venerdì 18 aprile 2014

Il professore di Economia internazionale Antonio Maria Rinaldi: l’euro è un male non modificabile

Rinaldi: l’euro è un male non modificabile
Pietro Vernizzi
Ilsussidiario.net.

Rinaldi: l’euro è un male non modificabile

«Chi ritiene che uscire dall’euro getterebbe l’Italia nel baratro non tiene conto delle reali condizioni in cui avvenne l’ingresso del nostro Paese nella moneta unica. Nei dodici anni successivi il rapporto debito/Pil è aumentato proprio perché la Banca d’Italia non aveva più la capacità di intervenire sul mercato primario».

Sono le osservazioni di Antonio Maria Rinaldi
professore di Economia internazionale all’Università di Chieti-Pescara, che smonta pezzo per pezzo gli assiomi del manifesto pro-euro a firma di alcuni economisti come Jean-Paul Fitoussi, Fabrizio Saccomanni e Lorenzo Bini Smaghi.

Domanda. Che cosa ne pensa dei presupposti economici su cui si basa il manifesto pro-euro?
Risposta. Non condivido l’impostazione dei firmatari del manifesto, i quali fanno riferimento esclusivamente alla questione della svalutazione legata a un ritorno alla moneta nazionale. Il principale effetto di questo ritorno starebbe però nel riappropriarci delle nostre politiche economiche senza i cosiddetti vincoli esterni. Ci si dimentica inoltre che nessuno è contro l’Europa, anzi io ritengo che la mia posizione sia l’unica autenticamente europeista. Il concetto dei padri fondatori dell’Europa va assolutamente conservato e tutelato. Considero però l’aggregazione monetaria come il primo elemento di disgregazione dell’Europa stessa.


D. Pur presentando diversi aspetti problematici, ritiene che l’impostazione dell’euro possa essere riformata?
R. Il modello economico su cui si basa la moneta unica è completamente errato e non è modificabile. Il mandato fondamentale della Bce è la stabilità dei prezzi, e senza intervenire a questo livello è impossibile modificare la costruzione del modello economico. Pensare a una riforma dell’euro senza cambiare tutto ciò, è come avere una macchina che funziona a benzina e pretendere di farla andare a diesel: perché ciò avvenga occorre cambiare tutta la macchina, o il motore.


D. I pro-euro sottolineano che l’ingresso nella moneta unica fu deciso dal parlamento italiano a grande maggioranza…
R. È vero che il Parlamento ha ratificato Maastricht, ma non c’è stato nessun coinvolgimento dell’opinione pubblica ed è totalmente mancato un dibattito. Maastricht è stato ratificato in ultimo dal Senato nel settembre 1992, tre giorni dopo il discorso di Amato a reti unificate e un’estate di speculazione sulla lira. I mercati avevano perfettamente intuito che l’Italia non avrebbe mai potuto rispettare i parametri di Maastricht.


D. Tornare alla lira farebbe lievitare il nostro debito?
R. Il debito italiano è effettivamente alto, ma dobbiamo comprendere le vere ragioni per cui è aumentato. Il peccato originale è stato il divorzio tra la Banca d’Italia e il Tesoro, in seguito a cui la prima non aveva più l’obbligo di intervenire sul mercato primario. I tassi sono stati quindi lasciati alla determinazione del mercato con un’asta competitiva i cui effetti sono stati deleteri ai fini dell’aumento degli stessi tassi. In 12 anni il rapporto debito/Pil è aumentato per effetto dell’aumento dei tassi. 


D. In fondo da dove nasce la sua posizione anti-euro?
R. L’euro è una moneta che condiziona l’economia reale, mentre nel resto del mondo è l’economia reale che plasma la moneta di riferimento. Questo è il motivo principale per cui l’euro non può funzionare. L’Europa è composta da 28 Paesi, di cui solo 18 adottano la moneta unica, mentre per gli altri vige la deroga prevista dagli articoli 139 e 140 del Trattato di Lisbona.


