SI UNU SINDIGU E UN'AMMINISTRATZIONE FAGHENT UNA DELIBERA CHE A CUSTA CHERET NARRER CHI SU BENTU EST CAMBIANDE ED EST BENTULANDE A S'ALA DE SA SOBERANIA.
NO EST UNA DECLARATZIONE DE INDIPENDENTZIA MA FAGHET TRETU MANNU IN SU CAMINU DE SA SOBERANIA.
BENE MEDA FERNANDO ( Fernando Codonesu est su sindigu de Villaputzu )
Bustianu Cumpostu
OGGETTO: Interdizione dell’accesso all’area terrestre del Poligono sperimentale e di
addestramento interforze del Salto di Quirra – Determinazioni in merito.
IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO che con il Decreto di accoglimento di istanza di dissequestro del 29/09/2011 emesso
dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lanusei, è stato disposto il dissequestro
dell’area terrestre del poligono, a seguito del quale l’Amministrazione Difesa ha avviato le azioni
esecutive discendenti dal sopra citato provvedimento;
VISTA l’ordinanza n. 2 del 17/10/2011 emessa dall’aeronautica Militare, Centro Sperimentale di
Volo Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze del Salto di Quirra a firma del
Comandante Gen. B.A. Sanzio Bonotto con la quale viene disposto l’allontanamento degli
allevatori e degli agricoltori attualmente presenti nel sedime militare, nonché il divieto di accedere e
transitare all’interno dell’area terrestre del Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze del
“Salto di Quirra” di qualunque soggetto civile non debitamente e preventivamente autorizzato dal
Comando Militare.
L’ordinanza si applica con decorrenza dal 09/11/2011.
La predetta ordinanza è stata notificata a tutti i Sindaci del territorio affinché questi ultimi ne
comunicassero il contenuto alla popolazione e la esponessero all’Albo Pretorio.
CONSIDERATO che nelle aree interessate dal divieto pascolavano le greggi di vari pastori di
Villaputzu ed insistono diverse attività agricole per la coltivazione di orti, uliveti, vigne, etc.
DATO ATTO che il sopra citato provvedimento comporta effetti negativi nei confronti delle
categorie immediatamente e direttamente colpite da tale provvedimento, soprattutto per quello che
riguarda le attività agricole e pastorali, nonché conseguenze economiche lesive per tutta la
comunità di Villaputzu.
VISTA la deliberazione della G. C. n.100 del 07/12/2011 con la quale è stato conferito incarico ai
legali affinché assumessero tutte le iniziative che si rendessero opportune e necessarie a tutelare il
Comune e la popolazione di Villaputzu a seguito del provvedimento sopraccitato, al fine di
scongiurare o almeno limitare nell’immediato i gravi pregiudizi che ne derivano ed in particolare
impugnare la predetta ordinanza nanti gli organi competenti.
PRESO ATTO che il TAR Sardegna con sentenza n. 25/12 del 26/01/2012 stabiliva tra l’altro che:
“il Comune ricorrente, vista la complessità e delicatezza della questione controversa, potrà trovare
la richiesta tutela nella più opportuna sede di merito della causa, anche tenuto conto che il
provvedimento impugnato (di tutela preventiva) appare per la sua stessa natura provvisorio e che
l’Amministrazione militare dovrà, in tempi adeguati, procedere al suo superamento definendo i
connessi procedimenti di verifica ambientale e di bonifica, con ripristino delle precedenti libertà
dei singoli e della Comunità ove esistenti e legittime”.
SUCCESSIVAMENTE sono seguiti diversi incontri tra Amministrazione Comunale e
Amministrazione Militare c/o i poligoni di Perdasdefogu e di Capo San Lorenzo, nei quali è sempre
stata rinnovata l’esigenza per la Comunità di Villaputzu di dare immediato avvio ai lavori di
bonifica di quelle parti del territorio del PISQ riconosciute come inquinate a seguito dell’indagine
ambientale predisposta dal Ministero della Difesa nel 2008 e conclusa con le relazioni della CTME
(Commissione Tecnica Mista degli Esperti) e dell’Arpas.
