domenica 23 novembre 2014

Renzi annuncia che verrà eliminato il contante ma nessuno se ne accorge


Renzi annuncia che verrà eliminato il contante ma nessuno se ne accorge

BY ENZO PENNETTA ON 21 NOVEMBRE 2014



Il video [a fine articolo] in cui il Presidente del Consiglio Matteo Renzi annuncia l’eliminazione degli “scontrini”.

In un pezzo da manuale della comunicazione il Premier annuncia che verrà tolto il contante senza mai nominarlo direttamente.
Un’operazione che cambierà (in peggio) le nostre vite.

Renzi: «Verso addio agli scontrini. Serve tracciabilità totale»“, questo il titolo col quale sul Corriere della Sera è stato riportato il discorso tenuto da Matteo Renzi alla presentazione dei 100 “digital champion”. Personalmente mi sono fatto l’idea che quando qualcosa in politica viene presentato con un termine inglese nasconda una fregatura, e questa dei “digital champion” non sembra proprio fare eccezione. I campioni digitali sono stati istituito dalla UE nel 2012 e nominati per modernizzare la pubblica amministrazione e in generale l’alfabetizzazione digitale, come viene spiegato sul sito digitalchampions.it. In Italia la scelta del “Digital champion” è stata operata dallo stesso Presidente del Consiglio ed è ricaduta su Riccardo Luna giornalista di Repubblica e primo direttore di Wired Italia, questi ha poi indicato altri 100 nomi in base alle candidature giunte sul sito digitalchampions.it.

Bene, iniziativa interessante che potrebbe aiutare a informatizzare e a rendere più efficiente la pubblica amministrazione senza gravare sulle casse della Stato in quanto i “champions” non vengono retribuiti per la loro opera. Chi potrebbe commentare negativamente un’iniziativa così?

Ecco in sintesi, dal Corriere della Sera, cosa ha detto Matteo Renzi alla presentazione:


Il premier Renzi ha approfittato dell’evento odierno per dare il suo sostegno all’intera squadra ‘digitale’ del Paese – da Luna a Poggiani passando per il consulente Paolo Barberis -, “non possiamo fallire, abbiamo i migliori in campo”, e per ribadire come l’agenda digitale non sia solo “un tema da addetti ai lavori”.

“La vera spending review è mettere online tutte le spese delle pubbliche amministrazioni”, ha dichiaratoincalzando con la proposta di “eliminazione degli scontrini” e “tracciabilità totale così che l’Agenzia delle entrate non venga più avvertita come un avvoltoio sulle spalle ma come una sorta di consulente per le aziende”

Alla fine di un lungo articolo sulla modernizzazione del Paese ecco che Renzi dedica un breve passaggio alla “eliminazione degli scontrini”, un’innovazione che viene presentata come un modo per migliorare il rapporto con l’Agenzia delle Entrate che non verrà più vista come un “avvoltoio” o forse come un “gufo”, ma come una realtà amica del contribuente che verrà aiutato nell’adempimento dei propri doveri fiscali.

Analizziamo l’operazione compiuta:

1- viene costituito un gruppo di esperti per migliorare l’informatizzazione del Paese. (notizia positiva)

2- viene annunciato il superamento di un rapporto di sfiducia/controllo da parte dello Stato (notizia positiva)

3- viene detto che per ottenere il punto 2 si procederà all’eliminazione dello scontrino per ottenere la “tracciabilità totale”. (notizia criptica ma vagamente liberatoria).

Quello che non viene detto è che questo significa procedere all’eliminazione del contante, la tracciabilità assoluta e il superamento della necessità dello scontrino non si possono conseguire che eliminando la possibilità di pagare in contanti, cosa che avrebbe dovuto essere detta con chiarezza. E così senza neanche nominare il contante è stato dato l’annuncio della sua prossima eliminazione, nessuno dei lettori del Corriere che hanno commentato l’articolo (al momento sono 58 ndr) ha capito che di questo si tratta.

Quella dell’eliminazione del contante è un’idea che viene proposta in modo ricorrente, un’idea di cui ci eravamo già occupati nell’Aprile 2012 su CS in seguito alla campagna che in tal senso era stata lanciata dalla trasmisssione Report del 15 dello stesso mese.

Oggi come allora va ripetuto che il contante non è un problema perché la grande evasione non avviene con pagamenti “cash”, perché la grande evasione utilizza mezzi legali e complicemente accettati dagli Stati come ad esempio i paradisi fiscali.

Quando si usa il contante non si devono pagare commissioni alle banche, cosa che invece avviene con il POS e altri mezzi analoghi. Se usiamo il contante una banconota da 100 € varrà ancora cento Euro anche dopo essere passata di mano 100 volte, se invece ad ogni operazione con il POS fosse applicata una commissione sul transito pari ad una media del 2,5% (dati riportati da Wired), dopo 25 passaggi di mano un pagamento iniziale di 100€ sarebbe ridotto a 53 Euro circa con 47 Euro passati nelle casse delle banche. In pratica le banche disporrebbero di una vera e propria tassazione su ogni transazione, raddoppiando le tasse per i cittadini e drenando denaro che verrebbe in questo modo sottratto alle attività commerciali e soprattutto ai cittadini stessi.

L’uso di denaro elettronico sarebbe inoltre totalmente legato alla disponibilità di energia elettrica e di moderne reti di telecomunicazioni, un ipotetico black out renderebbe impossibile affrontare una situazione d’emergenza acquistando generi di prima necessità.

L’uso del denaro elettronico non eliminerebbe la possibilità di furti, comporterebbe solo che i futuri ladri saranno degli hacker.

L’uso del denaro elettronico tutelerebbe le banche dalla possibilità che i clienti possano optare per tenere una parte dei loro risparmi fuori del circuito bancario (cassaforte dentro casa o simili).

L’uso del denaro elettronico determinerebbe di fatto il controllo assoluto sulle attività dei singoli cittadini registrando ogni loro acquisto anche quando questo fosse collegato a comportamenti eventualmente ricattabili e riguardanti ad esempio la vita sessuale.

L’eliminazione del contante favorirebbe la possibile nascita di monete non ufficiali alternative e fuori controllo, qualcosa del genere dei mini assegni che cominciarono a circolare nel 1975.

L’eliminazione del contante porterebbe alla possibile nascita di fenomeni come la Borsa nera del tipo di quella nata nella II Guerra Mondiale e che ebbe l’effetto di far fiorire forme di baratto che spinsero alla miseria le famiglie che non avevano beni da barattare (vedi Wikipedia).

Di tutto questo, giusto o sbagliato che sia, oggi non si parla, si accenna solo un po’ alla futura scomparsa dello scontrino, cosa che non importa poi molto a nessuno.

Il tutto veicolato da un Presidente del Consiglio che propone la cosa in modo divertente e un po’ volutamente impacciato, negando di essere il grande comunicatore che si dice in giro.

Non resta che ammirare un apparato di comunicazione davvero efficace. Complimenti agli spin doctors del Presidente.

GESU' E L'ALGORITMO DI FACEBOOK...

GESU' E L'ALGORITMO DI FACEBOOK





La Croce - Quotidiano
di Marco Scicchitano 

Forse non tutti hanno sentito palare di EdgeRank eppure, molto probabilmente, ne hanno avuto a che fare in modo diretto o indiretto. EdgeRank è il nome dell’algoritmo con cui Facebook attribuisce un punteggio di affinità tra il profilo di una persona e un contenuto (o “edge” in Inglese) pubblicato da qualcun altro, tenendo conto di quante interazioni ci sono state in precedenza tra i due, che tipo di interazione ci sia stata e da quanto tempo. In base a questo valore, o punteggio, si viene a creare la timeline di ciascun utente, che sarà fondamentalmente organizzata in modo tale da rispecchiare gli interessi dell’utente. Il ragionamento di Facebook potrebbe essere questo: 
“1) Da quello che fai e da come interagisci, capisco cosa ti interessa, 2) partendo da cosa ti interessa seleziono le informazioni che ti presento che presumibilmente ti interesseranno 3) la tua timeline sarà principalmente composta da argomenti e informazioni che rientrano nei tuoi interessi e che apprezzerai, mettendo il like, commentando o condividendo e questo ci garantirà una tua maggiore presenza sul nostro sito in termini di tempo e di interazione e questo è un beneficio economico per noi. 4) si torna al punto 1)”.

