domenica 11 maggio 2014

L'OCSE SI METTE A FARE DENUNCIA SOCIALE, MA PER DEPISTARE

L'OCSE SI METTE A FARE DENUNCIA SOCIALE, MA PER DEPISTARE

Di comidad 
Un recente rapporto dell'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) scopre l'acqua calda, e cioè che l'unica "crescita" che non conosce pause da trenta anni a questa parte è il divario tra ricchi e poveri, con un 1% della popolazione che assorbe sempre più risorse dal restante 99%. 

In effetti è già dal 2011 che l'OCSE pubblica rapporti di questo genere, non cessando di ammonire che ciò avrà "ripercussioni negative sull'economia", e raccomandando di adottare politiche fiscali che consentano un prelievo "più equo" sui redditi più alti. L'OCSE non va confusa con l'OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), oggi molto attiva nella provocazione anti-russa in Ucraina; sebbene le due organizzazioni abbiano in comune la filiazione dai due grandi centri di potere del Sacro Occidente, cioè la NATO ed il Fondo Monetario Internazionale. 

Alcuni commentatori, come quello de "il Manifesto", si stupiscono del fatto che sia proprio un'organizzazione internazionale come l'OCSE, da sempre portatrice del punto di vista dei ricchi, a spremere una lagrimuccia sui poveri che diventano sempre più poveri, ed a lanciare una "denuncia" a riguardo. 

A proposito di scoperte dell'acqua calda, può essere utile riportare all'attenzione alcune ovvietà in grado di spiegare stranezze del genere. Tutti i poteri hanno una vocazione all'assolutismo, perciò è del tutto normale che essi tendano ad occupare ogni "nicchia" a disposizione, cercando di interpretare tutte le parti in commedia. 

Anche una magistratura del tutto addomesticata può essere considerata un ingombro, e vediamo governi come quello statunitense che si arrogano poteri giudiziari, anzi, il trattamento completo: accusa, giudice, giuria e boia. 

Sono stati i governi degli USA, e non le loro magistrature, a fornire le versioni ufficiali sull'uccisione di Kennedy e sull'11 settembre; ma anche le molte contestazioni di queste versioni si sono appuntate sul merito delle ricostruzioni dei fatti, e non sulla legittimità della pretesa di un governo di espropriare il potere giudiziario. 

L'assolutismo si esercita anche sul piano ideologico, perciò, mentre il potere si consolida in un establishment reazionario, nel frattempo esso pretende anche di rappresentare il progresso. 

Sin dai primi anni dell'800 la propaganda ufficiale ha sempre presentato il capitalismo come una liberazione dalle tenebre e dai vincoli del medioevo, etichettando come "resistenza corporativa", come rifiuto del progresso, ogni lotta operaia. Non deve stupire nemmeno che un establishment riesca ad impadronirsi anche dell'opposizione, sottoponendola ad un processo di integrazione e colonizzazione. L'attuale illusorietà della contrapposizione tra destra e "sinistra" costituisce un riscontro di questo semplice assunto. 

Risulta del tutto ovvio quindi che l'establishment si arroghi spesso anche il ruolo della denuncia e dell'utopia, e magari persino della "rivoluzione", ovviamente depistandone il senso. Persino un massoncino arrivista al servizio delle lobby finanziarie, come Matteo Renzi, è stato accreditato per anni dai media come un outsider e come un avversario dell'establishment

Per non parlare di uno dei maggiori esponenti del professionismo della denuncia, quel Roberto Saviano che nel 2006 fu investito dall'allora Ministro degli Interni, Giuliano Amato, del massimo status symbol conferito dall'establishment, cioè la scorta. Se lo stesso Saviano non avesse personalmente confessato le sue predilezioni per ideologi di destra, egli probabilmente sarebbe ancora un punto di riferimento per i comunisti elettoralisti; e forse, indirettamente, lo è ancora, visto che Rifondazione ed i Comunisti Italiani non osano più presentarsi alle elezioni come tali, ma candidano dei giudici come capilista, adottando la bandiera della "legalità" invece che quella della lotta di classe.

Se un potere riesce a monopolizzare anche la "denuncia" dei propri stessi misfatti, ottiene il risultato di distorcere la visione della realtà di quel tanto che basta a fuorviare l'attenzione dai veri problemi. 

Non a caso la "denuncia" dell'OCSE ripropone sempre la stessa soluzione utopica dell'equità fiscale come panacea del divario tra ricchezza e povertà, guardandosi bene dal richiamare i veri fattori dell'impoverimento di massa e dell'arricchimento di pochi. 

Questi fattori l'OCSE deve conoscerli bene, poiché questa organizzazione è perennemente sulla breccia per raccomandarli - anzi, imporli - ai governi. Si sta parlando, ovviamente, della "flessibilità" del lavoro e delle privatizzazioni dei pubblici servizi, i due temi che costituiscono il pallino dell'OCSE, ed anche della sua organizzazione-madre, il FMI. Questi moniti dell'OCSE ai governi vengono rilanciati sempre con molto entusiasmo dal quotidiano confindustriale, "Il Sole-24 ore"

All'OCSE non serve negare che cresca l'abisso tra ricchezza e povertà, poiché le basta continuare ad imporre la menzogna sociale secondo cui la disoccupazione sarebbe dovuta alle eccessive garanzie e "rigidità" del lavoro, per cui basterebbe la piena licenza di licenziare per far piovere posti di lavoro: una pretesa che i fatti hanno già pienamente smentito. 

All'OCSE non occorre neppure negare che le tasse sulla ricchezza siano irrisorie, poiché le basta nascondere il fatto che le privatizzazioni non solo non restituiscono i servizi pubblici ad un'inesistente mercato e ad una chimerica concorrenza, ma addirittura costituiscono esse stesse una tassa versata a favore dei ricchi, un regalo da parte dello Stato. 

Ma il depistaggio ottiene il massimo dell'effetto quando riesce a coinvolgere la "creatività" delle sue vittime. L'OCSE ci vuole infatti far credere di essere preoccupata per le sorti di un'economia sempre più bloccata dal divario eccessivo tra ricchezza e povertà, che determina un calo dei consumi e della produzione. L'esca lanciata dall'OCSE può accalappiare più di un oppositore, disposto magari a lanciarsi in approfondite analisi sul rischio-povertà per le sorti del capitalismo, credendo davvero che i capitalisti siano "preoccupati", se non per umana sensibilità, almeno per senso degli interessi in prospettiva.

Ma la cosiddetta "economia" è solo un'astrazione, mentre la concretezza è il business; e la povertà costituisce il più grosso dei business, poiché aumenta la ricattabilità dei poveri e la loro dipendenza da "servizi" finanziari poco rischiosi per chi li eroga, ma molto remunerativi

Un clamoroso prelievo ai danni dei poveri è stato quello di imporre a tutti i pensionati indistintamente - anche ai più poveri - di aprire un conto corrente per riscuotere la pensione. Il vantaggio non è stato solo per le banche, poiché immediatamente è stata elevata la tassazione sui conti correnti. Tutti! Così si è prelevato pochi euro in più per ogni pensionato, ma il poco, moltiplicato per molti, diventa un affare.

