ZONA FRANCA SARDEGNA CONFERENZA DI ORISTANO 11/11/2017
Vaturu Erriu Onnis
Sa Defenza
Un solatio pomeriggio d'autunno con temperature ancora calde in quei di Oristano, arriviamo in via Campania luogo della conferenza, la sala si rivela essere forse un po troppo piccola per la grande partecipazione popolare e dei molti commercialisti ed imprenditori, con il passare del tempo decine e decine di persone assistono in piedi ogni angolo e spazio della sala e pure fuori.
La conferenza si svolge con una maggiore e catalizzata attenzione degli astanti, l'interesse è grande e la dovizia di di argomentazioni della Dr.sa Randaccio fa crescere il climax e l'attenzione per un argomento che si attende sia operativo dopo decenni di attesa, ma a causa di politicanti corrotti e apatici , facenti interessi altri di quelli del popolo sardo, le condizioni disastrate dell'economia sarda esigono serietà e azione , ma, siamo ancora a dibattere su quanto ci è dovuto da settanta anni.
Gli argomenti sono forti, ancor di più dopo il bluff della conferenza sulla Zona Franca, degli incompetenti competitor Commercialisti sardi, tenuta al T Hotel in quei di Cagliari venerdì mattina 10/11/07 , dove hanno ribadito la loro incapacità di lettura delle leggi, che come ben spiegato dalla Randaccio si distanziano da quelle dell'agenzia delle entrate essendo interessata e preposta a trattare dell'argomento ZF solo l'agenzia delle dogana, e raccontare ignorantemente e inopinatamente della inconsistenza dell'applicabilità della Zona Franca; nella conferenza al TH inoltre , è stato impedito al segretario del Movimento ZFS Avvocato Francesco Scifo di intervenire nel dibattito, nonostante fosse stato tirato in ballo il suddetto movimento e i suoi responsabili.
Come dire che i poteri forti ( organizzatori e relatori del TH) sostengono sempre i loro interessi privati, e questi signori sostengono certamente senza dubbio alcuno la concorrenza estera di altre zone franche come quella di Rotterdam, che come sappiamo è in mano ai Rothschild. (?)
Conoscendo sia questi eventi che quanto ci viene spiegato dalla Dr.sa Randaccio è ovvio che il dibattito, che potete vedere nel nostro canale You Tube, ha mostrato e mostra grande interesse in tutti i sardi , sia nei commercialisti che negli amministratori pubblici, oltre che degli imprenditori e persone comuni, per la Zona Franca.
COSA È UNA ZONA FRANCA E COME FUNZIONA
Cosa è la Zona Franca? È una parte di territorio che , pur facente parte di uno stato, è considerato al di fuori della linea doganale, cioè fiscalmente all'estero, all'interno del quale si godono alcuni benefici fiscali, ad esempio la mancanza di dazi d'importazione delle merci e l'assenza delle imposte.
Essendo nate per compensare degli svantaggi quali ad esempio l'isolamento geografico, l'insularità, lo spopolamento, la bassa densità demografica, la mancanza di competitività del prodotto interno e delle esportazioni, i principali obiettivi delle zone franche sono: aumentare il commercio internazionale, diminuire la disoccupazione , e velocizzare lo sviluppo economico.
Per la Sardinya significa che i cittadini, beneficiando della eliminazione delle tasse accise e iva sui beni di prima necessità come la benzina, l'energia elettrica, lo zucchero, il caffè , oppure i profumi, apparecchiature elettroniche, alcool e derivati , ecc, ... potranno in poco tempo risollevare la propria economia e magari avranno la possibilità di diventare imprenditori di se stessi; potranno aprire una nuova attività e sfruttare il flusso commerciale che si potrà avere nell'immediato futuro. Lavorare in Sardinya sarà più vantaggioso e redditizio. Sarà un incentivo , non solo per i cittadini e imprenditori sardi, ma anche per coloro che da fuori vorranno trasferirsi in Sardinya e fare impresa con un residente, passo obbligatorio per venire a fare impresa in regime di fiscalità agevolata.
