E' scandaloso che il premio Nobel per la pace sia stato assegnato alla UE, che in questi tempi si è distinta per l'arrogante politica restrittiva di sacrifici insensati generando gravi situazioni di suicidi ed impoverimentio di popoli, sempre schierati a favore di banche e lachè pensatoi (Think Thank) di "potenti";
in questo si sono distinti questi "signori" (con esse minuscola) servi di Goldman Sachs e del capitale imperiale: BARROSO e VAN ROMPUY;
personaggi non eletti dal popolo ma che fanno sacrificare i popoli Europei sull'altare dei vari BILDEBERG.., personaggi sicuramente indegni di guidare una qualsiasi nazione UE;
Al loro seguito,però, troviamo tutti i politicanti delle varie nazioni in Italia in Primis Mario Monti uomo della TRILATERAL poi segue Mario Draghi della BCE al servizio di Goldman Sachs assieme al vecchio capo bastone Prodi oltre ai lachè di PD PdL e UDC....
Alla guida della UE sono questi personaggi: BARROSO E VAN ROMPUY, che NON che non essendo stati eletti dal popolo sono alla guida della UE illegalmente;
QUESTI ENERGUMENI agiscono indisturbati alla faccia dei diritti dei popoli europei fregandosene dei problemi delle persone, mentre sono interessati alla stabilità delle banche e delle multinazionali produttrici di morte come la Monsanto con i suoi OGM dichiarati leggittimi da questi porci al governo illegalmente, mentre NOI CI ASSOGGETTIAMO A QUESTI PORCI VENDUTI AD ALTRI INTERESSI ANZICHE' DI SERVIRE I LORO POPOLI...
ECCO PERCHE' IL PREMIO NOBEL E' DA CONSIDERARSI INFAME E INDEGNO DI CHIAMARSI PREMIO DELLA PACE.
Come INDEGNI SONO ANCHE TUTTI I POLITICANTI DELLE VARIE NAZIONI CHE INVECE DI SERVIRE LE NECESSITA' DEI LORO CONNAZIONALI SERVONO IL SISTEMA MONDIALE CAPITALISTA AL COMANDO DI BILDEBERG , ROHTSCHILD, ROCKFELLER, E DI TUTTA LA FECCIA ANTI-UMANITARIA CHE SI INGEGNA PER LA LORO PARTE CONTRO LA MOLTITUDINE.
AHORA YA BASTA!!!
REVOLUTZIONI PLANETARIA EST SA ARRESPUSTA A SU CAPITALI MULTINAZIONALI DDE IS POPULUS!!
APPROPRIATO A QUESTA SOCIETA' DI LECCACULI E SFRUTTATORI
E' LA POESIA DI PEPINU MEREU DEL 1897 IN SARDINYA CONTRO LA CASTA DEI POTENTI TIRANNI DI QUEI TEMPI, SEGUE POI IL COMMENTO DEI GIORNALI EUROPEI.
VERGOGNATI OH SVEZIA, CON QUESTO PREMIO ALLA UE HAI TRASFORMATO IL PREMIO NOBEL, A PREMIO DI CASTA AL SERVIZIO ALLA INSULSA E RIPUGNANTE UE DEI BARROSO, DEI VAN ROMPUY, DEI MERKEL, MONTI E HOLLANDE !
SA DEFENZA
" Come ricorda Adolfo Perez Esquivel, questo premio sembra destinato a nascondere e / o giustificare le operazioni militari che l'UE, attraverso la NATO, effettua negli angoli più remoti del pianeta, fino a quando fa la cambusa della Casa Bianca. In mezzo alla profonda crisi economica , il governo greco ha chiesto il rinvio per l'acquisto di armi nell'accordo con la Germania e la Francia. La richiesta è stata seccamente respinta da Berlino e Parigi. I tagli devono essere effettuati sui salari e la spesa pubblica in generale, ma non nel bilancio militare e, soprattutto, non sugli importi assegnati per l'acquisizione di armi nei paesi europei!, Oggi sono premiati per il loro contributo alla pace. In realtà, la Francia, la Germania e la Gran Bretagna sono parte, insieme con gli Stati Uniti e la Russia, il ristretto club dei cinque più grandi trafficanti di armi in tutto il mondo. Strano modo di promuovere l'abolizione o la riduzione di eserciti permanenti, come Alfred Nobel avrebbe voluto. I Parlamentari norvegesi hanno bisogno, urgentemente, che qualcuno insegni loro, la differenza tra guerra e pace. E che memorizzi la volontà dell'industriale svedese, perché in vista di questi affondi, sopra riepilogati, per premiare l'Unione europea può essere vista solo come un atto di sottomissione grottesca all'accordo militare tra gli Stati Uniti e l'Unione europea e una "carta bianca " alla NATO per continuare a commettere ogni genere di crimini e reati volti a stabilizzare il dominio imperialista mondiale."
