SARDI: DA IERI SIETE MENO LIBERI A CASA VOSTRA, OVVERO PIU COLONIZZATI.
Oggi è una prima giornata di lutto per l'Autonomia sarda che pur insufficiente ma pur utile da ieri è stata castrata dal Senato su proposta del Governo e di questa strana maggioranza..
Sono stati aumentati i poteri esclusivi dello Stato.
L'art. 30 del ddl costituzionale che modifica l'art. 117 della Costituzione modifica l'attuale sistema di ripartizione delle competenze legislative tra Stato e Regioni.
E' stata abolita la legislazione concorrente e sono state aumentate le competenze esclusive dello Stato.
Ad esempio, appaiono fra le nuove competenze dello Stato sempre più centralista: il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; le norme generali sul procedimento amministrativo e sulla disciplina giuridica del lavoro alle dipendenze delle P.a.;
la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionali dell'energia; le infrastrutture strategiche e le grandi reti di trasporto e di navigazione d'interesse nazionale.
Vengono riservate allo Stato «disposizioni generali e comuni» per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, ma anche su scuola, attività culturali, governo del territorio.
Vengono riservate allo Stato «disposizioni generali e comuni» per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, ma anche su scuola, attività culturali, governo del territorio.
Mentre spetta alle Regioni - dispone inoltre il nuovo art. 117 della Costituzione - la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia o funzione non espressamente riservata alla legislazione esclusiva dello Stato, con particolare riferimento alla pianificazione del territorio regionale e mobilità al suo interno, di dotazione infrastrutturale, di programmazione e organizzazione in ambito regionale dei servizi sanitari e sociali, di promozione dello sviluppo economico locale». E ancora, «in materia di servizi scolastici» e di disciplina, «per quanto di interesse regionale, delle attività culturali» e valorizzazione ambientale. «Nonché in ogni materia non espressamente riservata alla competenza esclusiva dello Stato».
Cioè quasi nulla che si avvicini anche lontanamente alla sovranità e neppure all'Autonomia.
Cioè quasi nulla che si avvicini anche lontanamente alla sovranità e neppure all'Autonomia.
La novità più negativa ed eclatante è l'abolizione della legislazione concorrente che era presente nel vecchio art. 117 del Titolo V.
Proprio quello che le sinistre approvarono a colpi di maggioranza quando facevano finta di essere federalisti e che adesso, sempre a colpi di maggioranza, assieme al centrodestra distruggono rivelando la propria vera natura di centralisti e reazionari..
Per valutare cosa è stato abolito e quali saranno le conseguenze
la pubblico:
la pubblico:
Sono ( erano ) materie di legislazione concorrente quelle relative a: rapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni;
commercio con l'estero; tutela e sicurezza del lavoro;
istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; previdenza complementare e integrativa; armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;
valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale;
enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.
commercio con l'estero; tutela e sicurezza del lavoro;
istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; previdenza complementare e integrativa; armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;
valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale;
enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.
Per capire meglio, la Regione non potrà più legiferare su queste materie in maniera concorrente. Cioè non potrà più legiferare.
Si tratta di un colossale passo indietro e di un ritorno del più bieco dei centralismi.
Si tratta di un colossale passo indietro e di un ritorno del più bieco dei centralismi.
Non bastando è stata anche introdotta una «clausola di supremazia» per lo Stato: «Su proposta del Governo, la legge dello Stato può intervenire in materie o funzioni non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell'unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell'interesse nazionale».
Tutto questo avviene nella mortifera apatia del Consiglio regionale, della maggioranza e della Giunta pronti a fare l'Inchino a Roma, comprendendo i cosiddetti sovranisti. Ma anche l'opposizione non scherza perché si oppone a Cagliari ma a Roma fa ciò che dice Berlusconi e di conseguenza a Cagliari su questo tema e sodale con la maggioranza.
Gli indipendentisti fuori dal palazzo d'altro canto, probabilmente perché ormai ruota di scorta dell'estrema sinistra italiana antagonista e anarcoide, neppure sanno di che cosa si sta tramando ai danni dei sardi.
Il PSdAz in attesa di risolvere i propri problemi di governance e politici nulla dice e nulla fa.
Se c'era una remota possibilità di legiferare su cultura sarda, sardo nelle scuole, agenzia delle entrate e zona franca assieme a una politica sarda sui beni culturali ed archeologici o sulla continuità territoriale oppure sull'ambiente e le basi militari, solo per fare degli esempi, possiamo pure scordarcelo. Adesso sarà più facile impiantare in Sardegna il deposito delle scorie nucleari e trivellare in terra e mare per cercare petrolio e gas, costruire centrali a carbone, termovalorizzatori che non ci servono per esportare energia e lasciare a noi l'inquinamento.
PER TROVARE UNA SIMILITUDINE NEL PASSATO, FORSE SI PUO' DIRE CHE SIAMO DI FRONTE A UNA SECONDA FUSIONE PERFETTA, NON RICHIESTA QUESTA VOLTA, IMPOSTA DA ROMA PER SCONGIURARE E FAR MORIRE SUL NASCERE I NUOVI VENTI DI INDIPENDENZA E SFRUTTARE SINO ALLE MIDOLLA QUESTA TERRA DI COLONIA.
Se questa riforma, dopo le altre letture di rito per una legge costituzionale andrà in porto, bisognerà cambiare musica, spartito, orchestra, direttori vari e passare ad un'altra strategia.
Mi permetto di rilanciare gli obiettivi del Nuovo Statuto e del Referendum autogestito sull'Indipendenza.
Sui questi temi bisognerà trovare l'unità.
Mentre la Catalogna e la Scozia vanno al referendum sull'Indipendenza, noi sardi col passo del gambero e degli schiavi sotto la frusta dei padroni romani torniamo indietro di mezzo secolo. E non è ancora finita.