lunedì 15 dicembre 2014

Vaccino contro l'epatite B causa la sclerosi multipla...

Vaccino contro l'epatite B causa la sclerosi multipla...

Ethan A. Huff, Staff Writer
NaturalNews 
tradusiu editau 
de Sa Defenza


Un aumento improvviso e brusco del numero di casi di sclerosi multipla (SM) diagnosticati in Francia, si torna alla metà degli anni 1990 dove sembra avere le sue radici dopo  una campagna di vaccinazione di massa per l'epatite B  lanciata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS ), secondo nuovi dati epidemiologici pubblicati nella rivista Immunologic Research .

In accordo con le raccomandazioni dell'OMS, la Francia ha attuato una campagna di promozione di vaccini per l'epatite B nel 1992 , per cui 20 milioni di adulti francesi - circa un terzo del Paese - hanno accettato ad essere vaccinati tra gli anni 1994 e 1997. Nel 1998, tuttavia, enormi picchi di casi di SM ha cominciato a dominare i titoli dei media francesi

Prima del 1993, quando la campagna di vaccinazione epatite B è iniziata, si verificavano circa 2.500 nuovi casi di SM in Francia ogni anno. Subito dopo la campagna è stata lanciata, e in particolare dopo il 1996, il numero è quasi raddoppiato a 4.500 nuovi casi di SM all'anno. La causa più evidente, secondo molti esperti di salute, è stato il vaccino. 

Subito dopo questa rivelazione, i tassi di vaccinazione sono crollati in Francia mentre son cominciati ad emergere i sospetti sul vaccino contro l'epatite B  che avrebbe innescato la SM. Una ipotesi ha suggerito che una proteina nel vaccino potrebbe essere molto simile ad una proteina naturale presente nella mielina, il rivestimento protettivo attorno alle fibre nervose che viene attaccato dal sistema immunitario in chi soffre di sclerosi multipla. 

Da quel momento, più progetti di ricerca si son posti lo scopo di capire meglio la correlazione tra epatite B vaccini e SM. Uno studio francese ha rilevato che il numero effettivo di casi di SM legati a vaccini per l'epatite B è 2,5 volte superiore a quanto precedentemente ipotizzato, mentre un altro studio epidemiologico caso-controllo ha osservato un aumento del rischio di SM definitiva entro tre anni successivi alla vaccinazione

Questi studi ed altri sono stati inclusi nell'ultima revisione, che ha confermato una "correlazione significativa" tra B dell'epatite vaccini e casi di SM. Un grafico presente nello studio mostra un picco di massa in casi di SM nel 1996, che corrisponde esattamente al periodo di 2-3 anni dopo la vaccinazione che studi precedenti avevano comprovato che la maggior parte dei casi di SM sarebbe probabilmente emersa a causa del vaccino

"La positiva significativa  correlazione statistica  tra l'esposizione al vaccino HB e la segnalata incidenza di SM è costantemente osservata in diversi luoghi, circostanze e tempi ", hanno scritto gli autori. "I dati disponibili in Francia mostrano un così preciso segnale statistico a favore di un nesso di causalità tra l'evento del vaccino HB e l'apparizione di SM con una correlazione massima nei 2 anni successivi la vaccinazione". 

SENZA ALCUNA MINIMA RAGIONE IN ASSOLUTO... il carcere i carcerieri e la sofferenza dell'ingiustizia.. l'Amerika è anche questo

SENZA ALCUNA MINIMA RAGIONE IN ASSOLUTO...  

Il carcere i carcerieri  e la sofferenza dell'ingiustizia... l'Amerika è anche questo.



For No Reason What So Ever !!! di f100002296933738

sabato 13 dicembre 2014

SARDINYA: MANIFESTAZIONE CONTRO LE BASI MILITARI ... il leitmotiv dell'intento: A FORAS, BAXEISINDI ! [in sardo: andatevene]

SARDINYA: MANIFESTAZIONE CONTRO LE BASI MILITARI ... il leitmotiv dell'intento: A FORAS , BAXEISINDI ! [in sardo: andatevene]


Vàturu Erriu Onnis
la manifestazione giunge sotto gli uffici della RAS 
si attaccano gli striscioni [regione sarda]
Stamani mattina è una stupenda giornata di sole e una brezzolina pungente giunge dal mare sardo; Apre la manifestazione contro le basi militari in Sardegna una banda di donne tamburine, seguite da migliaia di persone che si sono date appuntamento presso il molo Ichnusa del porto di  Cagliari per rivendicare la chiusura e la bonifica di tutte le basi militari.
Il programma della manifestazione e i punti rivendicati sono i seguenti:


nella cartina sono evidenziate le dimensioni
dell'occupazione militare Italica e NATO in Sardinya


*liberare la Sardegna dall’occupazione militare

*bandire le esercitazioni militari

*chiudere le basi della guerra

*bonificare le aree contaminate, usate da oltre mezzo secolo come pattumiera bellica.