Ponendola in questo modo sembra che sia un circuito a retroazione che si rafforza progressivamente, una specie di circolo vizioso dove veniamo esposti ad informazioni già filtrate e selezionate in modo che corrispondano alle nostre aspettative ed interessi. Il resto rimane fuori. 
Come quando nel ricevere una mailing list, selezioniamo quali sono gli argomenti che preferiamo e sui quali vogliamo continuare ad essere aggiornati: sport, letteratura, musica; da queste scelte che noi facciamo consegue che ci verranno inviate mail sugli argomenti da noi selezionati e saremo aggiornati sui risultati della Roma o del torneo regionale di palla a mano delle Marche, mentre se avviene un cambio ai vertici della politica monetaria europea, non ne sapremo nulla, perché non abbiamo selezionato fra le varie opzioni “politica economica” e così tutto quello che concerne le decisioni politiche riguardo l’economia non verrà a mia conoscenza, resterà fuori. 
Più o meno Facebook fa la stessa cosa, solo che alla nostra attività decisionale che ci fa selezionare “musica” “sport” piuttosto che “politica economica”, sostituisce un algoritmo matematico, EdgeRank, che lo fa al posto nostro.

In molti si sono sdegnati e risentiti che Facebook potesse operare una selezione in entrata delle informazioni alle quali era possibile accedere vivendo questo dato come fortemente limitante rispetto alla libertà di percepire ed entrare in contatto con la molteplicità estremamente variabile delle informazioni pubblicate sulla piattaforma sociale. 
EdgeRank, con questo nome da robot censore, in realtà non fa che replicare quanto succede in ogni essere umano grazie a quelle che Vittorio Guidano ha chiamato organizzazioni di significato personale. 
Con organizzazione di significato personale si intende il modo con cui ogni individuo organizza tutte le possibili tonalità del proprio dominio emotivo e cognitivo in una configurazione unitaria in grado di fornirgli una percezione stabile e definita di sé e del mondo. Una configurazione unitaria di schemi interpersonali, che comprende tutti gli aspetti sensoriali, affettivi, motori e neurofisiologici sui quali si basa il senso di continuità, di permanenza e unità di sé e della realtà. 
Esiste una profonda necessità di coerenza e stabilità in ciascuno, che serve a far fronte alla paura più profonda e destabilizzante, quella della frantumazione del sé. La potenza delle motivazioni che stanno alla base della formazione del sistema di significato personale è tale che influenza anche le stesse percezioni, le informazioni in entrata. 
Se sono in disaccordo con le regole che strutturano il sistema di significato personale, non vengono “percepite” coscientemente. Esistono studi che mostrano come questo abbia influenza sulla capacità di evocare ricordi, di percepire i dati ambientale, di giudicare ed interpretare le intenzioni degli altri. 

Questo è il meccanismo che spiega come mai un narcisista megalomane non colga le critiche che gli vengono fatte, o un depresso con bassa autostima faccia fatica ad accettare la spontaneità e verdicidità di un complimento: (“bravo, mi hai aiutato” “….mmm me lo dice perché gli faccio pena”).
Quello che mi conferma e non mi scuote troppo è accettato ed accolto, ciò che mi destabilizza, resta fuori. La necessita di coerenza diventa tanto più rigida tanto più è fragile la persona, e spesso la sofferenza non deriva da un organizzazione di significato personale che abbia in sé elementi di depressione, di ansia o di megalomania, ma dal fatto che la persona, pur di mantenere integra la visione profonda di sé e del mondo, non riesca a tollerare informazioni o stimoli perturbanti, che contraddicono, che mettono in discussione e destabilizzano.
L’algoritmo non permette che vengano assimiliati, che salgano a coscienza, e li respinge. Restano fuori.

Anche a livello sociologico e mediatico avviene qualcosa di simile e questo paradigma dell’algoritmo è possibile applicarlo alla tendenza a non considerare aspetti del vivere che risultano perturbanti e in qualche modo fastidiosi. Credo che l’algoritmo sia applicato scientemente ed in modo particolarmente rigido in alcuni ambiti delle proposte di progresso che la nostra società civile si trova a dover considerare, dato l’interesse economico. 
Il dato che molti non considerino le conseguenze pratiche ed effettive, e spesso tragiche e dolorose, che conseguono a certe pratiche come l’utero in affitto, la fecondazione eterologa o l’eutanasia, più che da imputare alle singole persone, sia da considerare come una scelta partigiana di ambienti di potere permeati da interessi economici che arriva a forzare lessico e concetti pur di far risultare meno perturbanti e difficili da accettare questi falsi miti di progresso. In questo modo le sofferenze di molte persone, soprattutto le più deboli e indifese, e le nefaste conseguenze sulla società che tutto questo potrà portare non è dibattito nei salotti, non viene accolto negli studi televisivi e rimane fuori. Resta fuori.

Gesù Cristo ha con la sua vita, morte e resurrezione, rotto definitivamente questo circolo vizioso autoreferenziale e con la sua Croce, ha resto manifesto e insopprimibile per sempre il volto davanti al quale ci si copre, che a fatica si guarda e si preferisce ignorare. Ora e da allora, alla logica stringente e ragionevolmente economica dell’algoritmo che tiene fuori ciò che non è possibile sostenere ed assimilare c’è un alternativa che tiene tutti dentro, che non volge lo sguardo. La sofferenza innocente, la più odiosa e incomprensibile vicenda umana, è diventata con Gesù Cristo veicolo di comprensione, perdono, accoglienza, dono e nuova vita.

La Croce Quotidiano, fonda la sua ragion d’essere anche in questa capacità che ha la Croce di penetrare come una spada qualsiasi filtro, barriera e algoritmo e portare alla luce contraddizioni e argomenti che risultano altrimenti inconcepibili e a considerare come belle, vivificanti e portatrici di speranza situazioni altrimenti ignorate e reiette. Grazie a questo strumento informativo, vogliamo usare la doppia lama della Croce: da una parte smascherare le insidie disumane che si nascondono dietro ai falsi miti di progresso che si accaniscono sui più deboli e sugli innocenti, e dall’altra portare alla luce esperienze concrete di vita che mostrano la bellezza dello stare al mondo rimanendo umani con le gioie e i limiti che comporta. Una semplice ma fondamentale aspirazione.
A fronte di ideologiche derive moderne che stanno minando la possibilità di vivere il mondo maschi e femmine, madri e padri e per difenderci dalla tecnobiologia che alcune logiche di mercato e di produttività vorrebbero imporre alla società civile, disumanizzandola abbiamo una incrollabile speranza e una sentita responsabilità per noi e per i nostri figli: restare umani.

martedì 18 novembre 2014

SCIOPERO SOCIALE E ROVESCIAMENTO DEL MODELLO NEOLIBERISTA

SCIOPERO SOCIALE E ROVESCIAMENTO DEL MODELLO NEOLIBERISTA



Marco della Luna

SCIOPERO SOCIALE E ROVESCIAMENTO DEL MODELLO NEOLIBERISTA

I dati economici per l’Italia e le proiezioni degli organi specializzati non lasciano dubbi: la recessione continuerà, le riforme di Renzi faranno cilecca, la situazione a breve si farà pericolosa. Gli interessi costituiti, la casta europeista e austerofila, si attrezzano per fronteggiare una possibile situazione prerivoluzionaria mediante una riforma del parlamento e della legge elettorale che metta tutto nelle mani dei segretari di pochi grandi partiti politici, e in particolare si consolida l’asse neoliberista Renzi-Berlusconi.

Andiamo infatti verso uno scenario di fallimento delle promesse renziane, di forte peggioramento economico, di dirompenti tensioni sociali, con un parlamento ultra-maggioritario neoliberista che assicurerà, sì, la maggioranza a un governo fedele al modello economico in via di costruzione, ma che non rappresenterà la popolazione, anzi sarà in palese contrapposizione agli interessi di questa, e dovrà ricorrere alla repressione, legittimandola con i numeri in aula e con l’appoggio dell’”Europa”, e alla bisogna perfezionandola con l’arrivo della Trojka e dell’Eurogendfor.

L’etica finanziaria del rigore e della virtuosità, incarnata dall’UE, è un’etica per i creditori renditieri, per gli usurai, per i produttori monopolisti di moneta e credito. Storicamente, l’inflazione del primo del secondo dopoguerra assieme alle politiche di spesa pubblica a sostegno della crescita economica, alla forte crescita dei redditi nazionali e all’effetto redistributivo di questa combinazione, è ciò che aveva sostanzialmente ridotto i loro privilegi economici.

Essi ora si prendono la rivincita imponendo un modello che antepone a tutto la salvaguardia delle rendite anzi la loro rivincita, attraverso l’imposizione di condizioni opposte a quelle del secondo dopoguerra, cioè stagnazione, spostamento di ampie quote dei redditi dal lavoro alle rendite, concentrazione dei redditi e dei capitali nelle mani di cerchi sempre più ristrette, crescita della quota della spesa pubblica che i paesi subalterni, come l’Italia, devono destinare al pagamento degli interessi sul loro debito pubblico.

