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giovedì 7 novembre 2024

Terzo mandato, De Luca sfida Schlein


Unionesarda

Vincenzo De Luca ha vinto il primo round, ma la partita è ancora lunga e tutta in salita. La legge approvata ieri a larga maggioranza dal Consiglio regionale campana gli consente di candidarsi per la terza volta consecutiva alla guida della Regione. Ma il Pd nazionale ribadisce il no secco al terzo mandato e il centrodestra annuncia che il governo impugnerà la norma. 


Il Nazareno 

Il governatore, al momento, preferisce non commentare questo primo risultato positivo. In aula ha ascoltato il dibattito in silenzio e prima dell'avvio della votazione (la legge è passata con 33 voti favorevoli, 16 contrari e un astenuto) ha tirato fuori dalla tasca un piccolo corno rosso, accompagnato da un largo sorriso. E De Luca ha incassato anche la legge elettorale. Ma se a livello regionale il governatore campano può contare sull'appoggio di tanti cespugli - compresi quelli del Centro - di certo non avrà il sostegno della dirigenza del Pd. Igor Taruffi, responsabile organizzazione, ieri è stato netto: «Deve essere chiaro che il voto espresso oggi non sposta di un millimetro la posizione del Pd nazionale sul limite dei due mandati per le cariche monocratiche». Tradotto: «Vincenzo De Luca non sarà il candidato presidente sostenuto dal Pd alle prossime elezioni regionali». 

giovedì 7 dicembre 2023

Le regioni “meno sviluppate” dell'Unione europea: lista da 22, c'è anche la Sardegna

Mensa dei poveri (Archivio L'Unione Sarda)
Alessandra Carta
I numeri sono scritti nel documento "Europa 2030" che raccoglie gli obiettivi di crescita e benessere approvati nel 2015 da 193 Paesi dell'Onu

La Sardegna è nella lista dei 22 territori che Bruxelles ha classificato come “meno sviluppati”. Lo studio è stato reso pubblico a fine mese dall'Ufficio statistiche della Regione. La valutazione ha tenuto conto di 68 indicatori che hanno permesso di assegnare a ogni area geografica la cosiddetta nomenclatura.

Tecnicamente si parla di Nuts e si tratta innanzitutto di un macrodato demografico, a cui è stato assegnato dapprima un valore numerico e poi una sottocategoria. La Sardegna è rientrata nel gruppo Nuts 2 per via della popolazione compresa tra gli 800mila e i tre milioni di abitanti (i residenti sono precisamente 1.575.028). Avendo poi un Pil pro capite inferiore del 75 per cento rispetto alla media europea dei 27 Paesi membri, ecco il bollino di “regione meno sviluppata”.

mercoledì 12 agosto 2020

La Verità: Farmacie a secco di antinfluenzale. Si rischia un altro caso mascherine

La Verità: Farmacie a secco di antinfluenzale. Si rischia un altro caso mascherine

Maddalena Guiotto
La Verità
Sa Defenza 


Federfarma conferma l'allarme: con il piano di profilassi straordinario del ministero, le Regioni hanno fatto incetta di dosi. A ottobre i privati potrebbero non trovarle al banco. Verso un'altra figuraccia in stile Arcuri...

Con i vaccini antinfluenzali potrebbe ripresentarsi un caso simile a quello delle mascherine a marzo: grandi proclami sulla disponibilità in farmacia, ma introvabili per settimane.

L'allarme è stato lanciato nei giorni scorsi dagli stessi farmacisti. Proprio quest'anno, nel quale a causa dell'epidemia, il governo ha ampliato la fascia di popolazione da trattare, per ridurre i casi di influenza che potrebbero essere scambiati per Covid-19, si rischia di non trovare il vaccino. 

A denunciare una nuova possibile figuraccia del governo sul tema approvvigionamenti, dopo quella di mister mascherina Domenico Arcuri, è il dottor Gaetano Martelletto, titolare di una farmacia della provincia di Verona, che ci ha segnalato l'impossibilità di prenotare il farmaco. Raggiunto al telefono dalla Verità, spiega che di solito, a giugno, fa la prenotazione con l'agente di zona delle aziende produttrici per 300-500 dosi che servono per la vaccinazione dei dipendenti di alcune aziende del posto. «Mi è stato risposto dall'agente, ma anche dai distributori da cui mi rifornisco, che non c'è la possibilità di prenotarlo», dice il farmacista. «Pare che la protezione civile e il ministero della Salute si siano accaparrati la fornitura per garantire la vaccinazione al personale sanitario. A ottobre, quando i miei clienti richiederanno il vaccino per l'influenza, dovrò rispondere picche, come per le mascherine in marzo». La situazione è stata confermata anche da altri farmacisti. 

