giovedì 19 ottobre 2023

Gli Stati Uniti chiudono il consolato per paura di rivolte

I manifestanti si riuniscono davanti all'ufficio di un consolato americano durante una manifestazione per mostrare solidarietà ai palestinesi, a Istanbul, Turchia, 18 ottobre 2023. © AP / Emrah Gurel
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Una struttura diplomatica ad Adana, in Turchia, è stata chiusa a causa del timore di manifestazioni “violente”.

Gli Stati Uniti hanno chiuso a tempo indeterminato il loro ufficio consolare nel sud della Turchia, prevedendo “diverse settimane” di accese proteste legate alla guerra in corso tra Israele e militanti palestinesi a Gaza.

L’ambasciata americana a Turchia ha annunciato la mossa mercoledì sera, affermando che il consolato nella città di Adana sarà chiuso al pubblico “fino a nuovo avviso” e invitando i cittadini americani a evitare di recarsi nella zona.

Nelle prossime settimane sono previste grandi manifestazioni legate agli eventi in Israele e a Gaza in tutta la Turchia. Qualsiasi raduno, anche quelli destinati a essere pacifici, potrebbe intensificarsi e diventare violento", ha affermato l'ambasciata in una nota, aggiungendo che "l'attività di protesta potrebbe comportare una maggiore presenza della polizia, chiusure stradali e interruzioni del traffico".

I manifestanti filo-palestinesi invadono il Campidoglio degli Stati Uniti

Filmati sui social media
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I manifestanti chiedevano agli Stati Uniti di spingere Israele e Hamas verso un cessate il fuoco. Decine di manifestanti filo-palestinesi hanno organizzato un sit-in di protesta nel Campidoglio degli Stati Uniti mercoledì, chiedendo che gli Stati Uniti sostenessero un cessate il fuoco tra Israele e Hamas. La polizia ha arrestato diversi manifestanti che si rifiutavano di lasciare l'edificio.

Gli attivisti si sono allontanati da una manifestazione più ampia al National Mall e si sono seduti sul pavimento dell'House Office Building, sotto gli occhi di un anello di polizia. Cantando “cessate il fuoco adesso!” i manifestanti portavano striscioni con la scritta “lasciate vivere Gaza” e “non in mio nome”.

ALI DIFFIDA GLI ABUSI e la SOCIETÀ CIVILE PRESIDIA L'OSPEDALE BROTZU A CAGLIARI

Presidio 18 ottobre all'ospedale Brotzu di Cagliari FOCUS: malasanità , mascherine, vessazione di dipendenti e diritti lesi degli ammalati. Informazione diffida Avv. Verdone e distribuzione Vademecum su come comportarsi per diritti negati

In seguito all'emissione della illegittima “ordinanza Schillaci” del 28.4.2023 che obbligava l’utenza all’uso della mascherina nei luoghi ad alta densità di cura nonché attribuiva ai direttori sanitari, anche di strutture private, il potere di decidere se imporre l’uso della mascherina e l’effettuazione dei tamponi diagnostici in tutti i locali diversi da quelli anzidetti, Avvocati Liberi ha proposto ricorso al TAR ed ottenuto un provvedimento interlocutorio del 11.9.2023 che rilevava tale ordinanza priva del requisito dell’urgenza e non  suffragata da un’istruttoria e da motivazioni adeguate.

L’ordinanza ministeriale non solo è nulla e illegittima, ma diviene addirittura illecita in quanto alcuna Legge prevede l’imposizione ai cittadini di prestazioni personali (uso della mascherina) o di trattamenti sanitari (effettuazioni di tamponi diagnostici), obblighi che sono riservati alla Legge dagli artt. 13, 26, 23 e 32 Cost.

