lunedì 23 dicembre 2013

Navigando Nell'Ignoto: "Il Mondo del Sognare Svegli"

..Ho partecipato ad uno workshop di Castaneda sulla "Tensegrità" nel Febbraio 1998 a LOS ANGELES, sono stati due giorni di intensa applicazione , un sabato e domenica, e di studio dei passi magici di don Jaun, due mesi dopo Carlos faceva fuoco dal di dentro e passava per sempre nel nagual. 

La lettura di questa intervista rispetta i canoni che ho imparato dai tredici libri che ho letto e studiato di Carlos. 
Vi incoraggio a leggerli, ma,  se avete l'opportunità  entrare in contato con qualche gruppo di pratica di "tensegrity" provate e vedete di che si tratta, ai miei tempi non si pagava nulla , se non, solo l'affitto della palestra che si prendeva assieme a tutti i cadetti. 
Ora essendo fuori dal loro circuito non so come fanno se vogliono quote fisse oppure no.

Leggete questo articolo interessante , se poi leggete i libri di Carlos Castaneda è buon per voi.


Vàturu Erriu Onnis Sayli 



Navigando Nell'Ignoto: "Il Mondo del Sognare 

Svegli" intervista a Carlos Castaneda.

per la rivista Uno Mismo, Cile ed Argentina, 
Febbraio 1997 di Daniel Trujillo Rivas*
Vedere il numero di gennaio/febbraio '98 di Utne Reader per gli estratti da questa intervista e da un'altra intervista con Carlos Castaneda intitolata 
"Il Mondo del Sognare Svegli", scritta da Michael Brennan.

Domanda: Signor Castaneda, per anni lei è rimasto in assoluto anonimato. Che cosa la ha spinto a cambiare questa condizione e a parlare pubblicamente degli insegnamenti che lei e le sue tre compagne avete ricevuto dal nagual Juan Matus?

Risposta: Ciò che ci obbliga a diffondere le idee di don Juan Matus la necessità di chiarire cosa ci insegnò. Per noi questo è un compito che non può essere più rimandato. Le altre tre sue allieve ed io abbiamo raggiunto la conclusione unanime che il mondo in cui don Juan Matus ci introdusse è nelle possibilità percettive di tutti gli esseri umani. Abbiamo discusso tra noi su quale fosse la strada corretta da prendere. Rimanere nell'anonimato come ci aveva proposto don Juan? Non era un'opzione accettabile. L'altra strada possibile era di divulgare le idee di don Juan: una scelta molto più pericolosa e impegnativa, ma l'unica che, noi riteniamo, abbia la dignità con cui don Juan ha permeato tutto il suo insegnamento.

D: Considerando ciò che lei ha detto circa l'imprevedibilità delle azioni di un guerriero, che noi abbiamo corroborato per tre decadi, possiamo aspettarci che questa fase pubblica duri per un pò? Fino a quando?
R: Non c'è modo per noi di stabilire un criterio temporale. Noi viviamo secondo le premesse proposte da don Juan e non ce ne discostiamo mai. Don Juan Matus ci fornì il formidabile esempio di un uomo che viveva secondo ciò che diceva. E dico che è un esempio formidabile perché è la cosa più difficile da emulare; essere monolitici e allo stesso tempo avere la possibilità di fronteggiare qualsiasi cosa. Questo era il modo in cui don Juan visse la sua vita. Date queste premesse, l'unica cosa che si può essere è un mediatore impeccabile. Non si è giocatori in questa cosmica partita a scacchi, si è solo pedine sulla scacchiera. Ciò che decide tutto è un'energia consapevole ed impersonale che gli stregoni chiamano Intento o lo Spirito.

D: Per quanto ho potuto constatare, l'antropologia ortodossa, così come i presunti difensori dell'eredità culturale pre-colombiana dell'America, minano la credibilità del suo lavoro. La convinzione che il suo lavoro sia semplicemente il prodotto del suo talento letterario, che, in ogni caso, è eccezionale, oggi continua ad esistere. Anche in altri ambiti la accusano di avere doppi valori perché, presumibilmente, la sua vita e le sue attività contraddicono ciò che la maggioranza si aspetta da uno sciamano. Come può dissipare questi sospetti?
R: Il sistema cognitivo dell'uomo occidentale ci costringe a fare affidamento su idee preconcette. Noi basiamo i nostri giudizi su qualcosa che è sempre "a priori", per esempio l'idea di ciò che è "ortodosso". Che cosa è l'antropologia ortodossa? Quella insegnata nelle sale di conferenza universitarie? Qual'è il comportamento di uno sciamano? Mettersi piume sulla testa e ballare per gli spiriti? Sono trenta anni che la gente accusa Carlos Castaneda di aver creato un personaggio letterario solo perché ciò che riporto non concorda con gli "a priori" antropologici, le idee stabilite nelle aule o sul campo di lavoro antropologico. In ogni caso ciò che don Juan mi presentò può applicarsi solo ad una situazione che richiede azione totale, in queste circostanze, avviene molto poco o quasi nulla di preconcetto. Non sono mai riuscito a trarre delle conclusioni circa lo sciamanismo perché per farlo bisogna essere membri attivi nel mondo degli sciamani. Per uno scienziato sociale, diciamo per esempio un sociologo, è molto semplice arrivare a conclusioni sociologiche riguardo qualsiasi soggetto relazionato con il mondo occidentale, perché il sociologo è un membro attivo del mondo occidentale. Ma come può un antropologo, che passa al massimo due anni studiando altre culture, arrivare a conclusioni sicure a quel riguardo? Ci vuole una vita per poter acquisire l'appartenenza ad un mondo culturale. Io ho lavorato per più di trent'anni nel mondo cognitivo degli sciamani dell'antico Messico e, sinceramente, non credo che ciò mi permetterebbe di trarre delle conclusioni o addirittura di proporle. Ho discusso di questo con persone di diverse discipline e loro sembrano capire ed essere d'accordo con le premesse che sto presentando. Ma poi si girano e dimenticano ogni cosa sulla quale avevano convenuto e continuano a sostenere principi accademici "ortodossi", senza preoccuparsi della possibilità di un errore assurdo nelle loro conclusioni. Il nostro sistema cognitivo sembra essere impenetrabile.

D: Qual'è lo scopo di non permettere di essere fotografato, di registrare la sua voce o rendere noti i suoi dati biografici? Questo potrebbe influire su ciò che lei ha raggiunto nel suo lavoro spirituale e se sì, come? Non pensa che sapere chi lei sia veramente potrebbe essere utile per alcuni sinceri ricercatori della verità come modo di corroborare che è veramente possibile seguire il sentiero che lei promulga.?
R: In riferimento alle fotografie e ai dati personali, le altre tre apprendiste di don Juan ed io stesso seguiamo le sue istruzioni. Per uno sciamano come don Juan, la principale idea dietro l'astenersi dal rivelare i dati personali è molto semplice. E' imperativo lasciare da parte quello che egli chiamava "storia personale". Allontanarsi dal "me" è qualcosa di estremamente fastidioso e difficile. Ciò che gli sciamani come don Juan cercano è uno stato di fluidità dove il "me" personale non conta. Egli credeva che l'assenza di fotografie e dati personali influisca su chiunque entri in questo campo di azioni in modo positivo, sebbene subliminale. Noi abbiamo l'incessante abitudine di usare fotografie, registrazioni e dati personali, ognuno dei quali nasce dall'idea di importanza personale. Don Juan diceva che è meglio non sapere nulla di uno sciamano; in questo modo invece di incontrare una persona, si incontra un'idea che può essere sostenuta; l'opposto di ciò che succede nel mondo quotidiano dove abbiamo di fronte solo persone che hanno numerosi problemi psicologici ma non idee, tutte queste persone piene fino all'orlo di "io, io, io".

