Anidride carbonica, smascherato il mito che la vuole forzatamente “inquinante” , da non perdere il video scientifico
Come parte, dello sforzo di istruzione pubblica, Healt Ranger Science tratta temi scientifici cruciali del nostro tempo, ho appena rilasciato questo imperdibile video che smonta completamente il falso racconto che dice che l'anidride carbonica sia un “inquinante”.
Come si vedrà spiegato nel video sotto, i Cambiamenti climatici allarmisti usano l'inganno visivo e l'inganno per rendere le persone credulone erroneamente credono che la CO2 è in aumento a livelli allarmanti, senza precedenti in tutto il nostro pianeta. In realtà, la CO2 è a quasi il punto più basso mai registrato nella storia del pianeta .
Infatti, utilizzando i dati del NOAA e anche l'IPCC, si scopre che i livelli di CO2 erano fino a 15 volte superiori a 400 ppm nel passato , e le piante in tutto il pianeta oggi sono affamati per la CO2, la “molecola della vita” per la vita vegetale in tutto il pianeta (tra cui le foreste, colture alimentari e giungle).
Mentre gli allarmisti del cambiamento climatico che hanno l'assurda pretesa di dire che il CO2 è un inquinante, trascurano di dire che senza CO2, saremmo tutti morti di fame perché ogni ecosistema del pianeta, senza essa ,ne collasserebe quasi immediatamente. Se la CO2 fosse a zero, la Terra morirebbe e diverrebbe un arido deserto globale del tutto incapace a sostenere la vita umana e tutto.
Ancora più scioccante è, la maggior parte dei cultisti del cambiamento climatico non hanno nemmeno idea che i loro corpi sono fatti di carbonio , e anche nel THC trovato nel fumo contiene 21 elementi di carbonio per molecola (C21H30O2) in ogni specie d'erba. I vegetariani e i vegani a quanto pare non si rendono conto che tutte le specie di frutta, verdura, noci e semi di cui si nutrono sono anch'esse fatte di carbonio , così come il proprio sangue, la pelle, gli ormoni e i tessuti. Allo stesso tempo, queste persone denunciano che il carbonio fa male ed è “inquinante”, mentre invece si stanno nutrendo di carbonio, si beve carbonio, fumano carbonio e creano i bambini dal carbonio.
Guarda (e condividi) la presentazione della piena scienza sull'anidride carbonica qui sotto, e contribuisce a educare le masse ignoranti alla verità sul biossido di carbonio.
Informati anche sul magazine Clima Depot per saperne di più su questo argomento.
Dopo le dichiarazioni del vicepresidente della Camera ed esponente del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, sulle responsabilità delle Organizzazioni Non Governative nel traffico di migranti, sono immediatamente cominciate sui media le esegesi alternative sul documento dell’agenzia europea Frontex che aveva dato origine a quelle stesse dichiarazioni.
La parola d’ordine è “minimizzare”, ricondurre il rapporto Frontex al rango di lamentela per le inevitabili agevolazioni per il traffico di migranti che l’attività “umanitaria” delle ONG involontariamente determinerebbe. In questo senso si esprime, ad esempio, il quotidiano “La Repubblica”.
Nulla di più prevedibile di questa levata di scudi dei media a favore delle ONG, se si considera che le stesse ONG, le fondazioni ed in genere il settore del cosiddetto “non profit” (ovvero della non tassazione), con il loro imperialismo “umanitario” svolgono un ruolo decisivo, e complementare al ruolo delle multinazionali, sia nella circolazione internazionale dei capitali, sia nella destabilizzazione dei Paesi attraversati da quella circolazione.
L’ultima “manovrina” del governo Gentiloni riconferma tra i suoi provvedimenti persino una “immunizzazione” dall’IVA già decisa lo scorso anno a beneficio delle ONG; ciò a riprova del potere lobbistico del “non profit” ad alibi umanitario.
La guerra è un effetto, una conseguenza diretta, della mobilità dei capitali, ma la povertà ne costituisce invece la precondizione essenziale.
I capitali non possiedono alcuna vitalità economica intrinseca e la loro circolazione può esercitarsi soltanto in condizione di vantaggio assoluto nei territori che vanno a conquistare.
Per questo motivo è così importante che esistano agenzie sovranazionali come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale che impongano ai governi politiche di austerità, di privatizzazione dei servizi pubblici e di vincolo di bilancio in nome di un illusorio “sviluppo” futuro: è la pauperizzazione forzata dei popoli a conferire potere contrattuale agli investimenti esteri.
L’analisi economica del capitalismo può arrivare solo sino ad un certo punto, oltre il quale diventa fuorviante, poiché il capitalismo va analizzato soprattutto come fenomeno criminale.
Oggi il linguaggio moralistico è diventato pervasivo, perciò anche il termine “criminale” rischia di essere interpretato in questo senso morale.