La popolazione generale viene posta dai mass media e dalle istituzioni in condizione di conoscere solo la vulgata economica sottesa a questo modello economico e di dimenticare, in quanto ai meno giovani, e di non apprendere, in quanto ai meno vecchi, che è possibile, è esistito ed ha funzionato modello economico diverso, in cui il denaro veniva prodotto e speso per assicurare occupazione e sviluppo, in cui le banche centrali assicuravano l’acquisto dei titoli pubblici a un tasso sostenibile escludendo la possibilità di default, e che in questo modello i disavanzi interni ed esteri nonché i debiti pubblici erano molto più sostenibili di quanto lo sono ora nel sistema della virtuosità per usurai, sicché i governi e i parlamenti avevano la capacità di elaborare e decidere politiche economiche e sociali anziché farsele dettare dai mercati. E le persone avevano la possibilità di fare programmi di vita – cosa che in fondo è lo scopo non solo dell’economia ma della stessa esistenza dello Stato.

La popolazione generale italiana, se tiene la testa dentro alla “realtà” che le è permesso conoscere, cioè dentro il predetto modello di economia virtuosa per usurari e renditieri marca Maastricht, può davvero pensare che il rimedio alle sofferenze che sta vivendo consista nel rinegoziare i parametri per spuntare qualche punto percentuale di flessibilità, di spesa a deficit in più, come promettono vari statisti-contaballe, oppure l’immissione di qualche centinaia di miliardi da parte della BCE, che, come in passato, finirebbero alle banche per chiudere i loro buchi sommersi o per gonfiare nuove bolle speculativa, come sempre avvenuto durante questa “crisi”. L’unico rimedio effettivo sarebbe la sostituzione di quel modello con altri, che ho descritto anche in questo blog.

Un’opposizione sociale vera e realistica dovrebbe puntare apertamente a questo rovesciamento di modello, non a negoziati per ottenere qualche concessione che, per forza di cose, sarebbe presto revocata. E dovrebbe lottare con la coscienza che i tagli di salari, occupazione, garanzie, servizi sono stati intenzionalmente introdotti dalle istituzioni nazionali e sovranazionali come strumento per garantire e rafforzare le posizioni di una classe di renditieri finanziari, di monopolisti del credito; e che quindi si tratta di fare, con i mezzi necessari, se disponibili, una lotta di classe diretta a rovesciare un ordinamento economico-giuridico e a riprendersi i poteri pubblici, governativi, istituzionali, togliendoli a un preciso avversario di classe, per darli alla generalità dei cittadini.

È probabile che la rottura dell’equilibrio, dell’omeostasi di questo attuale sistema, sia alle porte, determinata dalla continua contrazione del reddito nazionale, che rende insostenibile il servizio dei debiti pubblici e privati, quindi tende a far saltare il sistema bancario. Se a questo punto i poteri forti decidono di mettere le mani nei conti correnti della gente e confiscare il risparmio
per puntellare le banche e i conti pubblici, questa può essere la scintilla che coalizza le forze euro-scettiche e trasforma gli “scioperi sociali” della Fiom (novembre 2014), e in cui già si nota il ritorno di una coscienza e di una rabbia di classe, in un’attuazione di reale sovranità popolare di contro alla irreale rappresentanza di un parlamento di nominati e ultramaggioritario. Anche perché tale opzione di bail-in a carico dei risparmiatori farebbe capire a molti che il sistema di governance globale creato intorno al FMI, alla FED, alla BCE, al MES, alla Banca dei Regolamenti internazionali, alla Commissione, ha proprio la funzione di scaricare su lavoratori, pensionati, risparmiatori, cittadini, i danni
causati dalle attività di azzardo e dalle truffe finanziarie di quella
stessa classe internazionale che dirige le predette istituzioni sovranazionali.

Un simile rovesciamento dal basso del modello socioeconomico non è possibile su scala nazionale, bensì solo su scala almeno continentale. Ed è improbabile che parta dagli italiani, che sono storicamente incapaci di simili imprese.

lunedì 17 novembre 2014

“Gli affari delle maggiori case farmaceutiche includono azioni da crimine organizzato”

Gli affari delle maggiori case farmaceutiche includono azioni da crimine organizzato
(traduzione: Luciano Dallapè)
Peter Gøtzsche, direttore del Nordic Cochrane Center
Intervista col Prof. Peter Gøtzsche, direttore del Nordic Cochrane Center e autore di "Farmaci che uccidono e crimine organizzato. Come Big Pharma ha corrotto il sistema sanitario". La cui traduzione italiana sarà pubblicata nell'aprile del 2015 da Giovanni Fioriti Editore di Roma.



Perché paragona l'industria farmaceutica al "crimine organizzato"?

Perché ho scoperto che il modo di fare affari delle 10 maggiori case farmaceutiche include azioni da crimine organizzato.



Che cosa intende esattamente?
Gli imbrogli sui test e i silenzi sui pericoli dei farmaci sono molto comuni. E i soldi dell'industria farmaceutica arrivano dappertutto. L'industria farmaceutica cerca di comprare chiunque abbia influenza nel settore della sanità ed è riuscita a corrompere persone di ogni tipo, anche ministri della sanità. La pubblicità dei farmaci è particolarmente dannosa e le bugie sono spesso così sfacciate che le compagnie sostengono esattamente l'opposto della verità sui loro prodotti.



Gli studi sui farmaci finanziati pubblicamente danno risultati diversi da quelli degli studi finanziati dalle multinazionali. Perché?

Non è salutare che una compagnia che ha la possibilità di guadagnare milioni di dollari interpretando tutto in chiave favorevole, sia di solito l'unica ad avere a disposizione i dati degli studi. Nel nostro sistema, le compagnie farmaceutiche sono giudici di sé stesse. E' una cosa molto strana. In altri ambiti non viene accettata. Se andassi in tribunale e dicessi al giudice "Ecco le prove, le ho fatte tutte io", sarebbe ridicolo. Ma questo è il sistema che noi abbiamo accettato. La stessa industria fa gli studi sui suoi farmaci. Spesso li manipola a un livello orribile e dunque sappiamo di non poterci fidare di quello che pubblica l'industria farmaceutica nelle nostre più prestigiose riviste mediche. Lo sappiamo da molto tempo.



Esiste una stima di quante persone muoiano a causa degli effetti collaterali dei farmaci?
Studi fatti in tutto il mondo mostrano dati piuttosto consistenti tra loro. Nei soli Stati Uniti si stima che muoiano circa 200.000 persone all'anno a causa dei farmaci che prendono. Nella metà dei casi i farmaci sono presi secondo le istruzioni del medico. Nell'altra metà dei casi la morte è dovuta ad errore, per esempio una quantità eccessiva, oppure il medico non era al corrente di interazioni pericolose con altre sostanze.

Ma non possiamo prendercela troppo con i medici. Ogni farmaco porta con sé 20 o più avvertimenti e controindicazioni. E' assolutamente impossibile essere a conoscenza di tutto.



Qual'è la percentuale di farmaci veramente utili sul mercato?
Potremmo eliminare il 95% delle nostre spese per i farmaci e avere oltretutto una popolazione più sana. Se usassimo sempre il farmaco più economico che ha gli stessi effetti di quello più caro, potremmo spendere ben meno della metà. E molto spesso sarebbe meglio non prescrivere un farmaco, perché tutte le medicine procurano qualche danno e, messe assieme, producono un orribile costo in vite umane. Per esempio si usano troppi antidolorifici. Dovremmo anche usare una minuscola frazione dei farmaci psichiatrici che usiamo oggi, poiché sono in generale dannosi quando usati per più di poche settimane.



La BAYER spende circa 10 miliardi di euro all'anno per farsi pubblicità, considerando i campioni gratuiti, i corsi di aggiornamento per medici, le spese dei rappresentanti, le donazioni ad associazioni mediche. La Compagnia si rifiuta di fornire i dati in dettaglio. Pensa che si dovrebbe costringere l'industria farmaceutica a pubblicare dettagliatamente le sue spese di marketing?

Naturalmente sì, ma soprattutto si dovrebbe bandire completamente la pubblicità sui farmaci, proprio come si è fatto per il tabacco. La pubblicità sui farmaci causa gli stessi danni della pubblicità sul tabacco. Se ci sono farmaci validi, si può star certi che i medici li useranno. I farmaci buoni, non hanno bisogno di pubblicità per essere accettati. Se il marketing venisse messo al bando non ci sarebbero più i rappresentanti a corrompere i medici, e i direttori delle riviste mediche non avrebbero paura di pubblicare articoli che vanno contro l'interesse delle case farmaceutiche. Con questa riforma si potrebbero liberare le riviste mediche dalle grinfie dell'industria farmaceutica.



Le pillole contraccettive Yaz/Yasmin, sono associate a un rischio di embolia che è almeno doppio rispetto a quello dei vecchi prodotti. Come mai queste pillole non sono state ancora bandite malgrado la BAYER abbia pagato quasi due miliardi di dollari di indennizzi?

