domenica 26 novembre 2023

DAY AFTER PER ISRAELE. NETANJAHU PREPARA IL PIANO B IN CASO DI MANCATA ESTIRPAZIONE DI HAMAS E DI FALLIMENTO DI UNA NUOVA NABKA

Antonello Boassa
La tregua non coinvolge Hezbollah e neppure le milizie sciite in Siria ed in Iraq impegnate contro le basi americane che forniscono armamenti e militari ad Israele. Non coinvolge neppure gli yemeniti Houthi che dopo aver piratato la nave commerciale di fatto israeliana, continuano a scagliare missili e droni contro Tel Aviv. ”La guerra durerà altri due mesi”. Così i dignitari della Difesa sionista. Speranze di distruggere Hamas permangono e anche di espellere da Gaza i Palestinesi. Nonostante la linea rossa fissata dagli USA che temono un’escalation ed un allargamento del conflitto. Molti messaggi sono arrivati dalla Casa Bianca a Teheran. Va ricordato, per rimanere in sintonia con la violenza bellica, che la tregua non è stata frutto di una gentile concessione umanitaria di Israele ma delle difficoltà militari dell’esercito sionista che non è riuscito, a sgominare le forze della resistenza che hanno dimostrato un’inaspettata capacità di confrontarsi contro un esercito con armamenti ben più potenti che sanno colpire chirurgicamente solo con la rappresaglia contro la popolazione civile. In puro stile nazista.

Gli Stati Uniti hanno aiutato sempre Israele, nonostante vi siano state contro 131 risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, dove, in quest’ultima tornata, gli States si sono astenuti. L’imponente forza esibita nel Mediterraneo con due portaerei con gruppi d’attacco, è vero, ha come obiettivo principale creare una certa pressione contro l’Iran ma nell’immediato è a disposizione di Israele, esibendo i muscoli contro il Libano che, nelle intenzioni della dirigenza sionista, sarebbe il nemico da invadere ed abbattere, dopo aver annientato Hamas. Il sostegno del Dipartimento di Stato non prevede la continuazione della strage e l’espulsione. L’Egitto, tra l’altro, si è espresso chiaramente con il suo Presidente e con i suoi ministri che non accetterà nel suo territorio la presenza forzata dei Palestinesi, nonostante le blandizie europee, con aiuti finanziari, di accettare le richieste che vengono da Israele di un accoglimento di palestinesi nel territorio egiziano. Una linea rossa. Dunque l’ottusa ferocia di Netanyahu si scontra non solo con le aspirazioni di pace nella regione volute con determinazione dal Sud del mondo che richiede la creazione di uno stato palestinese, ma anche con le esigenze economiche e commerciali di Washington che non vuole perdere, a discapito di Russia e Cina, l’amicizia e la comunità di interessi che intrattiene con il modo arabo e mussulmano.

Il povero Biden si trova impigliato, come in Ucraina, in un imbroglio intricato. Lo stato ebraico serve agli States ma sta andando oltre. USA e NATO non sono pronti per una guerra che potrebbe diventare totale, data l’inferiorità tecnologica rispetto alla Russia. Netanyahu sta diventando pericoloso per gli States. La sua ambizione di fondo non è solo l’annessione di Gaza e della Cisgiordania, ma il coinvolgimento del suo partner d’oltre Oceano in una guerra distruttiva contro l’Iran. Biden non la vuole. Ma il Congresso? In gran parte sotto egemonia sionista?

Si arriverà ad un compromesso con il piano B di Netanyahu? Cisgiordania e Gaza unite sotto un ferreo controllo civile e militare di Israele. Coloro che disobbediscono saranno giudicati terroristi e puniti severamente. Nessun spazio al dibattito politico. Nessuna Autorità palestinese Non credo, in tali condizioni, a nessun compromesso. Un piano nazista. Gli americani non possono approvarlo. Perderebbero la faccia davanti a tutto il pianeta. E allora? Credo che la follia nazista continuerà e anche la resistenza palestinese continuerà.

Il quadro ipotetico che si delinea è cupo…se la resistenza venisse sconfitta, interverrà di sicuro in guerra Hezbollah e poi probabilmente l’Iran… con conseguenze immaginabili…se venisse sconfitto lo stato ebraico, anche dalle sole forze della Resistenza, è probabile l’intervento degli States, necessitato dalla salvaguardia della propria immagine e dei propri interessi nella Regione, consapevoli tuttavia che si andrebbe incontro ad una conflagrazione mondiale…in ogni caso il destino dello stato ebraico è segnato…

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