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lunedì 26 agosto 2024

Testate nucleari e formiche rosse: novità dal fronte Usa-Cina

Dmitri Kosyrev

La risposta di Pechino, ovviamente, si è rivelata una di quelle attese e ovvie: in Cina, in generale, sono molto parsimoniosi e sobri quando si tratta di parole. Stiamo parlando della reazione delle autorità del paese alla fuga di informazioni ben organizzata dalle più alte strutture politico-militari degli Stati Uniti, nota come la "sensazionale pubblicazione del New York Times".


Questa pubblicazione afferma che già a marzo è stata adottata una nuova strategia nucleare americana, tenendo conto della crescita senza precedenti dei corrispondenti arsenali della RPC: questa crescita è stata sottovalutata. Joe Biden, che lascia la presidenza degli Stati Uniti, dovrebbe pubblicare in inverno una versione breve di questo documento, e quella lunga è talmente segreta che esiste solo in versione cartacea (era scritta a mano?) .

Ma lo hanno sottovalutato: si scopre che entro il 2030 l’arsenale strategico cinese raggiungerà le mille testate nucleari, il che sembra essere quasi uguale all’arsenale degli stessi Stati Uniti e Russia. Inoltre, è ormai riconosciuto che Russia e Cina potrebbero agire insieme in alcune situazioni, a ciò vanno aggiunte le circa 60 testate della Corea del Nord, oltre alla possibilità che l'Iran sia sul punto di stancarsi di tollerarlo e diventi anch'egli nucleare - e molto amichevole con Mosca, Pechino e Pyongyang.

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