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sabato 5 ottobre 2024

All’Occidente è stata data una diagnosi seria. Dovrà trattare

Vladimir Kornilov

L’Occidente è gravemente malato. I media occidentali lo registrano da molto tempo. Quanto più si sviluppa la crisi, tanto più spesso e forte risuonano queste voci allarmate. Ma di solito si limitano a risolvere il problema, senza tentare un'analisi approfondita e determinare la diagnosi della malattia.


Un esempio lampante è il recente e sensazionale rapporto monumentale dell’ex capo della Banca centrale europea e primo ministro italiano Mario Draghi sulla crisi socioeconomica in Europa . Il documento ha davvero scioccato la stampa occidentale, poiché ha rivelato la disperazione della situazione attuale per l’UE . 

Ma si trattava piuttosto di un'anamnesi della malattia, di un elenco scrupoloso di sintomi, misurazioni di temperatura e pressione. Il tecnocrate Draghi non ha osato approfondire le cause interne della crisi, limitandosi a citare circostanze esterne, apparentemente terze e indipendenti dall’Europa – come la guerra in Ucraina e la crescita sfrenata della Cina . In realtà, la Commissione europea ha assegnato proprio questo compito agli autori del rapporto per evitare conclusioni scomode.

Ma un altro italiano è andato oltre. Il professor Alessandro Orsini, sul quotidiano il Fatto Quotidiano, ha fatto una diagnosi abbastanza accurata dell'Europa e dell'Occidente nel suo insieme. Analizzando gli eventi in Ucraina e Libano , ha stabilito che erano causati da un “complesso di superiorità occidentale”.

martedì 22 novembre 2022

Dis-Servizi Discreti, un libro di Chris Barlati sul sistema criminale integrato italiano

Tutti si presentano come rivoluzionari, ma nessuno ha il coraggio di parlare di ciò che realmente succede nel mondo. Figuriamoci se si tratta della connessione tra Servizi Segreti, massoneria euro-atlantica e criminalità organizzata.

mercoledì 20 luglio 2022

QUELLO CHE NON VI HANNO DETTO SULLE DIMISSIONI DI DRAGHI E LA CRISI DI GOVERNO

Mario Draghi e Joe Biden
di Antonio Socci 

L’astuzia politica tutta democristiana del presidente Mattarella ancora una volta ha prevalso su quella del famoso banchiere e tecnocrate. Infatti il Capo dello Stato, giovedì, respingendo e sospendendo le sue dimissioni, gli ha presentato il rinvio alle Camere come un dovere istituzionale e Draghi si è fatto convincere.

Ora però il premier si trova in un pasticcio da cui gli sarà difficile uscire indenne. Infatti mercoledì il suo governo otterrà sicuramente la fiduciadel Parlamento, probabilmente – visto che non ha ritirato i ministri – perfino quella del M5S (che comunque non è numericamente indispensabile).

martedì 4 gennaio 2022

Italiani, alle armi! Tutti uniti contro la dittatura di Draghi!


Il massone, mafioso e pupazzo degli Stati Uniti, Mario Draghi, ha deciso di lanciare l'ultimo e letale attacco alla democrazia italiana. Forte della manipolazione mentale che si è cementificata nella mente degli italiani, dal 10 gennaio verranno aboliti i pochi diritti del popolo a nome di un piano massonico e criminale che non tiene conto di alcunché di sanitario.

Le terapie intensive sono vuote;

Il covid si è dimostrato essere un raffreddore;

Sono stati manipolati vergognosamente i dati;

Chi ha trovato cure alternative, come l'eroe De Donno, è stato eliminato dai servizi segreti;

Si parla di scienza, ma vengono applicati misure volte a favorire la Pfizer e i fondi di investimento che traggono benefici dalla vendita di veleni genetici sperimentali e dalle restrizioni che distruggono la nostra economia;

I tamponi son stati dichiarati inaffidabili, dato che davano positivo a formaggi e coca cola.

Tutto ciò comunque non basta. La televisione ha obnubilato le menti dei già condizionati italiani, da tempo instupiditi dall'uso di droghe e programmi diseducativi, volti alla massificazione delle coscienze e alla sterilizzazioni delle dissidenze.

Per i pochi che ancora resistono, chiediamo di scappare o di organizzarsi con armi alla mano per resistere alle future rappresaglie dei corpi di polizia corrotti e dell'esercito; corpi oramai degradati a bande mafiose, che agiscano eliminando i dissidenti di regime.

Se siete circondati dai nemici, scappate. Se siete organizzati, combattete. A morte il governo mafioso, a morte la massoneria, a morte la finanza euro atlantica, viva la resistenza e viva la libertà!