Nulla di più appropriato a descrivere la condizione attuale di questo mondo, la situazione della nostra povera terra e dei popoli senza stato in europa e dappertutto , son felice di conoscere queste parole di pepinu mereu , gratzie di cuore marcello , e per questo pongo questa poesia anticasta del 1897 a sprone della denuncia de Nobel per la pace alla UE ......
Gratzias a:
Marcello Fresi Roglia
Era il 1897 quando Peppinu Mereu scrisse questa poesia.Devo dire che come questa tante altre descrivono la tirannia che ancora oggi tanto ci rappresenta.Allora mi chiedo perchè in tutto questo tempo permettiamo che le cose si ripetano.
Nemo
Nemo
s fierament’alzat sa testa,
e imbolat, in su gridu de dolore,
una giusta protesta
contr’a chi’est de nois oppressore!
Senza nisciun’organizzazione,
Inutilmente gridamus: marranu!
Si non b’at unione
su gridu avant’avanti est gridu vanu.
e imbolat, in su gridu de dolore,
una giusta protesta
contr’a chi’est de nois oppressore!
Senza nisciun’organizzazione,
Inutilmente gridamus: marranu!
Si non b’at unione
su gridu avant’avanti est gridu vanu.
http://www.sardegnacultura.it/documenti/7_87_20060717173339.pdf
Prima in Sardo e poi la traduzione in Italiano
Avanti!
Avant’avant’avanti! Ecco su gridu
ch’imbolas, pover’a sa Mala Casta,
ma nisciunu s’est bidu
avanzar’unu passu, e narrer: Basta!
Nemos fierament’alzat sa testa,
e imbolat, in su gridu de dolore,
una giusta protesta
contr’a chi’est de nois oppressore!
Senza nisciun’organizzazione,
Inutilmente gridamus: marranu!
Si non b’at unione
su gridu avant’avanti est gridu vanu.
Tottu su chi giughimus in idea
a lu connoscher in attu est macchine,
prite, senza trobea,
avanzamus a pass’ ’e tostoine.
Tue, o Cabras meu, ses tropp’ispicciu
nend’a su Socialismu: Avanti e regna!
Ite narat su dicciu?
Pinta la legna e portala in Sardegna.
Vanu est preigare sa costanzia
a zente chi su coro at mort’in sinu:
semus in fratellanzia,
sa fratellanz’ ’e Abel’e Cainu.
Semus zente macaca e pagu seria
cand’a su riccu tendimus sa manu,
mentres chi sa miseria
est florinde che ros’in beranu.
Viles! Non protestamus, ma pedimus
unu cogon’a chi est riccu e vile!
Dae cussu partimus,
cun su velen’in coro a su Brasile.
Su ider zertos nobiles riccones,
chi viven pratichende sa rapina,
isperder milliones,
e nois sudorende una sisina;
mi velenat su coro, e da inoghe
protesto forte – firm’ist’in su pattu.
S’est debile, sa oghe
Morit in domiziliu coattu.
Si gridamus: abbassu sas impostas,
o dimandamus giustissia ebbia,
nos truncant sas costas
a ispuntones in sa polizia.
Innossentes morimus in cadena
senza d’unu Simone Cireneu!
Guai si Siena
isolvet su costazu de Matteu.1
Tand’a su gridu sou e a su tou
altamente sa oghe app’a unire,
e t’app’a dare prou
chi sa promissa so bon’a cumprire.
O Cabras meu, si benit cuss’ora
a s’oppressore li naramus: crepa!
Avanti, avanti ancora,
cun sa fraccul’in pugnu e cun sa lepa.
Traduzione in Italiano
Avanti!
Avant’avant’avanti! Ecco il richiamo
che lanci, povero alla Mala Casta,
ma nessuno vediamo
avanzare d’un passo, e dire: Basta!
Nessuno fieramente alza la testa,
e lancia, con un grido di dolore,
una giusta protesta
contro chi è di noi l’oppressore!
Senza nessuna organizzazione,
è inutile gridare: state attenti!
Se qui non c’è l’unione
il grido avant’avanti è fatto ai venti.
Tutto quello che noi crediamo infatti
continuando così vedremo a stento,
perché, seppur slegati,
di tartaruga il passo è molto lento.
Tu, o Cabras mio, hai troppa fretta
dicendo al Socialismo: Avanti e regna!
Il proverbio lo detta:
Pinta la legna e portala in Sardegna.
Ma vano è predicare la costanza
a gente che ha già il cuore al lumicino:
noi siamo in fratellanza,
la fratellanza d’Abele e Caino.