D. L’Italia dovrebbe fare come Polonia e Regno Unito, che pur appartenendo all’Ue sono rimaste fuori dall’euro?
R. Senza dubbio. In questo momento chi ha le migliori prospettive di crescita e di occupazione sono proprio quelli che non adottano l’euro, ma che hanno i vantaggi del mercato comune europeo. Basti vedere che cosa è riuscita a fare la Polonia negli ultimi anni, pur svalutando la sua moneta del 25-30%, o lo stesso Regno Unito. Occorre fare delle scelte, e noi sappiamo benissimo che per la stabilità dei prezzi in Europa sacrifichiamo l’occupazione.


martedì 15 aprile 2014

Scienziati scoprono il motivo per cui il miele è ancora il miglior antibiotico

Scienziati scoprono il motivo per cui il miele è ancora il miglior antibiotico 
http://sadefenza.blogspot.it/
tradusiu de Sa Defenza
naturalnews


Gli antibiotici convenzionali sono prescritti e consumati in eccesso. Sono distribuiti come fossero caramelle,  e date superficialmente  a chiunque le chieda. I dati del 2010 ottenuti dai Centri statunitensi per il Controllo delle Malattie (CDC) mostrano che esiste un eccesso nelle prescrizioni di antibiotici tant'è che  sono distribuiti con la  media di 833 ricette ogni mille prescrizioni. 


Antibiotici convenzionali fanno gran danno ai pazienti nel lungo periodo

I medici prescrivono antibiotici per le infezioni virali con noncuranza, anche se inutili, dal momento in cui gli antibiotici sono efficaci solo per interrompere  le infezioni batteriche. A peggiorare le cose, è l'eccessivo  consumo che rendono più difficili l'eliminazione di future infezioni, dal momento in cui  gli antibiotici riducono i batteri utili nell'intestino. In questa commedia medica, i batteri resistenti agli antibiotici sono in aumento, adattandosi in modo singolare all'azione degli antibiotici. Il CDC ha recentemente identificato 20 ceppi di batteri resistenti, grazie alla dipendenza dovuta a queste eccessive prescrizioni. Un rapporto del 2013 della CDC da l'allarme, riferendo che le infezioni resistenti agli antibiotici aumentano ogni anno in oltre 2 milioni di persone. 

Gli antibiotici convenzionali stanno trasformando i pazienti in soggetti malati più vulnerabili e più a rischio di infezione. Dato che questa preoccupante tendenza continua, gli scienziati sono alla ricerca di risposte semplici. I ricercatori del Salve Regina University di Newport, Rode Island, stanno riscoprendo i motivi per cui il miele grezzo è ancor oggi uno dei migliori antibiotici naturali a nostra disposizione.

Il miele combatte le infezioni su più livelli e non favorisce i batteri resistenti

L'autore principale Susan M. Meschwitz, Ph.D., ha presentato i risultati alla 247a Assemblea nazionale della American Chemical Society. E dice: "La proprietà unica di miele risiede nella sua capacità di combattere le infezioni su più livelli, rendendo più difficile ai batteri di sviluppare resistenza ". Meschwitz ha detto che il miele utilizza una combinazione di armi tra cui polifenoli, perossido di idrogeno e un effetto osmotico. 
Il miele è praticamente un combattente ambidestro, e utilizza più modalità per uccidere i batteri . Uno di questi metodi di combattimento è il suo effetto di osmosi. Questo effetto deriva dalla elevata concentrazione di zucchero del miele. In questo processo, l'acqua viene prelevata dalle cellule dei batteri, lasciando gli agenti patogeni la sola scelta del disidratarsi e morire.

Il Miele interrompe le modalità di comunicazione dei batteri distruggendoli 

Il miele possiede anche proprietà che impediscono la formazione di biofilm. 
Questo biofilm viscido sono comunità di batteri che ospitano le malattie. Il Miele  rompe il processo di comunicazione in questo biofilm   batterico chiamato quorum sensing . Per rompere questo processo, il miele ai batteri interrompe questa possibilità di comunicare ed espandere la loro vitalitàSenza questa modalità di comunicazione, i batteri non possono rilasciare le tossine che aumentano la loro capacità di causare la malattiaMeschwitz ha detto che, interrompendo il quorum sensing, il comportamento virulento dei batteri è indebolito, " e rende i batteri più sensibili agli antibiotici convenzionali." I medici devono prescrivere miele prima, e antibiotici come ultima risorsa
Il miele è così potente che distrugge i batteri, e dovrebbe essere la prima modalità di trattamento nel trattamento di una malattia batterica. 

I medici devono prescrivere miele in primo luogo, dal momento che attacca i batteri da più angolazioni. 
Gli antibiotici dovrebbero essere la terapia "alternativa", o l' ultima spiaggia . Il miele è più potente perché impedisce la formazione di batteri resistenti agli antibiotici. Gli antibiotici convenzionali falliscono perché il loro obiettivo è solo la riduzione dei processi di crescita essenziali dei batteri. Questo permette ai batteri di costruire una resistenza nel tempo, e  distrugge anche i batteri utili nell'intestino del paziente. Il miele funziona in modo diverso, abbatte i processi di comunicazione dei batteri, mentre disidrata le strutture dei batteri attraverso un effetto di osmosi. Inoltre , il miele è abbondante di potenti antiossidanti in forma di polifenoli. Meschwitz aggiunge: "Diversi studi hanno dimostrato una correlazione tra l'antimicrobico non-perossido e l'attività antiossidante del miele e la presenza di composti fenolici miele."