PRESO ATTO
CHE i risultati dell’indagine sono noti dal mese di maggio del 2011 e, alla data odierna, non si è
fatto nulla di concreto salvo un progetto di caratterizzazione ambientale di due aree riconosciute
come gravemente inquinate dall’indagine della Procura di Lanusei.
CHE come è ampiamente noto, il Comune di Villaputzu ha pagato e paga un peso estremamente
gravoso alle servitù militari.
Innanzitutto quel peso che è noto come “sindrome di Quirra”.
Quirra è una piccola frazione del paese di appena 150 abitanti dove sì è riscontrato un abnorme
numero di morti da tumore (23 certificati) la cui prima denuncia risale a oltre un decennio fa, ad
opera dell’allora sindaco oncologo Dr. Antonio Pili. Su questo aspettiamo ancora di conoscere i
risultati dell’indagine epidemiologica presentata in data 15 dicembre 2011.
La “Sindrome di Quirra” si è poi arricchita di ulteriori numeri arrivando a oltre 160 casi come
risulta dall’inchiesta della Procura di Lanusei.
RILEVATO che il poligono interforze del Salto di Quirra si estende per 13.400 ettari e di questi ben
7.500, di cui 1.200 sono ubicati nel poligono di Capo San Lorenzo, appartengono al Comune di
Villaputzu, ovvero circa il 58% della sua estensione e, in altri termini, ben il 41% dell’intero
territorio comunale che è pari a poco più di 18.000 ettari.
La superficie del poligono a monte ricadente nel nostro comune è pari a 6.300 ettari, peraltro in
larga parte soggetta ad usi civici.
Da un punto di vista economico, la non disponibilità del 41% del territorio ha provocato un divario
negativo in termini di reddito medio procapite rispetto a quello medio della provincia di Cagliari
pari a oltre il 30%. Dalle verifiche effettuate, tale differenza è costante a partire dal 1965.
ACCERTATO che altri disagi e danni economici evidenti sono dovuti all’allontanamento dei
pastori dai terreni adibiti a pascolo e che da 18 mesi non sono in grado di vendere né il bestiame né
i prodotti derivati come latte e formaggi.
Da qui la necessità dell’avvio immediato delle bonifiche e la stipula di un accordo di couso dei
terreni non inquinati, che sono pari ad oltre il 90% dell’intera superficie del PISQ.
EVIDENZIATO che la situazione appena descritta non è più sostenibile, specialmente nel mutato
quadro geopolitico internazionale, neanche con l’attuale ruolo delle Forze Armate italiane e con la
politica governativa nota come “spending review”.
E’ in corso infatti un progetto di ristrutturazione delle forze armate mirato al miglioramento
dell’efficienza e dell’efficacia del sistema nel mutato quadro geopolitico internazionale.
I punti qualificanti di tale processo riguardano l’uso massiccio delle tecnologie di rete, la
diminuzione degli effettivi in servizio, la spinta verso la robotica, l’intelligence e un ruolo sempre
più politico e di “peace keeping” nei vari teatri di guerra.
Secondo la dottrina che sottende tale processo, si passerebbe dall’uso della forza all’uso della
politica e della cooperazione internazionale.
CONSIDERATO che in campo nazionale, alcuni fatti e prese di posizione politica hanno
caratterizzato questa prima parte del 2012.
Innanzitutto la presentazione in Senato di una mozione firmata da oltre 120 senatori di tutti gli
schieramenti per la ridiscussione e il riequilibrio delle servitù militari, in quanto se comprensibili e
accettabili nel mondo diviso in due blocchi degli anni ’50 risultano oramai anacronistiche.
La successiva relazione intermedia sulla situazione dei poligoni di tiro approvata all’unanimità il
30 maggio dalla Commissione parlamentare di inchiesta sull’uranio impoverito ha inoltre delineato
uno scenario per la ridefinizione e il parziale superamento delle servitù militari che pesano sulla
Sardegna.
Gli assi portanti della proposta si basano sulla salvaguardia dell’occupazione esistente, sulla
dismissione graduale dei due poligoni di Capo Frasca e Teulada, su un progetto di riqualificazione
del poligono interforze del Salto di Quirra.