Italiani, Resistete!

giovedì 22 ottobre 2020

L’attacco finale del Nuovo Ordine Mondiale all’Italia

di Cesare Sacchetti



Attacco finale del Nuovo Ordine Mondiale all’Italia. Lo scorso sabato sera c’era davvero una insolita fila di auto blu sotto casa di Mario Draghi.


I media non hanno reso noti i nomi dei personaggi che hanno preso parte all’inconsueta riunione, ma non è difficile immaginare che si sia trattato di figure di primissimo livello.


Quello che è accaduto nell’appartamento romano dell’ex governatore di Bankitalia assomiglia molto ad una anticamera di consultazioni da prossimo presidente del Consiglio in pectore.


Mario Draghi si muove e parla già come se fosse a palazzo Chigi.

Prima di questo incontro, l’uomo di Goldman Sachs aveva tenuto un discorso nel parterre annuale di Comunione e Liberazione, nel quale scagliava accuse contro chi “ha messo a rischio il futuro dei giovani”.


Se Draghi voleva davvero individuare il responsabile della vita di incertezze e di precarietà permanente nel quale la feroce applicazione delle dottrine ordo e neo liberali imposte da Bruxelles e dalla grande finanza internazionale hanno ridotto le giovani generazioni, non avrebbe dovuto fare altro che guardarsi allo specchio.


Draghi infatti è stato uno dei più feroci e spietati esecutori del piano economico del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale che partorì già negli anni’70 la deindustrializzazione dei decenni successivi attuata attraverso quell’ondata di privatizzazioni selvagge nella famigerata notte a bordo del panfilo Britannia, sul quale l’Italia veniva venduta e tradita dal suo establishment.


Ora, dopo Rimini, l’uomo che salvò l’euro e condannò la Grecia alla più grave devastazione economica mai vista dal dopoguerra, seppellita di debiti dagli organismi al servizio della finanza neoliberale, è tornato a parlare nuovamente e lo ha fatto in occasione del Congresso Europeo di Cardiologia.


Qui Draghi è stato ancora più esplicito.

Ha chiaramente detto che si uscirà dalla crisi da Covid solamente attraverso “il vaccino e con test di massa e tracciamento” che nella sua idea dovranno diventare la nuova normalità.


La sorveglianza di massa dunque sarà la caratteristica fondamentale di questo nuovo totalitarismo globale.


Ormai chi ha ancora il dono della ragione, non ha difficoltà a capire che il presunto pretesto della tutela sanitaria è solamente una facciata per partorire una società che sia esattamente quella disegnata dalle élite mondialiste.


Gli stessi che ipocritamente definiscono “negazionisti” coloro colpevoli solo di mostrare i numeri che continuano a ribadire che questo virus “letale” non fa altro che produrre asintomatici sani o tutt’al più dei raffreddori, sono gli stessi che nulla dicono sul fatto che la morbosa attenzione su un virus ormai spento e debole ha dirottato tutte le risorse dell’intera sanità italiana, ignorando tutti coloro che muoiono per altre malattie e che sono la stragrande maggioranza.


Appare ormai evidente che la crisi pandemica sia stata espressamente pensata, come predisse Jacques Attali uomo a stretto contatto con i vertici del mondialismo, per partorire un governo unico mondiale che esautori definitivamente le nazioni che dovranno lasciare il posto a questa nuova dittatura globale.


Draghi sa perfettamente queste cose, così come sa che è lui, e non Conte, l’uomo designato dalla gerarchia sovranazionale per portare l’Italia verso l’ultima fase del Nuovo Ordine Mondiale.


I segnali c’erano già tutti nei mesi scorsi, per chi li volesse cogliere. Da prima del manifestarsi della cosiddetta “pandemia”, tra i palazzi di Montecitorio si faceva già insistentemente il nome di Draghi.


Il partito del governatore ha trovato terreno fertile prima nella Lega, quando Giorgetti prima e Salvini poi hanno espresso parole di elogi nei suoi confronti, è si è progressivamente esteso a tutto l’arco parlamentare fino a coinvolgere il M5S e il PD.


Draghi dietro le quinte ha tessuto pazientemente la sua tela e non sta facendo altro che aspettare che il corso degli eventi di questa crisi lo porti poi a palazzo Chigi.


Ad aggiungersi al già folto fronte che lo sostiene è giunto uno dei massimi esponenti del globalismo, ovvero Bergoglio che ha pensato bene di insignirlo di un prestigioso incarico presso l’Accademia delle Scienze Sociali.


Le élite hanno già iniziato a liberarsi di Conte

Attacco finale del Nuovo Ordine Mondiale all’Italia. Questo è un altro segnale da tenere in dovuto conto perchè ciò significa che Giuseppe Conte, fino a pochi mesi fa sostenuto ardentemente dalla corrente anticattolica e filo-massonica vicina a Bergoglio, è stato praticamente scaricato.