D: Coloro che la seguono, come dovrebbero interpretare la pubblicità e l'infrastruttura commerciale a lato del suo lavoro letterario e che circonda la conoscenza che lei e i suoi compagni diffondete? Qual'è la sua vera relazione con Cleargreen, Incorporated e le altre società (Laugan Productions, Toltec Artists)? Sto parlando di un legame commerciale.
R: A questo punto nel mio lavoro ho avuto bisogno di qualcuno capace di rappresentarmi in relazione alla diffusione delle idee di don Juan Matus. Cleargreen è una società che ha grandi affinità con il nostro lavoro, così come Laugan Productions e Toltec Artists. L'idea di diffondere gli insegnamenti di don Juan nel mondo moderno implica l'uso di mezzi commerciali e artistici che non sono alla mia personale portata. Come società aventi una affinità con le idee di don Juan, Cleargreen, Laugan Productions e Toltec Artists sono capaci di fornire i mezzi per divulgare ciò che io voglio divulgare. Nelle società impersonali c'è sempre una tendenza a dominare e trasformare ogni cosa venga presentata loro e adattarla alle loro proprie ideologie. Se non fosse per il sincero interesse di Cleargreen, Laugan Productions e Toltec Artists, ogni cosa detta da don Juan a quest'ora sarebbe stata trasformata in qualcos'altro. 

D: C'è un gran numero di persone che in un modo o nell'altro, "si attaccano" a lei per acquisire pubblica notorietà. Qual'è la sua opinione riguardo alle azioni di Victor Sanchez, che ha interpretato e riorganizzato i suoi insegnamenti per elaborare una teoria personale? E dell'asserzione di Ken Eagle Feather che è stato scelto da don Juan per essere il suo discepolo, e che don Juan tornò indietro solo per lui?
R: Effettivamente c'è un gran numero di persone che si autodefiniscono miei studenti o studenti di don Juan, persone che non ho mai incontrato e che, posso garantire, don Juan non incontrò mai. Don Juan Matus era interessato esclusivamente alla perpetuazione del suo lignaggio di sciamani. Ebbe quattro apprendisti che sono qui ancora oggi. Ne ebbe altri che partirono con lui. Don Juan non era interessato all'insegnamento della sua conoscenza; la insegnò ai suoi discepoli perché continuassero il suo lignaggio. Dato che non possono continuare il lignaggio, i suoi quattro discepoli sono obbligati a divulgare le sue idee. Il concetto di un maestro che insegna la sua conoscenza è parte del nostro sistema cognitivo ma non è parte del sistema cognitivo degli sciamani del Messico antico. Insegnare era assurdo per loro. Trasmettere la sua conoscenza a quelli che avrebbero perpetuato il loro lignaggio era una questione differente. Il fatto che ci sia un numero di individui che insistono ad usare il mio nome o il nome di don Juan è semplicemente una facile manovra per trarre dei vantaggi senza troppo sforzo.

D: Consideriamo che la parola "spiritualità" significhi stato di coscienza in cui gli esseri umani sono pienamente in grado di controllare i potenziali della specie, qualcosa raggiungibile dalla trascendenza della semplice condizione animale attraverso una dura preparazione psichica, morale e intellettuale. E' d'accordo con questa asserzione? Com' è integrato il mondo di don Juan in questo contesto?
R: Per don Juan Matus, uno sciamano pragmatico ed estremamente sobrio, "spiritualità" era un'idealità vuota, un'asserzione senza basi che noi crediamo essere molto bella perché è rivestita di concetti letterari ed espressioni poetiche, ma che non va mai oltre quello. Gli sciamani come don Juan sono essenzialmente pratici. Per loro esiste solo un universo predatorio in cui intelligenza o consapevolezza sono il prodotto di sfide di vita o di morte. Egli si considerava un navigatore dell'infinito e diceva che per navigare nell'ignoto, come fa uno sciamano, si ha bisogno di pragmatismo illimitato, sconfinata sobrietà e fegato d'acciaio. In vista di tutto questo, don Juan credeva che la "spiritualità" fosse semplicemente una descrizione di qualcosa di impossibile da raggiungere all'interno degli schemi del mondo della vita quotidiana, e che non fosse un vero modo di agire.

D: Lei ha sottolineato che la sua attività letteraria, così come quella di Taisha Abelar e di Florinda Donner-Grau, è il risultato delle istruzioni di don Juan. Qual'è lo scopo di questo?
R: Lo scopo di scrivere quei libri fu dato da don Juan. Egli asserì che anche se non si è scrittori si può scrivere, ma lo scrivere è trasformato da azione letteraria in azione sciamanistica. Ciò che decide il soggetto e lo svolgimento di un libro, non è la mente dello scrittore ma piuttosto una forza che gli sciamani considerano essere la base dell'universo, e che loro chiamano intento. E' l'intento che decide la produzione di uno sciamano, che sia letteraria o di qualsiasi altro genere. Secondo don Juan un praticante di sciamanismo, ha il dovere e l'obbligo di saturare se stesso con tutte le informazioni possibili. Il lavoro degli sciamani è di informarsi accuratamente su ogni cosa che potrebbe avere relazione con argomenti di loro interesse. L'atto sciamanistico consiste nell'abbandonare tutto l'interesse nel dirigere il corso delle informazioni prese. Don Juan era solito dire: "Ciò che organizza le idee che erompono da una tale fonte di informazioni non è lo sciamano, è l'intento. Lo sciamano è semplicemente un condotto impeccabile." Per don Juan scrivere era soltanto una sfida sciamanistica, non un compito letterario. 

D: Se lei mi permette di asserire ciò che segue, il suo lavoro letterario presenta concetti che hanno stretta relazione con insegnamenti filosofici orientali, ma contraddice ciò che comunemente si conosce circa la cultura indigena messicana. Quali sono le similitudini e le differenze tra l'una e l'altra?
R: Non ne ho la minima idea. Non sono un esperto di nessuna delle due. Il mio lavoro consiste in un rapporto fenomenologico sul mondo cognitivo al quale don Juan Matus mi introdusse. Dal punto di vista della fenomenologia come metodo filosofico, è impossibile fare asserzioni che siano relazionate al fenomeno in esame. Il mondo di don Juan è così vasto, così misterioso e contraddittorio, che non si presta ad un esercizio di esposizione lineare; il massimo che si può fare è descriverlo, e anche solo questo è uno sforzo supremo.

D: Presupponendo che gli insegnamenti di don Juan siano diventati parte della letteratura occulta, qual'è la sua opinione circa altri insegnamenti in questa categoria, per esempio la filosofia massonica, il Rosacrucianesimo, l'Ermetismo e discipline come la Cabala, i Tarocchi e l'Astrologia quando le compariamo al nagualismo? Ha mai avuto o mantiene qualche contatto con qualcuna di queste o con i loro devoti?
R: Ancora una volta, non ho la minima idea di quali siano le premesse, o i punti di vista e i soggetti di queste discipline. Don Juan ci presentò il problema di navigare nell'ignoto e questo richiede tutto il nostro sforzo disponibile.

D: Alcuni concetti del suo lavoro, come il punto d'assemblaggio, i filamenti energetici che costituiscono l'universo, il mondo degli esseri inorganici, l'intento, l'agguato e il sognare, hanno un equivalente nella conoscenza occidentale? Per esempio, ci sono alcune persone che ritengono che l'uomo visto come uovo luminoso sia un modo di definire l'aura.
R: Per quanto ne so, nulla di ciò che don Juan ci insegnò sembra avere una controparte nella conoscenza occidentale. Una volta, quando don Juan era ancora qui, passai un anno intero in cerca di guru, maestri e saggi che mi dessero un accenno di ciò che stavano facendo. Volevo sapere se c'era qualche cosa al mondo in quel tempo simile a ciò che don Juan diceva e faceva. Le mie risorse erano molto limitate e mi portarono solo ad incontrare maestri celebrati che avevano milioni di seguaci e sfortunatamente non trovai alcuna similitudine.

D: Concentrandosi specificatamente sul suo lavoro letterario, i suoi lettori trovano differenti Carlos Castaneda. Prima troviamo uno studioso occidentale un pò incompetente, permanentemente confuso dal potere di vecchi indiani come don Juan e don Genaro (principalmente in A Scuola dallo Stregone, Una Realtà Separata, Viaggio a Ixtlan, L'Isola del Tonal, ed Il Secondo Anello del Potere). Più tardi troviamo un apprendista esperto in sciamanismo (ne Il Dono dell'Aquila, Il Fuoco dal Profondo, e particolarmente ne L'Arte del Sognare). Se lei è d'accordo con questa valutazione, quando e come cessò di essere l'uno per divenire l'altro?
R: Non mi considero uno sciamano o un maestro, o uno studente di sciamanismo ad un livello avanzato; n´ mi considero un antropologo o uno scienziato sociale nel mondo occidentale. Le mie presentazioni sono state tutte descrizioni di un fenomeno che è impossibile discernere sotto le condizioni della conoscenza lineare del mondo occidentale. Non potrei mai spiegare cosa don Juan mi stava insegnando in termini di causa ed effetto. Non c'era modo di predire cosa stesse per dire o cosa stesse per succedere. In tali circostanze, il passaggio da uno stato all'altro è soggettivo, e non qualcosa di elaborato, premeditato o un prodotto di saggezza.