Inoltre, già nel 2005 uno studio effettuato in Gran Bretagna, rilanciato dal quotidiano "The Guardian", rilevava che i giovani senzatetto costituivano per le banche uno dei più importanti target per l'offerta di carte di credito. I giovani così allettati vengono fatti cadere in una spirale di indebitamento che ripropone l'antico schiavismo per debiti.

sabato 10 maggio 2014

DA NIGEL FARAGE A MARINE LE PEN, DAGLI INDIPENDENTISTI VENETI A QUELLI SCOZZESI, TUTTI D'ACCORDO: CON LA RUSSIA DI PUTIN

DA NIGEL FARAGE A MARINE LE PEN, DAGLI INDIPENDENTISTI VENETI A QUELLI SCOZZESI, TUTTI D'ACCORDO: CON LA RUSSIA DI PUTIN

sabato 10 maggio 2014

Irredentisti di tutta Europa unitevi. La Russia e' con voi. L'unico elemento su cui i partiti e i movimenti euroscettici sembrano essere d'accordo, inclusi gli scozzesi che euroscettici potrebbero solo diventarlo in futuro, e' il putinismo. Lo sguardo rivolto all'unisono al Cremlino non e' ancora sufficiente per convincere i leader di queste formazioni ad allearsi in un'unica coalizione in vista delle elezioni europee del 25, ma la loro frammentazione e' comunque minore di cinque anni fa e l'influenza di Putin puo' aver fatto da collante.

''Non c'e' una vera e propria strategia, ma dalla Russia emanano Ong o settori della societa' civile influenzati da posizioni che non vedono in modo cosi' sfavorevole l'indebolimento del vincolo europeo, indebolimento che consentirebbe alla Russia di continuare a trattare con i singoli paesi europei a livello bilaterale'', spiega all'Adnkronos Daniele Scalea, direttore generale dell'Isag, un centro studi attento alle dinamiche politiche interne della Russia.

I due poli dell'euroscetticismo diviso, Nick Farage e Marine Le Pen, a capo rispettivamente dell'Ukip britannico e del Fronte nazionale francese -due partiti che, anche da soli, provocheranno un ''sisma politico'', come aveva anticipato Farage nei giorni scorsi, dopo la pubblicazione di un sondaggio che assegnava all'Ukip ben piu' del 30 per cento dei voti il 25 - hanno piu' volte lodato pubblicamente Putin.

L'Unione europea, ha avuto modo di dire Farage, ha ''le mani sporche di sangue'' per aver incoraggiato la ribellione in Ucraina, che il leader dell'Ukip ha equiparato, per la tragedia innescata a suo dire dagli incoraggiamenti occidentali, a quanto accaduto in Siria e in Libia. Farage considera Putin ''il leader che nel mondo ammira di piu''', pur precisando che questo giudizio vale ''per l'operatore, piu' che per l'essere umano'', e affrettandosi a denunciare, nel suo sforzo di rimanere ancorato ai valori liberali, la sorte dei giornalisti in carcere in Russia.

Sforzo che porta Farage a concentrare la sua critica all'Europa su questioni economiche e sulla protezione degli interessi nazionali, a tenersi lontano dalla destra radicale e dal razzismo e dall'antisemitismo che ancora rischia di portarsi dietro, e quindi da Marine Le Pen. Tale sforzo e' condiviso dal Movimento 5 Stelle, che rimanda eventuali alleanze in Europa a dopo le elezioni e sottolinea che ''su alcuni estremismi noi non ci troveremo mai d'accordo''. Fra i primi a riconoscere il risultato del referendum in Crimea, l'M5S precisa, con le parole del deputato della Commissione esteri Manlio Di Stefano, che ''non e' possibile fare gli ingenui e dire che Putin e' un criminale, perche' quando si parla di geopolitica anche gli Stati Uniti hanno comportamenti simili a quelli della Russia in Ucraina''.

La leader del Fronte nazionale che in questi anni ha pur cercato di riformare il partito fondato dal padre, avvicinandolo a posizioni meno estremiste, si e' recata a Mosca lo scorso aprile, dopo un primo viaggio, accolta con gli onori di un capo di stato, nel giugno dello scorso anno. ''E' sorprendente la guerra fredda dichiarata dall'Unione europea alla Russia. Non e' in linea con le relazioni tradizionali amichevoli che abbiamo con Mosca, ne' con gli interessi economici del nostro paese o dei paesi dell'Unione europea e danneggia le relazioni future'', ha dichiarato in quell'occasione, dopo aver incontrato il presidente della Duma Sergei Naryshkin.

''L'idea di federalismo offrirebbe alle diverse regioni ucraine la possibilita' di una ampia autonomia, di determinare il loro destino in modo indipendente'', aveva aggiunto Le Pen, definendo l'equazione euroscettica che porta al legame con Putin. Il metodo dell'autodeterminazione attraverso referendum valido per la Crimea o per il Donbass e' lo stesso che dovrebbe consentire alle diverse regioni europee di contestare l'euro o comunque la scelta europea. E va quindi sostenuto. I partiti euroscettici sono interessati a coltivare il rapporto con Mosca che offre loro cosi' legittimita' internazionale. ''Non hanno referenti forti a Washington, e ovviamente non a Bruxelles, non hanno riferimenti esterni e li trovano nella Russia, che ha un suo interesse ad allentare il disegno europeo'', aggiunge Scalea, sottolineando che ''fra Russia e partiti euroscettici c'e' anche una certa sintonia ideologica, su alcuni punti come l'opposizione alla laicizzazione estrema dell'europa''.

Sulla stessa lunghezza d'onda di Le PEN, il leader dell'estrema destra austriaca Heinz Christian Strache, per cui le sanzioni europee contro Mosca sono una farsa, e Geert Wilders, a capo del partito per la liberta' olandese, che con l'Fpoe ha aderito all'Alleanza europea per la liberta' insieme ai Democratici svedesi e il Vlaams Balang belga.

Alleanza a cui fa riferimento anche la Lega Nord di Matteo Salvini che aveva detto: ''Vogliamo un'Europa diversa, non fondata come oggi sul denaro. E con Putin sui temi principali ragioniamo allo stesso modo''. (Su iniziativa di persone considerate vicine alla Lega e' nata nei mesi scorsi l'Associazione culturale Lombardia Russia, una iniziativa ''apartitica ma con idee molto precise che combaciano pienamente con la visione del mondo enunciata dal Presidente della Federazione Russa che si possono riassumere in tre parole: Identita', Sovranita', Tradizione...Vladimir Putin, a differenza degli altri capi di stato, parla chiaramente di concetti per noi essenziali: difesa delle identita' culturali dei popoli, principio di autodeterminazione, famiglia tradizionale come nucleo fondante della societa', lotta serrata all'immigrazione clandestina e all'islamizzazione'')

Molti dei partiti euroscettici sono importanti per Mosca anche perche' non hanno in programma iniziative per denunciare violazioni dei diritti umani. 'Quando avro' risolto questi problemi in Francia, mi occupero' di migliorare la situazione della democrazia in Russia'', aveva detto Le PEN. Ma Putin viene apprezzato anche dal premier scozzese Alex Salmond, e dagli indipendentisti veneti, che scrivono i loro manifesti in russo (e le cui iniziative vengono seguite con piu' attenzione dai quotidiani russi che non da quelli italiani).