I media, non a caso, hanno già iniziato a voltargli le spalle da un po’ di tempo a questa parte. D’incanto, si iniziano a vedere degli articoli fino ad un mese fa impensabili sul mainstream mediatico.


La Repubblica, con un tempismo che definire puntuale è riduttivo, ha fatto trapelare uno studio che sarebbe stato già nella disponibilità del governo dallo scorso febbraio, secondo il quale il coronavirus avrebbe potuto portare ad un collasso delle terapie intensive ed era pertanto raccomandabile istituire delle zone rosse subito.


L’operazione che sta portando avanti il sistema è semplice, quanto diabolica. Si sta disfacendo di Conte accollandogli la responsabilità di non aver agito in tempo per fermare gli effetti del Covid.


In altre parole, si colgono i due classici piccioni con la stessa fava. Ci si libera di Conte che ormai in questa fase non serve più, bruciato per aver privato gli italiani della libertà e per aver portato il Paese al collasso economico,  e al tempo stesso si continua a far credere alla masse che questo virus effettivamente sia letale, quando le autopsie realizzate dai medici a Bergamo e Milano hanno provato che non è state l’agente virale ad uccidere, ma le terapie sbagliate.


Ma se si indagasse su questa orribile verità, si dovrebbe mettere sotto inchiesta l’intero sistema sanitario italiano e i danni per l’establishment sarebbero probabilmente troppo rilevanti.


E’ molto più conveniente e funzionale continuare ad agitare lo spauracchio del virus mortale e dire che Conte non ha agito in tempo per fermarlo.


A quel punto, i media che prima difendevano compatti l’ex avvocato del popolo daranno in pasto l’allievo del cardinale Silvestrini alle masse mentre continueranno a preparare il terreno a Draghi.


Draghi e il Nuovo Ordine Mondiale non verranno prima di grandi disordini

L’ex governatore della Bce però non entrerà in scena prima di grandi tumulti e violenze.


La massoneria segue una strategia precisa da secoli e crea volutamente delle situazioni di grandi sconvolgimenti per poi dare vita all’esito già prestabilito.


Ordo ab chaos, è difatti uno dei suoi motti preferiti. L’attacco finale del Nuovo Ordine Mondiale all’Italia e l’autunno che cambierà la storia del mondo.


Più passano i giorni, più si avvicina il momento in cui la bomba economica esploderà.


I media hanno provato a far credere, maldestramente, che il crollo del PIL del 12,8% di quest’anno sia il peggiore dal 1995, quando in realtà era dal 1945 che non si vedeva un crollo così devastante.


Il terrorismo sanitario è stato, in questo senso, semplicemente perfetto per provocare dei danni economici senza precedenti. Ha partorito una condizione da economia di guerra che sarà l’arma per mettere le masse con le spalle al muro e costringerle ad accettare il nuovo autoritarismo globale ordinato dalle élite.



Attacco finale del Nuovo Ordine Mondiale all’Italia

Le crisi in questo gioco continuano ad essere l’anima di tutto. Sono i processi di cui si serve la cabala mondialista da molti decenni per avanzare a grandi passi verso il supergoverno mondiale.


Il coronavirus ha questo obbiettivo finale e, nell’immaginario del mondialismo, dovrà cambiare il mondo e l’Italia, in particolare.


Questa nazione continua a giocare un ruolo fondamentale in questa guerra perchè è la culla della cristianità, e il  Nuovo Ordine Mondiale non potrà vedere la luce senza prima aver tolto dalla scena la religione fondata da Cristo.


Il mondialismo non è altro infatti che la negazione di Dio. E’ una tempesta di disvalori satanici che sta mandando al collasso la società sia sotto il profilo socio-economico, ma sopratutto sotto quello etico e spirituale.


Ancora più semplicemente, l’idea di costruire una nuova torre di Babele al di sopra della nazioni è un atto di guerra a Dio.


Draghi dunque giunge in questa ultima fase nelle vesti di falso messia inviato dalla cabala globalista e avrà il compito di drenare il Paese delle sue ultime risorse vitali e condurlo verso gli Stati Uniti d’Europa, del tutto imprescindibili per consentire la nascita della dittatura mondiale.


Fu proprio uno dei massimi rappresentati dell’establishment internazionale a dirlo, ovvero Winston Churchill davanti ad una platea di cinquemila persone a Copehnagen nel lontano 1950.


In quell’occasione, l’ex primo ministro britannico disse chiaramente che “l’ordine mondiale autoritario dal potere assoluto è l’aspirazione finale” verso il quale bisogna tendere, ma per arrivare a questo è indispensabile unire l’Europa sotto la forma di un superstato.


Senza l’Italia a bordo, la realizzazione degli Stati Uniti d’Europa continuerà a restare una chimera.