D: Si possono trovare episodi nel suo lavoro letterario che sono veramente incredibili per la mente occidentale. Come può chi non è un iniziato verificare che tutte quelle "realtà separate" sono reali come lei dichiara?
R: Può essere facilmente verificato coinvolgendo il proprio intero corpo invece della sola mente. Non si può entrare nel mondo di don Juan intellettualmente, come un dilettante che cerca conoscenza veloce e rapida. Né, nel mondo di don Juan, nulla può essere verificato con certezza. La sola cosa che possiamo fare è di arrivare ad uno stato di consapevolezza accresciuta che ci permetta di percepire il mondo intorno a noi in una maniera più inclusiva. In altre parole, la meta dello sciamanismo di don Juan è di rompere i parametri della percezione storica e quotidiana e di percepire l'ignoto. Questo è il motivo per cui egli si definiva un navigatore dell'infinito. Asseriva che l'infinito si trova dietro i parametri della percezione quotidiana. Rompere questi parametri era lo scopo della sua vita. Poiché era uno sciamano straordinario, egli instillò quel medesimo desiderio in tutti e quattro noi. Ci forzò a trascendere l'intelletto ed incorporare il concetto di rompere i parametri della percezione storica.

D: Lei asserisce che la caratteristica basilare degli esseri umani è di essere "percettori di energia". Si riferisce al movimento del punto d'assemblaggio come a un fattore necessario per percepire l'energia direttamente. Come può questo essere utile ad un uomo del 21° secolo? Secondo i concetti definiti precedentemente, come può il conseguimento di questa meta aiutare il progresso spirituale di qualcuno?
R: Gli sciamani come don Juan asseriscono che tutti gli esseri umani hanno la capacità di vedere l'energia direttamente così come fluisce nell'universo. Credono che il punto d'assemblaggio, come lo chiamano, è un punto che esiste nella sfera totale di energia dell'uomo. In altre parole, quando uno sciamano percepisce un uomo come energia che fluisce nell'universo, vede una palla luminosa. In quella palla luminosa, lo sciamano può vedere un punto di maggiore brillantezza, situato all'altezza delle scapole, approssimativamene ad un braccio di distanza dietro di esse. Gli sciamani sostengono che la percezione viene assemblata in questo punto; che l'energia che fluisce nell'universo viene qui trasformata in dati sensoriali, e che i dati sensoriali vengono poi interpretati, dando come risultato il mondo della vita quotidiana. Gli sciamani asseriscono che ci viene insegnato a interpretare, e di conseguenza a percepire. Il valore pragmatico di percepire l'energia direttamente come fluisce nell'universo è lo stesso per un uomo del 21° secolo o per un uomo del 1° secolo. Gli permette di allargare i limiti della sua percezione e di usare questo accrescimento all'interno del suo mondo. Don Juan diceva che sarebbe straordinario vedere direttamente la meraviglia dell'ordine e del caos dell'universo.

D: Lei ha presentato recentemente una disciplina fisica chiamata Tensegrità. Può spiegare che cosa è esattamente? Qual'è il suo scopo? Quale beneficio spirituale può ottenere una persona che la pratica individualmente?
R: Secondo ciò che don Juan Matus ci insegnò, gli sciamani che vissero nel Messico antico scoprirono una serie di movimenti che quando eseguiti dal corpo determinavano un tale benessere fisico e mentale che decisero di chiamare quei movimenti passi magici. Don Juan ci disse che attraverso i loro passi magici, quegli sciamani raggiunsero un accresciuto livello di coscienza che permise loro di realizzare indescrivibili prodezze di percezione. Nel corso delle generazioni, i passi magici furono insegnati solamente a praticanti di sciamanismo. I movimenti furono circondati da enorme segretezza e rituali complessi. Questo è il modo in cui don Juan li imparò e questo è il modo in cui li insegnò ai suoi quattro apprendisti. Il nostro sforzo è stato di estendere l'insegnamento di tali passi magici a chiunque volesse impararli. Li abbiamo chiamati Tensegrità, e li abbiamo trasformati da specifici movimenti pertinenti solo ad ognuno dei quattro discepoli di don Juan, a movimenti generali adatti a tutti. Praticare la Tensegrità, individualmente o in gruppo, promuove salute, vitalità, giovinezza e un senso generale di benessere. Don Juan diceva che praticare i passi magici aiuta ad accumulare l'energia necessaria ad aumentare la consapevolezza e ad espandere i parametri della percezione.

D: Oltre alle sue tre compagne, la gente che partecipa ai suoi seminari, ha incontrato altre persone, come le Chacmools, le Inseguitrici dell'Energia, gli Elementi, l'Esploratore Azzurro.....chi sono? Sono parte di una nuova generazione di veggenti guidati da lei? Se così fosse, come si può diventare parte di questo gruppo di apprendisti?
R: Ognuna di queste persone è un essere specifico che don Juan Matus, come guida del suo lignaggio, ci chiese di aspettare. Predisse l'arrivo di ognuno di loro come parte integrale di una visione. Poiché il lignaggio di don Juan non poteva continuare, a causa della configurazione energetica dei suoi quattro studenti, il loro compito fu trasformato dal perpetuare il lignaggio al chiuderlo, se possibile con una fibbia d'oro. Noi non siamo nella posizione di cambiare queste istruzioni. N´ possiamo cercare o accettare apprendisti o membri attivi della visione di don Juan. L'unica cosa che possiamo fare è di accettare i disegni dell'Intento. Il fatto che i passi magici, protetti con tale gelosia per così tante generazioni, oggi vengano insegnati, è prova che si può davvero in maniera indiretta, divenire parte di questa nuova visione attraverso la pratica della Tensegrità e seguendo le premesse della via del guerriero.

D: In Lettori dell'Infinito, lei ha usato il termine "navigare" per definire ciò che fanno gli stregoni. State issando le vele per cominciare presto il viaggio definitivo? Il lignaggio dei guerrieri toltechi custodi di questa conoscenza, finirà con voi?
R: Si, è esatto, il lignaggio di don Juan finisce con noi.

D: C'è una domanda che mi sono posto spesso: la strada del guerriero include come fanno altre discipline, lavoro spirituale per coppie?
R: La strada del guerriero include tutto e tutti. Ci può essere un'intera famiglia di guerrieri impeccabili. La difficoltà si trova nel terribile fatto che le relazioni individuali sono basate su investimenti emotivi, e nel momento in cui il praticante mette veramente in pratica ciò che lei/lui ha imparato, la relazione si frantuma. Nel mondo di ogni giorno, gli investimenti emozionali normalmente non sono esaminati, e viviamo un'intera vita aspettando di essere ricambiati. Don Juan disse che ero un investitore duro a morire e che il mio modo di vivere e provare sentimenti poteva essere descritto semplicemente: "Io do solo ciò che gli altri mi danno."

D: Quale aspirazione di un possibile miglioramento dovrebbe avere qualcuno che desideri lavorare spiritualmente secondo la conoscenza divulgata nei suoi libri? Che cosa raccomanderebbe a coloro che desiderano praticare gli insegnamenti di don Juan da soli?
R: Non c'é modo di porre un limite su ciò che si può realizzare individualmente se l'intento è un intento impeccabile. Gli insegnamenti di don Juan non sono spirituali. Lo ripeto perché la questione è emersa più e più volte. L'idea di spiritualità non calza con la disciplina di ferro di un guerriero. La cosa più importante per uno sciamano come don Juan, è l'idea di pragmatismo. Egli distrusse le mie velleità e mi fece vedere che, da vero uomo occidentale, non ero né pragmatico né spirituale. Arrivai a capire che ripetevo la parola "spiritualità" per contrastarla con l'aspetto mercenario del mondo della vita quotidiana. Volevo fuggire dal mercantilismo del mondo della vita di ogni giorno ed il forte desiderio di fare questo lo chiamavo spiritualità. Realizzai che don Juan aveva ragione quando pretendeva che arrivassi ad una conclusione; di definire ciò che consideravo spiritualità. Non sapevo di che cosa stessi parlando. Quello che sto dicendo potrebbe suonare presuntuoso, ma non c'è altro modo di dirlo. Ciò che uno sciamano come don Juan vuole è aumentare la consapevolezza, cioè essere capaci di percepire con tutte le possibilità umane di percezione; questo implica un compito colossale ed uno scopo inflessibile, che non può essere rimpiazzato dalla spiritualità dell'uomo occidentale.

