giovedì 28 giugno 2018

L’ITALIA UMILIATA E IMPOVERITA DAL PARTITO DELLE ELITE RIALZA LA TESTA E RITROVA LA SPERANZA E L’ORGOGLIO.

L’ITALIA UMILIATA E IMPOVERITA DAL PARTITO DELLE ELITE RIALZA LA TESTA E RITROVA LA SPERANZA E L’ORGOGLIO. 


PER CAPIRE SALVINI RILEGGETE QUESTA PAGINA DI GIOVANNI PAOLO II…




Salvini di qua, Salvini di là. Ieri (s)parlavano di lui l’editoriale del “Corriere della sera” e il titolo d’apertura della prima pagina. Ma pure l’editoriale di “Repubblica”, il suo titolo d’apertura e il titolo di taglio della prima (con un altro richiamo sulla stessa prima). Anche gli altri quotidiani stavano così sull’argomento. Più lo attaccano e più Salvini accresce la sua popolarità tra la gente.
L’Italia dell’establishment e delle chiacchiere mediatiche sta impazzendo a rincorrere i fronti aperti dal vicepremier. Invece l’Italia vera, quella della gente, respira e si entusiasma: ha tifato Salvini sulla vicenda dell’Aquarius come avrebbe tifato per la Nazionale di calcio ai Mondiali.
Le persone comuni – che sono gli interlocutori privilegiati di Salvini – sentono che ora qualcuno si occupa di loro, dei loro problemi e delle loro sofferenze (“prima gli italiani”). Mentre col PD era tutto un inginocchiarsi “ai mercati” e “all’Europa”.
L’Italia, questa Italia profonda e dimenticata, umiliata e impoverita dai precedenti governi, sta rialzando la testa, sta ritrovando un orgoglio perduto da tempo.
Del resto l’Italia secondo Matteo viene finalmente rispettata sul piano internazionale e si è meritata le pubbliche dichiarazioni di stima di Trump e Putin.
Tutta un’altra aria rispetto a prima. Scenario rovesciato. Solo pochi mesi fa il conte Gentiloni, come premier in visita di stato a Berlino, veniva lasciato fuori dalla porta e invitato dalla Merkel a tornare un’altra volta.
L’altroieri invece la stessa Merkel – per compiacere l’Italia – si è affrettata a cestinare il piano sull’emigrazione che aveva concordato con Macron perché il nostro governo aveva detto “no”. E’ un ribaltamento totale (“mai più servi”, gridava anche ieri Salvini in un comizio).
L’unico che “nun ce sta” è Macron che reagisce istericamente. Di fatto Salvini sui migranti ha imposto la sua l’agenda all’establishment e alla UE.
E fa impazzire il Palazzo e la corte mediatica. Tutti a rincorrerlo sui temi che ogni giorno apre squarciando i veli dell’ipocrisia e demolendo i dogmi del pensiero unico.
Contro di lui fiumi di odio (e pure minacce), ma non sembra che se ne scandalizzino quelli che fino a ieri pontificavano contro l’“hate speech”.
In ogni caso tutti parlano del vicepremier. Anche gli stranieri. “The Guardian” definisce Salvini “il leader europeo che più somiglia a Donald Trump”.
L’editorialista si interroga su di lui, chiedendosi “fino a che punto si spingerà e fino a che punto crescerà la sua popolarità. Perché la risposta a queste due domande” dice il Guardian “potrebbe modellare il futuro dell’Europa, nonché il ruolo dell’Italia nell’Eurozona”.
L’analogia di Salvini con Trump è ovvia per due aspetti. Primo: mette al centro i bisogni degli italiani dimenticati e umiliati (come Trump fa con gli americani) anziché gli interessi dell’establishment e degli stranieri.
Secondo: scavalca i media che fanno da cassa di risonanza al “pensiero unico” e che ritiene legati all’establishment. Parla direttamente agli italiani attraverso i social (twitter e facebook) e – con un linguaggio immediato – dice tutte quelle verità che la gente sente e vive e che il “politically correct” dei media ha messo al bando.
Salvini aggiunge un continuo immergersi fra le persone comuni, dappertutto. Un contatto diretto che riempie tutte le piazze, anche quelle delle città una volta rosse.
Ma – si chiedono – la sua strategia? E’ fuori strada chi lo crede intento a tessere strategie machiavelliche che punterebbero a elezioni a breve per incassare il successo.
Poteva già farlo a maggio: per evitare al Paese un governo Cottarelli che – pur sfiduciato dalle Camere – avrebbe fatto disastri irreparabili ha firmato il patto con il M5S.
Sa che siamo ancora un paese a sovranità limitata e ha dovuto fare un governo dove i ministeri fondamentali (Economia ed Esteri) sono allineati alla UE e al Quirinale, che cerca di teleguidare pure il premier Conte.
Sa bene che non è questo il governo che potrà sciogliere i nodi dell’euro e della Ue, ma sa pure che la sua Lega è l’unica in Italia ad avere un “piano B” in caso di implosione dell’Eurozona (cosa oggi possibile).
Intanto fa la sua battaglia con i ministeri che ha. Una battaglia politica (per esempio sull’emigrazione) che mette finalmente a tema il recupero della nostra sovranità.
Ma Salvini – a mio avviso – sta facendo anche una battaglia culturale. Consapevole che la piena sovranità politica ed economica si potrà riconquistare solo se il popolo italiano ritrova pienamente la sua “sovranità culturale”, la sua identità.
Bisognerebbe rileggere il memorabile discorso di Giovanni Paolo II all’Unesco del 1980. Fu tutta un’apologia di quelle nazioni che “lottano per conservare la propria identità e i loro propri valori contro le influenze e le pressioni dei modelli proposti dall’esterno”.
Il papa rivendicò “il primato” dell’identità dei popoli e invitò a “vigilare con tutti i mezzi su questa sovranità fondamentale che possiede ogni nazione in virtù della sua propria cultura… Proteggetela! Non permettete che questa sovranità fondamentale diventi la preda di qualche interesse politico o economico. Non permettete che diventi vittima dei totalitarismi, degli imperialismi o delle egemonie, per i quali l’uomo non conta che come oggetto di dominazione”.
In questo quadro “i mezzi di comunicazione non possono essere mezzi di dominazione sugli altri da parte di agenti del potere politico come di quello delle potenze finanziarie che impongono il loro programma e il loro modello”.
E’ la strada per riconquistare la libertà e la prosperità.