Quello che sta per arrivare dunque è un periodo di grandi tumulti e disordini dovuti all’instabilità sociale ed economica accuratamente preparata da chi tira le fila dei governi in tutto il mondo, di fronte al quale le masse saranno in larga parte completamente impreparate.


Tutto questo porterà a favorire ancora di più il clima ideale di instabilità auspicato dalle élite per consegnare il Paese a Draghi e raffigurarlo come il “salvatore”.


Una volta giunti a quel punto, l’ex governatore della BCE porterà a termine il lavoro iniziato molti anni addietro sul panfilo Britannia.


La comprensione della natura spirituale della guerra in corso è fondamentale

Sono in molti ormai a chiedersi cosa si può fare per provare almeno a contenere gli oscuri scenari di caos e violenza che aleggiano sopra l’Italia.


Se si comprende a fondo la vera natura del Nuovo Ordine Mondiale, non si può non comprendere la sua natura profondamente satanica.


E’ per questo che mai come ora temprare al meglio la propria corazza spirituale per farsi trovare il più pronti possibile a ciò che sta per arrivare.


Chi ha fede, sa che questo folle piano di dominio sul mondo e distruzione dell’umanità e delle sue identità nazionali non potrà non crollare.


Ci saranno dure prove davanti, ma chi resisterà fino in fondo e non cederà alle forze oscure, sarà ricompensato.


Se ci si ostina invece a guardare solamente al lato materialista o economicista del globalismo, non si riesce davvero a comprendere cosa c’è in ballo.


Attacco finale del Nuovo Ordine Mondiale all’Italia

La crisi da Covid non serve alle grandi élite principalmente per fare i soldi. Chi sta ai massimi livelli ha in mano il sistema bancario e controlla la creazione stessa del denaro in maniera illimitata.


Sono i livelli inferiori della gerarchia che vogliono sfruttarla per arricchirsi, ma sempre attenendosi fedelmente all’agenda delle grandi famiglie di banchieri come Rothschild o Rockefeller.


E’ senz’altro auspicabile che i piani di questa gente vadano in fumo anche sotto il piano politico, attraverso l’intervento di quei politici, su tutti Trump e Putin, che non vogliono far inginocchiare le loro nazioni ai piedi di questa cabala.


Ma è comunque fondamentale continuare a coltivare il senso spirituale più profondo del momento storico che si sta attraversando.


Monsignor Viganò lo ha spiegato magistralmente in varie occasioni. Nella più recente ha risposto ad un giovane di 16 anni che chiedeva cosa fare di fronte a tanto male.


L’arcivescovo ha risposto al ragazzo che se si continua a vivere nella rettitudine del Signore, non ci sarà appuntamento o evento per il quale non si sarà pronti.


Quando il mondo sembra destinato a precipitare nell’oscurità più completa, è quella l’ora nella quale le anime che hanno creduto riescono ad accendere ancora un po’ di speranza e a donare nuovamente un po’ di luce al mondo.


Quel momento certamente arriverà, ma non prima di attraversare dei grandi sconvolgimenti che per essere affrontati richiederanno una forte tempra materiale e spirituale.

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Chi ha compreso, aiuti chi ancora vuole e può essere aiutato.

E’ un momento storico senza precedenti per l’Italia e per il mondo. La massoneria è pronta a tutto pur di vedere realizzato il suo totalitarismo globale guidato da un tiranno che perseguiterà tutti coloro che gli si opporranno.


Questi mesi saranno decisivi per comprendere se si è aperta la finestra tanto bramata dal Nuovo Ordine Mondiale oppure se il piano sarà sventato da contingenze di carattere politico ispirate probabilmente sempre dalla Provvidenza.


Questo scontro è un crocevia semplicemente fondamentale per la vita di tutti.


E’ il momento delle scelte, quelle importanti che cambiano veramente il destino di una persona.


Bisogna scegliere da che parte schierarsi e in un modo o nell’altro bisognerà essere pronti ad assumersi le proprie responsabilità in qualsiasi direzione si scelga di andare.


Chi deciderà di consegnare la propria vita nelle mani del mondialismo e di rinunciare alla sua umanità, dovrà risponderne se non davanti ai tribunali terreni, di fronte a quelli divini.


Chi sceglierà di non piegarsi, andrà incontro al suo calvario ma, se resisterà, sarà premiato.


Ora ognuno faccia la propria scelta.


Ora ognuno ha in mano il suo destino.



