sabato 1 marzo 2014

Liberarsi.. dall'oppressiva Dittatura Europea

Liberarsi.. dall'oppressiva Dittatura Europea
Vàturu Erriu Onnis Sayli

Non pare il vero,  dover parlare oggi di liberazione e oppressione in Europa; come se i secoli non fossero trascorsi e le immagini dei vascelli con schiavi neri ( mano d'opera a costo zero) fossero ancora attuali;

Com'è possibile che oggi negli anni duemila ci sia ancora chi tenda a sottoporre altri uomini e donne sotto il giogo dittatoriale?

E' mai possibile che oggi nell'Europa millenaria e madre della democrazia (la Grecia è in Europa) , si re-inizi ad assaporare la verga della dittatura?

Ci chiediamo, se il diritto a un'esistenza libera e dignitosa sia cosa così scandalosa, da imprimere ogni sorta di azione negativa  nei governanti degli stati europoidi, da non volercela concedere o lasciarcela vivere in pace, come conviene ad ogni uomo e donna libero.

Incontro dibattito al CIS di Cagliari con Monia Benini e Fernando Rossi del movimento PBC 

Ieri siamo andati ad un incontro dibattito proprio su l'argomento proposto dal libro di Monia Benini: "Liberarsi dalla dittatura Europea".
 Monia Bonini è persona interessante , ti parla e ti scruta come se ti leggesse dentro, è affabile, molto colta, gentile oltre che persuasiva nelle argomentazioni che tratta nei dialoghi e nei suoi libri, grande studiosa ha approfondito la conoscenza dei trattati Europei come quello di Maastricht o di Lisbona.
Quando i cittadini conosceranno i veri scopi dell'unione e i metodi utilizzati per raggiungerli, quest'Europa si scioglierà come neve al sole! afferma convinta.
 Monia ci fa riflettere sulle circostanze che hanno portato alla creazione dell'UE con la nascita della vecchia CEE (Comunità Economica Europea), il famoso piano di salvataggio Marshall del 1948, del quale ci fu raccontato che fu un generoso contributo non solo per contrastare l'Unione Sovietica , ma anche per la ricostruzione post bellica , per rendere nuovamente prospero il Vecchi Continente, per ammodernare l'industria e per rimuovere le barriere al commercio.
"I bisogni dell'Europa per i prossimi tre o quattro anni (cibo, materie prime, carburanti) sono molto più grandi rispetto la capacità di acquisto e importazione da parte di questa zona, specie dagli Stati Uniti e serve quindi un grande  sforzo affinché non ci sia un totale deterioramento economico , sociale e politico. Il rimedio sta nel rompere il circolo vizioso e nel ripristinare la fiducia degli europei nella ripresa economica futura." 
 La Benini ci dice che, quanto suddetto, non è un intervento di oggi , bensì un estratto dal discorso tenuto da Marshall ad Havard nel 1947.

Ci fa notare inoltre che il piano ci diede aiuti a fondo perduto, ma principalmente un cospicuo ammontare di prestiti (con relativi interessi) a lungo termine che consentirono agli stati europei di finanziare gli acquisti negli USA.

...rimandiamo per approfondimenti sull'argomento ad altro articolo di sa defenza

Come sostiene Alain Parguez, professore di economia all'Università di Besancon,
"nel nuovo ordine sociale europeo non c'è spazio per Stati sovrani, almeno lo Stato che trova le sue radici democratiche. In questo senso la crisi dei debiti pubblici, che non si è mai verificata nella storia, persegue un solo obiettivo, quello di privatizzare lo Stato, obbligato a prender i soldi in prestito da banche private come i comuni cittadini. Il trattato di Maastricht e il Patto di crescita e di Stabilità rappresentano il culmine di tale strategia, dove gli stati sono svuotati e assoggettati ai mercati privati."
L'euro e l'Europa attuale ci sta stretta, perché è costruita sulla menzogna, la falsificazione di dati e trucchi contabili. Il risultato il motivo, dice la Benini, ce lo spiega Loretta Napoleoni ed è davanti ai nostri occhi: 
"Quando economie dissimili decidono di condividere la stessa moneta, i paesi ricchi diventano creditori e produttori netti e i paesi poveri debitori e consumatori netti. Guarda caso questo è anche l'effetto prodotto dalla colonizzazione, assimilabile in qualche modo all'Unione ecomnopmica e Monetaria Europea."

ROVESCIARE QUESTO SISTEMA? 
Cambiamo paradigma!
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.  (Robert Kennedy)

Vi lasciamo vedere questa breve intervista che ha concesso al blog Sa Defenza Monia Benini e vi indirizziamo alla lettura dei suoi interessanti libri: 
Liberarsi dalla dittatura europea;  Nella Rete; La guerra dell'Europa; Risvegliàti;  Sterminio Segreto.


UCRAINA . LEZIONI DI GIORNALISMO TV E QUOTIDIANI . COME DISINFORMARE , MANIPOLARE , OCCULTARE

UCRAINA . LEZIONI DI GIORNALISMO TV E 

QUOTIDIANI . COME DISINFORMARE , 

MANIPOLARE , OCCULTARE.