Ancor più illecite sarebbero però le imposizioni alla libertà personale, alla libertà di circolazione e alla libertà delle cure imposte da provvedimenti o circolari interne dei direttori sanitari ai pazienti per l’accesso alle cure ed all’utenza per l’accesso alle strutture di cura socio-sanitarie e socio-assistenziali, alle strutture di ospitalità e lungodegenza, alle residenze sanitarie assistenziali, agli hospice, alle strutture riabilitative, alle strutture residenziali per anziani ed a quelle di cui all’art. 44 DPCM 12.1.2017.

Soldato russo spiega come la sua squadra ha catturato un M2 Bradley americano

https://www.rt.com/russia/585019-russia-biden-anime-battalion/
"Prendiamo questo dannato coso": il soldato russo spiega come la sua squadra ha catturato un M2 Bradley americano, Gli incontri con i veterani delle operazioni militari in Ucraina sono diventati parte della vita culturale di San Pietroburgo

Nonostante la pioggia battente, la sala principale della libreria Listva di San Pietroburgo è quasi piena. Un giovane magro e occhialuto vestito con un abito siede di fronte al pubblico. È il tipo di persona che potresti facilmente incontrare in un auditorium universitario e sembra che parlerà di filosofia, politica internazionale o storia (lezioni del genere si tengono regolarmente qui). Tuttavia, sul petto di questo giovane notiamo due Ordini di Coraggio, che sono tra le più alte decorazioni militari della Russia.

L'uomo è Stanislav Getmanets, membro del partito nazionale bolscevico, che usa il nominativo militare " Biden". È andato al fronte come volontario un anno fa. Il suo distaccamento, che divenne noto dai media russi come " anime da combattimento ", fu tra i primi a catturare l'equipaggiamento militare occidentale durante la controffensiva estiva delle Forze armate ucraine (AFU). I combattenti hanno catturato un veicolo da combattimento di fanteria americano Bradley (IFV) come trofeo di guerra. A San Pietroburgo, Getmanets ha raccontato la sua esperienza e condiviso ciò che la guerra ha significato per lui personalmente.

SPARIZIONI TEMPORALI, LEY-LINE, TELETRASPORTO, CASO FILADELFIA, DÉJÀ-VU

In questo secondo episodio di Portali Stellari e Viaggiatori nel Tempo, continueremo a esplorare gli accessi attraverso tunnel cosmici o portali dimensionali, che ci portano a sperimentare altre dimensioni o mondi.

Attraverso casi reali ed enigmatici di misteriose sparizioni e apparizioni di persone e gruppi, andremo oltre le dimensioni conosciute, oltre le leggi del tempo e dello spazio che fanno parte della nostra realtà, del multiverso in cui viviamo, laddove la fisica quantistica apre enormi possibilità di comprendere il mondo che ci circonda, sia visibile che invisibile.

Vedremo anche gli specchi come portali dimensionali conosciuti fin dall'antichità, così come le invisibili ley line, misteriosi allineamenti energetici, legati a vortici e portali magnetici.

mercoledì 18 ottobre 2023

"Ti vediamo", dice Israel alla top model filo-palestinese

Gigi Hadid partecipa al British Vogue X Self-Portrait Summer Party alla Chiltern Firehouse il 20 luglio 2022 a Londra, Inghilterra. © David M. Benett / Dave Benett / Getty Images
Rtnews
Gigi Hadid, il cui padre è palestinese, ha affermato che offrire sostegno al popolo palestinese non è un segno di sostegno ad Hamas

Il governo israeliano ha accusato la modella americana Gigi Hadid di “chiudere un occhio” sugli eventi che hanno scatenato la guerra tra Israele e il gruppo militante palestinese Hamas, dopo che la 28enne ha pubblicato sui social un messaggio di sostegno al popolo palestinese media.

“Non c’è nulla di ebraico nel trattamento riservato dal governo israeliano ai palestinesi”, ha scritto Hadid, il cui padre Mohamed Hadid è palestinese, in una storia temporanea su Instagram durante il fine settimana al suo seguito online di quasi 80 milioni di persone.

Ha aggiunto che “condannare il governo israeliano non è antisemita e sostenere i palestinesi non significa sostenere Hamas”.