In realtà il capitalismo è criminale nel senso tecnico-giuridico del termine, in quanto si basa sulla svalutazione preventiva e fraudolenta di ciò che va a saccheggiare, sia il lavoro, sia i beni immobili, sia le attività produttive.
La migrazione, ad esempio, viene presentata o come fuga dalle guerre (ed in parte è vero) o come fuga da condizioni economiche insopportabili.
Questo quadro viene spesso corredato da ipocrite recriminazioni sui Paesi sviluppati che non aiuterebbero abbastanza i Paesi sottosviluppati.
Di fatto sono invece i vincoli imposti ai governi dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale ad imporre la disoccupazione; e questa stessa disoccupazione non serve solo ad abbassare i salari di chi ancora lavora, ma costituisce la materia prima per business finanziari come i prestiti in funzione della migrazione.
In un Paese come il Bangladesh i “migration loans”costituiscono un business che avviene alla luce del sole, con agenzie come BRAC, specializzate nei prestiti ai lavoratori disoccupati per finanziare la loro migrazione.
Popoli che vengono considerati ai margini dello sviluppo, risultano in effetti integrati pienamente nel circuito dei “servizi” finanziari.
BRAC agisce non solo in Asia ma anche in Africa, dove evidentemente fa un buon lavoro, viste le masse africane che spinge alla migrazione.
Non ci si sorprenderà infine di sapere che BRAC è una Organizzazione Non Governativa che ostenta finalità umanitarie. Il coinvolgimento delle ONG nella migrazione va quindi ben oltre la quisquilia segnalata da Frontex sulle relazioni illecite con i famigerati scafisti.
Il microcredito non è un “servizio” finanziario per chi vuole migrare, ma costituisce una vera spinta alla migrazione poiché per il disoccupato quel prestito rappresenta l’unica risorsa disponibile per coprire esigenze personali e familiari.
Il microcredito ai migranti è uno di quei business “poveri” in cui sono coinvolte le grandi multinazionali finanziarie, a dimostrazione che la povertà è la fondamentale materia prima del capitalismo.
Più si è poveri, più facilmente si diventa vittime del microcredito, cosicché la migrazione si rivela come uno dei comparti sociali più finanziarizzati.
Si tratta di un business finanziario a basso rischio in quanto composto da milioni di piccoli prestiti; persino i casi di insolvenza rientrano nel business tramite il business collaterale delle agenzie di recupero crediti.
In uno studio del Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sulla Immigrazione (FIERI) del 2013 proprio sul tema del sovraindebitamento dei migranti, è stata concentrata la ricerca sulla comunità filippina in Italia, scoprendo così che la situazione è drammatica: dopo essersi indebitati per poter emigrare, si continua ad indebitarsi per coprire i debiti, all’infinito. Lo studio si conclude proponendo come “terapia” al sovraindebitamento dei migranti l’offrire loro prestiti in condizioni di “maggiore tutela”.
Quindi si prospetta altro indebitamento.
Niente di strano se si considera che il FIERI è finanziato da fondazioni bancarie, prima di tutte la Compagnia di San Paolo.
Ciò che poteva apparire come una ricerca finalizzata ad alleviare dei disagi sociali, era in effetti tutt’altro, cioè un’analisi di marketing per individuare un “target” per i propri servizi finanziari. Il “non profit” delle fondazioni private esiste solo in funzione di maggiore profit.
Eventi per la festa natzionale de Sa Sardinya, 28 Aprile 2017.
Programma delle manifestazioni a Cagliari
Ore 9,00 Salone di Palazzo Viceregio celebrazione di Sa Die de sa Sardinya -Saluti del Comitato
-Intervento delle Autorità
-Messaggio al Popolo Sardo, dello storico Federico FrancioniMusica Procurad'e moderare- del gruppo "Cuncordia e launeddas"
Ore11,00 Cattedrale di Cagliari l'Arcivescovo Arrigo Miglio celebra la Santa Messa solenne...
“Firmaisì! E arrazza de brigungia! Arrazza ‘e onori! Sardus, genti de onori! E it’ant a nai de nosus, de totus ! Chi nc’eus bogau s’istrangiu po amori ‘e libertadi ? Nossi, po amori de s’arroba! Lassai stai totu! Non toccheis nudda! Non ddi faeus nudda de sa merda de is istrangius! Chi ddi sa pappint a Torinu cun saludi! A nosus interessat a essi meris in domu nostra! Libertadi, traballu, autonomia!|” (Piero Marcialis, Sa dì de s’acciappa)
In sa fintzione literària e teatrale ispassiosa e brillante, in “Sa dì de s’acciappa” s’iscritore Piero Marcialis faghet nàrrere gai a Frantziscu Leccis, - masellaju, protagonista de sa rebellìa Casteddàrgia contra a sos Piemontesos – furriende•si a sos de su pòpulu chi, abenenados, cheriant assaltare sos carros, prenos de cada gràtzia de Deus, nche cheriant leare a sos dominadores chi si nche fiant fuende “s’arroba” chi si nche cheriant giùghere a Torino.