FONTE: https://lacrunadellago.net/2020/09/03/lattacco-finale-del-nuovo-ordine-mondiale-allitalia-e-lautunno-che-cambiera-la-storia-del-mondo/CDC

mercoledì 9 settembre 2020

PRIMA LA GUERRA CIVILE, POI IL GOVERNO DRAGHI: IN AUTUNNO IL MONDIALISMO DARÀ L’ASSALTO FINALE ALL’ITALIA

Cesare Sacchetti
Sa Defenza 
Stiamo arrivando alla fine dei giochi, i cosiddetti nodi  vengono al pettine,  e dunque ora sta anche al popolo non farsi imbelinare dai soliti criminali al governo e dai vecchi criminali che hanno svenduto  i beni del popolo, vedi il criminale Prodi e suoi accoliti... l'autunno sarà caldo, la lotta della luce per liberarsi dall'oscurità giunge al termine.  W la luce! 
Sa Defenza

Italia gli anni della guerra civile anni quaranta

Se si dà uno sguardo all’ultima indagine della banca d’Italia sulle condizioni economiche del Paese dopo il Covid, si avvertirà probabilmente un brivido freddo che percorre la schiena.

Il 55% degli italiani si trova ad un passo dalla soglia di povertà. Un terzo delle famiglie italiane tra tre mesi non avrà più sufficienti riserve. L’ossigeno finirà in autunno e molti non avranno più nemmeno le risorse necessarie per comprare il pane.

Quella che sta per arrivare è una ondata tale che trascinerà il Paese in un vortice di caos e violenza mai visti dalla fine del secondo conflitto mondiale.

Cacciari, uomo da sempre vicino agli ambienti globalisti, non ha avuto pudori nel descrivere ciò che sta per arrivare in Italia.

Le sue parole infatti non lasciano spazio a dubbi.
“IN AUTUNNO LA SITUAZIONE SOCIALE ED ECONOMICA SARÀ DRAMMATICA CON PERICOLI PER L’ORDINE SOCIALE. PER STARE A GALLA, IL GOVERNO DOVRÀ COPRIRSI DIETRO IL PERICOLO DELLA PANDEMIA E TENERE LE REDINI IN QUALCHE MODO. UNA DITTATURA DEMOCRATICA SARÀ INEVITABILE.”
A parte la definizione paradossale e ipocrita di “dittatura democratica”, è chiaro a cosa si sta andando incontro.

E’ uno scenario da guerra civile, accuratamente voluto e preparato dal governo e dalle élite internazionali che lo dirigono.

L’attenzione del pubblico è stata interamente rivolta contro un virus che ad oggi non è stato in grado di fare più morti nel mondo della comune influenza stagionale, al netto di tutte le falsificazioni fatte sui numeri.

Mentre le masse sono state magistralmente, e in maniera criminosa, fatte mettere le une contro le altre per quello che riguarda l’uso di guanti e mascherine, il regime è andato avanti e ha portato una sospensione delle libertà personali senza precedenti dal 1945.

Per il momento, sembra che la prevista proroga dello stato di emergenza non ci sarà, ma ciò non cambia purtroppo nulla rispetto allo scenario che sta per arrivare.
La crisi ci sarà e sarà devastante, così come le possibili rivolte. E’ a quel punto che la proroga oggi messa nel cassetto potrebbe essere ritirata fuori domani, per portare ad un’altra durissima repressione.
IL PRETESTO SARÀ ANCORA UNA VOLTA IL COVID-19, E SU QUESTO AVRANNO UN RUOLO FONDAMENTALE I MEDIA NEL REGOLARE AL MASSIMO LA MANOPOLA DEL TERRORE DEL VIRUS.
In quel momento, il punto massimo di rottura sarà probabilmente raggiunto e il rischio di tumulti sarà estremamente elevato.

Ecco perchè il virus serve. Serve a mantenere in vita il colpo di Stato consumatosi lo scorso gennaio.

Perchè il mondialismo vuole distruggere l’Italia

A questo punto ci si chiede perchè le élite mondialiste che stanno coordinando in diverse parti del mondo uno scenario di dittatura globale, si siano accanite così tanto in modo particolare contro l’Italia.

La ragione sta nella storia stessa di questo Paese e di ciò che esso rappresenta sia sotto il profilo culturale sia sotto quello economico.

Come già spiegato in altre occasioni, l’Italia assume un ruolo importantissimo nelle strategie esecutive del nuovo ordine mondiale.

L’ex agente dei servizi segreti britannici, John Coleman, nel suo libro “Il comitato dei 300”, denunciò come la morte del Paese fosse stata decretata molti anni prima da uno dei circoli più importanti del mondialismo, il comitato dei 300 che a sua volta controlla fermamente il Club di Roma, fondato da Aurelio Peccei, uomo degli Agnelli, e il club Bilderberg, un altro gruppo globalista del quale fanno parte tra gli altri l’attuale capo della task force del governo, Colao.


Comitato dei trecento

L’attacco all’Italia ordinato da questi gruppi sovranazionali si è articolato principalmente su due piani.

Il primo è di natura prettamente spirituale e religiosa.

L’Italia rappresenta dai tempi della sua fondazione la cristianità. Per arrivare ad un governo unico mondiale fondato su una nuova religione globale, in tutto e per tutto simile al culto misterico e gnosticista praticato dalla massoneria, occorre prima colpire al cuore il Paese che ospita e custodisce la tradizione fondante del cristianesimo, ovvero l’Italia.