D: C'è qualcosa che lei vorrebbe spiegare alla gente sud-americana, in special modo ai cileni? Vorrebbe fare qualche altra dichiarazione in aggiunta alle sue risposte alle nostre domande?
R: Non ho nulla da aggiungere. Tutti gli esseri umani sono allo stesso livello. All'inizio del mio apprendistato, don Juan Matus provò a farmi vedere come la situazione dell'uomo fosse comune a tutti. Io, da sudamericano, ero molto coinvolto, intellettualmente, con l'idea della riforma sociale. Un giorno rivolsi a don Juan quella che pensavo fosse una domanda assoluta: Come può rimanere impassibile di fronte alla situazione terribile dei suoi compagni uomini, gli indiani yaqui di Sonora? Sapevo che una certa percentuale della popolazione yaqui soffriva di tubercolosi e che, a causa della loro situazione economica, non potevano curarsi. "Sì", disse don Juan, "E' una cosa molto triste ma, vedi, anche la tua situazione è molto triste, e se credi di essere in condizioni migliori degli indiani yaqui, ti stai sbagliando. In generale la condizione umana è in un orrendo stato di caos. Nessuno sta meglio di un altro. Siamo tutti esseri che stanno andando a morire e, a meno di essere consapevoli di questo, per noi non c'è rimedio." Questo è un'altro punto del pragmatismo degli sciamani: divenire consapevoli che siamo esseri che stanno andando a morire. Essi dicono che quando impariamo questo, tutto acquista un ordine e una misura trascendentali...

domenica 22 dicembre 2013

Telegraph: Il Presidente Italiano teme un'insurrezione violenta nel 2014, ma non propone nessun rimedio

Telegraph: Il Presidente Italiano teme un'insurrezione violenta nel 2014, ma non propone nessun rimedio.


Ambrose Evans Pritchard dal Telegraph commenta gli allarmi di Napolitano sui "Forconi" e le minacce non tanto velate di Draghi, che non offrono risposte alle tensioni sociali, ma solo imperativi impossibili. Non si può rimanere in recessione e disoccupazione di massa quando le soluzioni esistono e sono a portata di mano: la protesta sta diventando un movimento anti-Euro.


In Italia gli eventi stanno volgendo al peggio. Il presidente Giorgio Napolitano ha lanciato l'allarme su possibili "tensioni sociali e disordini diffusi" nel 2014, mentre la lunga recessione si trascina.
Coloro che vivono ai margini vengono coinvolti in "atti di protesta indiscriminata e violenta, verso una forma di opposizione totale".

Il suo ultimo discorso è una vera e propria Geremiade. Migliaia di aziende sono "sull'orlo del collasso". Grandi masse di persone prendono il sussidio di disoccupazione o rischiano di perdere il posto di lavoro. L'altissimo tasso di disoccupazione giovanile (41%)  sta portando verso un pericoloso stato di alienazione.



"La recessione sta ancora mordendo duro, e c'è la sensazione diffusa che sarà difficile sfuggirle, e trovare il modo per tornare alla crescita" ha detto.

Ma ora, quale potrebbe essere la causa di tutto questo? Potrebbe avere qualcosa a che fare con il fatto centrale e prioritario che l'Italia ha una moneta sopravvalutata del 20% o più, all'interno dell'Unione Monetaria Europea: che è intrappolata in un sistema di cambi fissi stile anni '30, gestito da una banca centrale anni '30, che sta lì a guardare (per motivi politici) mentre l'aggregato monetario M3 ristagna, il credito si contrae e la deflazione incombe?

Napolitano non offre alcuna risposta. Ex stalinista, che ha applaudito all'invasione sovietica dell'Ungheria nel 1956 (un peccato giovanile), Napolitano da tempo ha manifestato il suo fervore ideologico a favore del progetto UE. Egli è per natura incapace di mettere in discussione le premesse dell'unione monetaria, quindi non aspettatevi nessuno spunto utile dal Quirinale su come uscire da questa impasse.

Egli ammette che la crisi della zona euro "ha messo a dura prova la coesione sociale", ma lascia la questione in sospeso, e la sua argomentazione incompiuta, più sul descrittivo che sull'analitico.

Senza arrivare al punto di lanciare l'allarme sul rischio che corre lo Stato italiano stesso, ha detto che la crescente minaccia delle forze insurrezionali deve essere affrontata. La legge deve essere rigorosamente rispettata. Il paese deve andare avanti con disciplina. "L'Europa ci sta guardando", ha detto.

Napolitano è allarmato, e ha ragione di esserlo. La rivolta dei "Forconi" ha preso una svolta inquietante per le élite dell'Italia. Durante l'ultima manifestazione di massa a Torino la polizia si è tolta i caschi, come manifestazione di simpatia.

Questo sta diventando un movimento anti-UE. Uno dei leader dei Forconi è appena stato arrestato per essere salito agli uffici dell'Unione europea a Roma e aver strappato giù la bandiera blu e oro dell'Europa.

Dove porti tutto questo nessuno lo sa. Secondo Citigroup nel 2014 l'Italia resterà bloccata in depressione con una crescita dello 0.1%, di nuovo a zero nel 2015, e allo 0.2% nel 2016. Se è così, ben otto anni dopo la crisi, la produzione in Italia sarà ancora del 10% sotto l'ultimo picco, una performance di gran lunga peggiore di quella avuta durante la Grande Depressione.

Anche se la zona euro incontrasse una ripresa nel corso dei prossimi tre anni o giù di lì, il meglio che l'Italia possa sperare è la stabilizzazione su livelli di disoccupazione di massa – al 20% se si considera l'altissimo livello di lavoratori Italiani scoraggiati (numero tre volte superiore alla media UE) che sono usciti fuori dalle statistiche. La domanda è quanto tempo la società potrà tollerare tutto questo. Nessuno di noi sa la risposta.

Per ora l'Italia ha evitato un ritorno agli "anni di piombo", il terrorismo tra gli anni '70 e i primi anni '80, quando la stazione ferroviaria di Bologna fu fatta saltare dai fascisti e l'ex premier Aldo Moro fu sequestrato e ucciso dalle Brigate Rosse. Ma questo tipo di violenza non è poi così lontano come la gente pensa. Nel 2011 il capo dell'agenzia fiscale Equitalia è stato quasi accecato da una lettera bomba di matrice anarchica. Da allora ci sono stati ripetuti casi di attacchi dinamitardi.


La mia ipotesi è che ad un certo punto ci sarà un incidente - un po' come lo scontro tra le truppe francesi e i portuali a Brest nel 1935, quando un lavoratore fu colpito a morte con il calcio di un fucile, mettendo in moto degli eventi che infine costrinsero Laval alle dimissioni e fecero uscire la Francia dal Gold Standard.

A coloro che continuano a insistere che l'Italia deve stringere la cinghia e recuperare competitività tagliando i salari, vorrei obiettare che questo è matematicamente impossibile, in un clima di ampia deflazione o quasi deflazione in tutta l'UEM.

La ragione dovrebbe essere evidente a tutti, ormai. Non è possibile permettere allo stock di debito nominale di salire su una base nominale in contrazione. Una politica del genere fa sì che la traiettoria del debito aumenti in maniera esponenziale. Negli ultimi tre anni il debito Italiano è già aumentato dal 119% al 133% del PIL, in gran parte a causa delle politiche di austerità fiscale.

Sotto le attuali politiche UEM questo rapporto presto sfonderà il 140%, nonostante l'avanzo primario del bilancio Italiano - un livello oltre il punto di non ritorno per un paese senza moneta sovrana o senza una propria banca centrale. Tale è il potere dell'effetto denominatore.

