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lunedì 24 luglio 2023

I Ruteni sono la gloriosa tribù dei Rus in Linguadoca.

di Olga Semyonova-Rotterdam
Il paradosso della storia, o di ciò che ci è stato scritto nei libri di testo e presentato come "Storia", è che oggi nessuno sa nulla di Ruthen-Russiya delle Fiandre. Sono stati cancellati, buttati fuori da "Storia = Storia abilmente inventata".

Ma quei Rutens-Ruses europei, che conosciamo oggi, vivevano a centinaia di chilometri dalle Fiandre e dal Mare del Nord, sulle rive di un altro mare, il Mediterraneo. I discendenti di questi Ruten sono gli abitanti di Marsiglia, Rodez, Avignone, Montpellier, la provincia di Roussillon. Questi stessi Rutens parlavano la lingua gallica (cioè celtica); cioè, si scopre, nella stessa lingua (!), che era parlata anche dai Gallo-Celti delle Fiandre.

Furono queste persone, che vivevano nel sud-est della Francia moderna, che Cesare chiamò Rutens, e chiamò i Rutens delle Fiandre Morins. Ecco un tale cerchio.

Per la prima volta il nome dei Rutens ( di seguito si parlerà solo dei Rutens del sud della Francia o dei Rutens meridionali ) viene citato nell'opera di Cicerone "Pro Fonteio" (4), datata 69 a.C., in cui il l'autore contrappone i Ruten ai Romani:
“Quae est igitur ista accusatio quae […] diligentius Rutenorum quam populi Romani defendat aerarium, […] alienigenis quam domesticis testibus, planius se confirmare crimen lubidine barbarorum quam nostrorum hominum litteris arbitretur?”.Cicerone / -106_-043,_Cicero._Marcus_Tullius,_Pro_Fonteio,_LT.pdf (documentacatholicaomnia.eu) )

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