E est custu - a pàrrere meu – su significadu profundu, istòricu e simbòlicu, de su de nch’àere bogadu a foras sos Piemontesos dae Casteddu su 28 de Abrile de su 1794: sos Sardos, a pustis de sèculos de rassignatzione, de abitùdine a pinnigare s’ischina, de ubidièntzia, de asservimentu e de inèrtzia, pro tropu tempus abesos a abassare sa conca, sufrende cada casta de prepotèntzias, umiliatziones, isfrutamentu e leadas in giru, cun unu motu de orgògliu natzionale e unu corfu de renes, de dignidade e de fieresa, si ribellant e àrtziant sa conca, adderetant s’ischina e narant: bastat! In nùmene de s’autonomia e duncas, pro “essi meris in domu nostra”.
E nche bogant a foras sos Piemontesos e savojardos, non pro resones ètnicas, ma ca rapresentant s’arroddu, sa prepotèntzia e su podere.
Ant naradu e iscritu chi s’est tratadu de “cosa de pagu contu”: petzi una congiura ordimingiada dae unu grustu de burghesos giacobinos, illunminados e illuministas, pro nche bogare pagas chentinas de Piemontesos. Non so de acordu.
A custa tesi, de su restu at rispostu, cun richesa de datos, documentos e argumentos, Girolamo Sotgiu.
S’istòricu sardu, connoschidore mannu e istudiosu de sa Sardigna sabauda, polemizat cun grabu ma cun detzisione pròpiu cun s’interpretatzione chi ant dadu istòricos comente Manno o Angius a su 28 de Abrile, cunsideradu comente chi esseret, apuntu, una congiura.
Simile interpretazione offusca – a pàrrere de Sotgiu – le componenti politiche e sociali e, bisogna aggiungere senza temere di usare questa parola . Insistere sulla congiura –so mentovende semper s’istòricu sardu– potrebbe alimentare l’opinione sbagliata che l’insurrezione sia stato il risultato di un intrigo ordito da un gruppo di ambiziosi, i quali stimolati dagli errori del governo e dalle sollecitazioni che venivano dalla Francia, cercò di trascinare il popolo su un terreno che non era suo naturale, di fedeltà al re e alle istituzioni.
A pàrrere de Sotgiu custa manera de cunsiderare un’eventu cumplessu e prenu de sugestiones, non cunsentit di cumprèndere s’isvilupu reale de s’iscontru sotziale e polìticu nen de cumprèndere sa gàrriga rivolutzionària chi animaiat grustos mannos de sa populatzione de Casteddu e de s’Isula in su mamentu chi si bortaiat contra a sos chi aiant dominadu dae prus de 70 annos.
No est istadu, duncas, congiura o ribellismu improvisu: a lu nàrrere est finas Tommaso Napoli, padre iscolòpiu, iscritore ispavillu e popularescu ma finas testimòngiu atentu e atendìbile, chi at vìvidu cussos eventos in prima pessone..
A pàrrere de Napoli l’avversione della - li narat pròpiu gai- contro i Piemontesi, cominciò da più di mezzo secolo, allorché cominciarono a riservare a sé tutti gli impieghi lucrosi, a violare i privilegi antichissimi concessi ai Sardi dai re d’Aragona, a promuovere alle migliori mitre soggetti di loro nazione lasciando ai nazionali solo i vescovadi di Ales, Bosa e Castelsardo, ossia Ampurias.
L’arroganza e lo sprezzo –sighit– con cui i Piemontesi trattavano i Sardi chiamandoli pezzenti, lordi, vigliacchi e altri simili irritanti epiteti e soprattutto l’usuale intercalare di Sardi molenti, vale a dire asinacci inaspriva giornalmente gli animi e a poco a poco li alienava da questa nazione.
***VENERDI' 28 APRILE h 20:00*** >>>goo.gl/xeCWufConcerto per Sa Die, sul palco Menhir, dr.drer & crc posse e BUJUMANNU, prima del live: musica tradizionale, ballo nazionale e offerte sul cibo e le bevande...
Su 28 de abrile si tzèlebrat sa die natzionale de su pòpulu sardu.
De carchi annu pro afestare custa die essistit un'eventu colletivu, sentzillu e ispeciale: “Sa Die in Tundu”.
Una manera pro tènnere paris totus is sardos, de calichisiat apartenèntzia, pro mèdiu de unu piticu gestu simbòlicu pro cumpartzire totus paris s'ispìritu de sa festa e su significadu suo prus profundu.