L’infiltrazione degli ambienti progressisti dentro la Chiesa cattolica e il pontificato di Bergoglio sono in questo senso l’esempio più vivo della strategia di secolarizzazione e scristianizzazione perseguita dalle élite contro l’Italia.
Il secondo è di natura prettamente economica, ed è subordinato al primo in quanto a importanza.
La deindustrializzazione del Paese e la sua completa spoliazione economica è funzionale al raggiungimento del primo obbiettivo.
Occorreva giungere al depauperamento nazionale sia per spegnere la forza economica della nazione sia per togliere di mezzo un pericoloso competitor per l’industria mercantilista nord-europea e francese.

Non è certo un caso se dagli anni’80 in poi, con la prima infausta stagione di privatizzazioni realizzata avviata da Romano Prodi, allora presidente dell’IRI, l’istituto per la ricostruzione industriale che racchiudeva il patrimonio industriale pubblico, si sia andati in una progressiva direzione di abbattimento dell’industria pubblica nazionale che aveva consentito al Paese di diventare una potenza economica mondiale.

Il processo è continuato con la seconda ondata di privatizzazioni degli anni’90, e con la svendita del patrimonio dell’IRI, eseguita attraverso il contributo fondamentale ancora una volta di Romano Prodi, nuovamente presidente dell’istituto nel 1993, e di Mario Draghi, un uomo che già all’epoca era un riferimento fondamentale per le élite europee riguardo ai piani da eseguire per l’Italia, e che avrà anche ora un ruolo decisivo, come si vedrà a breve.

Infine, il passaggio al disastroso modello economico ordoliberale, l’ingresso della moneta unica e la conseguente adozione di un cambio troppo pesante per i parametri dell’economia italiana ha dato un’ulteriore accelerazione al processo di deindustrializzazione del Paese, a tutto beneficio del cartello mercantilista nord-europeo, rappresentato dall’industria tedesca e olandese, che di converso hanno beneficiato di un cambio artificialmente svalutato.

La crisi da Covid è l’ultima fase per colpire a morte l’Italia

Ora si è alle battute finali. E’ stato fatto un lavoro scientifico di demolizione di una nazione dal punto di vista materiale e spirituale, ma non si è ancora giunti al suo annichilimento totale.

Serve qualcosa di ancora più devastante. In questo senso, la crisi da Covid si è rivelata perfetta perché le previsioni economiche parlano di un crollo verticale del PIL pari a -12%.

L’Italia sarà il Paese che subirà quella che sarà considerata probabilmente la più grave repressione economica della storia economica internazionale.

Di fronte ad una situazione così drammatica, i disordini pertanto saranno inevitabili e il governo fantoccio nelle mani delle élite lo sa perfettamente.
Per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, mancherà il pane a milioni di persone.

Ecco perchè è necessaria la farsa della seconda ondata. Per disinnescare qualsiasi tentativo di rivolta e usare il pugno duro della repressione dittatoriale contro le rivolte di piazza.

Quando questa crisi raggiungerà l’apogeo e l’instabilità sarà totale, allora con ogni probabilità questo traballante governo uscirà di scena.

I segnali di una sua dipartita precoce sembrano esserci già adesso.



Senato italiano
Il vice-ministro della Salute, Pierpaolo Sileri, che durante la crisi da Covid non osava pronunciare una parola contro il governo di cui fa parte, ora sembra essere investito da una sorta di incontinenza verbale acuta che lo sta portando praticamente a rinnegare tutto quanto fatto dal suo stesso governo in materia di gestione Covid.
In genere, nei palazzi della politica, quando si cambia rotta così bruscamente è il segnale che la baracca sta per crollare e si cerca di mettere un piede fuori dalla porta.

La “soluzione” delle élite: il governo Draghi

Dunque le élite e il governo da questo manovrato, stanno permettendo deliberatamente che il Paese venga travolto dalla crisi per poi passare ad ogni probabilità alla “soluzione” auspicata dalle prime.

Un altro governo tecnico, stavolta nelle mani di quello che appare ancora essere il candidato preferito dall’establishment, ovvero Mario Draghi, sicario economico che ha avuto un ruolo da protagonista nell’accompagnare il processo di smantellamento dell’Italia.

Draghi a palazzo Chigi darebbe il via all’ultima stagione di saccheggio della nazione e gli ultimi residui gioielli in mano allo Stato verrebbero messi sul mercato a prezzi di saldo.

Non sarebbe altro che l’esecuzione del piano Colao di cui si è già parlato in un’altra occasione, che prevedrebbe anche la possibilità di vendere asset strategici per il controllo del Paese, quali i trasporti e infrastrutture come porti e aeroporti, in mani straniere.