Quando uno dei miei colleghi danesi ha pubblicato dati convincenti che mostravano che le nuove pillole contraccettive Yaz/Yasmin causano più embolie delle vecchie pillole, è stato duramente attaccato da altri colleghi nel ruolino paga della BAYER. La BAYER ha anche finanziato degli studi per dimostrare che le nuove pillole non erano più pericolose delle vecchie.



La BAYER è tra i i leader di mercato nei farmaci da banco e integratori alimentari. Quali sono i principali problemi in questo campo?

La maggior parte non serve a niente se non ad alleggerire le tasche di chi li compra.



Come giudica gli sforzi costanti per promuovere l'Aspirina come prevenzione quotidiana contro i disturbi di cuore o certi tipi di cancro, anche per la popolazione sana?

Pochissimi beneficieranno della profilassi mentre molti ne avranno un danno. Non mi sembra una buona idea quella di trattare tutti per il beneficio di pochi. Il trattamento eccessivo delle persone sane è uno dei problemi maggiori nella sanità odierna ed è anche una delle maggiori fonti di lucro per l'industria farmaceutica.



La nostra coalizione ha monitorato la BAYER per oltre 30 anni. Dall'Eroina al Baycol, la compagnia si è resa responsabile di molti scandali farmaceutici. Qual'è la sua esperienza con la BAYER?

Come le altre grandi compagnie farmaceutiche, la BAYER è impegnata nel crimine organizzato, che include corrompere i medici e commettere frodi come quella dei prezzi eccessivi praticati a Medicaid. Durante la seconda guerra mondiale la BAYER faceva esperimenti sui prigionieri dei campi di concentramento. Una lettera del tempo testimonia che il lager di Auschwitz vendette 150 donne prigioniere alla BAYER per 170 Marchi l'una. La BAYER scrisse poi al comandante del lager spiegando: "Gli esperimenti sono stati completati e tutte le persone sono morte. Torneremo presto a rivolgerci a voi per un altra consegna". Alcuni esperimenti condotti sui prigionieri dei campi di concentramento dalle compagnie farmaceutiche tedesche, consistevano mell'iniettare loro il tifo per via intravenosa e poi usare vari farmaci per vedere se funzionavano.



Nel 2008, la BAYER e l'Ospedale Universitario di Colonia, iniziarono una stretta collaborazione. Abbiamo cercato di ottenere una copia dell'accordo, ma entrambe le parti si sono rifiutate di mostrarcela. Lei è d'accordo sul fatto che queste cooperazioni segrete porteranno a una ricerca medica dettata solamente dal profitto?

Sono molto contrario a questi accordi di collaborazione perché la storia dimostra che ciò che avviene quasi sempre è che la compagnia riceve sia i guadagni che il credito di tali "cooperazioni", mentre il contribuente è destinato a pagare il conto rimborsando farmaci eccessivamente costosi.

E' forse accettabile fare accordi con un'industria le cui azioni sono spesso criminali e che, per puro profitto, causa la morte di un così grande numero di pazienti? La ricerca clinica dovrebbe essere fatta del tutto indipendentemente dall'industria farmaceutica, non in collaborazione con essa. Nella sanità non dovrebbero esistere gli accordi segreti. Dovreste portare l'Ospedale Universitario di Colonia in tribunale o protestare presso il garante o i vostri politici.



Cosa si dovrebbe fare per migliorare la ricerca farmaceutica?
L'industria farmaceutica non pubblica i dati dei suoi studi. Quindi dovremmo chiedere che vengano fatti degli studi pubblici sui farmaci. L'industria dovrebbe pagare questi studi, ma non aver niente a che fare con i test sui farmaci. Anche i medici non dovrebbero essere pagati dall'Industria farmaceutica.

Sfortunatamente molti medici accettano che il loro nome sia aggiunto ad articoli scritti dalle compagnie farmaceutiche anche se è stato loro negato l'accesso ai dati generati da loro stessi e dai loro pazienti, senza i quali gli articoli non avrebbero potuto essere scritti. Questa è corruzione di integrità accademica e tradimento della fiducia dei pazienti nella ricerca. I medici e le associazioni dei pazienti dovrebbero semplicemente dire di no al denaro proveniente da un'industria così corrotta.



Nel suo libro lei dice che: "La sanità è così corrotta che coloro che denunciano gli atti criminali delle compagnie farmaceutiche diventano dei paria". Ha avuto dei problemi dopo la pubblicazione del libro?

No, al contrario,visto che in molti hanno elogiato il libro. Naturalmente non sono in contatto diretto con l'industria farmaceutica, ma ho visto plateali menzogne riguardo al mio libro, propagate dalle associazioni dell'industria farmaceutica e dai loro alleati a pagamento tra i medici. 



Il Professor Peter Christian Gøtzsche, direttore del Nordic Cochrane Centre, è specialista in medicina interna. Ha lavorato su test clinici e sulle regolamentazioni nell'industria farmaceutica (1975 - 1983) e negli ospedali di Copenhagen (1984 - 1995). Nel 1993 è stato co-fondatore di The Cochrane Collaboration. Nel 2010 è diventato professore di Progettazione e analisi della ricerca medica, all'Università di Copenhagen.

La richiesta di pagamento del deposito cauzionale da parte di Abbanoa è una vessazione che irrita tutti i sardi

La richiesta di pagamento del deposito cauzionale da parte di Abbanoa è una vessazione che irrita tutti i sardi
Abbanoa, spunta conguaglio da 80 euro dopo la stangata del deposito cauzionale.
Abbanoa chiede il deposito cauzionale. Adiconsum ai cittadini: “sospendete il pagamento”
Abbanoa chiede la cauzione: 55 euro una tantum a famiglia


Abbanoa si prepara a far pagare ai sardi un conguaglio per consumi pregressi.

Si tratta di circa 80 euro a famiglia che il gestore idrico richiederà nel 2015 per adeguare la tariffa ai costi. La notizia arriva nel pieno delle polemiche per la richiesta di un deposito cauzionale di 55 euro per ogni famiglia. «Sono decisioni dell'Autorità nazionale», spiega l'amministratore della società Ramazzotti, mentre prosegue l'inchiesta della Procura di Cagliari sui conti dell'ente. unionesarda.

Consumatori sul piede di guerra. Il motivo? La richiesta di pagamento del deposito cauzionale da parte di Abbanoa.
La novità è arrivata nelle case dei cittadini con l’ultima bolletta che contiene una nuova voce di pagamento: il deposito cauzionale. Un provvedimento recentemente introdotto non dall’azienda ma dall’Autorità per l’Energia elettrica, il Gas e il Sistema idrico (Aeegsi) ed estesa a tutte le regioni italiane.
Di cosa si tratta? “E’ una somma cui il gestore andrà ad attingere in caso di morosità del cliente – spiegano dall’Adiconsum Ogliastra (associazione a difesa del consumatore) – ne consegue che in caso di morosità sarà vietata la sospensione della fornitura nei limiti dell’importo cauzionale, importo che poi il gestore andrà a richiedere nella bolletta successiva al fine di rifornire il deposito”.
Ma per Abbanoa il deposito cauzionale è “una forma di garanzia che il cliente presta al Gestore per tutelarlo rispetto ad eventuali insolvenze, si basa su un principio di equità, è stato previsto per contribuire a contrastare il fenomeno della morosità il cui onere ricade in ultima istanza sulla generalità della collettività”.
“Ma quale contrasto alla morosità?- tuona Giorgio Vargiu presidente regionale dell’Adiconsum – i sardi sono dei buoni pagatori, nell’isola c’è una bassissima percentuale di morosità. La verità è che Abbona da questa manovra andrà incassare 50milioni di euro che le servono per fare cassa, date le difficoltà economiche, la morosità è una scusa banale e a pagarne le conseguenze sono i cittadini. L’appello ai consumatori è di aspettare, stiamo lavorando su due corsie: la prima è quella giuridica e l’altra è quella del confronto politico sull’opportunità o meno di applicare questo balzello: sospendete momentaneamente il pagamento in attesa di altre comunicazioni.” vistanet/adiconsum/

