queste ricerche in campo aperto forniranno dati più equilibrati è un altro tema sul quale rimane aperta la disputa fra scienziati. Alcuni sostengono che le prove in campo aperto siano molto difficili da condurre in modo controllato dato che i neonicotinoidi sono stati già ampiamente utilizzati e per via del fatto che durante la raccolta di polline le api spaziano su grandi aree.


mercoledì 12 febbraio 2014

IL SIGNIFICATO DI DIEUDONNE'

IL SIGNIFICATO DI DIEUDONNE'DI GILAD ATZMON
gilad.co.uk
Anelka (a destra) ha detto che il segno era una "dedica" al comico Dieudonné

Sin dalla rivoluzione studentesca del ’68, la sinistra americana ed europea, insieme ad una fronda progressista ebraica,  hanno speso molte energie nel tentativo di frammentare la società in molteplici segmenti di identità.

La sinistra ha adottato tale approccio perché non ha mai saputo affrontare la propria sconfitta nell’unirsi alla classe operaia.

Gli intellettuali ebrei che hanno guidato la campagna hanno capito che nazioni divise e frammentate al loro interno sono molto meno pericolose per gli ebrei. Come ben sappiamo, per gli ebrei, un nazionalismo coeso e patriottico rappresenta una grande minaccia. Dopotutto sono state le vittime per eccellenza di un tale ideologismo.

In modo alquanto strano, abbagliata dalla falsa profezia emergente dell’identità politica post-sessantottina, la sinistra ha prontamente abbandonato il proprio ethos universale. Mentre in passato il suo fine era quello di superare le divisioni e di unire la classe lavoratrice, la sinistra postsessantottina ha fatto in modo di dividere e ghettizzare i cittadini occidentali tramite l’identificazione.

Invece di essere e celebrare chi e cosa siamo, abbiamo imparato ad identificarci con citazioni belle e pronte. Invece che essere semplicemente Jill, Joseph, Abe o Youssef, ci identifichiamo come “una donna” , un “gay”, “un ebreo”, “un musulmano, ecc. ecc. 

In pratica, la nuova sinistra ha eretto un muro intorno ad ognuno di noi nel tentativo di separarci in gruppi infinitamente piccoli con una identità marginale. E’ proprio la sinistra del post ‘68, più che il capitalismo, ad averci portato alla segregazione, all’isolamento ed alla paralisi politica. 

Dieudonné, comico francese di colore, è riuscito, in modo inaspettato, a riunificare la classe lavoratrice: le comunità di emigranti, i neri, i proletari bianchi e, allo stesso tempo, a trasmettere un messaggio universale.

Dieudonné ci ha ricordato che cosa la sinistra ha da sempre sostenuto, prima che fosse conquistata da Marcuse e dai suoi seguaci dello Yeshiva di Francoforte. 

Il comico francese porta alla luce la parte più istintiva della Sinistra: siamo in realtà uniti  e ci identifichiamo nella disobbedienza ai nostri oppressori, vale a dire “il Sistema”. 

La “quenelle” (ndt. la polpetta) un gesto di saluto introdotto appunto da Diedonné, ingloba una modesta e garbata apertura di vera resistenza. E’ una semplice reazione, contenuta e poetica, all’approccio osceno anglo-americano del “ben ti sta” (ndt. traduzione dell’espressione volgare “Up yours” forma abbreviata di “Up your ass”, “ficcatelo dove non batte il sole”.)



Il gesto è ovviamente universale e aperto a tutti, inclusi gli ebrei, in opposizione al discorso di identità postsessantottino, determinato dalla biologia e dalla razza. Essendo l’emblema di posizione universalista guidata dall’etica, la “quenelle” simboleggia anche l’opposizione verso la supremazia della sofferenza ebraica e verso la tirannia della correttezza politica.

Dieudonné è l’eroe definitivo del pensiero socialista genuino, nello spirito della comune di Parigi e, come tale, rappresenta  un grosso pericolo per i nuovi finti sinistroidi  e per i loro tesorieri al CRIF (ndt. Conseil Représentatif des Institutions juives de France, Consiglio Rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia).