Giusto per essere chiari. Non credo che l'Italia debba lasciare l'euro come prima opzione. Ci sono altre misure che dovrebbero essere prese prima, se non altro per costruire un contesto politico e morale favorevole.

L'Italia può cambiare la sua strategia diplomatica, spingendo per un cartello degli stati debitori del Club Med a leadership francese che prenda il controllo della BCE e della macchina politica dell'UEM. Hanno i voti, e la piena autorità legale basata sui trattati, per forzare una strategia di reflazione che potrebbe cambiato tutto, se solo osassero.

Questo è più o meno il nuovo piano di Romano Prodi, ex premier Italiano e "Mr. Euro", che ora sta sollecitando l'Italia, la Spagna e la Francia a unirsi, piuttosto che illudersi di poter fare da soli, e "sbattere i pugni sul tavolo".

L'economista premio Nobel Joe Stiglitz riprende il tema su Project Syndicate , dicendo: "Se la Germania e gli altri non sono disposti a fare il necessario - se non c'è abbastanza solidarietà per far funzionare la politica - allora l'euro potrebbe dover essere abbandonato per salvare il progetto europeo".

Ieri, al Parlamento europeo, Mario Draghi della BCE ha avvertito che l'uscita dall'UEM porterebbe ad una svalutazione del 40% e a una crisi che metterebbe qualsiasi paese in ginocchio, ancor più brutalmente di quella che si deve affrontare adesso. Questo è sempre lo stesso argomento che viene portato avanti in difesa dei regimi di cambio fissi, sia del Gold Standard nel 1931, che dello SME nel 1992, o dell'ancoraggio argentino al dollaro nel 2001. E' stato dimostrato falso, anche nel caso dell'Italia negli anni '90, quando la svalutazione ha funzionato benissimo.

Draghi si sofferma sul trauma immediato, ma ignora gli effetti molto più corrosivi di una crisi permanente. I paesi possono infatti recuperare molto velocemente se il tasso di cambio si sblocca. Si potrebbe ugualmente sostenere che ci sarebbe una marea di investimenti in Italia nel momento in cui il paese prendesse risolutamente il toro dell'euro per le corna e ristabilisse l'equilibrio valutario.


In ogni caso, la tesi di Draghi presuppone che la BCE lascerebbe accadere una svalutazione del 40%, anche quando le potenze del nord hanno un forte interesse ad assicurare un'uscita ordinata dell'Italia? La BCE potrebbe intervenire sui mercati FX per stabilizzare la lira per un paio di mesi, fino a quando la situazione si calmasse. Questo eviterebbe gli eccessi, eviterebbe delle perdite rovinose per il blocco dei creditori e degli esportatori tedeschi, ed eviterebbe una crisi da deflazione in Germania, Olanda, Finlandia e Francia.

Quello che Draghi sta implicitamente affermando (senza volerlo), è che la BCE si comporterebbe in maniera spericolata, punendo l'Italia per il gusto di farlo, anche se questo potrebbe rendere l'intera prova peggiore per tutti. Sarebbe stato bello se un deputato gli avesse chiesto perché mai la BCE dovrebbe fare una cosa del genere.

Quello che sembra certo è che nessun paese democratico sopporterà uno stato perdurante di semi-recessione e disoccupazione di massa, quando esistono delle alternative plausibili.

sabato 21 dicembre 2013

AUTONOMIA DEL KURDISTAN OCCIDENTALE IN UNA SIRIA LAICA PLURALISTA E DEMOCRATICA

AUTONOMIA DEL KURDISTAN OCCIDENTALE IN 

UNA SIRIA LAICA PLURALISTA E DEMOCRATICA

A. Boassa

Mentre l'esercito libero siriano sponsorizzato fin dagli inizi dai francesi, un tempo padroni della regione , e dagli inglesi va liquefandosi tanto che gli stessi inglesi e gli Usa hanno deciso ufficialmente di non prestare più soccorso militare , l'offensiva militare contro la Siria continuerà con bandiere islamiche terroriste con il sostegno fondamentale di Israele , Arabia Saudita e Francia . E intanto registriamo la fuga precipitosa in Qatar di Salim Idriss , il leader su cui tanto avevano contato "gli amici della Siria" .

Ma contro gli assalti dei fondamentalisti ( è di questi giorni l'esecuzione in massa di 80 civili secondo fonti attendibili) non è schierato solo l'esercito di Assad . Un ruolo decisivo contro l'aggressione straniera è svolto dalla forza di difesa Kurda (YPG) che ha sostenuto durissimi scontri con le bande armate provenienti dalla Turchia allo scopo di creare un Califfato islamico .
I kurdi sono concentrati nell'area settentrionale da loro chiamata "kurdistana Rojava" ma sono presenti anche ad Aleppo e a Damasco .



In passato scontri con l'esercito di Assad che agli inizi della guerra si è ritirato dai loro territori . In tal modo i Kurdi hanno potuto dare inizio ad un'autogestione denominata " autonomia democratica "( alla quale partecipano le minoranze armene , assire , arabe ) che ha dato vita all'Assemblea nazionale cui partecipano oltre al PYD , partito nazionalista di orientamento marxista-leninista , altri 15 partiti .


Forti delle loro vittorie sul campo e di un progetto altamente innovativo che si avvale di una grande partecipazione politica e militare di massa , i Kurdi aspirano all'autonomia all'interno di uno stato laico , pluralista e democratic
o .
Di fatto alleati con Assad in questa fase , Assad con cui intendono fare i conti successivamente preferibilmente in uno scontro democratico , i Kurdi pretendono di dialogare con l'attuale governo siriano e di partecipare a pieno titolo, per restituire alla regione un orizzonte di pace e di ricostruzione , alla Conferenza di Ginevra continuamente sabottata da tutte quelle forze dall'Occidente alle petromonarchie che hanno devastato la Siria e che non rinunciano criminalmente a dissanguarla con l'embargo e con il terrore delle armi

La Grecia precipita nella deflazione

E mentre i politicanti del blabla italioti, ed i disinformatori dei media acclarano che in Grecia si stanno riprendendo alla grande con una economia che inizia a marciare; da questo comprendiamo come siano menzogneri,  il tutto detto da gente definita autorevole come s'è visto ciò che affermava giorni fa, in uno dei tanti talkshow di regime che vengono messi in onda dalle varie TV;  il patrono del Corriere della Sera servo del Governo Letta-bildeberg, un certo Mieli, dice che la realtà Greca è ben diversa da quanto abbiamo visto fino ad ieri, quando si vedevano le manifestazioni e gli scontri di piazza ad Atene, oggi è addirittura in ripresa e non si vedono più le manifestazioni di piazza (un mantra che ci stanno raccontando da 4 anni per quanto concerne tutti i paesi EU detti PIGS); la verità è che gettano solo fumo negli occhi dei cittadini ignari di quanto  avvenga veramente in giro per il mondo , solo perché questa stampa (con tutti i soldi che prendono dal finanziamento pubblico) è ormai uno solo una sterile portavoce del governo eterodiretto da Bruxelles,  da più lontano o in alto, da chissà quale élite privata segreta multimiliardaria che detta la legge a questi inetti e incapaci politicanti del malaffare al governo nei paesi delle banane euro dipendenti.
Leggiamo un po di verità e riflettiamo sui media che ci propinano il contrario della realtà , con questo articolo della rivista Europae, apriamo le nostre pupille gente! 
Sa Defenza