A.Boassa




Gruppi neonazi in piazza a kiev


Assistiamo ad una feroce aggressione dell'UE e della Nato contro una Presidenza regolarmente eletta , al sostegno armato e mediatico a forze fasciste e naziste , a incredibili devastazioni , alla caccia all'uomo sopratutto se comunista o ebreo , a pogrom contro gli oppositori del colpo di stato , al pestaggio di parlamentari , di consiglieri comunali prelevati dalle loro case , all'incendio di sedi del partito comunista , a sedute parlamentari presidiate da fascisti armati , ad uno spadroneggiamento di bande di estrema destra ben equipaggiate dalla UE e alla Nato . 


Assistiamo ad un Parlamento che spalleggiato da fascisti e da nazisti ha cancellato il bilinguismo , intende bloccare le trasmissioni televisive in lingua russa e togliere ai russi residenti lo status di cittadino . Assistiamo alla macabra collusione tra liberalismo e nazifascismo , collusione foriera di avventure autoritarie .
Timoshenko su  sedia a rotelle

Ebbene i nostri "liberi" media ci parlano di attivisti che "liberano" il popolo dalla dittatura e ci esibiscono l'oligarca Timoshenko su di una sedia a rotelle . Della tragedia democratica che non riguarda solo l'Ucraina ma tutta l'Europa e che rafforzerà tutto il movimento nazifascista in Europa ben poco si dice o per servilismo o per dabbenaggine.


E naturalmente silenzio sui veri artefici di questo gioco al massacro. Non tanto le forze estreme quali Svoboda che pretende il vicepremierato "guadagnato" sul campo . 


Innanzitutto la Nato che negli anni addietro ha addestrato alti ufficiali , facendosi supportare dalle Ong che si sono infiltrate dappertutto acquistando Tv e quotidiani per diffondere i superiori valori del liberalismo e sopratutto del neoliberismo e per preparare il terreno per la rivolta .

Che la Nato avesse già un dominio imperiale viene evidenziato (citiamo Manlio Dinucci) "dal tono di comando con cui il segretario generale della Nato si rivolge il 20 febbraio alle forze armate ucraine ,avvertendole di -restare neutrali- pena gravi conseguenze negative per le nostre relazioni"



I media ti propinano tutto quel che vuole il padrone di turno in questo caso SOROS

sulla strategia Nato in Ucraina e sul ruolo della UE secondo post

venerdì 28 febbraio 2014

L' ASTENSIONISMO

Pubblichiamo un articolo dell'amico Paulu, uomo che si dimostra sempre attento e riflessivo nella considerazione della realtà sarda, è anche un po avvilito e impotente di fronte agli eventi negativi della politica Sarda; necessitiamo di aprire un dibattito ampio sugli effetti delle elezioni in Sardinya, sui motivi che hanno portato ad una così grande astensione.

Paulu pone delle domande, chiediamoci : siamo d'accordo oppure la pensiamo diversamente? Vogliamo rispondere se siamo d'accordo oppure no? Scrivete un articolo di quel che pensate e mandatecelo; lo postiamo sul bolg e se ci va, apriamo il dibattito, che si rivelerà sicuramente interessante, oltre che esplorativo di altro modo di ragionare e vedere la nostra terra.

Sa Defenza


L' ASTENSIONISMO
Paulu Leone Cugusi Biancu


Quasi il 50% dei Sardi non ha votato a queste "Elezioni Nazionali Sarde".
PERCHE' ?


Le Riflessioni, per lo più, sono state di chi è andato a votare, non limitandosi a esporre le proprie ragioni ma sindacando il perché "altri" non hanno votato.


Una buona maggioranza di sardi sono così:"convinti di poter giudicare chi si comporta in modo diverso da loro, accusandoli di chissà quali nequizie".


Quotidianamente rimbalzano accuse sul web, su chi ha fatto che cosa, perché e come ma non si analizza se questo è un nostro diritto o, se invece, non sarebbe il caso di farsi spiegare da chi non la pensa come Noi, il perché del comportamento diverso.


CREDO CI VOGLIA PIU' UMILTA' in tutti noi e meno presunzione di verità.
MA andiamo al non voto e se esiste un perché diverso da tante analisi negative.
Dobbiamo pertanto riflettere e chiederci:
(a) - quella che NOI consideriamo Democrazia, cosa è in effetti?
(b) - questa così detta Democrazia rappresenta gli Interessi di tutti gli Elettori?


Se analizziamo che cosa siano certe Elezioni Democratiche oggi ... tutti siamo in grado di osservare che, il più delle volte in Sardegna, c'è una squallida corsa ai posti di comando di seconda istanza, lasciati a quei SARDI che ancora credono che la loro Nazione sia l'lTALIA e che, pertanto, rispondono solo a Interessi dello Stato Centrale.

Gli ELETTORI che vanno a votare hanno l'illusione di contare qualcosa, di essere decisivi mentre, spesso, non fanno altro che ratificare decisioni prese altrove.


Il VOTO, in questo così detto Sistema Democratico, finisce quasi inevitabilmente per legittimare il POTERE di pochi, facenti parte di gruppi di interesse ampi e coalizzati.