Il promotore del referendum per la secessione della Scozia ha elogiato il presidente russo per il modo in cui ''e' riuscito a restaurare in larga misura l'orgoglio nazionale dei russi''. ''Certo, non approvo tutte le azioni della Russia, ma penso che Putin sia piu' efficace di come viene descritto, ed e' chiaro perche' raccoglie tanti consensi nel suo paese''.

http://www.ilnord.it/

giovedì 8 maggio 2014

Indagine del ruolo della giunta governativa golpista ucraina nel massacro di Odessa, il video smaschera violenze intenti e persone coinvolte...

Indagine  del ruolo avuto dalla giunta governativa golpista ucraina nel massacro di Odessa, il video  smaschera violenze intenti e persone coinvolte.. 

Tradusiu de Sa Defenza

(DA LEGGERE!)


Di seguito la traduzione al video che ho postato 

Un enorme GRAZIE a " sparling5 "per questa traduzione in un tempo così breve. Se ottengo un video sottotitolato lo faccio postare. Questa informazione è abbastanza importante da meritare vari re-post.
Saker



Trascrizione Tradotto:

Ci sono un sacco di foto e video di quello che stava succedendo in città da Venerdì e ci sono un sacco di dettagli che attirano particolare attenzione. 

Informazioni sufficienti da considerare  per un'indagine completa

Sono state raccolte da Pavel Ptshelkin

Al culmine dell'azione punitiva nel paese quando le tensioni con i russofoni a Odessa hanno raggiunto il livello massimo, si stava giocando una partita di calcio. 
I "Metallist" da Harkov stavano giocando con I " Chernomorets ", Odessa. Diverse migliaia di ultras di entrambe le squadre giunsero alla città.
Questi tifosi sono nazionalisti, fautori di Maidan e ottengono un permesso di marciare lungo le strade di Odessa a sostegno delle unità Ukraine. Si sono riuniti qui, vicino a Sobornaya Square. 

Intanto da Alexandrovsky Avenue verso di loro si è spostato un gruppo di giovani uomini ben attrezzati armati di manganelli. Molti di questi indossano "bande georgiani", ma la principale caratteristica distintiva - tutti hanno un marchio fatto di scotch rosso sulla manica. 
Le autorità li chiamavano militanti filo-russi, ma non lo erano, ma sembra che qualcuno aveva bisogno di crederci. 

E un sacco di testimoni oculari è giunto alle stesse conclusioni. 

Ed ecco la prima cosa strana  "non corrispondente" con la versione ufficiale della giunta. Gli stessi segni rossi erano nelle maniche di alcuni poliziotti. La cosa più interessante è che  il luogo è lo stesso  dove i poliziotti sono rimasti assieme ai membri nazionalisti della manifestazione, fino  alla "rottura" con i "separatisti". 

Si possono vedere, nelle immagini, i segni rossi sulle maniche degli aggressori e vicini, a loro,  le stesse bande rosse sulle maniche dei poliziotti schierati. Il numero dei provocatori è molto più piccolo rispetto ai partecipanti alla manifestazione, ed è ovvio che non stanno andando per disperderli. Essi non hanno abbastanza potere. Ma è quel luogo stesso in cui avviene la frattura con un altro piccolo gruppo separato

Per che cosa? Ben presto diventa abbastanza evidente. Hanno sedotto una folla di fan per avere successo. 
Qui i partecipanti del corteo , gridano: 
Cinquanta persone - questo sono ... questo significa che possiamo ottenere  un lato della corsia,  ... La folla cambia  direzione di movimento e si unisce con via Grecheskaya. 

I principali scontri sono avvenuti laggiù. 

E qui possiamo anche veder accadere un sacco di cose strane. Parte dello schieramento di polizia lascia che gli aggressori li attraversi per poi richiudersi dopo il loro passaggio. 

Ci sono pietre da entrambi i lati. Si vede un uomo con una fascia rossa sulla manica - che inizia a sparare dal tetto

Ed è qui che ci sono  i primi morti. 
Le armi erano su entrambi i fronti,  qui però vi è un intreccio strano - una pattuglia di militanti  assieme a  un poliziotto. I blogger riconoscono il vice capo della polizia  Dmitry FuchedzeEgli è circondato da gente con bande rosse prima degli scontri. E si  incammina con un gruppo di queste persone verso il luogo dove è avvenuta la drammatica collisione. 

Un funzionario ucraino del Ministero degli Interni istruisce gli attaccanti con le fasce rosse. "Si dovrebbe capire chiaramente ciò che ogni unità sta facendo. un fuggi fuggi generale. Ma dove correvano? Se ogni volta  ci sono altri problemi " ,  sembra  impossibile dover credere a queste immagini - un uomo con un giubbotto anti-proiettile inizia a sparare  da dietro i poliziotti. 
E ora diventa chiaro - l'obiettivo principale è far infuriare la folla di fan e sostenitori Maidan




Perché? Questo obbiettivo è diventato  evidente quando i provocatori con bande rosse immediatamente a sinistra di una folla furiosa  mirava a Kulikovo Pole dove si trova l'accampamento dei manifestanti delle attuali autorità. 

I manifestanti erano ancora lì da diversi mesi e le autorità non potevano permettersi di affrontarli. Naturalmente nessuna delle persona con la banda rossa erano in quel campo. A far la guardia sono stati alcune decine di attivisti. 

I quali cercando di sfuggire alla folla infuriata, per le provocazioni subite dai militanti con la banda rossa al braccio, si sono barricati nel palazzo dei sindacati. 
Ed ora volano parole su quelli in mezzo alla folla. 

Migliaia di fan, abituati alle battaglie di strada - secondo il piano - erano suscettibili a diventare carne da macello. Secondo il personale di polizia lì in mezzo alla folla vi erano due battaglioni di polizia -. "Oriente" e "Tempesta" il recente personale con i nazionalisti del Pravi Sektor (settore destro) in abiti civili.


Andrei Parubiy
Seconda sorprendente coincidenza proprio in quel giorno a Odessa apparve un ex comandante di Maidam Andrei Parubiy
La polizia è apparsa qui dopo un'ora e vigili del fuoco - dopo  la polizia. Ciò significa che c'era un cartello per fare una pausa.

Il leader è Parubiy. Era a Odessa ieri e l'altro ieri. Tutto accade sotto il suo controllo. 