Successivamente all’approvazione della su citata relazione, il 27 luglio c.a. si è costituito a Cagliari
il coordinamento dei Sindaci dei comuni interessati dai poligoni militari. Hanno aderito fino a
questo momento i comuni di Villaputzu, Perdasdefogu, Teulada, Arbus, Villagrande, Ulassai,
Arzana, Osini, Lotzorai, Tertenia, Escalaplano, Ballao, Sant’Anna Arresi, Jerzu e Muravera.
Il Coordinamento intende affrontare, in qualità di soggetto istituzionale, le problematiche della
dismissione progressiva dei due poligoni di Teulada e Capo Frasca e contribuire attivamente al
progetto di riqualificazione del PISQ.
Compito del coordinamento è anche quello di concorrere alla predisposizione di un progetto di
sviluppo condiviso e partecipato di tutti territori interessati dalle servitù militari, con il
coinvolgimento dei Ministeri di riferimento (Difesa, Infrastrutture, Sviluppo Economico, Ambiente,
Coesione Sociale, Sanità, Istruzione e Università), Regione, imprese e categorie produttive.
PRESO ATTO che per i lavori di bonifica relativi ai due poligoni di Capo Frasca e Teulada da
dismettere e il PISQ da riqualificare, sulla base di lavori analoghi limitatamente all’inquinamento
disciplinato dal D. Lgs 152/2006 e s.m.i., si stimano necessari almeno 500 milioni di euro e nulla, al
momento, si può dire in merito alla quantificazione di bonifiche su suoli contaminati da fonte
radioattiva.
VERIFICATO inoltre che per la riqualificazione del PISQ e per lo sviluppo di tutti i territori
interessati dalle servitù militari, a partire soprattutto dai comuni maggiormente gravati di
Villaputzu, Teulada, Arbus e Perdasdefogu, si stima la necessità di risorse finanziarie pari almeno
ad un miliardo di euro, per cui si ritiene indispensabile una forte azione politica da parte dell’intera
comunità sarda nei confronti del Governo e di tutti i Ministeri di riferimento per lo stanziamento
complessivo, anche su base pluriennale, di circa 1,5 miliardi di euro per le attività di bonifica,
riqualificazione e sviluppo.
Nel quadro appena delineato che presuppone un dialogo fra le parti in campo, le autorità militari e
le autorità civili democraticamente elette, si inseriscono alcuni fatti che partono dall’ordinanza del
mese di ottobre 2011 già citata, come i posti di blocco e la predisposizione di piste nell’area del
poligono a monte (in assenza di autorizzazione) che preludono alla recinzione di aree vaste che,
purtroppo, disattendono tali aspettative di collaborazione e dialogo e sembrano andare, invece, in
direzione opposta, caratterizzandosi tra l’altro per palesi violazioni delle leggi nazionali e regionali.
PRECISATO che le servitù militari che si estendono sul 41% del territorio del Comune di
Villaputzu sono in netto contrasto con la lettera e lo spirito dell’art. 5 della Costituzione, nello
specifico si sottolinea che l’Ordinanza su citata del Comandante del PISQ viola le prerogative del
Sindaco e le leggi che le disciplinano. In particolare:
• Il sindaco è autorità sanitaria locale (vedasi art. 32 della legge n. 833/1978 e dell'art. 117
del D. Lgs. n. 112/1998, in materia di Ordinanze Contingibili e Urgenti con efficacia estesa
al territorio comunale, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica).
• Il sindaco sovrintende alle seguenti attività (D. Lgs 267/2000- TUEL, Testo Unico delle
leggi sull’ordinamento degli Enti Locali e successive modifiche e integrazioni:
• emanazione di atti in materia di ordine e sicurezza pubblica;
• svolgimento di funzioni in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria;
• vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l’ordine pubblico,
informandone preventivamente il prefetto.
.
• L’art. 5, comma 3 del codice della strada a mente del quale “I provvedimenti per la
regolamentazione della circolazione sono emessi dagli enti proprietari, attraverso gli
organi competenti a norma degli articoli 6 e 7, con ordinanze motivate e rese note al
pubblico mediante i prescritti segnali”.
• Il D. Lgs n. 112/1998 che disciplina il passaggio di competenze dallo Stato alla Regione e da
questa ai Comuni costieri.