Il miele è anche antivirale, antimicotico e pieno di antiossidanti 

Non solo il miele è antibatterico, ma è anche antivirale e antimicotico. Queste proprietà da sole lo rendono più potente degli antibiotici convenzionali. Il miele può indirizzare condizioni fungine non rilevate che possono essere la causa principale della malattia perpetua. Meschwitz ha detto che il suo team di ricercatori ha misurato il livello di attività antiossidante del miele. "Abbiamo separato e identificato i vari composti polifenoli antiossidanti. Nei nostri studi antibatterici, abbiamo testato l'attività del miele nei confronti di E.coli , Staphylococcus aureus e Pseudomonas aeruginosa , tra altri.
Mentre molte marche commerciali di miele vengono filtrati e falsati, il posto migliore per cercare questo delizioso medicinale e non filtrato è il miele grezzo presso le aziende di apicole locali. 

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte sadefenza e l'autore della traduzione Vàturu  

venerdì 11 aprile 2014

Dopo Doddore ci pensa anche un giurista il dr Andrea Pubusa a fare: Ricorso al Tar contro legge elettorale Chiesto annullamento voto regionali

Dopo Doddore ci pensa anche un giurista il dr Andrea Pubusa a fare: Ricorso al Tar contro legge elettorale  Chiesto annullamento voto regionali

Mesi fa Sa Defenza , poneva in evidenza l'incongruenza della nuova legge elettorale, ad excludendum*, che abbiamo apertamente denunciato e solidarizzato con l'esposto già fatto allora da Doddore Meloni che diceva:
"la legge Statutaria N1. Pubblicata sul B.U.R.A.S. IL 14 Novembre 2013.(legge elettorale regionale.) In particolare voglio evidenziare la scarsa considerazione del concetto democratico sancito e garantito sul diritto universale di ogni persona, Garanzia, difesa in tutto il mondo dai governi democratici, ma non garantita gia' dal momento della loro candidatura,dai candidati alla Presidenza del Governo Sardo."
Sa Defenza 


Ricorso Tar contro legge elettorale
Chiesto annullamento voto regionali

unionesarda
 il giurista sardo dr Andrea Pubusa
http://sadefenza.blogspot.it/
A poco meno di due mesi dalla elezioni, la legge elettorale regionale viene messa in discussione con un ricorso presentato al Tar da 25 cittadini, tra i quali il giurista Andrea Pubusa, il direttore del Manifesto Sardo, Marco Ligas, e la consigliera di parità Laura Moro.
Il ricorso chiede ai giudici amministrativi di rimettere gli atti alla Corte Costituzionale per diversi profili di illegittimità costituzionale e, se accolto in toto, potrebbe inficiare l'esito delle elezioni, che potrebbero così essere annullate. 


Le censure sollevate dal comitato riguardano la previsione del premio di maggioranza al 55% per il candidato governatore che ha raggiunto il 25% delle preferenze, la mancata previsione della doppia preferenza di genere e gli sbarramenti al 10% per le coalizioni e al 5% per le singole liste che lasciano fuori dal Consiglio regionale forze che hanno ottenuto migliaia di voti, "mentre piccoli partiti che hanno ottenuto anche meno dell'1% - sostengono i promotori - sono riusciti ad ottenere seggi perché hanno baciato le pantofole ai grandi partiti". 


Finora altri quattro ricorsi sulla legge elettorale sono stati presentati al Tar, tra i quali quello dell'ex consigliere regionale di Forza Italia, Angelo Stochino, che verrà discusso in udienza il prossimo 18 giugno. 

Pubusa ha spiegato che tecnicamente viene chiesto l'annullamento del decreto di proclamazione degli eletti da parte dell'Ufficio regionale elettorale e che si possono ipotizzare diversi scenari. 
"O il ricorso viene respinto, oppure il Tar rimette gli atti alla consulta - osserva il giurista -. A questo punto se la Corte Costituzionale accoglie la censura di legittimità costituzionale sul voto di preferenza si può arrivare all'annullamento delle elezioni e alla nomina di un commissario. 

Se la Corte accoglie solo l'eccezione sul premio e sullo sbarramento si ritorna ad un sistema proporzionale, entrerebbero in Consiglio i candidati di Murgia e Pili, mentre Pigliaru rischia di non avere più la maggioranza

Inoltre non vogliamo più assistere a furbate come quelle di consiglieri che all'ultimo minuto della Legislatura passano da un partito all'altro per consentire di non raccogliere le firme necessarie a presentarsi alle elezioni". 
Infine - conclude Pubusa - se la Consulta accoglie solo la censura sullo sbarramento, Murgia e Pili entrerebbero in danno della coalizione di centrodestra. 


