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IL POLIGONO DI QUIRRA
Capo Frasca: testimoni al Senato
Tra le forbici del premier Mario Monti sono finiti di fatto anche i fondi che dovevano essere destinati alla bonifica dei poligoni sardi di Quirra, Teulada e Capo Frasca.
Attraverso un comma della bozza delle revisione dei costi della spesa (spending rewiew) che lascia spazi a pochi fraintendimenti: «Spetta al Governo, con apposito decreto, stabilire se e quanto le aree siano inquinate».
E pazienza se a Quirra sono stati spesi due milioni di euro per le analisi ambientali, se un'inchiesta della Procura di Lanusei ha individuato tracce fuorilegge di sostanze radioattive nei territorio utilizzati dal 1950 a oggi per i test di armi.
E se addirittura la Penisola di Capo Teulada è stata bollata come "interdetta", recuperabile solo attraverso bonifiche «lunghe e costose» dal Cnr di Ancona.
E non è tutto: la bozza del Governo Monti prevede anche il taglio da 21 a 11 milioni dei fondi destinati al risarcimento di chi è ammalato di tumori dopo una missione all'Estero, il servizio nei poligoni sardi e per aver abitato o lavorato nei pressi delle basi militari.
Capo Frasca: testimoni al Senato
Morti sospette, bonifiche mai attuate, nemmeno un controllo sugli effetti nell'ambiente delle guerre simulate. Ieri il caso del poligono di Capo Frasca è stato affrontato dalla commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito, in Senato, a Roma. Sono stati sentiti come testimoni alcuni militari che hanno lavorato nella zona militare, alcuni dei quali si sono ammalati di tumore e non hanno ottenuto i risarcimenti dallo Stato.
Intanto monta la polemica sui presunti tagli annunciati da una bozza del Governo Monti sui fondi destinati alle bonifiche dei poligoni sardi, sollecitate proprio dalla commissione parlamentare d'inchiesta, e sui risarcimenti ai soldati e a chi abita vicino ai poligoni sardi che si sono ammalati di tumore.
«È una proposta ignobile quella di tagliare i fondi per le vittime da uranio impoverito e delle nano particelle di metalli pesanti prodotte delle nostre stesse armi», ha dichiarato il presidente Anavafaf, Falco Accame, sul dimezzamento dei fondi 2012 (da 21 a 11 mln di euro) previsto nella bozza del Decreto legge sulla spending review).
Il poligono di Capo Frasca ha ospitato fin dagli anni Settanta i lanci di bombe sganciate dagli aerei militari partiti dall'aeroporto di Decimomannu. Ordigni per lo più inerti ma non solo: velivoli della Nato anche sparato contro i bersagli. Le bonifiche poi erano affidate ai militari, spesso di leva, in servizio ad Arbus. Interventi all'acqua di rosa: tantissimo materiale risulta ancor oggi abbandonato a Capo frasca. Dove non è mai stato fatto alcun controllo ambientale.
Attraverso un comma della bozza delle revisione dei costi della spesa (spending rewiew) che lascia spazi a pochi fraintendimenti: «Spetta al Governo, con apposito decreto, stabilire se e quanto le aree siano inquinate».
E pazienza se a Quirra sono stati spesi due milioni di euro per le analisi ambientali, se un'inchiesta della Procura di Lanusei ha individuato tracce fuorilegge di sostanze radioattive nei territorio utilizzati dal 1950 a oggi per i test di armi.
E se addirittura la Penisola di Capo Teulada è stata bollata come "interdetta", recuperabile solo attraverso bonifiche «lunghe e costose» dal Cnr di Ancona.
E non è tutto: la bozza del Governo Monti prevede anche il taglio da 21 a 11 milioni dei fondi destinati al risarcimento di chi è ammalato di tumori dopo una missione all'Estero, il servizio nei poligoni sardi e per aver abitato o lavorato nei pressi delle basi militari.
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