venerdì 10 maggio 2024

Le menzogne mediatiche funzionali a USA/GB UE Israele

LE RAGIONI DI SICUREZZA DELLA RUSSIA COME ALLO STESSO TEMPO LA POLITICA GENOCIDA DI ISRAELE EMERGONO CHIARAMENTE IN MEZZO AL CUMULO DI MENZOGNE MEDIATICHE FUNZIONALI A NASCONDERE LA VOLONTA' EGEMONICA DI USA/GB, ISRAELE, UE...


Antonello Boassa
Che la Russia abbia dovuto reagire all'attacco della Nato, iniziato formalmente con il colpo di stato in Ucraina nel 2014, con il massacro degli oppositori (non solo russofoni) al regime filo-occidentale e con la soppressione dell'articolo della Costituzione che fissava nella neutralità del Paese la condotta della politica estera, è oramai cosa che ha fatto breccia tra i dubbiosi.

IL governo russo ha definito il suo intervento Operazione Speciale perché rivolto, innanzitutto alla difesa delle aree russofone attaccate selvaggiamente dall'esercito ucraino, infoltito deliberatamente da orde naziste. Ma ora tale definizione non è più adeguata perché ora è guerra di fatto contro la Nato, guerra che è stata preparata lungo diversi decenni, dopo la caduta dell'Unione Sovietica.

Le regioni che facevano parte del Patto di Varsavia dovevano rimanere neutrali, come Reagan aveva promesso a Gorbaciov. Niente di più falso. La lunga marcia inizia con il bombardamento di Belgrado e con la balcanizzazione della Yugoslavia. E prosegue l'avvicinamento bellicista verso Mosca con l'ingresso nella Nato degli Stati ex Patto di Varsavia.

Ucraina, ultima tappa da cui partire per l'aggressione contro l'Orso russo. Una politica ibrida, pervasa di provocazioni, di terrorismo e di sanzioni economiche e naturalmente di assalto militare, usando i soldati ucraini, per procura, e destinati al macello.

La dirigenza russa aveva ben chiaro la strategia americana fin dalla disgregazione della Yugoslavia. Ma l'impero anglosassone a trazione USA e la UE ritenevano che la vittoria sarebbe stata raggiunta in breve tempo e con esso la caduta del governo russo.

L'Occidente aveva fatto male i suoi calcoli. All'ucraina non resta ora che la resa incondizionata. Le follie di Macron, di Cameron e di altri tanti piccoli personaggetti occidentali non possono che portare nuova altra devastazione in Ucraina e pericoli estremi per l'Occidente, in particolare per l'Europa, come si evince dalle dichiarazioni di Putin, di Medvedev. Una risposta durissima, anche con armi nucleari tattiche, qualora si osasse colpire il territorio e il popolo russo.

E che la guerra contro Hamas, da parte della leadership sionista, nascondesse il progetto di pulizia etnica, di genocidio, anche questa è una verità che solo ai più abietti figuri può apparire inattendibile. Ora Rafah. Sono ore di terrore per i Palestinesi e per chi ha a cuore il rispetto della persona umana. Le manifestazioni in tutto il pianeta mettono all'angolo l'arroganza israeliana che è stata messa a dura prova non solo dal movimento di liberazione palestinese (di cui fa parte Hamas), ma anche da Hezbollah che ha colpito gli insediamenti dei coloni in Cisgiordania e le aree confinanti con il Libano, costringendo all'evacuazione gli abitanti, nonché dagli Houthi yemeniti che hanno reso difficile i rifornimenti ad Israele, con il controllo del Mar Rosso. mediante droni e missili.

Ed anche le menzogne su Hamas stanno crollando. 40bambini decapitati. Una fake su cui hanno cavalcato non solo Biden e Netanyahu, ma anche i media italiani come "Repubblica" in primis. Come anche le menzogne sulla morte di civili causati in gran parte dalle stesse forze sioniste che hanno colpito scientemente il loro stesso popolo, piuttosto che farlo diventare ostaggio dei partigiani palestinesi.

Una maggiore consapevolezza dei crimini dell'egemone, dei suoi seguaci, dei suoi vassalli da parte delle popolazioni può favorire una vera azione di opposizione contro la politica guerrafondaia, contro la politica di saccheggio dei Paesi altri, come anche contro le politiche interne all'Occidente sugli oppressi, sugli sfruttati. Una vera azione di opposizione che sappia indicare obiettivi di riscatto, di recupero della dignità. Ancora morti sul lavoro. A centinaia nella sola Italia in un anno. Anche ieri cinque operai a Casteldaccia, nel Palermitano.

Bisogna reagire con un programma, con la consapevolezza che esistono delle sinistre reali ma che non risiedono nel Parlamento italiano, a parte qualche lodevole eccezione.

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