Secondo Ligas, "si tratta di mettere in discussione una legge elettorale regionale che riteniamo anticostituzionale e che garantisce un premio di maggioranza sproporzionato".


note
* Conventio ad excludendum è una locuzione latina con la quale si intende definire un accordo esplicito o una tacita intesa tra alcune parti sociali, economiche o politiche, che abbia come fine l'esclusione di una determinata parte terza da certe forme di alleanza, partecipazione o collaborazione.

venerdì 4 aprile 2014

Sovranità nazionale : fare chiarezza per fare fronte comune

Come movimenti indipendentisti sardi, pensiamo che si abbisogni di chiarezza al nostro interno in quanto al concepire la nazione, il nazionalismo ecc.  e come relazionarci per giungere a buon fine; poiché ci  pare di vedere, che a volte sfumature e incomprensioni sul significato delle tesi e delle azioni atte, siano  determinate da interpretazioni discutibili sull'essere nazione, e comunità. 

Perciò bando alle ideologie , che aggiungono a quanto pare il di più e non convengono sul suo significato intrinseco e puro della semantica nazionale, proponiamo l'articolo di Gianni, perché  sia materiale di dibattito e confronto costruttivo tra tutti i movimenti, tante sono le domande che ci possono venire a mente e per esempio ci chiediamo: quale sia la giusta misura attorno alla nostra rivendicazione indipendentista, quali valori essa esprime e che società si ha intenzione  costruire; ma prima dobbiamo lottare contro la bestia immonda della globalizzazione e l'impero del male liberista.

Partiamo dalla realtà , dalla storia attuale, dagli eventi d'oggi che ci paiono e mostrano  ci  sommergono se 'osserviamo bene con il giusto distacco "i suoi saperi di sistema" e se siamo capaci possiamo insabbiare i suoi ingranaggi facendo bloccare la mortifera globalizzazione; l'analisi della fase politica mondiale e della globalizzazione ci fa scoprire l'importanza di mantenere vive le democrazie  il potere del popolo che può avvenire solo attraverso la sovranità della "nazione", abbiamo dato pure noi di sa defenza un contributo mesi fa,  chi non l'avesse letto lo rimandiamo al link per conoscenza, vi incoraggiamo a leggere l'articolo sottostante per trarne i vantaggi che esso ci dà aprendo schemi di ragionamenti magari lontani dal nostro modo di vedere ma sicuramente interessante per tutti coloro che volonterosamente vogliono dibatterne fra tutti.
Sa defenza

Sovranità nazionale : fare chiarezza per fare fronte comune.

GIANNI DESSÌ

Il recupero e la difesa della sovranità nazionale è oggi condizione necessaria, anche se non sufficiente, per l’affermarsi di un qualunque differente sistema domani. Un momento di lotta unitaria “transeunte”. 

Uno stato di necessità, in grado di rimettere in condizione i popoli assoggettati di riappropriarsi delle proprie prerogative sovrane, per poi potersi anche solo confrontare su quale direzione dare al cambiamento. 

E’ mera finzione, e grande inganno del sistema, continuare a confrontarsi sulla scelta del seminato, senza prendere pienamente coscienza di non essere più proprietari del terreno.

Chi non affronta e non persegue prioritariamente la riconquista della Sovranità, ci inganna e ci parla del niente
Perché non disponiamo più di nessun mezzo per attuare politiche che non ci siano imposte da altri. 
Anche questa è un'arma di distrazione di massa. 
Discutere rimedi ai sintomi del male, dividendoci su questi in mille rivoli, senza mai affrontare la causa, ha la stessa valenza del curare il cancro con gli antidolorifici, lasciando che vada in metastasi ancor più velocemente. 

L’élite dominante del finanz-capitalismo lo sa bene fin dall’iniziomentre tra i popoli comincia pericolosamente (per loro), e faticosamente (per noi), a farsi strada la coscienza che solo da li si possa ripartire.

Ma cosa dobbiamo intendere per Sovranità Nazionale e su quale visione Sovranista costruire una solida alternativa?
Data la confusione imperante sui significati politici di sovranismo e nazionalismo - in parte voluta strategicamente dai media e in parte lascito velenoso di una certa cultura sinistroide post bellica - e le sterili polemiche sulla sua collocazione destrosinistra, è bene dare conto di ciò che vogliamo intendere con questo termine.

