domenica 18 maggio 2014

Levare alle banche private il potere di creare moneta.

Levare alle banche private il potere di creare moneta.

venerdì 16 maggio 2014

L'EX MINISTRO GRILLI A JP MORGAN, MA ORA RISCHIA IL "SUICIDIO"

L'EX MINISTRO GRILLI A JP MORGAN, MA ORA RISCHIA IL "SUICIDIO"
Di comidad

Monti e Grilli se la ridono degli stolti italioti che si fidano di loro
Pochi giorni fa si è verificata un'ulteriore delegittimazione a posteriori del governo Monti: è arrivata infatti la notizia del passaggio dell'ex ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, alla più grande banca d'affari del mondo, JP Morgan. Grilli accede addirittura alla carica di presidente per l'area europea. Si tratta di uno di quei casi di "revolving door" che riconfermano il carattere puramente lobbistico delle attuali compagini di governo. Qualcuno ricorderà le sdegnate smentite dell'allora Presidente del Consiglio, Mario Monti, di fronte ai malpensanti che indicavano il suo esecutivo come un governo dei banchieri. 

La posizione di Vittorio Grilli incorre in un evidente conflitto di interessi, poiché come ministro dell'economia, ed ancor prima nella veste di direttore generale del Tesoro, egli ha gestito quella crisi dello "spread" che ha fatto incassare introiti miliardari alle multinazionali del credito come JP Morgan, grazie ai mega-interessi concessi dal Tesoro italiano sul debito pubblicoUn caso analogo di conflitto di interessi a posteriori ha interessato anche l'ex ministro ed ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato, accolto a Deutsche Bank nel ruolo di senior advisor. Giuliano Amato fu il Presidente del Consiglio che gestì la crisi finanziaria del 1992; ed in quell'anno Amato affidò proprio a Deutsche Bank l'incarico di piazzare sul mercato tedesco i buoni del Tesoro italiano

Forse non è una coincidenza il fatto che, mentre scoppia un caso manifesto di lobbismo infiltrato nelle istituzioni, come quello di Grilli, le cronache ed i commenti siano ancora invasi da un personaggio come "Genny 'a Carogna", lanciato all'evidenza mediatica durante la finale di Coppa Italia a Roma. Il razzismo antimeridionale infatti non è solo un efficace diversivo propagandistico, ma anche un veicolante per messaggi ideologici più subdoli.
Grilli il prototipo di brava persona secondo JP Morgan Bildeberg
Una certa connivenza poliziesca con gli ultras si spiega facilmente, se si considera che le organizzazioni del tifo costituiscono veri e propri allevamenti di confidenti della polizia, da riutilizzare e riciclare anche in situazioni molto diverse dal calcio. I media hanno invece colto l'occasione per usare il caso di "Genny 'a Carogna" come pretesto per riproporre l'immagine di uno "Stato debole", vittima ogni volta del piccolo prepotente di turno. 

Come si può prendersela con Grilli se ha fatto anche lui 'a Carogna, visto che può farlo chiunque? Il problema dunque non è più lo strapotere del lobbying delle multinazionali, ma la "debolezza" dello Stato. Ed ecco il solito circuito ideologico: dal vittimismo dello Stato, "troppo buono" per imporre la disciplina, si passa al "colpanostrismo" ad uso delle masse, che vanno addestrate ad accettare di sopportare i "sacrifici".

D'altra parte, va dato atto a Grilli a' Carogna di ave
r preso una decisione non facile, dato l'alto tasso di mortalità dei dirigenti di JP Morgan in quest'ultimo periodo. Tre dirigenti della superbanca sono infatti morti in circostanze misteriose nel giro di poche settimane. Il primo a "suicidarsi" è stato, nel gennaio ultimo scorso, Gabriel Magee, dirigente di una divisione tecnologica della banca. Magee è saltato dal cinquantesimo piano dell'edificio in cui lavorava, nella City di Londra. 

A febbraio è toccato a Ryan Crane, che aveva lavorato per JP Morgan a New York. Crane è stato trovato morto nella sua casa in Connecticut, ed ora si attende il risultato della perizia tossicologica. Ad Hong Kong, quasi in contemporanea, vi è stata un'altra morte misteriosa di un esponente di Jp Morgan, Li Junjie, anche lui lanciatosi dall'alto di un grattacielo, stavolta alto appena trenta piani. 

