“Oggi, il popolo greco si trova nell’epicentro della crisi del capitalismo”
Per concessione di Tlaxcala
Fonte: http://cadtm.org/Eric-Toussaint-Le-peuple-grec-se
Data dell'articolo originale: 21/10/2012
URL dell'articolo: http://www.tlaxcala-int.org/article.asp?reference=8523
Eric Toussaint Ερίκ Τουσέν | ||
Tradotto da Curzio Bettio |
Più
di 3000 persone erano presenti per ascoltare 4 conferenze tenute
nell’ordine da: Marisa Matias, eurodeputata del Blocco della Sinistra
(Portogallo) ; Lisaro Fernandez, dirigente sindacale dei minatori delle
Asturie (Spagna); Alexis Tsipras, presidente di Syriza (Grecia); Eric
Toussaint, presidente del CADTM, Comitato per l’Abolizione del Debito
del Terzo Mondo (Belgio, www.cadtm.org ).
L’intervento di Eric Toussaint :
“Noi stiamo vivendo ed attraversando una delle peggiori crisi del
sistema capitalistico mondiale. Ma il capitalismo non si accinge a
morire di una morte naturale nel suo letto. Le crisi fanno parte del
metabolismo del capitalismo. Solo l’azione consapevole dei popoli può
distruggere e superare il capitalismo per aprire la via al socialismo
democratico.
Oggi, il popolo greco si trova nell’epicentro della crisi del
capitalismo. Il modo in cui il popolo greco, con le sue mobilitazioni,
potrà affrontare e fornire una risposta a questa crisi del capitalismo è
determinante per offrire una soluzione a livello internazionale. Voi vi
trovate nell’epicentro della crisi, e della soluzione di questa crisi.
Sei o sette anni fa, l’epicentro dell’alternativa al capitalismo si
trovava nell’America del Sud: in Venezuela, nell’Ecuador, in Bolivia,
quando Hugo Chavez affermava nel 2004 di non credere più alla “terza
via”, e quando pensava che esistesse la necessità a livello mondiale di
un socialismo del 21° secolo.
Attualmente,
l’epicentro delle alternative – che non sempre hanno visto la luce,
come indica bene il titolo di questa conferenza – si è spostato verso
l’Europa.
Quello che i popoli del Venezuela, dell’Ecuador e della Bolivia
hanno dimostrato al mondo è che è perfettamente possibile applicare
politiche di resistenza di contrasto all’offensiva capitalista, che è
perfettamente possibile applicare politiche di ridistribuzione della
ricchezza, di socializzazione delle grandi imprese strategiche, che è
assolutamente possibile e necessario recuperare il controllo sui beni
comuni come sono le risorse naturali.
Questi popoli lo hanno fatto, sono sempre al governo e sperano che
domani, 7 ottobre, in occasione delle elezioni presidenziali, Hugo
Chavez verrà nuovamente rieletto come presidente del Venezuela (evento che si è puntualmente verificato!).
Attualmente, in Europa stiamo vivendo un momento storico. Mai, nel
corso degli ultimi 70 anni, nei paesi europei, abbiamo dovuto affrontare
un’offensiva tanto brutale.
Dappertutto in Europa si utilizza il pretesto del debito, non
solamente in Grecia, ma in tutti i paesi europei, per applicare
politiche di austerità di bilancio.
In Grecia, stiamo assistendo con tutta evidenza ai risultati di
questa austerità nella sua versione più brutale, ma la Grecia
rappresenta solamente l’inizio di un’offensiva destinata a colpire i
popoli del Portogallo, d’Irlanda, di Spagna e degli altri paesi europei.
Per tutto questo, dobbiamo combattere questa offensiva e unificare i
nostri sforzi per sospendere il pagamento del debito illegittimo e
ripudiarlo. In ambito continentale, per noi questo è l’obiettivo
fondamentale!
In questi ultimi tre anni, il popolo greco ha donato una grande
lezione all’Europa. Immediatamente resiste, si è organizzato e ha preso
parte per lo meno a 14 scioperi generali.
Ma, assolutamente fondamentale, e malgrado la sconfitta elettorale,
resta il fatto che il popolo greco ha votato, malgrado tutto, in modo
massiccio per l’iniziativa radicale proposta da Syriza.
Questa è una lezione fondamentale per il resto dell’Europa, dove
spesso le sinistre si dimostrano troppo timide. L’esempio greco dimostra
la forza di una sinistra unita, di una sinistra che riunisce, che crea
una coalizione fra 12 organizzazioni politiche e tenta di unificarle in
Syriza.