Pone·ti in tundu tenende·ti pro manu inue t'agatas: fae·ddu cun is persones chi preferis, publicamente o in manera privada.
Totus sos chircos umanos realizados in cussa die ant a rapresentare su pòpulu nostru e s'istòria sua.
Progres aderit a custa idea e ti cumbidat in su tzentru de Casteddu pro su 28 de Abrile: une·ti a nosu e afestamus sa Die de sa Sardigna in tundu.
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Il 28 di aprile si celebra la festa nazionale del popolo sardo.
Da qualche anno per festeggiare questa ricorrenza esiste un evento collettivo, semplice e speciale: “Sa Die in tundu”.
Una maniera per tenere assieme tutti i sardi, a prescindere dalle differenti appartenenze, attraverso la realizzazione di un piccolo gesto simbolico che ci permetta di condividere tutti assieme lo spirito della festa e il suo significato più profondo.
Mettiti in cerchio tenendoti per mano in qualsiasi luogo tu ti trovi: fallo con le persone che preferisci, pubblicamente o privatamente. Tutti i cerchi umani realizzati in quella giornata rappresenteranno il nostro popolo e la sua storia.
Progres aderisce a questa iniziativa e ti invita al centro di Cagliari: unisciti a noi e festeggia Sa Die De Sa Sardigna in tundu.
A FORAS - Contra a s'ocupatzione militare de sa Sardigna – in s'ùrtima assemblea de Bauladu at detzisu de torrare a manifestare in unu polìgonu militare a pustis de sa manifestatzione manna de su 23 de santandria in Cabu Frasca.
Custa borta amus seberadu unu sìmbolu: su 28 de abrile.
Bolimus dare a custa die unu caràtere diferente dae sa festa fata de ritos, ammentos e folklore. Lu cherimus fàghere diventare unu momentu de protagonismu ativu, una die de lota chi siat de a beru una die de liberatzione.
Pro ammentare s'autodeterminatzione de unu pòpulu in su tempus passadu, ite diat èssere mègius de detzìdere oe su destinu nostru fintzas in contu de ocupatzione militare?
Una terra chi est sufrende dae deghinas de annos s'opressione de sa NATO, de sos Istados Unidos, de s'Istadu Italianu cun is militares e is belenos issoro, no at bisòngiu de momentos culturales ebbia.
Pro custas resones manifestamus su 28 de abrile e seberamus de lu fàghere in su Poligono Interforze del Salto di Quirra cun chentinas de banderas de is 4 moros, ca s'autodeterminatzione nostra, comente cussa de totu is pòpulos, depet colare fintzas dae sa liberatzione dae s'ocupatzione militare.
In antis de cussa die de importu, amus a girare is biddas sarrabesas e ogiastrinas pro presentare su dossier nostru a pitzus de su PISQ e de is dannos chi at giutu a cussos territòrios. Amus a sighire a fàghere fintzas is initziativas de informatzione a pitzus de su protzessu de Lanusè, in ue sunt imputados 8 ex generales pro dannos a s'ambiente, a is animales e a is persones chi bivent in cussu territòriu e chi ant su deretu de ddu bìvere in manera lìbera.
Cando iscrient Quirra leghimus esercitatziones militares, isperimentatzione de tecnologias mortales, impositziones e minitzas contra a su territòriu. Cras non depet èssere prus de aici.
No amus a permìtere chi nos leent in giru cun una riconversione frassa chi lasset is terras e s'economia de su logu in manos de is militares, tzerriende-dda "chirca iscientìfica e tecnològica".
Amus a gherrare totu paris pro chi no nche siant prus tumores, pipieddos deformes, angiones-polifemu. Dd'amus a fàghere ca bolimus chi sa gente potzat torrare in cussas terras oe, in antis chi sa presèntzia militare ddas ruinet pro semper. Amus a agatare in pare is manera pro ddas limpiare e ddas pòdere impreare torra. Amus a gherrare contra a sa dipendèntzia e is ricatos de s'economia militare.
Ischimus chi si no ddu faghimus, nemos dd'at a fàghere in parte nostra.
Nos atobiamus su 28 de abrile a is 11 de mangianu in su Bar Quirra, in su caminu betzu S.S. 125.
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A FORAS - Contra a s'ocupatzione militare de sa Sardigna - ha deciso durante l'ultima assemblea di Bauladu di tornare a manifestare ai poligoni dopo il grande corteo del 23 novembre a Capo Frasca.
Questa volta abbiamo scelto una data simbolo: il 28 di aprile.
Vogliamo dare a questa giornata un connotato diverso dalla semplice celebrazione attraverso rituali, testimonianze, folklore. Vogliamo fare sì che diventi un momento di protagonismo attivo, una giornata di lotta che sia davvero una giornata di liberazione.