http://sadefenza.blogspot.com/2018/06/litalia-umiliata-e-impoverita-dal.html

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ASSASSINATO SCIENZIATO FARMACEUTICO "TRISTAN BEAUDETTE" IMPEGNATO NELLA RICERCA SUI VACCINI.

ASSASSINATO  SCIENZIATO FARMACEUTICO "TRISTAN BEAUDETTE"  IMPEGNATO NELLA RICERCA SUI VACCINI.

SA DEFENZA 



La recente scomparsa di Tristan Beaudette, lo scienziato farmaceutico assassinato  durante un campeggio a Malibu, ha suscitato molte domande. Tristan era un ricercatore sui vaccini. Ecco un elenco di documenti di ricerca pubblicati sui vaccini su cui Tristan ha lavorato. È una buona idea che il pubblico inizi a studiare come questi vaccini vengano progettati per rendere disabile la popolazione. Tutto ciò che serve è una proteina in un vaccino per colpire e disabilitare qualcuno.

- Particelle di poliuretano degradabile con acido per la valutazione biologica dei vaccini a base di proteine ​​e analisi in vitro dei prodotti di degradazione delle particelle
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2650432/ 

- Analisi in vitro di microparticelle di destrano acetalate come potente piattaforma di somministrazione per coadiuvanti del vaccino
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2882515/ 

- Attivazione delle cellule T da particelle di idrogel sensibili al pH caricate con l'antigene in vivo: l'effetto della dimensione delle particelle
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2640420/ 

- Studi in vivo sull'effetto del co-incapsulamento del DNA CpG e dell'antigene in vaccini anti-degradazione acido-microparticellare
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2731711/ 

- Dextran derivato da acetale: un materiale biodegradabile acido-reattivo per applicazioni terapeutiche
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2673804/ 

- Il destrano acetato è un materiale sintonizzabile chimicamente e biologicamente per l'immunoterapia particellare
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2666992/ 

- Legatura chemoselettiva nella funzionalizzazione di particelle a base di polisaccaridi
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2759380/ 

- Microparticelle di destrano modificate con acetale con degradazione cinetica controllata e funzionalità superficiale per la consegna del gene nelle cellule fagocitiche e non fagocitiche
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3379559/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/…

http://sadefenza.blogspot.com/2018/06/assassinato-lo-scienziato-farmaceutico.html

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Eurozona: "Sempre in pericolo, le riforme non hanno raggiunto ancora il buon fine"

L'Eurozona "Sempre in pericolo e le riforme non sono andate abbastanza lontano" - Professore

CC BY-SA 2.0 / Immagini Denaro / Euro
Eurozona: "Sempre in pericolo, le riforme non hanno raggiunto ancora il buon fine"




Il ministro delle Finanze francese ha dichiarato al Financial Times che il piano franco-tedesco per un bilancio della zona euro non è negoziabile e non dovrebbe essere utilizzato come moneta di scambio nella controversia sui migranti in Europa. Il funzionario ha sottolineato la necessità politica e finanziaria delle riforme della zona euro, affermando che lo status quo non è più un'opzione.