L’esempio greco dimostra che quando un partito o una coalizione
ribadisce il suo “no!”, sta affermando: “Se noi arriveremo al governo,
andremo a disobbedire alla Troika”, e questo atteggiamento coraggioso e
combattivo può riscuotere il sostegno del popolo. È una lezione per
tutte e per tutti.
La riduzione del debito greco nel marzo 2012 è una truffa e una trappola.
È molto importante dimostrare all’opinione pubblica internazionale
che il debito reclamato dalla Troika, attualmente stimato sui 150
miliardi di euro, questo è il debito della Grecia nei confronti della
Troika, è un debito illegittimo, che deve essere annullato dall’azione
del popolo, grazie alla disobbedienza di un governo popolare.
Loro, tentano di convincervi che sospendere i rimborsi provocherà
il caos nel paese. Ma negli ultimi dieci anni, sono tre gli esempi che
contraddicono totalmente l’affermazione secondo cui non esiste scampo
possibile al di fuori del rimborso del debito.
L’Argentina ha sospeso il pagamento del suo debito nel dicembre
2001 per una somma pari a 90 miliardi di dollari, e l’Argentina conosce
una crescita economica che va dal 4 al 7%, anno dopo anno a partire dal
2003.
L’Ecuador ha sospeso il pagamento del suo debito commerciale dal
novembre 2008 fino al giugno 2009 e ha potuto imporre ai suoi creditori
una riduzione del debito del 65%. Ed ora l’Ecuador va economicamente
molto bene.
L’Islanda, questo modello neoliberista, ha conosciuto gravi
difficoltà nel settembre 2008 con la bancarotta di tutto il suo sistema
bancario. Allora, l’Islanda si rifiutata di rimborsare il debito delle
sue banche alla Gran Bretagna e all’Olanda. L’Islanda va molto bene, con
una crescita economica del 3% ogni anno.
È chiaro che la Grecia non è l’Islanda, nemmeno l’Argentina o
l’Ecuador. Esistono effettive differenze, ma la lezione resta sempre la
stessa: qui o da altre parti, se dei governi che hanno ricevuto un
sostegno popolare decidono di sospendere il pagamento di un debito
illegittimo, possono ottenere un miglioramento delle condizioni di vita
del loro popolo. Questo è l’esempio da seguire!
È chiaro che una cancellazione del debito è necessaria, ma non
sufficiente. Annullare il debito della Grecia senza mutarne il resto
dell’economia e del modello sociale ed economico ingiusto non permetterà
proprio alla Grecia di costruire un’alternativa in favore del popolo.
La cancellazione, la sospensione del pagamento del debito è
necessaria, ma la socializzazione del sistema bancario, un diverso
sistema fiscale tale che i ricchi paghino più tasse e che preveda la
riduzione delle imposte sui servizi e i beni di prima necessità, fanno
parte di un modello alternativo assolutamente necessario.
Care amiche, cari amici, la storia non è pre-scritta. Davanti a noi restano aperti molteplici scenari.
È possibile continuare nella situazione caotica attuale, con un
autoritarismo sempre crescente esercitato dai governi che stanno al
servizio delle banche. Questo può durare per anni e anni.
È possibile un altro scenario, e ben peggiore: uno scenario
autoritario neofascista. Sicuramente, è un grave pericolo che ci
minaccia.
Ma esistono due altri scenari: sotto pressione popolare, è
possibile avere un capitalismo regolato, un capitalismo come quello fra
gli anni 1950-1960, un capitalismo di tipo keynesiano. Questa è una via
d’uscita possibile.
Ma se questa sera abbiamo voluto riunirci qui, il motivo è perché
pensiamo che non basta limitare la nostra lotta al tentativo di
disciplinare il capitalismo. Noi vogliamo il superamento del
capitalismo! Noi vogliamo un socialismo democratico, il socialismo
dell’autogestione del popolo, il socialismo del 21° secolo. Viva il
socialismo internazionalista. Viva il socialismo dell’autogestione. Viva
Syriza. Viva il popolo greco. Viva la resistenza dei popoli. Viva la
rivoluzione, compagni!”
Per concessione di Tlaxcala
Fonte: http://cadtm.org/Eric-Toussaint-Le-peuple-grec-se
Data dell'articolo originale: 21/10/2012
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