Quale miglior modo di ricordare l'autodeterminazione di un popolo se non quello di decidere il proprio destino anche quando si parla di occupazione militare?
Una terra che subisce da decenni il giogo della NATO, degli Stati Uniti, dello Stato Italiano con i loro militari e il carico di nocività non ha solo bisogno di momenti culturali.
Questi i motivi per cui ci mobilitiamo il 28 aprile, scegliendo di farlo al Poligono Interforze del Salto di Quirra - fiore all’occhiello dell'occupazione militare della Sardegna. Saremo a Quirra con centinaia di bandiere dei quattro mori, perchè la nostra autodeterminazione, così come quella di tutti i popoli, deve passare per la liberazione dall'occupazione militare.
Nell’avvicinarsi a questa importante giornata saremo presenti in Sarrabus e Ogliastra con la presentazione del nostro dossier sul PISQ e il suo impatto sul territorio. Abbiamo già svolto, e continueremo a porteremo avanti, anche iniziative informative sul processo che a Lanusei, in questo momento, vede imputati 8 ex generali per i danni all’ambiente, agli animali e agli esseri umani che quel territorio lo vivono e lo dovrebbero poter vivere liberamente.
Oggi si scrive Quirra e si legge esercitazioni militari, test di tecnologie micidiali e ricatto al territorio. Domani non dovrà più essere così.
Non accetteremo una riconversione che significhi restituire le terre e l'economia locale ai militari sotto il nome di ricerca scientifica e tecnologica.
Saremo insieme a lottare affinché non ci siano più tumori, neonati deformi, agnelli polifemo. Lo faremo perché si possa tornare su quelle terre non ancora irrimediabilmente compromesse dalla presenza militare. E troveremo insieme i modi per renderle nuovamente utilizzabili. Lotteremo per eliminare la dipendenza dal ricatto dell'economia militare.
Sappiamo che se non lo facciamo in prima persona, nessuno lo farà per noi.
Appuntamento il 28 aprile ore 11 al Bar Quirra, presso la vecchia S.S. 125
Le esplosioni, hanno provocato un grande incendio, sarebbero state causate da un attacco aereo da parte di Israele, secondo i media locali.
Diverse esplosioni di grande entità si sono verificate vicino all'aeroporto internazionale di Damasco, la capitale siriana, provocando un grande incendio . Informazioni e report di testimoni attraverso i social network e media siriani.
La causa delle esplosioni non è stata chiarita, e finora non sono stati segnalati morti o feriti dopo l'evento. Nel frattempo, ci sono state notizie contrastanti non confermate, che suggeriscono si sia trattato di un attacco aereo o il bombardamento di una condotta.
"L'esplosione è stata enorme e potrebbe essere stata sentita a Damasco , " ha detto il direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman citato dal 'Times of Israel' , che indica anche che, secondo a media locali, l'azione corrisponde a un attacco aereo da parte di Israele .
Netanyahu giustifica l'attacco aereo in Siria
Intanto fonti dei ribelli hanno riferito che si tratta di almeno cinque esplosioni in un complesso ampiamente conosciuto per essere utilizzato dall'Iran per la fornitura di armi alle varie milizie alleate dell' esercito siriano, riferisce Reuters .
Nel mese di marzo, le Forze di Difesa israeliane hanno lanciato attacchi aerei vicino a Damasco contro diverse postazioni militari siriane e un magazzino dell'esercito. Questo, e altri attacchi aerei in Siria erano stati giustificati dal ministro della Difesa di Israele, Avigdor Lieberman, sostenendo che erano necessari per garantire la sicurezza del loro paese, che viene "prima di tutto".
L'aeroporto di Damasco è stato il più attivo della Siria prima dello scoppio delle ostilità nel 2011. Dall'inizio della guerra, la maggior parte delle compagnie aeree internazionali hanno cessato i voli per la capitale siriana
L'UE, la NATO, e l'alleanza occidentale hanno completamente fallito con i popoli dell'Europa orientale. L'amore non corrisposto delle nazioni dell'ex blocco sovietico si sta lentamente trasformando in disprezzo. L'euromaidan e la conseguente guerra civile hanno messo a nudo il il vecchio divario ideologico e culturale. Con Bruxelles e la NATO scossi dai recenti avvenimenti, la paura utilizzata con la leva finanziaria per sfruttare le nazioni allineate sta perdendo la sua efficacia.