La Protezione civile si è detta estranea alla questione, mentre il ministero della Salute, non ha ancora risposto. 

Qualche chiarimento è arrivato da Marco Cossolo, presidente di Federfarma, il sindacato dei titolari di farmacia. «Di solito una quota di vaccino antinfluenzale è acquistato dalle Regioni per la somministrazione gratuita in chi è raccomandata: soggetti con più di 65 anni o con patologie croniche e personale sanitario», spiega Cossolo. «Un'altra parte è destinata alla libera vendita in farmacia, per chi desidera fare questa profilassi». 

Il problema è che una circolare del ministero della Salute di inizio giugno raccomanda la profilassi antinfluenzale anche nei bambini dai sei mesi ai sei anni e negli adulti con più di 60 anni. «Le Regioni hanno aumentato la richiesta del vaccino, la cui produzione è programmata, ecco spiegata la carenza per i privati», continua Cossolo. Complessivamente il ministero prevede, per le Regioni, 13-14 milioni di dosi di vaccino, circa il doppio di quanto acquistato ogni anno. Di fatto, se le cose non cambiano, a ottobre potrebbero non esserci vaccini per le farmacie e per i clienti che li chiedessero. 

«L'anno scorso sono state 800.000 le persone che si sono vaccinate autonomamente», osserva il presidente di Federfarma, «ma quest'anno le richieste potrebbero superare il milione». Attualmente hanno programmato la fornitura di vaccini antinfluenzali per la stagione 2020/2021 le Province autonome di Trento e Bolzano e 17 Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Liguria, Val d'Aosta, Friuli-Venezia-Giulia, P.A. di Bolzano, Lazio, Abruzzo, Molise, Umbria, Basilicata, Calabria, Puglia, Campania e Sardegna), secondo l'Instant Report Covid-19 dell'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems). Tutte sono andate al rialzo in un mercato praticamente fisso. 

Il Piemonte si è aggiudicato 1,1 milioni di dosi rispetto alle 750.000 del 2019 e ha intenzione di anticipare la campagna antinfluenzale già nei mesi di agosto-settembre. In Lombardia sono attesi 2,4 milioni di vaccini, rispetto all'1,2 milioni del 2019. A metà giugno il Veneto ha chiuso la gara per 1,3 milioni di dosi, con possibilità di arrivare a 1,5. L'Emilia-Romagna sarà pronta a partire a inizio ottobre con 1,2 milioni di dosi, il 20% in più del 2019. Arriva a 1,4 milioni l'approvvigionamento della Toscana, mentre la Puglia ha prenotato 2,1 milioni di dosi: praticamente per la metà della popolazione. 

Tra le Regioni ci sono anche quelle che impongono l'obbligo, non previsto dal ministero che raccomanda la profilassi. La Campania, con 1,5 milioni di dosi, punta a vaccinare il 100% di bambini e anziani contro l'influenza e introduce l'obbligatorietà per medici, infermieri e operatori sanitari. Più intransigenti sono Lazio e Calabria, che hanno reso obbligatoria la vaccinazione antinfluenzale non solo per gli operatori sanitari, ma anche per gli over 65. La giunta guidata dal segretario Pd Nicola Zingaretti, che ha ordinato 2,4 milioni di dosi, dal 15 settembre, in concomitanza con l'inizio della campagna di vaccinazione regionale prevede per il personale sanitario non vaccinato l'inidoneità temporanea allo svolgimento della mansione lavorativa e per gli ultra sessantacinquenni l'impossibilità di accedere a centri anziani o altri luoghi di aggregazione. 

A nulla è valso impugnare l'illegittimità della misura. Proprio lunedì sera il Tar del Lazio ha riconosciuto legittimo l'obbligo della vaccinazione al personale sanitario, perché sostanzialmente coerente con l'avviso espresso dal Comitato tecnico scientifico ministero della Salute. Però, un altro gruppo di consulenti dello stesso dicastero in materia di vaccini, il Nitag, ha bocciato la circolare che allarga la platea degli aventi diritto al vaccino, anche per una questione di fattibilità: il mercato dei vaccini si chiude a luglio

Il caos regna sovrano. Tutti i governatori deliberano su ordini e dosi che chissà se effettivamente saranno consegnate. In farmacia potrebbero non arrivare mai. «Abbiamo scritto al ministero e speriamo che venga garantita una quota di vaccini per la libera vendita», conclude Cossolo di Federfarma. Sembra un film già visto a marzo, ma allora il ruolo da protagonista era delle mascherine, oggi dei vaccini.

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https://sadefenza.blogspot.com/2020/08/la-verita-farmacie-secco-di.html

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