La "coincidenza" di queste morti misteriose, concentrate in un breve periodo, evidentemente non ha spaventato Grilli, forse aduso a prendere in considerazione simili "ristrutturazioni" aziendali, e magari anche a gestirle. Si registrano infatti altre morti di banchieri, anche fuori da Jp Morgan. 

Il 26 gennaio di quest'anno, a Londra, due giorni prima del "suicidio" di Magee, è stato trovato impiccato nella sua casa anche un ex manager di Deutsche Bank, William Broeksmit, che sino all'anno scorso faceva parte dei vertici della multinazionale. Secondo la testimonianza della sua psicologa, Broeksmit era molto preoccupato a causa di indagini sul conto della banca. 

Anche se Giuliano Amato non lavora più per Deutsche Bank, da quando è diventato giudice costituzionale, ciò non dovrebbe rassicurarlo più tanto, visto che la grande moria delle vacche colpisce persino gli ex.

lunedì 12 maggio 2014

Scoperto il collegamento tra il vaccino antipolio e tumori infantili sono esposte in un documentario del 1997

Scoperto il collegamento tra il vaccino antipolio e tumori infantili sono esposte in un documentario del 1997
 naturalnews
tradusiu de Sa Defenza




Lo sviluppo del primo vaccino per la polio del 1950 è ancora glorificato dai media mainstream come una delle più importanti innovazioni di sanità pubblica della storia. 

Ma un meno noto documentario andato in onda sulla rete delle news canadesi CBC nel 1997, racconta una storia molto diversa  sulla sicurezza e l'efficacia del vaccino antipolio, compresa la sua nota infezione  con un virus di scimmia che causa il cancro e la morte. 


Presentato su YouTube dal National Vaccine Information Center (NVIC), il documentario, che va in onda su della rete Current Affairs: Beyond the Headlines è programma una serie per la quinta estate , indaga la storia di come sono stati fatti i primi vaccini antipolio

Attribuito principalmente a Jonas Salk, lo sviluppo del vaccino contro la poliomielite, ha coinvolto e infettato  scimmie rhesus   con l'estrazione di siero dai reni al fine di produrre il vaccino. 

Sembra semplice, giusto? Fatta eccezione per il fatto che molte delle scimmie da cui è stato estratto  il tessuto sono  infettate da un virus mortale che finisce per essere ospitato dall'uomo vaccinato infettandolo. 

Il virus principale che  preoccupa, i ricercatori, è noto con il nome SV40, perché a seguito di studi, si è rivelato ed associato come  la causa del cancro al cervello. Anche se si pensava,  precedentemente, che il virus fosse  solo motivo di infezione per le scimmie; si è invece scoperto e stabilito  che il virus SV40 si è installato in  milioni di persone a cui è stato iniettato  il vaccino antipolio. 

"Si credeva che solo le scimmie si infettassero con l'SV40,  per poi scoprire più tardi, che invece, infettava  gli esseri umani in qualsiasi circostanza, figuriamoci poi se associata a tumori ", ha spiegato il dottor Daniel Bergsagel, MD, un oncologo pediatrico Canadese che aveva  in cura dei bambini ammalati di cancro, presso la città di Atlanta, al momento in cui è stato girato il documentario. 


Il Dr. Bergsagel ed i suoi colleghi hanno fatto la scoperta accidentalmente che l'SV40 era presente in campioni di tumore prelevati da bambini malati.Si è visto, che decine di virus delle scimmie erano presenti nei primi vaccini antipolio somministrati durante le campagne di vaccinazione di massa che hanno avuto luogo attorno agli anni 1950 e 1960.
La cosa peggiore è che coloro che lavoravano sui vaccini, compresi Jonas Salk e il suo collega Albert Sabin,  sapevano che le scimmie da cui sono stati producendo vaccini erano pesantemente contaminate. 