Un incontro tra il primo ministro russo Dmitry Medvedev e l'ex PM di Moldova e attuale capo del partito socialista, Zinaida Greceanîi a Mosca rivela in generale la transizione orientale verso la Russia. Mentre il mondo guarda e attende il prossimo fantastico momento di Donald Trump, l'amministrazione russa continua a ricucire e a creare nuovi legami di amicizia. A sud e ad ovest della Moldova una ventina di Stati membri dell'UE discutono una “eguale-Brexit” l'abbandono del sistema globalista che molti vedono come destinato al fallimento. E difficile la situazione della Moldova dopo la caduta dell'Unione Sovietica è una finestra panoramica del più grande esperimento internazionale nella storia.Per citare la signora Greceanîi sulle recenti elezioni della Moldova e sullo slancio verso la Russia:
“Abbiamo vinto perché la maggior parte dei moldavi sono per la partnership strategica con la Russia. Nel 2014, la nostra attuale coalizione filo-europea nel parlamento ha firmato un accordo di associazione all'Unione europea, e, francamente, non abbiamo ottenuto che quasi nulla in cambio da parte dell'Unione Europea, sostenendo al contempo una grave battuta d'arresto economico perdendo il mercato Russo ed il nostro partner strategico. Questo è ciò che accade quando i politici cercano di distruggere antichi legami e tradizioni tra i nostri popoli quando arrivano al potere “.
Il politico moldavo ha espresso quello che è un sentimento crescente verso l'Unione Europea. Il paese più povero delle ex repubbliche sovietiche, la Moldavia è forse il paese più trascurato in Europa. E i recenti riferimenti al sud per la Moldova e la Romania a ricongiungersi predicono un più ampio disinteresse per i paesi della regione. Ad ovest l'Ungheria ha iniziato a riavvicinarsi alla Russia, e a sud la Bulgaria e la Romania non sono divenute un completo un satrapo occidentale. L'agitazione a Bucarest nel corso della corruzione reale o percepita della leadership, la situazione in atto in Grecia, gli antichi sentimenti della Serbia e anche di paesi come la Slovenia - inviano un segnale chiaro. Vediamo , da qualche tempo, il crollo di fiducia nei confronti dell'alleanza occidentale.
Tomáš Kostelecký, direttore dell'Istituto di Sociologia presso la Sociology at the Czech Academy of Sciences di Praga ha affermato sui, “25 anni dopo la caduta del muro di Berlino”:
“In generale penso che la Repubblica Ceca, la Slovacchia e la Polonia sono esempi di paesi che ne sono usciti bene, mentre per altri non hanno avuto lo stesso successo.”
Un sondaggio condotto nella Repubblica Ceca nel 2014 ha mostrato che più della metà delle persone non considerano la vita prima e dopo il regime sovietico uguale. In altre parole, la maggior parte delle persone, anche i più ricchi paesi dell'ex blocco sovietico non vedono alcuna differenza tra i due sistemi. Molti vedono la diffusione della cosiddetta democrazia come una bugia totale. Mentre la libera circolazione permette ai rumeni (per esempio) di recarsi in Germania e avere migliori posti di lavoro meglio retribuiti, per i rumeni che scelgono di rimanere a casa sono stati devastati dalla corruzione, l'austerità, e la perdita di potere dovuto dalla globalizzazione.
In Romania un sondaggio condotto nel 2014 ha mostrato che la metà dei rumeni ha mantenuto una visione positiva dell'ex leader Nicolae Ceausescu e sono convinti che la vita sotto il suo regime era migliore. Lo stesso sondaggio ha mostrato che dei 1.460 intervistati, il 54 per cento ha sostenuto che avevano migliori condizioni di vita durante il comunismo, mentre il 16 per cento ha detto che erano peggiori. Metto questo punto per l'importanza strategica ed ideologica della Romania. Di tutti i paesi dell'UE, la Romania era di gran lunga la nazione più a favore della democrazia - la gente non scommette tutto il loro futuro sulla promessa americana. Lo so perché mia moglie è rumena e suo padre era uno degli eroi non celebrati della rivoluzione del 1989. Nella sua storia la Romania si è schierata altre volte dalla parte sbagliata, e l'adesione all'UE ha portato per i romeni tanto quanto quello che hanno dato ai loro fratelli e sorelle separati della Moldova, [nulla].
In Ungheria la recente visita del Presidente russo Vladimir Putin i media mainstream occidentali han trasmesso farneticazioni. Ma il fatto che l'economia ungherese è stata colpita costametemente dall'embargo alimentare introdotto dal Cremlino in risposta alle sanzioni USA e UE contro Mosca è di fatto una nota stonata delle politiche UE nella regione. Il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio per l'Ungheria, Peter Szijjarto detto a Kommersant, l'altro giorno:
“Secondo le nostre stime, la perdita di profitto dell'Ungheria ammonta a $ 6.5 miliardi nel corso degli ultimi tre anni. Stiamo parlando delle esportazioni. Dato che il volume annuo delle esportazioni ungheresi è di circa 90 miliardi di $, il danno subito è enorme,”
Le recenti aperture dell'Ungheria verso la Russia spaventa i parlamentari a Bruxelles e allo stesso tempo la leader tedesca Angela Merkel cerca di approntare lo scongelamento delle relazioni tra Mosca e Washington sotto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Una nuova ondata di populismo spazza in tutta l'Europa , la sinistra la vede come una cospirazione russa, quando in realtà è un movimento per il cambiamento di rotta. Questi paesi dell'ex blocco sovietico sono una sorta di test di tornasole che mostra come l'UE non è mai impostato un gioco giusto, in primo luogo. La Germania e gli europei centrali prosperarono da un certo tempo, mentre le altre nazioni sono state lasciate nel ristagno. In un recente sondaggio condotto in Ungheria, il 75% degli intervistati è favorevole a relazioni pragmatiche con la Russia mentre i contrari sono solo il 5% edicono che “l'Ungheria non dovrebbe nemmeno parlare con il Presidente russo Vladimir Putin”.