Per le sopra citate motivazioni
CONDIVIDE
Le osservazioni e le richieste già fatte dal Sindaco in diverse sedi istituzionali e qui ulteriormente
riportate e lo invita ad esercitare tutte le prerogative su richiamate che la legislazione vigente gli
attribuisce, con specifiche iniziative in sede politica, l’allargamento al Coordinamento dei Sindaci e
il coinvolgimento di tutte le rappresentanze della società sarda.
CHIEDE
La revoca della sopra citata ordinanza.
La riqualificazione e la riconversione del Poligono di Quirra alla luce del divieto di attività militari
che confliggono con l’ambiente, la ripresa di quelle attività militari e sperimentazioni, previa
verifica di compatibilità sotto il profilo ambientale, e lo sviluppo progressivo di attività civili legate
alle nuove tecnologie ICT, alla ricerca scientifica, all’energia rinnovabile, alle applicazioni
aerospaziali e ai sistemi “dual use”, come evidenziato dalla relazione di medio termine approvata
dalla Commissione parlamentare di inchiesta sull’uranio impoverito.
L’individuazione di Capo San Lorenzo come sito di localizzazione di uno dei Data Center
nazionali e come primo insediamento tecnologico su cui costruire un nuovo modello di sviluppo.
La riperimetrazione del PISQ che preveda almeno la restituzione alla comunità villaputzese di
quelle aree individuate come SIC (Sito di Interesse Comunitario) dalla pianificazione territoriale
regionale, ovvero la piana di Capo San Lorenzo. Allo stesso tempo propone l’individuazione, nel
poligono a monte, delle aree effettivamente necessarie per le esercitazioni militari lasciando invece
quelle non più indispensabili ai Comuni proprietari, che potranno meglio utilizzarle per il proprio
sviluppo economico e sociale.
Al riguardo, si ricorda che il tavolo tecnico congiunto Ministero – Regione – Comuni istituito per
l’individuazione delle zone non più necessarie alla Difesa, che aveva incominciato a delineare un
quadro di lavoro fino al mese di febbraio 2012, non è stato più riconvocato per cui se ne chiede
l’immediata riconvocazione per l’accoglimento delle nostre richieste.
Agli Enti sovraordinati, in primo luogo la GIUNTA REGIONALE della SARDEGNA, una chiara
ed inequivocabile presa di posizione in tale direzione;
INVITA GLI ORGANI RAPPRESENTATIVI DELLA COMUNITA’ SARDA
• ad attivare un tavolo di confronto e proposta per l’avvio immediato dei lavori di bonifica di
quelle parti del territorio del PISQ e dei poligoni di Capo Frasca e di Teulada che sono
risultate inquinate a seguito di 50 anni di esercitazioni militari, la definizione del progetto
di riqualificazione del PISQ e la predisposizione di un piano di sviluppo dei territori
interessati dalle servitù militari con la richiesta di risorse finanziarie quantificate in 1,5
miliari di euro al Governo nazionale da inserire nella legge di assestamento di bilancio;
• a rinegoziare con lo Stato centrale la presenza delle servitù militari nella nostra isola ai
sensi dello Statuto regionale che vede il governo del territorio come “materia concorrente”
con lo Stato per arrivare ad un accordo su un “piano paritario Stato-Regione” che recepisca
elementi qualitativi di sovranità dei sardi;
• a definire il progetto di riconversione della base militare e di sviluppo del territorio di tutti i
comuni interessati.
TRASMETTE
Copia del presente provvedimento: al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei
Ministri, al Presidente della Giunta Regionale quale titolare del confronto e della negoziazione con
il Governo centrale, ai Capi Gruppo dei partiti politici presenti nel Consiglio Regionale e al suo
Presidente, al Prefetto di Cagliari, alle Procure di Cagliari e Lanusei, ai Presidenti delle Province, a
tutti i Sindaci della Sardegna, agli altri partiti e movimenti presenti nella società sarda, alle testate
giornalistiche e televisive regionali e nazionali.
DELIBERA
In conformità.
IL SINDACO - FERNANDO CODONESU
IL CONSIGLIO COMUNALE
sbarco militare a Quirrra |