Fare chiarezza e sgombrare il campo da facili equivoci, come ben osserva De Benoist1 è sempre fondamentale, perché “o si concorda sul significato delle parole o non si discute più: è un dialogo tra sordi. (…) le parole sono anche armi. Anche l’improprietà semantica lo è. Mira innanzitutto a screditare o delegittimare. Usate sistematicamente come peggiorativi, certe parole diventano insulti.
Riporterò una definizione semplice e immediata, senza invadere il campo della semantica e della filosofia.
Il Sovranismonon è una teoria, bensì un’istanza di riconquista della sovranità da parte di stati e popoli2 che per svariate ragioni storiche, politiche ed economiche (che indagheremo altrove), l’hanno persa o ceduta tramite artifici e raggiri, generando una situazione di assoluto deficit di rappresentanza e decisionalità su tutte le questioni che li riguardano.

Questa istanza, che può e dovrebbe essere comune a qualsivoglia collocazione politica, si contrappone direttamente alla visione mondialista ed all’azione globalizzatrice in atto, che tende progressivamente ad escludere ogni partecipazione dei popoli alle decisioni che li riguardano, dissolvendo le istituzioni intorno alle quali questi si sono fin’ora organizzati e che sono meglio in grado di tutelarne le prerogative e i diritti

In particolar modo, la distruzione degli stati nazionali, costituisce il primo fondamentale obiettivo per l’attuazione di questo criminale disegno.

“Distruggere le Nazioni per costruire il sogno malsano del villaggio globale, l’utopia di un mondo egualitario, ma badate bene un mondo dove ci sarebbero persone più uguali delle altre (...) dove ci sarebbe qualcuno che avrebbe il diritto di mantenere la propria integrità, nel momento in cui invece altri sarebbero vivamente incoraggiati a perderla, senza differenze di sesso, nè di religione, né certamente di opinione, tutto sarebbe compreso e sottoposto alla legge sotto la minaccia di sanzioni penali (…) si tratta di sottomettersi al pensiero unico. Si vogliono distruggere le nostre tradizioni locali, culturali, culinarie, il nostro modo di vivere, al fine di renderci identici in ogni punto del globo e soddisfarci con degli standard di consumo forniti dal nuovo ordine mondiale.”3

Alcune istituzioni sovranazionali, come l’attuale Unione Europea, organizzazioni economiche come la World Trade Organizzation (WTO), organizzazioni finanziarie come Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la Banca Mondiale, la Bank for International Settlements (BIS), ne sono i principali strumenti. Mentre il suo braccio armato, politico e geopolitico, è costituito dalla potenza imperiale USA e dalle organizzazioni militari da esso direttamente controllate o assoggettate, come la NATO.

Qualcuno, come Fréderic Lordon ha cercato di distinguere “ciò che chiama un “sovranismo di destra” da un “sovranismo di sinistra”, contrapponendo i concetti di “Nazione” e “Popolo”.
Una contrapposizione artificiosa, ben argomentata e smontata dallo stesso J. Sapir4, che conclude affermando che “c'è il sovranismo, condizione necessaria dell'esistenza di un pensiero democratico, e ci sono le ideologie che rifiutano la sovranità e quindi, alla fine, la democrazia".

Premesso che oggi non ha alcun senso (se non quello di celare l’entità univoca dominante) continuare a parlare ancora di destra e sinistra, né politica né concettuale, mi limito a sottolineare che nazione e popolo possano perfettamente, e naturalmente, coincidere costituendosi liberamente in Stato-Nazione - vista non come strumento capitalistico per nuovi sciovinismi5, ma piuttosto come “collettività ritenuta depositaria di valori tipici e consolidati del patrimonio culturale e spirituale di un popolo/etnìa, essendo tale patrimonio la risultante di uno specifico percorso storico - e organizzandosi in forme statuali, tali da rappresentare e tutelare gli interessi stessi del popolo .
Artificiosa, potrebbe essere anche la contrapposizione tra Nazionalismo - “quell'insieme di idee, dottrine e movimenti che sostengono l'importanza del concetto di identità nazionale e di Nazione” - e Internazionalismo - cioè fra (inter) nazioni distinte (nationes) - se inteso come esigenza di superamento del quadro nazionale, finalizzato ad agevolare la “solidarietà tra più nazioni per raggiungere scopi sociali, politici, economici”. In quest’ottica, secondo il mio punto di vista, corretta e scevra da ideologismi, la prima è addirittura “conditio sine qua non” per l’avverarsi della seconda.