"La migliore stima che possiamo fare oggi in questo momento è che non c'era meno di 26 diversi virus  in quei preparati dalle scimmie  ", ha aggiunto il dottor Howard B. Urnevitz, un microbiologo (microbiologist and vaccinologist from California), che ha a lungo ha studiato il processo con cui i vaccini sono stati fatti, ha affermato durante una intervista  alla CBC. (Le infezioni contenute nei vaccini dice:)"Essi variavano da lotto a lotto , da paese a paese, ma era chiaro che queste scimmie erano fortemente contaminate - e constata che ci sarebbe stata solo una scimmia malata - ma essendo messa in una gabbia con altre scimmie si sarebbero infettate a vicenda,  il loro reni sono stati rimossi e con essi anche tutti questi virus . "

SV40 provoca il cancro nei test sui criceti di laboratorio, gli studi dimostrano grandi rischi per i mammiferi

Quanto alle domande circa la sicurezza di SV40 nei vaccini antipolio ha prodotto una più diffusa attenzione, il governo del Canada ha elaborato un piano per testare una versione orale del vaccino , che contiene anche SV40, sugli esseri umani. 
Non molto tempo dopo, prove su criceti di laboratorio hanno rivelato che l'SV40 ,  influenza i mammiferi, una scoperta che non si è mai dimostrata falsa. "E 'stato il primo caso di sapevamo che un virus delle scimmie provoca il cancro in un roditore", ha spiegato il Dr. Benjamin Sweet, scienziato in pensione che in quel tempo, con l'aiuto dei suoi colleghi, ha fatto il collegamento tra SV40 e cancro; 

è possibile vedere tutto il documentario in tre parti  su YouTube visitando il seguente link: 
OldThinkerNews.com . 


Fonti a questo articolo


http://www.oldthinkernews.com

http://nyvic.org

http://www.whale.to

http://science.naturalnews.com

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte SaDefenza e l’autore della traduzione Vàturu  


domenica 11 maggio 2014

L'OCSE SI METTE A FARE DENUNCIA SOCIALE, MA PER DEPISTARE

L'OCSE SI METTE A FARE DENUNCIA SOCIALE, MA PER DEPISTARE

Di comidad 
Un recente rapporto dell'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) scopre l'acqua calda, e cioè che l'unica "crescita" che non conosce pause da trenta anni a questa parte è il divario tra ricchi e poveri, con un 1% della popolazione che assorbe sempre più risorse dal restante 99%. 

In effetti è già dal 2011 che l'OCSE pubblica rapporti di questo genere, non cessando di ammonire che ciò avrà "ripercussioni negative sull'economia", e raccomandando di adottare politiche fiscali che consentano un prelievo "più equo" sui redditi più alti. L'OCSE non va confusa con l'OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), oggi molto attiva nella provocazione anti-russa in Ucraina; sebbene le due organizzazioni abbiano in comune la filiazione dai due grandi centri di potere del Sacro Occidente, cioè la NATO ed il Fondo Monetario Internazionale. 

Alcuni commentatori, come quello de "il Manifesto", si stupiscono del fatto che sia proprio un'organizzazione internazionale come l'OCSE, da sempre portatrice del punto di vista dei ricchi, a spremere una lagrimuccia sui poveri che diventano sempre più poveri, ed a lanciare una "denuncia" a riguardo. 

A proposito di scoperte dell'acqua calda, può essere utile riportare all'attenzione alcune ovvietà in grado di spiegare stranezze del genere. Tutti i poteri hanno una vocazione all'assolutismo, perciò è del tutto normale che essi tendano ad occupare ogni "nicchia" a disposizione, cercando di interpretare tutte le parti in commedia. 

Anche una magistratura del tutto addomesticata può essere considerata un ingombro, e vediamo governi come quello statunitense che si arrogano poteri giudiziari, anzi, il trattamento completo: accusa, giudice, giuria e boia. 

Sono stati i governi degli USA, e non le loro magistrature, a fornire le versioni ufficiali sull'uccisione di Kennedy e sull'11 settembre; ma anche le molte contestazioni di queste versioni si sono appuntate sul merito delle ricostruzioni dei fatti, e non sulla legittimità della pretesa di un governo di espropriare il potere giudiziario. 

L'assolutismo si esercita anche sul piano ideologico, perciò, mentre il potere si consolida in un establishment reazionario, nel frattempo esso pretende anche di rappresentare il progresso. 