Deposito cauzionale, anche la Cisal diffida Abbanoa

Il segretario della Cisal Alberto Gessa ha portato all'attenzione dell’ufficio legale del sindacato i. problema della cauzione Abbanoa, e osserva tra l’altro come la delibera dell’autorità sia solo «una delibera di indirizzo, non attuativa e non immediatamente applicabile senza un preventivo aggiornamento della carta dei servizi e del regolamento del servizio». La Cisal ricorda come gli utenti di Abbanoa siano «già fortemente vessati da richieste di pagamento esorbitanti e spesso ingiustificate» e sostiene che comunque, trattandosi di somme che ammontano nel complesso a milioni di euro «tale applicazione avrebbe dovuto essere sottoposta a consultazione preventiva sia con la proprietà pubblica sia con le associazioni di rappresentanza degli utenti. In tal modo - scrive la Cisal - cioè attraverso metodologie di consultazione democratiche in linea con la natura pubblica del bene che Abbanoa è chiamata a gestire, le parti in causa avrebbero potuto verificare e concordare alla luce della delibera dell’autorità l’opportunità di introdurre tale istituto e l’entità del deposito da richiedere». Al contrario «Abbanoa ha agito d’imperio, ignorando da un lato come essa gestisca un bene la cui proprietà è dei cittadini, dall’altro come gli utenti sardi si trovino in condizioni economiche già assai precarie e come certo non possano sopportare ulteriori e criticabili esborsi economici». La Cisal chiede infine ad Abbanoa «copia della lettera di convocazione contentente l’ordire del giorno e copia della delibera con la quale l’organo amministrativo avrebbe stabilito sia l’introduzione sia l’entità del deposito cauzionale da richiedere agli utenti». La Cisal garantisce in ogni caso assistenza a chiunque voglia tutelare i propri diritti. L’azienda regionale: «Non è una nostra scelta, il deposito è stato previsto in tutt’Italia dall’Authority» In tanti altri casi pagamenti più elevati. Dal web alle associazioni di cittadini cresce la protesta


Il provvedimento è a sfavore degli utenti
L’avvocato Franco Dore contesta la delibera della società: «L’integrazione al contratto è illegittima»
«La richiesta di Abbanoa di pagamento del deposito cauzionale, che sarà fruttifero di interessi al tasso legale, induce non poche perplessità e dubbi». 
Per l’avvocato algherese Franco Dore, esperto in ricorsi contro la società idrica, la delibera di Abbanoa non sarebbe del tutto legittima. 
«Una prima perplessità - spiega infatti il legale - investe la legittimità della stessa delibera e quindi dell'operato dell’Aeegsi. Infatti tale autorità può integrare il contenuto di contratti d'utenza individuali, derogando a norme di legge dispositive - aggiunge l’avvocato - a condizione che la deroga sia posta a tutela dell’utente-consumatore». Secondo Dore la costituzione di un deposito cauzionale dovrebbe essere lasciato alla libera iniziativa delle parti e non può costituire un adempimento di un obbligo di legge.
«La facoltà di deroga a norme dispositive opera sotto il profilo funzionale in senso unidirezionale - spiega l’avvocato - dovendo essere necessariamente esercitata a favore della parte svantaggiata del rapporto. In questo caso - puntualizza - si va nella direzione opposta e si penalizzano gli utenti». Ma per l’avvocato ci sarebbe un’ulteriore perplessità legata alla “condizione” in cui si trova Abbanoa.
«L'autorità ha infatti disposto che il gestore non può richiedere all'utenza il versamento del deposito cauzionale nè altre forme di garanzia qualora non abbia adottato e pubblicato la Carta dei servizi conforme alla normativa in vigore - spiega l’esperto - Abbanoa ha adottato la Carta del Servizio il 10 gennaio 2007 e non ha mai provveduto ad adeguarla». Poca chiarezza ci sarebbe inoltre, sempre secondo Franco Dore, per quanto riguarda il deposito cauzionale che Abbanoa ha detto che non verrà richiesto agli utenti che fruiscono di agevolazioni tariffarie di carattere sociale. «Posto che per le utenze condominiali Abbanoa emette una fattura cumulativa intestata al condominio - si chiede l’avvocato Dore - non è dato comprendere come potrà essere calcolata la quota di ipotetica pertinenza degli utenti a tariffa sociale. Andrà a finire - aggiunge il legale - che anche questi utenti pagheranno indebitamente il deposito cauzionale. Ancora una volta Abbanoa non eccelle per trasparenza e correttezza - continua Franco Dore - nelle fatture trasmesse in questi giorni agli utenti, infatti, accredita l'idea che l'autorità abbia dettato una norma imperativa prevedendo l'obbligo per gli utenti di versare il deposito cauzionale. In realtà così non è - precisa l’avvocato - dal momento che l'Autorità ha previsto che il gestore può richiedere la costituzione del deposito lasciando allo stesso gestore la facoltà o meno di richiederlo e senza fissare neppure alcun termine» lanuovasardegna.

Una foto satellitare mostra la distruzione del MH17 "Boeing" da un missile sparato da un caccia Ucraino

Una foto satellitare mostra la distruzione del MH17 "Boeing" da un missile sparato da un caccia Ucraino


tradusiu editau de Sa Defenza




Reseau international ha pubblicato l'analisi dell'amico Valentin Vasilescu , è stato il primo analista a concludere che il volo della Malaysia Airlines è stato probabilmente colpito da un aereo da caccia ucraino, probabilmente un MiG-29 che avrebbe potuto essere guidato da un pilota polacco.

Si sono sfatate altre ipotesi, tra cui quella del missile terra-aria Buk-M1, che secondo gli USA e ucraini, è stato sparato dalle forze della milizia ribelle dell'est ucraino.

http://reseauinternational.net/vol-mh-17-abattu-avion-chasse-ukrainien/

*****


Un totale di 283 passeggeri, tra cui 80 bambini e 15 membri dell'equipaggio sono stati uccisi dall'abbattimento del MH 17.

Un anonimo ha inviato una lettera con una foto satellitare  dei risultati della propria indagine sul disastro Malaysian Airlines volo MH17 in Ucraina, la scrittura LIFE news. La lettera è stata spedita dagli Stati Uniti. Una delle foto,  è stata mostrata al pubblico  la prima volta il  13 novembre e mostra chiaramente il Boeing malese sotto attacco del caccia militare, pare sia un MiG-29.



Ivan Adrievskiy, vice-presidente dell'Unione russa ingegneri, ha suggerito che la foto è stata scattata da un satellite americano o britannico

L'immagine mostra anche la tempistica del lancio dei missili aria-aria da combattimento verso la cabina di guida del aereo di linea. Esperti osservano che il terreno, le condizioni meteorologiche e le dimensioni del dispositivo corrispondono alle circostanze del disastro.

"Abbiamo visto un immagine satellitare è stata presa da altissima orbita non un generale riconoscimento dello spazio aereo e di terra. In base alle coordinate specificate nella foto, si può supporre che l'immagine è tratta da un satellite americano o britannico. Abbiamo condotto una dettagliata analisi dell'immagine e abbiamo trovato segni di manomissione ", ha detto il vice-presidente dell'Unione Russa degli Ingegneri, Ivan Andrievsky.


L'aereo di linea Malaysian Airlines, in rotta da Amsterdam a Kuala Lumpur, si è schiantato 17 luglio circa alle 19:00 ora di Mosca, vicino al villaggio di Snezhnoye nella regione di Donetsk . L'incidente non ha lasciato superstiti - 298 persone sono state uccise. L'indagine internazionale ufficiale guidata dal olandese , non era in grado di fare la luce sulle circostanze della tragedia.

A bordo dell'aereo, c'erano 298 persone, 154 cittadini dei Paesi Bassi, 27 australiani, 45 Malesi (di cui 15 membri dell'equipaggio), 12 indonesiani, 9 britannici, quattro cittadini tedeschi, quattro belgi, 3 filippini e 1 canadese.

Pravda.ru

da Associated Press
Nuovo video mostra le conseguenze dello schianto Malaysian Airlines dopo che è stato abbattuto nel territorio in mano ai ribelli in Ucraina orientale. (16 novembre)

sabato 15 novembre 2014

TTIP TRATTATO DI LIBERO SCAMBIO USA-UE ACCORDO DI GUERRA CONTRO LE NAZIONI NON AMERICANIZZATE E PER LA DEFINITIVA PRIVATIZZAZIONE DEL POTERE LEGISLATIVO

TTIP TRATTATO DI LIBERO SCAMBIO USA-UE ACCORDO DI GUERRA CONTRO LE NAZIONI NON AMERICANIZZATE E PER LA DEFINITIVA PRIVATIZZAZIONE DEL POTERE LEGISLATIVO

Una parola contro le guerre
A. Boassa

Data la complessità del problema l'argomentazione è stata suddivisa per capitoli : a) obiettivo esterno b)obiettivo interno c) bozza di mandato negoziale .

A) L'OBIETTIVO ESTERNO
Come il trattato sia innanzitutto un accordo di guerra contro le nazioni non americanizzate si evince da un capoverso del documento di Confindustria "USA ed UE si riconoscono rilevanza strategica non solo vicendevolmente , ma anche impegnandosi a contrastare il protezionismo a livello globale ,agendo di comune accordo per combattere comportamenti anticoncorrenziali ,sussidi statali , sostegni alle aziende di stato , restrizioni all'export di materie prime , sostegno discriminatorio ad imprese nazionali ..." . Si rende necessario perciò rafforzare "le norme multilaterali ed internazionali sui diritti di proprietà , sul lavoro ,sull'ambiente " .