Siamo gente macaca e poco seria
noi che al ricco la mano stiamo offrendo,
nel mentre la miseria
come rose in aprile sta fiorendo.
Vili! Non protestiamo, ma chiediamo
tozzi di pane a chi è ricco e più vile!
È perciò che partiamo,
con il veleno in cuor per il Brasile.
Il veder certi nobili ricconi,
che vivon praticando la rapina,
sperperare milioni,
e noi sudandoci una monetina;
il cuore m’avvelena, e da qui saldo
protesto forte – fermo sto nel patto.
Se la voce non scaldo,
si spegne nel domicilio coatto.
Se gridiamo: aboliamo le imposte,
o domandiamo che giustizia sia,
ci rompono le coste
le bastonate della polizia.
Innocenti moriamo alla catena
senz’alcun Simone Cireneo!
E guai se Siena
disciogliesse il fianco di Matteo.
Allora al grido che voi avete alzato
in alto la voce saprò unire,
e ti darò attestato
che le promesse fatte so adempire.
O Cabras mio, se mai verrà quell’ora,
all’oppressore gli diremo: schiatta!
Avanti, avanti ancora,
fiaccola in pugno e spada sfoderata
Prima in Sardo e poi la traduzione in Italiano
Avanti!
Avant’avant’avanti! Ecco su gridu
ch’imbolas, pover’a sa Mala Casta,
ma nisciunu s’est bidu
avanzar’unu passu, e narrer: Basta!
Nemos fierament’alzat sa testa,
e imbolat, in su gridu de dolore,
una giusta protesta
contr’a chi’est de nois oppressore!
Senza nisciun’organizzazione,
Inutilmente gridamus: marranu!
Si non b’at unione
su gridu avant’avanti est gridu vanu.
Tottu su chi giughimus in idea
a lu connoscher in attu est macchine,
prite, senza trobea,
avanzamus a pass’ ’e tostoine.
Tue, o Cabras meu, ses tropp’ispicciu
nend’a su Socialismu: Avanti e regna!
Ite narat su dicciu?
Pinta la legna e portala in Sardegna.
Vanu est preigare sa costanzia
a zente chi su coro at mort’in sinu:
semus in fratellanzia,
sa fratellanz’ ’e Abel’e Cainu.
Semus zente macaca e pagu seria
cand’a su riccu tendimus sa manu,
mentres chi sa miseria
est florinde che ros’in beranu.
Viles! Non protestamus, ma pedimus
unu cogon’a chi est riccu e vile!
Dae cussu partimus,
cun su velen’in coro a su Brasile.
Su ider zertos nobiles riccones,
chi viven pratichende sa rapina,
isperder milliones,
e nois sudorende una sisina;
mi velenat su coro, e da inoghe
protesto forte – firm’ist’in su pattu.
S’est debile, sa oghe
Morit in domiziliu coattu.
Si gridamus: abbassu sas impostas,
o dimandamus giustissia ebbia,
nos truncant sas costas
a ispuntones in sa polizia.
Innossentes morimus in cadena
senza d’unu Simone Cireneu!
Guai si Siena
isolvet su costazu de Matteu.1
Tand’a su gridu sou e a su tou
altamente sa oghe app’a unire,
e t’app’a dare prou
chi sa promissa so bon’a cumprire.
O Cabras meu, si benit cuss’ora
a s’oppressore li naramus: crepa!
Avanti, avanti ancora,
cun sa fraccul’in pugnu e cun sa lepa.
Traduzione in Italiano
Avanti!
Avant’avant’avanti! Ecco il richiamo
che lanci, povero alla Mala Casta,
ma nessuno vediamo
avanzare d’un passo, e dire: Basta!
Nessuno fieramente alza la testa,
e lancia, con un grido di dolore,
una giusta protesta
contro chi è di noi l’oppressore!
Senza nessuna organizzazione,
è inutile gridare: state attenti!
Se qui non c’è l’unione
il grido avant’avanti è fatto ai venti.
Tutto quello che noi crediamo infatti
continuando così vedremo a stento,
perché, seppur slegati,
di tartaruga il passo è molto lento.
Tu, o Cabras mio, hai troppa fretta
dicendo al Socialismo: Avanti e regna!
Il proverbio lo detta:
Pinta la legna e portala in Sardegna.
Ma vano è predicare la costanza
a gente che ha già il cuore al lumicino:
noi siamo in fratellanza,
la fratellanza d’Abele e Caino.
Siamo gente macaca e poco seria
noi che al ricco la mano stiamo offrendo,
nel mentre la miseria
come rose in aprile sta fiorendo.
Vili! Non protestiamo, ma chiediamo
tozzi di pane a chi è ricco e più vile!
È perciò che partiamo,
con il veleno in cuor per il Brasile.