BOMBARDATO UN OSPEDALE A GAZA. 500 MORTI ALMENO.

Antonello Boassa
Non sto a commentare l'ennesimo atto di crudeltà che non rispetta minimamente le convenzioni internazionali e il diritto internazionale. Oramai è evidente che non c'è un limite alla violenza dello stato sionista, disprezzato da quella parte del pianeta che non è Occidente collettivo, da quella parte che è stanca delle guerre e del caos creato dagli States e dai suoi vassalli anglosassoni ed europei.

Si continua con l'odio, con l'istigazione all'odio. Un saccheggio coloniale iniziato nel '500, con terrificanti genocidi, con la scomparsa di intiere civiltà. Due guerre mondiali non per la democrazia e per la libertà ma per la spartizione dei territori da depredare. Ora il rischio molto concreto di una terza guerra perché l'Occidente collettivo non sopporta che popoli da sempre dominati non accettino più l'ordine illegale costruito dall'Egemone e accettato con totale servilismo dai suoi vassalli.

Occidente che impone un avamposto di conquista, di repressione che tuteli i suoi interessi davanti ai tanti supposti nemici, creando il caos imperituro perché i popoli islamici non possano vivere in pace. Un caos imposto dall'Occidente perché l'Asia occidentale risulti divisa e in ostilità. Le inimicizie e la povertà anche estrema sono frutto della presenza dell'Occidente

ACHTUNG BANDITEN: LA COMUNITA' INTERNAZIONALE APPROVA DI FATTO IL MASSACRO DI GAZA

ebrei anti sionisti che rispetto e che rispettano il loro popolo
Antonello Boassa
E' bastato che Colin Powell, non processato per crimini di guerra, mostrasse una fiala che-a suo dire- conteneva un veleno terrificante che in mano ad Saddam Hussein diventasse un ordigno di distruzione di massa- perché gli Stati Uniti bombardassero Bagdad e venissero uccisi 500.000 persone, con il plauso di Madeleine Albricht per "la potenza di fuoco" della sua gloriosa patria.
 
Certo erano tutti banditen. Dovevano crepare nel peggiore dei modi.

E' presumibile che anche oggi l'Occidente a guida anglosassone-sionista stia facendo il tifo perché Hamas venga distrutta e con essa tutti i resistenti palestinesi a Gaza come in Cisgiordania affinché la Palestina tutta venga occupata e sparisca dalle carte geografiche. Ad oggi 2215 palestinesi morti nella "prigione a cielo aperto", 54 in Cisgiordania feriti a morte da poliziotti e coloni. Ma i cittadini resistono tra il fuoco e le macerie. Via dal nord di Gaza gridano i veri banditen. Si risponde "No ad una seconda Nakba".

Comunque se l'esercito sionista entrerà a Gaza- cosa di cui ha somma paura- non è sicuro che farà piazza pulita perché accanto ai guerriglieri palestinesi si uniranno i militanti di Hezbollah e i volontari che arriveranno dai paesi islamici. Non solo la rabbia di coloro che hanno assistito ai soprusi continui e ai bombardamenti e che scenderanno in strada e che forse potrebbero arrivare anche a 600.000 combattenti. Chi conosce la grande rivolta di Napoli del 1943 contro le armate possenti naziste sa che cosa può fare un popolo che si unisce nella lotta e che è consapevole della volontà genocida e di espansione della dirigenza sionista.

Comunque sia Netanyahu è finito e l'amicizia con i Paesi vicini è compromessa. Israele se non farà una rivoluzione democratica al suo interno e non cesserà i suoi attacchi criminali in Siria-ultimamente gli aeroporti di Damasco e di Aleppo-, in Libano, in Iraq, nel rispetto del diritto internazionale, potrà esistere solo ridimensionando le sue ambizioni, senza apartheid e in libertà. Gli States e la Nato sono oramai in caduta libera e non potranno più-come hanno fatto sempre- venire di prepotenza in soccorso

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