Con scarni accenni che alla nostre "sinistre" maggiormente decerebrate potranno apparire "moderni" , vengono indicati obiettivi che messi in pratica abbatterebbero l'indipendenza delle nazioni che per sostenere i loro popoli non si sono arrese del tutto al neoliberismo ,cioè allo strapotere della finanza ,delle multinazionali , delle provocazioni terroristiche e militari .

LA NAZIONE CHE VOLESSE MANTENERE IL CONTROLLO STATALE SUI TRASPORTI ,SULLA SANITA' ; SULL'ISTRUZIONE... DIVENTEREBBE UNA NAZIONE FUORILEGGE .

E fuorilegge anche qualora disponesse di meccanismi protezionisti per tutelare l'agricoltura o ponesse dei limiti all'esportazione di materie prime necessarie al Paese . Non potrebbe opporsi per la difesa dello stato sociale in nome della libera concorrenza . E neanche disporre di una legislazione autonoma sulla proprietà intellettuale , sul lavoro , sull'ambiente ...

CREARE DIFFICOLTA' ad un paese che voglia trasgredire regole imposte non è difficile : restrizioni al credito , difficoltà di accesso ai mercati , embargo ...Altrimenti ci sono dei modi più spicci che gli States e le altre potenze imperiali minori hanno sempre saputo praticare con perizia : l'omicidio mirato , il colpo di stato ,l'intervento militare diretto , favorendo l'ascesa al potere di personaggi compiacenti che fanno collassare il Paese rendendolo facile preda degli avvoltoi di turno .

TRANSATLANTIC TRADE AND INVESTMENT PARTNERSHIP (TTIP)
E' vero .La "superiore civiltà" occidentale è stata costretta , per imporre i suoi indiscutibili valori , al genocidio ,"suo malgrado" . Ma ciò è avvenuto perchè chi doveva subordinarsi si è invece ribellato . Ma se si accettasse ,almeno oggi nella postmodernità , con serenità, lo spirito liberatorio del neoliberismo e lo stile di vita americano ...


B) L'OBIETTIVO INTERNO
L'accordo dovrebbe entrare in vigore nel 2017 ed essere definitivamente attuato nel 2027 (va detto tuttavia che in questo periodo assistiamo a delle zuffe tra i grandi potentati su questioni di "dettaglio" che poi sono quelle che interessano immediatamente ,il che potrebbe far scivolare le date di cui sopra) .
L'avvio dei negoziati è stato annunciato come buona novella da Obama e dalla commissione europea durante il G8 in Irlanda .


Le due potenze garantiscono il 50% del PIL mondiale e 1/3 degli scambi commerciali . Se ne vuole di più . Si dice ,tanto per non apparire avidi ed egocentrici , che tale accordo genererebbe un aumento della ricchezza globale di 100 miliardi di euro ,secondo quella storica propensione del capitalismo nel favorire prosperità e benessere a tutte la nazioni del pianeta .
In Europa si avrebbe un aumento del reddito annuale medio di 545 euro per una famiglia di quattro persone e negli Stati Uniti di 655 .


Le "DUE COMUNITA' D'AFFARI" (è detto proprio così nel documento di Confindustria , con un linguaggio che evidenzia sia l'assunzione degli esseri umani a merci ,esseri umani il cui valore è dato dal loro costo in quanto merci , sia la sicumera dei "lor signori" di essersi sbarazzati di ogni opposizione che facesse riferimento alla dignità della persona ,alla reale uguaglianza dei diritti sociali ) ritengono che tale accordo si renda necessario per riavviare il rilancio dei flussi commerciali "dato il sostanziale declino verificatosi nell'ultima decade " a causa del disturbo creato dai Paesi "emergenti" e dalla crisi economica e finanziaria .

Nello sport si dice squadra che vince non si cambia . Per l'ideologia neoliberista vige la stessa regola . Dato che negli ultimi trent'anni le ricette neoliberiste hanno realizzato risultati ampiamente soddisfacenti , sopratutto per chi di denaro ne aveva già tanto , è una cosa buona continuare con le stesse strategie dandole un'accelerata a livello europeo e mondiale , sbarazzandosi di tutti quei lacci e lacciuoli che rallentano l'impetuoso galoppo dell'economia : si allude al peso eccessivo dello stato nelle faccende dell'imprenditoria , all'enorme patrimonio mobiliare e museale statale così avaro di fruttosi profitti , agli inutilizzati beni comuni , alla scuola ,alla sanità , all'acqua , servizi fondamentali e gestiti con tanta burocrazia e scarsa professionalità , servizi che solo la mano privata può restituire ad una piena funzionalità e all'eccellenza .

Il "dimagrimento" dello stato come auspicato da Marchionne ,da Renzi , dal PD e lo strapotere del Privato costituiscono l'obiettivo stategico primario interno del TTIP , obiettivo che necessita perchè possa essere realizzato del tutto di una molteplicità di strumenti che vanno da una favorevole legislazione nazionale ( cui ha dato corso con grande determinazione in Italia il governo Renzi ) ed una "legislazione internazionale" ( vedi RDIE e TISA innanzitutto) .


I grandi potentati che governano l'Occidente con i loro maggiordomi di lusso ( Obama , Merkel , Draghi...) hanno imposto questo devastante accordo in totale assenza di partecipazione popolare nell'ormai acclarato dispreggio delle regole democratiche ma si illudono se ritengono possibili i livelli di crescita indicata . Con gli States che hanno serie difficoltà a pagare i suoi debitori , con le sventagliate di dollari immessi nel circuito senza un avallo solido della base produttiva , con il motore Cina in netto calo , gli indicatori previsti sono una bufala . E forse chi governa realmente (e non i maggiordomi) lo sa bene. Non la crescita ci aspetta e nel migliore dei casi , se non una inquietante recessione (perchè non avvenga gli economisti di corte confidano nella ripresa del motore Cina) , una STAGNAZIONE PERMANENTE che potrà favorire ugualmente lucrosi affari e allo stesso tempo determinare un ulteriore arretramento dei diritti conquistati dalle masse popolari nei primi decenni del dopoguerra .


A) L'OBIETTIVO ESTERNO
Come il trattato sia innanzitutto un accordo di guerra contro le nazioni non americanizzate si evince da un capoverso del documento di Confindustria "USA ed UE si riconoscono rilevanza strategica non solo vicendevolmente , ma anche impegnandosi a contrastare il protezionismo a livello globale ,agendo di comune accordo per combattere comportamenti anticoncorrenziali ,sussidi statali , sostegni alle aziende di stato , restrizioni all'export di materie prime , sostegno discriminatorio ad imprese nazionali ..." . Si rende necessario perciò rafforzare "le norme multilaterali ed internazionali sui diritti di proprietà , sul lavoro ,sull'ambiente " .

Con scarni accenni che alla nostre "sinistre" maggiormente decerebrate potranno apparire "moderni" , vengono indicati obiettivi che messi in pratica abbatterebbero l'indipendenza delle nazioni che per sostenere i loro popoli non si sono arrese del tutto al neoliberismo ,cioè allo strapotere della finanza ,delle multinazionali , delle provocazioni terroristiche e militari .

LA NAZIONE CHE VOLESSE MANTENERE IL CONTROLLO STATALE SUI TRASPORTI ,SULLA SANITA' ;SULL'ISTRUZIONE... DIVENTEREBBE UNA NAZIONE FUORILEGGE .

E fuorilegge anche qualora disponesse di meccanismi protezionisti per tutelare l'agricoltura o ponesse dei limiti all'esportazione di materie prime necessarie al Paese . Non potrebbe opporsi per la difesa dello stato sociale in nome della libera concorrenza . E neanche disporre di una legislazione autonoma sulla proprietà intellettuale , sul lavoro , sull'ambiente ...
CREARE DIFFICOLTA' ad un paese che voglia trasgredire regole imposte non è difficile : restrizioni al credito , difficoltà di accesso ai mercati , embargo ...Altrimenti ci sono dei modi più spicci che gli States e le altre potenze imperiali minori hanno sempre saputo praticare con perizia : l'omicidio mirato , il colpo di stato ,l'intervento militare diretto , favorendo l'ascesa al potere di personaggi compiacenti che fanno collassare il Paese rendendolo facile preda degli avvoltoi di turno .


TRANSATLANTIC TRADE AND INVESTMENT PARTNERSHIP (TTIP)
E' vero .La "superiore civiltà" occidentale è stata costretta , per imporre i suoi indiscutibili valori , al genocidio ,"suo malgrado" . Ma ciò è avvenuto perchè chi doveva subordinarsi si è invece ribellato . Ma se si accettasse ,almeno oggi nella postmodernità , con serenità, lo spirito liberatorio del neoliberismo e lo stile di vita americano ...