Alla stessa maniera, la globalizzazione, basata su una visione “mercatista” e “americanocentrica”, ben si sposa con l’imperialismo, inteso come supremazia di uno Statotesa a creare una situazione di predominio, diretto o indiretto, su altre nazioni, mediante conquista militare, annessione territoriale, sfruttamento economico o egemonia politica”. Fin troppo facile, riconoscerne i caratteri tipici dell’attuale politica Statunitense.

Infatti, l’attuale impero americano “è ideocratico, nel senso che la sua pretesa di potere mondiale (Kratos) si fonda ideologicamente su una certa idea del mondo: un mondo senza confini (borders) chiusi, e un mondo in cui le cosiddette frontiere (frontiers) non sono limiti alla propria espansione, ma solo linee simboliche di oltrepassamento consentito, in nome, ovviamente dei propri valori nazionali eretti a valori universali da esportare”.6

All’interno di questo quadro, è sempre necessario discernere attentamente, secondo una severa concezione schmittiana di “amico” e “nemico”7, tra le diverse concezioni di nazionalismo, senza mai mettere sullo stesso piano il nazionalismo dei popoli oppressi e quello dei popoli oppressori, così come quello in favore dei primi da quello a servizio dei secondi.
Se il quadro in cui ci si può riconoscere è questo, si deve necessariamente agire, con forza e presto, mettendo da parte nocivi leaderismi e secondarie divisioni, sui tre principali terreni di lotta, che vanno interpretati come inseparabili parti di un tutto.

In primis, il recupero della sovranità popolare in Patria, riportando il “potere al popolo”.
I partiti avvicendatisi alla guida del paese hanno dimostrato la loro supina accettazione di questo sistema, partecipando alla sua gestione, ci hanno fatto perdere la sovranità nazionale e popolare; hanno saccheggiato le casse pubbliche selezionando una feroce cleptocrazia; hanno stretto rapporti economici ed elettorali con la malavita organizzata; con la falsa ideologia del “libero mercatohanno consegnato al potere finanziario la struttura produttiva, l'informazione, l'istruzione, il territorio, l'ambiente, la salute ed i servizi.
Le istituzioni che avrebbero dovuto essere i templi della democrazia (potere del popolo), sono state trasformate in mercato di favori, spartizione e saccheggio delle residue risorse pubbliche8.

Il recupero immediato e con ogni mezzo della Sovranità della Nazione  in tutti i suoi aspetti (politico, economico, finanziario), sia dal giogo dell’Unione Europea - di questa Unione Europea, non “tout court” dell’Idea di Europa dei popoli, unita e indipendente - che da quello del vero padrone USA.
La nostra politica estera e le nostre forze armate sono dirette dagli Stati Uniti d'America, che occupano l'Italia, e l’Europa, con le loro basi militari e gestiscono la NATO9.
Sostenere senza riserve la lotta sovranista e identitaria in tutto il globo, perché la battaglia è globale e si può vincere solo “agendo locale e pensando globale”. 
È imperativo sostenere senza esitazione le nazioni che si oppongono al dilagare dell’impero ed ai suoi disegni di egemonia mondiale; le nazioni occupate, destabilizzate, scaraventate in sanguinose lotte intestine per conto terzi; i movimenti di resistenza e di lotta, in Europa e nel mondo.
Su questo, si può e si deve cercare l’unità d’azione. Coscienti, come non mai, che o si lotta insieme o si muore divisi. Citando il compianto C. Preve, non v’è dubbio che il “movimento anti globalizzazione” (inteso come generico contenitore di elementi coscienti che vi si oppongono) sia attualmente solo “un’alleanza” (ancora solo potenziale) “quasi sempre instabile tra chi difende la comunità, chi difende lo stato nazionaleinteso come somma di sovranità monetaria e di sistemi di welfare – e infine chi difende gli interessi del demos inteso come aggregato degli economicamente svantaggiati. Queste tre componenti parlano tre lingue diverse, mentre il partito unico della globalizzazione ne parla una sola: l’inglese operazionale dei mercati finanziari. C’è dunque bisogno di un “servizio di interpretariato”, per far parlare e decidere insieme queste tre componenti distinte.

Senza tornarne pienamente proprietari della nostra Sovranita' di Nazione, al netto di cessioni e usucapioni compiutesi nel tempo, nessuna azione in nessun altro campo, sarà mai veramente possibile. Questa è la madre di tutte le battaglie.