In Europa e nel resto del mondo vi sono numerosi Paesi che vantano sul loro territorio zone franche: se ne contano una dozzina in Germania, una mezza dozzina in Spagna , e una decina nel Regno Unito. InItalia, le zone franche sono otto. Per esempio sono zone franche (taxfree) la Repubblica di San Marino, la Città del Vaticano, e la cittadina di Livigno.
Sulla base delle forme di controllo si distinguono zone franche intercluse (cd tipo I) in cui si individuano punti di accesso in entrata ed uscita per merci non comunitarie, soggette quindi a particolare sorveglianza doganale; e le zone franche non intercluse (cd tipo II) per lo stoccaggio di merci comunitarie senza limiti temporali. Le merci al loro interno possono essere soggette al ulteriore attività industriale, commerciale, e servizi dirette alla conservazione , presentazione e rivendita o riesportazione, previa comunicazione alle autorità doganali competenti.
Quando la zona franca è collocata in area portuale si parla di porto franco di zona franca portuale (o punto franco) o di deposito franco. In particolare , il porto franco è dato dall'insieme delle installazioni portuali considerate nella loro totalità (dallo specchio acqueo ai magazzini situati in ambito portuale) con la conseguenza che tutte le operazioni compiute in ambito portuale (imbarco, sbarco, manipolazione , trasformazione industriale) sono esenti dai dazi doganali.
In Italia i porti franchi attuali sono : Trieste, Venezia e Taranto. Alcuni porti franchi sono dei semplici luoghi di custodia, spesso invece sono solo dei luoghi di passaggio che permettono di custodire dei beni prima di un nuovo trasporto. Ai sensi del Decreto lgs n. 75/98, la Sardinya ha 6 porti franchi: Cagliari, Olbia, Porto Torres, Portovesme , Arbatax, e Oristano, ma al momento essi non sono ancora operativi.
PERCHÈ LA SARDINYA HA DIRITTO A UNA FISCALITÀ DI VANTAGGIO
il diritto della Sardinya ad essere dichiarata Zona Franca nasce nel 1948 ai sensi dell'Art . 12 dello Statuto Sardo approvato con Legge Costituzionale n 3/1948, ossia nasce nove anni prima che venisse istituita la Comunità Economica Europea (Trattato di Roma ratificato con Legge n. 1203/1957) , che all'art. 234 si era impegnata a rispettare tutti i diritti di tutti gli Stati membri sorti in tempi antecedenti alla sua nascita (1957) .
Il territorio della Sardinya è stato dichiarato Zona franca da D.lgs. n.75/98, emanato in attuazione del codice doganale italiano approvato con DPR n.43/73 e dall'art. 12 dello Statuto Sardo. Tale codice doganale nazionale ha recepito la normativa comunitaria sulle zone franche , disciplinata dalla Direttive n.69/74/CEE e n.69/75CEE del 4 marzo 1969, dove si prevede che i territori individuati come zona franca debbano debbano essere considerati "extradoganali"cioè territori i cui i beni in vendita non sono gravati dall'IVA e/o da altre tasse, imposte e accise.
Precisando che i regolamenti comunitari sono direttamente applicabili in ciascuno Stato membro, tra cui naturalmente l'Italia, è insindacabile che tali atti siano destinati a produrre i loro effetti senza che sia necessario un intervento formale di una qualche autorità nazionale. Infatti è bene sapere che un eventuale atto interno di recepimento sarebbe contrario al Trattato , nella misura in cui può rappresentare un ostacolo o comunque ritardare l'applicazione del regolamento in modo uniforme e simultaneo , anche quando non produca riduzioni nella sua sfera di operatività.
Perciò la regione Sardegna deve applicare i regolamenti del D.Lgs n.75/98 direttamente senza ulteriori atti formali, poichè essi (regolamenti comunitari) sono gerarchicamente posti al di sopra della legge dello stato membro, in questo caso quello italiano.
info tratte da M.S.Z.F
http://sadefenza.blogspot.com/2017/11/zona-franca-sardegna-conferenza-di.html
Il resto dei video che abbiamo registrato della conferenza nella giornata di sabato 11 novembre 2017 li potete vedere nel canale You Tube del blog Sa Defenza a questo indirizzo web
https://www.youtube.com/user/sadefenza/videos?sort=dd&view=0&shelf_id=3
Vaturu Erriu Onnis
Sa Defenza
Conferenza di Oristano Avv. Cristina Puddu , Dr.sa Maria Grazia Randaccio e Moderatrice |
Un solatio pomeriggio d'autunno con temperature ancora calde in quei di Oristano, arriviamo in via Campania luogo della conferenza, la sala si rivela essere forse un po troppo piccola per la grande partecipazione popolare e dei molti commercialisti ed imprenditori, con il passare del tempo decine e decine di persone assistono in piedi ogni angolo e spazio della sala e pure fuori.