Data la complessità del problema l'argomentazione è stata suddivisa per capitoli : a) obiettivo esterno b)obiettivo interno c) bozza di mandato negoziale . Chi è interessato alla lettura dei tre capitoli può accedere alla pagina .


B) L'OBIETTIVO INTERNO
L'accordo dovrebbe entrare in vigore nel 2017 ed essere definitivamente attuato nel 2027 (va detto tuttavia che in questo periodo assistiamo a delle zuffe tra i grandi potentati su questioni di "dettaglio" che poi sono quelle che interessano immediatamente ,il che potrebbe far scivolare le date di cui sopra) .
L'avvio dei negoziati è stato annunciato come buona novella da Obama e dalla commissione europea durante il G8 in Irlanda .

Le due potenze garantiscono il 50% del PIL mondiale e 1/3 degli scambi commerciali . Se ne vuole di più . Si dice ,tanto per non apparire avidi ed egocentrici , che tale accordo genererebbe un aumento della ricchezza globale di 100 miliardi di euro ,secondo quella storica propensione del capitalismo nel favorire prosperità e benessere a tutte la nazioni del pianeta .
In Europa si avrebbe un aumento del reddito annuale medio di 545 euro per una famiglia di quattro persone e negli Stati Uniti di 655 .

Le "DUE COMUNITA' D'AFFARI" (è detto proprio così nel documento di Confindustria , con un linguaggio che evidenzia sia l'assunzione degli esseri umani a merci ,esseri umani il cui valore è dato dal loro costo in quanto merci , sia la sicumera dei "lor signori" di essersi sbarazzati di ogni opposizione che facesse riferimento alla dignità della persona ,alla reale uguaglianza dei diritti sociali ) ritengono che tale accordo si renda necessario per riavviare il rilancio dei flussi commerciali "dato il sostanziale declino verificatosi nell'ultima decade " a causa del disturbo creato dai Paesi "emergenti" e dalla crisi economica e finanziaria .

Nello sport si dice squadra che vince non si cambia . Per l'ideologia neoliberista vige la stessa regola . Dato che negli ultimi trent'anni le ricette neoliberiste hanno realizzato risultati ampiamente soddisfacenti , sopratutto per chi di denaro ne aveva già tanto , è una cosa buona continuare con le stesse strategie dandole un'accelerata a livello europeo e mondiale , sbarazzandosi di tutti quei lacci e lacciuoli che rallentano l'impetuoso galoppo dell'economia : si allude al peso eccessivo dello stato nelle faccende dell'imprenditoria , all'enorme patrimonio mobiliare e museale statale così avaro di fruttosi profitti , agli inutilizzati beni comuni , alla scuola ,alla sanità , all'acqua , servizi fondamentali e gestiti con tanta burocrazia e scarsa professionalità , servizi che solo la mano privata può restituire ad una piena funzionalità e all'eccellenza .

Il "dimagrimento" dello stato come auspicato da Marchionne ,da Renzi , dal PD e lo strapotere del Privato costituiscono l'obiettivo stategico primario interno del TTIP , obiettivo che necessita perchè possa essere realizzato del tutto di una molteplicità di strumenti che vanno da una favorevole legislazione nazionale ( cui ha dato corso con grande determinazione in Italia il governo Renzi ) ed una "legislazione internazionale" ( vedi RDIE e TISA innanzitutto) .

I grandi potentati che governano l'Occidente con i loro maggiordomi di lusso ( Obama , Merkel , Draghi...) hanno imposto questo devastante accordo in totale assenza di partecipazione popolare nell'ormai acclarato dispreggio delle regole democratiche ma si illudono se ritengono possibili i livelli di crescita indicata . Con gli States che hanno serie difficoltà a pagare i suoi debitori , con le sventagliate di dollari immessi nel circuito senza un avallo solido della base produttiva , con il motore Cina in netto calo , gli indicatori previsti sono una bufala . E forse chi governa realmente (e non i maggiordomi) lo sa bene. Non la crescita ci aspetta e nel migliore dei casi , se non una inquietante recessione (perchè non avvenga gli economisti di corte confidano nella ripresa del motore Cina) , una STAGNAZIONE PERMANENTE che potrà favorire ugualmente lucrosi affari e allo stesso tempo determinare un ulteriore arretramento dei diritti conquistati dalle masse popolari nei primi decenni del dopoguerra .

Data la complessità del problema l'argomentazione è stata suddivisa per capitoli . Dopo l'obiettivo esterno e l'obiettivo interno tratto ora sulla bozza di mandato negoziale . Chi fosse interessato alla lettura dei tre capitoli può accedere alla pagina .


C) TEMATICHE DELLA BOZZA DI MANDATO NEGOZIALE

c1) cooperazione doganale : si aspira con l'entrata in vigore dell'accordo all'azzeramento dei dazi che allo stato attuale già presentano un livello di protezione tariffaria media "relativamente basso"(3,5%USA ;5,2%UE) . Molto gradita in Italia ad alcuni settori(vedi calzaturiero) perchè verrebbero abbattuti specifici picchi elevati,risulta evidente dall'esperienza storica e da una vasta letteratura in merito che l'eliminazione dei dazi favorirà in regime di libera concorrenza un ampliamento del divario tra aree ad alto sviluppo ed aree depresse , tra settori che si avvantaggeranno ed altri che sprofonderanno , tra il "centro" dell'Europa e la sua periferia
.
c2)abolizione di standard comuni :la differenza tra le misure regolamentari, tra gli standard relativi alla sicurezza,alla salute,alla tutela dell'ambiente imporrebbe -si dice- degli ostacoli alla conquista dei mercati... e perciò si promuove la rimozione degli stessi. Risulta evidente che Statunitensi ed Europei hanno una visione diversa sugli Ogm ,sulla tutela dell'ambiente, sulla ricerca sugli esseri viventi,sul ruolo dei servizi pubblici,sulla privacy(visione europea diversa non certo per merito dei ceti dominanti ma per la grande pressione esercitata dal movimento operaio,dalle sinistre,dagli ambientalisti...).E risulta altresì evidente che il partner più forte riuscirà ad imporre i suoi diktat ad un partner che sta già demolendo di par suo un modello di società cui avevano concorso proprio quelle forze politiche ora messe all'angolo(contro l'accordo solo la sinistra della Gue e i Verdi) . Come ci ricorda Mauro Miccolis di "Sbilanciamoci" ,potremmo mangiare carne agli ormoni , prodotti Ogm, importare carcasse di animali lavate con la varechina , consumare senza disporre della denominazione di origine...

c3)Liberalizzazione dei servizi : gli imprenditori europei gongolano dato l'alto livello altamente protezionista USA nel settore dei servizi(trasporti aerei e marittimi ,poste...) e negli appalti pubblici(aperti alle imprese europee soltanto per poco più del 30%). Gli Usa pretendono protezione e non discriminazione (secondo loro) degli investimenti il che significa aggressione legale a tutto ciò che può essere oggetto di profitto:scuola ,istruzione universitaria ,ricerca ,salute ,acqua...Un'autostrada per sbarazzarsi -ripeto legalmente e vedi in proposito le RDIE,tribunali internazionali di cui abbiamo detto in altri post- di opinione pubblica e di protesta popolare , di referendum ,di pronunciamenti regionali e comunali o di altri ostacoli che impediscano la riuscita di un ricco bottino (volevo dire profitto) . Per ultimo ricordo che si è già d'accordo su una regolamentazione unica sugli strumenti finanziari derivati che costituisce un cavallo di Troia per la deregolamentazione su tutti i servizi finanziari come previsto dall'accordo segreto (messo alla luce da Wikileaks) di Tisa (acronimo di Trade in services agreement) ,accordo di guerra tra 50 Paesi (tra cui l'Italia) e che eslude ovviamente i BRICS .

Transatlantic Trade and Investment Partnership ,lo diciamo per inciso , assieme al "filo di perle" militare che impedisce il transito della Cina verso le risorse petrolifere in caso di guerra e il Trans Pacific Partnership (libero scambio Usa con i Paesi asiatici) costituisce un ulteriore rafforzamento dell'accerchiamento del più importante creditore (e temibile competitore) USA : la Cina .
Altro che crescita e posti di lavoro come va dicendo il capo negoziatore europeo Ignacio Garcia Bercero . Dietro TTIP ,RDIE,
Tisa è annidata una strategia di guerra .

venerdì 14 novembre 2014

L'ISIS INVIA I SUOI MEMBRI IN EUROPA COME " RIFUGIATI SIRIANI"

L’Isis invia i suoi membri in Europa come "rifugiati siriani"...

buzzfeed.com

I membri dell'ISIS arrivano in Europa fingendosi "rifugiati siriani". Lo ha affermato un trafficante di esseri umani, il quale racconta di averli aiutati in questa operazione.