NOTE
1Alain de Benoist, in Boulevard Voltaire – la libertè guide nos pas, http://www.bvoltaire.fr/
 2S. D’Andrea, sovranismo, in www.appelloalpopolo.it del 15/10/2013
 Jean-Marie Le Pen, discorso sul mondialismo, Arras 2009 su www.youtube.com/watch?v=gYX3l_Z62tw
 4 Jacques Sapir, À propos d’un article de Frédéric Lordon, et en attendant le 14 juillet, inhttp://russeurope.hypotheses.org/1441#footnote_1_1441
5 sciovinismo s. m. [dal fr. chauvinisme, dal nome di Nicolas Chauvin, soldato francese dell’impero napoleonico il cui nome fu utilizzato in vaudevilles e commedie per rappresentare il tipo del patriota fanatico]. – Nazionalismo esclusivo ed esaltato, che si esprime in un’aprioristica negazione dei valori e dei diritti degli altri popoli e nazioni: il proverbiale sc. dei francesi; per estens., campanilismo, spirito di parte gretto e intransigente.
6 Costanzo Preve, Il popolo al potere, Arianna Editrice
7 Schmitt “mette bene in chiaro che l’antica distinzione fra amico e nemico, basata sul concetto di concorrenza, è da considerarsi ormai del tutto superata. Amico e nemico sono ormai determinati, l’uno rispetto all’altro, dalla categoria di una radicale alterità, ossia di una impossibilità di comporre indefinitamente i contrasti sul piano concreto, esistenziale, e quindi dalla necessità di ricorrere al conflitto mediante una decisione”.

mercoledì 2 aprile 2014

Bifenili Policlorurati (PCB): le responsabilità della Bayer

Bifenili Policlorurati (PCB): le responsabilità della Bayer

Unimondo.org

I Bifenili Policlorurati, meglio conosciuti come PCB, sono tra le sostanze più tossiche mai create. Ne sono state prodotte negli anni 1,3 milioni di tonnellate utilizzandole in apparecchiature elettriche, vernici e lacche per pavimenti, oltre che in molti materiali riempitivi per l'edilizia che hanno contaminato nei decenni migliaia di edifici.

L’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha classificato i PCB come carcinogeni di Categoria 1, sostanze capaci di danneggiare il sistema ormonale, quello nervoso e quello immunitario attaccando la tiroide, il fegato, i reni e causare anche infertilità. 

La Svezia fu il primo paese al mondo a proibire l'utilizzo dei PCB in applicazioni aperte, cioè composti per riempitivi, vernici e plastiche, fin dal 1972. 

La Germania la seguì nel 1978. Ma, a causa delle pressioni dei produttori, l’uso dei PCB è rimasto consentito in sistemi ostensibilmente chiusi, come nei fluidi per circuiti idraulici o nei trasformatori, fino agli anni ’80. Ma i problemi, purtroppo, non sono finiti allora. 

I PCB hanno una vita molto lunga e un’alta mobilità. Si trovano ormai dappertutto in natura, dalle profondità marine all’artico tanto che nelle popolazioni Inuit del Canada si sono trovate concentrazioni di PCB alte quanto quelle delle vittime di gravi incidenti chimici.

Ma veramente i produttori non sapevano nulla della tossicità dei loro prodotti? La Bayer che iniziò la produzione dei PCB negli anni 30 è stata l’ultimo produttore attivo in occidente e ha terminato la sua velenosa produzione solo nel 1983. 

Vendendoli coi nomi commerciali di Clophen e Elanol ha piazzato nel mondo 160.000 tonnellate di Bifenili Policlorurati, circa il 12% della produzione globale, risultando la seconda maggiore produttrice dopo la Monsanto
Ma per la Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer (CBG) la multinazionale di Leverkusen “non potevano non sapere”. Ora che gli enormi costi di bonifica ricadono sulle tasche del contribuente e sulla sua salute pubblica la CBG ha proposto una contro-mozione alla prossima assemblea degli azionisti della Bayer, che si terrà il 29 aprile a Colonia, per esporre e chiedere conto delle responsabilità della Compagnia. 

Philipp Mimkes rappresentante della CBG in Germaniaha affermato, presentando l’intenzione della Coalizione di parlare alla prossima assemblea degli azionisti Bayer, che “Monsanto e Bayer sapevano da molto tempo che i PCB sono dannosi all’uomo e all’ambiente

Perciò l’industria chimica è complice in migliaia di casi di avvelenamento. È ben ora che i produttori di allora sopportino parte degli immensi costi medici e di bonifica. È inaccettabile che Monsanto e Bayer, abbiano guadagnato per mezzo secolo dalle vendite dei PCB e ora non contribuiscano ai costi della loro bonifica”. 

Oggi nel mondo ci sono oltre 3 milioni di tonnellate di fluido idraulico e materiali contaminati da PCB. “Il costo della rimozione, trasporto e adeguato smaltimento, va dai 2.000 ai 5.000 dollari a tonnellata, - ha spiegato la CBG - per cui il costo totale può arrivare a 15 miliardi di dollari e la bonifica degli edifici contaminati costerà anche di più”. 