Il veder certi nobili ricconi,
che vivon praticando la rapina,
sperperare milioni,
e noi sudandoci una monetina;
il cuore m’avvelena, e da qui saldo
protesto forte – fermo sto nel patto.
Se la voce non scaldo,
si spegne nel domicilio coatto.
Se gridiamo: aboliamo le imposte,
o domandiamo che giustizia sia,
ci rompono le coste
le bastonate della polizia.
Innocenti moriamo alla catena
senz’alcun Simone Cireneo!
E guai se Siena
disciogliesse il fianco di Matteo.
Allora al grido che voi avete alzato
in alto la voce saprò unire,
e ti darò attestato
che le promesse fatte so adempire.
O Cabras mio, se mai verrà quell’ora,
all’oppressore gli diremo: schiatta!
Avanti, avanti ancora,
fiaccola in pugno e spada sfoderata
Nobel per la pace a UE, al momento giusto...
Appena trapelata la notizia dell'assegnazione all'Unione europea del premio Nobel per la pace la stampa continentale ha reagito con un mix di entusiasmo e scetticismo. Molti sostengono che in un momento in cui l'Europa ha cominciato a dubitare di se stessa, il premio potrà incoraggiare chi ancora crede nell'integrazione.
“L'Ue premio Nobel per la pace?”, si domanda la Süddeutsche Zeitung: "Questo ammasso di stati più o meno in bancarotta e in conflitto tra loro, il cui progetto più ambizioso, l'unione monetaria, sta per crollare? È una scelta sorprendente da parte del comitato norvegese, che deve tenere conto del fatto che le sue decisioni devono essere valutate sul lungo periodo".
Il quotidiano di Monaco riconosce comunque i meriti della costruzione europea nel mantenimento della pace in Europa, e anche gli “onorevoli sforzi” di portare un messaggio di pace nel mondo, ma al contempo sottolinea che
L'Ue non ha un ruolo importante nella ricerca della pace nel mondo, e le cose resteranno così ancora a lungo. Non c'era bisogno di aspettare le amare esperienze della crisi dell'euro per capire che gli europei non giocano di squadra nei momenti decisivi e che sono più attaccati alla camicia nazionale che alla gonna europea.
Secondo La Tribune si tratta di un premio “sorprendente”, in un momento in cui l'Europa è travolta dalla crisi e
le difficoltà hanno dimostrato che al di là dei discorsi rassicuranti dei leader europei i popoli sono ancora attaccati al contesto nazionale, come dimostra la reticenza dei cittadini dei paesi del nord – Germania in testa – a pagare per i paesi del sud. […] Paradossalmente il premio potrebbe essere un segno della preoccupazione del comitato per il futuro e la coesione dell'Ue, e l’idea forse è quella di sottolineare l'utilità dell'Unione in un momento in cui molti la mettono in discussione.
El País parla di “ricompensa inattesa” per l'Ue, e ricorda che la Norvegia (paese che assegna il premio) “rifiuta di iscriversi al club e ha respinto l'adesione in occasione di due referendum (1972 e 1994), e ancora oggi secondo sondaggi tre norvegesi su quattro rifarebbero la stessa scelta”. Tuttavia secondo il quotidiano spagnolo
La pace è connaturata all'Ue, la cui diplomazia cerca sempre […] il modo migliore di risolvere i conflitti prima che degenerino e cerca una via d'uscita a situazioni ingarbugliate. [Anche se] è arrivata tardi e male sulla guerra dei Balcani, dove c'è voluto l'intervento degli Stati Uniti per togliere le castagne dal fuoco. […] L'Ue è tanto timida con il bastone quanto abile con la carota, ma questo non è certo un male per un'entità che si avvolge nella bandiera dei diritti umani.
Il direttore di Nrc Handelsblad Juurd Eijsvoogel scrive che
il presidente del comitato Nobel aveva annunciato che la scelta di quest'anno avrebbe scatenato polemiche. E sicuramente sarà così, perché l'Ue è nell'occhio del ciclone. Con la sua decisione il comitato ha scelto di affrontare argomenti delicati, come aveva già fatto nel 2009 assegnando il premio a Barack Obama. D'altra parte è difficile contestare il fatto che l'Ue abbia dato un contributo decisivo alla coabitazione pacifica in Europa.
Sul sito della televisione pubblica Rtp, la giornalista di Antena 1 e PúblicoTeresa de Sousa sottolinea che l'attribuzione del Nobel all'Ue
è una pubblicità che non poteva arrivare in un momento migliore per i governi, i leader e le istituzioni europee, che li spingerà a impegnarsi ulteriormente per evitare il crollo dell'Europa. […] Ora resta da capire se i leader europei presteranno sufficiente attenzione al premio.
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