Sarebbe una privatizzazione di massa dell’intero sistema Paese.

Qualcuno è arrivato a sostenere che in realtà questo non accadrebbe perchè Draghi si sarebbe “riconvertito” nuovamente al pensiero del suo originario maestro, il compianto professor Federico Caffè.

La prova di questo “pentimento” sarebbe stato un articolo del Financial Times, nel quale l’ex presidente della Bce, parlava della necessità di espandere i debiti pubblici, senza dire però a quali condizioni e senza sottolineare che quella espansione senza un ombrello della banca centrale che inietta moneta per garantire la solvibilità del debito si rivelerebbe disastrosa.

In realtà, quell’articolo è sembrato essere fatto su ordinazione per poter appunto mettere su la narrazione di una immaginaria conversione di Draghi.
Una idea veicolata soprattutto da alcuni ambienti della Lega che hanno salutato il presunto arrivo di Mario Draghi tra i sovranisti.

Un’assurdità che si smentisce da sola, ma che comunque potrebbe essere usata per giustificare un governo Draghi appoggiato anche da Renzi.

Nel frattempo, il Draghi mai redento si sta dando da fare per prepararsi la strada che porta a palazzo Chigi. Prima ha incontrato segretamente Di Maio alla Farnesina, poi ha incontrato Renzi e si è sentito telefonicamente anche con Franceschini, che vedrà nelle prossime settimane


Mario Draghi
Alla cordata che vuole l’ex presidente Bce prossimo primo ministro si è aggiunto anche Bergoglio che lo ha insignito dell’incarico di membro dell’Accademia delle Scienze Sociali.
Tutto questo assieme al fatto che il pontefice attuale, uno tra i più accesi e fanatici sostenitori del mondialismo, dia un incarico del genere a Draghi dovrebbe essere sufficiente a far capire che non c’è stato nessun cambiamento e che l’uomo di Goldman Sachs è rimasto esattamente quello che era prima.

Ad ogni modo, in alcuni ambienti politici, l’incontro con Di Maio è stato letto come un allargamento del fronte che vorrebbe Draghi premier.

A bordo ora ci sarebbero oltre a Renzi, Forza Italia, Prodi, un buon pezzo di PD e una buona parte del M5S guidata da Di Maio che sarebbe pronta a tutto pur di evitare le urne anticipate, evenienza che scriverebbe la parola fine alla storia del movimento della Casaleggio Associati.

E la Lega? Al momento Salvini sembra aver accantonato l’idea del governissimo per chiedere invece le urne anticipate, ma Giorgetti, l’uomo del deep state leghista vicino a Draghi, è da sempre uno dei più convinti sostenitori di un governo di larghe intese guidato proprio dall’ex governatore di Bankitalia.

A settembre, dopo le amministrative, si vedrà meglio se Salvini avrà intenzione di strappare sul serio dalla linea di Giorgetti, oppure se si rivelerà nuovamente funzionale alla linea di quest’ultimo.

Questo comunque sembra essere lo scenario che le élite hanno delineato per il Paese.

Dal caos sociale ed economico volutamente preparato e orchestrato dai mondialisti, uscirà il governo che dovrà infliggere il colpo di grazia al Paese.
In autunno si consumerà quindi l’aggressione finale del clan globalista contro l’Italia.

La speranza è che quell’alleanza Viganò-Trump di cui si è parlato precedentemente, riesca a sventare questo piano criminoso e a impedire la definitiva morte economica e spirituale di questa nazione


Viganò e Trump

Si sta per combattere una battaglia decisiva che deciderà il destino di milioni di persone, non solo in Italia, ma nel mondo.

La guerra che è stata dichiarata all’Italia molti decenni è giunta all’appuntamento più importante.

La madre di tutte le battaglie si combatterà in Italia, nel cuore dell’Occidente cristiano dove tutto ebbe inizio 2000 anni fa, e dove tutto sembra di nuovo finire oggi.



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lunedì 24 agosto 2020

ORA TUTTI BOMBARDANO IL GOVERNO (PERFINO I GIORNALI). EFFETTO DRAGHI?

ORA TUTTI BOMBARDANO IL GOVERNO (PERFINO I GIORNALI). EFFETTO DRAGHI?  

Antonio Socci   
Sa Defenza 







Sarà il vento di SuperMario Draghi che comincia a spazzare l’aria; sarà che questo governo ha stancato; sarà che ha esaurito la funzione assegnatagli alla nascita da quell’“ordine mondiale” di cui parlava Massimo Giannini nel 2019; fatto sta che dai giornaloni arrivano siluri molto preoccupanti per l’esecutivo giallorosso che presto potrebbe avere il benservito.