Radio Sputnik ha discusso queste dichiarazioni con Gerald Schneider, professore di politica internazionale presso l'Università di Costanza ed editore esecutivo di European Union Politics.
Sputnik: Quanto è giustificato il timore di Mr. Le Maire che la questione della migrazione potrebbe essere utilizzata come moneta di scambio nella controversia?

Gerald Schneider: Le posizioni politiche di tutti gli stati sono piuttosto agguerrite, ma è probabile, a mio avviso, che si possa raggiungere una sorta di compromesso perché alcuni degli stati dell'Europa orientale hanno interesse a promuovere la cooperazione economica con l'Occidente.

Questo vale anche per il governo italiano. Ovviamente, le posizioni si sono indurite a tal punto che c'è il rischio che le trattative possano fallire, ma credo che alla fine possa essere raggiunta una specie di patto, anche per salvare la faccia di Miss Merkel.

Sputnik: È interessante che Mr. Le Maire abbia affermato che l'Eurozona è il futuro dell'Europa, voglio dire che l'Eurozona è sempre stata il futuro dell'Europa. Forse sta ribadendo il punto, nonostante quello che sta succedendo con la Brexit e il malessere che al momento sta accadendo in Europa. Qual è la sua opinione e valutazione?

Gerald Schneider: Penso che l'Eurozona sia sempre in pericolo perché le misure di riforma non sono andate molto lontano; ci sono proposte sul tavolo ma è abbastanza probabile che l'Eurozona sarà rafforzata dai membri chiave. Quale potrebbe essere la posizione dell'Italia, questo è ancora in sospeso , ma data la dura posizione dell'Italia sulla migrazione, è abbastanza probabile che l'Italia riceverà alcune concessioni dai membri del nord, inclusa la Francia.

Sputnik: Nel frattempo il Primo Ministro austriaco chiede che le richieste dei richiedenti asilo vengano eseguite al di fuori dell'Europa, non sarà molto pratico? Quanto è realizzabile questo dal suo punto di vista?

Gerald Schneider: simili accordi esistono già ora. C'è la Turchia, è abbastanza probabile che ci saranno investimenti nei confini comuni, quindi questo è un progetto di integrazione che potrebbe avere successo; quindi le richieste per una fortezza europea potrebbero ricevere sostegno anche da paesi come la Germania. Non è completamente chiaro quale potrebbe essere la soluzione. È la distribuzione dei richiedenti asilo, dei rifugiati attraverso gli stati europei, ma questo potrebbe essere collegato ad altre questioni di cooperazione economica.

Sputnik: Qual è stata la possibilità di questa particolare idea che è stata attenuata dall'Austria in termini di politica migratoria che in realtà ha una certa forza? Pensa che riceverà supporto da altri stati dell'UE? Intendo dire che l'intera questione della migrazione è fondamentalmente molto controversa all'interno dell'Unione europea, qual è il consenso generale degli Stati dell'UE su questa particolare idea dell'Austria?


© AP PHOTO / OLIVIER MATTHYS

Gerald Schneider: È chiaro che da una parte ci sono forze politiche che chiedono ulteriori deterrenti che a un certo punto non arriveranno più in Europa con un grande flusso di rifugiati. D'altra parte, ovviamente ci sono i Verdi e i Liberali, che chiedono di sostenere la tradizione liberale anche in questo campo e credo che vedremo misure su entrambi i fronti per soddisfare entrambe le parti.

Il problema pratico è ovviamente come portare a bordo membri riluttanti come l'Ungheria, ma il potere di questi paesi di mettere a repentaglio il progetto di integrazione europea non è così forte, poiché questi governi dipendono fortemente dai sussidi del centro dell'Europa e ci sono anche minacce che arrivano  dal centro nella direzione di questi stati membri. Quindi Orban e il gruppo di Visegrad sono molto più divisi di ciò  che si pensa , le dichiarazioni sono protese per il pubblico.

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