La conferenza si svolge con una maggiore e catalizzata attenzione degli astanti, l'interesse è grande e la dovizia di di argomentazioni della Dr.sa Randaccio fa crescere il climax e l'attenzione per un argomento che si attende sia operativo dopo decenni di attesa, ma a causa di politicanti corrotti e apatici , facenti interessi altri di quelli del popolo sardo, le condizioni disastrate dell'economia sarda esigono serietà e azione , ma, siamo ancora a dibattere su quanto ci è dovuto da settanta anni.
Gli argomenti sono forti, ancor di più dopo il bluff della conferenza sulla Zona Franca, degli incompetenti competitor Commercialisti sardi, tenuta al T Hotel in quei di Cagliari venerdì mattina 10/11/07 , dove hanno ribadito la loro incapacità di lettura delle leggi, che come ben spiegato dalla Randaccio si distanziano da quelle dell'agenzia delle entrate essendo interessata e preposta a trattare dell'argomento ZF solo l'agenzia delle dogana, e raccontare ignorantemente e inopinatamente della inconsistenza dell'applicabilità della Zona Franca; nella conferenza al TH inoltre , è stato impedito al segretario del Movimento ZFS Avvocato Francesco Scifo di intervenire nel dibattito, nonostante fosse stato tirato in ballo il suddetto movimento e i suoi responsabili.
Come dire che i poteri forti ( organizzatori e relatori del TH) sostengono sempre i loro interessi privati, e questi signori sostengono certamente senza dubbio alcuno la concorrenza estera di altre zone franche come quella di Rotterdam, che come sappiamo è in mano ai Rothschild. (?)
Conoscendo sia questi eventi che quanto ci viene spiegato dalla Dr.sa Randaccio è ovvio che il dibattito, che potete vedere nel nostro canale You Tube, ha mostrato e mostra grande interesse in tutti i sardi , sia nei commercialisti che negli amministratori pubblici, oltre che degli imprenditori e persone comuni, per la Zona Franca.
COSA È UNA ZONA FRANCA E COME FUNZIONA
Cosa è la Zona Franca? È una parte di territorio che , pur facente parte di uno stato, è considerato al di fuori della linea doganale, cioè fiscalmente all'estero, all'interno del quale si godono alcuni benefici fiscali, ad esempio la mancanza di dazi d'importazione delle merci e l'assenza delle imposte.
Essendo nate per compensare degli svantaggi quali ad esempio l'isolamento geografico, l'insularità, lo spopolamento, la bassa densità demografica, la mancanza di competitività del prodotto interno e delle esportazioni, i principali obiettivi delle zone franche sono: aumentare il commercio internazionale, diminuire la disoccupazione , e velocizzare lo sviluppo economico.
Per la Sardinya significa che i cittadini, beneficiando della eliminazione delle tasse accise e iva sui beni di prima necessità come la benzina, l'energia elettrica, lo zucchero, il caffè , oppure i profumi, apparecchiature elettroniche, alcool e derivati , ecc, ... potranno in poco tempo risollevare la propria economia e magari avranno la possibilità di diventare imprenditori di se stessi; potranno aprire una nuova attività e sfruttare il flusso commerciale che si potrà avere nell'immediato futuro. Lavorare in Sardinya sarà più vantaggioso e redditizio. Sarà un incentivo , non solo per i cittadini e imprenditori sardi, ma anche per coloro che da fuori vorranno trasferirsi in Sardinya e fare impresa con un residente, passo obbligatorio per venire a fare impresa in regime di fiscalità agevolata.