Anzitutto è iniziata un’aperta campagna per il “No” nel referendum sul “taglio dei parlamentari” grillino: giovedì su Repubblica è sceso in campo direttamente il direttore Maurizio Molinari (“Perché votare No al referendum”) e ieri sulla Stampa il referendum del “taglio” è stato demolito dall’editoriale di Massimo Cacciari (se dovesse prevalere il No sarebbe destabilizzante per il governo).

Ma in contemporanea è cominciato anche un duro bombardamento sull’esecutivo. Cannonate devastanti perché non si limitano più a criticare questo o quell’errore (nei giorni scorsi Paolo Mieli, sul Corriere della sera, ha fatto rilievi critici sulla gestione del caso di Alzano e Nembro da parte del premier, all’inizio dell’epidemia). Ma parlano di un governo che addirittura elude la Costituzione.

In particolare ieri, sempre su Repubblica, nella posizione dell’editoriale che impegna la linea del giornale, c’era un fondo del costituzionalista Michele Ainis il quale spiegava che la democrazia italiana è “sfregiata da prassi truffaldine, da scelte che fingono il rispetto delle regole e invece le aggirano, v’usano violenza”.

Quattro gli esempi. Prima “i famosi (o famigerati) dpcm. Quelli che ci hanno rinchiuso dentro casa, comprimendo un po’ tutte le libertà costituzionali. Misure necessarie, come no; ma il problema sta nella riserva di legge, con cui la Carta del 1947 protegge le nostre libertà. Quindi un decreto legge può restringerle, un decreto individuale del premier invece non può farlo, anche perché scavalca del tutto il Parlamento”.

Un altro esempio: i decreti legge approvati dal Consiglio dei ministri ‘salvo intese’” oppure “il lago di norme varate per decreto”.

Infine “il referendum costituzionale” di settembre “svilito dalla contemporaneità con le amministrative, dato che il governo ha deciso di abbinare le due consultazioni”, scelta che “imprime un sapore plebiscitario al referendum” e “calpesta la libertà degli elettori.

Ainis, con questi quattro casi, intende mostrare che la rottura delle garanzie formali genera sempre una lesione sostanziale dei nostri diritti e così – di fatto – spiega, in punta di diritto, quello che l’opposizione ha provato a far notare in tutti i mesi dell’emergenza durante i quali è stata (come il Parlamento) emarginata dal dibattito sui media e sbeffeggiata dal governo.

Lo stesso Cacciari, nell’editoriale della “Stampa” di ieri che ho citato, scrive che il “taglio dei parlamentari” voluto dai grillini (e ora sottoposto a referendum), al di là della sua materia specifica, manda questo “messaggio al popolo, messaggio chiarissimo: 
conta l’Esecutivo, conta il Governo, conta il Capo del Governo. Che significa contano quegli assetti burocratici-economici-finanziari con i quali qualsiasi esecutivo deve fare i conti se vuol durare. Il Parlamento, le Assemblee elettive non devono disturbare il conducente. Il Sovrano si appella al ‘popolo’ direttamente. Piattaforme Rousseau ovunque al posto di Parlamenti, aule universitarie e scuole, lavori e professioni”.

Un analogo siluro era arrivato giovedì scorso dall’editoriale di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della sera (sto citando i pezzi da novanta dei giornaloni).

Galli osservava che se l’Italia ha sempre dovuto soffrire la piaga endemica del trasformismo, con l’attuale governo fra Pd e M5S, e ancor più con le recenti proposte di alleanza elettorale, si ha un “salto qualitativo che vede addirittura l’incontro di due trasformismi cosicché il suddetto trasformismo “si avvia a divenire il vero principio costitutivo del sistema politico italiano”.

In concreto si parla di voltagabbanismo e di accordi di governo senza alcun programma o ideale, solo per il potere. Sulla testa degli elettori. Un disastro per il Paese.

Ieri, sullo stesso giornale, Sabino Cassese ha rincarato la dose scrivendo che “questo tipo di forze politiche, quando si impossessa del governo, ha una forte propensione a distribuire sussidi per ingraziarsi gli elettori”. Sono siluri devastanti per l’attuale alleanza di governo.

Infine, a proposito di coerenza, dopo la questione dei verbali secretati del Cts, Palazzo Chigi ha appena risposto picche alla signora Giuliana Cavazza, figlia di una vittima della strage di Ustica (e presidente del Comitato), la quale domandava copia di quei documenti del Sismi, arrivati da Beirut nel 1980, che si ritiene possano dare risposte alle domande sulle stragi di Ustica(27 giugno 1980) e della stazione di Bologna (2 agosto 1980). La secretazione, dopo 40 anni, continua per altri otto.

Una risposta singolare quella di Palazzo Chigi. M5S e Pd avevano la “trasparenza” e la lotta ai “segreti di Stato” come loro bandiere, in passato. Todo cambia.

Antonio Socci
Da “Libero”, 23 agosto, 2020

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