Lo scorso ottobre, l’Università di Bochum è stata costretta a cominciare la demolizione e sostituzione di parecchi edifici contaminati da PCB al costo di centinaia di milioni di Euro. Problemi simili ci sono anche nelle Università di Erlagen, Bielefeld e Düsseldorf così come in molti edifici governativi e anche la bonifica del UniCenter di Colonia costerà circa 30 milioni di Euro, per ora tutti sostenuti dal bilancio dello stato. Ma non solo di edifici stiamo parlando. 

Anche i costi della contaminazione della catena alimentare sono a carico del bilancio pubblico. “Lo scandalo in Belgio, causato dall’aggiunta di 25 litri di PCB nei grassi di mangimi animali, ha portato a costi diretti di un miliardo e costi indiretti di tre miliardi di euro. La crisi dei maiali in Irlanda è dovuta anch’essa all'uso di oli contaminati con PCB durante il processo di deidratazione del mangime, ed è costata al governo circa 100 milioni di euro” ha contabilizzato la CBG.

Ma non esiste solo l’enorme danno economico nella contabilità avvelenata dei produttori di PCB, ma anche quello sulla salute pubblica, ancora difficilmente quantificabili. Ad oggi è certo che i PCB, altamente solubili nei grassi, per decenni si sono accumulati nel nostro tessuto adiposo e nel latte materno, tanto che a seconda delle zone “L’assunzione nei lattanti può essere da 50 a 100 volte più alta che negli adulti”. 

I tossicologi hanno potuto provare negli anni che l’esposizione ai PCB durante la gravidanza può portare a seri danni neurologici nel feto. “Per quanto la concentrazione di PCB nel latte materno sia scesa circa del 75% negli ultimi vent'anni, ci vorranno ancora 100 anni prima che l'assorbimento di PCB dal latte materno scenda sotto la soglia dell'assunzione massima giornaliera tollerabile stabilita dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità” ha aggiunto Mimkes. 

Solo in Germania poi, le circa 20.000 tonnellate di PCB che sono state usate in composti per riempitivi in edilizia, continuano ad avere conseguenze dirette sulla salute. “Più di metà rimangono ancora oggi negli edifici. Migliaia di scuole e di università ne sono contaminate. 

I gas rilasciati provocano una contaminazione permanente dell'aria e hanno causato innumerevoli casi di seri danni alla salute. In alcuni casi, studenti e insegnanti sono stati esposti a concentrazioni tossiche che per i lavoratori di una fabbrica avrebbero richiesto l’uso di indumenti protettivi e di respiratori” ha concluso Mimkes.

Dal momento che il Consiglio Direttivo della Bayer è responsabile della mancata assunzione di responsabilità nei confronti della eredità tossica dei PCB, la Coalizione chiede da subito “che le azioni del Consiglio non siano ratificate” e che la Bayer si assuma immediatamente “la responsabilità morale ed economica che l’uso dei PCB ha causato e continua a causare alla collettività”. Lo faranno? Difficile. 

In casi come questo si avverte la mancanza in Europa della possibilità giuridica di incriminare chi ha una responsabilità diretta nella distruzione degli ecosistemi attraverso uno specifico reato. Una prospettiva chiesta con forza da oltre un anno dalla campagna Fermiamo l’Ecocidio in Europa una coalizione di organizzazioni che combattono per far riconoscere il danno “esteso, duraturo e severo” all’ambiente come un vero e proprio crimine. 

“Noi abbiamo deciso di mirare ad istituire una legge a livello solo europeo,una direttiva, che manca nel panorama giuridico dell’Unione Europea” ha spiegato Prisca Merz direttrice e una delle promotrici dell’iniziativa End Ecocide in Europe. “Ad oggi, infatti, esistono molti accordi ambientali multilaterali, ma non tutti i Paesi li hanno sottoscritti e mancano ancora meccanismi di applicazione efficaci. 

La maggior parte della legislazione impone solo multe per il mancato rispetto, invece di rendere l’ecocidio un atto criminale”. Anche per questo fino ad oggi molte multinazionali hanno solo calcolato, includendolo nelle loro spese, il danno che dovranno pagare per l’infrazione di leggi esistenti, invece di astenersi dal distruggere l’ambiente e le persone nel nome del profitto ad ogni costo. 

Una firma per l’Ecocidio darebbe oggi ancora più forza a chi come la Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer chiede ad una multinazionale di riconoscere le propri responsabilità. 


Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer

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