Ed ecco un altro  uomo con un giubbotto antiproiettile, circondato da compagni chiaramente non civili che  protesta, falsamente, con qualcuno riguardo gli attaccantiEgli sta lavorando per la TV ucraina.  "Sono armati, sono aggressivi, hanno ottenuto  fuochi pirotecnici. I  quattro ragazzi sono  stati feriti ed anche io" e dimostra la sua "innocenza" mostrando che lui non è armato (ma , è pura propaganda per sviare i media  e far ricadere le colpe agli attaccati rifugiati nella casa dei sindacati). 

Qui  vicino all'edificio in fiamme dei sindacati - si sta sparando per non lasciare uscire le persone in cerca di scampo dal palazzo in fiamme si arrampicano fuori dalle finestre. 

Quest'uomo si chiama Micola, lui è un leader di uno delle centinaia di combattenti di Maidan. E 'appena arrivato a Odessa. E' elemento ben noto  al  Ministero degli Interni Ucraino, che in seguito ha inventato la scusa che le persone che morirono  nel palazzo si siano autoimolati , ed il motivo che ci narra è, che è impossibile tirare una bottiglia incendiaria sul terzo piano. 


Questa  affermazione è cinica e falsa. Ecco quanto ha raccontato uno dei sopravvissuti nel suo blog:  c'è stato un messaggio che i Maidan stavano irrompendo attraverso un altro corridoio ... ci si chiedeva  come hanno fatto ad  arrivarci ... sono corso lì e ho aiutato gli altri miei amici a bloccare la porta. Nel corridoio ho incontrato due ragazze - che si sforzavano di  spostare una vecchia cassaforte di ferro. Ho aiutato anche loro a portarla contro la porta, bloccandola. Dopo averla bloccata abbiamo visto entrare un fumo bianco-verde da sotto la porta ... l'aria dai miei polmoni è finita in un istante. In quel momento ho creduto di soffocare ... In altre parole, i combattenti Maidan erano anche dentro l'edificio. Lo dimostra la bandiera ucraina esposta alla  finestra seguita dall'approvazione della folla assediante. E qui vediamo le immagini fatte qualche minuto più tardi. Si può vedere che in quella stessa finestra al terzo piano ha inizio l'incendio. 

Solo in quel momento il governatore Vladimir Nemirovsky * dà credito alle bande nazionaliste in campo e autorizza l'intervento dando ordine di combattere e  licenza di uccidere: "Le azioni degli abitanti di Odessa sono considerati valide perchè volti a neutralizzare e snidare dei terroristi armati, "  (i terroristi sarebbero quel centinaio di persone disarmate che si sono rifugiate nella casa dei sindacati!)


Come abbiamo raccontato la maggior parte di quelli che hanno dato fuoco al palazzo dei sindacati non erano di Odessa, ma all'interno del palazzo  erano tutti odessini. I combattenti di Pravi Sektor (settore destro partito neonazi) sono stati i primi a entrare nell'edificio e hanno cominciato subito a prendere i documenti dei morti. Più tardi i propagandisti ucraini hanno cercato di mentire dichiarando che i morti avevano passaporti russi. Questi passaporti sono stati messi in Internet e la menzogna è stata facilmente smontata - gli stessi passaporti con gli stessi cognomi erano già apparsi  in un altro messaggio del 16 aprile, concernente presunte divisioni russe. A Odessa le persone sono state bruciate vive e coloro che hanno cercato di fuggire sono finiti incontro ai bastoni. Inoltre come si è visto più tardi tra i morti c'erano un sacco di persone con ferite da arma da fuoco. La polizia dice che non voleva interferire  (mah!)Tutti i fatti portano a una conclusione. La ragione di questa tragedia a Odessa è una provocazione per disperdere e arrestare i membri di una delle numerose proteste sul Kulikovo Pole contro le autorità golpiste. I tifosi di calcio sono stati strumentalizzati per questo scopo. In campo c'erano abili provocatori e  istigatori. E' stato facile istigar e pianificare una strage con la folla eccitata dal sangue e l'impunità imperante.


Note di sa defenza

*Governatore dell'amministrazione regionale di Odessa Vladimir Nemirovsky - rappresentante del partito di Arseniy Yatsenyuk Front-Peremen (Fronte per il Cambiamento), licenziando il capo del servizio di sicurezza nella regione di Odessa, Eduard Vakulenko.

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte sadefenza e l'autore della traduzione Vàturu  

martedì 6 maggio 2014

Colonizzare Marte è necessario per salvare la specie umana dalla distruzione, così dice l'amministratore della NASA Charles Bolden

Colonizzare Marte è necessario per salvare la specie umana dalla distruzione, così dice l'amministratore della NASA Charles Bolden  
naturalnews
David Gutierrez
Gli umani devono colonizzare Marte per garantire la  sopravvivenza della nostra specie, ha detto l'amministratore della NASA Charles Bolden all'apertura del Summit:  Humans 2 Mars  al George Washington University

Bolden parlava a sostegno dei piani dell'agenzia spaziale per sviluppare un nuovo equipaggio Orion con capsula e Space Launch  Sistem heavy-lift rocket, continua la ricerca presso la Stazione Spaziale Internazionale, per far atterrare un equipaggio umano su un asteroide a metà degli anni 2020 per poi portare esseri umani terrestri su Marte entro la metà degli anni 2030. 


Il piano della NASA di far sbarcare l'uomo su Marte è costituito da diverse fasi, tra cui il "lassoing" un asteroide da mettere in orbita della Luna entro il 2015, per imparare a coltivare piante nello spazio, e l'adattamento di stampanti 3D per la produzione di parti di ricambio per le navette spaziali. 


Bolden ha chiesto al Congresso degli Stati Uniti di aumentare i finanziamenti per questi programmi, tra cui 848 milioni dollari per una partnership con aziende private per trasportare gli astronauti alla Stazione Spaziale Internazionale a partire dal 2017. Il bilancio corrente della NASA è 17,65 miliardi dollari.


Missione per Marte
Colonizzare Marte (ed eventualmente altri sistemi solari) è l'unica garanzia contro l'estinzione, ha detto Bolden. Anche se è possibile che altra catastrofe globale possa spazzare via l'umanità, alla fine sarà il nostro sole che ci brucerà. "Uno di quei giorni verrà meno la storia della nostra stella, il sole", ha detto Bolden. 

"E' così, se questa specie vuole sopravvivere all'infinito, dobbiamo diventare una specie in molti pianeti. Per questo motivo abbiamo bisogno di andare su Marte dove  possiamo imparare a vivere su un altro pianeta, così  Mikaley,  mia nipotina, sarà pronta a muoversi fuori dal sistema solare, allora ne sapremo molto di più sul vivere lontano dal pianeta che conosciamo.
Marte è un trampolino di lancio per altri sistemi solari ". 
Secondo la maggior parte delle stime fatte da scienziati, il sole si espanderà  tra circa 5 miliardi di anni, partendo da oggi , ed allora la terra verrà distrutta, bruciata; d'altra parte altri scienziati stimano,  un tempo più  breve,  ci danno solo altri 1,75 miliardi di anni prima della distruzione della Terra. 
In confronto, (per capire le cifre) la civiltà umana ha circa 12.000 anni di vitaI lignaggi umani e gli scimpanzé sono divisi da circa 6 milioni di anni, mentre tra specie di  scimmie e  scimmie ci sono  circa 25 milioni di anni fa di evoluzione
La vita pluricellulare è nata solo  un miliardo di anni  fa (un miliardo è uguale a 1.000 milioni di anni).