L’esperto kosher di Francoforte tiene d’occhio l’impeto delle masse francesi che si uniscono questo impeto di raduno delle masse francesi e marciano nelle vie di Parigi gridando “l’imperatore è nudo”. In realtà ormai c’è ben poco da svelare o da sopprimere. Ancora una volta, la nuda verità si rivela contro tutti gli ostacoli.
Gilad Atzmon

31.01.2014
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di NICOLETTA SECCACCINI

martedì 11 febbraio 2014

UE IRRIFORMABILE POTENZA BELLIGERANTE.COLPI DI STATO E DESTABILIZZAZIONE IN AFRICA.ALLEANZA CON LO STRAGISMO TERRORISTA IN SIRIA.SOSTEGNO ALLA ESTREMA DESTRA E AI NEOFASCISTI IN UCRAINA

UE IRRIFORMABILE POTENZA BELLIGERANTE. COLPI DI STATO E DESTABILIZZAZIONE IN AFRICA. 
ALLEANZA CON LO STRAGISMO TERRORISTA IN SIRIA. 
SOSTEGNO ALLA ESTREMA DESTRA E AI NEOFASCISTI IN UCRAINA 
A. Boassa
Victoria Nuland state department

L'assistente segretario di stato Victoria Nuland e l'ambasciatore in Ucraina degli USA si lamentano -telefonata intercettata- della inabilità dell'UE di non avere il polso giusto per risolvere la crisi ucraina a tutto vantaggio degli USA e della Nato, oltre che della stessa UE

Il delitto di lesa maestà del governo ucraino è nota . 
Aver preferito ai sacrifici imposti da FMI e da BCE, tipo quelli che hanno risolto la crisi del debito in Grecia ed in Italia, le più allettanti offerte della Russia in materia di prestiti e di riduzione dei costi dell'energia

Quanto sia importante per gli USA l'adesione dell'Ucraina all'UE è attestato dalla dichiarazione del segretario generale della Nato Rasmussen" Il patto con l'Ucraina...una spinta importante per la sicurezza euro-atlantica " Per la Germania in particolare una ulteriore ghiotta occasione per smerciare i suoi prodotti e comprare aziende in crisi

John Kerry vorrebbe un'azione più incisiva ma non si può negare il massiccio impegno dei politici Ue


manifestazione del partito Svoboda


Il sostegno al partito di estrema destra Svoboda non è stato rigettato come certo non si è disapprovata l'azione paramilitare di gruppi fascisti . 
E ingenti finanziamenti sono stati elargiti a pioggia a tutte le opposizioni comprese quelle di ispirazione nazista . 

Dove si vuole arrivare ? Alla guerra civile ? O alla frammentazione del Paese? Un'operazione alla quale Usa e UE sono avvezzi con estremo cinismo (Jugoslavia; Libia; Iraq ...) . 

Il ruolo dei media è decisivo . E per essere credibile ed efficace deve fondarsi su semplificazioni che evidenzino chi sta dalla parte della ragione e chi sta dalla parte del torto. 

Ovviamente Stati Uniti e Unione europea stanno sempre dalla parte della ragione e intervengono per salvare i popoli dai dittatori

In Centrafrica sostituire Bozizè con un criminale incallito come Dyotodia , in Mali il democraticamente eletto Toure con Sanogo addestratosi militarmente negli Usa, in Siria attacco contro Assad (e la Russia) con alleati stragisti di ispirazione salafita o qaedista (attualmente semiripudiati dopo essere stati ampiamente utilizzati) 
Il governo di YanuKovich non è certo il massimo della democrazia ma non è questa la preoccupazione di USA-UE che della democrazia sempre se ne sono disinteressate ma il mercato ucraino e le basi militari da piazzare davanti alla Russia

Ciò che impressiona della ingenuità (solo ingenuità?) di tanti militanti di "sinistra" che di questa rivolta ne parlano come di un'opportunità democratica è la totale incomprensione della posta in gioco e cioè il disegno strategico degli Usa di coinvolgere sempre più l'Europa in uno scontro frontale contro la Russia...e la Cina.

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