Il reset turco con la Russia, in particolare il rinnovo del progetto cosiddetto “South Stream” rispecchia l'inclinazione della Russia per la Grecia, Macedonia, Slovenia, Italia, e di altri ex devoti NATO-UE. Il Presidente Putin proprio di recente ha elogiato la Slovenia per l'invito a un vertice Trump-Putin nella capitale del paese Lubiana . La Slovenia, il paese natale di First Lady Melania Trump, è un trampolino di lancio letterale di quello che qualcuno ricorderà, della iniziativa di Putin, da Vladivostok a Lisbona. Non importa come si classificano tutti questi movimenti geopolitici, la chiara tendenza a favorire legami con la Russia è cristallina. Il globalista [settario]Washington Post ha definito questa tendenza “europei si inchinano al potere di Putin”, quando in realtà i motivi sono basati sulla pragmatica e la logica. Venendo a cadere le grandi promesse, e il profilarsi del fallimento, rivolgersi verso il cambiamento è una cosa naturale.
Infine, nel 2014 l'ex cancelliere Gerhard Schroeder in Germania ha accusato la politica dell'Unione Europea per l'attuale situazione in Ucraina, e ha anche esortato l'Occidente a smettere di imporre nuove sanzioni nei confronti della Russia. Ora vediamo che Schroeder aveva ragione. Dall'altra estremità dello spettro politico tedesco, Partito della Sinistra tedesco (Die Linke), il Dr. Sahra Wagenknecht ha inveito contro il cancelliere Angela Merkel, la NATO e l'Occidente in generale per le politiche fallimentari e la distruzione della distensione con la Russia. Al centro delle sue argomentazioni getta una verità verificabile degli affari dell'Europa orientale dopo la caduta del muro di Berlino. In un'intervista a Deutsche Radio, Dr. Wagenknecht ha parlato di “interessi sostanziali economici” dell'America ( “handfeste wirtschaftliche Interessen”) in Ucraina, come una grande parte del problema dell'Europa:
“Ci sono notevoli interessi economici: gli americani sono stati in Ucraina fin dall'inizio. Hanno anche fatto accordi con società ucraine, investendo in alcune di esse. Quindi ci sono notevoli interessi economici, ed è tanto più critico che l'Europa non può essere trascinata in questo (dagli americani), ma noi dobbiamo agire nel nostro interesse. Questo significa, pace e cooperazione, naturale, con la Russia, migliora il rapporto che si è raffreddato notevolmente negli ultimi mesi “.
Il filo conduttore della nuova crisi Ovest-Est è prettamente per un “interesse finanziario”. Questo sarà al centro del mio prossimo rapporto. Per il momento, però, non è la Casa Bianca di Trump che sembra allo sbando, ma Bruxelles e la NATO. Rimanete sintonizzati.
Il più grande incidente tecnologico del mondo si è verificato 26 aprile 1986 - un reattore nucleare presso la centrale nucleare di Chernobyl è crollato a causa di esplosioni nel sarcofago e ha rilasciato radionuclidi 300 volte più radioattivi rispetto al bombardamento americano delle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki nel 1945.
L'incidente alla centrale nucleare di Chernobyl si è verificato dopo l'esperimento, che è stata effettuata con esperti della stazione del turbogeneratore. La situazione di emergenza creatasi nel corso della sperimentazione, la mancanza di controlli di sicurezza moderni hanno portato alle esplosioni, e al collasso del tetto della stazione , e alla perdita di sostanze radioattive.
Esperti dell'AIEA più tardi hanno detto, che l'errore era nella progettazione dell'impianto del reattore, la mancanza di competenza del personale che ha esacerbato il disastro.
Più di 115 mila persone si sono state evacuate dalla zona per 30 chilometri intorno alla centrale, 600 mila professionisti hanno lavorato per la liquidazione del sinistro. La stazione ha continuato ad operare fino al dicembre 2000.