Salute e rischi finanziari
Il richiamo fatto da di Bolden per avere maggiori finanziamenti può essere per un tempo molto lungo. 

"Ascolto Bolden e altri funzionari della NASA al vertice Mars (platinum sponsor: Boeing, gold sponsor: Lockheed Martin), mi chiedevo se le loro ambizioni procedevano a velocità di curvatura rispetto alla realtà qui sulla Terra ", così ha scritto l'editorialista del Washington Post Dana Milbank. "realtà di bilancio richiedono un approccio modesto per l'esplorazione umana dello spazio e non un moonshot stile Apollo", ha scritto Milbank. 

"Eppure funzionari NASA  ammettono che gli esseri umani non raggiungeranno Marte ai livelli di finanziamento attuali,  è difficile vedere  denaro in più  da un'epoca di budget sempre più ridotti. " 
Un recente rapporto del Congressional Budget Office ha concluso che la sostituzione di tutti gli equipaggi di esplorazione della NASA, si possono fare con l'esplorazione robotica e si potrebbe risparmiare 73 miliardi dollari in dieci anni. "maggiori capacità nel campo dell'elettronica e delle tecnologie dell'informazione hanno generalmente ridotto la necessità per gli esseri umani di volare in missioni spaziali", dice il rapporto. 
Un altro vantaggio di esplorazione robotica è che gli astronauti umani non debbono essere esposti agli alti livelli di radiazione dello spazio profondo, insieme al rischio di malattie da radiazioni e cancro correlato. 
Riconoscendo che i voli con equipaggio umano su Marte esporranno gli astronauti a più radiazioni, la NASA ha chiesto all'Istituto di Medicina di vedere se può essere "eticamente accettabile"  aumentare gli attuali limiti di esposizione alle radiazioni
"Non c'è bisogno di essere uno scienziato per riconoscere, che, se si sta cercando scorciatoie del genere, qualcosa non va nel vostro piano di missione ", ha scritto Milbank(Natural News Science

Fonti
http://www.delhidailynews.com
http://metro.co.uk
http://www.washingtonpost.com
http://www.isciencetimes.com
http://www.livescience.com/44986-monkeys-do-math.html
http://www.sciencedaily.com/articles/t/timeline_of_evolution.htm

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte sa defenza e l’autore della traduzione Vàturu  


lunedì 5 maggio 2014

Odessa, video mostra uomini che sparano sui disperati in fuga dalle fiamme della casa dei sindacati.


Odessa, video mostra uomini che sparano sui disperati in fuga dalle fiamme della casa dei sindacati.

http://www.cdt.ch/

Durante l'incendio alla Casa dei sindacati a Odessa c'era chi faceva fuoco su chi scappava - VIDEO



KIEV - La Casa dei sindacati era in fiamme, le persone scappavano disperate (vedi Suggeriti) e c'era chi si lanciava persino nel vuoto, ma in mezzo al panico e al terrore c'era pure chi sparava. Tutto è documentato da un video che sta facendo il giro del web (vedi Video).
Il rogo era stato appiccato dalle frange più radicali dei filo-Kiev nell'edificio in cui si erano rifugiati i filorussi dopo gli scontri in città. Quando i filorussi hanno cominciato a scappare, uno dei "nazionalisti", automatica alla mano e giubbotto anti-proiettile, li ha presi di mira. Una scena da brivido.


domenica 4 maggio 2014

Jean Monnet padre della UE , agente della CIA al servizio degli USA nella formazione e costruzione della UE dei Barroso, Van Rompuy Monti e Draghi ...

Jean Monnet padre della UE ,  agente della CIA al servizio degli USA nella formazione e costruzione della UE dei Barroso, Van Rompuy Monti e Draghi ...



Dall'articolo del   telegraph  Ambrose Evans-Pritchard scrive e dimostra tramite le desegretazioni dei documenti segreti del governo USA, il ruolo affidato dagli USA a Jean Monnet, loro agente in Europa.

E' stato dimostrato  già dal 2000,  di cui i nostri media non hanno parlato. 

In uno di questi documenti, datato 11 giugno 1965, un alto esponente dei servizi Usa dà istruzioni al presidente del Consiglio Economico europeo, Robert Marjolin (un uomo di Monnet già dal ’43, poi membro del CRF) di perseguire l’idea di una unione monetaria, ma "con discrezione". 
Anzi, raccomanda di sopprimere ogni dibattito sul tema, fino al punto "in cui l’adozione di quelle misure diverrà di fatto inevitabile". 

Le istruzioni sono per lo più firmate dal generale William Donovan, che all’epoca figurava come privato, tornato a vita civile e avvocato, ma che durante la guerra aveva diretto lo OSS (Office of Strategic Services) organo precursore della CIA

I documenti confermano i sospetti espressi al momento in cui l'America stava lavorando aggressivamente dietro le quinte per spingere la Gran Bretagna in uno Stato europeoUn memorandum, datato 26 Luglio 1950, fornisce le istruzioni per una campagna per promuovere un parlamento europeo a pieno titolo.

Donovan aveva creato di sua testa (...) un American Committee for an United Europe, che finanziava gli "spontanei" movimenti europeisti, giovanili e no. Il direttore di uno di questi movimenti, European Youth Campaign, il belga Baron Boel, riceveva uno stipendio mensile su un conto speciale; anche altri famosi "padri dell’europeismo", Robert Schuman, Paul Rétinger e Paul-Henri Spaak, tutti uomini selezionati da Monnet

I documenti sono stati trovati da Joshua Paul, un ricercatore presso la Georgetown University di WashingtonEssi comprendono i file rilasciati dagli Archivi Nazionali degli Stati Uniti. Principale strumento di Washington per definire l'agenda europea è stato i'American Committee for an United Europe, creata nel 1948

"Il ruolo statunitense nella formazione della Comunità europea fu trattato come un’operazione clandestina", scrive il Telegraph. Si capisce meglio la delicata allusione di Etienne Davignon, ex presidente del Bilderberg, il marzo 2009: "Il Gruppo Bilderberg ha dato un grande aiutato  alla creazione dell’euro negli anni ‘90". 

E le frasi di Geir Lundestad, esponente della Commissione Nobel, durante una conferenza che ha tenuto all’università di Berkeley il 20 settembre 2005: "Gli Stati Uniti hanno sostenuto la costruzione europea, in realtà, assai più di quanto abbiano fatto gli europei. E’ molto insolito per una potenza egemonica - uso il termine scientifico – tentare di costruite un secondo centro...nella sua zona d’influenza se volete, ma gli Usa l’hanno fatto, e per molti decenni". 