La Politica Sarda di oggi avrebbe dovuto contrapporre la visione di chi si riconosce nello Stato Italia e di coloro che non si riconoscono in esso.


Questi ultimi che vogliono lo Stato Sardo (diverso da quello Italiano), avrebbero voluto trovare una proposta politica forte che mostrasse il come uscir fuori dai meandri del Sistema Italia (dove mafia e organizzazioni con strutture simili riescono a muovere i fili dello spreco e del perverso "mondo relazionale") e, invece, si son trovati davanti ai loro occhi uno scenario simile ai tanti precedenti.


Uno "scenario" di questo mondo alternativo all' Italia, diviso in vari spezzoni, dove chi più e chi meno diceva o aveva la convinzione (non supportata da alcun elemento concreto) di poter rappresentare l'insieme di ELETTORI SARDI che, già nelle elezioni precedenti, non avevano votato perché era mancata una NOVITA' "VERA".


Chi si è sentito rappresentato dalle coalizioni Italiane ha votato come sempre.

Chi si è sentito attratto da certe proposte ha votato per le proposte rimanenti.


Chi ha in mente obiettivi di lungo periodo, come quello di arrivare all'Indipendenza della Sardegna, credo non abbia trovato quel QUALCOSA che cercava.


Mio parere personale ... non certo la verità ... in quanto solo il dubbio, che ci accompagna nel nostro quotidiano cammino decisionale, è vero.


giovedì 27 febbraio 2014

In morte di un eroe. (Moataz Washaha, martire della Resistenza palestinese)

In morte di un eroe. (Moataz Washaha, martire della Resistenza palestinese)


Ognuno sceglie come vivere. E come morire. Moataz Washaha, 25 anni, palestinese, ha scelto di vivere dedicando la propria esistenza al servizio della Resistenza

Ha scelto di morire mantenendo fede a quell’impegno, donando la sua vita per la Giusta Causa. Ha scelto di morire eroicamente piuttosto che arrendersi al nemico sionista

In un’altra epoca sarebbe stato un eroe mitologico di qualche poema greco, di quelli che conoscono la parola Onore.

Invece è il racconto di un eroe palestinese che, quando stamattina i militari israeliani gli hanno circondato casa, ha deciso di tener fede ai suoi ideali e non arrendersi al nemico invasore

Ha deciso di Resistere, armi in mano, al commando di militari che stamane (27 feb 2014) era venuto a prelevarlo ed arrestarlo come ha fatto contemporaneamente con gli altri suoi compagni. 
Ha deciso di non arretrare. Ha deciso di morire. Perché sapeva bene che non sarebbe mai uscito vivo da quella casa. 10 ore d’assedio, senza ripensamenti, senza paura, senza remora, senza il minimo dubbio di voler ritornare indietro

Avrebbe potuto arrendersi in qualsiasi momento di quei 36.000 secondi passati a combattere con la certezza di non uscirne vivo e invece non l’ha fatto. 36.000 secondi di eroismo. 
Hanno dovuto utilizzare l’artiglieria pesante per ucciderlo, evidenziando il fatto che 100 soldati israeliani non valevano quanto Lui.

Moataz Washasa, rafiiq delle Brigate Abu Ali Mustafa,braccio armato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, 25 anni, è stato assassinato nella sua casa nel villaggio di Bir Zeit
Nelle prime ore del mattino, la sua abitazione è stata circondata dalle Forze Speciali dell’esercito d’occupazione israeliano, le quali gli hanno chiesto di arrendersi e consegnarsi. 

Dopo essere stato arrestato e torturato in passato, per aver condotto importanti operazioni anti-sioniste, era stato rilasciato appena 6 mesi fa. Oggi ha deciso di non arrendersi e morire da eroe, sperando che quel sangue non sia stato donato invano. 


Sondaggio: guadagna il M5S al 28,9%, perdono PD al 26,2% e FI al 21,3%.

Sondaggio: guadagna il M5S al 28,9%, perdono PD al 26,2% e FI al 21,3%.


Continua a conquistare punti il Movimento 5 Stelle a discapito di PD e Forza Italia. Nel csx probabilmente non convincono nè Renzi nè i giochi interni mentre i simpatizzanti  del cdx sono piuttosto delusi dell’appoggio (diretto o indiretto) dei loro partiti ad un governo di sinistra. Piccoli punti percentuali li guadagnano i movimenti/partiti di estrema destra ed estrema sinistra, pur restando nettamente al di sotto della soglia di sbarramento.
Ad oggi i voti risultano essere così ripartiti:
M5S             :  28,9 %
PD               : 26,2 %
FI                 : 21,3 %
Lega            : 4 %
NCD            : 3,9 %
FdI               : 2,6 %
SeL              : 2,4 %
altri cdx       : 1,7 %
UDC            : 1,5 %
Rif. Com.     : 1,3 %
Sc. Civica    : 1,1 %
altri csx      : 0,9 %
altri              : 4,2 %
Totale          : 100 %
(da tener presente che l’11% degli intervistati è indeciso o non vota)

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