Sin dai primi anni dell'800 la propaganda ufficiale ha sempre presentato il capitalismo come una liberazione dalle tenebre e dai vincoli del medioevo, etichettando come "resistenza corporativa", come rifiuto del progresso, ogni lotta operaia. Non deve stupire nemmeno che un establishment riesca ad impadronirsi anche dell'opposizione, sottoponendola ad un processo di integrazione e colonizzazione. L'attuale illusorietà della contrapposizione tra destra e "sinistra" costituisce un riscontro di questo semplice assunto. 

Risulta del tutto ovvio quindi che l'establishment si arroghi spesso anche il ruolo della denuncia e dell'utopia, e magari persino della "rivoluzione", ovviamente depistandone il senso. Persino un massoncino arrivista al servizio delle lobby finanziarie, come Matteo Renzi, è stato accreditato per anni dai media come un outsider e come un avversario dell'establishment

Per non parlare di uno dei maggiori esponenti del professionismo della denuncia, quel Roberto Saviano che nel 2006 fu investito dall'allora Ministro degli Interni, Giuliano Amato, del massimo status symbol conferito dall'establishment, cioè la scorta. Se lo stesso Saviano non avesse personalmente confessato le sue predilezioni per ideologi di destra, egli probabilmente sarebbe ancora un punto di riferimento per i comunisti elettoralisti; e forse, indirettamente, lo è ancora, visto che Rifondazione ed i Comunisti Italiani non osano più presentarsi alle elezioni come tali, ma candidano dei giudici come capilista, adottando la bandiera della "legalità" invece che quella della lotta di classe.

Se un potere riesce a monopolizzare anche la "denuncia" dei propri stessi misfatti, ottiene il risultato di distorcere la visione della realtà di quel tanto che basta a fuorviare l'attenzione dai veri problemi. 

Non a caso la "denuncia" dell'OCSE ripropone sempre la stessa soluzione utopica dell'equità fiscale come panacea del divario tra ricchezza e povertà, guardandosi bene dal richiamare i veri fattori dell'impoverimento di massa e dell'arricchimento di pochi. 

Questi fattori l'OCSE deve conoscerli bene, poiché questa organizzazione è perennemente sulla breccia per raccomandarli - anzi, imporli - ai governi. Si sta parlando, ovviamente, della "flessibilità" del lavoro e delle privatizzazioni dei pubblici servizi, i due temi che costituiscono il pallino dell'OCSE, ed anche della sua organizzazione-madre, il FMI. Questi moniti dell'OCSE ai governi vengono rilanciati sempre con molto entusiasmo dal quotidiano confindustriale, "Il Sole-24 ore"

All'OCSE non serve negare che cresca l'abisso tra ricchezza e povertà, poiché le basta continuare ad imporre la menzogna sociale secondo cui la disoccupazione sarebbe dovuta alle eccessive garanzie e "rigidità" del lavoro, per cui basterebbe la piena licenza di licenziare per far piovere posti di lavoro: una pretesa che i fatti hanno già pienamente smentito. 

All'OCSE non occorre neppure negare che le tasse sulla ricchezza siano irrisorie, poiché le basta nascondere il fatto che le privatizzazioni non solo non restituiscono i servizi pubblici ad un'inesistente mercato e ad una chimerica concorrenza, ma addirittura costituiscono esse stesse una tassa versata a favore dei ricchi, un regalo da parte dello Stato. 

Ma il depistaggio ottiene il massimo dell'effetto quando riesce a coinvolgere la "creatività" delle sue vittime. L'OCSE ci vuole infatti far credere di essere preoccupata per le sorti di un'economia sempre più bloccata dal divario eccessivo tra ricchezza e povertà, che determina un calo dei consumi e della produzione. L'esca lanciata dall'OCSE può accalappiare più di un oppositore, disposto magari a lanciarsi in approfondite analisi sul rischio-povertà per le sorti del capitalismo, credendo davvero che i capitalisti siano "preoccupati", se non per umana sensibilità, almeno per senso degli interessi in prospettiva.