In Europa e nel resto del mondo vi sono numerosi Paesi che vantano sul loro territorio zone franche: se ne contano una dozzina in Germania, una mezza dozzina in Spagna , e una decina nel Regno Unito. InItalia, le zone franche sono otto. Per esempio sono zone franche (taxfree) la Repubblica di San Marino, la Città del Vaticano, e la cittadina di Livigno.
Sulla base delle forme di controllo si distinguono zone franche intercluse (cd tipo I) in cui si individuano punti di accesso in entrata ed uscita per merci non comunitarie, soggette quindi a particolare sorveglianza doganale; e le zone franche non intercluse (cd tipo II) per lo stoccaggio di merci comunitarie senza limiti temporali. Le merci al loro interno possono essere soggette al ulteriore attività industriale, commerciale, e servizi dirette alla conservazione , presentazione e rivendita o riesportazione, previa comunicazione alle autorità doganali competenti.
Quando la zona franca è collocata in area portuale si parla di porto franco di zona franca portuale (o punto franco) o di deposito franco. In particolare , il porto franco è dato dall'insieme delle installazioni portuali considerate nella loro totalità (dallo specchio acqueo ai magazzini situati in ambito portuale) con la conseguenza che tutte le operazioni compiute in ambito portuale (imbarco, sbarco, manipolazione , trasformazione industriale) sono esenti dai dazi doganali.
In Italia i porti franchi attuali sono : Trieste, Venezia e Taranto. Alcuni porti franchi sono dei semplici luoghi di custodia, spesso invece sono solo dei luoghi di passaggio che permettono di custodire dei beni prima di un nuovo trasporto. Ai sensi del Decreto lgs n. 75/98, la Sardinya ha 6 porti franchi: Cagliari, Olbia, Porto Torres, Portovesme , Arbatax, e Oristano, ma al momento essi non sono ancora operativi.
PERCHÈ LA SARDINYA HA DIRITTO A UNA FISCALITÀ DI VANTAGGIO
il diritto della Sardinya ad essere dichiarata Zona Franca nasce nel 1948 ai sensi dell'Art . 12 dello Statuto Sardo approvato con Legge Costituzionale n 3/1948, ossia nasce nove anni prima che venisse istituita la Comunità Economica Europea (Trattato di Roma ratificato con Legge n. 1203/1957) , che all'art. 234 si era impegnata a rispettare tutti i diritti di tutti gli Stati membri sorti in tempi antecedenti alla sua nascita (1957) .
Il territorio della Sardinya è stato dichiarato Zona franca da D.lgs. n.75/98, emanato in attuazione del codice doganale italiano approvato con DPR n.43/73 e dall'art. 12 dello Statuto Sardo. Tale codice doganale nazionale ha recepito la normativa comunitaria sulle zone franche , disciplinata dalla Direttive n.69/74/CEE e n.69/75CEE del 4 marzo 1969, dove si prevede che i territori individuati come zona franca debbano debbano essere considerati "extradoganali"cioè territori i cui i beni in vendita non sono gravati dall'IVA e/o da altre tasse, imposte e accise.
Precisando che i regolamenti comunitari sono direttamente applicabili in ciascuno Stato membro, tra cui naturalmente l'Italia, è insindacabile che tali atti siano destinati a produrre i loro effetti senza che sia necessario un intervento formale di una qualche autorità nazionale. Infatti è bene sapere che un eventuale atto interno di recepimento sarebbe contrario al Trattato , nella misura in cui può rappresentare un ostacolo o comunque ritardare l'applicazione del regolamento in modo uniforme e simultaneo , anche quando non produca riduzioni nella sua sfera di operatività.
Perciò la regione Sardegna deve applicare i regolamenti del D.Lgs n.75/98 direttamente senza ulteriori atti formali, poichè essi (regolamenti comunitari) sono gerarchicamente posti al di sopra della legge dello stato membro, in questo caso quello italiano.
info tratte da M.S.Z.F
http://sadefenza.blogspot.com/2017/11/zona-franca-sardegna-conferenza-di.html
Il resto dei video che abbiamo registrato della conferenza nella giornata di sabato 11 novembre 2017 li potete vedere nel canale You Tube del blog Sa Defenza a questo indirizzo web
https://www.youtube.com/user/sadefenza/videos?sort=dd&view=0&shelf_id=3