La Grecia precipita nella deflazione

Riceviamo e pubblichiamo questo articolo da Giacomo Giglio della rivista Europae


Da quando è esplosa la crisi dei debiti sovrani in Europa, molti osservatori hanno argomentato come i Paesi debitori avessero bisogno di un rialzo dei tassi d’inflazione: in caso contrario, sarebbero caduti in un tipico scenario da “deflazione da debiti”, già prevista dall’economista americano Irving Fisher durante la crisi degli anni Trenta. Fisher aveva notato come un’economia ancorata a un tasso di cambio fisso (quale era il Gold Standard degli anni ’30, così come l’Eurosistema oggi), in presenza di alto debito e domanda stagnante, sarebbe inevitabilmente caduta in una grave deflazione: il calo dei redditi indotto dalla recessione avrebbe eroso i profitti delle imprese, di conseguenza gli investimenti sarebbero crollati e la domanda aggregata si sarebbe azzerata. L’impossibilità di svalutare il cambio, inoltre, avrebbe pregiudicato il transitorio effetto benefico dell’aumento delle esportazioni. La svalutazione interna dei prezzi fa calare il valore di tutte le attività finanziarie e non (immobili, valori azionari, beni mobili), salvo che del debito, che rimane immutato in quanto variabile esogena al sistema.
Ebbene, nonostante questi solidi contributi teorici, ancora una volta l’eurozona ha completamente sbagliato la diagnosi: non solo si è curata la crisi con le politiche di austerità, che notoriamente (almeno per la teoria economica) fa aggravare il rapporto debito/PIL, ma si è continuato a mantenere un’ossessione anti-inflazionistica tale da portare l’inflazione nell’area dell’euro a livelli sotto l’1%. Ma la situazione che desta più preoccupazione è ovviamente quella greca.
Il mese di novembre ha confermato la pericolosa scivolata della Grecia verso la deflazione. Nel mese scorso i prezzi di beni e servizi sono calati del 2,9% su base annua, il dato più negativo dal 1960 ad oggi. Ad ottobre la flessione si era assestata su un -1,9% già molto negativo. Le previsioni per il breve periodo non inducono inoltre all’ottimismo, visto che il PIL del terzo trimestre è sceso del 3% su base annua non destagionalizzata, con una decelerazione costante, dopo il -4% del primo trimestre ed il -3,7% del secondo. Una contrazione che evidenzia la flessione del PIL nominale e che rende di conseguenza sempre più difficile la sostenibilità di un debito pubblico ormai esploso al 170% su PIL.
Tale esito è del tutto in linea con lo scenario previsto da Fisher: le manovre “lacrime e sangue” hanno reciso le retribuzioni medie dei dipendenti pubblici, mentre nel settore privato i tagli sono stati ancora più netti ed hanno portato a licenziamenti di massa. I giovani sono costretti ad emigrare o ad accontentarsi di paghe bassissime, le imprese, di conseguenza, per stare sul mercato hanno tagliato i costi al massimo per ridurre i prezzi. Tutto ciò può produrre un solo risultato: la deflazione.
La BCE di Draghi, resasi conto di quanto sta avvenendo sulle sponde del Mediterraneo (il calo dei prezzi infatti è una realtà anche in Portogallo e Spagna), sta correndo ai ripari, abbassando il tasso d’interesse a livelli “giapponesi”. ;a il punto è che tale operazione appare tardiva e soprattutto non performante, perché il calo dei tassi nell’eurozona è assolutamente inefficace nel far ripartire la concessione dei prestiti da parte delle banche, che non sono mai state così avverse al rischio (in vista dei stress test condotti dalla BCE stessa per dar inizio all’unione bancaria). Inoltre, al fine di far ripartire la domanda aggregata, bisognerebbe permettere di far salire l’inflazione nei Paesi periferici, dando respiro a delle economie in coma. Ma la nuova Grande Coalizione tedesca di certo non sembra disposta a fare molte concessioni: la “cura dimagrante” in Grecia e altrove deve continuare. Basti pensare che la Troika sta insistendo con il primo ministro greco Antonis Samaras affinchè metta all’asta le case delle persone che non possono pagare le rate del mutuo.
Tutto questo fa venire in mente l’immagine che ha usato il Wall Street Journal qualche settimana fa per descrivere la situazione dell’Italia e degli altri Paesi in difficoltà: è stata ottenuta una “stabilità” politica e dello spread, ma sul lungo termine essa rischia di essere soprattutto la stabilità del cimitero.

venerdì 20 dicembre 2013

La Russia condanna il massacro di Adra in Syria, ed invita la comunità mondiale a reagire

La Russia condanna il massacro di Adra in Syria, ed invita la comunità mondiale a reagire
rt.com

Il ministro degli esteri russo ha condannato il massacro della città di Adra, 20 chilometri a nord di Damasco. I sopravvissuti dicono che i gruppi di ribelli jihadisti hanno ucciso dozzine di civili – bambini inclusi – decapitandoli o bruciandoli vivi. 

 Aleksandr Lukashevich, portavoce del ministero degli esteri, ha dichiarato: "Mosca è convinta che una simile azione debba essere condannata e che la comunità internazionale dovrebbe perseguire i responsabili ed i finanziatori di atti simili"

Mentre l’esercito siriano prosegue nella propria ampia azione volta a respingere i ribelli fuori da Adra, RT Arabia ha raccolto da testimoni i resoconti di quanto verificatosi nella città la settimana scorsa, quando è caduta nelle mani dei ribelli islamici del fronte Al-Nusra e dall’esercito dell’Islam. 

 Quelli coinvolti nell’allontanare le violenze da Adra e Damasco hanno riferito di aver visti militanti islamici massacrare tanto Alawiti e Druzi quanto Cristiani e Sciiti, indifferentemente. Temendo che queste informazioni potessero mettere in pericolo i famigliari ancora residenti nella città occupata, i fuggitivi sopravvissuti hanno chiesto non fossero rivelate le loro identità.


L'esercito siriano in missione per costringere i ribelli  fuori dalla città di Adra. 

Uno degli intervistati ha dichiarato a RT che sono stati uccisi tutti i funzionari presenti in città: "non importa a quale gruppo religioso appartenessero". Il testimone oculare ha poi aggiunto: "Fra di loro c’erano persone che non sostenevano nessuno dei due fronti in guerra. Né l’opposizione né il governo. Eppure, sono stati terrorizzati, usati come scudi umani e massacrati".

 Attualmente non esiste nessun modo attendibile per comunicare con le persone assediate dentro Adra, ma il giornalista Abutaleb Albohaya – della RT Arabic – resocontando da Damasco ha citato fonti ufficiali stando alle quali "le atrocità contro la popolazione proseguono". 

 Uno degli scampati al massacro di Adra ha dichiarato a RT: "Quanto sta accadendo ad Adra è inimmaginabile: bambini macellati e gettati dalle finestre. E nessuno fa nulla. La crisi siriana va avanti in un contesto scevro da leggi internazionali, comprese quelle che fanno riferimento alle operazioni paramilitari"


# Tartous lealisti sepolti oggi da # Adra Supplica alla domanda che non andrà via .. dove sono le sepolture Ghouta? pic.twitter.com/QXaqm7Fw4G
- Syricide (@ Syricide) 18 Dicembre 2013

 Human Rights Watch sta valutando i resoconti che giungono da Adra. 

Lama Fakih, che segue le vicende di Siria e Libano, ha comunicato a RT via email quanto segue: "mi spiace che attualmente non si possano fare commenti in quanto la nostra indagine è in corso ed è molto difficile ottenere informazioni sull’accaduto ad Adra e sui responsabili". 

 Il Comitato Internazionale della Croce Rossa lamenta che Adra sia inaccessibile al proprio personale di esperti e richiesta di commenti da parte di RT aggiunge: "Non abbiamo accesso all’area e non possiamo quindi né smentire né confermare le voci che circolano". 

 Intanto il governo di Damasco vuole attirare l’attenzione dell’ONU sulle vicende di Adra. Il ministro degli esteri siriano ha inviato lunedì una lettera di lamentele all’ONU affermando che in un sobborgo della capitale il Fronte al-Nusra e le Brigate Islamiche hanno massacrato più di 100 persone

 Nizar Skif, presidente dell’Unione degli Avvocati della Siria, ha dichiarato a RT: 
"Ad Adra sono stati commessi dei crimini orrendi. Fra le atrocità riferite dall’avvocato alcune forme di vero sadismo con civili gettati dentro a delle fornaci e case incendiate con le famiglie dentro".


L'esercito siriano cerca di costringere i ribelli  ad uscire dalla città di Adra. 