Ma la cosiddetta "economia" è solo un'astrazione, mentre la concretezza è il business; e la povertà costituisce il più grosso dei business, poiché aumenta la ricattabilità dei poveri e la loro dipendenza da "servizi" finanziari poco rischiosi per chi li eroga, ma molto remunerativi

Un clamoroso prelievo ai danni dei poveri è stato quello di imporre a tutti i pensionati indistintamente - anche ai più poveri - di aprire un conto corrente per riscuotere la pensione. Il vantaggio non è stato solo per le banche, poiché immediatamente è stata elevata la tassazione sui conti correnti. Tutti! Così si è prelevato pochi euro in più per ogni pensionato, ma il poco, moltiplicato per molti, diventa un affare.

Inoltre, già nel 2005 uno studio effettuato in Gran Bretagna, rilanciato dal quotidiano "The Guardian", rilevava che i giovani senzatetto costituivano per le banche uno dei più importanti target per l'offerta di carte di credito. I giovani così allettati vengono fatti cadere in una spirale di indebitamento che ripropone l'antico schiavismo per debiti.

sabato 10 maggio 2014

DA NIGEL FARAGE A MARINE LE PEN, DAGLI INDIPENDENTISTI VENETI A QUELLI SCOZZESI, TUTTI D'ACCORDO: CON LA RUSSIA DI PUTIN

DA NIGEL FARAGE A MARINE LE PEN, DAGLI INDIPENDENTISTI VENETI A QUELLI SCOZZESI, TUTTI D'ACCORDO: CON LA RUSSIA DI PUTIN

sabato 10 maggio 2014

Irredentisti di tutta Europa unitevi. La Russia e' con voi. L'unico elemento su cui i partiti e i movimenti euroscettici sembrano essere d'accordo, inclusi gli scozzesi che euroscettici potrebbero solo diventarlo in futuro, e' il putinismo. Lo sguardo rivolto all'unisono al Cremlino non e' ancora sufficiente per convincere i leader di queste formazioni ad allearsi in un'unica coalizione in vista delle elezioni europee del 25, ma la loro frammentazione e' comunque minore di cinque anni fa e l'influenza di Putin puo' aver fatto da collante.

''Non c'e' una vera e propria strategia, ma dalla Russia emanano Ong o settori della societa' civile influenzati da posizioni che non vedono in modo cosi' sfavorevole l'indebolimento del vincolo europeo, indebolimento che consentirebbe alla Russia di continuare a trattare con i singoli paesi europei a livello bilaterale'', spiega all'Adnkronos Daniele Scalea, direttore generale dell'Isag, un centro studi attento alle dinamiche politiche interne della Russia.

I due poli dell'euroscetticismo diviso, Nick Farage e Marine Le Pen, a capo rispettivamente dell'Ukip britannico e del Fronte nazionale francese -due partiti che, anche da soli, provocheranno un ''sisma politico'', come aveva anticipato Farage nei giorni scorsi, dopo la pubblicazione di un sondaggio che assegnava all'Ukip ben piu' del 30 per cento dei voti il 25 - hanno piu' volte lodato pubblicamente Putin.

L'Unione europea, ha avuto modo di dire Farage, ha ''le mani sporche di sangue'' per aver incoraggiato la ribellione in Ucraina, che il leader dell'Ukip ha equiparato, per la tragedia innescata a suo dire dagli incoraggiamenti occidentali, a quanto accaduto in Siria e in Libia. Farage considera Putin ''il leader che nel mondo ammira di piu''', pur precisando che questo giudizio vale ''per l'operatore, piu' che per l'essere umano'', e affrettandosi a denunciare, nel suo sforzo di rimanere ancorato ai valori liberali, la sorte dei giornalisti in carcere in Russia.

Sforzo che porta Farage a concentrare la sua critica all'Europa su questioni economiche e sulla protezione degli interessi nazionali, a tenersi lontano dalla destra radicale e dal razzismo e dall'antisemitismo che ancora rischia di portarsi dietro, e quindi da Marine Le Pen. Tale sforzo e' condiviso dal Movimento 5 Stelle, che rimanda eventuali alleanze in Europa a dopo le elezioni e sottolinea che ''su alcuni estremismi noi non ci troveremo mai d'accordo''. Fra i primi a riconoscere il risultato del referendum in Crimea, l'M5S precisa, con le parole del deputato della Commissione esteri Manlio Di Stefano, che ''non e' possibile fare gli ingenui e dire che Putin e' un criminale, perche' quando si parla di geopolitica anche gli Stati Uniti hanno comportamenti simili a quelli della Russia in Ucraina''.