Uno slogan che si raddensa nella parola sarda SERRAI [chiudere], coniato dal Comitato sardo Gettiamo le Basi di Mariella Cao usato come un acronimo, chiede non solo la chiusura di tutte le basi militari in Sardinya ma anche altre importanti azioni che servono di sostegno alla terra sarda inquinata e depauperata; cose che devono essere fatte dallo stato italiota dopo la loro chiusura:
S Sospensione delle attività dei poligoni dove si sono registrate le    patologie di      guerra;
E Evacuazione dei militari esposti alla contaminazione dei poligoni di  Teulada,  Decimo-Capo Frasca Quirra
R Ripristino ambientale, bonifica seria e credibile delle aree  contaminate a terra e a mare
R Risarcimento alle famiglie degli uccisi, ai malati, agli esposti,  Risarcimento al  popolo sardo del danno inferto all’isola.
A Annichilimento, ripudio della guerra e delle sue basi illegalmente  concentrate  in Sardegna in misura iniqua
I Impiego delle risorse a fini di pace.
La manifestazione sfila senza incidenti lungo tutto il  percorso,  nonstante la nutrita presenza di forze dell'ordine.

Gli slogan sono tanti e coloriti, le persone mostrano empatica felicità al pensiero della liberazione della Sardinya da queste servitù militari.













Nel video abbiamo chiesto al Sindaco di Laconi Paolo Pisu , cosa muove le amministrazioni locali a mobilitarsi contro le basi , alla poeta sarda Sa Cantadora [Paola Alcioni] invece chiediamo cosa spinge le soggettività ispirate a scendere in piazza in difesa della terra sarda;
ascoltiamoli subito dopo la partenza del corteo:


Cagliari in marcia contro le basi militari
Pigliaru: "Regione aprirà tavolo con lo Stato" 
unionesarda
Un dialogo con lo Stato con la parola dismissione al centro delle trattative. E poi chiarezza sui dati sanitari e sui danni legati al "mancato sviluppo alternativo".

Sono le garanzie offerte dal presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, alla delegazione di manifestanti ricevuta oggi nel palazzo di viale Trento, durante l'iniziativa contro le esercitazioni e le basi militari in Sardegna.


Una delegazione - composta tra gli altri da Mariella Cao di Gettiamo le basi e Bustianu Cumpostu di Sardigna Natzione - è stata ricevuta dal governatore Francesco Pigliaru. Al presidente è stato consegnato un documento con il quale i movimenti chiedono il blocco immediato di tutte le esercitazioni militari, la chiusura di ogni base e poligono presente nell'isola, le bonifiche delle aree interessate e la riconversione a uso civile dei territori. "Se non ci sarà alcun riscontro - si legge nel comunicato - torneremo in piazza". 
Un dialogo con lo Stato con la parola dismissione al centro delle trattative. E poi chiarezza sui dati sanitari e sui danni legati al "mancato sviluppo alternativo". Sono le garanzie offerte dal presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, alla delegazione di manifestanti ricevuta oggi nel palazzo di viale Trento, durante l'iniziativa contro le esercitazioni e le basi militari in Sardegna. "Apriremo un tavolo con lo Stato - ha detto Pigliaru - e questo tavolo non potrà prescindere dalla questione dismissioni. Confermo la convocazione della Conferenza regionale sulle servitù militari: siamo pronti a parlare con lo Stato ma vogliamo sentire le esigenze delle popolazioni". Al termine dell'incontro, concluso poco dopo le 14, i delegati hanno riferito i contenuti del faccia a faccia ai manifestanti, un centinaio circa, rimasti ad aspettare davanti alla Regione. 
LA MANIFESTAZIONE - Le bandiere bianche del Comitato Lago Omodeo con la scritta 'No al poligono, quelle rosse di Rifondazione comunista, poi quelle arcobaleno della pace, ma soprattutto tantissimi quattro mori. Centinaia di persone si sono radunate in porto al molo Ichnusa per la manifestazione regionale anti-esercitazioni, in pratica la seconda puntata dell'iniziativa che aveva portato lo scorso 13 settembre migliaia di persone davanti alla base di Capo Frasca. Il corteo attraverserà la città, sono attesi pullman da diverse parti della Sardegna. Tra gli striscioni esposti anche uno nero con una maschera antigas e la scritta 'Iniziamo dalle bonifiche. Colonna sonora diffusa dalle casse sistemate su un fuoristrada con musica rigorosamente in limba tra rock, canzone d'autore e rap.
Il corteo, organizzato dal comitato Gettiamo Le Basi e altre associazioni arriva - scrive Enrico Fresu sull'Unione Sarda oggi in edicola - quando si scopre che il calendario 2015 prevede un aumento della portata delle esercitazioni nei poligoni sardi. Si sparerà di più e per più tempo, anche durante l'estate.

venerdì 12 dicembre 2014

SA DEFENZA – Fueddus po una resisténtzia ativa.