 Lunedì, parlando a Bruxelles, il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov ha definito oltraggioso il massacro di Adra spiegando che non era l’unica prova dell’evidente brutalità di quei gruppi di ribelli che nello specifico fanno parte del cosiddetto Fronte Islamico, fronte che dovrebbe costituire l’alternativa all’Esercito Siriano Libero, posizionatosi quale forza secolare impegnata nel mantenere la Siria nella sua qualità di società multi-religiosa

 Lavrov ha dichiarato in una conferenza stampa: "Il Fronte Islamico sostiene degli obbiettivi abbastanza radicali, nonostante i nostri partners occidentali abbiano cercato di creare dei legami con loro e li descrivano come una forza accettabile dotata di potere sul campo. Esistono invece prove, che noi consideriamo attendibili, che mostrano come, quando il fronte è stato creato, prese in considerazione di unirsi ad Al-Nusra. La cosa non si è verificata solo per salvare la reputazione del fronte stesso in quanto Al-Nusra è stata nelle liste americane ed europee dei terroristi". 

 Sergey Lavrov Sergey Lavrov Lavrov ha espresso la propria preoccupazione circa la possibilità che il Fronte Islamico possa essere ideologicamente vicino ad Al-Nusra, ora che i mediatori USA dei colloqui di pace di Ginevra-2 – previsti per il 22 gennaio – si sono incontrati con rappresentanti del fronte stesso cercando di "metterli in qualche modo sotto l’ombrello dell’Esercito Siriano Libero". 

Lavrov ha poi proseguito sottolineando che, in una situazione nella quale nell’opposizione siriana i nuovi gruppi spuntano su come funghi, la Russia è molto preoccupata sul chi sarà la controparte con la quale andrà a negoziare il governo siriano nei colloqui della conferenza di pace di Ginevra-2.


mercoledì 18 dicembre 2013

A chi dovreste credere quando si tratta della sicurezza di cibi geneticamente modificati?

Alla fine dei conti,  Ha voglia la MONSANTO a pagare studi A FIOR DI MILIONI DI DOLLARI  per dimostrare la bontà dei suoi prodotti chimici. 

La realtà è molto più chiara ed è che i prodotti GE geneticamente modificati sono cancerogeni e teratogeni, si posso anche sforzare  a voler usare tutti i metodi truffaldini possibili, con minore tempo di studio o mischiando sementi non contaminate , ma, alla fine il risultato è lo stesso la MONSANTO PRODUCE MORTE!

Abbiamo tradotto questo come anche altri articoli , perché convinti  dell'importanza che riveste la prevenzione in ambito salutista.

SA DEFENZA



 A chi dovreste credere quando si tratta della sicurezza nei cibi geneticamente modificati?
Studi contrastanti e tonnellate di polemiche sugli  alimenti transgenici stanno intorbidendo l'acqua.
Photo Credit: Bogdan Wankowicz / Shutterstock.com
Polemiche e ingegneria genetica vanno insieme come il burro di arachidi e gelatina, così naturalmente, c'è un altro trambusto sopra i geneticamente modificati (GE). Già nel settembre 2012, uno studio francese condotto da Gilles-Eric Séralini ha trovato che i topi alimentati con mais transgenico della Monsanto avevano più probabilità di sviluppare tumori rispetto ai ratti alimentati con mais non-GE (vedi anche altro articolo tradotto da sa defenza). Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Food and Chemical Toxicology , lo stesso giornale che pubblica regolarmente propri studi della Monsanto trovando che il suo mais GE è sicuro per alimentare i ratti. Ora, due anni dopo, la rivista ha ritrattato lo studio Séralini.
Allora, cosa sta succedendo? il mais GE fa insorgere tumori nei ratti? Come sulle persone? E come gli americani, la stragrande maggioranza dei quali non sono scienziati, sanno cosa è sicuro mangiare? Ecco uno sguardo a ciò che lo studio Séralini ha trovato, e perché non avrebbe dovuto essere ritratto, e come dire la differenza tra i crediti validi e fasulli sul cibo GE.
Sia gli studi, sulla alimentazione, della Monsanto che del Séralini  seguono lo stesso modello generale. Prendi un  gruppo  di ratti  chiamiamolo Sprague-Dawley  per dividerli in gruppi. Nutriamo alcuni con concime di mais GE, e gli altri li nutriamo con mais non-GE. Verifichiamo con analisi di tanto in tanto il loro sangue e le urine, e vediamo se si ammalano o muoiono. Alla fine dello studio, si esegue l'eutanasia ai restanti ratti e si controllano sezionando i loro organi. Questa è la prassi dello studio, semplice, giusto?
Qui si verificano le differenze. Monsanto ha studiato i suoi ratti per soli 90 giorni, ma Séralini ha studiato i topi per due anni. Monsanto ha utilizzato due volte più numerosi ratti - 20 ratti maschi e 20 femmine  in ciascun gruppo - come Séralini.
Poi c'è il grano utilizzato. Entrambi hanno studiato una varietà di mais Roundup Ready chiamato NK603. (Roundup Ready indica che il mais resiste all'erbicida Roundup della Monsanto, in modo che nei campi di grano si  possono spruzzare con Roundup, uccidendo le erbacce e lasciando in vita il grano.) Oltre al mais Roundup Ready  è stato spruzzato anche da Roundup, come un controllo che utilizza ciò che è noto come "vicino ISOLINE."  Un quasi ISOLINE significa mais che è geneticamente identico al mais Roundup Ready, ad eccezione del gene Roundup Ready. Il mais ISOLINE vicino è stato coltivato nello stesso luogo allo stesso tempo come il mais Roundup Ready, in modo che fosse il più possibile simile.
Ma a ogni studio sono stati aggiunti alcuni gruppi in più. Séralini ha esaminato i gruppi alimentati con mais Roundup Ready, dove non è mai stato spruzzato da Roundup. I ratti  studiati  alimentati con una dieta di controllo, ma è stat dato loro  acqua addizionati con erbicida Roundup. I gruppi potrebbero essere d'aiuto per scoprire se eventuali impatti del mais Roundup Ready sono riconducibili al Roundup, e non al grano stesso.
Monsanto, da parte sua, ha aggiunto gruppi aggiuntivi chiamati "controlli di riferimento" che oscuravano i suoi dati. I ratti alimentati con diete di controllo di riferimento sono stati alimentati con vari tipi di mais non-GE  coltivati ​​in luoghi diversi.
Ogni volta che la Monsanto ha trovato una differenza statisticamente significativa tra i ratti Roundup Ready e ratti di controllo,  spesso respinge le differenze dicendo che i risultati dei ratti Roundup Ready erano all'interno della gamma normale per i ratti di controllo di riferimento. Michael Hansen, scienziato  presso l'Unione dei Consumatori, paragona questo ad una società farmaceutica che sperimenta un farmaco. Se il gruppo che assumeva il farmaco guadagna £ 10 e il gruppo di controllo non lo fa, non va bene per la società farmaceutica che fuori perché un 10 £ di aumento è un fenomeno relativamente normale nella popolazione umana.
Monsanto, naturalmente, ha concluso che il suo mais Roundup Ready è perfettamente sicuro da mangiare. Séralini invece ha fatto notare che  i ratti nutriti da mais GE ha sviluppato tumori,  mentre i ratti alimentati con mais non-GE sono rimasti sani. ....

