Di
Yuval AbrahamL’esercito israeliano ha contrassegnato decine di migliaia di abitanti di Gaza come sospettati di omicidio, utilizzando un sistema di targeting basato sull’intelligenza artificiale con scarsa supervisione umana e una politica permissiva per le vittime, rivelano +972 e Local Call.
Nel 2021, un libro intitolato "Il team uomo-macchina: come creare una sinergia tra l'intelligenza umana e l'intelligenza artificiale che rivoluzionerà il nostro mondo" è stato pubblicato in inglese con lo pseudonimo di "Brigadier General YS". In esso, l'autore, un uomo che abbiamo confermato di essere l’attuale comandante dell’unità d’élite dell’intelligence israeliana 8200 – giustifica la progettazione di una macchina speciale in grado di elaborare rapidamente enormi quantità di dati per generare migliaia di potenziali “bersagli” per attacchi militari nel vivo di una guerra. Tale tecnologia, scrive, risolverebbe quello che ha descritto come un “collo di bottiglia umano sia per l’individuazione dei nuovi obiettivi che per il processo decisionale per approvarli”.
Si scopre che una macchina del genere esiste davvero. Una nuova indagine di +972 Magazine e Local Call rivela che l’esercito israeliano ha sviluppato un programma basato sull’intelligenza artificiale noto come “Lavender”, presentato qui per la prima volta. Secondo sei ufficiali dell’intelligence israeliana, che hanno tutti prestato servizio nell’esercito durante l’attuale guerra nella Striscia di Gaza e sono stati coinvolti in prima persona nell’uso dell’intelligenza artificiale per generare obiettivi da assassinare, Lavender ha svolto un ruolo centrale nel bombardamento senza precedenti di Palestinesi, soprattutto durante le prime fasi della guerra. Infatti, secondo le fonti, la sua influenza sulle operazioni militari era tale che essenzialmente trattavano i risultati della macchina IA “come se fosse una decisione umana”.
Formalmente, il sistema Lavender è progettato per contrassegnare tutti i sospetti agenti nelle ali militari di Hamas e della Jihad islamica palestinese (PIJ), compresi quelli di basso rango, come potenziali obiettivi di bombardamento. Le fonti hanno riferito a +972 e Local Call che, durante le prime settimane di guerra, l’esercito si è affidato quasi completamente a Lavender, che ha individuato fino a 37.000 palestinesi come sospetti militanti – e le loro case – per possibili attacchi aerei.