Ancor meglio si capisce la riga scritta da Jean Monnet ad Harry Hopkins, plenipotenziario della Casa Bianca, il 6 maggio 1943: "De Gaulle (...) è un nemico della costruzione europea e, di conseguenza, deve essere distrutto nell’interesse dei francesi".

Il capo della Fondazione Ford, ex ufficiale-OSS Paul Hoffman, sia come capo ACUE alla fine degli anni Cinquanta. 

Il Dipartimento di Stato USA ha svolto un forte ruolo per porre le basi alla nuova Europa etero-diretta [...] Una nota dalla "European section", in data 11 giugno 1965, consiglia il vice-presidente della Comunità Economica Europea, Robert Marjolin, di perseguire l'unione monetaria di nascosto.


Si raccomanda di sopprimere il dibattito fino al punto in cui "l'adozione di tali proposte sarebbe diventato praticamente inevitabile".


Pubblichiamo un bel articolo dei primi anni duemila, quando ancora non era chiaro il vero ruolo della UE e dell'euro, e nel mentre  tutti gli stati e popoli erano fiduciosi e aperti alla nuova avventura di presunta crescita e di arricchimento... nel mentre.... il futuro, è stato preparato ad arte,futuro di cui non si sapeva nulla , ma, LORO invece, sapevano bene chi si sarebbe arricchito e chi impoverito, ed oggi, col senno del poi, lo sappiamo anche NOI a chi è servito l'euro e la sua fantomatica "unità" ....  

 SA DEFENZA



Come un banchiere di Wall Street ha privato i paesi europei della loro sovranità

Jean Monnet, l’uomo che tirò le stringhe del moloch UE 
Zeit-Fragen 
Tradotto da  Alba Canelli
Editato da  Fausto Giudice Фаусто Джудиче فاوستو جيوديشي


L'Unione Europea di oggi ha una doppia storia. Una visibile, che è nella maggior parte nei libri di testo di storia, e l'altra invisibile, di cui nessuno dovrebbe venire a conoscenza, ma che è iniziata molto tempo prima di quella che tutti conosciamo. Jean Monnet è stato la cerniera tra queste due versioni della storia.  

Nei paesi di lingua tedesca, è grazie al lavoro di Andreas Bracher, «Europa im amerikanischen Weltsystem. Bruchstücke zu einer ungeschriebenen Geschichte des 20. Bruchstücke zu einer Geschichte des ungeschriebenen 20. Jahrunderts» (L'Europa nel sistema mondiale americano. Pezzi di una nuova storia del XX secolo) che potrebbe essere messa in dubbio la biografia ufficiale del « padre fondatore dell' Europa» generalmente visto come sacrosanto. Andreas Bracher ha sollevato questioni che mostrano sotto un'altra luce la storia della costruzione di un organismo sovranazionale in seguito alla Seconda guerra mondiale: non è più il progetto di cooperazione delle nazioni europee per garantire la pace, ma un progetto di egemonia anglo-americana con Jean Monnet quale «inventore e guida di istituzioni per una cooperazione sovranazionale e come centro di influenza anglosassone sul continente». Perché, secondo Bracher, l'Europa sovranazionale post-guerra è basata sulle «iniziative che sono state spesso finanziate con denaro proveniente dagli Stati Uniti compresi i servizi segreti della CIA». Monnet era «lo strumento di una politica a lungo termine il cui scopo era apparentemente lo Stato Unitario Europeo».



Lavori di ricerca degli ultimi decenni lontani dal pensiero unico come quello di Carroll Quigley«Katastrophe und Hoffnung. Eine Geschichte der Welt in unserer Zeit» (Tragedia e Speranza. Una storia del mondo nel nostro tempo) o di Antony Sutton «Wallstreet Aufstieg und der Hitler»(Wall Street e l'ascesa di Hitler), hanno mostrato come il blocco anglo-americano e le sue élites finanziarie hanno preparato durante la prima metà del ventesimo secolo, due guerre mondiali. Ciò corrisponde al pensiero geostrategico delle élites anglo-americane, risalenti a più di un secolo, per impedire a tutti i costi una cooperazione politica ed economica - con un eventuale nucleo formato dalla Germania e la Russia - perché alcuni circoli americani e britannici consideravano una tale cooperazione come una minaccia contro la loro posizione di egemonia globale.

Chiaramente, questa tendenza è stata mantenuta dopo la Seconda Guerra Mondiale e si trova anche nelle considerazioni geostrategiche di Zbigniew Brzezinski, ex consigliere per la sicurezza al governo americano che ha apertamente formulato nel 1997 nel suo libro «La Grande Scacchiera. L'America e il resto del mondo».


Alla questione sullo scopo del progetto anglo-americano del dopoguerra per l'Europa unita, con Monnet come promotore, Andreas Bracher ha portato una prima risposta: «Lo scenario di quegli anni suggerisce che un gruppo di uomini ha portato avanti la guerra fredda per utilizzarla come sfondo per altri progetti. L'esagerazione della minaccia sovietica viene dalla situazione politico-psicologica nella quale gli Europei erano pronti a raccogliersi sotto l'egida degli Stati Uniti per garantire anche la protezione alla Germania dell'Ovest. Nelle sue ‹Memorie›, Monnet stesso caratterizza la situazione come segue: «Gli uomini accettano il cambiamento soltanto nella necessità e vedono la necessità soltanto nella crisi»* 


In considerazione del ruolo di Jean Monnet, vale la pena cercare di rispondere alla domanda "Chi era Jean Monnet?" La biografia di 1000 pagine che Eric Roussel ha presentato, fornisce molte informazioni e abbiamo ottenuto anche informazioni importanti sulle persone con le quali Jean Monnet ha strettamente collaborato. (Jean Monnet, 1888 –1979, Fayard 1996).




Jean Monnet e l'attuale UE


L'UE di oggi è una struttura sovranazionale. Gli Stati membri hanno abbandonato gran parte dei loro diritti sovrani. E' stato Jean Monnet che anticipò in maniera decisiva la costruzione di istituzioni sovranazionali. Esse furono impiantate al di sopra in modo che i vari Stati e i loro cittadini si adattassero e si sottomettessero a queste direttive. (1) Per Monnet le istituzioni situate in alto erano più importanti di quelle dirette dai cittadini stessi. 

Il Trattato di Lisbona, entrato in vigore nel novembre 2009, provoca per i diversi Stati europei una rinuncia supplementare di sovranità e di diritto in favore di una posizione dominante delle istituzioni dell'UE estranee ai popoli. La Sovranità e lo Stato di diritto, e con esso l'autodeterminazione della nazione costituita come venne definita dopo la Rivoluzione francese, è stata ridotta passo dopo passo, un processo che si estende a tutta la storia dell'UE.