Forse perché lo studio di Séralini continuò per due anni, mentre la Monsanto ha chiuso il suo studio dopo 90 giorni. Immaginate uno studio sullo stato di salute della popolazione umana. Provate a dimostrare gli effetti di una malattia tra uno studio che dura 80 anni quanto  dimostrerebbe in più,  di uno studio che si conclude dopo solo 30 anni.
Ci sono anche le diverse dimensioni dei gruppi di studio. Monsanto ha studiato 20 ratti per sesso per gruppo, e Séralini ne ha studiato solo 10. Tuttavia, Monsanto ha raccolto e analizzato sangue e urine da 10 ratti per sesso per gruppo. Quindi, in sostanza, i gruppi di studio erano le stesse dimensioni per molte delle misure effettuate.
Lo studio di Séralini non è determinante.  Hansen e altri sottolineano, che il numero di topi in ciascun gruppo è troppo piccolo. "Tuttavia",aggiunge Hansen , "Sia l'Agenzia francese per la sicurezza alimentare (ANSES) e l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) hanno concordato con il dottor Séralini che tale valutazione della sicurezza a lungo termine dovrebbe essere fatto su alimenti transgenici." La Commissione europea ha annunciato il 28 Giugno 2013 che avrebbe speso 3.000.000 € per fare proprio questo studio.
Allora perché la rivista ritratta lo studio? Nella sua dichiarazione , Food and Chemical Toxicologynotato dice che lo studio non è né fraudolento né  travisa i dati. Tuttavia, ci sono stati problemi con la dimensione dei gruppi di studio e il ceppo di ratti utilizzati. "In definitiva," il comunicato stampa ha concluso, "i risultati presentati (anche se non errati) sono inconcludenti, e quindi non raggiungono la soglia di pubblicazione per la Food and Chemical Toxicology ".
"Questo è davvero uno scandalo", dice Hansen quando gli viene chiesto il ritiro. Indica la politica del giornale   che merita una smentita : "Violazioni dei codici etici professionali, come la presentazione multipla, affermazioni false di paternità, plagio, utilizzo fraudolento dei dati o simili. Di tanto in tanto una ritrattazione è utilizzata per correggere gli errori nella presentazione o la pubblicazione. "
Le ragioni addotte per ritrarre lo studio Séralini non soddisfano tali criteri.
Perché è bene per la Monsanto utilizzare lo Sprague-Dawley che si fa in numerosi studi sull'alimentazione pubblicati dalla stessa rivista - ma non per Séralini? Hansen punta il dito su uno studio cinese  appena pubblicato dalla rivista, che ha utilizzato lo stesso ceppo di ratti in uno studio di alimentazione per due anni con riso Ogm. Lo studio ha concluso che il riso Ogm "esercita effetti negativi non intenzionali sui ratti."
Allo stesso modo, Hansen prende atto degli studi della Monsanto che ha basato la sua conclusione che il suo mais GE è  sicuro sia nel sangue che nelle urine a partire dai soli 10 ratti. "Se  l'intenzione è di dire che 10 è un numero troppo piccolo per concludere se c'è un problema di salute, come si può girargli attorno e dire che lo studio che si conclude in quei termini non ha nessun problema?" 
Se l'accusa di inconcludenza è un difetto grave in uno studio, lo sarebbe anche in molti altri studi che pure loro dovrebbero essere ritrattati.
"E' un doppio standard", dice Hansen. "Ogni studio che conclude che un c'è un problema con l'ingegneria genetica viene passato attraverso setaccio talmente sottile da trovarne ogni possibile difetto, mentre ma lo stesso sistema critico  non viene  attuato " per gli studi con conclusioni favorevoli per l'ingegneria genetica. " Questa è una forma di censura scientifica . Quando ritiri una carta, significa che non appare più in quella rivista così non è più di dominio pubblico. "
Lo Studio Séralini nonostante tutto , ci informa e fa  sapere a cosa sono gli effetti degli Ogm? In aggiunta in aggiunta qualsiasi scienza è buona là fuori, ci sono schieramenti di ideologi e Kooks su entrambi i lati del dibattito.
Per iniziare, in un articolo del 2011 si è trovato che associazioni di professionisti hanno eseguito  studi  sul impatto della industria del biotech. Lo studio ha esaminato un totale di 94 diversi articoli di giornalio pubblicati sugli impatti dei nutrizionali e sulla  salute degli alimenti e dei mangimi Ogm. Di questi studi, 41 avevano almeno un autore con  legami professionale con l'industria biotech. Tutti i 41si esprimevano a favore del biotech. I restanti 53, di cui nessuno degli autori ha avuto legami professionali con l'industria biotech, si sono divisi: in 39 a favore del biotech, e 12 contrari, due neutrali.
In altre parole, ogni volta che uno studio ha almeno un autore con un legame professionale con l'industria biotecnologica, non c'è nemmeno bisogno di leggere lo studio per conoscerne la conclusione. Essa conclude che le colture GE non sono dannose.
Si potrebbe concludere che il modo migliore per capire meglio è  quello di trovare una ricerca indipendente sulle colture Ogm. Questa è realmente una bella idea. Purtroppo, le aziende biotech usano i loro diritti di proprietà intellettuale per restringere la ricerca indipendente sui loro prodotti. Anche gli scienziati vedono questo problema : nel 2009, 26 entomologi universitari hanno scritto al EPA per protestare l'impossibilità degli scienziati di poter condurre ricerca indipendente.

Anche la FDA non da prova che queste colture siamo sicure. In realtà, Hansen sottolinea , gli enti preposti alla sicurezza alimentare richiedono alle aziende biotech come la Monsanto di effettuare "consultazioni sulla sicurezza" volontaria sui propri raccolti.  Dopo che la Monsanto fa il proprio controllo di sicurezza, la FDA invia una lettera di conferma che la Monsanto ha trovato che il proprio prodotto è sicuro. Poiché sappiamo già che il 100 per cento degli studi nutrizionali e sulla salute in cui uno o più autori erano affiliati all'industria biotech, è scontato,  è ovvio che il 100 per cento degli studi volontari chiamati "consultazioni di sicurezza" della Monsanto ha rilevato che i prodotti di Monsanto erano perfettamente  sicuri. (ndt. il controllato che controlla se stesso e i suoi stessi prodotti e ne dichiara l'assoluta genuinità, è assurdo!)

Uno studio norvegese ha esaminato le differenze di opinioni su Ogm tra i diversi gruppi di scienziati. Si è riscontrato che gli ecologisti avevano più probabilità di avere un atteggiamento moderatamente negativo Ogm e la preoccupazione per l'incertezza e l'ignoranza coinvolti quando gli esseri umani armeggiano con i geni della pianta, mentre i biologi molecolari-in particolare quelli che hanno lavorato per l'industria biotech o quelli finanziati dall'industria- aveva un punto di vista fortemente favorevole alle colture Ogm e hanno ritenuto che i dati raccolti sono utili e "non rappresentano alcun rischio." Gli unici biologi molecolari che si schierano con gli ecologisti sono coloro che lavorano nelle fondazioni, con finanziamenti pubblici, studiando i veri rischi degli Ogm .

Il documento osserva che "il finanziamento del settore, potrebbe imporre dei  limiti alla possibilità per i ricercatori di riflettere sulla dimensione sociale del loro lavoro, o almeno che il processo di reclutamento sarà parziale e, quindi, indirettamente si influenza la riflessione che si svolgerà.  In altre parole, come osservato prima, la ricerca indipendente è di fondamentale importanza.

Gli autori suggeriscono, che una soluzione potrebbe essere la formazione più interdisciplinare di scienziati, o anche il dialogo tra scienziati di diverse discipline. Tuttavia, "il dialogo, di larghe vedute, potrebbe essere difficile da agevolare, in quanto sembra che ci sia una mancanza di fiducia tra i diversi gruppi."

Purtroppo, alla fine, è difficile per la maggior parte di noi capire se i titoli dei giornali che leggiamo di alimenti transgenici sono vere oppure no. Cercare una  ricerca indipendente che non sia condotta da scienziati impiegati dall'industria biotech, e difficile da sapere e  considerarne le prospettive, sia pure di scienziati di varie discipline scientifiche, e non solo nella biologia molecolare. E' fondamentale considerare le ricerche degli scienziati sociali come economisti e antropologi, indipendenti è di fondamentale importanza.

Se questo non è abbastanza per farvi sentire bene nel mangiare alimenti transgenici, l'unica opzione è quella di cercare di evitarli. Finora, solo poche colture Ogm sono coltivate e vendute, ma si trovano in tante soluzioni del nostro cibo: mais, soia, cotone, colza, barbabietola da zucchero, erba medica, e papaia. Dal momento che non sono etichettati, il modo più facile per evitarli è comprare biologico.

Speriamo che, dopo pochi anni, lo studio sull'alimentazione dei topi a lungo termine la Commissione europea abbia un'idea più chiara su questo tema - anche se quando questo evento accadrà, è probabile che negli Stati Uniti, avranno legalizzato un sacco di nuovi Ogm ancora più preoccupanti per noi..

Si può concludere dicendo senza ombra di dubbio,  che il modo migliore per essere sicuri dei risultati sui prodotti alimentari sia OGM che non, è quello di avere la ricerca seria e indipendente non legata alle aziende del biotech come  invece avviene oggi sulle colture Ogm. 



Jill Richardson è il fondatore del blog La Vida Locavore e membro del comitato consultivo della politica Organic Consumers Association. E 'autrice di ricetta per l'America: Perché il nostro sistema alimentare è rotto e cosa possiamo fare per risolvere il problema. .


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