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Ursula von Der Leyen (Ansa) |
Come nasce il consenso attorno all’Europa? A suon di milioni Finanziati, tra gli altri, Ansa, Rai, «Domani» e «Repubblica».
Non c’è dubbio che gran parte della stampa italiana, soprattutto quella di tendenza progressista e affine al pensiero prevalente, sia sinceramente europeista. Tuttavia qualche dubbio sulla buona fede dei media che quotidianamente celebrano le bellezze dell’Unione sorge quando si sfoglia il rapporto Brussels’s media machine: Eu media funding and the shaping of public discourse (La macchina mediatica di Bruxelles) firmato da Thomas Fazi, ricercatore indipendente e saggista, e pubblicato dal Mathias Corvinus Collegium. Leggendo la ricerca si apprende ad esempio che «la Commissione europea e il Parlamento europeo erogano collettivamente quasi 80 a progetti media. Questa è considerata una stima prudente, con un totale nell’ultimo decennio che probabilmente supera il miliardo di euro. Questa cifra non include i finanziamenti indiretti come i contratti pubblicitari, come i 132,82 milioni di euro assegnati ad Havas Media Group in vista delle elezioni del 2024».