SA DEFENZA – Fueddus po una resisténtzia ativa.

Is feras arestis, ma fintzas cussas masedas, pigant is fillus in buca po ddus amparai portendiddus in logu seguru candu funt in perìgulu, e tambeni est cun sa buca chi cumbatint po ddus difendi apustis.
Fintzas poi s òminis sa buca – logu de su fueddu – est, in cobertàntzia, logu de amparu, de defensa e de cumbata.


SA DEFENZA, cun artìcolus, acraramentus, spuntus de dibata e de ideas noas, punnat a portai chini ligit in su logu seguru de su pentzamentu lìbberu, aundi su ciorbeddu s’acostat a cumprendi ita si podit e si depit fai po tenni connoscéntzia de sei etotu e de su chi est bonu po sa genti e po sa terra de Sardìnnia.




SA DEFENZA – Parole per una resistenza attiva.

Le belve feroci, ma anche quelle addomesticate, prendono in bocca i cuccioli per proteggerli portandoli in un luogo sicuro quando sono in pericolo, ed ancora è con la bocca che dopo li difendono, combattendo.
Anche per gli uomini la bocca – luogo della parola – è, metaforicamente, luogo di protezione, di difesa e di lotta.


SA DEFENZA, con articoli, chiarimenti, spunti di dibattito e di idee nuove, intende portare chi legge nel luogo sicuro del libero pensiero, dove la mente si avvicina a comprendere cosa si può e si deve fare per avere consapevolezza di sé stessi e di ciò che è positivo per la gente e la terra di Sardegna.





Grazie di questo contributo dato a sa Defenza da Sa Cantadora, pensiero e slogan, che rispecchia appieno il nostro intento,  forma le coscienze  alla consapevole azione di liberatzione della nostra terra; 

gratzias meda  a sa poeta sarda Sa Cantadora

Sa Defenza

giovedì 11 dicembre 2014

CASTEDHU - CAGLIARI: MANIFESTATZIONE - SIT-IN E CORTEU CONTRA A S’OCUPATZIONE MILITARE DE SA SARDINNIA


CASTEDHU: MANIFESTATZIONE - SIT-IN E CORTEU CONTRA A S’OCUPATZIONE MILITARE DE SA SARDINNIA - 13-12-14

DE IMPORTU MANNU - A H.12.30-13 IN SU SIT-IN CARA A SA REGIONE VIALE TRENTO, CUNSIGNAMUS UNU DOCUMENTU A SU PRESIDENTE PIGLIARU CHI AT ESSERE PRESENTE

Luoggu de Aboju - Casteddu - PORTU MILITARE zona Molo Icnusa e Piatza Darsena .

Percursu corteu – Molo Icnusa – Viale Colombo, Via Campidano, Via E. Pirastu, Viale A. Diaz, Via Regina Margherita, Via G. Manno, Corso V. Emanuele II, Viale Trento, Palazzo Regione , con interessamento anche delle vie laterali, Via Rovereto e Via Zara.

1° Sit-In - Porto Militare zona Molo Icnusa e Piatza Darsena. Dae sa h. 9.30 a sas 11.

Corteu - dae sas h. 11 a sas h 12

2° Sit-In - Palazzo della Predidenza e Giunta Regionale, viale Trento. Dae sas h. 12 a sas h. 16


ITALIANU


CAGLIARI: MANIFESTAZIONE - SIT-IN E CORTEO CONTRO L’OCCUPAZIONE MILITARE DELLA SARDEGNA - il giorno 13-12-14



Luogo di concentramento - Cagliari, Porto Militare nella zona che comprende il Molo Icnusa e Piazza Darsena .

Tracciato corteo – Molo Icnusa – Viale Colombo, Via Campidano, Via E. Pirastu, Viale A. Diaz, Via Regina Margherita, Via G. Manno, Corso V. Emanuele II, Viale Trento, Palazzo Regione , con interessamento anche delle vie laterali, Via Rovereto e Via Zara.



1° Sit-In - Porto Militare nella zona che comprende il Molo Icnusa e Piazza Darsena. Dalle ore 9.30 alle ore 11.30

2° Sit-In - Palazzo della Predidenza e Giunta Regionale, viale Trento. Dalle ore 11 alle ore 16

Giorno - sabato 13-12-2014.

Orario - Dalle ore 9.30 alle ore 16

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