Il trafficante, che ha scelto il soprannome di “Hassan”, ha detto in un’intervista a ‘BuzzFeed News’, che ha inviato più di una dozzina di membri dell’Isis in Europa dalla scorsa estate.


Hassan, che da ha più di tre anni organizza l’invio di imbarcazioni di profughi dalla Turchia verso l’Europa meridionale, ha affermato che la sua attività ha avuto una dimensione ancora più oscura la scorsa estate, quando uno dei suoi “clienti” gli disse che era un membro di medio livello dell’ISIS e andava in Europa per preparare attacchi terroristici.

«Il mondo occidentale crede che non ci sono combattenti dell’ISIS nel loro paese, che tutti i jihadisti sono andati a combattere e morire in Siria», commentando la partecipazione di diverse migliaia di islamisti europei in Siria e Iraq.

«Ma questa persona ha detto che non è così. Stiamo inviando i nostri soldati a riprendere il loro posto», ha aggiunto.

Quando l’uomo sbarcò in Grecia, precisa Hassan, gli annunciò che voleva portare anche i suoi “fratelli”.

Da allora questo membro dell’ISIS  ha portato altre 10 persone, secondo quanto ha raccontato il trafficante. Ognuno ha pagato 1.000 dollari in più rispetto al prezzo normale per un posto sulla barca.

Altri trafficanti, citati dal portale, che hanno anche insistito per l’anonimato, hanno confessato di aver trasportato decine di persone sospettate di avere legami con l’ISIS.

Dal momento che il conflitto è scoppiato in Siria, a marzo 2011, più di un milione di profughi sono arrivati in Turchia.

Secondo l’agenzia di controllo delle frontiere dell’UE, Frontex, più di 20.000 rifugiati, tra cui molti siriani, sono stati trasportati dalle mafie dalla Turchia alla Grecia, Bulgaria e Cipro nei primi otto mesi di quest’anno.


Smuggler Says He Sent ISIS Fighters To Europe

“The Western world thinks there is no ISIS in their countries — that all the jihadis have gone to fight and die in Syria.” BuzzFeed News’ Mike Giglio speaks with the men who claim to have helped ISIS slip into Europe.



Men loyal to ISIS wave ISIS flags as they drive around Raqqa, Syria, in June 2014. Stringer / Via Reuters


ISTANBUL — Extremist fighters have been brought into mainland Europe, hidden amid boatloads of Syrian refugees, according to a veteran smuggler who claims to have done so himself.

The smuggler, who has been given the pseudonym Hassan here, said in an interview with BuzzFeed News that since the summer he has sent more than 10 Islamic State of Iraq and Syria (ISIS) fighters into Europe.

Hassan’s claim was impossible to verify — and Western officials said they’d seen no evidence that such a scenario was taking place. His testimony, plus that of a second human trafficker who offered a similar account, marked the first time someone claiming direct involvement has said publicly that such a plan is underway.

Hassan has worked in the trade for more than three years. He charges $2,500 for each refugee he sends to Europe from Turkey, shipping them by boat to Greece. He said he views it as “humanitarian work,” on top of the profit he makes. But he said he had grown uncomfortable with the dark turn this work has taken since he began allowing ISIS fighters to mix with the refugees on his crowded speedboats.

Hassan said the fighters were all Syrian or Iraqis posing as refugees. He believed they remained loyal to ISIS and were prepared to launch terrorist attacks in Europe. “They are waiting for their orders,” Hassan said. “Just wait. You will see.”

Fears of an ISIS attack in Europe have centered on the danger posed by the continent’s own citizens. Around 3,000 Europeans have joined ISIS, according to theEuropean Union’s counter-terrorism chief, and there are longstanding concerns that some may return to sow terror at home. Recently, there have also been rumblings of an ISIS threat among the unending torrent of Syrian refugees. Some Western officials reportedly believe that ISIS has considered the same plot that Hassan described.

One official with the British government stressed that any potential threat from ISIS should be kept “in perspective.”

“We’re talking about millions of people that need help,” the official said. “We should not get to the stage where we start to fear Syrian refugees as a terrorist threat in Europe.”

Hassan is a former white-collar professional in his 30s with a young family. Fearing for his safety, he met for an interview on the condition that his real name not be used. His nationality and the city where he works are also being withheld, as are details of his story that might identify him to the ISIS members allegedly involved.

Hassan began working as a smuggler before Syria erupted in revolt in March 2011. In addition to Syria, Turkey shares borders with Iraq and Iran, and refugees have long used it as a gateway to Europe, mainly traveling overland into Greece and Bulgaria or by boat to Greece, Cyprus, and Italy. These smuggling attempts spiked with the onset of Syria’s civil war, which has flooded Turkey with more than 1 million refugees. According to Frontex, the EU’s border agency, more than 20,000 refugees, many of them Syrians, were smuggled from Turkey into Greece, Bulgaria and Cyprus in thefirst eight months of this year.

Hassan said that one day this summer, he met a clean-shaven client who looked “like a simple refugee.” The two struck up a friendship, and Hassan learned that the man was a mid-level official with ISIS. The man was blunt about his reason for heading to Europe, Hassan said — he wanted to be ready to stage attacks there. “The Western world thinks there is no ISIS in their countries — that all the jihadis have gone to fight and die in Syria,” Hassan said. “But this man said, ‘No. We are sending our fighters to take their places.’”

When the man landed in Greece, he called Hassan with a message: “We want you to bring our brothers too.”

Hassan said that in the months that followed, the ISIS man sent him more than 10 additional clients. Hassan didn’t speak much to these men — but he believed that they were ISIS fighters too. Each paid about $1,000 more than the other passengers for the boat journeys he organized, blending in with the Syrian refugees. “It’s easy for them to go to Europe,” Hassan said. “They can come to any smuggler and say they are refugees.”

The murky nature of Hassan’s business means that his account can’t be verified without putting his life at risk. He keeps no records of his illegal trade, and contacting the alleged ISIS fighters involved would let them know he had taken their story to the press.

A second major refugee-smuggler, this one based in Istanbul, said the idea that ISIS fighters were sneaking into Europe as refugees was “impossible,” and that they would eventually be detected by authorities, especially if they tried to make their status legal by applying for asylum.

An official with the U.S. State Department said in an email that “the intelligence community has seen no evidence of this,” referring to the possibility of ISIS fighters being smuggled to Europe as refugees. And an EU official said much the same. “We don’t have any information about this happening,” he said. “I’m not saying that this isn’t happening at all. I’m saying this is not something we have detected.”

He added: “Our focus now is on European citizens traveling [to Syria]. They have European passports and they can enter Europe from the legal channels. They don’t need to use irregular channels.”

But a third veteran smuggler, who like Hassan asked not to be named, said that he believed he had sent “tens” of Syrian or Iraqi ISIS fighters to Europe disguised as refugees. “I just care about money,” he said. “This is my business, and I don’t care if I’m smuggling ISIS fighters or refugees.”

This smuggler said none of these men had admitted to being with ISIS. They called themselves “brothers,” he said, and were intensely secretive, refusing to speak with other refugees and insisting that he meet them alone and in the privacy of their hotels to organize the trips by sea. They paid more than the standard smuggling rate. “They are paying so much money that I prefer to smuggle them before I smuggle any of the poor refugees,” he said. “For sure they are not going for tourism. They have a doctrine and they want to die for that doctrine. They love death more than you love life.”

This smuggler said that sending refugees to Europe had grown more difficult of late thanks to crackdowns by Turkish authorities. But while Turkey has been criticized for not doing enough to stop the flow of foreign extremists across its borders into Syria, rooting out Syrian ISIS fighters coming in the other direction would be extremely difficult amid the masses of refugees it has absorbed. An official with the Turkish government, speaking on condition of anonymity, said Turkey had been strained by the influx of Syrian refugees. But it continued to keep an “open policy” toward them “because we cannot turn a blind eye to this suffering,” he said.

While Turkey had cracked down on the flow of illegal refugees to Europe, the official said, with so many desperate Syrians pouring into the country “it has been difficult to for Turkey to maintain this.”

“We do whatever we can to stop [human trafficking],” he said. “But it’s impossible to control every inch of the Turkish border.”

The official added: “If we know that there are ISIS men [among the refugees] they will be detained, because ISIS is a terrorist organization. But it’s not easy to know their background.”

Hassan, the smuggler, described himself as an ISIS supporter, sympathetic to the militants’ campaign against the West and admiring of their professed piety. That was why he initially agreed to send the ISIS fighters to Europe, he said. “In the Qur’an it is written that if they come to fight you, then you must fight them,” he said. “And [Western nations] are bombing in their country.”

But eventually Hassan reconsidered. While he had no problem with the idea of ISIS fighters attacking government targets in Europe, he worried about civilian casualties. “I fear I am sending them to fight in Europe,” he said. “This is not what my work is supposed to be.”

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