In tutta la sua vita Monnet esprime che l'esistenza degli Stati nazionali era inutile e addirittura pericolosa per il mantenimento della pace. Perciò dobbiamo rimuoverli. Gli "Stati Uniti d'Europa" li rimpiazzeranno, e sarà a loro che gli Stati-Nazione cederanno importanti diritti di sovranità.

Ma Monnet è andato anche oltre. In teoria e in pratica, i rappresentanti eletti dal popolo lo infastidivano. In qualsiasi momento, ha manovrato accanto a loro e, insieme ai rappresentanti eletti e stabiliti, ha creato "comitati" privati, che fanno appello alla fiducia della gente venuta da tutte le aree della vita pubblica.


Secondo Monnet questi comitati sono stati utilizzati per organizzare l'Europa e anche per integrare opinioni potenzialmente contrarie. Il Comitato per gli Stati Uniti d'Europa (2) ha svolto un ruolo particolare. Inoltre, ci sono stati comitati il cui compito era quello di trasformare i diversi stati dall' interno. Nel 1945-1946, intere regioni della Francia sono state trasformate secondo il modello americano, come ad esempio il gigantesco progetto «Bas-Rhône-Languedoc». (3) In esso si riconosce la "regionalizzazione" dell'Europa, messa in pratica dall'attuale UE e diretta anche contro gli Stati-Nazioni, e che, senza riguardo per le strutture naturali, si basa su criteri puramente economici. 



Le ricerche di Pierre Hillard (4) mostrano, che oggi tutta l'Europa è coperta e penetrata da organizzazioni, gruppi e associazioni, con il fine di far scoppiare dall'interno gli Stati-Nazioni.

Per consentire questo sviluppo, Monnet si è procurato in più riprese soldi provenienti dall'area anglo-americana.Ciò è stato possibile attraverso i suoi rapporti con amici intimi appartenenti ai circoli dell'alta finanza e della politica - rapporti che aveva già cominciato a sviluppare prima dell'inizio della seconda guerra mondiale.



Monnet, le élites finanziarie e il potere politico nell'era delle guerre mondiali

Molto prima che si parlasse ufficialmente di «Europa Unita», Jean Monnet era già impegnato sulla scena internazionale del commercio. Nato nel 1888 come figlio di un commerciante di brandy, ha lasciato la scuola a sedici anni per andare a Londra in una famiglia di commercianti partner di suo padre, per imparare la vita e il lavoro della City. (5) 

Due anni più tardi fu inviato in Canada dove ha avuto i primi contatti che dureranno tutta la vita. Concluderà contratti importanti per l'azienda di famiglia, in particolare con 
la Hudson's Bay Company che ha avuto il privilegio di vendere alcolici ai trappers (cacciatori) che, a loro volta, lo rivendevano agli Indiani. Tra i dirigenti della società ha incontrato gli uomini che in seguito influenzeranno «il destino del mondo». (6)

Jean Monnet, quindi, è rimasto negli Stati Uniti fino allo scoppio della prima guerra mondiale. Ha continuato a nutrire rapporti d'affari che durarono per tutta la sua vita. Frequenti viaggi lo portarono in Inghilterra, Scandinavia, Russia ed Egitto. Nel luglio del 1914, quando scoppiò la guerra tornò in Francia. Il giovane di 26 anni, tuttavia, non fu mobilitato. Per «rendersi utile», è andato a far visita al presidente del Consiglio, René Viviani, ritirato a Bordeaux in quel momento.E' stato l'avvocato di suo padre che stabilisce il contatto. (7) 

Monnet presenta a Viviani l'offerta della Hudson's Bay Company di un prestito di 100 milioni di franchi oro in favore della Banca di Francia in modo che la Francia potesse acquistare materiale bellico dagli Stati Uniti. L'affare fu concluso. La Hudson's Bay Company concede, oltre al suo credito, anche il sostegno della sua flotta commerciale.
Dopo aver portato a termine l' affare franco-americano, Monet si recò a Londra per iniziare a lavorare ad un affare analogo, questa volta tra Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Nel corso di questi negoziati, conobbe politici e imprenditori influenti. (8)

Ma Monnet, non si accontenta di affari puramente commerciali. Ha legato gli affari alla politica investendo nella fondazione del Comitato alleato per i trasporti marittimi. Dopo la fondazione di questo comitato, nel 1918, due milioni di soldati americani sono stati portati in Europa via mare.

Sul lato francese, Monnet ha cooperato strettamente con Etienne Clémentel che gestiva un vero e proprio «superministero». Clémentel concepì l'idea di un controllo permanente tra alleati di materie prime al di là della guerra. Questa idea sarà realizzata dopo da Monnet sotto forma di Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio.


Jean Monnet tira fuori dal forno il primo lingotto d'acciaio europeo il 30 aprile
 1953 a Esch-sur-Alzette. Credito © Comunità europea


Fedele al suo motto che "gli uomini accettano il cambiamento solo sotto il dominio della necessità" (8a) - in questo caso il dominio dell'economia di guerra - Monnet fa un passo decisivo verso la realizzazione del progetto della sua vita ": le frontiere degli Stati-Nazione furono violate, lo smantellamento degli Stati sovrani inizia. Le banche e le società potevano ora continuare la loro attività, senza curarsi dei confini nazionali - e con l'appoggio dei politici.

A causa delle sue strette relazioni con i politici e uomini d'affari inglesi, con gli ambienti economici e finanziari americani e influenti uomini politici francesi, Monnet è stato nominato Segretario Generale della Società delle Nazioni (SDN), appena fondata. La rete delle sue relazioni includeva tutti coloro che erano responsabili per la costruzione del mondo post-guerra.

Monnet utilizza l'istituzione della SDN per mettere in rete responsabili  a livello internazionale. Collabora con i più importanti leader a livello internazionale ed espande la propria rete con nuove conoscenze nel mondo della politica. L'espansione di questa rete sembra essere stata la principale attività di Monnet, perché partecipa solo alla metà delle riunioni della Società Delle Nazioni e lavora su molti meno dossiers rispetto agli altri funzionari. (9)

Alla Società Delle Nazioni, la cosa più importante per lui era quella di salvaguardare le strutture tra Nazioni costruite durante la guerra, perché erano un presupposto importante per il libero commercio internazionale. L' altro importante risultato dell' esperienza di guerra, la cooperazione fra politica e affari, era ancora da sviluppare, in particolare nei settori dei trasporti e del credito. (10)

Nel 1922, Monnet lascia la Società delle Nazioni per rafforzare la sua azione nel mondo finanziario. Divenne vice-presidente della potente banca americana di investimenti Blair & Co,esegue operazioni finanziarie su larga scala e amplia la propria cerchia di relazioni negli Stati Uniti con figure influenti. (11) Inoltre, ha fondato negli Stati Uniti Banca Monnet, Murnane & Co. (12) Così si trova al centro della finanza internazionale e partecipa alla formazione di potenti sindacati finanziari anglo-americani. Come vice-presidente della banca Blair & Monnet Inc. con sede a Parigi, Monnet ha svolto un ruolo decisivo nella stabilizzazione della moneta francese nel 1926. Avendo la fiducia del presidente del Consiglio della Federal Reserve (FED), (13) ha ufficialmente preso il ruolo di intermediario tra la Francia e gli USA.  
Quando emerse la questione del pagamento dei debiti di guerra francesi e delle relazioni finanziarie bilaterali, si è fatto portavoce del punto di vista americano: la Banca di Francia doveva stipulare contratti con la FED e altre banche di emissione (banche centrali, N.d.T). E l' indipendenza, tanto cara alla vecchia Francia, è stata abbandonata in favore di una stretta connessione con gli Stati Uniti. Inoltre, Monnet ha contribuito a fondare il Bancamerica Blair e laBanca dei Regolamenti Internazionali (BRI) con sede a Basilea (dove è riuscito a imporre alla presidenza il candidato scelto dagli Americani).