La leader del Fronte nazionale che in questi anni ha pur cercato di riformare il partito fondato dal padre, avvicinandolo a posizioni meno estremiste, si e' recata a Mosca lo scorso aprile, dopo un primo viaggio, accolta con gli onori di un capo di stato, nel giugno dello scorso anno. ''E' sorprendente la guerra fredda dichiarata dall'Unione europea alla Russia. Non e' in linea con le relazioni tradizionali amichevoli che abbiamo con Mosca, ne' con gli interessi economici del nostro paese o dei paesi dell'Unione europea e danneggia le relazioni future'', ha dichiarato in quell'occasione, dopo aver incontrato il presidente della Duma Sergei Naryshkin.

''L'idea di federalismo offrirebbe alle diverse regioni ucraine la possibilita' di una ampia autonomia, di determinare il loro destino in modo indipendente'', aveva aggiunto Le Pen, definendo l'equazione euroscettica che porta al legame con Putin. Il metodo dell'autodeterminazione attraverso referendum valido per la Crimea o per il Donbass e' lo stesso che dovrebbe consentire alle diverse regioni europee di contestare l'euro o comunque la scelta europea. E va quindi sostenuto. I partiti euroscettici sono interessati a coltivare il rapporto con Mosca che offre loro cosi' legittimita' internazionale. ''Non hanno referenti forti a Washington, e ovviamente non a Bruxelles, non hanno riferimenti esterni e li trovano nella Russia, che ha un suo interesse ad allentare il disegno europeo'', aggiunge Scalea, sottolineando che ''fra Russia e partiti euroscettici c'e' anche una certa sintonia ideologica, su alcuni punti come l'opposizione alla laicizzazione estrema dell'europa''.

Sulla stessa lunghezza d'onda di Le PEN, il leader dell'estrema destra austriaca Heinz Christian Strache, per cui le sanzioni europee contro Mosca sono una farsa, e Geert Wilders, a capo del partito per la liberta' olandese, che con l'Fpoe ha aderito all'Alleanza europea per la liberta' insieme ai Democratici svedesi e il Vlaams Balang belga.

Alleanza a cui fa riferimento anche la Lega Nord di Matteo Salvini che aveva detto: ''Vogliamo un'Europa diversa, non fondata come oggi sul denaro. E con Putin sui temi principali ragioniamo allo stesso modo''. (Su iniziativa di persone considerate vicine alla Lega e' nata nei mesi scorsi l'Associazione culturale Lombardia Russia, una iniziativa ''apartitica ma con idee molto precise che combaciano pienamente con la visione del mondo enunciata dal Presidente della Federazione Russa che si possono riassumere in tre parole: Identita', Sovranita', Tradizione...Vladimir Putin, a differenza degli altri capi di stato, parla chiaramente di concetti per noi essenziali: difesa delle identita' culturali dei popoli, principio di autodeterminazione, famiglia tradizionale come nucleo fondante della societa', lotta serrata all'immigrazione clandestina e all'islamizzazione'')

Molti dei partiti euroscettici sono importanti per Mosca anche perche' non hanno in programma iniziative per denunciare violazioni dei diritti umani. 'Quando avro' risolto questi problemi in Francia, mi occupero' di migliorare la situazione della democrazia in Russia'', aveva detto Le PEN. Ma Putin viene apprezzato anche dal premier scozzese Alex Salmond, e dagli indipendentisti veneti, che scrivono i loro manifesti in russo (e le cui iniziative vengono seguite con piu' attenzione dai quotidiani russi che non da quelli italiani).

Il promotore del referendum per la secessione della Scozia ha elogiato il presidente russo per il modo in cui ''e' riuscito a restaurare in larga misura l'orgoglio nazionale dei russi''. ''Certo, non approvo tutte le azioni della Russia, ma penso che Putin sia piu' efficace di come viene descritto, ed e' chiaro perche' raccoglie tanti consensi nel suo paese''.

http://www.ilnord.it/

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