Di
Maxwell Boamah Amofa , ricercatore presso il West Africa Transitional Justice Center (WATJ) e coordinatore per i partenariati internazionali per lo sviluppo africano (IPAD)
L'intuizione di Kwame Nkrumah sulla vera natura del neocolonialismo era in anticipo sui tempi ed è ancora rilevante oggi
Kwame Nkrumah, il primo primo ministro del primo paese dell'Africa subsahariana a ottenere l'indipendenza, è stato una figura di spicco nella lotta per l'autogoverno in Africa. Ardente sostenitore del panafricanismo e formidabile teorico politico, gli viene attribuito il merito di essere stato il primo ad applicare il termine "neocolonialismo" all'esperienza africana del XX secolo, anticipando correttamente che le potenze europee avrebbero utilizzato varie leve per mantenere le ex colonie africane in uno stato di dipendenza di fatto, anche se formalmente indipendenti. La sua cacciata in un colpo di stato sostenuto dalla CIA nel 1966, tuttavia, serve anche come un duro promemoria delle forze schierate contro la liberazione africana.
L'uomo che avrebbe preso il timone di un Ghana indipendente nacque il 21 settembre 1909 a Nkroful, una città nella Gold Coast (ora Ghana) come Francis Nwia-Kofi Ngolonma. In seguito cambiò il suo nome in Kwame Nkrumah.
Ha seguito la formazione per insegnanti in Ghana, dopo aver completato la sua istruzione di base nella città di Half Assini. Si è poi trasferito all'estero per continuare gli studi alla Lincoln University in Pennsylvania e in seguito alla London School of Economics. Il suo soggiorno negli Stati Uniti è stato rovinato dal razzismo e dalle limitazioni finanziarie, ma è stato anche un periodo di fermento intellettuale.
Durante i suoi studi, Nkrumah si interessò agli scritti di Lenin, Marx ed Engels. Questa connessione ideologica è evidente nel suo libro del 1965 "Neo-Colonialism, the Last Stage of Imperialism", un riferimento a "Imperialism, the Last Stage of Capitalism" di Lenin pubblicato nel 1917. Fu un libro che fece infuriare gli inglesi.