Il dittatore nordcoreano Kim Jong Un e la sua famiglia cercheranno asilo politico in Russia il prossimo 8 maggio o poco prima dell'elezione presidenziale sudcoreana, secondo fonti in intelligence militare giapponese.
Questa è la decisione raggiunta in discussioni segrete tra i governi della Russia, della Cina e degli Stati Uniti sotto l'egida del CSIS, dicono le fonti.
Questo aprirà la strada al figlio Kim Han Sol, del fratello maggiore di Kim Il Sung , Kim Jong Nam, e divenire il nuovo leader della Corea del Nord, secondo le fonti.
A questo evento, seguirà la riunificazione della penisola coreana, dicono.
Tuttavia, non è ancora chiaro se il CSIS prevede di mettere al potere sarà il vero o il falsoKim Han Sol che recentemente è apparso su un video internet, secondo le fonti.
Queste informazioni non sono state confermate in modo indipendente, ma riflettono lo scenario previsto dal CSIS.
( MEE ) Tre civili yemeniti sono stati uccisi con un attacco drone , quattro sospetti militanti di al-Qaeda che viaggiano in un veicolo nella parte meridionale del paese, hanno detto lunedì i residenti e un funzionario locale .
I residenti hanno detto che l'attacco nella zona di al-Saeed della provincia di Shabwa nel pomeriggio di Domenica era da un drone degli Stati Uniti, e fa parte di una campagna della amministrazione di Donald Trump contro il ramo di al-Qaeda nello Yemen.
Hanno affermato che il gruppo militante era noto operare nella zona ed era stato preso di mira dalle forze americane negli ultimi mesi.
Il veicolo è stato completamente distrutto dal drone, che ha colpito anche tre civili che si trovavano a passare nelle vicinanze, hanno detto i residenti ed i funzionari locali .
L'affiliato base di al-Qaeda nello Yemen ha sfruttato due anni di guerra civile per reclutare adepti per cementarsi in una posizione dominante nella parte centrale e meridionale dello Yemen, dove una coalizione saudita guidata è in lotta con gli Houthi per cercare di ripristinare il presidente Abd-Rabbu Mansour Hadi al potere.
Gli attacchi dei droni americani sono diventati più frequenti nelle ultime settimane, sono almeno sei, il mese scorso, riporta la Reuters.
Alla fine di gennaio, almeno 30 persone sono state uccise nei raid dei commandi USA nel sud dello Yemen, tra cui almeno 10 donne e bambini, nella prima operazione militare autorizzato da Trump.
Nel frattempo, l'agenzia Oxfam ha invitato le nazioni donatrici a rafforzare l'assistenza salva-vita a milioni di civili nello Yemen che soffrono la fame e malattie, piuttosto che fornire armi ed alimentare il conflitto.
“Molte aree dello Yemen sono sull'orlo della fame, e la causa di tale fame estrema è politico”, ha detto la British Charityalla vigilia di una conferenza delle Nazioni Unite a Ginevra alla ricerca di aiuto umanitari per il paese arabo. I governi occidentali partecipano alla manifestazione “mentre loro continuano a vendere miliardi di dollari di armi e attrezzature militari ALle parti in conflitto”, ha detto. La crisi alimentare potrebbe peggiorare se la comunità internazionale non invia un messaggio chiaro contro gli attacchi sauditi guidato a Hodeidah, il punto strategico di ingresso nel Mar Rosso, il 70% circa delle importazioni di prodotti alimentari dello Yemen, sarebbe “totalmente inaccettabile”, ha aggiunto Oxfam.
Note di Sa defenza:
DALLA NOTA FABBRICA DI ARMI TEDESCA RWM , A DOMUSNOVAS , PARTONO CARICHI DI ARMI CON AEREI E NAVI CONTAINER DA CAGLIARI IN ARABIA SAUDITA, NONOSTANTE CI SONO STATE VARIE MANIFESTAZIONI DI PROTESTA DEI PACIFISTI E INDIPENDENTISTI SARDI CONTRO LA PRODUZIONE DI MORTE, LA PRODUZIONE E IL COMMERCIO CONTINUA CON LA COMPLICITA' DEL GOVERNO ASCARO-SARDO E ITALIOTA, ANCHE IL DEPUTATO SARDO DI UNIDOS PILI HA VEEMENTE PROTESTATO CONTRO QUESTO ABERRANTE COMMERCIO D'ARMI.
Armi, il deputato sardo Mauro Pili di Unidos denuncia: “Nuovo carico di bombe made in Italy in partenza da Cagliari per l’Arabia Saudita”
Mauro Pili di Unidos lancia l'allarme da Facebook. Gli ordigni fabbricati dalla RWM Italia S.p.a. saranno utilizzati nella sanguinosa guerra in Yemen. La società: "Esportazioni nel rispetto della legge"... complici Governo italiota e ascari del governo sardo della RAS.