Quando nel 1936 l'esercito tedesco (Wehrmacht, N.d.T) occupò la Renania, in violazione del trattato di Versailles, Jean Monnet fece conoscere agli Stati Uniti l' ex cancelliere della Repubblica di Weimar, Brüning, che gli assicura che i leader della Wehrmacht avrebbero seguito Hitler ciecamente in caso di guerra se le democrazie occidentali non intervenivano sul campo. Ma Monnet non fece nulla contro lo scoppio della guerra. Al contrario: conoscendo bene William Bullit, ambasciatore americano a Parigi e stretto consigliere del presidente Roosevelt, riuscì a persuadere il governo degli Stati Uniti di costruire aerei militari per la Francia. Dopo aver superato l'ostacolo della legge sulla neutralità, il contratto è stato concluso e ha portato un improvviso e importante stimolo per l'economia degli Stati Uniti.
Note:
(1)  In una lettera indirizzata a Dean Acheson (Segretario di Stato, al Ministero delle Finanze di Roosevelt, vice segretario di Stato 1945-1949, Segretario di Stato 1949-1953) Monnet ha scritto il 23.11.1962: "Nella misura in cui gli interessi sono sempre più unificati, le opinioni politiche devono essere sempre più comuni. […] Penso che se vogliamo unire gli uomini, dobbiamo unire prima gli interessi e per questo è necessario che gli uomini accettino di agire secondo le stesse regole, ed essere amministrati dalle stesse istituzioni. So che questo può sembrare un lungo processo, ma un cambiamento nell'atteggiamento degli uomini è necessariamente un processo lento."Dean Acheson Papers, Box 28, cartella 288. Yale University Library, New Haven / Connecticut, citato da E. Roussel, op. Roussel, op. Cit. p. 766 
(2) Il Comitato è stato fondato nel 1955 da Monnet stesso e ha continua ad esistere sotto la sua presidenza fino al 1975.
(3) Il  Bas-Rhône Languedoc è stato completamente ristrutturato secondo il modello americano. «Abbiamo dovuto superare tutte le giurisdizioni, creare un'Alta Autorità» e «c'è stato attrito con i servizi ufficiali». E. Roussel,  op.cit. p. 494.
(4)  cf. 4 cfr. Pierre Hillard, La Marche irrésistible du nouvel ordre mondial (La marcia irresistibile del nuovo ordine mondiale), F.-X. de Guibert 2007 
(5) Piazza finanziaria di Londra
(6)  La Hudson's Bay Company è stata la più antica società commerciale canadese. Ha dominato il commercio delle pellicce in gran parte del Nord America e in molte regioni ha agito come agente del governo britannico. La sua rete di stazioni commerciali era il nucleo della futura amministrazione ufficiale nella parte occidentale del Canada e degli USA. Il governatore della Società dal1916 al 1925 fu Sir Robert Kindersley che Monnet aveva incontrato durante la sua prima visita in Canada.Kindersley è stato dal 1914 al 1946 Governatore della Banca d'Inghilterra e, già dal 1905, partner commerciale della banca Lazard Brothers & Co., di cui divenne presidente del consiglio nel 1919.

(7) «Il Signor Benon, avvocato della società conosce bene René Viviani [...] le relazioni massoniche che collegano i due uomini hanno avuto un ruolo nella vicenda». E. Roussel, op.cit. p. 48.

(8)  Ad esempio, il Colonnello House, vale a dire Edward Mandell House (1854-1938) eminenza grigia e il più importante consigliere per gli affari esteri dei presidenti Roosevelt e Woodrow Wilson, autore di un libro intitolato «Philip Dru, Amministratore», dove evoca un colpo di stato da un ufficiale che stabilisce una dittatura negli Stati Uniti. A Lord Milner, confida che queste sono le sue convinzioni. Robert Welch University Press, 1998. cf. Hillard, Pierre, La décomposition des nations européennes, Paris 2010, p. Hillard, Peter, (La decomposizione delle nazioni europee), Parigi 2010, p. XIII. (8a)    E. Roussel, op.cit. p. 68

(9)  Ha partecipato a 30 delle 70 sessioni. cf. Fleury, Antoine: Jean Monnet alla segreteria della SDN p.40. In: Bossuat, Gerard, Wilkens, Andreas, Jean Monnet, l'Europa e i sentieri della Pace. Convegno a Parigi 29-31/5/97. Publications de la Sorbonne 1999.

(10)  Jilek, Lubor: Rôle de Jean Monnet dans les règlements d'Autriche et de Haute-Silésie (Il ruolo di Jean Monnet, nei regolamenti dell'Austria e Slesia), P. 47, in: Bossuat, Gerard-Wilkens, Andreas, op.cit.

(11) John Mc Cloyes, avvocato a Wall Street, consigliere di ogni presidente americano da Roosevelt a Kennedy, Governatore della Banca Nazionale, Alto Commissario in Germania dopo la Seconda Guerra Mondiale. Responsabile della decisione di non bombardare le ferrovie che conducono ad Auschwitz, responsabile del fatto che molti criminali di guerra condannati sono stati rilasciati prematuramente e che Flick e Krupp recuperarassero le loro proprietà. John Foster Dulles, avvocato, segretario di Stato del presidente Eisenhower, principale rappresentante della politica di «contenimento» del comunismo (guerra fredda). Walter Lippmann, giornalista di fama internazionale di origine ebraico-tedesco, stretto collaboratore del presidente Wilson e di sua eminenza grigia Colonnello House nella stesura dei 14 punti del progetto di Trattato di Versailles.

(12) Monnet, Murnane & Co. è associato con la Chase Manhattan Bank di New York.

(13) Il Consiglio della Federal Reserve, anche chiamato Consiglio dei Governatori, è il Comitato direttivo delFederal Reserve System. I suoi sette membri sono scelti ogni 14 anni dal Presidente degli Stati Uniti e nominati dal Senato. Il loro compito è l' emissione di banconote e la supervisione dell’insieme della  politica bancaria. 

Per concessione di Tlaxcala
Fonte: http://www.zeit-fragen.ch/ausgaben/2010/nr38-vom-2792010/moloch-eu-und-strippenzieher-jean-monnet-teil-1/

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