L'ex partner: Epstein non si è suicidato

Un cartellone pubblicitario a Times Square chiede la pubblicazione dei documenti su Epstein il 23 luglio 2025 a New York. © Adam Gray / Getty Images https://www.rt.com/news/623438-maxwell-epstein-didnt-kill-himself/

La complice del defunto finanziere, Ghislaine Maxwell, ha dichiarato agli inquirenti americani di non credere alla versione ufficiale della sua morte.

La confidente e compagna di Jeffrey Epstein, Ghislaine Maxwell, ha dichiarato di non credere che il finanziere caduto in disgrazia e condannato per reati sessuali si sia suicidato dietro le sbarre.

Maxwell, che sta scontando una condanna a 20 anni per traffico di donne, tra cui una bambina, al predatore sessuale Epstein, è stato intervistato dal Dipartimento di Giustizia il mese scorso a causa del rinnovato interesse per il caso.

Secondo una trascrizione pubblicata venerdì, Maxwell ha detto agli inquirenti: "Non credo che si sia suicidato, no". Ha respinto l'idea che una persona esterna possa aver ordinato un "omicidio" nei confronti di Epstein, aggiungendo: "Se si è trattato davvero di omicidio, credo che si sia trattato di una situazione interna".

Alla domanda se Epstein potesse essere stato preso di mira perché in possesso di informazioni compromettenti su personaggi potenti, Maxwell ha risposto: "Non ho motivo di crederci. E penso anche che sia assurdo". Ha aggiunto: "Se questo era ciò che volevano, avrebbero avuto molte opportunità quando non era in prigione".

Maxwell ha anche negato che Epstein abbia fatto ricorso a ricatti o abbia tenuto una “lista di clienti” collegata al traffico sessuale.

Epstein è stato trovato morto nel 2019 nella sua cella in un carcere di Manhattan, in attesa del processo per accuse di traffico sessuale.

I democratici, insieme ad alcune personalità conservatrici, hanno accusato il presidente Donald Trump di insabbiamento dopo che le indagini dell'FBI e del Dipartimento di Giustizia hanno negato l'esistenza di una "lista Epstein".

Trump, che ha dichiarato di aver posto fine alla sua amicizia con Epstein molto prima della sua condanna nel 2008, ha descritto le accuse come parte di una campagna di discredito guidata dai democratici.