sabato 16 dicembre 2017

AUTODETERMINAZIONE TEORIA E REALTÀ... La Sardegna e la Catalogna.

AUTODETERMINAZIONE TEORIA E REALTÀ... La Sardegna e la Catalogna

Vaturu Erriu Onnis 
Sa Defenza  

Conferenza di riflessione profonda sul significato giuridico e politico della condizione di LIBERTÀ dettata dall'autodeterminazione dei popoli ...



Stamane, in un soleggiato mattino ci si appresta a partecipare , presso il Setar Hotel di Quartu, alla conferenza organizzata dalla Federazione Alternativa Sardegna dal titolo : Autodeterminazione Teoria e Realtà , La Sardegna e la Catalogna. 

Invitati  relatori d'eccellenza:
Il Professore Costituzionalista Gino Scaccia
La rappresentante Dell'Assemblea Nacional Catalana Manuela Matzeu
L'avvocato in Diritto Internazionale Francesco Scifo.
Padrone di casa il Dr Gianni Deligia, uomo impegnato e di grande spessore intellettuale , professionista della mediazione ha lavorato come rappresentante dell'ONU in molte nazioni in conflitto nel mondo.

La presentazione della conferenza verte sull'aspetto  prioritario dell'autodeterminazione, la prassi e i tempi , nonché i processi necessari affinché si creino le giuste prospettive a questa aspettativa della nazione sarda.

Gianni Deligia spiega sulla necessità di lavorare sul lungo di medio e termine  su una autodeterminazione che metta  al centro la difesa del popolo sardo, senza interferenze dei partiti italioti.
Pone l'accento sulle fasi necessarie per arrivare all'autodeterminazione, ripensare prima di tutto la nostra vita in comune, senza farci condizionare da alcuno; il cammino è sicuramente differente dalla  idea che possiamo aver covato su questo aspetto della nostra vita nazionale , che non può prescindere da una indipendenza federativa , non potrà essere altrimenti , se non un processo che coinvolge le altre istanze indipendentiste nell'ambito italiano ed europeo.

-Come prima fase non può che essere quella del lavoro con una fiscalità di vantaggio , perché abbiamo il diritto a una fiscalità più leggere della terraferma.
-Guadagnare l'autonomia finanziaria , risolvere  le problematiche delle strutture primarie per il benessere popolare, come la sanità, i trasporti, l'energia, e infrastrutture pubbliche.



L'Avvocato Francesco Scifo ci spiega come siamo arrivati alla situazione attuale, la domanda che ci si deve porre è cos'è lo Statuto Sardo? Lo statuto è una legge fondamentale, come ci si è arrivati , in un escursus storico ci espone la realtà sarda nel tempo, ci parla del distacco della Sardegna dalla Spagna dopo le guerre di secessione spagnole , che crea un rimescolamento in Europa, e in questo rimescolamento i Savoia  si prendono la Sardegna e attraverso essa il titolo di Re.
"Vittorio Amedeo Secondo è costretto a rispettare le istituzione che la Sardegna aveva, ma questo non avviene , nonostante il nuovo re le dovesse rispettare..."

Tra le altre cose l'avvocato afferma:
dal 1720 le istituzioni non venivano più rispettate...
"L'ordinamento autonomo del venire in Sardegna, nell'ambito dello Stato eretto dalla corona sabauda, che ci sia sostanzialmente un organo di rappresentanza della nazione un parlamento in questo caso sono gli Stamenti e che si aziona in un insieme di strumenti che servono a eseguire e dare con voce continua,  continua alla politica autonomistica e soprattutto a che gli uffici pubblici siano occupati soltanto prevalentemente da sardi , perché all'epoca invece era non era diciamo così permesso ai sardi di occupare gli uffici pubblici che venivano assegnati ai piemontesi . Sostanzialmente qual è il fondamento di queste cinque domande , il fondamento  di queste cinque domande è che esistono delle leggi fondamentali che neppure il re può sostanzialmente nella sua sovranità trascurare. Il re deve tenere conto di questi principi fondamentali del luogo che va ad amministrare e deve tenere conto sostanzialmente di quelli che sono i trattati,  dopo questo evento che, sostanzialmente, si conclude però con un nulla di fatto perché comunque il re risponde a queste cinque domande dicendo che li osserverà. Badate bene non dice ovviamente che questi non sono più attuali non sono più applicabili ma risponde sostanzialmente che li servirà e che fondamentalmente questi principi verrano verranno rispettati, ma questo non avvien. Non avviene perché fondamentalmente questi principi, e queste richieste si sedimentano anche  diciamo così nella mente e  nei costumi della popolazione sarda, che non dimenticherà mai , anche se diciamo così  esistono e nel 1847 , io ovviamente sto facendo anche una cavalcata molto veloce perché il mio tempo è limitato, nel 1847 chiariamo che il regno dei Savoia decide sostanzialmente la strategia e decide di tagliare questa situazione, cioè di eliminare questa autonomia che era prevista sostanzialmente in queste leggi fondamentali e di modificare sostanzialmente le istituzioni sarde cosiché abbiamo cosiddetta  fusione, la fusione perfetta, che fondamentalmente prevede l'unione del regno con la terra ferma la  è  la rinuncia a queste leggi fondamentali da parte dei sardi:Badate bene però ,  è una rinuncia che ha un valore relativo, perché secondo quelli che erano i principi che noi potremmo definire tra "virgolette costituzionali" della Sardegna, in realtà questa funzione andava, e andava fatta diversamente cioè dovevano essere gli organi rappresentativi cioè gli Stamenti a chiedere sostanzialmente di avere questa questo cambiamento istituzionale, ciò non avviene, non avviene perché gli strumenti istituzionali non vengono riuniti e quindi fondamentalmente viene fatto e viene presa questa decisione che piove dall'alto che non ha diciamo dal punto di vista giuridico il valore che le viene attribuito, cioè fondamentalmente non essendo una richiesta legittima che proviene da organi rappresentativi come i parlamenti, e in questo caso come gli Stamenti questa questa richiesta va valutata per quello che è un atto d'imperio..."





Interessante intervento del Professore Gino Scaccia, costituzionalista dell'Università LUISS di Roma di cui vi proponiamo i video:





Non potevano mancare alla conferenza  i patrioti catalani, carichi della loro grande esperienza  sul referendum per l'indipendenza, repressa dallo stato spagnolo, una nutrita compagine patriottica ha assistito ben attenti alla conferenza , la loro delegata sardo catalana Manuela Matzeu ha  esposto il processo che ha portato al referendum il popolo catalano, con grande gioia e partecipazione.
Vi giriamo i video così potete constatare da voi stessi la grandezza dell'impresa catalana.







Seguono i tanti interventi sia per rispondere che per fare domande ai vari interlocutori , dall'avvocato Francesco Scifo , al professore costituzionalista Gino Scaccia alla patriota catalana  Manuela Matzeu.

















 





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